pur in te, benché ingiusto, accolta io vidi / la maestà de'patri numi
8-ii-242: per conto dell'oratoria sacra io non oserei affermare ch'ella ci abbia fornito
sufficienti istruzioni, non avendoci, ch'io sappia, gli antichi lasciato in essa
egli avrebbe aiutato me nella venatoria, io lui nell'oratoria, egli mi avrebbe ottenuto
egli mi avrebbe ottenuto il permesso, io gli avrei fatto il panegirico. gramsci,
, 5-1-360: oratoriamente si maraviglia che io mi sia offeso perché egli dissenta da me
di orazione. speroni, 1-2-301: io temo non da sì fatto proemio si
acciò che non muoia, perciò ch'io apparirò in nuvola sopra l'oratorio.
b. croce, iv-11-110: io stesso ebbi cortesi inviti di recarmi a
in proverbio. pascoli, i-776: io ricordo l'oraziano: 'ut pictura poesis
di orazio, ma per mia disgrazia io sono più omerista e dantista che oraziano.
quanto fece in vita, / per ch'io 'ndugiai al fine i buon sospiri,
mano sette volte diciate certe parole che io vi darò scritte »...
4-112: son tanti i baci ch'io le dò [alla lettera] che molti
., 26-122: li miei compagni fec'io sì aguti, / con questa orazion
concetto. tasso, 11-iii-725: quantunque io cerchi con breve orazione rinovar la memoria
orazione. foscolo, xv-526: quand'io fui scelto alla cattedra da te occupata,
fui scelto alla cattedra da te occupata, io intendeva di professare non la rettorica che
ne vai a così gran pericolo, io me ne vo a buttare in orazione per
: e lui, che aveva paura che io non gli facessi un'altra orazioncina peggio
renduto. c. gozzi, ii-39: io non merito che la brama del vostro
senza niuno indugio. non volere ch'io di tal compagno, quale io ti tengo
volere ch'io di tal compagno, quale io ti tengo, rimanga orbato. b
: non sarà più ch'a duro laccio io caggia / e 'n tutto di ragion
. d. borghesi, lxv-m: io scemo al folgorar de'lumi onesti /
il truono di jerusalem? questo ciertanamente io dirò: però che. ssan piero
cancellieri nostro: tu scriverrai a roma che io ho preparato uno altro papa. firenzuola
scritte ne'tronchi, ecco quello ch'io pronunzio per parte di giove. [sostituito
): ebbene,... prendo io sopra di me tutti que'debiti.
or bene,... prendo io sopra di me tutti quei debiti].
, iv-10-10: 'non dubbiare ', diss'io, 'che sia sì orbido / ch'
, 'che sia sì orbido / ch'io scriva cosa, onde non abbia copia /
. n. villani, 2-133: io pensava che lo stigliani fusse un gran
trasse al varco / e stazio e io seguitavam la rota / che fé l'orbita
: ricor dami ancora ch'io feci 'l giuoco della cecaria, fingendo
iii-1-664: per non portar visiera, io sono fatto / orbo. barilli, i-125
orbo peggiore? ghislanzoni, 16-9: io spero bene di saperne tanto da menar
/ così a l'ombre quivi, ond'io parlo ora, / luce del ciel
dubio solve. de jennaro, 70: io son già com'orbo senza lume /
foscolo, xviii-34: son orbo anch'io, caro grassi, e vi scrivo con
, 19-8 (52): tal fiata io ò bisogno aiuto / aver da lor
anonimo [in savonarola, 13-78]: io veggo chiaro e vero / che ogni
cristo] che m'assorbì / sì ch'io non segua gli orbi, / ma
feo. giov. cavalcanti, 1-186: io muoio orbo, poi ch'io muoio
: io muoio orbo, poi ch'io muoio senza figliuoli. ariosto, 27-34:
a te rifuggo, o sire, / io misera fanciulla, orba, innocente.
o limitazione. batacchi, i-252: io, che finor liberamente ho fatto /
19: se questo è vero, poss'io diventar orba anzi ella non gli volse
/ se più mi vieni appresso, io ti forbotto. -spreg. orbiciàttolo
canzone del fi'aldobrandino, xxxv-n-438: quand'io mirai e non veddi più nulla,
son tradito, / di ciò ch'io faccio mai non m'incolpate. dante,
temedesma il mio fallir perdona, / s'io troppo ardisco; orché tu taci e
l'alma, che mi rapisti, io vo'ritormi. redi, 16-i-3: or
leopardi, 992: ora che io sono maturo di tempo e che mi sono
, deriv. dal gr. òpxéofim 'io salto ', col suff. dei
', deriv. da òpxéopm 'io salto '. orchèstica, sf.
. b. doni, iii-i-ix: sebbene io creda che l'orchestra antica fosse assai
rosse, turchine e candide: / io cogliendo le rosse godeva intrecciartele a 'l
non peccano se non originalmente, holli io mai perdonato? 4. nell'
verum 'sarà probabilmente una ricotta. io ne trovo l'origine nella voce '
componimento poetico. carducci, iii-16-296: io per me... benedico il triste
inventare. marino, vii-82: io son più nobile (dice la scultura)
. borghini, 6-iii-77: non so s'io m'ho sognato che alcuni abbian voluto
non gli si dica * / ch'originario io cittadin discenda / di questa patria.
frusta 'e 'frustare ': ma io ne dubito. -teol. peccato
: scopritore. chiabrera, 5-118: io ebbi in animo di dare alla lingua
riavvicinamento alle opere di fitzgerald, perché io posso rivendicare la priorità di esser stato
1-47 (i-554): ancora che io stimi esser bellissima cosa, secondo la
di venere: già è tempo ch'io sappi del suo innamoramento con marte.
.. per giungere alla cui origine io devo risalire la curva degli anni. d'
virtù? leone ebreo, 201: già io in questo ti volevo servire e dirti
questa commissione venne, perché a dì io di giugno 1408, in mio nome
: a ciò che con alcuno essempio io dimostri quanto nocivo sia far mercatanzia di
e guglielmo mi vieta assolutamente di farmi io stessa l'origine del loro discioglimento.
di i cananei, tra i quali io abito, ma procacciagliene del legnaggio di cui
, fossi tu almeno la donna ch'io bramo. fed. della valle, 88
bagnandogli, disse: « che debbo io senza te in vita più fare, signor
oriente. c. gozzi, 4-166: io nella stalla ho sessanta corsierii / svimèr
un ordin di persone ho persuaso [io vanità] à che dal seme d'adamo
rotto: istanotte, orinandovi entro, com'io soglio, tutta l'orina è ita
in frega, per le battaglie che io vedea, votai la tampella della orina
, lxxxviii-n-272: dimmi s'tu credi ch'io / guarisca della tossa o dell'orina
amicizia. mattio franzesi, xxvi-3-94: io v'indirizzo questo mio cotale, /
, / messer matteo, perocché voi ed io / siam, come dir, la
di terra, ma... io sono uno di quelli che rinchiudono in sé
materie sanguigne. redi, 16-iv-465: io son guarito totalmente, avendo orinato un
di que'sughi acidoausteri che di già io solevo rigettare. alghisi, 1-2: diversi
). firenzuola, 609: io la diedi [sabatina] al giannella del
d'oringi che sì mi comandi / ch'io o tema gli dei o pur gli
è per se medesimo così interessante ch'io non posso oltrepassarlo in silenzio. orittòlogo
iii-315: in quella stanza... io traggo tutta quanta la giornata, il
3-5-380: il miglior terreno / ch'io m'abbia al mondo è un oriuol d'
[luciano], iii2- 78: io udii uno che in meno di sette parole
frugoni, i-449: quante nazioni ho vedute io che ubbidiscono, più che alla sinderesi
, particolarmente bianco... io so che que'dell'aceto, per osservazioni
mascella inferiore ha una linea orizzontale che io non ho osservata mai in nessun uomo
dietro. l. bellini, v-254: io mi pensai che il cammello..
del sole. dante, xliii-2: io son venuto al punto de la rota /
condizione. mendini, 343: io credo che scienza in ogni caso /
dipoi il cesano gli ha persuaso che io sia un orlando in questa facultà, e
curo vi sia grotte, / ch'io ritruovo ben gli orlicci. b. giambullari
d'annunzio, v-2-192: ecco che io potrei spezzare con le dita l'orliccio
pietosi merendoni * / veggendo pur ch'io masticar non posso, / chieggon gli
saccenti, 1-2-229: sarà meglio ch'io pigli un orlic- cetto, / e
oro ch'è sotto la luna / io possedessi,... /..
giorno: v. giorno, n. io. -striscia di pelliccia o di stoffa
nastro. sacchetti, 155-49: io ci voglio mettere un orlo di vaio,
mettere un orlo di vaio, che io ho alla mia guarnacca celestra; e se
e fattosi innanzi quel de'magalotti, io saltai in su l'orlo della barca e
se non cadeva rovescio in terra, io lo passavo a banda a banda. tramater
, / « maestro mio » diss'io « che via faremo? ». m
la biondella. belo, 7: io non credo che voi siate meglio delli altri
un tratto gli orli della ferita che io stavo operando. 9. figur
vostro pericolo, ma più conviene ch'io trema intimorito dal mio: mi riconosco su
queste parole? giulia, giulia, io credo d'essere sull'orlo della pazzia!
orlo di perdersi. fagiuoli, i-18; io fui sull'orlo del- l'insuperbire.
