» disse bortolo: « n'ho io: e non ci pensare, ché,
ci lecca, dicono, qualcosétta, ma io non lo credo. caraucci,
i contadini ardono la seccia: ed io so in quel modo ancora essersene abbruciati
moderare questi mali. alfieri, 0-396: io fui testore / di parole in suonante
i-iv-230): qual donna canterà, s'io non canto io, / che son
qual donna canterà, s'io non canto io, / che son contenta d'ogni
: « abitava nel superattico. » io: « quale superattico? »
dannazione? giamboni, 10-35: « io ti domando che mi dichi quanti sono
quanti sono i nostri sacramenti ». e io dissi: « sette ». « e
e qua'sono essi? » e io dissi: « battesmo, penitenzia,
hai tu più caro, o ch'io ti lasci tutta questa roba o ch'io
io ti lasci tutta questa roba o ch'io ti lasci cristo per tuo precuratore?
dove amor mi sprona / conven ch'io volga le dogliose rime, / che
te ». alfieri, 1-500: poss'io venir della tua nuova gioia / testimon
qual speranza / mi dà fidanza -ch'io non mi diffidi. ritmo cassinese,
di lui. tasso, 2-4: dond'io voglia incominciar gl'incanti / e con
sapessi, / signor, quai torti io soffro. aleardi, 1-139: per tutto
è peggiore. chiaro davanzali, xv-14: io non so quale mi sia il migliore
paura! idem, inf, 34-27: io non mori'e non rimasi vivo;
hai fior d'ingegno, / qual io divenni, d'uno e d'altro privo
: apri li occhi e riguarda qual son io; / tu hai vedute cose,
primo strale / fece la piaga ond'io non guerrò mai! boccaccio, dee
cambiò e rise, / qual mi fec'io che pur da mia natura / trasmutabile
, 16- 109: oh quali io vidi quei che son disfatti / per lor
, 6-ii-24: l'amore di davide che io credeva corrisposto mi poneva d'innanzi a
, 10-10: per le qua'cose ch'io t'ho dette di sopra, sono
vita nova. sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio
dante, inf, 14-51: qual io fui vivo, tal son morto. idem
in loro stelo, / tal mi fec'io di mia virtude stanca. idem,
, agogna, / tal mi fec'io. idem, par., 33-58:
la mente non riede, / cotal son io. boccaccio, i-i- 243:
affrene, /... / tal io, poich'irà e di malvagia sorte
fa'che 'l tuo vero, / qual io mi sia, per la mia lingua
troppi n'avrei degli ama- dori se io ne volessi; ma non son le mie
vita nova '. sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è
volgar., 34-1 (351): io scampai solo, il quale fui levato
pane degno, con tale vivanda qual io intendo indarno non essere ministrata. alberti,
raccomandato il mio tesoro, / nel qual io vivo ancora, e più non cheggio
idem, par., 4-120: io veggio ben che già mai non si sazia
mi diè questa ricordanza, / ch'io fossi sempre discreto e prudente / fuor
di quelli che vedo?) / io t'amo! e. lecchi, 5-248
noi / faccia il cammino alcun per qual io vado. idem, purg.,
compia. chiaro davanzati, 10-4: io voglio star sovra laudar l'amore / e
mie qualifiche, vi basti sapere che io sono l'inventore della nuova macchina per la
processo produttivo. pratolini, 10-245: io la conoscevo dai libri [la fresa
. frugoni, 3-i-263: al vedermi ch'io feci colto sul fatto, volli scaltramente
: ecco: se quel grande poeta fossi io (me ne saprebbe male per il
ha ceduto il luogo, ma perch'io costantemente ho preteso, ch'è ragione,
visto che nessuno fiata, prenderò modestamente io le difese dei colleghi. 3.
composta). aretino, 18-407: io ho caro la nobiltade ai cui ti piacque
. la repubblica [21-iv-1988], io: esistono casi non rari di compensi
del santo ufficio. breme, 1-194: io quello, mel perdoni esso, nella
or udite come sonoro e bravo, ch'io non so che altra qualificazione dargli,
: il boccaccio è il primo, ch'io sappia, de'nostri scrittori che abbia
a. cocchi, 4-2-192: avendo io... esaminate le qualità dell'acqua
. pavese, 10- 193: io stesso mi sono fermato pensieroso davanti ai veri
presunti canzonieri costruiti..., anch'io sono giunto ad invidiarli per quella loro
un'era. delfico, ii- ^ io: or quel tempo antecedente agli storici
, una cascina, un campanile, e io conoscevo la qualità delle uve nei filari
. dante, inf, 6-9: io sono al terzo cerchio, de la piova
scrivere italiano; domando a che qualità io possa riconoscer le parole da scegliere, da
: ben mi stareste voi ad ascoltare se io fossi un poeta e vi cantassi la
dee., 8-7 (i-iv-722): io temo che costui non m'abbia voluta
m'abbia voluta dare una notte chente io diedi a lui; ma se per
una stagione. bembo, io-vi-254: io sono in villa, e sonori stato tre
altrove. pasolini, 8-127: ciò che io sono abituato a sentire subito in un
del re. brusoni, 1-236: io difesi la risoluzion dell'amico, rimotrandole che
non mi stenderò con molte parole. io la supplico solamente a farmi grazia d'
, se in qualche parte le pare ch'io meriti favore alcuno appreso cu lei,
qualità loro. carducci, ii-1-95: io, nella mia qualità d'alunno di scuola
quando si potesse osservare; ma perché io credo che sia impossibile, conviene ridursi a'
bandello, 1-5 (i-70): io credo che tu sappia come stiamo in
, / si chiuse poi, ond'io sento nel core / fitto un quadrello che
venmene pietà, sì che sovente / io dico: « lasso!, avviene elli
mia viltate. firenzuola, 2-67: io non mi reputerò ad errore aver messo '
. l. martelli, 3-68: io non so suo mi dica / le qualitadi
che tu mi doni, / avanti ch'io ragioni / del gravoso pensier che mi
la nazione fiorentina. machiavelli, i-vi-331: io non voglio lasciare indreto di darvi notizia
città. dolce, 10-5-1: certo io m'ho messo a una impresa di
messo a una impresa di qualità che io temo di poterla condurre a fine. rovani
): sì è grande l'amor che io porto alla vostra qualitativa mellonaggine da legnaia
fidanza la quale ho in voi, che io non posso negarvi cosa che voi vogliate
ii-237): il libro insegnerà, com'io v'ho detto, / qualmente in
penso vostra signoria sappia qualmente, mentre che io son stata vedova, non sono mancata
. baretti, 6-15: bisogna ch'io v'informi qualmente in inghilterra i muli
, per fama di me, bench'io poscia mi sia avveduto ch'ei non
sp., 1 (24): io airei e dico che lei gli scrivesse
: ché più mi triema il cor qualora io penso / di lei mi parte ov'
stesso e averne coscienza, occorre che io mi percepisca nella mia differenza da quel
. tansillo, 1-267: io vedo il buon commendator pescara / che
rischiarata da intermessi bagliori di divinazione, io compongo una pagina che m'è estranea quasi
. f. corsini, 2-134: io in questo istante depongo quel tale qualsisia
ragione di dolersi della mia apologia, io mi sommetterò con molta prontezza e volontariamente
. g. gozzi, i-12-107: io ti prego, caro padrone, non negarmi
a me per ischiavo, tanto ch'io alla mia qualsivoglia mensa abbia cotesto suonatore
e che questo detto sia verissimo / io l'ho sperimentato in me medesimo. manzoni
manzoni, pr. sp., io (183): e una delle facoltà
muratori, 10-1i-16: il che non dico io perché sia di sì maligna natura il
si mostri, non è però ch'io non l'abbia sentita a buon'ora e
ciascuno. sacchi, 132-112: così io chiamerei i salti, i quali si fanno
carducci, ii-12-11: a sentir te, io non ti amo ora, io non
te, io non ti amo ora, io non ti amavo allora; e quelle
che un parossismo febbrile, nel quale io sarei caduto per qualunque altra donna avesse
. poesie bolognesi, xcv-96: se io vo faccio o dicco fallimento / sì nde
. foscolo, lv-363: da qualunque parte io corressi anelando alla felicità, dopo un
, mi vedeva spalancata la sepoltura dove io m'andava a perdere con tutti 1 mali
batacchi, i-233: con simil moglie io feci penitenza / da poter espiar qualunque
a sì nobil'opera, forse ch'io mi potrò con qualche ragione lusingare di aver
1-i-571: ma, qualunque trionfi, io perdo sempre. tommaseo, 15-325: nellùnno
venir l'aiuto, / ch'adimandare io non ne so consiglio; / però
bagni, / né altro impedimento ond'io mi lagni, / qualunque più l'umana
far palese; / ma, qualunque io mi sia, tu innanzi vedi / un
ella ostensibilmente su questo proposito, acciocché io possa soddisfare a questa qualunque siasi curiosità
», gennaio- febbraio 1946], io: la demagogia senza scrupoli è il terreno
pasolini, 16-20: che cos'è che io vedo (qualunquisticamente) accomunare 'una
altro presti. martello, 6-i-335: qualvolta io ti chiamo, mi vieni più tosto
. m. cecchi, 1-1-289: se io volessi, uditori nobilissimi, / star
tutte descrivere mi riuscirebbe impossibile, ancorché io mi trovassi esente da quegl'incommodi che
foscolo, sep., 15a: io, quando il monumento / vidi ove posa
dante, purg., 3-109: quand'io mi fui umilmente disdetto / d'averlo
; e della fallacia del giudicio, quando io in molte parte, discorrendo, m'
. idem, par., 19-12: io vidi e anche udi'parlar lo rostro
/ e sonar ne la voce e « io » e « mio », /
. algarotti, i-vu-235: non altro io trovo in bologna del nostro architetto [
, 20 (42): -messere, io l'ho [il senno] perduto
. petrarca, 126-62: qui come venn'io, o quando? s. caterina
quando mai c'era entrato? io. talvolta, talora, ora (per
circostanze). bembo, io-vi-243: io m'era doluto fino all'anima della
di sé null'om mantene / quant'io tegno d'amanza, / per ciò c'
findemonte, ii-302: né il quando io trovai né il dove, in mente,
, par., 21-46: quella ond'io aspetto il come e 'l quando /
soffio improvviso. gozzano, i-1259: io non l'ascolto: ma la sua voce
la fiamma andando, / per ch'io guardava a loro e a'miei passi,
talvolta. boine, caxi-ii-99: io sono, sì, d'in quando,
dante, par., 29-12: « io dico, e non dimando, /
/ quel che tu vuoli udir, perch'io l'ho visto / là 've s'
vergoigna. menzini, iii-333: quando che io mi senta bene, tirerò avanti il
parte diversa, disse: « se io sto in peccato mortaio, io starò,
« se io sto in peccato mortaio, io starò, quando che sia, in
per venire quando che sia al fine, io tengo di certo alla breve ma asprissima
vostra [di ricamo], / ch'io m'appresso a quel fiore, /
rapirne l'odore. montale, 1-83: io... sognava rapirti / le
a sé. carducci, ii-8-33: io intanto mi sento straziare, strappare l'
prese, /... / ond'io rapii la fuga vèr roma, e sempre
ad appropriarsi l'ossigeno. io. conquistare una persona, tanimo, il
dimmi, elisa; parlar sì dolce io t'odo / che mi rapisci. al
essa me l'ha rapito e ad essa io lo consacro eternamente. carducci, ii-7-251
marito me foria al tuto, / io te dina da cui e'fui rapita.
