del passato giorno tanto lei mi stuzzicò che io l'ebi a dare le medesime busse
fresco di stampa,... io non mi sognavo d'offrirlo. tabacchi,
stampa e in faccia all'universo che io... sono di una ignoranza in
. brevità del tempo, avendola io prima veduta uscire dalle -attraverso una
l. strozzi, 1-169: -sappi ch'io non credo / che la cassandra 28
savonarola, ii-394: quella littera che io scrissi al re di fran
cia è stata messa in stampa senza averlo io inteso ed èvvi su molti errori.
molti errori. ariosto, 835: essendo io in procinto per mandare -stampina (v.
esso meco questo benedetto giuoco del solitario. io non lo so: voi ve ne
ad uscire in istampa, credendo che io non potrei più ritirarmi da un campo in
destro m'asconde, e vie fallaci io stampo / per questo paludoso instabil campo
vanti, e pio bacio di rispetto io stampo / su l'umil tomba de'
9-713: ti giugnerò, furfante: io vò 'nsegnarti / spacciar per doppie i quarteruoli
'nsegnarti / spacciar per doppie i quarteruoli; io voglio / duo marchi far stampartene,
collo. libri criminali lucchesi, 21: io ti dròe tanti colpi di coltello ch'
ti dròe tanti colpi di coltello ch'io ti stamprò tutto. 5. incidere
ancor contempi. battista, vi-4-180: io con etrusco stil metri dircei / stampo di
di stamparlo adesso per cosa sua, benché io medesimo in questo medesimo luogo ne stampassi
sofferenza). aretino, v-1-635: io mi credo che gli animi di coloro che
contraffattura di una mia firma, tuttoché io scriva un pessimo carattere, che quella di
: ricordo che a dì di gennaio 1430 io prestai launa festa, o stampatissimo fra tutti
che è peggio (e questo loposso dir io di sicuro), è che le gride
per gastigarli. cavour, iii-108: io... non ho stimato che fosse
mese. d'annunzio, 1-88: io da ora innanzi non darò cataloghi di 'toilettes'
in v. bompiani, i-267]: io vedo l'editore non come uno stampatore
che stampa tessuti. carena, 1-3 io: 'stampatore': colui che esercita l'arte
moneta. cantoni, 826: « io? quando? » chiese il vecchio più
sopra le prenditorie. de roberto, io: la folla non si muoveva, guardava
cento stampite. gioberti, 1-i-6: io dovrei procedendo colla stessa norma, contrapporre
arme, con canellini confetti sopra piatti io. 2. coniato con una
polonese': nettate 12 belle carote, io rape, tagliatele a ruotelle spesse 2 centimetri
negativa). nievo, 1-vi-308: io sono un corrispondente d'un nuovo stampo
la solita trasmissione degli stamponi, che io stesso voglio correggere, sendo corso nel manoscritto
, 2-262: se vorrai che miglior cibo io rebbi, / andrò a stanar dell'
nievo, 386: saliti che fummo io ed il sergente, dopo molte indagini
i-147: ogni vergogna si stana, quand'io più non comando. = comp.
« guerin sportivo », 16-xii-1963]: io però vorrei essere commediografo, per una
corte di francia. cesari, i-418: io non so bene, ma mi sembra
altre prime, / com'esser può ch'io di te canti e scriva?
da siena, 167: o, io posso pigliar marito; che se pure la
, iii-378: di che esem- io potrebbe essere negli stranieri la tragedia sopra la
: « perché non guidi tu? io mi sono stancata ». -ant
stanca / vostro pensier di quello ond'io sì doglio. monte, 1-97-11: sempre'
: sì gelosa e pia / toma ov'io son, temendo non fra via /
il monte in dietro si rauna, / io stancato e amendue incerti / di nostra
più l'apra, però ch'io veggio manifestamente ch'egli è impossibile che la
atmosferica). leonardo, 2-70: io conchiudo che a volere mantenere esso moto
periodici popolari, i-507: per quanto io sia scontento e stancato, non ricuserò mai
capacità creativa. giordani, ii-2-231: io sono tanto stancato e fiacco di mente,
almen chiarirmi / con gli occhi miei vogl'io se già risorto / dalle stancate sue
. aretino, 20-110: avendo io stangheggiato un dieci o dodeci amici,
finzioni diplomatiche. guicciardini, 13-vi-85: io so che el conte guido non può
tosto andare inanti. tasso, iv-110: io sono infermo, come sa; e
saper forse che son etico, benché io non ne sia certo, perché attribuisco ad
ordini, s'aspettava a me: ma io son tanto stracco che io farei male
me: ma io son tanto stracco che io farei male a me e poco piacere
tempo si è curto, ben presto io lo farò. tolomei, xxxvi-48: fermati
, i-156: per te non gli feci io, ma per coloro / che stanchi
di mirar, non sazi, / quand'io caddi ne l'acqua, et ella
che m'à confonauto, / sì ch'io mi poso stanco, e voi invio
quaxe stangia. laude cortonesi, 1-i-428: io so'smarrita quasi nella mente, /
l'inganno estremo, / ch'eterno io mi credei. montale, 1-128: ti
il diletoso giorno e fino / ch'io presi frutto in vostra segnoria. ugurgieri,
. l. giustinian, 1-258: io son stanco, aimè meschino, / de
destructi lacrimendo. tasso, n-ii-117: io ritornava di corte, dove per usanza
cominciando il sole a declinare; ed essendo io già stanco del lungo spaziare, mettendo
uditore stanco. delfiico, iv-110: io sono stanco di tanti orrori e spargimento di
pr. sp. [1827], io (178): l'esaminatore fu
loro stelo, / tal mi fec'io di mia virtude stanca, / e tanto
calma lo stanco naviglio. graf 5-71: io lo vidi [il vascello fantasma]
vidi [il vascello fantasma], io lo vidi! i cupi abissi / venia
, 13-217: era una magnifica luna ma io ero stan- cuccio anzi che no.
, / gran mistier mi fa ch'io pianga / d'una cattivo ch'io pigliai
ch'io pianga / d'una cattivo ch'io pigliai; / non mi vai chiave
a stanga, lo strascinammo pema e io disopra, e hollo chiavato molto bene
céllini, 2-77 (435): allora io feci pigliare un mezzo pane di stagnio
a desenzano. giuliani, i-228: io lavoro doghe per le botti, stanghe
c. e. gadda, 6-1 io: il birro, confortato dall'alta parola
a lunga. firenzuola, 214: io mi accostai all'uscio suo, e perciò
ch'egli era molto bene stangato, io picchiai più volte e chiamai. fagiuoli,
iacopo peri. panzini, iii-363: io rividi veramente dopo tanti anni gli occhiali a
al cuore tanta tencione / che 'ppare ch'io v'abbia fitto uno stangone. b
, da qualche mese, emilio ed io ne vivevamo, trasformandolo in cloruro stannoso da
carducci, ii-1-237: addio, amico: io sono bene stante e di corpo e
di animo. vieusseux, cix-i-322: io vi confermo, mio caro amico, la
manzoni, pr. sp., io (325): stante l'amicizia che
farmene avere il compenso in denari, io mi ridurrei ad abbassarne di molto seco
io. locuz. -a, in poco stante
d'argento, potreste forse compatirmi s'io non avessi come pagarlo, stanteché la
come pagarlo, stanteché la disciplina ch'io professo non permette ch'io abbondi gran
la disciplina ch'io professo non permette ch'io abbondi gran fatto di queste merci.
bambini furono introdotti in uno studio- io che odorava di legno stantio. pavese,
. caro, 12-ii-268: dopo ch'io v'ho scritto ho ricevuto due vostre,
loro. carrer, 2-226: voglio io marcire nella miseria, con una moglie
]: 'solsticio': stanzia del sole; io dico es- semo duo, alcuni uno
dialoghi mi sortissero / l'effetto ch'io speravo, avevo in animo / che più
infetti stanza nel cuore della città: io credeva che il lazzeretto se le dovesse scostare
citelle e donne. boiardo, 2-2-42: io ve invito a prender qui la stanza
, territorio. fazio, v-8-49: io vidi, ricercando quelle stanzi, / un
13-9: felice anna, anna beata, io vengo da le stanze empiree e a
che altro. leopardi, iii-322: io sto qui, deriso, sputacchiato, preso
personaggio. della casa, ii-150: io ho di più pregato sua eccellenza che,
perorare in cotesta academia, verrò anch'io a ravenna; e, se troverò
sua guerra. bonfadio, 1-98: io vi amo e porto sopra il capo,
mettono a piagnere. boccaccio, 1-i-322: io con taciturnità sono cercata di menar via
[cosimo] le disse: « avendo io a partirmi di questa vita et andare
c. i. frugoni, i-14-290: io fidissimo custode / non so starmi taciturno
lettere, cxxv-398]: già soleva io con taciturna riprensione risguardar coloro, che per
sarebbe suto più onesto; e se io non le scrivessi a te, veramente non
è pur mossa per incontrarci. tu ed io ignoriamo l'angolo dell'appuntamento, ma
sono abbandonati. slataper, 2-87: e io non so come farò. ed è
1-701: ma, oh dio, ch'io son forzato ad esserle avversario. /
taffaruglióne sciuparoba, uno sciacquaintrugli, feci io da cuciniere. = deriv. da
tafferie. buonarroti il giovane, 9-830: io veggo / turchesche tafferie, di drappi
6-275: questo era appunto quello ch'io cercava, cioè di levarmi un pò di
, 585: il tafferuglio è quel ch'io vò lodare, / dove si mangia
se e'n'e contento, 7 ch'io non mi vò trovar al tafferuglio.
detto xùcpog, cioè sepoltura; e io nella mia traduzione l'ho osato di dir
de la taglia mia, / ch'io son di quei poeti a buon mercato.