'or sia che può: già sol io non invecchio '... il
propria vita. malpighi, v-309: io sono sull'orlo del sepolcro. mosche
povero alfredo! sull'orlo della tomba io leverò la mia debole voce in sua
un luogo. petrarca, 23-109: io non ritrovando intorno intorno / ombra di
orme giunga a toccare la metà ov'io tendeva. parini, xvi-114 costui da i
: vuoi che su forme / di virginio io rinnovi / per serbarla pudica, /
giusti, 43: da poi / ch'io son tenuto altrui render ragione / de
l'oprar mio, con- vien ch'io non mi parta / da forme onde altri
m'illustra lo ingegno e fa'ch'io stampi / su l'aonio sentiero orme
polvere. vittorini, 5-26: quello che io noto più forte in tutti i diari
anfiteatro non vi si ha memoria, né io, attentamente ricercando, ve n'ho
algarotti, 1-ii-98: basta, diss'io, che voi, madama, col
. marino, 1-2-96: virtù son io, di cui non altro mai / vide
. petrarca, 73-58: poi ch'io li vidi in prima [gli occhi di
modo? -lasciate fare a me, ché io ho torma del tutto.
sviscerata ammirazione. aretino, v-1-548: io, signore, mi vituperarci da me
. idem, purg., 5-2: io era già da quell'ombre partito,
, / sen venne suso; e io per le sue orme. ugurgieri, i-608
ne'buon reggimenti. guidiccioni, 5-119: io non biasimo punto uno che componga,
.. preme le stesse orme, come io feci, può lusingarsi di dar nel
. manzoni, ii-199: dille ch'io so, ch'ella sol cerca il piede
e d'inettitudine. guglielminetti, 2-35: io so d'una che degna / d'
tu mi vuoi sempre dar torma; io vo. v. borghini, iv-318:
fa [o musa] che, s'io cadrò sul colle ascreo, / dicasi
... ch'altri temesse / ch'io avessi opinion tanto deforme / che,
, 1-ii-14: dal gran viaggio oppresso / io moveva orma appena / affaticato e stanco
mondo non era stato mai veduto. io ero il primo. -non lasciare
. petrarca, 73-58: poi ch'io li vidi in prima, / senza lor
opera. algarotti, 1-vi-233: né io potrei gran fatto dissentire da chi esaltasse
: « non mi lasciar », diss'io, « così disfatto; / e
, perduto hai tarme / di ch'io tremava: ormai che puoi tu farme?
oramai basta quello che abbiamo detto, io voglio che da qui innanzi noi entriamo
mi v'ha, pensate che non io oramai, ma voi qui siate il signore
stupore). anonimo, i-489: io prego, amore, che tu me non
: / poi sono si frodato / ch'io mi fidai in quella falsa volpe,
celatamente. c. ferrari, 495: io era sempre ormato da un brigadiere di
assediata, stretta, / libero trarre io non potea respiro. 2.
simo quattro settimane a toccar manfredonia ov'io doveva sbarcare. 2.
n. secchi, 14: io non veggo a'dì nostri fra la gioventù
portano a passeggiare nelle processioni. ed io le recavo in dono, tra preci e
collettivo). cellini, 594: io feci al re francesco di francia una
.. a parlar de la novella, io, secondo che voi mi commetteste,
per altro. muratori, 8-ii-81: io potrei scorrere per tutti gli altri argomenti
vostra altezza è ricca d'ogni ornamento quanto io povero di ogni protezione. giorgio dati
esteriorità. guicciardini, 2-1-150: io mi feci beffe da giovane del sapere
lunghe treccie del mio crine oscuro / io già recisi, di sembianze meste /
a pagar l'usura dei piaceri ch'io ricevo da voi, che sete l'onore
la pittura s'astende in tutti e io li ofizi dell'occhio...:
bandello, 1-1 (1-8): come io parlo così ho scritto, non per
. martini, 2-3-438: non niego io già per questo che talvolta le cantilene più
ingioiellato. aretino, v-1-246: io, comare, ho più caro che abbiate
). petrarca, 11-7: mentr'io portava i be'pensier celati / ch'
uso rifl. aretino, v-1-230: io mi credeva, signora, che vi bastasse
, v-1-514: la corte non meritava ch'io mi chiamassi sua creatura. ben si
molto diletto e del mediocre giudizio ch'io ho de la scultura, m'ha fatto
variamente, non per altro, credo io, che per ornar ed abbellir,
alata... esulti: / ch'io pur de'fiori suoi colti in italia,
. tolomei, xxxvi-41: non sono io pastore che 'l tosco tuo almo paese
. molza, lxv-3: simil son io a un bel sepulcro ornato, / che
guarini, lxv-284: queste vesti ch'io / solo per tua salute ho qui recato
leggenda aurea volgar., 1258: io ho veduta la mensa apparecchiata ed ornata
gentileze. bondie dietaiuti, 290: io allegro mi tegno, / vedendo te
l'ira sua. dante, xx-86: io ho parlato a voi, giovani donnea
dono) / qualità da costei di ch'io ragiono? ruoti, 1-518: l'
f. m. zanotti, 1-7-55: io dico, compagni valorosissimi, ascoltatori quanti
s. spaventa, 1-91: io chiedo ancora che sieno uditi il signor
la profondità del senso. landino, io: questa orazione la quale fa dante
rimutate. vasari, iii- 761: io ho scritto come pittore e con quell'ordine
quanto alla lingua, in quella ch'io parlo, o fiorentina o toscana ch'ella
se'del lume santo, / ond'io la carta vergo al terzo canto.
vari colori. pascoli, i-51: io penso ai panforti fiorati che sono tanto più
. cesari, i-201: virgilio, che io onoro altresì che si facesse dante per
bellezza foste cagione di farmi tale che io fossi disiderata da colui il quale io più
che io fossi disiderata da colui il quale io più amo. idem, viii-3-218:
grani. baretti, 3-191: s'io scrivessi qui a vostra eccellenza in fila
in aiuto con una vecchia ornitologia ed io, un po'alla volta, con
latini, rettor., 127-15: io comando che colui ch'è mia reda
oro in che raggio traluce / vid'io uno scaleo eretto in suso / tanto
da lentini, 36: pur cherendo -ond'io m'asconda; / onde lo core
a lui per ricomperare i prigioni: « io non appetisco oro, né mi darete
oro, né mi darete prezzo alcuno; io non fo mercanzia di guerra, anzi
pago. f. pona, 4-243: io stupiva vedergli [all'avvocato] pagar
male inrimediabile. baruffaldi, i-n: io vo'ber, grida bacco, oro potabile
. libro1, n. 14. io. bue, vitello d'oro: idolo
bibbia volgar., i-415: alli quali io dissi: « chi ha di voi
e die- derlo a me, e io lo gittai nel fuoco, e uscito n'
sangue de'giovani. achillini, ii-234: io conchiudo che tutti gli ori potabili e
possibilità economiche. foscolo, xxi-289: io so che in italia si credono ch'io
io so che in italia si credono ch'io cammini su toro. pratolini, 3-204
vi terrei nemmen per niente. -ed io: / se mi copriste d'òr non
, par., 16-110: oh quali io vidi quei che son disfatti / per
in che rideva il mio tesoro / ch'io trovai lì, si fé prima corusca
alla bocca. rovani, i-353: fui io stessa a consigliarla di riparare a venezia
g. m. cecchi, 69: io non gli posso mancar per il debito /
lorenzo de'medici, ii-285: s'io ti toccassi un miccinin la mano,
essere ricchissimo. firenzuola, 748: io me ne vo'più presto andare a casa
., questa è quella volta che io mi fo di oro. -mutare il
iv-105: dico che quel poco ch'io apprendo in un'ora non lo darei
buonarroti il giovane, 9-8: forse ch'io t'interroppi / il sonnellin che si
tut- tosport », 1-111-1982], io: vincere con tre reti ed un palo
sovvenire a bonifacio. idem, 3-253: io penso che non v'è né anco
, ch'è conrnacchia di campanile, io noi lodo, percioché se valessero così
. di'via / convella sta; io ho sentito ogni / cosa. documenti sul
, di mele, / per tua salute io voglio adoperare. orpellatura, sf
turco fra 'cristiani: compatitemi se io ve lo dico senza orpellatura. bottari
iii-3-271: volete voi... che io vi dica chi veramente sia stato quegli
coprio. alfieri, 5-106: spogliando io... d'ogni orpello il tuo
società avea schernito il mio sopranome, io volea coprirlo di un orpello così brillante
corrente letteraria. giacosa, ii-373: io che vesto l'orpello / romantico e
muratori, 6-316: la ragione chieggo io ha ella qui luogo, oppure una
vane. pulci, 22-66: s'io gli scrivessi, e'parre'tutto orpello.
/ che '1 pover disse: io ne verrò con teco. g. m
amor le fece orranza, / ch'io 'l vidi lamentare in forma vera /
vostro amoroso bene, / membrando ca s'io v'amo, sono amato / e
è a grato, / on- d'io orato -più d'altro mi tengno. chiaro
ceccoli, vii-685 (22-7): io son colui che per fortuna ria /
tra morto e vivo / stanotte sognav'io d'esser legato / in su la croce
127: non sai ch'essendo io censore, una figliuola partorì di suo
p. leopardi, 136: vorrei essere io 'libera 'come sei tu, con
tenterò con satiresca avena, / mentr'io bagno nel fiele il labbro secco, /
potevano entrare. imperiali, 4-299: sedersi io veggio / su quelle alpestri cime un
. arrighi, 3-48: in principio anch'io, da sposa, certe cose mi
sì orrenda moltitudine di assassini, potrò io dar luogo al pianto? -diabolico
/ duro et orrendo!), ch'io mal potessi / fiacca ritrarmi. g
passava parte del pomeriggio al telaio ed io vicino a lei sbrigavo i miei compiti,
, sordido. govoni, 6-25: io odio mortalmente la mia tana / dove
e ne l'eterno esiglio. io. letter. ant. irto.