sé sanza che intendessi l'inno perché io non intendevo le parole. b.
1-9-170: di napoli che volete che io vi dica? parrammi di avervi detto tutto
, se vi dirò che, quantunque io avessi presente all'animo la bellissima roma
cavalca, 20-142: figliuolo mio, io fui rapito al giudicio, e vidi
faccia. bibbia volpar., x-189: io so un uomo in cristo che dinanzi
ridicimento? aretino, v-1-488: tosto ch'io vi abbracci, chiarirowi come le tanto
miglia sei lontana / di qui dov'io m'illudo a un segno tale.
pensiero). borsi, 2-42: io non voglio ormai fare altro che adorare
in cielo. colle fiamme di questa fu'io ancora al cielo rapito. gilio,
, m'avessi rapita, allora confesserei io avere ricevuto iniuria. bande ilo, 1-42
vantaggi del teatro. foscolo, xlv-238: io t'amo., sì, odilo
temi / l'aspetto del trionfo, io ti prometto / che rapir tenterò colle
/ soavissimo dono / d'un raggio io ti farò di luce pura, / per
un volo / eguale ai venti. io da le piume sorsi; / credei vano
dante, conv., ii-vn-6: io ero certo, e sono, per sua
essi compongono alcuna volta, cioè che io sono a questa parte quasi rapito dallo iddio
, / non seppi non seguirli anch'io tra 'l vulgo. g. bentivoglio,
: maggio / ha le sere stordite, io non volli / vederti che alle spalle
dei greci? baretti, 6-240: io mi trovai in pochi istanti così rapito da
monti in quel volume è divino: io ne sono rapito. pascoli, 591:
l'atteggiamento romantico. saba, 5-204: io adoro l'occhio felice ed ingenuo /
core, / per voi convien ch'io impari / com'un'alma rapita / non
la sua passione per me, che io ero solito contemplare rapito, come un miracolo
e parole / pei cor ingrati; ed io gli amai nemici. / rapito alfin
vista. montale, 14-19: anch'io sul far del giorno ebbi il mio
non mi vuol seco portare, / ben io conosco un'altra rapitrice / che non
/ la ciurma de'babbei come son io. / però v'awerta il rapitor del
alle grazie e di'al vicario / ch'io mando a tór da lui quelli raponzoli
e distemperatila. goldoni, x-426: io certamente / non ho sulla mia pelle
. b. davanzali, 1-44: io sarò buono a rappaciarvi con la gente germana
benevolo. aretino, v-1-69: se io, che son debile in ogni parte de
? g. gozzi, 56: certamente io intendo di farvi rappacificare con l'umanità
. c. scalini, 1-97: io sono pure stanotte il berzaglio e lo
amore, diventano velenose e mortifere. io quando vedo il loro procedere da fiasco
. lomazzi, 4-i-27: volendo io andar per certe mie faccende, nel
: oh dio! che non son io di marca terra / un rappator tracano,
coraggio: / rappattumarti con tua moglie io voglio. mamiani, 3-511: l'ultimo
una cosa stessa. alfieri, 5-135: io mi rappattumai con questa logorata dottrina.
, / né fia... ch'io sani, intepidisca, il piè rapelli
i-vu-242: toma agli usati ufizi, io là m'affretto / dove il mio mi
oste sua cacciava. molza, 1-434: io me stesso e l'empio mio signore
volte al mortai guado, / dov'io son presso e non sanza temenza, /
è di chi rappèlla; / cambiato io ho per certo muschio a gallo. niccolò
si fa innanzi e dice: « io dirò, a rappellare di mio, chi
aecimoquinto canto, non compare: ed io non ho altra copia, né so come
famiglia. d'annunzio, iii-1-483: io vorrei volentieri / che voi rappezzaste /
suo padrone più le cazzuole di me: io lo rappezzo, lo ricuscio, il
il tutto. cellim, 581: io conoscevo che con quella forma di bronzo
m'ha dato tempo e luogo che io ho quasi riscritte, raccon- cie o
un testo. tasso, i-63: io la prego con ogni affetto che non le
, e a ricordarmi il debito che io ho con sua signoria, e non sono
sano. giovio, ii-20: io vado rapezzando le gambe per potere col
e sontuosità delle tue ricamate vesti ed io il mio rappezzato mantello. nievo,
il più rappezzato, il più cencioso ch'io vedessi mai, suona una sua cornamusa
e ciò particolarmente per la ragione che io portava poc'anzi nel parlare dell'4
. nievo, 509: come doveva io coonestare agli occhi del mondo e alla
le ragioni per credermi amato? doveva io dire che aspettavamo cosi meno noiosamente la
n. barbieri, cv-427: io non sapeva che vi bisognassero punti.
era lo spazio da rappiattarvisi dentro che io credo... che non istarò così
salviati, 9-193: il che, quando io era appunto per cominciare, accadde cosa
che noi proviamo questa erba, che io ti mozzerò il capo co la spada
roppe in su le poppe, et io lo rapiccai. falconi, i-m: senza
gli ingannati, xxv-1-313: dico ch'io so'qui a posta per far questa pace
, confortare in italia,... io vedo ciò che dovrebbe farsi, ma
, spiccato che fu de'topi l'io, / non si rappicca alle coiporee some
, 2-97 (468): quasi che io m'ero mezzo disposto di non dir
che mi sforza tanto notabile, inperò io rappiccherò il filo per un poco, tornando
cellini, intr. (23): io avevo cominciato a scrivere di mia mano
. firenzuola, 544: io voglio riuscir a questo, che, desiderando
rap- piccolita la mano mia, ch'io non possa ricomperare, o vero non
tedaldi, 1-1 (36): s'io veggo il (fi che io mai mi
: s'io veggo il (fi che io mai mi dispigli / dell'animale il
il quale se chiama moglie, / ch'io abbia sempre mai tristizia e doglie /
vui-254: guai a me, però ch'io sono fatto come quello che coglie li
siena, 500: o signore mio, io ti prego che coloro che fanno
: a veder gli altrui fatti io son cieco, / un muto in rapportar
fatto la spia sì tosto? s'io / non ispezzo la testa a qualcheduno,
, 1-78: la piccola somma ch'io rischio ogni settimana non potrà mai rapportarmi
. corsini, 14-44: in tutto io mi rapporto / al tuo consiglio, o
: sono o non sono un uomo io? si poteva trovar di meglio? vi
al medesimo cancelliere. bianconi, xxiii-220: io mi ricordo che vidi un giorno farsi
settimanali dei capitani fumando come aveva fumato io quand'era intendente. c. e
di quella forma di rapporto sessuale: io volevo sputar via il seme, lui
. soldati, 2- 420: io ti posso difendere soltanto uno a un certo
me!... benone, intanto io gli farò rapporto! jahier, 3-88
gli farò rapporto! jahier, 3-88: io non ho mai fatto rapporto a nessuno
che si spallasse o rapprendesse, accioché io non minassi me. a. cattaneo,
. degli albizzi, 27: fioretta, io sto sospeso / a pensar in qual
forma addotto m'hai / il can ch'io ti prestai! / tu me l'
reso / ch'a rinvenirlo converrà ch'io meni. leopardi, 884: io sono
ch'io meni. leopardi, 884: io sono stato arso dal caldo fra i
morelli, 198: giusto perché poco fa io vi riconvenni d'alcuni sbagli, voi
senza rappresaglia. ghislanzoni, 16-150: io aveva predicata la infedeltà coniugale come un
sublimi argomenti necessario fosse e lodevole, io... proccurai... di
4-94: da allora mio padre e io cessammo d'andare alla messa. riconoscemmo
fece visita di rappresentanza. in verità fui io a trattare tutti i giorni il federale
stanotte l'angelo di quel dio del quale io sono e cui adoro, dicendomi:
3-8 (i-iv-316): questo che io ti reco e ciò che la donna che
, 9-721: tu dèi voler ch'io rappresenti / quella cassa di cassia,
conv., iv-xxix-2: come che io mi sia, io reduco a memoria e
iv-xxix-2: come che io mi sia, io reduco a memoria e rappresento li miei
. muratori, 7-iv-86: non inganno io mai i lettori, se rappresento la
manoscritto: posso ben ingannarlo in volerlo io correggere a talento mio. stampa periodica
generazion perfettissima. chiabrera, 551: io veggo un verso fornirsi sdrucciolosamente, alcuno
, abitudini. boccaccio, 1-i-108: io ti priego, per quella nobiltà che il
con gloria. settembrini, iv-540: io m'immagino sempre che ella sia una
sempre che ella sia una fanciulletta come io la lasciai e debbo fare uno sforzo per
uelli d'egitto,... ma io dico della manna generale che ànno i
). v borghini, 4-411: io dico già più volte volentieri 'terre
e realismo. guittone, i-21-16: io, dottando, padre, che per lo
impossibile rappresentar con parole la sensazione ch'io provai nell'udire il tintinnio delle sonaglierie
: il coro, rappresentando un popolo, io reputo che non debba luogo avere in
una parte. baldelli, 3-584: io certamente conosco che io ho rappresentato fino
baldelli, 3-584: io certamente conosco che io ho rappresentato fino a qui più tosto
questo mondo. chiari, 2-i-28: io colsi il momento di farle sentire ch'
la storia dell'arte senese, i-qi: io rappresento il comune, poi veggomi a
immonde. g. morelli, 479: io ti priego che in quest'ora e
tal memoria mi si rappresenta che né io né altri in simile stato facessero azioni
tanta chiarezza di cognizione, quale ora io provo. de sanctis, ii-18-93:
della parola; ecco la ragione per cui io mi credo un uomo 'rappresentativo '
delle cose. carducci, ii-n-81: io credo che ella sia il più potente
secolo xix per il mio lavoro, io veggo... come furono, generalmente
: questa è la magnanima letteratura che io direi del rinnovamento: della quale giova sperare
recitata ieri sera la mia tragedia. io non v'intervenni; ma, finita
di mare e un mese a nizza, io vivo come una monaca; ricevo pochissimo
, e voi siete già il pubblico e io sono già un attore. 4.
