. idem, inf., 4-4: io mi riscossi /... / e
che nel cor m'impresse amore, / io mi sento aggiacciar dentro e di fuore
me sì fiero e dispietato sguardo / ch'io dico: s'al fuggir son pigro
grave, / è la cagion ch'io ardisco, temo e spero, / ch'
il consumo. giordani, i-2-48: io fui de'primi a muovere la soscrizione.
primo suon talor delle parole / ch'io d'amor movo. tasso, 10-32:
cor fuggire. petrarca, 5-1: io movo i sospiri a chiamar voi.
xvi-249: tu hai il torto; ma io avrei più torto se ti movessi rimprovero
nuova, 24-4 (107): ché io mossi lo imponitore del nome a chiamarla
. idem, purg., 2-78: io vidi una di lor trarresi avante /
si riesce di capire per sé il proprio io. -costituire la causa o servire
(64): appresso ciò che io dissi questo sonetto, mi mosse una volontade
dire anche parole, ne le quali io dicesse quattro cose ancora sopra lo mio
cose più vicine. forteguerri, iv-567: io veggio bene / che questa nostra età
a me puoi più che non posso io. bandello, 1-1 (1-8):
, 16-2 (65): molte volte io mi dolea, quando la mia memoria
che sentite d'un dubbio il quale io vi moverò. g. morelli,
mosse vivanda e non à voluto ch'io muoia di pena. esercitare un'
: mi ride l'anima quando ripenso che io un disegno strategico preordinato; dirigersi
, 1-136: allor si mosse, ed io li perare ad essa la sua
gente togata. baldi, 7-25: io mi trovo mal sodisfatto per lo scandalo
flavia tua pur qualche via; / ma io quantunque presso ogn'or le sia,
come riuscirebbe se lo facesse altri che io. magalotti, 14-62: i tartari,
io movo, infra me stesso / dico:
non movi. mazzini, 20-156: io ho, come sapete, il tamigi a
di casa. carducci, ii-15-231: io son qui, tra monti e fiumi,
di doro: « non muoverti. vengo io ». -di animali.
, / d'amare più di lei io qualche cosa / che sulla superficie della terra
bene piero sammataro che era il 225: io della morte / non desiderio provai, ma
, donna, onde si mova / ch'io vi rassembri dere a produrre, a
ne tomo valente ed insegnato / ch'io non porria divisare lo bene. dante,
carducci, ii-9-182: le ultime lettere ch'io ti ho indirizzate non movono da consigli
consigli o suggerimenti di cotesti signori: io sono autonomo, e mi trovo a conto
, 5-2 (19): nominandola, io intesi che dicea di colei che mezzo
dal biondo mela / muove canora e ch'io il giro della fabbrica un risaltante e bene
accomodarla come ti ho detto pensa che io mi rassegno a viaggiare in un treno omnibus
pappagalli compianto come un miracolo di saggezza, io lo conobbi assai bene. =
senza riguardo nessuno a'parenti, ch'io non vo'più vedere, mi troverai
colpa qua giù '1 pinse, / ch'io 'l vidi omo di sangue e di
formulamenato, / con maggior forza assai ch'io non vi dico; / adatto a
). ariosto, 777: io 'l confesso ingenuamente, ch'io non
777: io 'l confesso ingenuamente, ch'io non son omo da governare altri omini
dante, par., 3-18: io dentro a l'error contrario corsi /
, 11: amor non vole ch'io clami / merzede c'onn'omo clama.
ancor similemente / amatorato, / io che. nd'ò sulo lo nomo /
l'arpione c'è, l'ho portato io, -disse cupamente, ma senza rabbia
.. omogeneo anch'esso a quello che io chiamerei il suo
g. m. buondelmonti, i-37: io pongo per dato che qualunque quantità,
dimandando il plautino cavaliere ove sia ch'io ritrovi curcugiione, risponde il ruffiano:
'... tutti s'avvedono come io alluda all'invenzione degli 'omuncoli '
forma più recente, 'fascismo '. io ho preferito denominarlo in greco: '
che colui volesse dire, non potendo io supporre che egli avesse effettivamente ammazzato tanta
è una dolorosa confessione e che anch'io mi son messo a fare della letteratura onani
leggenda di s. alessio, io: domandò carta e onchio- stro,
. n. martelli, 134: quanto io tengo darei per una oncia di sanità
capo, leggere le pagine ch'ora io lessi, senza sentir il potere della
parabosco, 7-25: non bisogna che io perdi una onza di tempo. porcacchi
corresse a furia per venir fin dove io mi lavava. ghirardi, 65: non
dante, inf., 30-83: s'io fossi pur di tanto ancor leggero /
in cent'anni andare un'oncia, / io sarei messo già per lo sentiero,
poco. ò. bini, 1-97: io non... posso allungare il
si distrugge: / pure aspettando, io mi consumo ed ardo. alfieri, i-249
impegnarvi gli spagnuoli. fenoglio, 2-246: io andai alla galla, mi caricai il
? / aspetta, tanto ch'io torni, un miccino, / e servi
ci aggiugni il danaio, di'che io non sia dessa. = dimin.
nome d'azione da ftyxóo) 'io gonfio '(denom. da * massa
porto già mai stanco nocchiero / com'io dal fosco e torbido penserò / fuggo ove
/ truova il gorgone e i monticei ch'io dico, / nei quai riflette e
si leva più da l'onda / fu'io, con vita pura e disonesta,
idem, purg., 33-142: io ritornai da la santissima onda / rifatto
. fazio, ii-5: si ch'io potessi quella treccia bionda / disfarla a
dormi discinta nell'ombra ospitale / ed io contemplo con l'occhio bramoso / tonda del
di pers, 3-123: sciocco tantalo er'io, che 'n mezzo tacque / dura
in queste torbide onde, / ch'io vo d'amor solcando, il fido segno
: di lunghezza compresa fra 20 e io m. -onde ultracorte', di lunghezza
-onde ultracorte', di lunghezza compresa fra io e 1 m (mentre le onde hertziane
. g. rucellai, 9-8: io l'ho vedute... /.
dimora. a. f. gori, io: quasi ad ogni ondata come perduti
. giov. croce, 121: io le sognai così dentro l'aurora, /
di bramosie! tozzi, vi-598: io ho sempre sentito questa china della mia
della mia anima all'ingiù; e io vi sono stato spinto a grandi ondate
dentro a la selva antica tanto ch'io / non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi
ch'io / non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi. cino, iii-164-1:
superba / che spezzò il nodo ond'io temea scampare. spallanzani, 4-vi-504:
fu liberato. rosmini, 2-2-162: io ben credo che questo argomento sia una rete
saline / lo duca mio, e io appresso, soli. cavalca, 20-15:
rischio uomini et arme, / vo securo io. boccaccio, dee., 2-2
mar nel letto suo sì fermo / ch'io non temea d'aver quella giornata /
e tutta gente ischivo, / sì ch'io vo fugendo, / pur cherendo -ond'
vo fugendo, / pur cherendo -ond'io m'asconda. f. de'folcacchieri,
119-11: ohi! lasso me, ch'io fuggo in ogni loco, / poter
mia vita campare, / e là ond'io vado, trovo la mia morte.
così vo ricercando ogni contrada / ov'io la vidi, e sol tu che m'
amor, vien meco e mostrimi ond'io vada. serdini, 1-67: canzone
. serdini, 1-67: canzone, io non so bene unde tu vada, /
delle metafore. alfieri, 1-128: io mai non credo / che abbandonar voglia
7-18: o pregio etterno del loco ond'io fui, / qual merito o qual
vai? il quale gli disse: io sono uno servo d'egitto, servo
la più fina d'amore / ond'io so ricco di gioia d'amanza.
non passa / da la spoglia ond'io vo caduco e frale. tansillo, 1-79
m'è avenuto / per un vedere ond'io piango e sospiro, / che 'nmantenente
eo sono allacciato. petrarca, 96-4: io son de l'aspettar ornai sì vinto
vo'più star tardando, / ched io non saccia in che guisa mi provo;
? boccaccio, iv-144: mentre che io cotali parole liete fra me dicea, il
una trota di venticinque libbre, e io, che sono il signore, non
/ sapete ond'è che, quand'io sto in disparte / di madonna, mi
s'è foco amore, ond'è ch'io tutto agghiaccio? fiacchi, 8
catella. alberti, 200: se io volessi seguire lectere sendomi povero, non
fiamma d'amore di compunzione, poiché io non me ne sento pure una favilla
m'hanno sommerso le lusinghe / ond'io non ebbi mai la lingua stucca.
o più. boccaccio, i-526: se io a ciascuno di voi donassi un regno
donassi un regno, quale è quello ond'io la corona attendo, non debitamente vi
2-195: tu doveresti essere lieto che io l'avessi morta, acciocché ella non ti
6-1338: datemi a piene mani, ond'io di gigli / e di purpurei fiori
dolori / ace e speme promette ond'io non péra. p. verri,
: gentile ira mi piace; / ond'io per mercé faccio ogne mi'fatto.
inf., 32-71: poscia vid'io mille visi cagnazzi / fatti per freddo
contenti sonne. tansillo, 1-7: io mai non ebbi tanta nausea in mare
ciascuna sua legge? » / ond'io a lui: « lo strazio e 'l
monsignor arcivescovo a suo favore. onde io gli ho chiesti al signor bassetti.
e ingegno e talento esercitare. ond'io procurai in queste mie poesie sparger di tratto
speciale benevolenza che ti avea posta, io deliberai di prestarti al conseguimento di questo
numero dei nostri futuri soggetti. onde io penso che ci convenga smettere e le
presenza alcune parole ingiuriose, onde che io ripresi le parole in defensione del nuovo
d'annunzio, tv-1-733: il senso ch'io ho del mio essere è simile a
e bionde / quasi un fiume vid'io d'oro ondeggiante. imperiali, 4-650
iii-4-42: bello di maggio il dì ch'io vidi... /...