. baretti, ii-97: vi domando io ora qual demonio vi ha ispirato il pensiero
, / che que'caporali, ii-63: io feci due mazzi di tagliuole: / su
arsenà una barca verchia, 5 tornali, io taie da temali, 5 pa- e
di alfonso ii d'este, 3239: io taglioncelli di legno l'avrebbe più
de terza? aretino, 20-234: io vo'digiunar per te due quale altre
c. sterbini, cxxxiii-321: io son, già io vedete, / del
sterbini, cxxxiii-321: io son, già io vedete, / del vicin borgo un
mi vien voglia di ridere, quando io riflessione, che in questa mia età,
, e nello stato che professo, io sono accusato per ismargiasso e per tagliacantóni
non sono un tagliagóle di passo, io sono l'executeur des grands oeuvres de
serdini, 1-252: apparecchiato sempre sarò io / a quelle bat7. scoscendimento di
del corpo. alberti, 2-86: quivi io scrivo uno cierchio, quanto il voglio
esse torre. boccaccio, i-422: io misera, composta da clotos, fatale dea
. niccolò da poggibonsi, cxxxi-145: io vi che m'accusa, dire quando e dove io gli tagliai la borsa. ariosto,
quello colore. macinghi strozzi, 1 (io): come si marito, gli
[il cappotto], voglio essere io a tagliartelo. -ricavare dal cuoio
animali. lancia, 3-41: se io taglieròe a questo mio cane il piede,
mio cane il piede, che s'io il chiamerò poi, et mostrerolli belli sembianti
tagliati il ventre. brignetti, 10-63: io ho tenuto fermo il capretto e senza
; il medico glielo voleva tagliare, io non volli, e samuele, con un
, 6-546: perche pare tanto contento ch'io mi faccia tagliare? fenoglio, 5-i-1125
scritto sul croce e sul d'annunzio, io lo taglierei in un'altra maniera nella
piazza). benivieni, xxx-10-98: io pur guardava or questa or quella scheggia
e i paralleli). moleti, io: vengono questi cerchi, con pimaginazione de'
[c. acosta], 225: io vidi nella corrente nel fiume di granganor
. conti di antichi cavalieri, 2-1 io: essi non potendo passare, derito dadlui
d'annunzio, iii-2- ii: io so tagliar... /.
2-41 (376): benvenuto, io ti taglio la parola; siché sta cheto
, / se d'ogni cenno tuo ligiofoss'io ». svevo, 6-455: mi fa
documenti sul parentado medici-gonzaga, i-182: io tagliai subito il ragionamento e dissi che
461): con queste ed altre parole io fagliai le cerimonie e gli ringraziai delle
piglierà questo panno per quel verso che io l'ho tagliato. -poter essere
bibbia volgar., a-185: quello che io faccio e farò, per tagliare l'
di tagliare. s. antonino, 2-1 io: taglia da te ogni occasione di
assai copiosamente. non sì però ch'io non la tagli con la divina bevanda
. a. f. doni, 6-1 io: il nostro studio è arrotar del
« la repubblica », 22-i-1986], io: sì, reggio sarà tagliata fuori
compromessi. carducci, ii-9-110: se io fossi uomo da accomodare e tagliar grosso
: vendemmiare. chiabrera, 3-80: io di questa settimana ventura anderò in villa
. bestie caprine, se non passati io anni dal taglio seguito. ottani, x-25-
tu che fai sì gran tagliate? -sono io. sono il mirandola oggi: domani
. f. frugoni, vi-467: io fui smargiasso al mondo e fei più tagliate
o meno larghe (da 5 a io mm); è diffuso in tutte le
paese e di quel tale 'qualcuno'io non voglio neppur fiatare, per paura ai
petruccelli della gattina, 12: come io non poteva invaligiare e trasportare meco i
la fronte spaziosa. mazzini, 24-225: io vi sono un poco ingigantito in mole
f. d'ambra, 23: io non conosco questo mario, e manco il
m'avrei fatto questo medesimo, perché io son tagliato a questa misura p. e
all'antica. mazzini, i-713: io morrò stimandoli poco; ed e il più
: non sono tagliata sul solito stampo io, e me ne vado. fogazzaro,
o co'sali in corpo o senza, io vi dirò ch'ella diventa tagliatrice e
i-vl-302: vommene in un mio bosco che io fo tagliare... a passar
monte è coltivato a fieno; ed io ho trovato i tagliatori in lavoro.
: questa chiesa l'ho fatta a loro io,... io tagliatore di
fatta a loro io,... io tagliatore di pietre e confessore di cristo
sesta che è per lo suo diamitro io braccia, e io vo'sapere lo diamitro
lo suo diamitro io braccia, e io vo'sapere lo diamitro e taglo a
e malignità. nievo, 1-vi-315: io trovo stupidamente sfacciato quel caro signor ignazio
e 5 ufiziali avevano prestato25 mila, e io avevano prestato fra tutti più che fiorini 30
dita un corpo mi cagionerà dolore, io distinguerò esattamente se sia per troppo freddo
/ o i tuoi grigi taglienti, / io li ho respirati nell'aria. -che
e risoluta. alfieri, i-241: io era intimamente persuaso che se degli epigrammi
che si metta tanti taglieri, e io così vò fare. d'annunzio, iii-1-531
, mensa. pulci, 18-194: io ti vorrei per mio compagno avere / ad
certo. mercati, 54: quando io credo avere conchiuso, e m'è levato
di altri. allegri, 157: io, che non vivo su l'altrui tagliere
tagliere, /... / non io risposi, e feci il mio dovere
. tagliettino. forteguerri, 20-85: io vo'che gli facciano un tagliettino / un
: la donna di spirito, qual io presumevo d'essere in quella occasione, troncar
costa. v. giusti, 4-3-56: io ho qui entro questo plico di lettere
quantità d'uccellame. cassola, 1-170: io sono venuto a comprare un taglio di
statua ne fa corretta e chiamo io taglio del curro quella linea sola del curro
taio e punta / per la guardia che io ho niente me monta. -per
che queste veste, così ampie com'io ti dico, sieno piene croscopio, si
'l capo arriccio, tommaseo, 15-261: io so che l'autorità, l'erudizione,
se non m'avessero tenuto, io averei percosso la testa in un taglio di
). guarim, 1-159: s'io non avessi vedute le rime di v.
. baldini, i-312: non potevo io negare a me stesso che il taglio e
, piglio. gozzano, i-1002: io mi laureai in legge, essa in taglio
o dell'accademia... onde io ci veggo mal taglio. 32
utilità. sacchetti, 32-20: se io non avesse il tempo, un altro dì
come non se ne avvedesse madama, benché io procurassi subito di troncar d'un taglio
con nodo così forte, / che s'io non recideva con la spada, / poco
. grazzini, 4-434: io tolsi duoi tagliuoli d'arista fredda. ruscelli
se taioli piantare vorai, / come io dirò così farai. l. carbone,
e in modo offensivo. scarfoglio, io: due bravi giovanotti hanno l'abitudine di
tritato. a. briganti, io: faceva egli cuocer le foglie tagliuzzate insieme
di tabacco... in un momento io mi trovai tagliuzzata, sminuzzata, arricciata
giurasti fu, il sai, cagion ch'io viva. = probabile adattamento del
xviii-218: la non creda per altro ch'io mi rattristi senza ragioni; ed oltre
che nessuno per ora sa, e ch'io le paleserò forse una volta. nievo
de'talami. muratori, 14-72: io avrei la fortuna d'abbracciarvi; ma voi
non sarà ad altro tenuto. io. zool. disus. ciascuna delle concamerazioni
un luogo. giovio, i-337: io spero con questo intrare del sole in ariete
i-64: quello infinito ben, di che io ragiono, /... /
che dalla prima ora in quella ch'io arsi, / mai vidi il viso suo
: lo sa lo mio petto / s'io canto per piacer o per dispetto.
dispetto. / talché s'alcuna volta io rido o canto / lo faccio per
giudicherebbe sciocchi ed ignoranti questi tali? io per me non una volta, ma mille
2-115: quando e quando mai / io sì fedele amante / avrò tal libertade?
fortunate rugiade. leopardi, 831: io [moda] mi contento per lo più
, 10-i-49: ad una tal cortesia io desidero materia di corrispondere col servirla.
fuoco tale ascoso. batacchi, 2-103: io mi suppongo che parrà un po'strano
e legato / che giorno e nocte io grido e traggo guai. paleotti, l-ii-370
, vi-91: non occor dica: « io son tale e cotale », / se
: son gionto a tale / ch'io non so cumque possa mai più aiutarme.
coraggio mio. foscolo, xiv-118: io mi trovo ridotto a tale, mio
, mio caro amico, che s'io non trovassi rifugio in te io non saprei
che s'io non trovassi rifugio in te io non saprei appigliarmi se non a qualche
allora in terra e con un fervore quale io non avea mai avuto sì tale né
e non dica già alcuno: « io non son tale ». novellino, xxviii-803
/ con sì forte catena / ch'io moro, se difeso / non son di
pane degno, con tale vivanda qual io intendo indarno non essere ministrata. idem
tai cose. sercambi, 1-i-422: io sono contento di tale soldo prendere.
la tale. patrizi, 2-89: io porto affezzione al tale o alla tale.
felice ricordanza. foscolo, iv-426: io non lo so, ma il tale,
e i nomi di questi uomini ch'io scopriva così ipocriti mi erano, lorenzo,
questo grano ». savonarola, iii-471: io vorrei che voi... chiamassi
, disse « signor tale chi son io? ». fagiuoli, ii-172: stamani
da coloro i quali dicono: « io sono de'tali e de'cotali ».
1-iv-261: nerino, sospettando / ch'io non fossi quel tale, / venne
per ammonirmi e per pregarmi / ch'io non facessi ingiuria / sì grave a
-quel tale è proprio lei. - io sono, per vostra norma, cavaliere!