sa fare il diavolo... che io pure a pensarlo mi orresco e spavento
poco, / ma non sì ch'io non discernessi in parte / eh'orrevol
magistrati / i suffragi, disse: « io voglio / solazzar, se m'è
consesso ». gioberti, 1-i-92: io aveva creduto sinora che il mio libro riuscisse
dell'onore. ariosto, vi-326: io vorrei che 'l tuo animo / si fosse
il sol rutile, / diva, io risposi, tua parola orrevole / sprone a
orrevol vesta e in alto seggio / io veggo fracastor. -ottimo di
dà agli altri...: io non darei questa orrevolezza, quando anco mi
costoro tenga orrevolmente e come doviziosamente, io me n'avvidi e noi tacetti, e
la terra. sanudo, liv-162: io voglio dir a vostra excellenzia oribile e
orribile orca. galileo, 1-1-298: io ho contemplato [col microscopio] moltissimi
idem, inf., 33-47: io senti'chiavar l'uscio di sotto / a
dante, inf., 17-119: io sentia già da la man destra il
verno. esopo volgar., 4-35: io non penso dolce bene essere quello che
). boccaccio, vii-192: s'io potessi di fuor mostrare aperto / gli
aperto / gli orribili martiri / ch'io sostegno nel cuor, madonna mia,
la vita pare pessima?... io sono orribi- lista! ». questo
tarchetti, 6-ii-203: mirando quello stinco io ricostituisco tutto il mio scheletro, io
io ricostituisco tutto il mio scheletro, io lo vedo intero, io lo vedo in
mio scheletro, io lo vedo intero, io lo vedo in tutta la sua orribilità
luogo. gelli, 15- ii-207: io non parlo della orribilità del luogo né dello
tanto male. gioberti, 1-ii-534: io non trovo espressioni bastevoli ad esprimere condegnamente
. foscolo, xvii-453: ora bisogna ch'io confessi d ^ essere infermo, ed
d ^ essere infermo, ed ho anch'io l'illusione delle persone estremamente -io direi
che in queste torbide onde * / ch'io vo d'amor solcando, il fido
princìpi che dicevamo. benché... io mi fo ragionevolmente a credere che,
, / piaccia al pianeta mio ch'io saglia e smonte. tassoni, 9-5:
orridi sassi. niccolini, i-127: io veggo / qui cipressi ferali, orride rupi
orrida spelonca giaccia vilmente sepolta, ed io intanto sul regai trono mi segga trionfante?
in pace. carducci, ii-12-245: dal io di maggio fino a tutto il 20
o per favella? / forse perché io son orrodo e canuto / et ella è
, 307: a morte che m'aspetta io mi consegno * / quale ho davanti
: ai gesti ed al parlar, s'io non prevarico * / filerio par costui
allor che clori mia / erch'io la veggia a me lieta s'invia.
le nevi. monti, vi-149: io lodo... la poesia settentrionale
ii-116: o forsennati, forsennati! io veggio / l'inespiata ira d'iddio chiamarvi
di queste querce, / come tremo io, tremar torride foglie. caro, 9-595
, madonna aurelia, che per lo essere io d'un simile arbore [l'alloro
orride]. landolfi, 8-212: io mi vedo a firenze, orrida la
massima- mente, i quali, credo io, per un certo orrido e per un
sgradevole). beltramelli, ii-24: io vedevo giacometta che si mordeva le labbra
., 3-31 [var.]: io ch'avea d'orror la testa cinta
c. i. frugoni, i-15-23: io d'orror mi raccapriccio / la vecchiezza
pieno, come esso tacque: -ben veggo io, - dissi -padre, che io
io, - dissi -padre, che io non senza volere degli idii qui sono
il piè ritira. miccolini, i-65: io tutta sento / la presenza d'un
tosto in un certo orrore grandissimo che io aveva a movermi. a. cocchi
di core. delfico, iv-no: io sono stanco di tanti orrori e spargimento
come or vedi tu me, così vegg'io / l'ombra sovente della figlia uccisa
è più nero / e folto il bosco io m'era ascoso. il prence /
fuggo me stesso, e nell'averno io spero / notte maggiore... /
, vi-1-120: di mutola foresta, ov'io mi chiudo, / cerca tu meco
ma sento orrore. fracchia, 102: io ho spesso orrore di questa crudele passione
universo intero. monti, x-4-68: io sono.;. /...
, 22-1: vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso
e la più orsa femminac- cia che io vedessi mai. bresciani, 6-vi-7: ti
persona amata. poliziano, 1-595: io arei già un'orsa a pietà mossa:
espressioni comparative. burchiello, 128: io pappava allor com'un orsacchio. cellini
: qualche volta resisteva, e io vi tornavo intorno a sbalzi, come
. orsacchino. simintendi, 3-134: io trovai due orsacchini ne'sommi monti,
pirandello, 8-855: -vi parrà strano che io ora stia per fare entrare un orso
esce di casa della vedova; / io non mi terrei mai, io voglio dargnene
; / io non mi terrei mai, io voglio dargnene / un'orsatella. -
! chiaro davanzati, xvii-552-9: s'io avesse d'orso la natura / porla
goffo e destro. mazzini, 45-34: io sono chiuso come un orso bianco nella
iv-n-151: i tanti castelli restaurati che io vidi colà [in germania] e
: se ora a te piace che io sia bello, del resto io mi credo
che io sia bello, del resto io mi credo un orso. d. martelli
, 5-191: situazione imbarazzante: io, solo solo, in mani
: non fuggir, ninfa, ch'io ti porto amore. / non son qui
persona ridicola. carducci, ii-15-143: io non desidero d'aver l'onore di
e pura, / di'pur ch'io viva in festa ed allegria: / ed
tutto ferma il corso, / di'ch'io sia ito a veder ballar l'orso
assaggiare un certo vin rosso che presentemente io bevo, che pela l'orso.
le stelle: / perch'innanzi ch'io abbia preso l'orso * / vo'(
dama. bembo, 10-vi-260: orsù, io ho un gran freddore, e questa
senza febbre. aretino, 20-32: io non son di quelle che vi credete,
vi credete, fatevi in costà, io non voglio, orsù mo', io griderò
, io non voglio, orsù mo', io griderò. guarini, 109: orsù
più tenace; / tu il collo od io le braccia. lippi, 6-40:
firenzuola, 263: quello ortolano al quale io aveva poco avanti guasti tutti gli ortaggi
7-122: dove volete, signore, che io vada a questa ora senza barca e
, 1-48: era a un balcone ond'io vedeva scorto / da un piccolo mio
degli ortaggi. messisburgo, 39: io non spenderò tempo o fatica in
punse sì la dolce ortica / ch'io non tornassi a quel disio proposto.
luciana prese errore / nel padiglione, io vo'che tu mel dica. g.
altro biffolco / ha quella, et io n'ho sol tribuli e ortica.
chi mi rompa la testa / sì ch'io noi punga con la mia ortica.
brancati [plinio], 9-44: certamente io estimo esser anche in quelli sentimento,
te ne approfitti così, che c'entro io? mi rivolti in ortiche quei due
giardinetto. cavalca, 20-64: aveva io un tempo un orticello presso al mio
iv-250: quando piove, è sciocchezza che io voglia attendere a cavar acqua dal pozzo
. r. borghini, 2-82: io, or che la padrona ha trovato
mio orticello stia più sodo, perché io posso cantare quella canzone che dice:
ornare mia, vuo'tu che io la [la figlia] vadia a orticheggiare
erba né fiore, / bra- mand'io l'insalata, / sendone l'orticin tuo
in detto spazio che sono: io m1 p1 2 onz. 7 m1 6
., 3-1 (1-iv-240): quand'io lavorava alcuna volta l'orto, l'
targioni tozzetti, 12-9-424: nel riordinare io poi il di lui [del micheli
. dani, i-206: vo'dirla io, che mi trovai l'altra sera all'
, 12-72: domenico fu detto; e io ne parlo / sì come de l'
orto / de l'ortolano etterno, am'io cotanto / quanto da lui a lor
l'orto senza piante... io spero nella bontà di dio che l'
dello animo. parabosco, 2-21: io voglio pur piantare l'orto di questa
qualcuno: v. erba, n. io. -essere il fico dell'orto di
giuliani, ii-305: nel mondo io non mi son fatta maraviglia mai di
/ e ritorna in disdutto. io. vezzegg. orticello (v.)
l'anno, si come desidero di avere io nel mio ortic- ciuolo fallito qua giù
/ buggea siede e la terra ond'io fui, / che fé del sangue
nell'orto. serdini, 1-116: ch'io di qua speri mai un giorno lena
. bufi, 2-85: virgilio et io dante, volti a levante, cioè
medesima. barbazza, i-200: io sol. filli, di luce orbo rimaso
indarno mi ti mostro, / già ch'io son ne l'occaso e tu ne
colpa velo. tasso, 13-ii-282: ovunque io miri, o sia toc- caso o
. graf, 5-986: non sai ch'io sono un poeta? / anzi un
ortodossi. monti, i-162: nell'amicizia io sono ortodosso buono, e..
. lessona, suppl., 1 io: 'ortodromica 'o 'ortodromia '
punti. lessona, suppl., 1 io: 'ortodromica 'o 'ortodromia
o corrispondente. lucini, 4-33: io mi sento 'produrre per trasposizioni ',
, e che egli non sa se io voglia intendere iddee per idee o per
foscolo, xviii-226: non so s'io abbia citato ortograficamente questi due versi,
permettetemi solo di ortografizzarvela al modo che io m'ingegno di fare, allorché vo riducendo
insegnano la parsimonia. baretti, 6-367: io chino il capo umilmente all'immortale certaldese
, prezzemolo. ghislanzoni, 16-136: io finii col persuadere a me stesso essere
orto / de l'ortolano etterno, am'io cotanto / quanto da lui a lor
i terren vostri: / se volete ch'io vel mostri, / ecco che ho
. r. borghini, 2-82: io, or che la padrona ha trovato buon
, vengono a seccar me. sono io l'ortolano delle monache? 8
grano: v. maggio1, n. io. 9. vezzegg. ortolanèllo (
il vento tagliava la faccia, e io con la sottana corta e sui tacchi
una persona. giusti, 4-i-335: io ti son tenuto di molti conforti e di
mi ha dato tutte le sue orure ch'io le porti a casa. buonarroti
via,... conviene ch'io ti lagni il mio colloquio con petracchi.
lo sperar non fia vano. / ch'io vi dia l'orvietano? redi,
, xii-114: fra gli altri sfaccendati anch'io mi metto / ad ascoltare il suo
, ii11- 137: dolce amica, io ho gran male a un occhio; mi
nelli, i-15 (70): s'io avessi nel cervel due mila moggia /
passati per stamigna. passeroni, 7-136: io vo'bere, or che son roco
macinate forte, schiavi, / ch'io vi darò per cena orzuola intrisa /
colui che priega, quasi dica: « io desidero e prego che tu salvi »
spia del conte? ebbene, osanna! io l'ho saputo. tarchetti, 6-i-338
mandare in visibilio. cagna, 2-1 io: un nastro tricolore mandava in osanna
dante, par., 28-94: io sentiva osannar di coro in coro /
suoi gesti fugaci * / dàmmi ch'io viva, finch'ella mi baci!