ed alla lingua inciampo. fucini, io: mi si affollavano alla mente mille
volgar., 2-170: parmi che quanto io più sono sollicito di ragguardare il mare
alta montagna: i venti imperversavano; io vedeva le querce ondeggiar sotto a'miei
l'oro al vento ondeggiar avvien ch'io miri. n. villani, 4-8:
panni /... un ondeggiar io miro. carducci, 689: parvemi
cubito sul mento. carducci, iii-1-265: io nel mutato / petto agghiacciarsi quel tremendo
. firenzuola, 262: mentre ch'io ondeggiava nel mare di questi pensieri, e'
f. f. frugoni, 3-ii-484: io restai tremante ad ondeggiare nelle mie lagrime
ove sì lunghe e vive / speranze io posi, ondeggia in man del fato
sembiante / donna. crudeli, 1-16: io nelle piagge ondose, / del mar
ondoso impero / sostener più lo scetro io non son degno / s'oggi non mi
primiero legno. crudeli, 1-37: io me ne stava in fondo / d'una
son tratto, né cammino / ch'io faccia scorgo per l'ondose strate. tasso
: « o stella », / diss'io, « di questo mar ondoso e
venere. buonarroti il giovane, i-243: io navicai con troppo infausti venti / il
, ondeggiando. fogazzaro, 12-x-79: io vedo svolgersi tutte le linee del
. domenico da prato, 1-ii-339: io, rinovellando nella miserabile mente delli prescritti
vi prego, accogliere le dimissioni che io vi presento dall'officio di membro del
riguarda l'istituto che voi dirigete e che io ho l'onore e l'onere di
., i-intr. (1-iv-20): io non voglio... dar materia
omini nel volto. sacchetti, 85-42: io non voglio che tu creda..
che tu creda... che io non abbia molto ben saputo che femina tu
, 4-500: di quelle [armi] io mi sono servito onestissimamente in difesa della
'qual donna gentile non crede quello ch'io dico, che vada con lei, e
e la vituperano. guarini, 137: io credo ben che sappi / che la
qual torto vi lagnate voi che abbia io fatto all'onore della vostra famiglia,
contento, col favore del maggio, s'io sarò visitato onestamente dalla podagra. boccamazza
. p. foglietta, 140: io vedo che i mercatanti di tutto il
quanto potete. alberti, iii-226: io sento in sue avversità gli altri,
97: l'animo mi gode / quand'io veggo una donna che s'onesti /
per far volta. mazzini, 55-260: io parlo agli onesti che sono i
.]: uno stipettaio fiorentino pagandogli io la cornice d'un quadro più ch'egli
senso della parola. e ai poche lodi io mi tenni maggior impressione pubblico
traduttore). foscolo, ix-1-247: io mi sto a san girolamo, il quale
quel consiglio. pallavicino, 1-131: io pongo per primo fondamento del mio discorso
giudicate onesto che quel corpo nel quale io ho portati i figliuoli da voi generati
da voi generati sia da tutti veduto, io me n'andrò ignuda.
seggiole fu mandata in questo mondo / perch'io dovessi averne / onesto viver, utile
erizzo, 164: la compassione grandissima ch'io porto, o compagni miei,
affermo che la donna di cu'io innamorai appresso lo primo amore fu la
): ora uno del quale nel vero io non so il nome...,
assai onesti, forse non avvisandosi che io così fatta intenzione abbia come io ho,
che io così fatta intenzione abbia come io ho, pare che m'abbia posto
). cariteo, 88: io cheggio da vostr'occhi onesta pace.
, 1-95: volete che di casa io m'allontane, / come a napol
montemagno il giovane, 2-13: riferendo io ne'vostri gloriosi cospetti queste oneste filosofiche
: non de-bassani, 8: né cred'io già che egual trastullo darmi / vevate
cui catullo ancor mi conoscevate, ch'io v'amava, se l'amor mio non
piaceva, potevate darmi onesta licenza, che io averei 9. che è conforme o è
, 354-10: quanto * 1 ciel ed io [amor] possiamo, / e
1-iv-345): onesta cosa non è che io tanto diletto prenda di piacervi e di
, disse: -poiché così è che io vostra reina sono,...
costumi. chiabrera, 1-iv-296: io, perché nel mio core /
amore. rime inedite, lxv-296: or io concludo che le donne oneste
-integro. figiovanni, 31: io vorrei che quella notte, che fu
mi fusse stata l'ultima, mentre ch'io, fillide, potetti morire onesta.
mesto. d. borghesi, lxv-m: io scemo al folgorar de'lumi onesti /
sarebbe alla mia signoria obbediente. onde io voglio dell'erbe crude e del pane,
re. b. machiavelli, 18: io non avevo più onesto modo che dirlo
e bella / cagion mi porgi, ond'io ne'fiori tuoi / posso a te
nasca il figliuol ch'io bramo, / quasi in vetusta pianta il
appropriato. cariteo, 75: s'io pur vo'dir le fiamme e le faville
mononesta). aretino, 20-14: io che facea l'onesta-da-campi, dando alcune
, 1-189: sotto l'erbe montane io pongo la centaurea maggiore, la mandragora
]: ciascuno di voi sappia ch'io non bado se non a troilo,
carducci, iii-9-37: meglio voglio [io orlando] morire che fra pagani rimanga
propri. sinisgalli, 6-260: io credo che il lavoro d'incisione sul
lentini, n: amor non vole ch'io clami / merzede c'onn'omo clama
proprio del dramma, mantenendo dall'epica l'io epico dimostrante che però trasforma in io
io epico dimostrante che però trasforma in io onnicosciente identificato con la coscienza universale -con
altura l'aere onnife- condo, ed io l'uomo qual ne prescrivi n'impasterò.
carducci, ii-4-35: ti avverto che io in poesia cerco anzi tutto la forma e
sentimento). papini, x-1-278: io nacqui e vissi per l'odio; un
onninamente. niccolò da correggio, 1-300: io non scio se apollo o altra musa
5-186: nostro signore vuole che onninamente io vada subito a roma. i. nelli
cosa più execrabile / determini che ommino io sia expugnabile / a li omini et al
/ onnipossente iddio, tu vuoi ch'io ponga? carducci, iii-20-96: schopenhauer,
si bella, vincitore, onnipossente, / io son punito, il misero son io
io son punito, il misero son io. monti, x-4-350: e quali /
speranze all'uomo. leopardi, 13-13: io questo ciel, che sì benigno /
grazia. bibbia volgar., ii-89: io sono lo vostro iddio onnipotente. s
iv-1-589: d'innanzi a quel sonno io diventavo religioso, ero invaso da un
. guido da pisa, 1-34: io caverò questo populo [degli ebrei]
ebrei] di questa terra, la quale io promessi a'vostri padri: e questo
; infallibile. caro, 12-ii-1: io sono indugiato certi pochi giorni di rispondere
la sciocchezza in trionfo. piave, io: libiam ne ^ dolci fremiti /
due miracoli. foscolo, vii-182: io adorando la sapienza ad onnipotenza di dio
. foscolo, xv-475: non ch'io lodi i paradossi d'elvezio su l'onnipotenza
67: la coscienza di un • io invisibile e onnipresente, in perpetuo ascolto dei
. d'annunzio, v-1-570: se io avessi il dono dell'onnipresenza, vorrei
saccente. papini, 27-56 ^: io [galileo] fui de'primi che ispirarono
, iv-1-589: d'innanzi a quel sonno io diventavo religioso, ero invaso da un
. giuseppe degli aromatari, 292: io non so che da'latini il sole
. tarchetti, 6-ii- 640: io non trovo mezzo alcuno per giustificarmi se non
leopardi, 125: aspetto di vedere s'io possa partire di casa e tornarvi la
milano e se giungerai prima tu od io. pascoli, 1-38: se anzi volesse
/ per l'orato tuo strale, et io tei credo. boccaccio, 9-42:
et uffizio dell'oratore, non sappia io vedere qual altro uffizio et opra fusse
; ma se tu vuoi in verità ch'io ti risponda, dicoti che non è
ugieri apugltese, 200: savio sono perch'io non dico / d'orgoglio, né
a cino, iii-6-7: non ch'io m'attenda, poscia de'sospiri, /
piene di piuma, loro disse: « io non voglio che si tolga nulla a'
della mia statura « sono troppo alto, io ». = deriv. da
4-70: non ricorremmo mai, anna ed io, alle macchine orgoniche. non ci
messer zanobi? d'annunzio, iii-1-239: io ho un pezzo di marmo antico,
maestro disse: « messer tommaso, ho io a fare oricèllo? ». trattato
riflessi luminosi. redi, 16-i-29: io già rimiro, / per apportar salute al
dante, purg., 30-23: io vidi già nel cominciar del giorno /
quella provincia. franzoj, 35: io le [ballerine arabe] vidi e
voci orientali. foscolo, xvi-31: io aveva decretato di far domenica l'introduzione al
ii-5-19: nel libro del levi (ch'io conoscevo già un poco) vi sono
richiederebbe a un critico maggior cognizione ch'io non abbia. = deriv.