teoria. galileo, 3-1-279: io, che sono indifferente tra queste opinioni
della natura. d'annunzio, iv-1-654: io sembro forse ambire che lo sforzo,
, qui ai sotto in questi portici io farei la giustizia e la verità.
segno che si ha in mano, io. espressione, manifestazione. bonghi
. segneri, 5-67: non potendo io servirlo se non che per via d'
la sua rappresentazione dell'uficio preso infra io dì, come dice la legge,
carducci, ii-7-39: stimo meglio anch'io che ella non mi conosca né men
, ghiacciato. rinaldeschi, 1-46: io sono fatto come vaso di cuoio nella
rappreso. luca pulci, iii-97: io ho di latte rappreso una massa / ed
cesarotti, i-iv-171: fra l'armoniche note io dal torrente / trassi una pietra;
barberino, 48: ver è che quando io mi rapresso a lei / i'perdo
non entro mai in chiesa, s'io non rappressò la via. =
spesso, troppo lungamente rapprocciati, perché io non mi prendessi di questa passione.
buonarroti il giovane, 10-928: s'io lagoro col bomber rappuntato, / in
marradi. carducci, ii-11-89: io avevo finito... un'ode sul
per tutto altrove. foscolo, xv-485: io pure doveva e voleva scrivere un libro
: trovata questa donna, sento ch'io l'amo fino all'ultimo...
e che desideri. moravia, ix-273: io omasi di stucco vedendoli pregare perché i
fanatismo ebdomadario di quel poco tempo ch'io mi vi trattenni era allora il pallon
[di medaglie] che non avvia io, che n'ho pur molte, mi
eletti. bembo, io-vm-27: che io non abbia fatto riverenza a vostra signoria con
a vostra signoria con lettere dappoi che io fui alla corte a forlì fin quest'ora
eloquenza e alla poesia fervida e generosa io non vorrei che v. s.,
atto. sbarbaro, i-m: scorreva io con l'occhio li frontespizi de'suoi
libro di poesie, raro è che io non mi senta una botta al cuore
superi. mazzini, 11-146: s'io dò qualche cenno di vita raro raro
. foscolo, xix-150: rari sanno dov'io mi viva. c. bini,
rari, ma per memoria, ch'io vi prego di riporre nella biblioteca.
mirabile. petrarca, 293-4: s'io avesse pensato che sì care / fossin
, dunqu'è raro / senza ch'io pecchi darmi penitenza. -sm.
di vita sciolto, / e corsi io stesso volontario a morte. v colonna
astuzia o inganni rari! / s'io ti potessi aver, ti squarterei / viva
era di rara finezza. io. che si segnala per meriti o qualità
io sono amico e più che fratello di messer
. pellico, 4-200: insomma, io molto scrivo; ma raro avviene che termini
leopardi, iii- 58: quando io ho avuto la disgrazia di conversare con
dirmi: « rassegnati a tornartene perché io mi son rassegnata a riaverti lontano ».
lenti puntai, persuaso / che come io avea già l'altra flotta raso, /
altra flotta raso, / questa pure io vedrei tosto bruciare. 2.
barba. c. levi, 6-1 io: a gagliano c'erano tre botteghe di
avete mai visto una donna senza capelli? io sì, ima ragazza del mio paese
. colonna, 2-231: insano io stava e tuto anxio, proiecto tuto e
assaltava ieri nella rascétta del carpos, io facevo un buon progresso. citolini, 274
tiro e diroccheranno le sue tom: ed io ne raschierò la polvere e la renderò
caratteristico fruscio. alvaro, 9-471: io seguitai a scrivere, a raschiare la carta
caffè bollente misto di acquavite. io. figur. eliminare una qualità; scacciare
camera dà volta, / per sentir s'io scarpaccio e se mi raschio / o
romor senrio qua? fie ben ch'io raschi. egloga del danno dato, 6
uffici. galileo, lvii-162: com'io v'ho detto, egli [galileo]
dei minori cesellatori del verso francese, io mi sento nauseato da un pezzo.
tutte raschiature rispetto alle cose grandi ch'io imparai da cotestui. 5.
, 1-5-62: convien di questo mal ch'io mi ravveda / col provar se il
avviene, 'absque dubio ', io lo fo maschio. p. petrocchi [
sentimentale, e raspami un fandango; / io rido come un pazzo anche se piango
manzoni, v-2-668: ti racconterò anch'io una cura molto più piccola, ma
o di rascia nera. dalla croce, io: alcune [fasce] sono sotto
riposassero in sulle mie umide spalle e che io ti porgessi li rasciuganti veli alle bagnate
xxx-5-68: quivi con le mie mani io rasciugava / a le smarrite fronti / fagghiac-
, null'altra cosa disse: « io sapeva bene che dopo tanti tuoni doveva
. leggenda aurea volgar., 946: io veggio un giovane stare bellissimo dinanzi a
membra tua con un panno delicatissimo, ond'io ti scongiuro, per dio, che
): « attendetemi a 'iutare ché io son sudato »... riprese filice
or sudin, questa brigateli, / io ti so dir che gli hanno a rasciugarsi
po'di foco, / fate ch'io mi rasciughi in cortesia, / ch'io
io mi rasciughi in cortesia, / ch'io sento raffreddare a poco a poco /
se è per incanto raccolto, / io lo rasciugo, conte, presto presto »
mio corpo tutto / di saliva una stilla io chieggio invano. forteguerri, i-268:
modo / che, di grasso ch'io era a'dì passati, / oggi mi
il quale era stato dicollato, com'io ti promisi, sono risuscitato il terzo die
con gran consiglio preson medicina; / io me n'andai e cominciai a berne,
, che m'ha rasciutto per modo che io non posso in questo conto né molto
rasciugasse. d'annunzio, iii-2-992: io vorrei scalzarmi, e andarmene sola per
inghiottire tutte tacque che vi concorressero, io credo che le parti vicine si rasciugherebbero.
furore. f f io. fermarsi (le lacrime).
). boccaccio, iv-104: come io ho a quella... risposto,
], ii-100: sono cinque giorni ch'io porto sopra ciò la memoria alterata,
giorni al fumo. redi, 16-iv-235: io aveva raccolto in un vaso di vetro
dolore rimasi poi assetatissimo e rasciuttissimo, io mi bevvi in poche ore più di
vedete che, dopo tanto tempo ch'io non vi scrivo, rincomincio strappandovi il
però dimmi s'è il ver, com'io diviso. 8. riservato;
rasentato la santità. moravia, ii-360: io non ero mai sicuro di possederla del
il primo segno. mamiani, ii-167: io vi debbo grandi ringraziamenti per le parole
l'uscio fermi e cheti tanto ch'io tomi. -in una posizione aderente
canzone del fi'aldobrandino, xxxv-ii-440: io n'aggio un po'c'ha nom
già più d'otto dì, e io trovo che chi la doveva recare non venne
è rimaso ne la penna (cred'io), perché reciso da piè ne vedo
. magazzini, 17-114: con tutto che io abbia sempre voluto che si misuri in
e rasa. fazio, iv-4-94: io vidi un fiumicel, che raso raso /
. monte, i-vi-60: ora ch'io son, com'io vi dico, raso
i-vi-60: ora ch'io son, com'io vi dico, raso / d'ongnunque
siena, 5-42: e. ss'io fosse da mio singnor rasa, / io
io fosse da mio singnor rasa, / io non potre'poi ritornare a casa.
. storia di stefano, 15-22: io non ve dico come in quela caxa vechia
ariosto, i-iv-561: ch'altro ho io? deh, ditelo: / cotte di
di raso1, nel signif. n. io. raso4, sm. ant.
insidia pericolosissima. dolce, xxv-2-252: io t'assicuro che gli amori delle puttane
bel dimenarti, erché non sei com'io sotto 'l rasoio. -mal è che 'l
si contenterà del pelo. - che farò io dunque? -filare come rasoi:
», i-xi-1987), 167: « io [eros ramazzotti] parlo al cuore
in là, che fo 1513 a dì io zener, sia taià, cassà e
raspanti '. pratesi, 5-375: io mangio camaccia di manzo, gallinacci, via
, e faceva come loro in quel ch'io potea. -con uso aggett. in
beltramelli, iii-397: raspa tu che raspo io, le galline venivano malmenando in tutta
che pnva resterà di cacci, / com'io senza naso e senza bracci.
mia buca. moniglia, 1-iii-342: io, per poter raspar roba o contanti,
qualcosa però credo che raspi. io. scrivere senza impegno, scribacchiare.