, 1-83: apprezzo ancor di cittadino io 'l nome, / e il mostrerò;
ministro di s. magestad e tale, io vorrei che mi ia- sciassino andare quel
dee., 8-3 (1-iv-687): io gli darei tale di questo ciotto nelle
, /... / tal io, poich'irà e di malvagia sorte,
366: compiuta gioì mi fa parer ch'io tena, / per zo che tanto
, che sì vi talenta, / ch'io possa dir che la duchessa menta?
chiaro davanzati, 74-3: talentate ch'io viva ad oltraggio / di me e de
in etruria], 2-174: posso anch'io parlare, / e so 1'incontro
d'azzardo. goldoni, iii-522: io lo so dove sarà andato. -via,
ix-7: sì che fortuna od altro tempo io / non ci potesse dare impedimento /
. palamedés, 147: inanti ch'io vo dicesse queste paraule nonn. avea io
io vo dicesse queste paraule nonn. avea io talento d'ucidervi. boccaccio, dee
de oprarne te viene in talento, / io te offerisco la persona mia. tasso
e biancifiore, lxxxv- 90: io mi vorrei posare, / ch'io aggio
: io mi vorrei posare, / ch'io aggio gran talento di dormire. randello
ii-21-27: se il venire a me io ti consento, / facciol per puro amore
consento, / facciol per puro amore ch'io te portava, / non per alcuno
appagamento sessuale. sercambi, 2-i-74: io hoe giaciuto stanotte con una contessa in
madonna elena, 14: la sua donna io agio a'mie voleri / e sì
e puerili. cavour, vii-26: io debbo dichiarare di aver conosciuto in molti
, 83: dammi talento / ch'io sappi 'l nome suo. 5.
. gallo da pisa, 323: io servo l'alta donna a suo talento.
i'non sare'contento / fin ch'io non vendicasse a mio talento. poesie musicali
la toglie. algarotti, 1-ix-129: io non posso ora fare la vita a mio
ravenna, 18: anima mia, / io ho tre case d'oro e tre d'
vien talentoso / di dicier ciò ch'io sento per amore. cino, iii-101-44:
star saldo uno spagnuolo, starei salda io ad uno tagliano. n. degli albizzi
tosto o tardi riuscirete all'intento.. io vi ho dato il talismano per affascinare
, v-2-486: il cassettino l'ho aperto io per il primo, e ci ho
zio logico resta sempre il medesimo o che io abbia cento talleri in tasca o che
103: non mi biasimi qui alcuno ch'io abbia chiamato talli que'polloni e rimessiticci
mi scrivesti in questo verno, ch'io avevo messo un tallo, e di poi
f. f. frugoni, 4-119: io vi bacio il tallone / per così
fa tempo un anno gratis, talmente io non posso ritirarmi adietro ». marchetti,
assistermi con particolare premura, talmente che io sto allegro e contento. massaia,
valura. bibbia volgar., x-40: io vivea tallòtta sanza legge. trattato delle
, vigliacchi di borghesi! vi farò vedere io.. vi stanerò io..
farò vedere io.. vi stanerò io.. », minacciavano i suoi occhi
hai male interpretato taluna fra le cose ch'io ti scrissi. gozzano, ii-447:
organismo dell'universo. nievo, 329: io avea conosciuto taluno che mi andava a
une volte fui fatto partecipe anch'io. 4. agg. indef
, 25-1: amor piangeva, et io con lui talvolta. boccaccio, dee.
, ii-208: tal volte ti parrà che io mostri qualche discontento per li avisi o
. tasso, n-ii-481: ancor ch'io giudichi che non sia lecito d'involare
cellini, 1-109 (256): sebene io vidi un'altra guardia, tal volta
arme e automedon per curro, tamanto amador io sum. -in partic.: tanto
). malpigli, xxxviii-50: io te priego che tamanto fallo / tu
, 1-iii-1067: discosto alla strada, io sentii certi tamburacci; e chi mi disse
sono. michelangelo, 1-iii-252: che se io mi voglio arristiare accectarlo [l'ufficio
] per farlo fare a altri, che io nrar- risti, ma che io potrei
che io nrar- risti, ma che io potrei essere tanburato e averne noia. varchi
vetri. calvino, 22-240: prima che io faccia a tempo a rivoltare la bacinella
: quando / apparisti, o bandiera, io gridai « viva », / tremendo
a. f. doni, 6-98: io so far con la bocca il tamburino.
e con preghiere senza fine implorando ch'io gli perdonassi l'ardire, mi confidò che
de'poeti a'dì nostri altri che io? chi ha fatto il tamburino, il
il banditore de'lor componimenti se non io? n. franco, 53: felice
reni. r. borghini, 1-10: io che voglio con l'astuzia senza seguire
cosa vorresti dire, o tamburlano, che io ho delle invenie, e del lunari
g. m. cecchi, 17-117: io non mi esercito mai bene se io
io non mi esercito mai bene se io non ho il corpo tirato come uno fondo
truppe dal primo generale sino all'ultimo tamburo io so i fatti di tutti. cavour
: uno il quale sia entrato tamburo a io anni, a 35 anni ha diritto
. ottonelli, 247: tamburo tale io stimo esser quello, che in que'tempi
a tambur battente. betteioni, iv-493: io scrivo a tamburo battente quello che vien
sposati a tamburo battente, mia moglie ed io, appena visti si può dire,
gran bene. pirandello, ii-1-747: io voglio esser servito a tamburo! t'ho
qualche pensiero refrattario. vittorini, 3-1 io: il nonno batte a tamburo sulla tavola
di vannozzo, cxxxvi-471: va'pur, io so ch'ai dì de le tambusse
da auscultare. dossi, ii-219: io non so se tra quella legione di medici
è molto noto in spagna, e io l'ho veduto molte volte in castiglia
circ'agl'usi medicinali della tamerigia, io ne trattai a lungo nel mio 'ragionamento
[plinio], 507: questa credo io esser quella la quale il vulgo chiama
catzelu [guevara], 1-86: io macinava il grano, la farina tamigiava e
di ramo et uno d'ottone n. io. = deriv. probabilmente dal gr
-io non voglio essere / facchino. -et io tampoco. - un bel servizio /
corteggiandolo con insistenza. buzzati, 6-1 io: è l'uomo che deve tampinare la
corpo lunare. stigliani, 2-279: io non sono mostro, né tampoco sono
il provvedersi di abitazione, non avend'io alcuna precisa notizia de'suoi pensieri e
menzione. c. bini, 1-224: io sono un povero diavolo, ho la
aveva alla gamba. moravia, 26-114: io potevo vedere, in fondo all'inguine
la tana della biscia. pascoli, io: uomini e fiere, in casolari e
. 8, t 4, g io 1 / 2 per resto della provisione sua
tanè in un certo fosso, / et io il padrone e lui vesti di rosso
subito. » nieri, 3-231: io gioco a tre setti, ma non vo'
. martello, 6-ii- 192: io non ti porto avanti di pecorella i tanfi
: tra pai tre cose, che io proposi, fu anche il problema della cicloide
la repubblica », 12-vi1992], io: è il ritratto vivente del malaffare,
. sannazaro, iv- 44: io appena incominciava a tangere / da terra i
rami. tebaldeo, 2-46: potessi io a te sol una volta tangere / la
malmenare. laude cortonesi, 1-i-425: io [la madonna] non t'agiongo e
, lxxxviii-i-575: maraviglia non è, s'io mi dispero, / ché 'l mio
più materiali. orlandi, 12: io per lungo uso disusai lo primo / amor
procurarsi. serafino aquilano, 248: io voglio el pan per mio sostegno tangere
. niccolò da correggio, 1-348: io non voglio alcun cibo o fiume tangere
aretino, v-1-51: mi scrivete che io vi tansi in quel ch'io voglio,
scrivete che io vi tansi in quel ch'io voglio, che qui mi si pagarà
quando falla, / rossa diventa. io. geom. ant. incontrare un altro
. belli, 456: « suon io », tuonò un uomaccion quadrato come tor-sanguigna
tanse-. v. savio, n. io. 2. in senso generico:
tiritera. berni, xxvi-1-63: io non v'accoppierò come... /
gocciolo su queste tantafere. alaleona, io: in tutta questa vostra tantafèra non avete
canone scritto. tassoni, viii-2-24: io non credo già cne il petrarca componesse così
. de morra, cxxii-i-35: fors'io, tantalo novo, questo supplizio provo,
oddi, 2-99: che ti chieggio io, che desidero, che ambisco da
tutto cor frangere. gonzaga, ii-39: io son coa- toimo coarttato, a conferirmi
7-171: arrivava un'ondata, e io, da attaccato allo scoglio, mi sollevavo
dirvi in verità vi posso, / ch'io son per forza. g. bianchetti
aveva detto con fermezza: verrò anch'io con loro. -premesso a un agg
congiunta aver vicina. lemene, ii-292: io non ho tanto core; non l'
trovai tanta gente in vicarìa / ch'io curse alla baglia de san paulo.
tanta opera. monti, v-203: io vado cercando parole per ringraziarvi di tanto dono
per esser forestiero. crudeli, 2-198: io son venuto qui di trotto / per
bastasse. castellani, xxxiv-365: sarò io mai di tanto ben capace / che si
stile, scrivendo egli senza dub- io meglio di ogni altro, quando vuole.
tante pene / nessun altro mortai quante sent'io / legato dalle tue dolci catene.
sempre un vero amico. io. per indicare un numero imprecisato che si
con tanto viluppo e confusione, che io non credo che a tempo del caos ne
allora in terra con un fervore quale io non avea mai avuto sì tale né
/ sì mi darà socorso, com'io aviso. ser giovanni, 3-19: io
io aviso. ser giovanni, 3-19: io mi sono diliberato d'aspettare questo mio
questo resto. fagiuoli, vii-118: io penso a me, / penso a due
fra tanti, un animale / ch'io t guardo, e rido, e di
la ricevuta de'tanti di settembre quando io stava già qui. magalotti, 9-2-188
piero della francesca, 157: se io moltiplicasse li miei [denari] per
[denari] per loro medesimi, io n'aria tre tanti di te. ariosto
lodarmi della mia donna cento tanti più ch'io non so dire.
tanto. dante, inf, 5-1 io: china'il viso, e tanto il
e di perugia, 84: uscire, io non credo che tu sie da tanto
tasso, iii-210: poche cose (s'io fussi da tanto) vi potrei dir
di gravezza /... / ch'io perdei la speranza de l'altezza.