effetto di uno sprazzo di luce, ed io mi ci sono orientato dietro. de
è dunque ver, dunque esser può ch'io parta j ed in un punto al
due soli, oimè, le spalle io volga? marino, 11-141: in lei
martini, i-16-365: ecco, che io farò venire il mio servo, l'oriente
senso logico. carducci, iii-3-116: io ti vo'ballottar dentro un rovescio /
il nero uccello / (credemi, io non t'uccello), / che con
restava la luce / della tristezza, io solo e la città / con le nubi
. negri, 1-30: sogno [io zappa] la nova aurora, / quando
, xi- 182: arrivo anch'io alla fumaroletta. l'orifizio si presenta
che la circonda. pasta, 1-115: io mi rammento di una donna che,
auditori novi la originale di questa lettera che io vi mando, e forse che
si è veduto ancora, ch'io sappia, originai documento se non
baldasera. caro, 12-ii-1: io sono indugiato certi pochi giorni di
non trovandosene de'simili molto per quanto io sappia. bicchierai, 137: da una
. v. bellini, 303: dove io potrò trovarmi non si farà alcuno dei
, vero. fagiuoli, viii-171: io bene dirò / che voi siete un
: ma voi forse non v'accorgete che io mi studio di dare nel bernesco,
scandalizzato per la scelta dell'originale, io, più mondano, vi starò sempre
in villa. rajberti, 2-144: io non distinguerei un originale del valore di
/ ho una testa originale. io. che è completamente nuovo e diverso in
di poeta. leopardi, iii-63: io certo quando traduco versi, facilmente riesco.
di vedere quanto può della colonia, io a mia volta desidero mostrargli qualche bello
costumanza originale. tarchetti, 6-ii-162: io non potrei dire che cosa fosse quella
penso originale. guadagnoli, i-i- 1 io: guardate voi che capi originali! leopardi
ritratti di tutte le altre [donne] io non li ho più: alcuni li
accennate. spallanzani, iii-283: avendo io avuto nella prima gioventù un tenero affetto
genere di sapere,... io ho voluto interrogare questi greci. foscolo
desunti dalla storia. carducci, iii-3-390: io seguito a notare tutte le imagini e
ciò chi mi tacci di minore originalità, io sono ben lieto di poter conferire all'
ragione, perché qui è sopra tutto, io credo, l'originalità del sistema teologi
speme. v. colonna, 2-129: io sol ti scorgo afflitto, e dentro
pende da l'altra per tale modo ch'io giudico che sia meglio cominciarsi a'giganti
scoperta e alla cielata parlavano e aoperavano che io fossi condannato. sannazaro, iv-355:
volgar., ii-78: mais! che io disegnerò succintamente ciascuna cosa per non guastare
di latrato era pur suono. / ed io sopra pendendoti, leg- gea / in
colle pendevano / le mie capre, io là sedendo / una naiade improvvisa / su
5-5: voi, poeti miei, io non intendo, / perché sete si povera
, / e di tanto mistero incerto io pendo. metastasio, 1-ii-166: in
nencioni. ma poi ho pensato che io non potevo né dovevo dirigere un giornale
si viene. tarchetti, 6-i-399: io pendeva incerto nella risposta. d'annunzio,
5-51: fin da allora lorenzo ed io pendevamo verso la letteratura.
. subord. piccolomini, io-171: io più tosto pendo a credere che,
suoi ordini. cavalca, 20-462: io voglio che in don ridolfo la vostra
tutti questi giorni, prima ch * io mi ritrovi su l'alpe, mi pende
carducci, ii-7-256: se tu vuoi che io venga in un luogo da te assegnato
la beltà divina. varchi, 23-215: io... penderò dal tuo viso
/... / a questi dissi io mille volte invano: / « quanto
dei secoli xiv e xv, 79: io non son più el mor felice,
, v-885 (357-6): filli, io non son però tanto deforme /.
, 4-59: il volo immortai convien ch'io brami / e a la beata in
si scendesse nel fondo di un burrone e io giù per il pendìo. pratesi,
lettera prenderebbe un pendìo affliggente, ed io la termino. amari, 1-i-83: tal
pratolini, 3-45: ci fermammo, e io le fui di fronte. ero più
giovio, 1-2io: io non pendoco se non in una pensione
altro. idem, i-231: né io dico questo adesso, come lo scrivo
nelli libri della vera vita, perché io non pendocai mai, né mai me
altro. volponi, 68: io e pinna non sapevamo cosa dire, anche
andatura ondeggiante. strascino, xxvi-2-203: io riscontrai la figlia del mugnaio /.
delle scienze fisiche in toscana, 14-1-244: io mostrai questa cosa al mio primo fratello
che non po- teano sostenermi, ch'io avea continuamente il capo pendolonè e i
far le sue questioni, / comincio io a renderlo informato / di quant'ei non
del bracciolo. landolfi, 8-221: io sto da solo in questa casa crollata
sereni / su questi piani viaggiar ved'io / il sole e lungi d'apennin
dimoriamo. -dunque, a cer- calle io ne consiglio te / che tu vi metta
. carducci, iii-10-269: ecco, io primo se mi avrai per degno, io
io primo se mi avrai per degno, io, chierico delle muse e valletto del
con penetrabil voce: / óimè, ch'io son visibilmente offeso. firenzuola, 293
le cose penetrabili del cuore che, s'io non sarò dinanzi alla vostra presenza,
dottori, 205: un dì ch'io spargea voti / la nel tempio di giuno
del palazzo. metastasio, 1-iv-302: io non posso per ora offerirle frutti del
fu spenta la fiamma del cielo, io sollecito discesi in que'penetrali, aspettando
anche del tempo. garibaldi, 1-21: io ho assistito a delle ricerche nei penetrali
dai cupi penetrali interni, / com'io già dissi; ma sovente ancora / il
, i-27: quando vo al gombo entrar io posso in mare, / ma non
del bellissimo ingegno vostro, voleva che io la ricoprissi di fine drappo e le lavassi
, m'affatichi, m'assottigli pur io quanto so e posso per apprendere quello
: mi contava tante cose, e io, stando presso al letticciuolo, negl'intimi
memoria ritrovavo certe notti lunghe, ch'io mi svegliavo con grida e con pianti clamorosi
, ebbe a dire: signora, io vi compatisco, ma sappiate che sotto
, ma sappiate che sotto questi maniconi io porto le piaghe aperte e più penetranti
-sostant. goldoni, v-217: -ed io voglio che mi ascoltiate. -ma se
delicate e penetranti. panzini, ii-571: io certamente devo aver detto una verità molto
. manzoni, pr. sp., io (75): eran le più
f. negri, 1-351: se io avessi avuta autorità, avrei fatto fare
morti e schiavi. goldoni, ix-1242: io con mille de'miei più forti e
. da porto, 1-243: ebb'io, mentre combatteva in istret- tissima calca
di stato. salvini, v-4-1-11: io non so donde e come sia penetrato
dal milanese. pellico, 4-168: io aveva la più grande ansietà di partire,
dubitavo forte, essendo gli anni che io non avevo potuto farvi penetrar una lettera.
più utile, anzi necessario disegno che io possi intraprendere in questo tempo. casoni
32: veramente chi sapessi (come so io) con uante sue vigilie e
testa altrui. fagiuoli, vi-159: io non arrivo a penetrar nel cuore,
faccia come prima / da quello ch'io così scorgo al difuore. c. i
(104): le sue parole io l'ho sentite, e non te le
profondamente. aretino, v-1-911: io non so qual dispiacere avesse più penetrato
nel cuore queste parole d'albertino che io stesso incominciai a stupirmi. goldoni,
f. m. zanotti, 1-4-340: io credeva che la giustificazione fosse posta in
conto. colletta, 2-ii-185: io la prego di penetrarsi di queste osservazioni
, la mordessi e la penetrassi, io non possedevo cecilia e lei era altrove
riavute le radici de le speranze ch'io tengo ne le carità di sua eccellenza
che già spontare / il fin azial io vidi assai protervo? / sagitte acute gira
se non ho carità niuna cosa son io, quanto all'essere della gloria. menzini
porta di mio nemico dovrebbe far ch'io l'odiassi; ma le adorabili sue qualità
la penetrava tutta. saba, 77: io penso che il fuoco di cui ardi
. g. p. maffei, 1 io: questa prima tentazione diede un gran
a quei princìpi, di che penetrato io ogni dì più, è naturale ch'io
io ogni dì più, è naturale ch'io desideri penetrare i miei compatrioti.
sforzi dell'intelletto. tommaseo, 11-156: io sono ciò ch'è...
alfieri, xv-102: a ciel piacesse ch'io sola avessi il tuo cor penetrato.
iv-2-347: fu quella la prima volta ch'io la guardai negli occhi con l'intenzione
. palazzeschi, 1-478: non contentandomi io di questo primo sguardo superficiale ai miei
, 17-182: costui, per quanto io posso penetrare, non dovette praticar mai
per esaminare? menzini, i-211: io, che padre a te sono, /
verso des. lancellotti, 3-393: io quanto a me credo che a chi toccava
qui il dottor martelli e, per quant'io penetro, passerà per modana. brusoni
queste cose così sottigliative e penetrative che io dico finocchio, apio, petrosemolo e
cotesto suo, caro grillo? -che so io? dicono i medici che è stato
far risposte penetrative. sansovino, 109: io son più certo che in questo studio
ch'hanno il cervello più penetrativo ch'io non ho, non è deia di
converrebbe a una sì profonda materia, io, che fo le mie cose con fondamento
essa indipendente. papini, 5-19: io sento il bisogno d'esser meglio conosciuto
: voi sapete, sofronia carissima, ed io mi sento penetrata d'alta vergogna tutte
umana, quegli della divina giustizia, io non dubito punto che maggior forza non
uno sfogo novello alla sua passione. io era penetratissimo per questo povero vecchio,
conferma a quei princìpi di che penetrato io ogni dì più, è naturale ch'io
io ogni dì più, è naturale ch'io desideri penetrare i miei compatrioti. garibaldi
scoli, bastano ad irrigare una superficie di io mila metri quadrati. 3
tal volta pregiudica a troppo crederli. io però l'esperimentai giovevole agl'interessi di v
che alla fine mi fu impossibile, io non dico di non corrispondere alla passione
pur la bella cosa. tant'è. io darei per quel palazzotto, con quella
limpido benaco. carducci, ii-10-134: io penso al bellissimo lago, alle sue
'? giusti, 4-ii-460: anch'io delle freddure / di noi penisolani oramai
peccato. mascardi, 2-378: s'io narrerò che la vergine penitente rozzamente vestisse
metaforica, e vuol significare (credo io) le tre disposizioni al penitente necessarie:
non vi sia gravoso, / s'io alquanto mi poso, finche di penitenza /
. sequenza dugentesca in volgare, io: vui me condusidi a verasia penetencia.