, intr. (indie, pres. io òso, tu òsi [ant.
òssi]; congiunt. pres. che io òsi, che tu òsi, che
mostrare. monte, 1-vii-87: perch'io tanto mi scoro * / lo tuo consiglio
. idem, inf., 15-43: io non osava scender de la strada /
dee., 3-1 (1-iv-243): io non so se tu t'hai posto
fa quel che nulla osa, / s'io dovessi crepare, 10 son disposto /
1-27: - mamma, - osò - io ho rinunziato a tutto ma in questi
quello che egli poi mi dicesse, io non ve l'oso dire, se prima
o magno sire, / e noiarti io più non oso. -per indicare
darsi seco il meglior tempo del mondo. io non oso dire che egli mai tamasse
: questi [gli spiriti animali] io non oserei decidere se, uscendo anche
altrui orecchi. cesari, iii-390: io ho letto di questa terzina spiegazione incredibile
ma tu mi dicesti gialle o verdi. io non osai comprarle. 2
vantarmi magnanimo non oso. jahier, io: nessuno oserà posare le dita sulla maniglia
dizione poetica esso latte. nessuno ch'io sappia l'usò e l'osò in italiano
la forza. firenzuola, 787: io non oso parlar... /.
.. / e la cagione ch'io non parlo è l'umore / freddo,
, or, perché cosa / cad'io vi degia dir lo convenente / di quei
à deitade in sé rinchiosa; / ed io lo dico che non è neiente /
, non per questo penso che a ragion io possa essere ripreso. panigarola, 3-ii-775
. buonafede, 2-iv-212: molto meno io poi ardirei imporre a cesare l'epicureismo
, barcollamento. carducci, ii-15-204: io sto bene, salvo le ore in cui
per dimostrare la nobiltà della nostra lingua, io correva fino al dialetto romano,
. settembrini, fv-353: silvio ed io, perché non ci crediamo [alle speranze
fa l'amore con la propria madre? io dico di no. il sangue,
cura. muratori, 4-59: conosco io persona che in età giovanile soleva..
e contristano ed oscurano ed impedisconmi acciocché io non possa venire liberamente a te. molza
ha di gentile, / raccenda (io prego) un bel cortese aprile; /
. esopo volgar., 4-35: io non penso dolce bene essere quello che
): « già; intendo anch'io », interruppe renzo stravolgendo gli occhi e
): « già! capisco anch'io », interruppe renzo, travolgendo lo
sì l'oscura. giov. cavalcanti, io: se voi non volessi che nessuna
la chiara fama. ariosto, 22-2: io non oscuro gli onor summi / d'
non è come me nobile, pigliandola io per moglie, non oscurerà ella la
sue. carducci, iii- 5-335: io trascelgo da queste due sonetti...
fatica, e se ciò che ho fatto io per la gloria di frontone potesse servire
ignoranza. foscolo, iv-432: s'io mi tornassi, troverei casa nostra vedova del
già ad oscurarsi, molto innanzi ch'io mi partissi, per le pubbliche e private
illanguidir della luce dell'idea. io. locuz. oscurare la luce del giorno
obtenebrata. sacchetti, 255: come poss'io riprendere i minori, / quando i
: ogni verità è oscurata. birago, io: parve che per qualche tempo restasse
la luce elettrica cosicché ad ogni oscurazione io bacio lungamente l'una dopo l'altra le
da samminiato [petrarca], i-141: io mi di letto di giuocare
, cupo. lomazzi, 4-ii-213: io non starò in questo luoco a disputare
). guglielminetti, 2-124: io sono nell'oscurità [parla un cieco
da fècamp volgar., xxi-642: io ti veggio [o signore] in ispecchio
mia oscuritade ho lume. / so ch'io non so voler quel ch'io pur
ch'io non so voler quel ch'io pur voglio, / e spesso temo per
e di cose arrischiar qualche conghiettura, io dirò non parermi inverisimile che diagora negasse
giornali austriaci. fogazzaro, vi-287: io ho nella mente delle oscurità disgraziate. gobetti
d'annunzio, iii-1-184: da troppo tempo io vi sento soffrire; da troppo tempo
i-298: parlo un documento / ch'io non per ciò mal sento, / ma
le novelluzze a le bambine, dicendo io ho una mia cosa che è bianca come
arte del governarsi. carducci, ii-12-96: io non ho il modo di chiarire certi
dev'essere raffrontato coll'originale; perché io non intendo il senso o non ne
e oscurità. barilli, i-325: morto io -morte anche le mie opere -tutto rimarrà
avvolge tutti i segreti della natura, io credo che nessuno possa sorridere di questo
. cino, iii-103-8: quando potrò io dir: « signor verace, /
pubbliche. foscolo, iv -438: io tornerò a voi, o sacre terre,
. idem, purg., 3-21: io mi volsi dallato con paura / d'
paura / d'essere abbandonato, quand'io vidi / solo dinanzi a me la
queste parole di colore oscuro / vid'io scritte al sommo d'una porta.
e abbronzatala. beltramelli, iii-935: io ho in mente gli occhi tuoi,
. cesarotti, 1-iv-247: oh potess'io vederti / cogli occhi miei, mentre
. ma contro un pericolo che io ignoro, contro un pericolo oscuro che
oscuro che mi sta sopra senza che io lo veda. beltramelli, ii-18:
/ soavissimo dono / d'un raggio io ti farò di luce pura. g.
unqua l'annoiai / forse, innanzi ch'io moiai / vedrò ancor voi dolce pietate
posto ne l'obscuro laberinto> / ov'io mi trovo vinto. firenzuola, 2-83:
di pianto. montano, 1-301: io non dormii altro e attesi il mattino a
il capo pieno di maledizioni. io. che rivela o è compiuto o ottenuto
tuo cospetto ridotto, che parole avrò io per esplicare le mie colpe? bontem-bi,
neltinfingardaggine. agostini, 3: s'io volessi, pietosissimo iddio, tante volte
adorero, così ti giuro: / io vo'che satanasso sia il mio iddio,
a- quilone. pagliaresi, xliii-120: io ti prometto sopra mia fé pura /
la tuo testa con vergogna obscura / io ti farò tagliare a gran furore.
er tutto l'or del mondo io non vorrei / che vostr'altezza avesse
vostr'altezza avesse preso sdegno / perché io non volsi ragionar con lei, /
, / ché ciò fu sol, perché io mi tenni indegno / di quella serenissima
scure. d'annunzio, v-3-630: io segnai nel margine delle canzoni di gloria
-sostant. romagnosi, 17-234: io sono eguale a te in faccia della
. michelstaedter, 671: fratelli, io sono un oscuro, ma in me parla
, x-3-554: un nome / non oscuro io ti lascio. -con uso
medesmo ignoto? lambruschini, 4-99: io viveva oscuro e solingo in una villa
da genti. pulci, 1-23: quand'io ci venni al principio abitare, /
... di correre un poco anch'io questo bel mondo di cui finora non
/ pago, né pien, com'io, di speme visse / i pochi dì
morte falciatrice. metastasio, 1-i-72: io sotto il peso / gemea della lorica
oscuri. scalvini, 1-321: s'io chiesi / oscura vita, ma di giogo
re de'toscani, alto porsenna, io nacqui / fra'sette colli e non oscuro
vita. dottori, 3-43: fastoso io me n'andrò per l'ombre chete,
gozzi, i-18-6: chi sa, ch'io per me poco alto il volo /
dovunque il fulmine mi avesse colpito, io ero certo che i miei oscuri morti mi
! passero, 6-13: fa'ch'io lor miri sì, ma te ritrovi /
oscuro). volpi, 18: io ora imprendo a parlare con persona che
forteguerri, 5-100: nel canto venturo / io vi dirò la storia ai costei *
costei * / della quale ne sono anch'io all'oscuro. leoni, 592:
ii-1-2: perdonami, per dio, s'io fui troppo oso. folengo, ii-271
? buonarroti il giovane, i-245: io ho pensato / teco parlar. i
non essere trop- p'oso. / io ti segno la via. sii buon seguace
d'uno bianco sciàmito, senza sapere io dove mi fossi condotta, mi trasferirono
fossi condotta, mi trasferirono al cortile ch'io t'ho già detto, dove ragunate
cavalca, fli-31: dicono: « se io fossi vescovo, io farei molti ospitali
dicono: « se io fossi vescovo, io farei molti ospitali ». fazio,
tu non saresti ora qui, perché io porto ferma openione che mio padre ti averebbe
inclinati alle arti. tommaseo, xcvii-1-214: io gli consigliavo a indirizzarsi a quei francesi
careccie che al partire mio di qui io ci lasciai. tasso, n-iii-783: egli
190: non dimenticherò mai finch'io viva l'affetto ospitale che voi,
nero, più buono: vedi che io mi mostro / buon romagnolo, buon
. foscolo, xiv-294: tu sai che io non ho molta fede alla celebrata ospitalità
maniere e di costumi, non so io vedere che cosa possa far l'uomo per
benignamente. corona de'monaci, 67: io ero ospito, e ri- cevestimi in
». metastasio, 1-i-1201: vittima io vengo / forse del nuovo re. dal
. dal bosco, in cui / io m'ascondea da lui, qui tratta a
: ascolta, ospita mia, quel ch'io favello: / che resusciterà il tuo
monti, x-1-112: nell'ospite suolo ov'io ti lasso, / giuste son l'
algoso flutto. bontempelli, 20-141: io sostavo fermo così nel mezzo della ospite
vienne al mio dolce ospizio, ch'io [venere] t'aspetto; / vulcan
o maiestà divina, / non ch'io, sanza virtù, pien d'ogni vizio
tedaldi, 28-13 (61): se io non seguisco quel ch'ò detto,
quel ch'ò detto, / che io sie preso e menato all'ospizio / d'
noi siamo. pellico, 2-459: io avrei voluto partire senza più turbarti col
mio mesto incontro, ma è forza ch'io accetti il cortese ospizio. carducci,
negli altrui cuori. cesarotti, 1-xxxii-56: io [la felicità] mal soccorsa /
che mi serberà le corna / ch'io le venda a uno ossaio.