pio ix. nievo, 632: io fingo di non m'accorger mai di questa
qualcosa: v. quanto1, n. io. -da tanto in su o in
quanto: v. quanto1, n. io. -ogni tanto: v. ognitanto
tolgono in tanto la mia quiete, che io sempre non renda grazie a dio della
... /... / io lo pur conterò. tasso, 2-82:
donne ancor, non però tanto / ch'io mi voglia guastar la sanità. mazzini
pensandosi che dovesse esser tanto presto ch'io mi potessi avanzare la manifattura d'una
poterlo impedire. imbriani, 1-178: io non intendo, punto, spinger la cosa
oltre. svevo, 6-10: se io lo avessi saputo avrei forse potuto impedire
parini, 532: voi, che tanto io venero, / in questo dì felice
metastasio, cxxxvii-63: -ma vuol ch'io parta / senza farmi sentire una cantata
rime anonime napoletane del quattrocento, lxiv-39: io te amava tanto tanto, / più
tanto di rado. mazzini, 24-320: io simpatizzo estremamente coll'irlanda, ma non
foscolo, viii-213: ascoltatemi tanto ch'io mi provi di atterrare un riparo di cui
e giosafatte [crusca]: tanto com'io posso conoscere e secondo che l'arte
... la sfacciata preminenza data all'io,... non tanto intendendolo
.. quanto perché alla preminenza dell'io mi pareva di vedere accompagnarsi un piùsregolato gioco
. lippi, 3-46: non ch'io fugga il perieoi di morire, / perch'
fugga il perieoi di morire, / perch'io fo buon per una volta tanto.
unica soluzione. rebora, 3-i-481: io non ho però percentuale sulle copie,
. tarchetti, 6-i-511: tant'è, io era solo nel mondo.
carducci, ii-3-302: tant'è, io ritorno col pensiero a tutti i tuoi
di gran cose. michelangelo, 1-i-119: io non so quello che s'abbi a
, disse: «... io sono disposto a farlo ». belo,
a farlo ». belo, xxv-i-iio: io picchiarò tanto che qualcuno si affaccierà.
che li piace di darmi tormento / ed io lo? ato con gran pacienza,
: aspettatemi tre dì, tanto ch'io tomi a voi. ca'da mosto,
detto esser anonimo alla tesa delle quaglie -e io tantrismo (una persona); che ne
meno. foscolo, xxi-334: io per me non saprei oggimai dire in che
non saprei oggimai dire in che lingua io mi scriva; e tantoquanto mi pare di
. l. moro, 1-49: io, impaziente di dilazioni, tantosto mi proccuro
trascendente, suo confessore, ed io tantosto le farò compagnia tesauro, 4-27:
il tornar mio tantosto, / ch'io non sia col voler prima a la riva
oddi, 2-99: che ti chieggio io,... se non un tantùccio
! ché passati sono ornai quattordici anni che io sono andato tapinando per lo mondo,
ora fate gabbe di me, perch'io non voglio sottomettere la ragione alla volontà
cantari, 327: oh lasso, ch'io andrò sempre cercando / ogni asprezza crudel
vento / in su lo scoglio ond'io vo tapinando. bresciani, 104: chi
m. cecchi, ii-92: ancora / io non posso riavere il fiato né /
/ gli dà mille zecchini. / io per averne trenta, / convien che mi
necessità di prendersi questa pena, e io posso bene appigliarmi a qualche altra occupazione,
un locale. savinio, 1-158: io, durante quei brevi momenti di abbassamento
tu diparti da mene, / ed io tapina rimanno. rinaldo d'aquino, 107
gito! cavalca, 20-325: come farò io, misero taupino, con tutta mia
taupino, con tutta mia compagnia imperciocch'io non lavorai anche con mia mano e
: oh me dolente, taupino, quant'io sono disavventurato! boccaccio, i-266:
rovare. lamenti storici, i-io: s'io sono fino a qui male arivata,
ogieri « o popol battizato! / ch'io vedo caleffarci a'saracini, / perché
: « o ierusalem, terra tapina, io ti mandai i miei profeti, che
, che di me hanno profetato; e io sono venuto, e tu m'hai
pianto che fai, ché, s'io non sia ucciso / se quella ch'ami
iudi- care! boccaccio, viii-3-217: io tapinella tra 'ragunamenti delle femmine sono
sparte / s'e'fussi vivo, antandro io non sarei / da te tentata,
. 0. rucellai, 2-4-12-336: io giudico di mandar uno di buon'ora,
ogni casa viene una tale peste, che io, tappandomi il naso, correvo a
chiamala civetta, » fece livio. « io direi pu.. » e si tappò
amoreche sia in questione. è il mio io che svanisce e inacetisce svanendo come un
orecchie). saba, 6-268: io passo le mie giornate disteso a letto,
al gr. tù ^ ctcd 'io batto'. tappetifìcio, sm.
s. giovanni crisostomo volgar., 3-1 io: et se gen a quel campo
a ridosso. foscolo, iv-318: io frattanto le porgeva il libro osservando con
istria. de marchi, ii-677: io sono venuto per rimettere sul tappeto la questione
sono stati col tappeto sul balcone, io maleagitato delle cose del mondo, e dagli
tapezzata di quel che furasti, e che io di tuo ordine portai via, e
non sviluppata. firenzuola, 204: io ti priego... che tu lasci
grossi di terra cruda, seccati, com'io credo al sole, a guisa delle
bucherato. carducci, iii-24-23: del resto io... mi sentiva così bene
d'un tappo di sughero sull'acqua, io non li invidio. direi che nemmeno
, tu sei divina e l'ammirazione che io tributo alla tua perfezione è sconfinata e
buon uso. passeroni, 4-81: io per me se odo un racconto / d'
in molti altri fatti come voi; ed io vi dico, che quello di quest'
o dicerie. pananti, 1-8: io aveva un zio prete, uomo alla buona
: ed a chi la vorrebbe, / io non saprei, iddio gli abbia perdono.
quanto alle meraviglie che dite di me, io non sono tanto immodesto, che non
fisarmoniche. malaparte, i-34: jack ed io andavamo spesso, insieme col capitano jimmy
stillato il cervello duegiorni, convien pure ch'io confessi, amato gemello, che non ho
canzone! / al mio calascione / sposar'io la vo'; / ma meglio sia
. dossi, 3-128: vuoi ch'io faccia tarantellare i miei generali e ministri
miei generali e ministri? vuoi ch'io converta il reame in un parco di caccia
brancati [plinio], 9-38: essendo io giovene, in uso la purmra violata
firenzuola, 310: in che modo restrignerò io questa tarantola? negro, 51:
la trasmissione. forse qualcuno spera che io sia un tarantolato. 2. per
19-20: -oimè! granchio, appena credo io, che fusse un miglio fuor di
aveva nelle mani e nelle tasche, io sono avvinto con corde al collo,
: or lascia che bene ti buscherò io uno tarchiatèllo a tuo dosso; ché tu
in roma chiamiamo 'dragoncelli', che se io non fallo è la stessa che dai
mie lettere, perché è cortese; ma io tardamente le ricevo, perché son poco
fiorentini, 213: se tue comanderai ch'io fichi la mia ispada per mezo il
tutto sia ella rivida d'infante, io 'l farò sanza niuno tardamento. guido del-
quella che vi ritiene, madonna, che io non odo così presto, come io
io non odo così presto, come io vorrei quelle amorevoli parole? p. fortini
me, che molto non può tardare, io entrerò in parlamento di belle donne e
: come mai temete di me, s'io vi scrivo? e se tardo una
o due settimane, vorrà dire perciò ch'io sono morto o malato? gadda conti
chinava i petali. forse piangeva. io non so: ma una farfalla che s'
: tutti dimostravan aver grandissima dispiacenzia ch'io avessi tanto tardato a venire. nardi
. parini, 981: come io tardai molto a rispondergli, mi dimenticai del
/ oi malparlare / amor non vuol ch'io perda mia intendanza. serdini, 1-32
, 2-187: molto mi tarda k'io sia a la battaglia ko. llui.
tardi mi par l'ora / che io sia in quell'aurora: / la speranza
., 31-1 (488): io solamente per lo mio investigamento trovai che pur
tua donna. niccolini, i-108: io tardo / ancor la mia vendetta? carducci
mia vendetta? carducci, ii-7-319: io non voglio tardarmi o rimetter di troppo questo
sappi ch'a tal passo / né io né gli altri giamai non ti lasso.
onorevole e. m., quanto io, tardato fin qui di febbre, posso
. manzoni, pr. sp., io (173): finalmente non ha
mare a guadagnar salute eterna. ma io, io non ho metta di salvarmi,
guadagnar salute eterna. ma io, io non ho metta di salvarmi, e voglio
« rientriamo; / è già tardi. io vi saluto ». pirandello, 8-252:
: tardi, serenissimo principe, pongo io in esecuzione il comandamento fattomi più giorni
avrà il suo. foscolo, xiv-287: io temo che fra due giorni al più
che fra due giorni al più tardi io sarò a bergamo a fare anch'io
tardi io sarò a bergamo a fare anch'io la mia villeggiatura. borgese, 1-125
, 20-180: questo oriuolo andava tardi, io l'ho domato con accorciargli il pendolo
: deh, quanto m'è tardi che io manifestare mi ti possa! io non
tardi che io manifestare mi ti possa! io non posso rimirandoti sentire perfetta gioia,
: 'però saper vorrei, madonna, s'io / son per tardi segiurvi o se
, piuttosto. tasso, iii-ioo: io son uomo che mi voglio muovere più tardi
fuori di casa,... io ritrovai avanti alla porta del mio alloggiamento,
con qualche nome io non avrò difficoltà di chiamarlo il tardigrado.
tardive operazioni. tornasi di lampedusa, io: l'intenzione è buona, chevalley
i-584: non vorrei che l'avere io già accettato una carica, desse l'
la prima decade di novembre), io. medie. parto tardivo: v.