per vera penitenza. passavanti, io: la penitenza è una ven
frugoni, i-5-40: è ben ragione che io mi dolga dei ghiacci e de le
caterina da siena, iii-233: se io fo il mio principio nella penitenzia corporale
il mio principio nella penitenzia corporale, io edifico la città dell'anima sopra l'arena
vi possa ponere su. ma se io edifico sopra le virtù, è fondato
entrare / nel mio buon letto, ed io, per meritare, / vi missi
colpa. giuglaris, 388: dicono che io con prescrivere penitenze e digiuni accorcio le
con amor di dio. passavanti, io: l'uomo per la penitenza si pente
la penitenzia, / bisogna prima ch'io nel gran deserto / col corpo mio ne
, con penitenza m'ha insegnato come io mi converta e mi giustifichi. tortora
voi la preferenza. cesari, ii-70: io desidero che fosse vero ciò che di
quanti. g. bargagli, 1-175: io ho veduto più d'una persona servirsi
è fine. guicciardini, 129: io sono stato di natura molto resoluto e fermo
che ho preso. beccuti, i-235: io, ch'oggi un lustro su la
spinse di geloso onore: / e s'io n'offesi te, ben disconforto /
quanti seno i nostri sacramenti... io dissi: battesmo, penitenzia, corpus
, 29-8: a simi- glianza poss'io dir d'amore, / ch'aprende i
-ristrettezza economica. cicognani, 3-171: io l'amore con una vita di penitenza
messo in penitenza o addirittura soppresso. io. in un gioco infantile o di società
da imporre la penitenza: volete ch'io vi domandi o ch'io vi comandi?
volete ch'io vi domandi o ch'io vi comandi? assarino, 4-233:
, dunqu'è raro / senza ch'io pecchi darmi penitenza. lippomano, lii-15-50
altri violato. pasqualigo, 595: s'io ho commesso errore, fatemene portar la
. batacchi, i-233: con simil moglie io feci penitenza / da poter espiar qualunque
vo- lentier ragiono, / per ch'io spero trovar qualche perdono, / facendo
mi concedessi almanco tanto di grazia che io sapessi per ispirazion divina per qual mio
per ispirazion divina per qual mio peccato io facevo così gran penitenzia. -consumare uno
tutta in penitenza). / se colpevole io son, perdon vi chiedo.
avete ben concia, / dicendomi ch'io sia d'un dottor moglie, / esser
giovano che m'era a dosso; io ti prego, odore del mio sedere
, che tu mel dichi, però che io non vorrei morire sensa penetensa.
, confessare. latini, i-2557: io tutto a scoverto / al frate mi converto
, / e prosciolto e dimesso, / io metto poca cura / d'andar a
difficile. caviceo, 1-37: io non son ignaro de quanta integrità e
leggerezza. pulci, 1-69: io son pur leggier come penna. aretino,
e senza affanno, / quasi ch'io fosse di penne, giù vegno. 5
dimandar molesti / l'occulto senso, ed io noi vuo'dir loro.
con le penne sparte, / vid'io più di mille angeli festanti. sercambi,
. bernardino da siena, 151: io dico di quel riccio che si gitta sopra
. guizzalotti, 263: come la penna io ho cavata fuori / del calamar,
il sacro corpo esangue, / sì ch'io scriva nel cor quel ch'ei /
. idem, purg., 24-58: io veggio ben come le vostre penne /
primier assalto. boccaccio, 9-72: dirollo io amico? tolga dio dalla mia sottile
conte di brienne. metastasio, 1-v-592: io, che so per prova quanto pesi
. foscolo, vii-237: ho letto anch'io quell'articolo su 1''odissea
amendue sien drizzati al vascello discosto io miglia. atti del primo vocabolario della
'penna ': unghia dell'àncora. io. vetta rocciosa di forma aspra e acuta
per valor dell'argentate penne, / io trovai pur da metterla 'n un
da restare a bocca aperta. io non so dove le cava lui certe frasi
poi mi di'. allegri, 9: io mi dav'ad intender che la pazzia
? ghirardi, 17: lo so anch'io che gli cavarai f
strinati, 123: andrea volle ch'io il traessi della malleveria e dessi di
memoria non mi suggerisce de'versi, io pianto la penna. mazzini, 38-162:
, 47: è raro / senza ch'io pecchi darmi penitenza, / e fatt'
. giov. cavalcanti, 66: io volo con le penne delle altrui ale
scrupolo. c. bini, 1-175: io non voglio farmi bello delle penne altrui
in detto e 'n fatto ch'io non aggia vènto. -indurire le
: ad un gran duca è forza ch'io riguardi, / il qual mi
di lontano accenna, / e priega ch'io noi lasci ne la penna.
/ ove un tuo sguardo accenne, / io metterò le penne, / fedelissimo in
ch'uliva piansi, / e quel ch'io fe, nella penna rimansi. guicciardini
la vostra lettera m'è inesplicabile. io non ricordo più ciò che v'ho scritto
goethe m'è corso sovente, mentr'io scriveva, sotto la penna. b.
g. frescobaldi, lxxxviii-1-600: s'io non so quanti calami o pennucciole,
o pennucciole, / n'è cagion ch'io son basso e voi celèbre. beicari
uccello). tarchetti, 6-ii-506: io ammirava i suoi [del pavone]
suo pennacchino. sergardi, 1-208: mentr'io canto così, sul crin mal nato
carducci, iii-24-259: a sentir lui io piglio di qua e di là.
sopravesti ricchissime. m. membré, io: portano ogni uno de loro uno arco
magalotti, 7-157: non farò così già io della lanugine o pennacchio o pappos.
risultati mediocri. imbriani, 6-94: io credo che principessa e parlamento piuttosto che
, levità. dossi, i-27: io mi sento leggiera, più leggiera di una
dee., 6-10 (1-iv-572): io vi giuro per l'abito che io
io vi giuro per l'abito che io porto addosso che io vidi volare i pennati
l'abito che io porto addosso che io vidi volare i pennati, cosa incredibile
: l'opera è solamente incominciata e io vorrei ch'ella si finisse; all'ora
che ha di quella mano o aria che io voglia dire fiamminga di maestro giovanni,
avveri.: aggiungi il non aver io proposto in questo libro di tesser annali
mio ritratto. cesari, i-345: io non mi rinvengo del piacere di abbattermi
a tutte queste cose... che io t'ho dette l'arco v'aggiunsero
appien l'illustri imprese / cantar vogl'io che pennelleggia il manto, / cadran le
l'immaginazione. foscolo, v-56: io non aveva ancor veduto il suo volto
. imbriani, 7-154: bisogna ch'io ridipinga o riscolpisca con la mente il
o l'intarsiato dall'artefice; ch'io ponderi ogni tocco, ogni raspata.
dell'artefice. tasso, 8-32: vegg'io che da la bella face, /
cose d'arte, ii-411: ched io vorei con voi guandagnare del penelo e
: come innanzi a un giardin profondo io stetti, / o pier della francesca,
: alla fine d'aprile, s'io sarò vivo, tornerò alle dolci muse,
, come vi fu detto, ch'io non ho pennello sì delicato. ghislanzoni,
addomando, amore: / fa'ch'io non péra sotto 'l tuo pennello, /
che vi sirìa gran disinore, / sed io morisse d'un picciol quadrello. centurione
don gabriello / franceschi, e s'io l'onoro, è ben ragione, /
di nave. balbi, lxii-4-155: io ne stava alla banda della nave ragionando
si sbizzarisce con le dieresi delle quali io indiademo, egli dice, le parole;
appiglio ». della porta, 8-11: io, col capo torreggiale increspando le piume
quella leo nina, ov'io son nato, / tenesse dritto il giusto
sempre a lei alice stato, / io credo ogni animai che hai narrato /
-io me rendo a questo pato, che io voglio esser sotto lo vostro penone e
son pennuti in ali; / ond'io, che son mortai, mi sento in
incluso cenno bibliografico. ti pare che io abbia troppo accarezzato il vollo, e
... in cento visioni / febbrili io m'agitai penosamente. cassola, 2-207
fermi l'uno sopra l'altro, che io non so come non cadessero. si
sostant. tommaseo, lxxix-m-361: io credo che se questa tragedia avesse a
riuscire a tanto non bisognava, cred'io, spendere dai sett'anni ai quattordici nel
. bonagiunta, x. xxv-1-263: io porto gioioso core e cera, / corpo
oggetto pensato. anonimo, i-583: io non voglio lasciar lo mio bene /
-ogn'altro penzamento, / e s'io veglio o dormento -sent'amore. latini
m. zanotti, 1-6-328: né io dico già che non possa esser bello
, quando sia quella ora / ch'io raquisti lo tempo c'ho perduto /
anonime napoletane del quattrocento, lxiv-94: io ben m'avedo che tu vori- sti
non mi pare fuora di proposito che io ricordi che, se per sorte la
provisione, perché saria vano... io spero che questo pensamento sia superfluo,
predicare. chiaro davanzati, 33-6: io non posso, madonna, ritenere /
mi stringe e lo talento, / ch'io no. l vi mostri alquanto in
ed honne pensamento. chiabrera, 1-ii-351: io di vigor già scemo, / che
folle natura -elio m'aprese! / ch'io non saccio altro fare, / se
. chiaro davanzati, xv-2: quant'io più penso, e 'l pensier più m'
m'in- cene, / e quando io mi soggiorno di pensare / amore non
1-27: quando l'anima dice: « io opero » afferma se stessa operante.