. a. verri, ii-io: io... considerava dolente come avessi fra
5-1- 160: tutta questa ossatura ch'io ho nella mano, che comincia dal
. f. negri, 1-351: se io avessi avuta autorità, avrei fatto fare
mondo giudica queste cose dalla platea, ma io sono stato al di dentro e ho
dispregiare su la mia fede. firenze io metteva a buon segno s'io stava
firenze io metteva a buon segno s'io stava a casa, perciocché le materie già
: mi parve a un tratto che io potessi di quella materia almeno comporre l'
giovanni crisostomo volgar. [tommaseo]: io vi prego ed ossecro che voi non
da padova volgar., ii-v-7: io vi priego primieramente fare di tutte le
ma pieghevoli. maipighi, v-256: io non mi sarei mai immaginato che quel gobbo
: tu con la lanza in mano et io togato / fummo obsequenti ai re,
per protettore. massaia, x-93: io sarò ossequente alle legittime autorità, sotto
-deferente. pascoli, 1-338: io sono molto ossequiente, officioso con lui
i miei complimenti e le dicesse ch'io la ossequierei domattina senz'altro. guerrazzi
uno zuccherino. imbriani, 1-288: io sono la più lieta donna del mondo
cuore lo concepisca grandissimo e tale quale io lo sento nel mio. pananti,
dottore, siamo intesi... io mi rendo reperibile dalle cinque alle otto,
di obbedienza. fagiuoli, v-137: io poi con un inchino madornale / tutti
4: altri han creduto che, divisando io dell'arte istorica per via di regole
; ossequiare. melosio, 3-i-237: io non prima ricevei così fortunato avviso che
signor maresciallo. foscolo, xviii-88: io non vorrei dover fare cosa al mondo senza
li imploro quanto più caldamente ed ossequiosamente io posso da lei. carducci, ii-
di un servitore ossequioso e divoto quale io sono. leopardi, iii-458: sono di
., ii-202: no davvero io non tengo il signor professore per sì ossequioso
xii- 813: padre, lascia ch'io imprima / sulla regia tua mano /
i-295: iptuo gran nome in ogni tronco io vergo / con rozzo stil d'ossequioso
giordani, ii-67: ogni volta che io mi ricordo quella sentenza di nicolò machiavelli,
ecco, padre mio osservandissimo, che io sono qui presto ad ubidirvi. galileo
il giovane, 2-1: quante volte io considero la illustre dignità di questa repubblica
scrupolosamente rispettoso. bisaccioni, 1-52: io scrivo in una città e sotto il dominio
osservante cattolico. borgese, 1-335: io non sono né osservante né credente.
promette erudito odierno scrittore. io. dimin. osservantino! (v.
idee di ben parlare? -avertite ch'io voglio tutte queste cose, ma voglio la
il giovane, 2-3: che dirò io di questa vostra mirabile osservanza di religione ne'
successori di quelli che sono nominati ch'io gli abbia fraudati del loco loro. are
'la parola * possesso ', qual io vi scrissi: e la medesima osservanza
conventi / ne'quali mai fornì tanno ch'io non tassi / scoperto, o per
getto al segnore. alberti, i-279: io con molta vigilanza, assiduità e osservanza
- vostra excellenzia vada avanti, ch'io vi seguirò appresso. -cossi si fa
mestiero fanno? palazzeschi, 3-85: io non ridevo, né accettavo la sua
quando si viaggia, e però quanto campo io abbia avuto di osservare i costumi e
da tre anni in qua sono andato io osservando. ma ^ pighi, 99:
illustriss. osserverà le materie filosofiche ch'io vi scrivo, non ci vedrà molte
il prence. - alla tua cura / io veglierò. -con riferimento a dio,
. subord. foscolo, iv-317: io frattanto le porgeva il libro osservando con
. f. negri, 1-172: io, incontinente presagli la mano e toccandola
di questo corpo, per quello ch'io abbia osservato nella maggior parte delle tragedie
il prossimo tuo come te stesso. ma io faccio osservare a gesù che, amando
non ad ogni maniera d'insegnativo trattato io prescrivo le stesse leggi, e che
mercato. marini, pref.: io amai meglio sviarmi alquanto da alcuni precetti
. l. bellini, v-221: se io volessi osservare tutto, non finirei mai
di omero. rosmini, 2-1-164: io osservo che v'ha una scienza nell'
150 franchi. alvaro, 13-80: io le osservavo che uomini di quel genere,
concilio di trento. casti, i-2-317: io so che ne'conventi, o donne
sepolcro, non osservasti i consigli che io di modestia, di onestà, di
dante, inf., 28-142: perch'io [bertrand de born] parti'così
4-17: queste sono le regole che io trovo essere state osservate da'migliori maestri nelle
uno studio. caro, 12-ii-299: io già molto tempo mi sono tolto da
, 3-9 (i-iv- 331): io ti richieggo per dio che le condizion postemi
condizion postemi per li due cavalieri che io ti mandai, tu le mi osservi.
quelli ebrei: « e1 patto che io ho fatto con esso voi quando io vi
che io ho fatto con esso voi quando io vi cavai della terra di egitto,
vi cavai della terra di egitto, io ve l'observerò, cioè di darvi la
marchese, e non gliene osservo, perché io, che tenni il dir la bugia
berni, 169: dite al papa ch'io / son qui, e l'amo
per ora vederti: la casa ov'io sono è già di troppo sospetta e,
. spallanzani, iii-239: prima ch'io parta da pavia vi ragguaglierò dell'osservato
tocci, 2-33: ciò l'avev'io già notato, quando l'ho poi trovato
e 'lo spirito ': però io lo trovo osservato altrimenti e variamente,
, indovino. tasso, n-ii-277: io non niego ch'un uomo osservator de
che tu sei in campagna e che io sto il giorno cantando i treni di
di grazia volgermi alcuno a difetto ch'io non sia stato rigoros'osservatore d'alcuni
). piccolomini, 1-340: avendo io in me questo vizio che ho detto
leggi, ne seguirebbe che, potendo io nondimeno in qualche altra operazione essere osservatore
adosso al petrarca, voi come osservatore et io come commentatore. tasso, n-ii-346:
osservatore romano 'di capire ciò che io ho scritto sulla crisi della chiesa.
proposito di specola,... io vo spesso, per serenarmi lo spirito
ghislanzoni, 16-33: dalle alture, ove io contava stabilire il mio quartiere di osservazione
si gravi autori che in questa parte io non voglio por bocca, se non
appuntate di città in città: ed io, qui e dovunque altro abbia sue osservazioni
esistente, sia ideale, sia reale. io sfido tutti i matematici a sovvertire la
, 911: che temerario le parrò io, se nell'atto di protestarmi suo discepolo
non richiesta? mazzini, iv-3-346: s'io ti fo questa osservazione, è perché
lingua, escusatemi, ch'ancora ch'io gli abbia veduti, non ho avuto
redi, viii-57: oh quante osservazioncine io trovo da fare! v. s
sui vostri articoli, non crediate ch'io non l'abbia messe per fare il
questa miserabile gamba, e quando entro io fate uno sforzo per non guardare dove
questa, la duplicazione che 1'* io 'fa di sé è imperfetta, in
nella ossessione di un simile dubbio, ch'io potessi esser pazzo, non potevo restare
manifesto tecnico combatteva l'ossessione dell''io ', che i poeti hanno descritto
, / se gli feci veder ch'io n'avea fretta / e se più eh'
in corpo, quell'ossesso. angioletti, io: madri dai capelli grigi ondeggianti
pittura quintessenziale. saba, 297: io son prigione d'un pensiero. ossesso
più libera d'ora. ti accompagnavo io a scuola in coteste occasioni. ossia
cfr. anche corona1, n. io). -moneta ossidionale: v. moneta
rendere ottuso. papini, ii-880: io son futurista perché so che la troppa
. magalotti, 9-1-258: basterebbe, ch'io mi dessi ad intendere che avesse
ha felicemente spiccicato. pasta, 2-159: io confesso per la verità di aver
con ciacuno. manni, 2-ix: io non so certamente se più debba essermi ascritto
voi siete veramente divenuto suo amico, io mi starò muto come l'osso di
ossa nella ferita. groto, 2-13: io ho un osso in un piede e
giugulari del collo. idem, ii-104: io vi affermo... aver cavato
, inf., 27-73: mentre ch'io forma fui d'ossa e di polpe
. franco, 36: così forza avess'io e in polpa e in osso /
mi umiliano. tozzi, vii-10: io ho lavorato per tutta la vita:
corpo umano. giuslaris, 52: io ti dono un sacco di vermi, e
luna, comm.: nella felice ferrara io vo che vadi, ove attentamente visiterai
bibbia volgar., vii-547: subitamente quando io profetava, fu fatto uno romore e
per celebrarlo, ma per lassare comunque io potrò alcuna testimonianza a gli uomini del
rarissime vertù, de l'obligo ch'io tengo a la sua libertà e de la
la sua libertà e de la divozione ch'io porto ancora a quell'ossa. g
/ no, che mai tossa tue / io non maladirò. foscolo, iv-345:
par., 15-113: bellincion berti vid'io andar cinto / di cuoio e d'
vuole provedere che non si giuochi, io dico a nessuno giuoco; e se pure
la patrona ha voglia di piangere et io di giuocare alle ossa di persico, perché
da rodere. bisaccioni, 1-117: io ho osservato che dove un solo governa
tutto come un cagnolino, sì, ma io sapevo che lo avrebbe fatto in attesa
ad abbaiare, to'quest'ossa, ch'io ti getto in gola, de'sonetti
leopardi, iii-139: in questi giorni io sono come chi ha tossa peste dalla fatica
di botte. bonghi, 1-69: io risico lo stesso: e se non di
che dicono esser necessarie alla primiera, io non vidi già mai uomo che l'
studiare / così fitta nell'ossa ch'io m'avveggo / che vo'mi lascerete
m'hanno forate le mani e'piedi. io posso contar tutte mie ossa.