dante, in /, 26-106: io e'compagni eravam vecchi e tardi /
della morte piena, apòllion; / io sono tardo ancora di membra / e il
disegno. tasso, iii-264: perdonatemi s'io non ho ancora mandato la canzona,
ho ancora mandato la canzona, perch'io son tardo nel comporre e tardissimo nel
/ penetrava l'amore; / ecco ch'io amo e gli occhi miei noi sanno.
col silenzio d'amor mostran, ch'io ardo. lanzi, i-152: quivi veramente
per dio or me soccorri, / ch'io tempo ch'el tuo aiuto non fia
di queste querce, / come tremo io, tremar torride foglie: / sì temo
c. i. frugoni, i-2-141: io mi fo scherno, e rido /
non s'ode. cesarotti, 1-xxxvi-272: io ho creduto che voi amaste meglio una
propri danni. mazzini, 37-367: io non ho che pochi, tardi e languidi
aspettiamo per san pietro. altrimenti, io non ti vedrò più che a'tardi
non ho forze, né soldi. io mi conosco, se comincio non smetto.
al figur. cino, xxxv-ii-656: io son colui che spesso m'inginocchio, /
. libri di commercio dei peruzzi, io: per francesco forzetti e compagni nostri per
palizzata. ximenes, 439: dovendo io fondare una gran cateratta da reggere le
litargirio. da ogni canto ch'io penso sia la vera stanza delle oreade,
guerra, e per dir vero quand'io penso a tutto quello che si aebbe
aebbe fare prima del finire della sessione, io veramente sento venir meno il mio coraggio
rannicchiò d'istinto sul foglio, come se io venissi a proibirle di ricevere lettere a
martello, 6-ii-578: perdon; s'io ti rammento cosa che il cor ti
: non posso prender sonno. » « io sento / rodere, appena..
se con sì feroce tarlo nel cuore io posso aver amato le arti per altro,
; / era questo un mestier, ch'io sapea farlo. -concezione eretica
tarlo nella nostra casa c'è davvero. io non vorrei che alfredo doventasse..
tale, faceva le maggiori stranezze, che io sapeva, e tanto più gliene feci
man piene, pur mi dava. io dormiva seco il venere, e sempre
: ma fa pur quanto sai, ch'io no teco il tarlo. de amicis
vuoi fare a troppi, a quel ch'io veggio, / tu sei di stiatta
eco, 14-11: giuda impestato, io sono sempre quello che si fa far su
stigliani, 2-456: un volume fu'io. /... / voi peregrin
le vivande patiscono. -ci giuoco io che fra marito e moglie vi è qualche
, ma tutto ciò che faccio, ovver io dico, vien stimato qual sterco d'
varie mie dimande. nievo, 211: io seguitava a taroccare a giocare e a
, discettare. pavese, 11-i-121: io taroccavo ancora di pedagogia col commendatore.
al plur. ariosto, vi-269: io so benissimo / l'usanza di costor che
, i-318: « il tarocco l'ho io », rifletté « e bene io fui
ho io », rifletté « e bene io fui destro né a cederlo né ed
conosco, il veggo furbacchiotto / se io non ti mando a ca'col culo rotto
, 1-iv-66: che sono... io poveretto, che rin. asta
-sostant. pananti, i-115: io dissi a ciapo, ove pescaste mai /
161: donne, chi ha galline, io ho un gallo / e vorrei colle
e vorrei colle vostre accompagnollo. / io me l'ho allevato da piccino, /
tarpa le penne. machiavelli, 1-vi-343: io vi ricordo che quelli sono straziati dallo
la leggesse [la lettera] / ch'io avessi un nimico da fidarmi / pur
sebbene molte altre sentenze di egual senno io abbia inteso da quel plebeo; e
/ convien ch'i'sudi in questa polver io. muzzarelli, 14: e le
come gli dà natura, / così son io; e ogni basso ingegno / e'
ingegno. carducci, iii-2-98: vissuto io fossi a sterminar tiranni / con voi,
sente un foco / tal, ch'io ne volo e canto / infra i suoi
: acciò per questo mezo più di facile io ne cavassi una tarsia da vivere /
/ che 'ntender noi potemo el sere e io. leonardo, 9-15: tartagliare;
all'italia di qualche povera tartagliata che io potrei fare una volta all'anno dalla tribuna
i-208: fu dunque l'anno 1757 ch'io composi un libricciuolo poetico faceto, d'
la salviata. v. lancellotti, io: vitella arrosto, servita in navicelle reali
: così tartarescamente vestito, verso le ore io montammo a cavallo. = comp
casti, ii-3-65: il sesso femmiml ch'io quivi apprezzo / più che il viril
a causa della cattiva dentatura. ma io gli dicevo che procedeva dal tartaro che si
/ né povertà né doglia, ond'io son pieno, / poteron mai del mio
di padre tartaro o francese, / io l'ho cercato, o miei selvaggi,
d'incrostazioni. bresciani, 6-iii-226: io per ispacciarla, rispondo che non voglio
molto grossi, ma per quel ch'io udi'dire, non son velenose.
vide un tartarugo. nanti, i-97: io sto guardando ognor con mesto ciglio, /
] tartassarono. betteioni, iv-414: io ti ho detto il mio parere. ti
oggetto). banti, 11-148: io mi fingevo assorto nella lettura di un mio
dalla fiera invidia. giusti, i-265: io sono stato molto tartassato ed è gran
. f. doni, 2-69: come io fossi concio dall'amore e tartassato da
in tre giorni che vi siamo stati io non ho tartito che due gallozzole.
terra e vita », 9-xii-1989], io: il mondo dei cosiddetti 'tartufini',
che mi hai fatto pisciare senza che io abbia gustato né tartufo né cardo.
, cvi-239: se a la mia grota io posso aver costei, di lacte e
afflitto e stanco. caro, 16-84: io gli diedi in cambio una mia tasca
desta- sio, voleva fermarmi, ma io non persi tempo e gli detti in testa
rime di mano del petrarca, che io ho. carducci, iii-11-86: coteste carte
quelle poche rime di mano del petrarca che io ho'. 6. figur
quantità. pasquinate romane, 601: io ho piena la tasca / de 'vitiis tam
più sentire parlare. fenoglio, 5-i-1610: io comincio ad avere piene le tasche di
sentiva dir più per le vie: / io ho in tasca le spie. fagiuoli
26-29: se alcuno ti chiedesse, perch'io non mi sia firmato nella lista,
, un altro arrosto; / e s'io do un colpo al cerchio, uno
replicaste) / se tu credi che io abbia la cresima, / mi ha quest'
; / tienlo pur saldo, ch'io / terrommi il libro mio.
c'era un portafogli... io l'ho levato prima di mettere i drappi
in un filo. baruffaldi, 45: io volea mostrarvi ancora / altre belle /
foscolo, v-44: dal punto ch'io posai l'occhio sul frate, io
ch'io posai l'occhio sul frate, io aveva prestabilito di non dargli un unico
il tabacco. baruffaldi, 43: io... tutta non biasimo / questa
pagare. fagiuoli, xiii-145: ed io, che se al taschin non metto mano
. aretino, 20-299: nel sentire io chi era la diva, stringo i labbri
cesarotti, 1-xx-238: ad ogni modo s'io abbondassi di denaro vorrei tassarmi all'ammenda
l'altro di bernardino, però ch'io pagai per la sua terza parte fiorini cc
rimessa in me; e vuole ch'io la tassi, e facci alto e basso
, e facci alto e basso ciò ch'io voglio. ramusio [oviedo],
1-iv-87: data l'eventualità del convegno, io non intesi proporre forme tassative e dare
che vuoi che sappia di codeste cose io! -un mandato., come? -tassativo
ha avuto così ingorda tassa come ho avuto io. codice dei podestà e sindaci del
) o di spesso a tassellarsi; io gli ho detto che voi state là e
un certo tassettino tondo, in sul quale io lavoravo. carena, 1-200: 'tassettino
, se pare a vostra eccellenza illustrissima ch'io scriva a pisa a giovanni caccini,
giuochi... sono come molti che io ne ho veduti fare pur a spagnoli
et anche a li taselli del palazo, io ne avea parlato cum francesco parisetto.
un tasso. bibbiena, 2-133: io dormiva qua come un tasso. lippi,
e con un'acqua da fugar, cred'io, / dai tassi il sonno,
alpe, il più bello tassello ricciuto ch'io avesse ancora. -tassoncino (v
dà questo nocavallino salvatico, il quale io avevo. p. e. gherardi,
duoi scudi d'oro; che più? io vi le scienze [agosto 1988]
anche tassonomicaportare. mente distanti, e io mi sono soffermato in particolare sulla = deverb
arco. d'annunzio, v-1-392: io ho la mano su la spalla del violoncello
. forteguerri, i-226: liborio, io ben sapea, che trista cosa / e
che pesci pigliare. piovene, 2-93: io vorrei chiedere alla zia questo e questo
che il meglio fosse d'infilarmi anch'io sotto la tavola. 3.