non vuol dire una testa, ma un io, uno. montale, 1-83:
, 8-94: pensa, lettor, se io mi sconfortai / nel suon de le
star soggetta. / oh! pensate se io voglio servir una fraschetta. manzoni,
(386): oh pensate! se io omiciattolo... mi struggo ora
dante, inf., 23-13: io pensava così: « questi per noi /
... ma mi fai male: io son piccina, sai. -nella forma
, né contare / sì coral com'io v'amo. latini, rettor.,
i'possa in te refletter quel ch'io penso! ». bibbia volgar.,
dire ben penso e gusto, / io non credo eh'alcuno quel migliorasse. pallavicino
. manzoni, pr. sp., io (178): il giocator di
ma intellettiva: atto intellettivo. infatti io non sento l'essere, ma lo
-non mi pensi. luzi, 2-27: io la desidero e la penso / com'
può pensare. aretino, v-1-911: io non so qual dispiacere avesse più penetrato
conspetto a questa umbria verde e mite, io penserei visi di madonne e glorie di
glorie di angeli. gobetti, 1-i-592: io mi penso la morte di un vero
leggenda di tobia e di tobiolo, io: farai che tu sempre alla tua madre
... solo l'affezione, che io porto alla vostra persona, pensando l'
e tanti. machiavelli, 1-vii-237: io sarei uno di quegli che lo giudicherei
del mio dì combattuto / dilegueranno, io penserò che, vere, / le avrei
ebbi in despetto tanto avante, / ch'io ne mori'. idem, par.
i-191: sappi, imenio, che io ti volevo fare innamorare ma non già
v.]: 'ci ho pensato anch'io ': me ne sono avvisto.
imitazione di cristo, iii-53-5: presto io penso quello che mi diletta. montale
davanti agli occhi. galileo, 1-1-224: io pensavo al mio ritorno, quando il
incomodo. foscolo, iv-354: quand'io penso all'avvenire..., mi
, donna, onde si mova / ch'io vi rassembri sì figura nova / quando
f. m. zanotti, 1-7-61: io ho pensato più volte meco medesimo onde
non vo'farne nulla. 'bisogna ch'io ci pensi '. carducci, ii-19-
gridando con voce sommessa: « oimè che io son morta, oimè che io sono
che io son morta, oimè che io sono spacciata »... il non-ci-pensa
: gentil mia donna, poi ch'io 'namorai / del vostro adorno viso riguardando
, ed in tal pensieri ardendo, io mi consumo per trovar tempo e loco
e pene. chiaro davanzati, 77-5: io non dico, messer, che voi
più aver no lo pensate, / perch'io fallar più voglia a lo mio sire
. f. doni, 4-13: io non mi ricordo, ser bestia, d'
, xxvii-51: nanti vorei morir ch'io pur pensasse / di star d'amor diviso
g. cavalcanti, i-151: io non pensava che lo cor giammai /
: forse / tu non pensavi ch'io loico fossi! m. villani,
ad avvedermi che troppo più felice ch'io non avrei potuto pensarmi era stata la
bandetto, 2-37 (i-1086): io più presta sono a lasciarmi uccidere e
ci piacesse...; ma io non so pensare il dove. bisticci,
g. gozzi, i-3- 112: io ho pensato un nuovo modo per allevare un
come fine. poliziano, 1-708: io pur penso; e non riesce / l'
ò troppa noia, / per ciò ch'io so che 'n gioia / non vi
non vi sia mia pesanza, / ed io cotal 'e- smanza -in core porto;
, che vi pensate? 'sottinteso ch'io sia cieco, ch'io sia ubbriaco
'sottinteso ch'io sia cieco, ch'io sia ubbriaco, pazzo o simili.
latini, rettor., 29-9: io mi penso che raro altri uomini callidi
, 33-59: ei, pensando ch'io 'l fessi per voglia / di manicar,
buonarroti, 1-i-8: non pensare ch'io venghi [a roma] per darti noia
, 7-695: ah, quando muoio io, niente! già, al fuoco
talvolta il mondo non avesse pensato che io avessi fatto quella finzione di quel ladro
quella finzione di quel ladro sol per rubar io le gioie. cavo, 12-ii-47:
suoi ardeva un riso / tal ch'io pensai co'miei toccar lo fondo / de
. bianco da siena, 95: se io potessi veder mia figura / simile a
del dimon terribile, / pensomi ch'io morrei della paura. cellini, 1-29
201: non son nato a quel ch'io penzo fare / se madonna non mi
fosse qui ristretto e con buon governo, io m'adopererei perche si trovasse modo di
sanarlo, e si sanerebbe per quanto io intendo. pensate ora voi nel rimanente.
fare qualcosa. zeno, v-259: io non mi son punto pensato di dare
, 57-87: an ch'io avrei desiderato che la mia lettera ai ministri
le altrui peritanze: 'non pensi se io ho da fare o no, se
pensi! non pensare, t'accomodo io! ': minacciando... 'la
alcuna dottrina. dante, lxxiii-9: io mi pensava di darti copiuzza / di
? tasso, v-54: in questo mezzo io pensava di publicar le mie rime e
[s. v.]: 'io penserò al pane, e voi penserete al
dee., 10-10 (1-iv-944): io ho trovata una giovane secondo il cuor
cuor mio..., la quale io intendo di tor per moglie..
mio di stampare. -ci penso io: provvedo io. -anche: è affar
stampare. -ci penso io: provvedo io. -anche: è affar mio,
chi teme o dubita: 'ci penso io 'o 'penso io '.
'ci penso io 'o 'penso io '. o anco di spese da
di faccenduole da sbrigare: 'penso io '. bernari, 4-248: tornate subito
lavoro, ché a licenziarvi ci penso io, quando mi va di licenziarvi.
e tre sorelle, alla cui educazione io debbo * pensare '. verga,
8-33: a mio figlio ci penso io, torno a dirvi! voi pensate
fa pensare, / e spaventami sì ch'io temo forte / del viso d'una
/ torno sempre a pensar ciò ch'io pensai. buonarroti il giovane, 9-242
, / che barzelletta è questa: io non l'ho 'ntesa, / se
: questo dice lo signore: ecco io penso male sopra questa famiglia, per la
bella cosa stare in su la precedenza se io non rispondo né al vasari vecchio de
l'azione. dante, xxxix-2: io dante a te, che m'hai così
tant'è lo meo pensare / ch'io gioi non posso avire. dante, lvi-i
scendea, membiando la pensata / ch'io avea fatta di gire a tal porto
. caro, i-217: -sai quello ch'io penso ora? che noi facciamo zuffolar
dimandò il ceraiuolo: come l'ho io a fare?, volendo dire se l'
disse: fallo pensativo, perché, quando io lo carico, egli ha del pensativo
francesco da barberino, iii-409: io non descrivo in altra guisa amore /
effetto suo in figura, / per ch'io non creda che qual fu el minore
prima. fausto da longiano, iv-270: io errai come donna e debole, ma
, ma tu come uomo e forte; io con ignoranza semplice, e tu con
si potrebbe formulare forse così: « io pongo questa supplica tra le tue mani
i'le sia servente: / ond'io son ricco in sì dolze pensato, /
, xxxv-11-711: sono un di quegl'io, / che mai non seppei avere /
4-537: oh! vedi veh, dove io l'ho condotta per la non pensata
'n un gran pensatoio, / talch'io n'ho perso 'l gusto e 'l lagorare
scoperta '. parise, 5-41: se io fossi libero mi ritirerei in campagna a
vetustissime e sacre scripture pensiculante, cusì io le interpretai. = voce dotta,
, 1-275: « oh così buono ch'io me l'era gurato! » andava
un satiro. giacomelli, 2-5-32: io me ne sto a sedere dicendovi de'
cercar ne'miei pensieri, / convien ch'io lasci. idem, ini.,
penser in parte ov'era / quella ch'io cerco, e non ritrovo in terra
mare. idem, 13-21: non io, non già, ch'io speri,
non io, non già, ch'io speri, / al pensier ti ricorro.
spaventa, 1-406: se... io metto qua il pensiero e là l'
amor, gentil penzero, / per ch'io donare a me morte non voglio?
dubbi tu e dubitando sili; / ma io discioglierò 'l forte legame / in che
, 35: nuda e revissima lettera io la destino a comunicarvi alcuna notizia superficiale
10-36: del salire / non m'accors'io, se non com'uom s'accorge
sembianza vostra? '; / tal era io mirando la vivace / carità. boccaccio
e in suo pensiere mi accusa che io, ragionando le magnanime imprese e i valenti
/ silenzi, e profondissima quiete / io nel pensier mi fingo. idem, 25-42
vo ne la riviera / ed anzi ch'io vi vada son tornato / per dubio
la gente mal parliera, / ch'io non vi vo e si vi son trovato
è pigliato. latini, i-235: io, ponendo mente / a l'alto conve-
uscio de. rreo pensiero / ch'io avea primero, / e fe'proponimento
xlvi-30: più mi triema il cor qualora io penso / di lei in parte ov'
fuor sì che si scopra, / ch'io non fo de la morte. cino
e schermi. vasari, 4-ii-814: io non vorria, magnifici signori mia, che
, 23- 140: forse svvess'io l'ale / da volar su le nubi
si tolle, / tal mi fec'io 'n quella oscura costa. a. pucci
; e preso tempo disse: -donna, io ti vorrei roncare. storia di stefano
mancar de la mia frale spoglia, / io prego morte che di qua mi
mano... vi so dire io che, per un galantuomo che ha bottega
portare e d'amore parlando, / ed io tutto mi doglio; / sollazo m'
om senta, / là nd'io moragio se per te non campo, /
nostro avvedimento ci ha qui guidati; io non so quello che de'vostri pensieri
v'intendete di fare: li miei lasciai io dentro dalla porta della città allora che
dentro dalla porta della città allora che io con voi poco fa me ne usci'
pagliaresi, xliii-112: de'miei peccati io ho greve penserò, / ma la speranza
, mille anni la dia / ched io ritorni a voi, madonna mia; /
fa l'intelletto sopra le cose, io chiamo 'reflessioni 'sì fatte considerazioni.