. s. spaventa, 1-209: io sèguito a raspare nell'* enciclopedia '
imbriani, 7-154: bisogna ch'io ridipinga o riscolpisca con la mente il
o l'intagliato dall'artefice; ch'io ponderi ogni tocco, ogni raspata.
bembo, 9-1-255: assaggerete il vino che io ho fatto venire da fare il raspato
cardarelli, 1035: del modo come io parlo dell'4 idilli ', lo
ammiro queste raspature da stercoraro, ma io parlo con parole mie. -raspatura
gli diedi bere d'un buono raspeo che io avea fatto. tanaglia, 1-1423
mio dolcissimo, onde ora ti raspetto io stasera? boccaccio, iii-380: in
: tu dicesti: giuro! / ed io ne feci il saggio. / il
rettificare in fra un mese quello ch'io in nome suo ho fatto. varchi,
quel tempo che aranno licenzie. io. disus. rinuncia a un beneficio ecclesiastico
da una disusata battaglia sì duramente ch'io né posso rté so in guisa veruna di
tu non mi aài soccorso: e però io ti rassegno le chiavi del mio officio
c. dati, 4-106: adesso ch'io sento e veggo rimossi tutti gl'impedimenti
dante, par., 23-54: io era come quei che si risente / di
ridurlasi a la mente, / quand'io udi'questa proferta, degna / di tanto
a rassegnare. galanti, 1-ii-559: io... passo a rassegnare a vostra
stato impossibile rassegnarla e consolarla, perché io intuivo la ferocia del suo scrupolo e
rassegnò e fu beatissima di sapere come io m'esibiva a tentar ogni via di
dio: che mi rassegno a portare io tutto il peso delle colpe. pascoli,
cesari, 2-viii-19: quanto a me, io me la porto con animo rassegnato.
bacchelli, 1-ii-162: -badate che io parlo con alpi, -era minaccia bastante,
. stampa periodica milanese, i-187: io direi che sia questo l'amor paterno
. menzini, iii-350: basta, io le mando [le due opere]
in grazia dell'irregolarità delle stagioni) io mi trovo più amico alcuno, amico né
orna a spaventarmi quella terribile verità ch'io già svelava con raccapriccio e che mi
di simile. tommaseo, 11-76: io le [censure] accettavo, come soglio
ad altro termine di consolazione, sapendo io, ha già un pezzo, quali
quest'opera alquante mie riflessioni, ch'io non so se adempier potranno in parte
alle buone lettere; ben so ch'io di sottoporle intendo con tutta rassegnazione al
vostri consigli vi provi in quanta riverenza io vi tenga. -disposizione rispettosa e remissiva
alla rassegnazione e riconoscenza con la quale io ricevo le vostre amichevoli insinuazioni.
in roma più tardi di quello che io averei voluto. idem, iii-
donna, onde si muova / ch'io vi rassembri sì figura nova. cino
colpo, può divenir morto; / ed io non son que'che rasembri quello,
raffigurare. aretino, 14-19: s'io vo'rassemplar con le parole / d'ogni
'n lutto, / quasi dicendo: - io castità rassemplò. = comp.
di tale ufficio il rasserenamento, che io dissi, del mio nuvoloso pensiero.
la vista di questi carri, senza che io vi ponessi mente, aveva su di
ti ricordi... quel giorno ch'io ho stemprato tutta tamma mia sopra di
: / chi pecca per amor, io non riprendo. goldoni, ix-844: bella
molli e dolenti. bissari, 2-1 io: lievati, o vecchia, e rasserena
quest'aere: ha finalmente, riguardandola io, mandato nelle molte oscurità dell'animo
andrà. alfieri, 7-137: or ch'io son più tranquillo, m'anderò a
non so come, / di dentro anch'io mi rassereno. moravia, iv-296:
difficile). slataper, 2-430: io sento specialmente questa cosa: che sono
ch'essendo rasserenata la vostra mente, io sarò libero del paventare li fulmini che
. riservare. libumio, 3-3: io quivi altri meriti infiniti di tua felicità
lancelloti, 1-743: aveva gran tempo ch'io desiderava accertarmi di quello che già letto
. -oh è imbrattata: sarà meglio ch'io vada a scopettarla in casa. salvini
ogni cosa a vanvera? -oh per quest'io le volevo anco tutte rassettare, come
le volevo anco tutte rassettare, come io l'avevo un po'sciorinate. oddi,
un po'sciorinate. oddi, 1-83: io sarà pur troppo imbrigato a rassettare e
possiate ad altrui cederla senza vostro dispiacere, io vi fo intendere che sono due anni
fo intendere che sono due anni che io avea diliberato comperarla e rassettarlami per nido
rattopparlo. bruno, 3-345: se io... rassettasse un vestimento, nessuno
ove ciascuna cosa s'avesse a rasettare, io gli dissi: « moglie mia,
maestrati, poscia il desiderio, ch'io ebbi, di mandarlavi, il qual
eccellenza mi commette ch'io tarisi di che gente io avrei bisogno per
commette ch'io tarisi di che gente io avrei bisogno per rasettare questo paese.
disordine. trissino, xx-1-104: io vedo apparecchiarsi una contesa, / da
se d'amor guasta è costei, / io guarirolla '. e, presa questa
tutto quello prestamente a lei / ch'io t'ho narrato..., /
e si rassetta. gelli, iii-77: io vorrei bene che in su queste nozze
. martini, 61: guarda come io sto: dalla funa non potei rassettarmi.
così vostro come mio; e come io abbia spedito le balle e mi sia un
quanto vi pare il meglio, ché io non posso oggimai volere se non quanto
da dio la serenità dell'aria dopo io mesi di pioggia quasi continua mosse i fiorentini
). bembo, io-ix-485: dappoiché io a v. s. non scrissi,
acciò che, ritornandomi da napoli, / io ritrovassi le mie cose in ordine /
. fr. morèlli, 474: io non sono per gettare tutto il profitto
si tiene dentro i confini del giusto, io non ho che dire contro di lui
è nato sotto cattiva stella, o io ho qualche incognita antipatia con esso,
aretino, 20-302: la madre, mentre io le diceva mille bugie, era occupata
previsioni rassicuranti, mostrando qualche inquietudine, io trovai il modo di esporgli il mio
le madri. moravia, ex-13: io... non discesi perché ci avevo
; non aver paura, / chéd io il saprò ben andar celando ». boccaccio
e si posò la terra; / ea io rassicurando il cor tremante / fra il
. tasso, aminta, 1695: io rimirando a basso / tutto sentii raccapricciarmi
. n. franco, 7-377: io, di giubilare niuna cagione avendo per
risponde: non aprite no, ma io tomo a rassicurarvi che sono onest'uomo
e di vedervi non si rassicura, / io vi dico, madonna, che paura
ne la sua grazia ne la maniera ch'io me ne rassicurava a l'ora che
, preoccupazioni. giamboni, 10-119: io... era già rassicurato per li
: pensò anche: « ecco, io e l'onorevole siamo da una parte,
affare. foscolo, xix-370: s'io consumassi in quest'anno il danaro che
: se l'instituto gli dèe moltissimo, io gli debbo tanto, ché a quello
che le complessioni ordinariamente si rassodano, io vo scemando ogni giorno di vigore e
una. f f io. riprendere forza, vigore; ristabilirsi;
di tal passo. spero si stancheranno: io mi rassodo sempre più nella mia negazione
persona). giannone, 2-i-416: io non pretendo altro che d'essere rassodato
essere rassodato in questi punti, ch'io reputo più gravi e più necessari per
, superiore al vostro sesso medesimo, io credo di darvi assai per mercede di
tra questi simulacri apparenti, de'quali io non so se ci sia cosa che
6-42: tal, redi, ti vid'io nel gran recinto / u'sovra 'l
etemitate ha impero, / tal ti vid'io ne'tuoi color distinto, / ma
fra sé dicea. leopardi, iii-296: io rassomiglio a chi si trova solo e
tre: mio padre, tu e io. messi insieme, facciamo un solo viso
ideale. muratori, 8-ii-295: ora io dico ai letterati che bisogna prendere partito
cose discolora. / fu quel ch'io dico, e non v'aggiungo un pelo
e non v'aggiungo un pelo: / io 'l vidi, io 'l so: né
un pelo: / io 'l vidi, io 'l so: né m'assicuro
116: voi m'avete ritratto tale qual io dovrei essere per aver quella perfezzione che
non a la cosa dipinta, che son io, ma a la grandezza et eccellenza
divorarla. guadagnoli, 1-ii-230: gli uomini io rassomiglio a que'malati / che soffrono
mio pensiero / via più bella ping'io fra l'erbe e i fiori. pallavicino
con l'arte. per esempio.. io, veda.. io.,
.. io, veda.. io., per rassomigliare ho un dono particolare
e tendere a grandissimi destini, / io rassomiglierò pietro trapassi / che segue la signora
di queste altre piume, / ov'io non mi rassonno / mai più se non
che non è buono / un ganghero ch'io feci a una bindella; / però
a una bindella; / però bisogna ch'io lo rassottigli. 2. far
3-2-322: quanto al desiderio ch'avete ch'io ras- suma la vostra chiesa,.
« ciao 2001 », 26-x-1975], io: bob mar- ley ha dato decine
la selvaggina. muratori, 0-266: io taccio il danno che da essi [villani
a roma: il meglio fia ch'io rastrelli ed ambuli. vasari, iii-735:
, 3-153: qui si rastrellano, come io fui ra strellato a padova
, rastrellano minutamente. la zappatura richiede io opere a ettaro, la rastrellatura 5.