inoscienti sono e senza colpa. / io diedi loro ohimè! tossa e la polpa
assuefarvisi. lancellotti, 216: io credo che qualche principe d'italia..
ozio la vergogna nell'ossa del trovarmi io giunto ormai all'età di quarantasei anni e
, 1-5: m'aveggo pur troppo ch'io son l'uccello, or che io
io son l'uccello, or che io son pelato fin su tosso. bernardo,
questo rischio brutto da dovero: / io, gran madre de'dei, ciò
se alla schioppettata ho sentito un grido, io, con questi orecchi. bacchelli,
per avventura il 'dasein ', l'io esistenziale in carne ed ossa, un'ipotesi
ossa, un'ipotesi altrettanto intellettualistica dell'io cogitante di cartesio. -infiammare
. g. p. maffei, io: aggiungesi l'avere quivi fatto residenza
la generosità. aretino, v-1-228: io confesso che il vedersi manicar tossa è
salutare il signor abate, al quale / io mangiai tossa tre giornate intere.
osso: v. lisca1, n. io. -non esserci nè spina né osso
. g. quirini, xlix-84: io mi confesso peccator sì pieno / di
con lode nel regno, e s'io volessi di mastino farmi cagnuccio adulatore non
cattivo stato. tansillo, 1-203: io non so come non si rompan tossa /
. franco, 61: messer achille, io t'amo più che posso, /
sonetto non è la mia propensione: io mi corico di mala voglia su questo letto
'. de marchi, i-821: io vado a far colazione con un osso buco
ossa slogate). burchiello, io: i muggini armavan le bertesche, /
intender la nespola, dicevamo: « io conosco una cosa che ha cinque ali e
che quando è venuto il momento di decidere io non ti ho ostacolato in nessun modo
veduta. lorenzo de'medici, i-176: io mi ere- dea per l'arte di
quali abbondanti sono, non so se io dica tessute o annodate più tosto,
: / e di qui vien (cred'io) che tanto stimonsi / oggi i
sostenerebbe / essilio e fine, ond'io morrei con lui. nannini [ovidio
dalla piazza e si rese irreperibile; io perdetti l'ultimo quartale, e dovetti
canzon, tu vammi ostaggio / ch'io guarderò mia fede a lui che parte.
.). alfieri, 1-365: io prigioniera vile, io son l'ostaggio /
alfieri, 1-365: io prigioniera vile, io son l'ostaggio / della ondeggiante fe
plutarco volgar. [crusca, iv impressi io non dico questo per dare ad intendere
vita nuova, 7-3 (23): io son d'o- gni tormento ostale e
vecchio. de roberto, 508: se io ordino al procuratore che amministra i miei
. fiacchi, 209: cultor son io di pace, e non guerriero: /
) / se m'osta un sasso, io placido e leggiero / bacio il piede
a se stesso. galileo, 1-1-226: io spero in dio benedetto che, siccome
a cavalo 40. ariosto, 785: io li proposi appresso che si facesse un
(v. errore, n. io). -anche: che costituisce impedimento
., 14 (247): « io fo il mio dovere » disse l'oste
, cattiva me, vedi quel che io faceva! in fé di dio, che
faceva! in fé di dio, che io me n'andava dirittamente nel letto degli
quale, se ella ti sarà oste, io filosofia ti sarò nimica. s.
sien lor piaciuti. machiavelli, 1-vi-424: io sento che i bartolini hanno fatto incetta
che voi vedete sì bianco e bello, io lo portava a l'oste.
cottone, / sì che la notte io non abbia ire a l'oste.
fusse. monti, 10-47: assai tem'io / che alcuno imprenda d'arrischiarsi
di qualcuno. iacopo del bientina, io: io non ho oste e son signor
. iacopo del bientina, io: io non ho oste e son signor di
; ma in ciò mi pare che io non era osteggiatore, ma ap- prezzatore
più bello / aprir de'floridi anni io l'occhio abbasso, / quasi cercando
cominciaron a lacrimare. dominici, 4-63: io mi sento dall'amore sì percosso che
mezzo di te, e saprete ch'io sono lo signore percotente. percòtere
percotitore; ma, come incassatore, io credo che non resista ad un valido
idem, par., 22-108: s'io torni mai, lettore, a
a quel divoto / triunfo per lo quale io piango spesso / le mie peccata
foco il dito, in quant'io vidi 'l segno / che segue il tauro
tocca la barba. brusoni, 1-106: io veramente non percossi lui che nella visiera
-donna, ditemi: ove volete che io percuoti e taglie? lancellotti, 1-519
: iddio padre... dice: io ilio percosso [cristo] per lo
. bibbia volgar., i-290: ecco io percuoterò colla verga, la quale è
quivi nel mezzo disteso... ma io che non sapea più in là,
la terra e disse quelle parole: io son pronto; perché di grazia mi
e percosse. aretino, v-1-10: odendomi io percuotere in fretta la camera, mi
: che maggior testimonio vi posso dare io dell'esser venuto a vedervi di quello
, 1-ix-308: o porta che sì spesso io percotea / e spesso i gravi miei
stormo. busone da gubbio, 46: io con gli miei percote- remo agli arabi
. fra giordano, 1-28: posso io percuotere il capo al muro, ché
percuotere il capo al muro, ché io non sento né ricevo nulla. dante,
malevola. giraldi cinzio, 2-129: io non dubitai punto, eccellentissimo signor mio
pure men che mezzanamente dotti, come sono io, ma di molto più eccellenti
petrarca, 73-28: mostrimi almen ch'io dica / amor in guisa che se
percosse un duolo, / per ch'io avante l'occhio intento sbarro. idem,
già m'avea trafitto / prima ch'io fuor di puerizia fosse. v. franco
-intr. dondi, 256: io non so qual fortuna o qual rio vento
. guido da pisa, 1-29: io so che [il faraone] non vi
non per forza, quando... io arò percosso egitto con le mie maraviglie
uomo, anima vivente, si come io ho fatto. apocalisse volgar.,
, / ond * ei smarito resti, io bella e viva. botta, 5-12
, 1-ii-288: da'maggiori del mondo io fui percosso, / ma non cadei.
ti credi / che colle mie tristizie abbia io percossi / e poco meno che ridotti
già aggravati. foscolo, iv-432: s'io mi tornassi, troverei casa nostra vedova
ad oscurarsi, molto innanzi ch'io mi partissi, per le pubbliche e private
andrea, è quella opposizione appunto ch'io m'accingeva d'esaminare in ultimo luogo
. (i-iv- 345): estimava io che lo 'mpetuoso vento e ardente della
cime degli alberi. cammelli, 4: io non se voi fidare, / ché
siede. tansillo, 49: mentre io sedea felice in su la rota, /
mia! di giacomo, i-358: io fui quasi un'altra volta percosso dalla
la ferita / che mi disfece quand'io fui percosso, / confortar non mi posso
un freno / subitamente, sì ch'io caddi in terra / per una luce che
. lorenzino, 129: menatemi, ché io non percuota in qualcosa. nannini [
. cellini, 1-18 (55): io me ne andai alla volta di santa
vuoto. cavalca, vii-194: io pugno, ma non come chi percuote
e possibile. marino, vii-80: ancorch'io conosca ciò essere invano e sia sicuro
non voglio rimanermi di scaricar parco anch'io, alzar la mira e drizzar la
, reprimenda. savonarola, 10-403: io ho fatto tutto quello che si può
tradotto 'intoppo 'o ver percussione, io più voluntieri m'accosto a credere che
facendole parare la mano le dice 'io vi voglio dare un ricordo '. e
ben fa tutta perdanza; / ma io non voglio lasciar lo mio bene / per
9-985: ma ero un'altra donna, io perdav- vero, allora! adesso no
troverrà con una sentenzia alle spalle, et io non posso più tenere il petrasanta che
errore / messo intra noi, ond'io fosse perdente. chiaro davanzati, 117-13
ardo tutto in foco, / e s'io guadagno, trovomi perdente. boiardo,
pene. / con voi rimane, ed io ne son perdente. -che è
i-479: - ascoltatemi... io non sono di napoli... sono
porrona, e. sul vostro tereno perdey io e'miei fedeli più di iiiir bestie
: alba te presero in duemila il io ottobre e te persero in duecento il 2
: voi avete perduto te vita, ed io l'occhio sinistro. porcacchi, i-245
mai visto una donna senza capelli? io sì, una ragazza del mio paese che
mi si fa sentire, / che s'io allora non perdessi ardire, / farei
la voce si reggeva, mi reggevo anch'io: a volte la perdevo, e
paura o per dottare, / s'io perdo amare. anonimo, i-521:
perdo amare. anonimo, i-521: io, lasso, com farei / se la
dimorar così in disparte, / ond'io ne perdo gioco e canto e riso.
ch'uscia di sua vista, / ch'io perdei la speranza de l'altezza.