ecc. pascoli, i-3: quel che io senta intorno alla poetica e alla scuola
sapere, anima mia, / s'io t'amo da buon senno e da dovero
, e tutte tue potenze; / ch'io arò sempre in tutti i miei pensieri
dicesti che poco prezzavi il morire perch'io vivea. allora si trovarono due cavalieri
mattino mi venne in visione / ch'io guadagnavo si nobil destriere. / se
mercati, 80: ecco apunto amerigo: io lo voglio cavare di pensiero, ché
pensiero / ch'i vo provar anch'io se la mia chiave / è buona a
sé a sé: « che debb'io fare s'io sono diventato matteo? »
sé: « che debb'io fare s'io sono diventato matteo? ».
minacciata da mali maggiori... io sono in pensiero per una vita così
suoi pericoli. settembrini, iv-389: io sono in un pensiero grande per quel
dee., 10-9 (1-iv-922): io era testé in pensiero di mandare un
di pavia er alcuna cosa: io nel manderò con voi. nardi, ii-63
dante, conv., ii-xii-8: io, sentendomi levare dal pensiero del primo
insieme con orlando. machiavelli, 12-106: io fo pensiero che tu la meni stasera
non farti dei pensieri per sereni! io, se lo vuoi, non lo
professore d'ogni arte liberale, et io non so come si sia lasciato uscire dal
ne leva dal core, / ch'io sofferei innanzi d'esser morto / che fare
., v-668: iob dice così: io ho fatto convento colli miei occhi,
ha in pensier miso; / ma io ti solverò tosto la mente.
bembo, 9-1-271: per avventura che io vi porrò in pensiero con queste mie
ciance. l. strozzi, 1-55: io aver a che far con un cervel
con carlo. chiabrera, 3-69: io dissi al forzano... se poteva
spettano / del tardar mio, ch'io vo'che 'l gregge pasca; /
i-633: si fosse 'n mia vertute ch'io potisse / distringer lo mio cor,
: tu intanto, artabano, infin ch'io adempia / le parti di legato e
le porta via. mantova, 109: io sono stato molto in pensiero questi dì
con qualche timore. giuliani, ii-116: io mi figurava che quella lettera andasse smarrita
i-235: uscio del reo penserò / ch'io avea in primero, / e fei
debito: v. debito2, n. io. -gran nave, gran pensiero:
., 1-1 (1-iv-41): s'io avessi avuto pure un pensieruzzo di fare
che voi dite, credete voi che io creda che idio m'avesse tanto sostenuto
sierucci tristarelli mi raspavano nel cuore, io rideva d'un gusto maligno. b
, e fu compianto pensierosamente perché anch'io quell'anno ero stato malato di febbre
cembalo sonoro. pavese, 10-193: io stesso mi sono fermato pensieroso davanti ai
si confondeva col buio in modo ch'io potevo credere di aver dinanzi a me
e barocca. moretti, ii-691: io mi sprofondai in uno qualunque dei ventiquattro
ragioni di stato. stigliani, ii-335: io non mi vergogno di supplicare ora v
2-34: -che cosa volete che ci faccia io... che la sposi?
sardo, o lo stesso governo finse ch'io tramavo rivoluzioni in quell'isola ove la
(v. pensione, n. io). pensioncina, sf. pensione
pensione, e volea in ogni modo che io la pigliassi. f. vettori
g. m. cecchi, 1-ii-188: io voglio / che da qui innanzi mi
42 doi navi francese mi consigliano ch'io mi metta il cervello in riposo di questa
rimerito. vasari, 4-i-1: io non vi saprei contare la copia de'
forse questa mia volontà di voler, s'io potrò, esser fra il numero di
di pension. bembo, 10-v-201: io pago di quel beneficio una grossa pensione
o a un terzo (detto pensionar io). de luca, 1-13-2-18
a debollezza simile. pensione, cred'io, datavi dal cielo, per contrapesare
, 1-xxxviii-203: sono otto giorni ch'io manco di rispondervi, ma spero che
che vorrete perdonarmi senza nemmeno esigere ch'io vi paghi la pensione d'una scusa
loro una tarda pensione, salvo che io vorrei si estendesse cotal benefizio eziandio alle
quante alla pensione, vi dirò che io qui in pisa ho: i camera,
, ii-19-244: ciocca, dal quale io vado a mangiare, fa pensione, stanza
raggiunta l'età maggiore, potevo già io reputarmi arbitra... di me
pensi erranti / sui scartafacci, ancora io vi rammento. de amicis, i-844:
.). cesarotti, 1-xxxix-70: io mi confermai ancora di più in questa
scritto, cosa ch'è la prima ch'io facessi dopo aver compito il mio penso
profondamente. bettini, 1-108: io t'ho pensosamente lagrimata. d'annunzio
odo delle colonne, 91: certo s'io son pensuso, / non è da
pugliese, 187: non ch'io fallasse lo suo fino amore, / con
amore m'incontro, né altro sentir io posso che i soliti suoi incendi.
allegra e giuliva. sempronio, 21: io, nascendo il mio dal tuo pensiero
, xiii-10: non mi credea, perch'io gisse, / esser con doglia pensoso
lo mio core ismarisse: / com'io lo sento dottoso! dante, xx-87:
lo sento dottoso! dante, xx-87: io ho parlato a voi, giovani donne
di se stesso. boccaccio, 5-7: io dolorosa stava sola, e pur di
sia la ben venuta: / quanto son io per te stata pensosa / in questo
stata pensosa / in questo tempo ch'io non t'ho veduta! cariteo,
, / mentre che la mia luna io canto et ardo, / fuggon dinanzi al
un desiderio. chiabrera, 1-ii-19: io sorgea pensoso / di far cantando onore
carducci, iii-3-170: o diva notte, io non so già che sia / questo
piani / ombri, o quercia pensosa, io più non amo, / poi che
, 1-8-118: così tra 'miei libri io mi sedea / colla filosofia pensosa a
g. m. cecchi, 1-1-353: io le farò addosso un mio pentacolo /
caratterizzati da un peduncolo lungo fino a io m e irto di cirri, e
di colpo. montale, 12-140: io non credo che la poesia scritta, il
bruno, 3-24: tetralogo, dissi io: 'id est, quatuorum sermo
, il triangolo. leonardo, 2-388: io vo'trarre un pentàngulo dato d'
s. antonio, qual figura, dissi io allora, ti fanno rappresentare questi che
alfieri, 5-142: così, cred'io, dice ora il ben più tristo /
umiliate al giocator di pugna, / dov'io solo cantai me stesso invitto. savinio
dopo la pasqua, non prima del io maggio e non oltre il 13 giugno
conte d'anjou. slataper, 2-284: io intanto continuo a non far niente.
preoccupazione. leopardi, iii-330: s'io v'ho fatto sospirare, voi non
dopo la pasqua della vostra quaresima, io ho dovuto aspettare la pentecoste.
che ha più lingue della pentecoste, io non posso dare a vostra signoria gran
el primo fanciul nacque, / quant'io ho pentiòn chéd él mi piacque /
li son leale; / e. ss'io son lo contraro, averne male /
di salvezza, oh, allora, io son già sulla via del bene.
manzoni, pr. sp., io (183): dopo dodici mesi di
. poesie bolognesi, xcv-96: se io vo faccio o dicco fallimento / sì
la sciocca s'inganna a partito, perch'io non voglio comprar sì caro un pentimento
voglio comprar sì caro un pentimento. anzi io fingo d'amarla perch'ella vesta me
manzoni, pr. sp., io (179): se in questo tempo
om pentere? dante, xlvii-90: s'io ebbi colpa, / più lune ha
peccato è quasi innocente. passavanti, io: l'uomo per la penitenza si
cervi i suggetti i torini, 287: io mi voglio dare piacere e diletto.
di dio, messia novello, / s'io non merto perdono a tante offese,
! -no, no, ch'io non mi pento: / vanne lontan da
passati disordini. foscolo, iv-320: io non so, né posso, né devo
): innanzi a dio ho, io sentito più fiate predicare che il pentirsi
bene che voi mi elegeste vostro vescovo, io non me ne pentarò mai, ch'
non me ne pentarò mai, ch'io non voglio andare a casa del diavolo
m'intalenta, / madonna, ch'io non penta, / ai voi s'io
io non penta, / ai voi s'io innamorai. simintendi, 1-54: lo
uomo nella terra. rinaldeschi, 1-186: io mi pento aver
convertansi ciascuno dalla via sua rea e io mi penta del male il quale 10
del pregio d'una femmina, disse: io non compero tanto 11 pentere.