. macinghi strozzi, 1-604: io v'ho fatto fare in quella casa
sé. boine, i-44: s'io stendevo la mano raccoglievo a rastrello i
per i delinquenti. lubrano, 2-1 io: giuran le sperienze che ne'regni presidiati
sta ferma. muratori, 7-iii-457: io, con più attenzione fissando il guardo
che voi andiate loro innanzi: mostrando io loro che chi ha 'l pegno come
cioè cinque rate delle 12, che io ho riscosso a tempo della mia legazione,
niali. dessi, 7-181: io gli chiesi se aveva pagato la rata
passa, per render vero quel che io dico, giacché il dover domandar permesso
... soggiunge: « ma io, duro ». leoni, 506:
presente, e noi, cioè mariotto e io, ratificamo e fumo contenti. guicciardini
e retificaro a la detta conpera ch'io n'aveva fatta da corso. rinaldo degli
f. d'ambra, 37: io, quando a voi così piaccia, ho
-stipulare. foscolo, xvi-256: io spero che alcune once di 'liken '
la mia corte alla signora contessa; io la pregherò di ratificare d'ora in poi
a posto. caro, 12-ii-167: io sto mediocremente, ma mi bisogna levar
di tutti e tre mi sottoscrivo anch'io e ratifico esser due le parti di quantità
f. f. frugoni, 3-i-104: io mi ratifico sempre vostra aurelia. ramazzini
prigion, e dicotti in risposta ch'io volio ch'el sia scovato e doliate lune
dei moti dell'animo... ero io... il solo giudice o
, conferma. galileo, 1-1-212: io non soggiungerò altro a v. s.
s. illustrissima tutto il negozio e che io averò per rato e fatto tutto quello
rattaccatavi questa parte. nomi, 4-100: io conterowi questa nuova tresca, / rattaccando
tu gli potessi avere e darmegli, io m'ingegnerei d'accattare gli altri cento
memoria -rattacca il plebeo -... io son più nobile di voi, perché
il giovane, 9-125: qui non ho io scorto / altro che cenceria / e
rattacconati i tiratoi. dossi, 3-22: io, rattacconate venti volte le scarpe,
b. barezzi, 1-281: dove io pensai ingannar lei, ella colse me
mcoteriani. periodici popolari, ii-263: io nemmeno mi guardai di loro, malgrado che
senza rattégno. alfieri, 8-342: s'io non più spesso a te nei sogni
suo turbare. bembo, io-vn-106: io tra per l'una cosa e per l'
f. f. frugoni, iiì-556: io mi rattemprai le interiora bollenti con le
(i-iv-259): per vostro amore io avrei fatto il diavolo; ma pure mi
ho voluto fare né dire cosa alcuna che io non vel faccia prima assapere. girone
77: qui non mi posso rattemperare che io non dica che io mi maraviglio non
posso rattemperare che io non dica che io mi maraviglio non poco di andrea alciato.
suo voto. pallavicino, 1-318: io non posso rattemperarmi che non v'interrompa,
lo stadio da correre e infinito, e io... sono sempre rattenuto nelle
parini, 419: chi rattienmi sì ch'io non iscocchi / contro agli avari diversori
morire ignoto al mio secolo no accarezzato io medesimo le mie angosce mentre mi sentiva
. b. davanzati, i-360: se io talora sdrucciolo come giovane, tu mi
male affetti. mazzini, 3-228: quand'io penso all'italia, a'suoi milioni
: lasciai uscire le lagrime le quali io rattenevo. b. giambullari, 3-21
due forestieri. saba, 5-207: io, che a fatica ho rattenuto un
lxxxvtii-ii-526: però rattieni il caso ch'io riplìco / e, se nulla ti truovi
desvia: / se stessa oblia, ed io non ho potere / di ratenere il
ho potere / di ratenere il fren come io solia. 9. contenere,
/ ché ciò pur far convegno / s'io vo'campar di morte e vita avere
g. m. cecchi, 32: io / stetti là in siena e presi
liquido). dalla croce, iv- io: se il corpo è delicato e macilente
, trabocco. scalvini, 1-78: mentr'io diceva ier sera a mio padre di
con moderazione. alberti, iii-268: io... sono di natura vergognosa e
dubitando non incorrere in questo inganno di che io accuso alcuni. gheri, 13-ii-60:
volgar., 3-86: appena consentirò io agli avvocati quella rattezza di parlare che
, iii-7-8: sanz'altra compagnia, pur io soletto / per spacciarmi tosto del viaggio
dante rattezza non vale, per quel ch'io stimi, velocità e prestezza, ma
rattepidiscono o smorzano. cesari, 1-1-234: io non mi credo aver punto bisogno di
volgar., x-10 (132): io sento spenti in me gli incendi della
lui monsignore /... / io vecchietta orgogliosa, invidiabil madre, / fra
le vesti. tarchetti, 6-ii-375: io passavate mie ore al caminetto, leggendo,
entrava a rattizzare il fuoco nel caminetto e io fingevo di dormire. 2.
valore intens., e da ii-12-205: io non l'aveva, l'intenzione di rattizzare
. ariosto, i-iv-148: meglio è ch'io vada e solititi / che vengan ratti
/ al cui soccorso il ciel provvide, io credo, / veduta d'un convento
, / veduta d'un convento (io non so quale) / la porta aperta
va ratto ratto, cioè rattissimo; io era piccol piccol, cioè piccolissimo..
a l'acqua chiara e bella / com'io son vago d'un focoso umore.
venditore. dante, inf, 21-91: io mi mossi e a lui venni ratto
donne, donne, la mancia: io vengo a darvi / ratto una buona nuova
ciclista allontanandosi nella stessa direzione che seguivo io. 2. veloce, rapido (
g. gozzi, i-17-50: quand'io m'allontanai questa mattina / dal fianco
sei del celebrato cusse? breme, io: invece di drizzarsi ratta alla volta
ffare. dante, xxxvi-12: fu'io così ratto / in trarre a me '1
a fuggir lor danno, / com'io, dopo cotai parole fatte, / venni
poesie musicali del trecento, lxxxiv-89: io son sempre a te sugetto e ratto /
i-4: ratto un tacito bacio allor cols'io, / consigliato dall'ombra e audace
e audace reso. fogazzaro, 10-209: io ratto allor ti baciavo / e tornavamo
« merzede ò trovato », / ed io che faccio così, ratto provo /
fu tolta. cremonini, lxv-95: io mi rimasi in tenebroso regno / d'un
di cuore, / non tanto perché io n'ho l'obbligo grande, / qual
fin è spento. fiamma, 284: io penso al fuggir ratto de l'ore
carducci, iii-5-92: imagini altri, ch'io per me non l'arrivo, l'
. del bene, 50: era io, signor, ne la spinosa valle /
seguitiam la pescagione. viviani, 1-64: io fui sempre di parere che del continuare
firenzuola, 2-134: o che paghere'io a poterti toccare una volta sola que'
è'escito! di costanzo, 72: io, figlio, ti vestii delle mortali
. bernardino da siena, 272: io voglio che noi parliamo piano piano..
: doh! di'ratto, acciò ch'io sappi i giud icì di dio,
venuta / ratto a farmi saper quanto io dico. chiabrera, 1-i-404: vergine clio
mi mise; / e, ratto ch'io fui fuora, ella si chiuse.
eccellentissima a bologna... verrò io a levarla, anza a rapirla: e
ca dee. dominici, 1-80: io cognosco una vergine religiosa, la quale,
et è cosa meravigliosa:... io mi offerisco a vostra eccellenzia illustrissima di
individualità non ti faceva mutar padrone; io insegnavo latino a una zitelluccia anemica che
pubblicazione. manzoni, v-1-405: se io pensassi mai ad una ristampa di quelle
nel principio del duodecimo, ancor ch'io sappia quel che gli altri v'abbiano
cellini, 1-101 (236): io, per non vituperare uno sciocco fantoccino
alla peggio. pea, 14-16: io li conosco questi calafati. questi rattoppatoli
li conosco questi calafati. questi rattoppatoli io li conosco. conciano barche e rattoppano
. buonarroti il giovane, 9-171: io 'ntrepido e forte / serro lor [
uno invoglio / e fommene il cordon ch'io ho al cappello. -avvolgere in
direzione. chiaves, 28: io penso / che da cent'anni forse /
: dio grazie referisco a tie ch'io no sonto sì con i altri omini,
il giovane, 9-714: la 'nvenzion trovai io di quello oncino / che s'allunga
., 10-8 (i-iv-913): quantunque io l'abbia occultamente per moglie presa,
-impigliarsi. libumio, 3-22: io udii esso loigi a philareta così dire:
tutti sull'alpe per governare il bestiame: io che ero rattrappito delle gambe, sciagurato
addio intanto, mia gentile amica; io vi ho rattristata: ma avea pur
signor marito. foscolo, xvi-213: io prevedo di perderla, e quando mi sto
solo, rimango stupido e rattristato come se io sedessi sul suo sepolcro. l.
rosa massarante, nella di cui casa io scrivo, ti saluta e m'impone di
raucedine. cicognani, v-1-397: quand'io cominciai il greco, eccoti mio padre
: ella era divenuta stranamente rauca. io la guardavo; e mi pareva di
mormorio parea dicesse: / « et io m'inchino a riverirla ancora ». g
, 323: al rauco suon del colascione io canto / quel mustafà, ch'alle
color già mai rebello, / non ch'io rauco in gabbia papagallo. de iennaro
, 1-72: piansi con gli altri anch'io, cantor novello, / il vostro
non è senza rasone, / ch'io sto tra voi mortai cum gran suspecto,
tanto con la rauca voce / ch'io ti dimostri aperto il cor constante. bissari
rauchi stridi, / nero augello, ch'io poi quale / fin t'attenda in
, se vi piace? -toscano, bench'io sia vestito a la rauggea. sassetti
: poi che la dia fue raumiliata. io riprese la forma di prima. busone
: quando egli è più imbestialito, io il raumilio com'una pecora. guerrazzi,
altri. boccaccio, i-327: avendo io in molte maniere con prie- ghi e
sua acerbità e non potendo mai, io sovente piango e dolgomi di tanto infortunio
in ispezieltà questa povera plebe de'campi io raccomando alle vostre cure: raunatela affettuosamente
, raunateli, e li manderete dov'io vi dirò. -procurare in fasi
: non dovrebbe rincrescere ad erudito alcuno ch'io abbia qui raunate alquante notizie, non
sei cittadini popolani, fra 'quali io dino compagni fui, che per giovanezza
quale ogne gravezza si rauna, / e io tremava ne l'et- temo rezzo;
il monte in dietro si rauna, / io stancato e amendue incerti / di nostra
senso si rauna. io. prov. proverbi toscani, 237
raunati nel nome mio, quivi sono io nel mezzo di loro. 2.