soddisfazione della serenissima repu- blica, se io mi rammaricassi di aver perduta la tranquillità
mi tegn'a sire, / inanti ch'io perdesse il vostro amare. zanobi da
qualcuno. casalicchio, 211: se io mi dichiaro che non ho divorato l'
li abia. boccaccio, 9-73: io ho udito, e credolo, lui
4-3-349: voi avete a sapere come io ho perso un mio unico figliuolo, quasi
. l. strozzi, 1-279: perduto io ho '1 maggior amico / che già
, / diventerò pellegrino, / ch'io l'agio così perduta? anonimo, i-479
suo dolore medicina. metastasio, 603: io lascio un'incostante, / tu perdi
mia povera famiglia, raccordandoti quanto sangue io abbia sparso e perduto per la tua
loco spango / e perdo parole, ona'io son bene antico. marino, 295
., 5-10 (1-iv-518): quando io sarò vecchia, ravedendomi, indarno mi
piu s'attrista. aretino, v-1-235: io vado perdendo i giorni interi nel considerare
m'addita, / né più lasciar ch'io perda i miglior anni. g.
qui perde il suo tempo, e io l'ho trattenuto inutilmente. bonsanti,
forse mandameli in luogo che né voi né io ne avessimo più travaglio.
basta sapervi pescare! a sentirli leggere, io ci perdo le ore.
occhi per la fronda verde / ficcava io si come far suole / chi dietro a
di darmi lo filliuolo vostro: vedete ched io l'ho perduto e non so dove
e figurati. latini, i-188: io in tal corrotto / pensando, a capo
buonarroti il giovane, i-183: vuoi ch'io mi perda tra gli abissi ascosi /
questo fu del mese de giugno, perché io aveva perduto gli nostri mesi, et
voce... il tuo nome, io l'ho perduto! -abbandonare una
li cavelli artonniti, avanti fos- s'io mortto, / ca aissi mi perderà lo
della lussuria. savonarola, 13-i-46: io mi confondo / che per paglia,
t'ore, vien per me, ch'io non vuo'perdere / oggi il ve-
spero. carducci, ii-n-149: nota che io, 'poeta '(come elicono)
la coincidenza. pavese, 1-107: io dico a vinverra: -guardate che perdete la
dee., 2-9 (1-iv-208): io non voglio che tu perda altro che
piramo e della sua tisbe, a'quali io porto non poca compassione, immaginandoli giovinetti
nulla ridottomi. d'annunzio, iv-1-980: io potrei farla morire. spesso ella tenta
tenta di nuotare appoggiandosi a me. io potrei facilmente soffocarla nell'acqua, perderla
cavalca, vii-92: dice dio: io perderò, cioè manderò a male e
s. caterina da siena, vi-3: io katerina schiava de'servi di jhesù christo
piero di libbre 59. 228 soldi io denari 1 a fiorino, che la detta
c. i. frugoni, i-7-136: io non conosco / altro ben che il
perdono. b. davanzali, ii-517: io mi credo ch'egli [il pesco
il giovane, i-183: vuoi ch'io mi perda tra gli abissi ascosi / disarmato
: madonna mia, non permettete che io mi perda! vergine santa, io non
che io mi perda! vergine santa, io non voglio perdermi... madonna
se mi fossi sbagliato di sesso, io sarei stata una di loro; con questa
non è fatta per te? oh, io mi ci perdo! -arrovellarsi,
avea paura e l'altro più. io non ebbi punto sospetto, perché quando
pascoli, 21: oh! fossi io teco; e perderci nel verde. moretti
tuo caro ritratto, sappi ora ch'io lo ricevetti con trasporto, e che lo
dilegua ad ali tese: mi dileguo anch'io, mi perdo. stuparich, i-63
estero. gadda conti, 1-224: io rimasi a lungo estatico, colla sua lettera
valorosissima signora marchesa, che, avendo io preso a dirvi della verisimiglianza, mi
mira: v. mira1, n. io. -perdere di naso qualcuno: v
, 23-3: ricordo il tempo in cui io poteva perdere tre notti intere senza avvedermene
3-400: -chi vi dice che io voglia lo stato forte? -perdette la
: morire. dante, xxxiv-21: io, che per veder lei mirai fiso,
e questo ha fatto per allegrarsi ch'io perda la vita temporale. p. f
. chiaro davanzati, ix-24: s'io perdo lei cui amo tanto, /
di parole. nievo, 388: io mi precipitai nel castello gridando a perdifiato
vila mi sfuggi. correndo a perdifiato io l'accerchiai di lontano e sbucai fuori
, 1-223: questo starsi, ch'io vi lodo e dico / e vi ridico
per questi contorni. redi, 16-v-209: io son diventato un solennissimo perdigiorno: me
samminiato [petrarca], i-141: io mi diletto di giuocare a'dadi.
di dio, e voi sete cagione ch'io non posso stare a studiare per estare
loro. aletifilo, 32: se io avessi voluto aver riguardo a quante [
temono pur lo 'nferno, ma io dico che 'l perdimento di quella gloria
vita e morte (per qualunque modo io la dia), fame, sete,
... / e poi ch'io vegio e sento / ch'io vado a
ch'io vegio e sento / ch'io vado a perdimento, / seria ben
seria ben for di senso / s'io non provegio. laudario di borgo san
me! per qual peccato / debb'io, senza cagion, patir tormento? /
, e tu cominci / da chieder ch'io ti faccia un capitale? manzoni,
signor curato fa una gran villania, e io gli parlo fuor dei denti. verga
da chiodo? domanda bortolino. - io li verso sul desco, e vedono -vedono
diritto, perdinderindina, l'ò anch'io a godere la tua compagnia. palazzeschi,
, o non contento di seguirti, io ti precedo! carducci, ii-4- 236
, perdio, questi balordi? / io muti li credea -sono anche sordi! r
miracolo che nel camino buio di morte io non seguitassi torme di lei, tanto dalla
in modo che non trovava consolazione: io stesso l'ho veduto piangere sopra la
leopardi, 103: se t'immagini ch'io mi sia consolata della perdita del nostro
impiego mi ha percosso orribilmente, quantunque io affetti di dissimularne il dolore. solaro
poca perdita va in venti passi: io vado a lui. della casa, iv-238
una mala percossa a un tucidide che io traduceva in santa pace senza grofitto dell'
gli arbitrii liberi della volontà, né io piangerei la perdita di me stesso né roma
. monti, ii-233: teresina ed io siamo stati per morire, ella per
l'ha condotta agli estremi della vita, io quasi contemporaneamente per una biliosa, che
prova di martellarmi? ma troppo bene so io che gostanza mi ama 'perditamente'. battista
a. f. doni, 6-241: io son oggimai stracco di ragionar di fiamme
natura e alla maga fortuna piacque ch'io, senz'avvedermene e da'primi anni
peggio, alla bestiale a che so io? uno scioperato dunque, un tutto
, me ne stavo... anch'io tentennando fra jacovella e la pecorella.
: / così, per quel ch'io me ne sappia, stimo, / quando
di ghi cade pietà vi prende'ed io / di pietà non son degno?
, sarà perditore? il che niego io, se le ragioni manifestate per le
che ella mi abbia per così vetriuolo ch'io mi risenta ad ogni minimo tocco,
né poca gloria parmi avere acquistata, sendo io da cesare figliuolo del mio cesare presa
casto petto accese, a ciò che io, a voi e me, perdizione non
lii-1-144: li carichi familiari... io non posso iù, senza rovina di
: el mio dolore, che già io solevo avere della perdizione delle anime,
e così necessaria alla salute, acciocché io possa vincere la mia corrotta natura, la
, non potete capire... io vivevo nella perdizione, non per mia colpa
, 5-94: sono assai giorni che io scrissi a vostra signoria, ma sono
fiume. ungaretti, xi-182: arrivo anch'io alla fumaroletta. l'orifizio si presenta
perdizione. gli ingannati, xxv-1-393: io credo che questa sia certamente volontà di
pigliar consiglio di quello che debbo far io, quando vanno i siracusani a perdizione
cellini, 1-96 (227): io era innanzi a tutti e stavamo a
e andasti nelle dilettazioni loro, per ch'io dessi te in perdizione e ancora quelli
... ». io. prov. proverbi toscani, 196
: quella sua placida incoscienza e serenità io l'avevo distrutta, risuscitando in lei commozioni
non se'tanto fallatore / ch'io non ti possa far perdonamento. albertano volgar
. maestro rinuccino, 2ii- 14: io forte mi doglio s'ò falluto, /
. carducci, iii-9-185: da lungo tempo io sono stato disamorato, povero e mendico
mi fece inganni e tradimenti; ma io le ne do quaranta perdonanze, ché
tanto di verità e di giustizia ch'io seppi mischiare alla mia finta pazzia.
perdonare. nievo, 475: io ti esorto... a perdonare come
... a perdonare come perdono io. ti nomino anzi legatario perpetuo delle mie
venne da dio e disse così: « io hoe udita la voce tua e ho
ben suo segnore; / per che s'io fallo, il mio perdoni amore.
amore. schiatta pallavillani, 1-50-2: s'io non v'ò servuto, sì come
deggiate. chiaro davanzati, 42-14: sed io ne faccio in ciò folle ardimento,
non peccare, anzi farò sempre come io a voi ho veduto fare. sercambi,
lei perdono. firenzuola, 2-16: io, in pagamento de le mie fatiche,
voi si degni perdonarmi i molti errori che io temo d'aver commessi. fausto da
saba, 129: però che tutto io ti perdono quanto / soffersi, tutte
interlocutore. magalotti, 9-2-34: io vo alla buona, e se a sorta
feroce / balenarvi negli occhi veg- g'io! / perdonate... a noi
, iv-389: perdonami, teresa: io ho funestato la tua giovinezza e la
i-622: perdonami, tu buona. io dissi, è vero, / dissi:
mio vóto! oh, perdonami. io mi sento / morire. è questa,
: però vi priego che mi perdoniate s'io non vi dichiaro perfettamente le sentenzie e
libro. savonarola, iii-16: perdonami se io sono presuntuoso e troppo familiare nel parlare
nipoti mi perdonino; e tosto ch'io partorisca cosa degna di loro, subito laveranno
. piccolomini, 10-164: perdonatemi s'io parlerò con voi troppo forse liberamente.