. ugieri apugliese, xxxv-1-905: quand'io dissi, avea bevuto. / kosì fuss'
dissi, avea bevuto. / kosì fuss'io stato muto! / s'io peccai
fuss'io stato muto! / s'io peccai, io ne so'pentuto / ed
muto! / s'io peccai, io ne so'pentuto / ed a voi mi
? amico di dante, xxxv-11-736: io, se 'n vano amor giovan'essuta /
egli ne fosse pentuto e contrito come io veggio te,... [dio
del cuore amante e pentito. jahier, io: questo bambino tentato / finché chiudeva
di loro [le donne] quello ch'io non vorrei aver detto per tutto l'
c. i. frugoni, i-15-199: io vuotator di pentole? io ghiottone?
i-15-199: io vuotator di pentole? io ghiottone? passeroni, 1-90: galleggiava
carducci, ii-io-172: alle 'gaiine 'io non voglio bene che un poco in
voi non ci date una buona mancia, io piglierò la sposa a pentole e porterolla
g. c. croce, 173: io tengo in questa pentoletta quattro erbe selvatiche
. bandello, 2-36 (i-1030): io vorrei adesso aver qui queste fanciulle che
. doni, 6-27: sapete che io non son l'asino del pentolaio che
cecchi, 1-i-300: mi ricordo che io ero in siena l'asino del pentolaio:
cittola che m'andasse a pelo ch'io non le attaccassi l'oncino o per
firenzuola, 764: o non v'ho io levato quattro d'addosso, che ve
la corte alla volta di pisa, ed io nel mio solito e tranquillissimo quartiere ritornerò
. e. cecchi, 5-7: anch'io potrei finire come loro, con accanto
appositivo. l. ghiberti, io: novellamente si cominciano ad usare coperte
, chiamata penula, somigliante, cred'io, alla dottorai toga de'nostri secoli.
diecimila commissioncelle. carducci, ii-8-299: io ti scrissi a pena ricevuta la penultima
il bellini ed il mantegna maestri? io però de'quattro penultimi e di molti nominati
mondo, o sia veramente la penuria, io non saprei che nuove letterarie darvi.
de'suoi dipinti. foscolo, vi-635: io mi compiacerei oltre ogni speranza di questo
ingegno: due cose queste delle quali io patisco un pochetto, e più che
iosef. r. castellano, lxxxviii-n-724: io veggio un verme venir de liguria,
un tale ribrezzo di quei paesi, ch'io noi potrò mai più superare. carducci
agli studi classici. svevo, 8-794: io voglio pace nella mia famiglia e sarò
filosofi vivono. goldoni, vi-445: io non sono uomo ricco, ma il
il signore mi dà del bene piucch'io non merito, e se non si
di mio marito ed a far ch'io penuriassi ne'miei tesori. -inaridirsi
. buonarroti 11 giovane, 9-511: io che la razza mia / traggo dalla sicilia
come se fossero di gomma. / io giro queste dita penzolanti; / sconvolto
. dondolarsi. aruffaldi, i-224: io per me vo'con motacilla qui /
patente preziosa, / che fa noto ch'io sono al vostro ruolo, /.
braccia penzoloni in atto di impotente disperazione io non potei far a meno di riderne
lì presso un anello di ferro: io mi sottraggo inosservato, abbraccio quel merlo
lxi-3: gite, caprette mie, ch'io, da qui innanzi / standomi a
mon antonia, / questa barba ch'io porto di peonia, / ché questa è
<, deriv. da 7tc7vouvùì 'io maturo '. pepare, tr
suppurazione ', deriv. da 7tcroxiv
disciplinari per le università..., io non so... che cosa
. statuto della gabella di siena, io: la soma del pepe, iiij soldi
fu affermato esser molto diversa: ma io non la vidi, perché mi fecero
fecero prigione in malabar a tempo che io sperava di andar a vederla a bengala
... è pianta grande tanto ch'io n'ho veduta alcuna in questa città
e sbeffare alcuno, e si faceva quando io ero giovanetto per tutto firenze da'fattori
fattori. grazzini, 4-198: poiché io veggio ognuno ridere, egli è forza che
a toccare. baretti, 3-200: io vi sono obbligato, giardino mio fioritissimo
caratteristiche. scarfoglio, 1-41: se io dovessi, mister asquith, nella pepiniera
nel ventre, con ali lunghe circa io cm; è molto diffuso in italia
;, nome d'azione da rréaaoi 'io cuocio ', di origine indeuropea.
dal tema del gr. yewàw 'io genero '. peptasi, sf.
postille /... / tali vid'io più facce a parlar pronte. tansillo
gittata per molte fatiche, volle ch'io mi fermasse in questa terra.
bellissima giovane vana. pulci, 2-48: io pel mondo vo peregrinando / come s'
pel mondo vo peregrinando / come s'io fussi qualche suo nimico. aretino,
, 21-71: ne la concordia ch'io vi dico, / tenean lor via per
fosse. bibbia volgar., ix-510: io sono luce del mondo, e chi
. b. pulci, xxxiv-460: io son sì sconosciuto e sì secreto / che
alcune sua malizie; / or vegh'io ben l'error del mondo scòrto, /
del mondo scòrto, / e ch'io son pel cammin ch'arriva al porto.
dante, purg., 32-113: io vidi calar l'uccel di giove /
d'italia. carducci, ii-3-32: io reduce da faenza... accompagnai mio
che si trovavano per le vie, io gli domandai per ischerzo se il villaggio
, 198-126: per eli qui otto dì io farò una investita di carne salata e
mazzini, 47-244: pel 28 bisogna ch'io faccia qualche cosa per una terza
. prepos. sassetti, 42: io mi trovo allacciato a messer piero ru-
per suo messaggio a dire / com'io conforti l'amor eh'in lei porto
che 'l tuo vero, / qual io mi sia, per la mia lingua s'
eo me ne pentesseme? davanti foss'io aucisa, / ca nulla bona femmina per
1-88: vedi la bestia per cu'io mi volsi. idem, inf.,
idem, inf., 13-27: cred'io ch'ei credette ch'io credesse /
13-27: cred'io ch'ei credette ch'io credesse / che tante voci uscisser tra
, 27-113: francesco venne poi, com'io fu'morto, / per me.
.. o voi mi licenziate, che io per li miei pensier mi ritorni.
le ampie. savonarola, i-13: io vi parlo da padre come a'suo'
tarchetti, 6-i-265: non dico questo io -rispose paolina per via di conciliazione,
v-16-15: de la montanina dicit: io de presi pane e vino per li maccioni
., 2-6 (1-iv-155): io farei per currado ogni cosa, che io
io farei per currado ogni cosa, che io potessi, che gli piacesse. luca
da parte. ghislanzoni, 16-144: io non sono una donna per mio marito.
, 6-297: ho una passione speciale io pel violino. saba, 28:
e già pronta per lui. io. introduce il compì, di modo o
): con ciò fusse cosa che io avesse già veduto per me medesimo l'
fare uno sonetto, ne lo quale io salutasse tutti li fedeli d'a- more
, 13-105: « spirto », diss'io, « che per salir ti dome
perché v. s. conosca ch'io parlo per verità, non per lusinga
per la mano, perché s'accorse che io dubitava e non era d'animo fermo
per se medesima. bonsanti, 4-334: io sono un ignorante, glielo confesso,
per gentilezza. chiaro davanzati, li-23: io per me lo nego, ch'è
54: quanto per me, io non ci conosco nullo dubbio. nardi
, arò nondimen caro d'avere ancora io per la parte mia (secondo la possa
di guarirla. montale, 1-13: io, per me, amo le strade che
appigionata una stanza per otto scudi; io ci sto per sedici. pascoli,
idem, inf., 33-57: io scorsi / per quattro visi il mio
per cesta, che fu posto a soldi io. g. michiel, lii-4-375:
con 20 per la decima bolgia, con io per lo spazio tra la decima bolgia
dici il primo al secondo: se io montiplicasse li miei per loro medesimi,
montiplicasse li miei per loro medesimi, io n'aria tre tanti di te. calandri
le testimonia contro alla pecora, com'io vi dirò, sì partiremo poi per
tanti piaceri, tanti benefici, che io me ne tengo per sodisfatto. belo,
22- 103: per un ch'io son, ne farò venir sette. idem
, inf., 30-78: s'io vedessi qui l'anima trista / di guido
cercherà lo padre mio e sentirà, io temo che non pensi ch'io l'abbia
sentirà, io temo che non pensi ch'io l'abbia voluto schernire e mandi sopra
e mèle. caro, i-229: io ho presentato il gioiello per vostra parte
satire scritte ne'tronchi ecco quello ch'io pronunzio per parte di giove. mazzini,
me'foria per un cento / ch'io fosse come 'mpria ch'era gioioso. g
uom saggio per tre, / vedrete ch'io non entro in cert'impicci. algarotti
veramente per due. tommaseo, 2-i-196: io di saluti te ne mando tanti,
(56): a la qual parte io fui condotto per amica persona, credendosi
compagnia dei puntali di cristallo orientale che io... vi mando per rosello roselli
di là per me si stette, / io li sovvenni, e i lor dritti
prima. liburnio, 5: quantunque io a tanta materia ido- nia non sia
inf., 32-71: poscia vid'io mille visi cagnazzi / fatti per freddo
da caltanissetta, 321: due volte io ho avuto qualche sospetto di aver ricevuto
camparme, bella, / sol ch'io abbia per te buona novella. crescenzi volgar
parole ch'egli usò furono queste: io vengo qui per parte di dio a dire
di voi, e ora che sanno che io vi scrivo, m'impongono che io
io vi scrivo, m'impongono che io vi saluti diligentemente per nome loro. n
, inf., 1-131: poeta, io ti richeggio / per quello dio che
non conoscesti, / a ciò ch'io fugga questo male e peggio, / che
s'a voi piace / cosa ch'io possa, spiriti ben nati, / voi
spiriti ben nati, / voi dite e io farò per quella pace / che dietro
ben mi rinfami. boccaccio, iv-17: io supplicemente per questo vecchio petto..
madonna, donami soccorso, / perch'io non mora giovinetto amando. ariosto,
camin prenda. caro, 12-ii-79: io vi priego, per l'amor di dio
noi, che facciate per modo ch'io non abbi più a pensare d'essere in
curato fa una gran villania, e io gli parlo fuor dei denti. idem,
35: al mio vivente amore, / io non ti falliragio / per lo lusingatore
di falla - gio. / ed io sì t'ameragio / per quello eh'è
d'antichi desir lagrime nove / provan com'io son pur quel ch'i mi soglio
, gentil, leggiadra e bella, / io per contrario piccol, basso e nero
. bandello, 1-12 (i-143): io non starò a raccontarvi per minuto le
virtute e canoscenza. petrarca, 128-63: io parlo per ver dire, / non
pensier vani! / or conosco ch'io son nata per doglie / soffrir, mentre
per consolarmi in ore di tristezza / io ti creai de la più pura essenza,
: « maestro mio », rispuos'io, « per udirti / son io più
rispuos'io, « per udirti / son io più certo ». idem, inf.
l'etterno spiro. savonarola, i-104: io per sentirmi alquanto stracco poserò el predicare
/ dicessi sol per suo conforto, io pure / sarei donna per farlo. tommaseo
per ficcar lo viso a fondo, / io non vi discer- nea alcuna cosa.