vengono da me, aspettano sedute che io gli aggiusti i difetti [delle scarpe]
. parabosco, 1-26: -corona, io t'ho portato questo ravanello: è
, indifferenza. bizzarri, 38: io vi dico che, s'una donna fosse
; / biete, ravani e zucche io non delibo, / ché lascio nel padule
cancellieri, perché, mentre pensano ch'io l'abbia scritte per... indirizzargli
bàllia che l'ha lattà. -ho sentito io dall'uscio qualche parola, ma parlavano
, i-iv-356: circa a'raviggiuoli, io gli ebbi, ma tucti apicati insieme e
participato meco. caro, 16-84: io gli diedi in cambio una mia tasca /
n. degli albizzi, 78: io ho fatto procaccio / di due uova e
brasile); sono alte fino a io m e hanno enormi foglie (lunghe
zeno [in muratori, cxiv-46-311]: io sto lavorando l'e stratto
p. e. gherardi, cxiv-20-67: io non perderei tempo a ricercare nelle scanzie
insieme. gabiani, 30: quando io entro in fatto di arme, faccio
, i-283: forsennato e pazzo che son io! essermi raffrontato a favoleggiare con questa
bottanici 'napus sylvestris '... io suppongo essere il nostro ravizzone, foglio
mi fui raveduto: / « quand'io dissi, avea bevuto. / kosì fuss'
dissi, avea bevuto. / kosì fuss'io stato muto! / s'10 peccai
muto! / s'10 peccai, io ne so'pentuto ». novellino, xxviii-829
. tedaldi, 1-1 (65): io dolente son gramo e pentuto, /
son gramo e pentuto, / ch'io mi son così tardi ravveduto. passavanti,
e la felicita a cui da'primi anni io agognava. manzoni, pr. sp
da te. ghislanzoni, 16-312: io non voglio eclissarmi... preferisco,
: rammarico. carducci, ii-2-321: io lo ripeto, dopo certi precedenti così
così schietti così leali così franchi, io non posso credere a un'antipatia,
ti ravedi e di': -che faccio io, tenendo questa vita? io ne vo
-che faccio io, tenendo questa vita? io ne vo pure a casa del diavolo
41: oh! il dileggio di ch'io son pasciuta / quei che il versan
c. i. frugoni, i-2-210: io pure a piè di questo / altare
per me di nuova attività poetica. io 'raweno '. 3.
'. deamicis, xiii-226: lascia ch'io batta ancora su questo chiodo, facendoti
]: ravviami in tale guisa ch'io possa trovare barlaam. tesauro, 3-125:
ravviarmi. de sanctis, ii-18-118: io volli rilevare il tuo animo, strapparti
. l. salviati, 19-91: io vuo'veder s'io so o mettere /
salviati, 19-91: io vuo'veder s'io so o mettere / in iscompiglio affatto
casa, ii-221: tu sai quante volte io t'ho detto che lo sviarsi è
mio sopraggiungere, si ravviarono, ed io mi posi terzo in quel colloquio.
matassa: v. matassa, n. io. 17. prov. proverbi
. mazzini, iv-1-376: ciò che io ti dico è amore, e non
originale bellezza. fogazzaro, 1-364: io mi sento così miserabilmente piccino rispetto al
mie ricerche il ravvicinare i fatti ch'io andava scoprendo. cesarotti, 1- xxvtii-391
s s petrarca, 39-10: io temo sì de'begli occhi l'assalto,
f. f. frugoni, vi-33: io appresi ch'essendo l'anime umane spogliate
l'eterno al guardo, / ed io, cui polve ravviluppa e fango, /
un pesce awelenato, / mentre ch'io vo'per la via. marini, 276
bronzino, xxvi-3-66: quante volte mi son io già fasciata / la testa e cerco
altra orecchia ristoppata, / per veder s'io potevo liberarmi / da una campanuzza la
, 0-29: -un vero scimunito! pensai io ravviluppandomi fra le coltri.
il duca francesco. cosimo gli disse: io non vi domando chi ve l'ha
. f. fona, 4-144: sentendomi io opporre da ottavia così gagliarda battaglia,
velo di nebbia trasparente e sottile. io. andare a finire. alfieri
essere sorella di criside. io mi sentii raviluppare l'animo: ah
-allegorico. folengo, i-303: io bene di cotesto tuo ravviluppato '
, compromesso. manso, 1-219: io mi sento dalla sottigliezza di questo vostro
: che direste voi... se io ve le facessi diventare per più che
e giardini che dopo quindici anni di assenza io non ravvisava più l'antica suez.
modello. carducci, ii-12-88: io non so capire come potessi per un
dubbio a me rendesse / quel ch'io comincio a ravvisar da lungi / spettacol
cui siete giudici, o miei signori, io vi scorgo impazientissimi nel desiderio del ravvisare
. p. levi, 2-40: io preferivo... sublimare il mercurio in
potrebbe esser più bello di così: io mi ci ravviso perfettamente. lanaolfi, 15-85
sensi. ritmo nenciale, 1-149: io mille volte il dì per te morrei,
per te morrei, / pur ch'io potessi, standoti da presso, / morire
disse: « andiamo al podere che io ti lasciava morendo, perché te ne faccio
poiché loro ci resusciteranno un tratto, e io, destatomi a la fine, potrò
vi fosse marito. -che piacere t'ho io guasto, che ci sarebbono ravvistati i
tuo corpo esanime, e te morto io non posso volere, e perciò ti ravvivo
lontana e da me stessa, no io cagione di dolermi di te o no?
/ sorgete, o morti: a ravvivarvi io vegno. conti, 187: o
a risanare. manzoni, v-1-440: io solo posso dire d'aver guadagnato,
quel vanto / di mie guance adorate io m'affatico. algarotti, 1- vn-5
. g. gozzi, i-5-118: io ho... cercato in più luogni
cesarotti, i-xxxviii 326: io al contrario ho la buona sorte di posseder
nutiscono e mi ravvivano nell'atto ch'io me le leggo, quanto perché l'
torpore. cesarotti, i-xxxhi-oq: assur io vidi, / tutto rabbia, spirante
e l. santa paulina, ii-7: io ho detto che, sempre che s'
estro avvivarsi; e quel che in mente io serbo / foco menar gran vampa;
qualcuno. caro, 12-ii-14: io vi dissi di moto mio proprio che mi
, resuscitare. tolomei, lxv-188: io son quel vivo pan, per cui si
amore [tasso], 158: io mi ravivo tutto. oh, come falliscono
in auge. muratori, 7-v-122: io non intendo di sostenere che in questi
fonte; / tra le spire tenaci invano io m'agito. pavese, 10-115:
corpo. n. franco, 7-1 io: sarà chi con seta e con argento
pietà, di bellezza: ché, s'io posso / questa mano rawoglierle nel crine
tante volte più distenersi di quello che io t'ho co'miei essempi dimostrato.
pato così scioccamente schiavo del dovere ch'io mi inducessi a rawolgermi di nuovo in
vogliendo le mercanzie che poi con io gran vascelli si trasportano in olanda.
. g. rucellai, 9-73: io, per fuggir questo, ho molte cose
bersezio, 3-136: e da domenica che io penso a siffatte cose e ho rawolto
di quelli. spallanzani, 4-iv-79: io rawolgeva nell'animo di stendere qualche nuovo
rawolte troppe contraddizioni e incoerenze, perché io possa accettarla come me la presenti.
trova bene. leopardi, iii-259: io mi getto e mi ravvolgo per terra
riflettere. patrizi, 1-63: mentre io mi vo ravvolgendo nella mente per averne
andavasi ravvolgendo e diceva: « oh s'io sapessi ch'io dovessi perseverare! »
: « oh s'io sapessi ch'io dovessi perseverare! ». manzoni,
. c. bini, 1-180: io, ravvolgendomi... tra le umili
pesa più assai che voi non credete, io sento il bisogno di dirvi che se
dirvi che se voi aveste veduto dappresso com'io ho vissuto questi due ultimi anni lottando
'l maestro, / non so io dir, ma el tenea soccinto / dinanzi
, ecco che, risvegliata, anch'io m'awicino e racconto dell'essermi trovata
dante, inf, 16-111: poscia ch'io l'ebbi [una corda] tutta
di san francesco! lo so anch'io, ma t'insegnerò io, frate,
lo so anch'io, ma t'insegnerò io, frate, che per adoperarlo a
! g. gozzi, i-2-138: io voglio che tu sappia ch'io non dipinsi
i-2-138: io voglio che tu sappia ch'io non dipinsi altro dell'amorosa passione,
uso tommaseo. gnoli, 1-121: io son qui solo, e a voi
v borghini, 6-ii-170: crederei ancor io con molta agevolezza accomodare questa e qualunque
, prova o riprova, mi fo io a dimandarvi, eupisto, se questo
. carducci, iii-20-m: pensò: anch'io da raziocinare le cose. prima di fare
? -... òhe volete ch'io concluda? -che la coda è perfezione
del suo spirito che lo conduceva, io non saprei ben dire, se a
veri. boine, cxxi- iii-64: io ho voluto troppo raziocinare con te.
d'ironia, ma per ammirazione sincera io lodo ed esalto, quasi con istupore
fare. magalotti, 20-141: benché io abbia cicalato assai, pretendo tuttavia di non
par., 26-127: la lingua ch'io parlai fu tutta spenta / innanzi che
plausibile. boiardo, 3-233: avendo io certezza che, per molte razionabile cagione
b. spaventa, 1-78: quando io dico: l'uomo è animale razionale,
'l turco e 'l moro, come ho io, / l'anima razionai? non
7-144: proponendo tu questo, s'io ricuso / l'andata, ben dirai
che, moltiplicata sia la sua radice più io, faccia numero razionale e discreto.