ei ne sappia di guerra, quanto io ne so di musica; e se ora
tempo, datemi i mezzi, e io toccherò tutta la tastiera -bianchi e neri
incominciammo a battere i denti (e io anche i tasti della portatile),
mordiamo i basti, -basta! ch'io non tei niego 0 / che n'han
ad altri farò trar quei brutti / né io per altri mai in alcun modo,
dì n'ho avuto gravida. io. prov. proverbi toscani,
: squadernatemi questa logica filosofica, ché io vo tastoni per coteste parole. manzoni,
così dire, a tastoni; senza sapere io stesso esattamente quello che avrei voluto apprendere
dire anche di me, te lo dich'io, / 'itibus', come disse
: voi par che v'adirate, ed io non ho tempo da tattamellare. baruffaldi
coma. parabosco, 2-30: anch'io vado per un altro servigio, ch'io
io vado per un altro servigio, ch'io veggio comparer non so che facchino con
in mano. sassetti, 7-276: io conchiuggo che il tornarvi mi verrebbe a sproposito
, acciacco. caro, 9-2-207: io che l'ho [il catarro] quando
. girolamo leopardi, 2-17: finalmente io vo'con un cartello / scoprir certe
sue tattere segrete. fagiuoli, 1-5-329: io non ho bruscoli, né tattere:
, mentre per la poca tattica che io vi ho non ho saputo veder altro che
mazzini, 51-44: immediatamente? s'io avessi mai potuto sostituire, per accattare
mancano, e i generali, com'io credo, o per ambizione o per amore
panni pognente. cavalca, 11-2: io dico mia colpa de'cinque sentimenti i quali
dico mia colpa de'cinque sentimenti i quali io ho male guardati, cioè viso,
mi sotilglio in volerlo savere, / ed io mi sento men che nom fa tatto
lui comandate. pascarella, 1-96: quando io gli manifestai la meraviglia che provavo nal
fui obbligata » continuò « mi tatuarono e io dovetti accettare. in mare, sa
zappata, 195: ah, s'io fossi stamane un taumaturgo e potessi aprirvi le
dieci tauri ed altrettante vacche, 7 io un vitello offrirò pur or spoppato /
spoppato / che a larga biada, perch'io sciolga i vóti / si fa giovenco
dee., 1-1 (1-iv-40): io vorrei più tosto essere stato morto che
par linguaggio di taverna, / ch'io non lo 'ntendersi senza lucerna.
la storia dell'arte senese, i-91: io ho fatto fe delmente quanto
a siena uno ghiottoncello, né ch'io mi vadia tavemando. = denom
n. franco, 4-55: ora io che so quanto siate desideroso di pascervi
da pirata con mansardina stile ming, ma io ho sempre gentilmente, fermamente rifiutato.
xcii-i-112: non trascurare quei precetti che io t'insegnai, per pigliare con sicurezza il
manzoni, pr. sp., io (170): non era ancor terminato
dee., 9-9 (1-iv-833): io son ricco giovane e spendo il mio
questi naturali stillicidi dal marmo ne ho io un domestico esempio in una tavola di
la tavola redonda? pulci, 18-4: io farò centomila in un momento / cavalier
. benvoglienti, 155: ella sa che io dalle scuole vi sono uscito tavola rasa
. tasso, 11-iii- 1036: s'io non sono errato, le prime lettere.
voi mi sentite, le due lezioni ch'io feci ultimamente. pacichelli, 1-638:
sono pertiche 18, tabule 4, braza io, unze 3, punch 1.
sono avantaggiati ». ariosto, vi-269: io so benissimo / l'usanza di costor
) - giovio, i-193: io venerò ad assaltare v. s. rev
63: andiamo alla taula, che io voglio annomerarvi li ducati, acciocché l'abbiate
a figurare una bellezza maestosa, che io temerei di lodare per eccessiva. f
. f. doni, 4-69: potessi io esser sopra invisibile; quando lo sciocco
2-35: però lasciami andar, ch'io ho faccenda, / avendo sopra un'
che si ballava in piazza sul tavolato, io mi presi lo spasso di farmi beffe
tavolati. targioni tozzetti, 12-1-55: io procurerò di servirmi costantemente della parola filone
12). moniglia, 1-iii-470: io sono, e sono stato / furbo;
. buonarroti il giovane, 9-791: ch'io mi tolga giammai / dal tavolel dov'
mi tolga giammai / dal tavolel dov'io fui cambiatore. 2. banco
vita nuova, 34-1 (139): io mi sedea in parte ne la quale
libro. martello, 394: allora io girava per li panchi di piazza, lad-
firenzuola, 218: ancor che mal volentieri io gli fussi obediente, io mi condussi
mal volentieri io gli fussi obediente, io mi condussi a quella sua tavoletta. bonfaaio
l'etimologia di questa voce, se io non m'inganno, viene dalla voce greca
a mente. carducci, ii-9-99: io m'imagino te scrivente caratteri greci.
tavolette, sono divenuto un letterato ancor io. periodici popolari, i-93: una
due sguaiate? si metteranno in bellezze, io sono una bestia. per non fare
mazzini, 10-295: volete credere ch'io non ho avuto ancora il tempo di leggere
in capo i vostri tavolieri, ch'io ho pensiero di scoprire altro che assi.
non sono mica un lettore del pensiero, io! eppoi, tranquillati; non leggono
, e mi fanno più pigro che io non vorrei. bonsanti, 4-43: lo
: e quando si dà il caso ch'io mi metta / al tavolino, il
lucini [in lacerba, i-82]: io son ombra, ormai, in sua balia
. carrà, 640: allora garbin ed io ci gettammo alla caccia delle monete smuovendo
la luce, se ella, come io ne la prego, non vi porrà altri
filarete, 1-i-364: se bisogno sarà, io farò nella forma che v'ho detto
1-79: non v'è pericolo che io intinga i miei pennelli nella sudicia tavolozza di
e rigoroso. montale, 3-233: io credevo insomma a dimenticanze relative e quasi
supplichevole baciate. foscolo, xvt-256: io spero che alcune once di 'liken'e
abbondantissime tazze di latte. quasimodo 157: io già sento primavera / che s'avvicina
tazze, v. nastro, n. io. -tazza di dislivello: conca di
9-376: questo gran tazzon di vino / io propino / a te, dio,
., ii-xi-7: dico adunque: io credo, canzone, che radi sono,
picchia se sei cattivo. - e io picchio te. 2. in
decia: « fi- lglolo, s'io avesse uno liecto, / volontiere te ce
per te. gozzano, ii-346: io te lo rendo, ma non tarderai /
alto ingegno. sercambi, 1-i-170: io t'ho ditto mia intenzione e farai
e farai bene a fare quello che io voglio altramente io tei farò fare a
bene a fare quello che io voglio altramente io tei farò fare a mal tuo grado
tuo grado. ariosto, 12-43: credo io, se tei vedessi a fronte, /
. foscolo, ii-33: tieste vive, io tei ripeto: e forse / il
tel dissi, ea ebbi maraviglia / io stesso del mio ardire; / che indegno
stesso del mio ardire; / che indegno io mi sentii d'alzar le ciglia /
se tu di queste cose ti crucci, io non me ne maraviglio, né te
è data! dante, xxxix-i: io dante a te, che m'hai così
l'unica lettera che mi scrivesti quando io era in padova: felice tempo! pascoli
/ sarebbe villania. novellino, xxviii-858: io vegno de la foresta; e tutte
or pensa per te stesso / com'io potea tener lo viso asciutto. idem,
3-63: « leva », diss'io, « maestro, li occhi tuoi:
: tu. aretino, 8-121: io ti afferro, te con tal via grappasti
scrivila, fammi il piacere: che io ho da far tanto. pratesi, 1-56
il lumaio delle generazioni e che so io. montale, 3-183: l'hai detto
anonimo, lxxxviii-ii-728: alcun maestro domandato io n'ho; / hannome detto ch'
n'ho; / hannome detto ch'io recurga a te, / però la question
diletto che tu possa avermi dato, io non avrei quei sospetti quelle smanie quei
11. locuz. tu a me e io a te: v. me, n
gioia e tanto piacere nel tè ch'io non invidio davvero i bevitori di vino
di vino. d'annunzio, i-982: io sono ghiotto. ella non m'ama
. ella non m'ama. / io la prego senza posa. ne la tazza
to'! te'! », / ed io, per ciò, io che valor ne
, / ed io, per ciò, io che valor ne sorgo? a. pucci
quale è parte della nostra vittoria: io la ti raccomando, e priegoti che ella
. che ti ha detto? che io do danaro con l'interesse?..
quanto poi all'istoria normanno teatina, io non ho difficoltà a credere che tal fatica
mia, disse fra'garofalo, signore, io vorrei tutti i teatini in fondo al
sollevato dalle affannose teatrali faccende, potrò io avvenire supplire con maggior sollecitudine alla mia
edizione. parini, 687: ciò ch'io ho detto de'componimenti teatrali, si
tarchetti, 6-ii-19: voi sapete che io ho percorso, come artista e come
iv-352: i campi flegrei, volendo io non ridire le cose già dette,
cattaneo, ii-2-98: non basta ch'io abbia proprietà d'azioni, quantunque finora
prime, certamente è più facile rispondere: io non vi faccio leggere i miei libri
a puntaspilli. piovene, 1-193: io scendevo, ricordo, dalla nostra casa sui
: tu scrivevi i primi versi mentre io facevo il mio primo teatro, ma
pubblico, come un vero teatro, e io ho idea che proprio attraverso lo spettacolo
seno / aprissi a me, sì ch'io vi vidi a pieno, / quanto
dimostra quel gran teatro di meraviglie ch'io vi dissi di sopra. -con riferimento
. c. arrighi, 2-61: quantunque io sapessi che gli ungheresi e i croati
addormentarsi -è questa: tutto ciò che io vi riferito, non è apparso nel
un discorso di due buone ore, ch'io soglio fare dimostrando in teatro per rintracciar
a questa bella cosa mi son trovato io non una volta gli anni passati nel pubblico
gilardi cinzio, i1i-13-49: non son io quel, ch'ai mio soffiar la
passo falca, / per quel ch'io vidi di color, venendo, / cui
ignota che il bel sen le morde / io tergerò co'l pur mèle ascreo,
, grandi e grossi, lo so soltanto io guanto essi devono a me, proprio
ha una tecca, chi un'altra; io questa: sono d'animo dolce,
capito, voleva sapere come la pensassi io. figurati. cosa vuoi che pensi io
io. figurati. cosa vuoi che pensi io di galileo galilei? è stata una
insegnamento è indirizzato. moravia, 16-43: io avevo un mestiere con degli scopi,
secondo quella fantastica legge che nominavo il io ottobre. bernari, 6-180: volli
poveri. n. ginzburg, ii-323: io non so il atino, non l'
(ohio). soffici, iii-495: io andavo spesso in rue boison- nade,
e altro » [15-iv-1999], io: la dinamica di investimenti in nuove tecnologie
altro », 22-iv- 1999], io: per i più tecnologici c'è anche
e altro », 22-iv-1999], io: i mille oggetti per diventare tecnospie nell'
me malinconia / e disse: « io voglio un poco stare teco »; /
, sempre di te dubitando, ch'io non potrei mai fare venendo teco.