. idem, inf., 16-93: io lo seguiva, e poco eravam iti
avesse acuto l'avvedimento, potrebbe, chi io mi fossi, conoscere. castiglione,
cosa che mi faccia scontenta per fin ch'io viva. 31. introduce una
per terra perdere. petrarca, 85-2: io amai sempre, et amo forte ancora
dee., 1-1 (1-iv-35): io sono per ritrarmi del tutto di qui
sono per vedere. ariosto, 1-57: io per imitarlo già non sono, /
siate per farne. foscolo, iv-360: io stava per succhiare tutta la voluttà di
, 7-9 (i-iv- 653): io ho gran disidero d'avere di quelle pere
, / e da quel tempo avess'io de le pere / ch'e miei no
ànno pera- bandonato / mestier'è ch'io nvarenda / a quella ch'à splendienti
, e lasciare il tuo, come io t'ho detto; per addietro io t'
come io t'ho detto; per addietro io t'ho atato quanto ho potuto,
atato quanto ho potuto, sì ch'io non so ch'io mi ti possa
potuto, sì ch'io non so ch'io mi ti possa iù atare. boccaccio
destar per tempo il dormiente, onde io mi rizzai prima che veruno della famiglia fosse
. f. pona, 4-74: io da queste parole intesi la mutazione del
sempre a ragionare di stipendio. ecco, io vorrei che non se ne parlasse e
ragionamento in proposito l'ho fatto anch'io. = comp. da per
ant. molto ampio. scroffa, io: le tumidule genule, i nigerrimi /
sperimentata. foscolo, v-157: né io aveva peranche provato l'affanno dell'abbondanza
peranche adoperati. tommaseo, 11-69: io non m'ero peranche, poveretto, spicciato
noi so. seriman, i-95: io mi rizzai prima che veruno della famiglia
per voi lasciai l'empireo regno / io mi crebbi d'onor: ma che
ragiono? / no che il cielo peranco io non lasciai: / ancor vi sono
amore. tarchetti, 6-ii-438: ohimè! io non aveva peranco conosciuto l'amore.
2-11: state, ché una tal voce io credo d'averla: e affinché non
16-viii-214: mi perdoni se questa sera io le sono peravventura fastidioso. bottari,
bottari, 3-1-243: chi sa se io avessi schivata la mala voce d'imprudente
549: chi meglio di voi sa ch'io son di natura peraventura più libera ch'
gli aritmetici e agli astrologò che dirò io di te, o vinegia? g.
, 20-288: perbacco! bisogna pur ch'io dica che la memoria mi tradisce e
sanminiatelli, 11-23: ora capisce che io non sono fatto per jacqueline, che
non sono fatto per jacqueline, che io non ho avuto l'educazione perbene.
una vecchiaia perbene. pasolini, 10-65: io so bene... come si
perbenismo del sottovoce. moretti, ii-523: io so bene quali delizie ci riserbino questi
alto bordo. pasolini, 13-207: io non ci credo, in questo suo dio
lieto che si divulghi questa opericciuola (io non ho però percentuale sulle copie,
300 impiegati stipendiati che percepiscono annue lire io 1. 904. e. cecchi,
cavalca, 6-1-206: faccimi e comandi ch'io sia, mentre che questo corpo fragile
non con voi, potrete ben conoscere se io sia stato capace di credervi il mio
che enuclearsi dalle numerose terminazioni nervose che io e lei e tutti questi qui nonché
l face,] già per lei ched io vaglio, / e non mi dona
dante, inf., 2-31: ma io perché venirvi? o chi '1 concede
o chi '1 concede? / io non enea, io non paulo sono:
concede? / io non enea, io non paulo sono: / me degno a
: / me degno a ciò né io né altri 'l crede. parini, i-i
saba, 89: perché arrossire? io credo / pure alle tue bugie.
questo assai bene obedito; e perché io non gli avevo espressamente commesso che non
! o uom senza fede! perché io non mi avevo pensato donargli queste calze
mi avevo pensato donargli queste calze che io ho in piedi, come io l'avessi
calze che io ho in piedi, come io l'avessi un poco più fruste!
127): ne la prima dico perché io mi muovo a dire. idem,
, 3-25: non ti maravigliar per ch'io sorrida. cavalca, i-ii: chi
sorrida. cavalca, i-ii: chi io sia e donde e perché io sia
: chi io sia e donde e perché io sia venuto, tu 'l conosci.
securo; e vo'vi dir perch'io / non come soglio il folgorar pavento.
voi tutora sto gravato: / non perchéd io m'ategna a tal disio, /
alcuni... mi biasimano perch'io non ho imitato il boccaccio. lud.
occhio, e le vuol bene: / io sto cheto, per- chene / questo
immensa, perché il tempo -mentre ch'io parlo! -va, / totò opera
ma più avante, / per ch'io li possa a tuttora piacire. anonimo,
, i-655: sparvero mio, ch'io t'avea nodrito, / sonaglio d'oro
che l'anima trade / come fec'io, il corpo suo l'è tolto.
: / ma, come uso soffrire / io, perché dio esista. 5
., 8-121: tu, perch'io m'adiri, / non sbigottir, ch'
m'adiri, / non sbigottir, ch'io vincerò la prova. idem, purg
8-10 (1iv- 769): perché io non abbia mille, io n'aveva ben
): perché io non abbia mille, io n'aveva ben cento e anche dugento
maggiori. bembo, 1-132: perch'io mai non speri /... /
stelle / portan ad or ad or ch'io ne fa velle. ariosto
velle. ariosto, 18-150: perché fanciullo io sia, mon cre der
(mai non av- vien che io vi rimiri, / unico segno a'miei
e erché sì calde a te lacrime io stilli; / sai che tanto m'e
una voce tremante di donna: « son io; apri, carlino! »
tacere, e voi non gravi / perch'io un poco a ragionar m'inveschi.
i'non avrei visto dov'era / perch'io in dietro rivolto mi fossi. simintendi
., 3-3 (1-iv-262): io vi dico che fu egli, e perché
non dove è la colpa. il perché io giudico che tu se'adultera, e
occhi. giov. cavalcanti, 100: io non ho figliuoli, il perché
non ho figliuoli, il perché io abbia a ragunare infiniti tesori. machiavelli
della novità... il perché io nella bontà dell'ingegno e della fantasia
: non vi sia a dispiacere / s'io v'ò mostra ragione / per che
in breve la cagione / perché preso io mi sia un tale uffizio. tommaseo,
... / no m'abandoni perch'io sia afondato; / ma per me
. caterina da siena, i-70: se io non v'amessi, non me ne
me ne impaccerei, né curerei perché io vi vedessi nelle mani del dimonio.
ponte. chiari, 2-ii-235: anch'io presi allora marito senza saperne il perché
. montale, 14-69: nell'aldilà io vedo cielo e stelle, / anche
? -potrei, perché no? non sono io uomo? l. strozzi, 1-258
. strozzi, 1-258: -e ch'io inganni anche il frate? -e che
tocci, 1-133: questo, dico io, non vorrei che intravenisse ora a
ancora all'ordine? al tempo ch'io v'ho dato, egli avrebbe a essere
. state a vedere... ch'io ha ora a venir fuori il padre
a neente. monte, 1-ii-24: io mi dispero, / poi ch'altro nom
dante, inf., 13-85: io a lui: « domandai tu ancora /
che perciò questo m'avvenga, perché io infamai quel santo monaco. boccaccio,
». / perciò non lagrimai né rispuos'io / tutto quel giorno ne la notte
al ciel. nievo, 481: anch'io son nato colle braccia e le ho
sì lodar d'amore, / perciò ched io no l'aggio. dante, conv
colui che mi riconciliò a te, perciocché io da lui possa apprendere la vita de'
tarchetti, 6-ii-19: voi sapete che io ho percorso, come artista e come imresario
opere in prosa d'autori siciliani che io non potea copiar tutte da me, le
in generale. ghislanzoni, 17-120: io mi riprometteva di fargli percorrere, in
dalla mia vita e dalle ragioni che io man mano avevo saputo dargli e dalla
i-310: il suggetto che manca e ch'io desidero è il contrasto tra minerva e
morì. b. pitti, 1-80: io caddi giù nella corte e diedi del
e fu sì grande la percossa ch'io tramortii. andrea da barberino, iii-177:
fagiuoli, xiv-168: a piedi innanzi io sono sdrucciolato / giù per la scala
segnava col suono... nondimeno io non finisco di ammirare la diligenza di
percosse. b. tasso, iii-165: io non voglio creder che le cose d'
una mala percossa a un tucidide che io traduceva in santa pace senza profitto dell'
di merci preziose carca, / quant'io sempre la debile mia barca / da
l'armi. da ponte, 256: io andavo vacillando per l'orribile percossa di
te in effetto la percossa / ch'io fé a filena al sommo della vesta,
, cap., 10-53: ben ch'io fusse al cader vetro e non smalto
: lasso, a la percossa, ond'io vaneggio, / vendetta indarno e medicina
dal fulmine percosso. guidalotto, xxx-7-67: io vo'disperso qual percossa nave / da
rupe / senza soccorso stava daura, ed io / ne sentia le querele. ciaia
/... / così fugg ^ io l'orgoglio in te raccolto. magi
della stessa vergogna. cesarotti, 1-xxxiii-107: io giva / errando nei rigiri di quel