ciò sarebbe impossibile... ma io chiamai e credo possan chiamarsi razionalisti quegli
13-125: « ah, se fossi stato io borgomastro di vienna! » -mi disse
razionalista. tecchi, 11-39: io non ho la fede. educato razionalisticamente
(ed è un meccanismo di difesa dell'io dai sensi di colpa e dai conflitti
1-ii-569: a questa teologia idraulica, io oppongo razionalmente il motto dell'accademia del
certificato, appare, cittadino ministro, ch'io non sono stato pagato che a tutto
scorso. cinque mesi per conseguenza ch'io ho vissuto delle semplici razioni e dodici
delle semplici razioni e dodici giorni ch'io sono condannato alla indigenza, perché per
rispose fermo, « ma poi quando io pigliassi moglie, che sarà presto,
: mentre tutti gli altri si rimpinzavano, io, nella nostra casetta, mi
. n. franco, 4-34: io vorrei essere risoluto da chi ne sa sopra
a. f. doni, 2-135: io sono stufaiuolo de'primi di questa città
: quando ad avignone, quello ch'io so è che, avendo l'ultimo
: o che raza di medico, io non credo / ch'ai mondo mai nascesse
, / se non mi sposi, io ti rifilo un pugno. g. gozzi
non si spara se non ve lo dico io. e non fumate razza d'incoscienti
stagione. c. arrighi, 2-18: io me ne stavo inchiodato sul mio pagliariccio
, / ché più di lui son io buono da razza. -fare razza
gente poltrona, / razzaccia sgherra, / io son capace / di manganarvi tutti giù
mesi in qua va razzando in maniera ch'io dubito che non potrò guardarmi tanto che
quando era da noi a desinare, io non mi giovavo di nulla.
repub- licani. moretti, ii-243: io non sarei andato a teatro? non
se vi piace alloggiar meco, / io ho da farvi trionfare, e bene:
. da razzo, rispettivamente, n. io e n. 7. razzìa
7-19: come campo d'osservazione razziale, io credo che queste colonie siano fra le
.). montano, 493: io m'ero naturalmente risentito che le leggi
di abusi. papini, 27-893: io vidi, al mio tempo, trionfare gli
certi pannetti di razzo a grotesche, ch'io già molti giorni ho fatto fare in
mio, che t'ho tanto desiderato, io voglio non mai più vedere altra cosa
o stelle cadenti. pratesi, 5-1 io: guarda, una stella viene fugata pel
, 3). beicari, 4-1 io: mai non temerete mortai pene, /
al mozzo. machiavelli, 1-ii-499: io ho veduto in italia un'altra usanza
... spino razzo, io. razzatura. domenichi, 2-373:
'e 'razzola '; e mentre io le chiariva le cifere, l'andava
. ora, come alle 'gaiine 'io non voglio bene che un poco
stavano a guardia,... videro io zingaro che s'era avventurato carponi sino
parassita. magalotti, 23-51: tuttavia io osservo che, s'essi [i
non so che fessi presso a dov'io ho nascosto la mia sporta: e
: avessi un mandolino / da razzolare! io chiamerei con grate / note a lodarvi
. n. martelli, 108: io non l'invidio, né lui né altri
gozzi, i-4-35: non è già perché io non ammiri l'ampia erudizione de'commentatori
poeticamente valido. monti, xii-6-116: io sono folgore da s. geminiano; e
e rivestirla di forme men rozze che io far soglio e mandargliela. dopo molto
. nelli, i-236: guardate, io già avevo cominciato a lasciarmi razzolare il
2-1091: or mi lasciate, / ch'io tomi infra 'nimici e che di
misericordia. monti, 7-487: un'altra io reco / di lor proposta: se
illuminazione, splendore inacessibile, sì ch'io ti possa vedere con aspetti e sguardi
castelli. poesie bolognesi, xcv-96: sed io 'l giorno potesse vedere / che 'n
. redi, 16-i-13: pria ch'io parli di te, re saggio e forte
volgar., iv-2-1: o signore, io, confidandomi della tua bontà e misericordia
è la notte dei re magi, ea io voglio metter fuori la mia scarpetta.
questo catalogo e indice del manoscritto barettiano io giosuè carducci in casal monferrato nell'albergo
sera del 2 giugno 1879 da ore io a ore 11 e un quarto.
viene festeggiato. aretino, 20-214: io voglio che facciamo il re de la fava
assai volte già ne potete aver veduti, io dico delli re da scacchi, troppo
re da scacchi, troppo piu cari che io non sono. iacopo da cessole volgar
, le cappe, i bastoni, i io, 9, 8, 7, 6
verde dragone, bleu celeste. io. per simil. e in relazione con
mar; / ma son mesto, s'io non trillo. /... /
pur... / se nel prato io morirò, / là sull'orlo alla mia
io. dimin. reìno. m
alfabetica). carelli, 14: io [la musica] con punto, ordine
grado e quantità. lucini, 12-qi: io '[papavero] caduco '
illustrazione italiana », aprile 1986], io: il semente monetario europeo [afferma
, ded.: col qual fine quanto io più posso reverentissimo e umile m'inchino
è uno omicciatto semplice, e dice che io gli facci l'arme sua, come
tanto 'l grosso ingegno / che seguitare io possa con onore / una istoria ch'
sé, cominciò a sollecitarmi che andassi anch'io alla visita di ossequio. e.
che tu la intendi ogni volta che io non avessi per molte esperienze conosciuto quanto
. ariosto, 5-8: non guardai ch'io fossi / di tutte le reai camere
del re. boiardo, 3-233: io te ordinai... che zoanne mengello
sue terre; e per chianrte quelle io intenda che siano reale, dico che
bianconi, xxiii-202: non credeste già ch'io volessi qui che si rinnovassero quelle immense
. f. argelati, cxiv-3-442: io metterò sotto il torchio le lettere postume
libro grande reale a carte 60. io. con riferimento a cibi, a preparati
. fiore dei liberi, xcii-ii-135: io son posta realle de vera finestra /
/ e de in tuta l'arte sempre io son presta. baluda, xcii-i-104:
. redi, 16-vi-314: per oca reale io intendo quell'uccello che dagli scrittori della
3-117: o che bella cosa udì io già dire d'un bel giardino..
[s. v.]: 'io son reale... persona che
: parlate alla reale / e di'ch'io vo'provare a tutti quanti / ch'
che tu mi dileggi, / ed io ne vo pur oltre alla reale.
reale: v. peso1, n. io. -servitù reale: v. servitù
che riguarda le leggi... che io chiamerò reali, è di determinare la
g. f. morosini, lii-14-254: io li prometto... dare una
vere; era forse la prima volta che io raccontava una storia reale. d'annunzio
pananti, i-342: i denari che io presto 'idest 'che io dono /
denari che io presto 'idest 'che io dono / servisser lor per bisogni reali
peccati mortali. mazzini, 24-53: s'io avessi aolor d'occhi e ai testa
più rapidi progressi. mazzini, 59-107: io conosco, appartenenti al partito, dieci
passanto sotto le procuratie vecchie, mentre io ero seduto al caffè manin insieme ad
cessar di essere ciò che era, io fossi ora realista, positivista e anche
ma la questione è mal posta. io credo che proprio quando dreiser mostra meno
. b. croce, ii-1-495: io ricordavo... la fonte fiabesca del
: per quel che riguarda la storia, io mi fermerei volentieri alla denominazione di concezione
l'averà praticato, per vedere s'io sono di falso iudicio, massimamente circa
di quando in quando bisogna concedermi che io mi riposi in questi lavori di cesello
hanno realità, svaniscono. gravina, io: la poesia... circonda
domandando a te ciò che brami ch'io faccia di quei libri. sappi che vi
volta? datemi la terra, e io me la vendo come e quando voglio.
l'appetito, consumando l'oggetto, io mi realizzo (mi oggettivo). mi
coscienza..., ma come io. gentile, 2-ii-197: non si tratta
dello sport-stadio », 28-iii-1983], io: l'avellino ha spinto a più non
ho un dolore nell'anima, perch'io non ho mai dato gioia a mio
, 2-67: come potrei spiegargli che io vedo le storie compiutamente? non spezzoni
: creda, creda, signore, che io sono un personaggio non 'realizzato '
un'aspirazione. slataper, 2-434: io le scrissi che tu per me sei la
: dimmi, cara sorella, mi poss'io fidar di te? e senza farti
più parole, scongiuri e preghi, poss'io realmente sfogarmi teco d'un mio segreto
. manzoni, pr. sp., io (183): se al passato
. d'annunzio, iv-1-877: se io possedessi la vera fede, quella fede
camerlengi di comun in termine di zomi io abino pagato con 25 per 100 di pena
savi. bado aro, lii-12-367: io mi sono adoperato in questa ambasciata con
un'idea ', dice cartesio, io intendo l'entità o l'essere della cosa
18 (317): un: io non posso niente in questo affare, detto
ai bisogni propri. moravia, ix-138: io ebbi l'impressione che lui i contadini
e realtà. magalotti, 9-2-31: io intanto non avrò i miei fanali per questa
de egipto... nachor quando io in etate de lxxviiii anni allora genitao tara
20-434: addimanda ciò che tu vuoi e io ti giuro e imprometto che, se
: come vostra signoria può sapere, io son nato in questo reame e v'
latini, rettor, 176-14: « io », dice ella [didone],
periglio di mare e quasi anzi ch'io udisse il nome suo li diedi il
tesser re! la natura patisce tanto che io crepo con questo reame addosso. mascardi
, par., 19-28: ben so io che, se 'n cielo altro reame
che a vulcan soggiace, / son io venuta all'ombra e mio diletto, /
: se intendesti il mio detto, / io parlai sù del clima di quel loco
in lor reami. idem, ii-576: io ti dirò verso quali reami / d'
dee., 2-9 (i-iv-217): io sono la misera sventurata zinevra,.