amore / maggior di febo impon che teco io vegna. g. gozzi, i-2-21
foscolo, iv-347: sì, teresa, io vivrò teco; ma io non vivrò
teresa, io vivrò teco; ma io non vivrò se non quanto potrò vivere teco
teco. leopardi, iii-449: s'io divenissi mai padrone di me stesso, sai
lo maitino, / besogn'è ch'io ti tegna al meo dimino. cavalca,
venni teco stesso, / e sai che io il mio picciol fratello / uccisi.
a la morte. pulci, 1-79: io me ne vengo, ove tu andrai
15-638: or male / capiteresti: io non sarei con teco, / né tu
teco stefano (un suo cugino) ed io ». 2. indica la
mi disse, « tanto che, s'io parlo teco, / ad ascoltarmi tu
: non sarebbe leggero conforto al dolore ch'io provo, se potessi come tu dici
dalla sollecitudine della mia risposta, s'io amo corrispondere teco. -ant
morte, tu vedi quanto e quale io sono, / che con teco ragiono;
savonarola, 7-i-3: signor mio, io, polvere e cenere, in prima voglio
teco. boccaccio, 9-57: se io non le scrivessi a te, veramente non
« perché cotanto / abbi teco a dolerti io non comprendo ». monti, 20-375
tanto geloso delle spose sue, che io non tei potrei dire. e però se
con teco. alberti, i-61: io voglio, lionardo, essere teco un poco
medesimo teco. tasso, 2-46: « io son clorinda » disse « hai forse
regno. goldoni, v-708: anch'io teco m'accordo nel condannar colui /
per sui. baretti, ii-274: io faccio a fidanza teco, e ti dico
core, / poi che scrivesti voi et io raccolsi: / teco ora il core
egualmente. goldoni, ix-452: felice io mi dicea, congiunta teco, / mio
risso! romanzo di tristano, 2-74: io lasceroe questa battaglia e non kombatteroe teco
. guarini, 63: qui non venn'io né per garrir, montano, /
il debbo; ma son padre anch'io. 6. esprime un rapporto
, / illustrami di te, sì ch'io rilevi / le lor figure com'io
ch'io rilevi / le lor figure com'io l'ho concette. petrarca, i-1-48
l'aspre some / de'legami ch'io porto, e l'aer fosca / contende
corrente e chiaro gorgo / ché non poss'io cangiar teco viaggio? ciro di pers
invìdo affetto! / deh, potess'io cangiar teco il mio stato; / ché
di pece, sì forte, come fo io, e veggo, che io son
fo io, e veggo, che io son per ardere vie più di giorno in
. poliziano, st., 1-51: io non son qual tua mente invano auguria
. van già il taddeo / quand'io sentì granir due mie vicine. pulci,
dini. ghislanzoni, 4-31: io certamente non temo che si abbiano tedeschizzante (
abbandoni / costei tassoni, xii-1-159: io credo che il cavalier baranzoni voglia ch'è
usa in tedescheria. faldella, 15-17: io era amelio. testi non toscani del trecento
a. f. doni, 2-135: io sono stufaiuolo de'priun frutto maturato in
ricordo che a dì xxvu d'ottobre 1451 io prestai a maestro piero d'antonio dini
385: era sua giaculatoria: s'io credessi d'esser nato da sangue italiano,
raso paonazzo. giovio, i-136: io vivo con le bilance della medicina, con
. tedescàccio. ghislanzoni, 4-41: io vi giuro che quel tedescàccio si ricorderà
, 16-viii- 1914], 166: io osservo l'incompatibilità di quei sentimenti con
condurre a fine se non nella forma che io dirò. galileo, 3-3-236: so
: basta, per non tediarla, io l'ho fatto parlar chiaro, com'era
m'avesse tediato il matrimonio; forse che io è potuto subiacere a questa sola colpa
selvaggia. d'annunzio, iii-1-577: io m'era tediata nelle mie stanze,
stufo. fagiuoli, xi-64: io son tediato e stufo / d'ammazzare ogni
po'svogliato e quasi tediato... io credevo questo un indizio di disamore.
. viani, 19-139: nei tedi invernali io disegnavo. 2. senso indefinibile
magno volgar., iv- 59 (io): parseme esse'gravao d'un tedio
a migliore. refrigerio, xxxviii-89: io provo tante angoscie e tedio / che più
m'accrescono nell'anima il tedio ch'io sento della mia vita presente. leopardi,
ogni animale; / me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
tedio assale? 7archetti, 6-ii-101: io trascorreva queste lunghe giornate d'inverno in un
li siano a tedio, e se io hoe trovata grazia nel cospetto vostro,
. mi risolvei a dirle che scorgendo io nella di lei mente de'pensieri, non
7-91: d'altri particolari, che io le toccai nell'altre, non faccio menzione
stato più tedioso e lungo, che io non arei mai creduto. giovio, ii-99
arei mai creduto. giovio, ii-99: io me congratulo di cuore...
tale recipiente. cantoni, 49: io non voglio che nessuno vada via di qui
trattato dell'arte del vetro, io: togli libre 15 di soda polverizzata
/ e seella è pregna non sono stato io. / colle più belle e delicate
dante, inf., 29-74: io vidi due sedere a sé poggiati, /
, una tegghia di carboni, che io aveva posta in camera, levarono da loro
(1-iv-522): egli è che dianzi io imbiancai miei veli col solfo, e
l'avea perché il fummo ricevessero, io la misi sotto quella scala, sì
il nido delle vespe. vittorini, 2-1 io: era una piccola sicilia ammonticchiata,
lutulata (col loto pazzia, ch'io non dirò sapienza) coperta con tegola
), 188]: a fare io piati di tegole di pasta di marzapane finte
, fìtta o regolare, e io la sentivo mormorare sui tegoli del tetto.
sì che scoprirò qualche tegolo, se io mi ci metto. -ubriaco come
era da me un amico; e avendo io ordinato che ci facessero del thè,
inespugnabile sonno... e come io non so per dove ne incamina la morte
muratori, cxiv-46-385: da principio medesimo porto io opinione che traesse principio la tela de
, par., 3-95: così fec'io con atto e con parola, / per
: al disegno / necessario è ch'io resti. 16. azione o
s. bernardino da siena, 994: io ho una tela grandissima di genti che
metter la trama / in quella tela ch'io le porsi ordita, / io cominciai
ch'io le porsi ordita, / io cominciai come colui che brama / dubitando,
», 1-ix-1907], 227: io, già, di imbrattatori di tele poco
novella ch'ora ordisco, / e s'io mi svolvo dal tenace visco, /
che ho per mano non mi consente che io possa, come pure vorrei, esporre
in telaggio, che vorrei le ricordaste ch'io pure ho diritto alla sua carità.
si leva dal telaio. de sommi, io: quei due gioveni che vedete atorno
finita per domattina. magalotti, 26-182: io son d ^ principio entrato dove lavorano
. -telerò. tiziano, io: la mità de quello altre volte fu
tosto che il telaiuolo giunge, gridando io, che tu la scanni, finge di
pignome. oriani, x-20-153: « io stare su questo sellino? e le sottane
, dove sodamente attaccarsi. nievo, io: io credo che detratti gli stivali
sodamente attaccarsi. nievo, io: io credo che detratti gli stivali la parrucca
che finito e volto al subbio, io vi consiglio di tór giù 1 opera dal
le tele. parabosco, 2-21: io andarò quivi presso da un mio amico telaruolo
quivi presso da un mio amico telaruolo ch'io so che mi servirà di un bernusso
cassola, 5-135: gl'itinerari che io seguivo più frequentemente erano: da z
è comunque il telefilm nazionale o per io meno di coproduzione europea, e sarà l'
. l'indipendente [23-xi-1991], io: se avete qualche dubbio, chiamate
cairo, ad alessandria ed a roma che io era giunto a suez. oriani,
dirvi di sospendere l'invio della lettera che io vi mandava per roma. nievo,
pensieri quasi telegrafici. io. ho vinto il concorso. ltllustrazione italiana
due ragazzi entrambi un po'confusi, io di tirare fuori di tasca i denari,
e che mi domandò che cosa succedesse, io spiegai: « è il telegrafo senza
ufficio telegrafico. foscolo, xv-236: io sperava un impiego per mio cognato nella
o come sotto-ispettore a un telegrafo, io vivrei meno affannosi questi giorni solitari ed infermi
difficili, sconnessi, a telegramma: io non riesco a capirne una frase.
[10-xi-1995]: cara azienda addio: io telelavoro. a. besio [«
dice che in questo essere diretto dell'io verso scopi possibili si stabilisce come una teleologia
verdinois, 228: il fatto è che io ne ho parlato ieri sera, e
di 50 braccia in circa... io per esser cosa sua l'ho voluta ritenere
dickens. a. busi, 16-89: io che esisteva una monaca di monza l'
telescopi questi occhiali, con i quali io moltiplico la vista quaranta e cinquanta volte sopra
che si vogliano i telesiani, che io fanno umido, e che col soverchio calore
23], 832: le persone che io ho 'televisionato'mi sono apparse con una
me tutto disveli, / sì ch'io conosca qual'è 'l forte artiglio / che
: tocco allor quasi da invisibil telo / io mi riscossi. casti, 265:
ciro di pers, 3-34: perch'io mai più non speri ore gioconde / ha
o molestasse. cavour, vii-121: io stimo che si possa affermare, senza
dante, inf., 4-146: io non posso ritrar di tutti a pieno,
., 6-conci. (1-iv-575): io dubito che io non avessi gran pezza
. (1-iv-575): io dubito che io non avessi gran pezza penato a trovar
savonarola, ii-23: quella mattina ch'io presi questo psalmo, io volevo pigliare
quella mattina ch'io presi questo psalmo, io volevo pigliare lo evangelio che correva della
remedio insegna. leonardo, 2-168: vedendo io non potere pigliare materia di grande utilità
. chiaro davanzati, lii-9: io che non son saggio, son temente,
saggio, son temente, / s'io laudo, no 'l mio laudo aggia valore
vergognoso / a tutte l'ore ch'io vi sto davanti, / che non dico
sto davanti, / che non dico laond'io son disioso / e non m'ardisco
/ cotal ti giuro, se cf amore io campi, / che 10 divenni innanzi
ciera riguardando, / madonna, tanto ch'io m'inamorai, / ond'io son
ch'io m'inamorai, / ond'io son preso poi perseverando. esopo volgar.