12-66: amico, hai vinto: io ti perdón... perdona / tu
, purg., 3-120: poscia ch'io ebbi rotta la persona / di due
la persona / di due punte mortali, io mi rendei, / piangendo, a
112-13: dice l'accusato: « io confesso bene ch'io feci questo fatto,
accusato: « io confesso bene ch'io feci questo fatto, ma pre- govi
intelligenza, 119: cesar disse: « io perdono il tu'fallire ». fausto
tavola ritonda, 1-70: cavaliere, io vi voglio perdonare questa battaglia, perch'
vi voglio perdonare questa battaglia, perch'io sono certo che tu fai impresa per poco
bacchelli, 1-i-40: ti so dire io... che non perdonavano a tonache
forma pleonastica perdonarla. petrarca, io 1-2: lasso, ben so che dolorose
. r. roselli, lxxxviii-11-439: io veggio morte eh'a nisciun perdona.
infermità mi hanno perdonato; con tutto che io fossi, come sono ancora, non
da s. c., 20-1-3: io voglio che finalmente perdoni a te medesimo
delicate e modeste de'miei lettori, io non voglio riferire pur una delle tante inezie
5-105: sarò certo il meglio che io,... perdonando e alla pazienza
giulio strozzi, 2-16: a mia verginitade io non perdono, / di cui più
7-4 (1-iv-609): or ecco, io non posso più sofferire questo tuo fastidio
lo perdoni cotesto miserabile, come lo perdono io. -dio mi, me lo
, 1-8: del vario stile in ch'io piango e ragiono / fra le vane
qualcheduna si chiamasse di me disgustata, io le cheggio umilmente perdono della mia imprudenza
della mia imprudenza. redi, 16-ix-139: io so che parlo troppo libero, e
: di più d'uno a'miei giorni io mi rimembro, / a cui medici
manzoni, pr. sp., io (167): gli si buttò in
perdono / ai miseri cruciati. / io [il bisogno] son l'autore,
[il bisogno] son l'autore, io sono, / de'lor primi peccati
altra volta a alcun perdono, al quale io per avventura ti farò compagnia. chiose
? / -sì, queste due roselline ch'io fiuto. / - ti so dir
fiuto. / - ti so dir io, tu le darai 'l perdono! /
gran perdono ', che si celebra il io del mese di 'tisri'(settembre
di poco -disse la donna. -intanto io prendo il perdono su di te -disse risoluto
indole accomodante. carducci, iii-24-351: io per me non ho ali né grandi
e per li altri,... io ti lodo e ti glorifico. bibbia volgar
da padova volgar., i-1-5: io sono a questo nato e però sono
questo mondo, cioè a. ssapere ch'io porto testimonanza a verità, vero che
., i-1-8: le conclusioni ch'io crederò avere dimostrate io confermerò per la
le conclusioni ch'io crederò avere dimostrate io confermerò per la testimonanza di verità fondata
. trattato delle mascalcie, 1-206: io prego dio, sostanza delle sostanze,
innamorato perdutamente. garibaldi, 1-174: io sentivo di amare perdutamente low sconosciuto mio
grande trasporto. alfieri, i-209: io, conosciuto e apprezzato un sì raro
le offese sue. tasso, iii-79: io m'attaccherei a un soldo,
: on ridere se vedrai ch'io te li spedisco [i miei versi]
antonio di meglio, lxxxviii-11-76: ben ch'io sia privato di speranza / del mai
. l'occhio è perduto? « io ho quel che ho donato ».
manzoni, pr. sp., io (184): un rammarico incessante
di vederti, special- mente dopo che io n'era quasi certa avendoti tanto vicino.
-dimenticato. loredano, 3-127: io so che meritava: reso odioso all'aria
questa; / la quinta e quella ch'io mi perderei / a battezzare o marrani
fare delle bellissime cose, ma che però io non ho imparato niente perché, perduto
insieme, disse la fida ancella. io sarei perduta. graf, 5-1163: perduto
svevo, 6-121: datemi le gioie o io sono una donna perduta! albertazzi,
? misericordia! vittorini, 2-7: io ero, quell'inverno, in preda
temistocle fuggitosi in persia: « s'io non perdeva, guai a me, ch'
non perdeva, guai a me, ch'io sarei perduta ». s. maffei
, che vi professo, / vuol ch'io metta di voi qualcosa fuora. botta
egli è un freddo sì acuto / ch'io son mezzo perduto. d. contarini
5-43: sono una donna perduta, io! negri, 1-321: la sublime /
prov. chiaro davanzati, li-22: io veggio mentire / per mia disaventura un
miei peccati. pulci, 22-24: io ho al sepolcro andar, poi al gran
, bartolo, / questo peregrinàggio, io possa assolvere / e commutar gli voti
. p. giustiniani, 328: io ringrazio l'ottimo e grandissimo iddio,
uomo a digiunare. pulci, 2-48: io pel mondo vo peregrinando / come s'
pel mondo vo peregrinando / come s'io fussi qualche suo nimico. ceresa,
3-1: tra le buone cose ch'io conobbi peregrinando fu pagolo giovio, padre
all'occaso dell'eterea luce / peregrinando io già ne'lieti colli, / fra cui
sensualità terrene, come meglio poteva abbattermi io che in voi? tasso, 13-i-368:
opera con quello piacere e amor ch'io ve la mando, e che se conviene
navigazione di san brandano, 263: io vi dico ch'egli è venuto lo
... ha voluto dio ch'io abbia consumata tutta in peregrinazioni, percioché
, xxiii-447: forse v'avrà sembrato ch'io sia stato assai più temerario di quello
a piedi traverso le campagne del friuli io ho l'abitudine d'accompagnarmi a chi incontro
caterina da siena, 217: chi so'io, miserabile, che tu, sommo
'n- ganno del proprio sentimento, che io e gli altri potiamo ricevere in questa
in questa vita della perregrinazione acciò che io non sia ingannata né dal dimonio né da
ora con riso. carducci, ii-11-81: io credo che ella sia il più potente
. roberti, viii-2-179: sappiate ch'io ho bisogno di rin- novellar tale lettura
dove tu stai, di'continuamente: io sono peregrino. ariosto, 5-69: atteso
cangiando spesso. caro, 1-613: io mendico, ignoto e peregrino, / de
e selvaggi. guarini, 208: io... giungo peregrino e tanto /
in fredda notte lassa peregrina / son io che gira su straniera arena, / ed
volgar., iii-7 (34): io sono straniero nelle terra e peregrino come
vita eterna. gètti, ii-211: io l'ho più volte sentito dire questo
natio. baldi, 140: io per te sola serbo a la capanna /
peregrina parte. chiabrera, 1-ii-370: io, veder vago peregrini regni, /
. bibbia volgar., viii-296: io sisterò sopra li prìncipi e sopra li
. v. riccati, 25: io m'accorderei con lui a...
istinto o qualche poco peregrina reminiscenza, io mi lasciai cadere di schianto, e
quel corso d'anni..., io sono con bocca aperta a ricevere.
. fagiuoli, v-133: mentre ch'io inventariato / vostre prerogative peregrine, /
dell'austria? mamiani, ii-263: s'io com'ella dice non feci a tempo
. i. nelli, iii-292: io non lascerò mai di perfezionarmi lo spirito
, / inginocchion ti metti, ch'io ti vesta / d'oro, e di
aduni. algarotti, 1-vii-140: novellamente io feci un giro pittoresco per la romagna
il bello suo edifizio. e jpà io m'intendo parlare di cose scelte e peregrine
bosco e '1 peregrino assale, / tal io, ché sol de'tuo'begli occhi
simile, / peregrina del nilo! io vo lontano, / qual tu, dal
imitare. c. bartoli, 4-ii-536: io son qua povero peregrino, privo dolcemente
s. bonaventura volgar., 152: io ti priego che, mentre che io
io ti priego che, mentre che io sono in questa vita, tu mi facci
e non come cittadina, acciò ch'io non ponga il quore e la speranza
la speranza in questo mondo, ma stando io qui col corpo abbia sempre teco il
i-5-42: né ti diè sì doler s'io me segrego / da te, cercando
deriv. dal gr. 7repaióo> 'io trasporto '. pereiòpode [pereòpode)
affetto composto-di non so che cosa e che io penso risultato dalla tua purezza e dalla
eterna, perenne. parini, viii-37: io, rapito al tuo merto, /
. a. verri, 2-i-2-359: io, sempre deciso e perenne nella occupazione
gradino superiore. carducci, ii-9-29: io m'ero imaginato... che cotesta
vorace? magalotti, 23-43: quando io cerco iddio, io cerco di una cosa
23-43: quando io cerco iddio, io cerco di una cosa... che
suo sorriso esprimeva, avrei voluto diventare io stesso come lui: perennemente euforico.
non venite poi fuori a dirmi che io per recar da torno il mio '
di far l'officio suo, ch'io non intendeva sturbarlo. manzoni, vi-i-
, vi-i- 595: non avevo io già risposto indirettamente, ma perentoriamente ai
via lei. cicognani, 13-257: io ò sempre imposto perentoriamente i miei gusti
. beccaria, ii-342: avendo io supplito alla lunga malattia, ed ora
gnaffé, sere, in buona verità io vo infino a città per alcuna mia vicenda
ad esser condennati nelle spese; / ed io sarei stimato anc'un martorio / a
. casti, i-2-114: in purgatorio io non l'ho [giovanna] mai creduta
1-vi-294: mercoledì (termine perentorio) io arriverò a cittadella coll'omnibus di vicenza
nel contenuto. parini, 549: io ho vedute, molto prima d'ora,
momento in cui sono entrato al ministero io mi sono occupato della questione della perequazione
nencioni [in cicognani, v-1-76]: io li condannerei tutti [i senesi]