[tasso], 36: sciocco son io, che vado calcinando li fatti altrui
conobbe né solon, né plato, ch'io battezzai 'reapublicocuzza '. =
fermo e lucia, 260: quello ch'io vorrei che tu prendessi non è nessuno
anche la più esplicita apologia di reato io non saprei considerarla un reato, e la
per nulla reazionario. pascoli, 1-837: io non credo ci sia provincia più bestialmente
: si tratta di reazioni chimiche e io di faccende chimiche non me ne intendo
pananti, i-124: ti farò muovere io, grida il pittore, / ed alza
del senso comune e dell'onestà, io vi rebbierò delle sante frustate, anzi
il pizzicotto me lo dette subito, e io gli rebbai subito una tal botta e
viani, 10-228: -gobbo malnato o che io sono zoppa! -e la zoppa di
un centinaio. commedia di malfatto, io: ci fur d'avanzo le rebbiate.
festosi reboanti carmi / risponder degnamente anch'io potessi / al rovinoso strepito del- l'
liquori e dolci mi metteva in vena ed io gli dettavo pagine roboanti su siena.
laude cortonesi, 1-i-422: or foss'io, figliuolo, quella bianca tonica
tosa damme mani e levarne / e k'io non poga recadire, aiutarne e coseliame
sostant. leopardi, iii-56: io non sono certo una gran cosa: ma
ch'eccetto il caso di una provvisione, io non potrò mai veder cielo né terra
comunicò i più importanti e veri avvisi che io avessi in quel tempo; mi servì
suo pericolo. sassetti, 23: io ho parlato con questo rodibiscotto del padrone,
[in muratori, cxiv-46-168]: io ritrova fino nell'anno 1577 rinaldo za-
ricevuta me scrive che 'non solum 'io dago recapito a banniti a scandiano et
. gallani, 88: s'io ho dato ricapito a vostro figliuolo, essendosi
con voi, in casa mia, io l'ho fatto che non potevo far
travaglio nessuno tasso, ii-436: desiderando io... che mio nipote,
rimaner privi di quello emolumento. ma io credo che un prencipe grande saprebbe dar
punto punto a trovarmi un ricapito, io; e se per poco mi si tormenta
non si chiama sviare le fanciulle! io lo farò molto volentieri per dar ricapito a
la domandavano in moglie. io. mezzo di sussistenza; aiuto, appoggio
li propositi predicti. belo, 5: io te rho detto oggimai tante volte,
liquori, vino, e si mangia; io e molti altri facciamo recapito in questo
con un terrazzino e la veranda, dove io farò recapito. -per estens
chi ci recappi queste gambe? perché io non so qual si sieno le mie
; qual dice: aspetta / ch'io venda l'asin mio. -con
dee., 10-10 (i-iv-949): io intendo che tu più mia moglie non
spoleto, che vi reca chesta letera, io di loro vi ioa molte grazie di
5-50: stimo bene mandarle innanzi ch'io giunga alla sua presenza l'acclusa lettera
man recato, / mille volte, cred'io, lessi e baciai. foscolo,
frutti dell'opra mia vi reco anch'io. ghislanzoni, 2-126: alla diva che
tu guarito. dolce, xxv-2-291: io le risposi che io non sapeva né
dolce, xxv-2-291: io le risposi che io non sapeva né di padre né di
la mia patria era roma e che io era stato involato alla madre mia.
. m. zanotti, 1-8-14: io penso all'augel che dal ciel venne /
cavatea, 20-515: uno nipote ch'io ebbi... per pietà lo
a me..., il quale io nutricai e allevai con tanta diligenza che
, 9-94: reca tu la risposta; io dilungarmi / quinci non vo', dove
/ esercito gentile: 7 triste novella io recherò fra voi: / la nostra patria
, alla sua verità più somigliantemente che io posso, in iscrittura recandovi.
di lagnarti del fatto mio: né io starò a recar le scuse degli impedimenti di
la sua vicinanza e vedrà quello che io mi taccio per non abominare alcuno. leggenda
di parlare. cavalca, 20-13: considerando io che, fra tutti i libri ch'
che, fra tutti i libri ch'io mai trovassi, quel libro divotissimo, che
: questo 'frammento ', che io per passatempo ho recato dal greco in
.. le opere di cicerone, io recai in latino il manifesto che quel tremendo
: poi che a voi così piace che io legga questa lezzione, io non posso
piace che io legga questa lezzione, io non posso né voglio contradirvi, ché me
. boccaccio, iv-122: mentre che io queste parole dico, con gli occhi sfavillanti
corpi de'viventi / questa, ch'io lodo, erba felice e santa? patrizi
rechiamo soccorso. forteguerri, 10-60: io penso (ricciardetto allor riprese) / colà
/ e rinfrenar ciascuno, / sì ch'io li rechi a uno, / sì
persona del mondo il sa; se io la posso recare a fare i piacer miei
posso recare a fare i piacer miei, io non so perché io noi mi faccia
piacer miei, io non so perché io noi mi faccia. poesie musicali del trecento
franco, 7-10: l'eguale scorno io provai che dal viandante si prova,
queste purpuree rose / sparga, qual io mi son, pastore umile. botta,
, pastore umile. botta, 6-ii-6oq: io mi reco a mio indispensabile dovere il
, non a disputare; doppo che io averò desinato, risponderò, se mi sarà
prepararsi al giubileo, e che so io? buffoni! e ipocriti!
fastidio: v. fastidio, n. io. -recare a fine: v.
pubblico: v. pubblico2, n. io. -recare alle proprie mani: v
voi siate in errore, non io. -recare a luce: portare
onta: v. onta, n. io. -recarsi a pazienza: v.
più semplice, mostrata, meglio ch'io non potrei fare, dal tasso.
dì 15 di settembre 1337. io. causato, provocato. leopardi
aurisbe, o con qual fretta / io slegai quella diletta / cesta tua, quella
, 199: per lo dedo che io te tegno soto la rechia stanca / vego
spirito, se tu gridi, / io ti farò star cheto co'recchioni. canti
dio abbia corsi questi tempi, s'io vorrò ricordare ogni cosa, s'andrebbe in
un impegno. magalotti, 1-40: io mi contento di fare un sacrificio a'
185: ecco le condizioni dalle quali io non posso recedere: piacciale di onorarmi
suoi diritti. carducci, ii-1-314: io non recedo dalla speranza di avere i suoi
d'essere menzionati ed esaminati, né io né alcuno di noi intendiamo di concedere
: ora, è successo varie volte che io dovessi leggere -come si dice? -allibito
un'impresa sì vasta e dispendiosa, io stimerei che fosse di una grandissima importanza
prefazione, svalutò il libro. ed io, nel recensirlo, mi restrinsi a citare
, / perdono a chieder ne vegn'io, ch'in vero / è perdon di
pellico, 2-456: in ogni città io vedeva il recente patibolo e le ossa insepolte
, e tanto più ne sono incerto quanto io sono meno atto a giudicare dei parti
per voi sia argomentata, / ch'io veggio ben ch'ella ha legati i
iii-25-403: sì, con tenerezza di gratitudine io custodisco nel cuore le memorie degli egregi
e degnarono chiamarmi nella lor compagnia quando io era più recente in bologna.
, mi raccomando, un provveditore. io ve ne sarei obbligato come se aveste fatto
egli le ricusò, pianse, gridò. io lo insultai, ed egli si trangugiò
sapete, ornatissimo signor abate, ch'io non fui giammai svisceratissimo de'bolognesi.
barche longe armate. castiglione, 3-i-1-285: io giurarci d'aver scritto alla m.
, 4-499: andiam presto, acciocch'io recia quella maladetta acqua. fagiuoli, lx-
al calice e recere tutta mattina in modo io ebbi paura parecchi volte tu non m'
bever grosso. tarchetti, 6-i-528: io vorrei essere sulla cima più elevata delle
recer la minestra: / l'acchiapperò ben io, sia furba e destra, /
miei attuali contraddittori di sinistra comprendessero che io sono in grado di rendermi conto che
consorzio umano. giacomelli, 1-133: io sono condotta via di là dall'eufrate;
: de'vaghi fiori de lo stil ch'io colsi / ne'recessi di pindo e
1-381: ai buoni leggitori... io chiedo perdono, se, volendo narrar
. g. g. belli, io: bastarono appena i sacri recessi di un
stati e recessi delle febbri. io. evacuazione dell'intestino. sfallanzani,
dal cervello overo core, / e s'io l'avesse, io lo ti renderla;
, / e s'io l'avesse, io lo ti renderla; / ma poi no
., 1-20: egli muore, ed io ti richerrò la c. e.
ogni altra dal mio cor diserra, / io dico a rechiezar, non ch'io
io dico a rechiezar, non ch'io li creggia. sanudo, iii-1224: per
gambo. d annunzio, i-69: io talvolta la guardavo fiso, / e recideva
giuliani, i-147: sentite; non aveva io ancor pigliato l'erta della rocca di
su, recidasi. bassani, io: statti pur, statti umile, alta
pel mezzo, che rapporta / ch'io sia in zambra e lui guarda la porta
parla / sol mi ri- ten ch'io non recida il nodo. l. pascoli
della casa, 5-i-17: ben debb'io paventar quelle crude armi / che mille
? puoi tu forse recidere il desiderio? io sentiva che le tue labbra erano pure
posso alcuna fiata non pensare che forse che io ti son già troppo molesto, non
ed in provincie fu reciso, io. allontanare una persona da un'altra.
perché tu mi parli così, perché io osi interrogarti, bisogna bene che tu ti
ricider mi convien la via / perch'io son giunto al termine proposto, / e
d'uomini e d'animali, che io colla man sopra la testa loro..
guariscono le recidive. giovio, ii-172: io mi son ristorato 4 giorni con monsignor
il tuo favore: / e se io non l'ho, morir mi vederai.