costì rimanete aspettandomi or voi: / io con la nave più mia, ed
/ voglio partire, sentire quelli uomini io voglio chi sono, / se violenti e
armate. chiaro davanzati, xi-5: io vivo in gran temenza ed in tremore
iii-1-890: tu / hai temenza ch'io non l'offenda! papini, x-i-
da di voi, madonna, ch'io non vi dispiaccia, che mi ritengo e
altre musiche ardenti e torrentizie, per reazione io immaginavo un programma bianco composto unicamente di
cavilloso, né per sì temerario, ch'io l'avessi presa [la lite]
e forse v'avrà sembrato, ch'io sia stato assai più temerario di quello
l'audacia a carducci, iii-3-316: io son la furia di borgogna / che nulla
attinge e tutto il mondo agogna. / io trassi il temerario con temerari adulescentuli, questi
altro, sfoderando la sua: « io spezzerò questa, quando sarà macchiata del
bandello, 4-1 (ii-626): io ti farei dare tale gastigo quale la
ne venissi la terza parte per esser io lavorante... potette più la temeraria
saetti. l. pascoli, iv-1-177: io pur aveva inteso parlare assai male per
-è temeraria / questa vostra assertiva. io sento dire, / che il secolo
, temerario sfidavali. cavour, ii-317: io penso che nel nuovo regime, in
giacomo da lentini, 36: s'io temesse / c'a voi dispiacesse /
., 2-2 (1-iv-106): s'io non avessi temuto che dispiaciuto vi fosse
temuto che dispiaciuto vi fosse, per certo io l'avrei fatto. buonarroti il giovane
incontro di messer equi- lio / avev'io da temere essermi odioso / ma non è
ma non è per tardar, s'io guardo all'ore. leopardi, iii-81:
. de roberto, 10-129: se io non m'intrattenessi ora con lei ma
. foscolo, iv- 382: io mandava alla divinità i miei ringraziamenti, e
, e i miei voti, ma io non la ho mai temuta. eppure adesso
sento tutto il flagello delle sventure, io la temo e la supplico. montano,
più sfogata. caraucci, ii-8-33: io mi sento morire di rabbia. d'altra
si spaventòe. anonimo romano, 1-49: io lo colpo per partire la testa dello
disse: « non temere, ch'io lo risusciterò ». dante, inf,
volgar., i-260: non temete; io pascerò voi e li figliuoli vostri.
. dante, par., 22-27: io dall'altra, con lesta temerità
né astuzia alfieri, 12-37: io ben costui / conosco, e mi ci
, 3-1-106: la sua, che io stimava inavvertenza, diventa bugia, la
, sollecitarvi. garzoni, 7-68: io non credo ch'alcuno fosse di così ii-2-40
temerità, ardirebbe palesare il fuoco ch'io nutrisco nel seno. goldoni, xi-70:
intimidito. p angiolieri, 405: io son tanto temioso e vergognoso / a tutte
vergognoso / a tutte l'ore ch'io vi so'davanti. 2.
si dovessero eleggere dopo la perfettissima, io torrei anzi l'impeto di gracco e
è un gran tempaccio: / so io quello che dico. = peggior
un simulacro / teco al riso innalzando, io della cara / voluttà libo la gemmata
che sendo in frega per le battaglie che io
confonda. ortes, xviii-7-43: posso io assicurare... da esse [mie
di suono da tutte le cose ch'io tocco... io non sono uno
cose ch'io tocco... io non sono uno scrittore da scrittoio.
solazzo infinito sarebbe il tuo vedendo com'io quella concavità sì grande e sì spaventosamente
col suo signore. tasso, n-iii-668: io non biasimo la dolcezza e la soavità
ma ci vorrei il temperamento, perch'io stimo che la musica sia com'una de
buonaccorso da montemagno il giovane, 2-1 io: non sia però nessuno che pensi
7-118: son certo e sicuro che essendo io costà, gli salvava la vita col
una conca fessa; sono stato ancn'io, più di là che di qua:
due parti. caro, 3-2-65: io ho di poi parlato con nostro signore,
filangieri, i-533: il temperamento che io propongo mi pare il più semplice.
7-58: sarà un cervello allegro qual io descrivo, più tosto degno di lode che
. i. alighieri, 113: io, per argomento / di tal temperamento,
nome d'azione da temperare, n. io. temperamine { temperammo),
impresa, ma isterica temperanza vuol che io discorra le sole cose memorabili. carducci,
dante, purg., 30-26: io vidi già nel cominciar del giorno / la
quel fanciullo ha presa la pozione ch'io li temperai, egli vive e si riposa
un suono. muzio, 1-173: io vi avrei potuto con lungo discorso dimostrare
la forza. e di questo consiglio io vi chieggo scusa. fogazzaro, 5-248:
che vai talora profondendo. graf 5-634: io con acre fatica i versi miei /
/ e non mi vengon mai com'io vorrei. moretti, ii-927: ora egli
animi loro. guicciardini, 13-vii-216: io non reputo niente inferiori li spagnoli,
ulloa [guevara], iii-109: s'io volessi parlar come si converrebe sopra ciò
e quella non ridea; ma « s'io ridessi », / mi cominciò,
monarchia che fu la più assoluta, io crederei, e la più lata che sia
fino ad oggi mettendomi di malumore perché io amo il sole ed i paesi caldi o
, 1-164: non v'è, ch'io sappia, né nella zona temperata né
non sono nuove. cuoco, 1-250: io credo la monarchia temperata meno di quel
dante, inf, 29-126: e io dissi al poeta: « or fu già
e del vecchio sistema temperato (« io credo che i modi maggiore e minore
. sentilo: è quasi freddo! io gli toccai la fronte, una guancia.
si prezza. agostini, 22: io già pensai che la maturità degli anni mi
del 1866. carducci, iii-22-453: io m'indugio a questo labindo più che
e qualche piacevole temperie del sangue, io non veggio che possa avvenire e con
.. non per vantar ciò ch'io n'abbia scritto e cantato nella lingua più
mano mi strappa / e dice: « io vi farò tutte le scene, /
scene, / ma morir no, perch'io non muoio bene ». 2
e inarrestabile. brusoni, 1-30: io mi ritirai alle mie stanze per incominciare
p. angiolieri, 406: ma io faraggio come lo sparvero, / ch'a
onda. dante, infi, 5-29: io venni in loco d'ogne luce muto
di su da la gonfiata vela / vid'io le 'nsegne di quell'altra vita;
, agile e presta / girsen vid'io senza curar tempesta / una nave superba
di calci e di pugna, che io all'insolenza de'soldati, più tosto che
napoletane del quattrocento, lxiv-54: s'io t'agio amata et amo senza sdegno
lorenzo de'medici, i-191: amor io lascio 1 lacci e le catene; /
s'acqueti / la tempesta del core. io son tranquillo. verga, ii-200:
di romano. savonarola, i-49: quando io considero tutta la italia e le città
italia e le città di quella, io non veggo se non tenebre, io non
, io non veggo se non tenebre, io non veggo se non tempesta, io
io non veggo se non tempesta, io non veggo se non tabulazioni. guicciardini,
ben vi dico, che di milone ho io sempre creduto, lui dover soggiacere a
allegiare. bonagiunta, lxiii-70: s'io languisco, / non perisco, /
intorno me tempesta, / aciò che io giunga al mio desir più lento. bruni
i. netti, ii-183: se io non avevo il ferraiolo, e il cappello
mio, / se so battere ancor io. verga, 8-268: 1 vicini
porta e gridare. morante, 2-166: io mi detti a tempestare contro i vetri
fremeva, e i francesi tempestavano: io non respinsi la forza pubblica; non insultai
'lacrime'. ferd. martini, i-80: io ho tempestato perché, crescendo di una
mi cominciate a tempestare con lettere, et io risponderò. c. dati, 3-54
a. f. doni, 1-14: io dubito ch'apollo un dì,..
lassare. cecco d'ascoli, xxxix-i-221: io solo son nei tempestati fiumi, /
morso di animali. èonarelli, xxx-5-14: io non ardìa stamane / d'uscir di
di stelle. tarchetti, 6-i-433: io lo vedeva attraverso quelle volte annerite dell'
. buonarroti il giovane, 9-663: io non so s'io me gli ho
giovane, 9-663: io non so s'io me gli ho risposto cosa / utile
, 251: per li regni di pluto io ti scongiuro, / e percotesti tempestivi cani
: infine che 'l prospero zeffiro traeva, io era accompagnato da molti amici; ora
., 2-173: parmi che quanto io sono più sollicito di riguardare il mare,
frutto delle già sparte fatiche, et io solo da tante notti e da tanti giorni
f'à mai stanco nocchiero, / com'io dal fosco e torbido penserò fuggo
infausto. de jennaro, 51: io non so qual fortuna, sorte o fato
crudeli e tempestosi fulmini, / ch'io fo, per rimembrar, degli occhi un
, / re delle conche. io. che sconvolge, perturba o eccita l'
e tempestose. sannazaro, iv-213: io stesso pur sentia tirarmi a morte /
mio dio! non è possibile: io mi sento strappare l'anima; no no
cecchi, 1-1-18: alla fé, ch'io gli detti un pugno in una tempia
gli detti un pugno in una tempia ch'io vi nascosi tutta questa nocca. marchetti
tempie. boccaccio, 1-iv-350: perciò ho io fatti chiamare voi,...
baretti, ii-148: la difficoltà maggiore ch'io troverò in questa cosa sarà che non
diede. g. berto, 13: io, giuda iscariota, nato a gerusalemme
ogni villaggio a cui mi fermava, io vedeva sorgere un nuovo tempio, perché colà