., 136: oggi t'inodirò se io potrò, e se non, contra
e dottrina. alfieri, 1-408: -offesa io son, pel fratei tuo..
d'annunzio, v-1-89: bisogna che io costringa il mio spirito a questa realtà
ceneo: ora t'attieni, ch'io voglio tentare il tuo corpo col mio
alberti, ii-200: questa colpa io la ascrivo in molta parte a'padri
in sua balìa. redi, 16-ix-278: io credo... che in oggi
, filarla. praga, 2-32: io contemplo e scrivo e suggo il buono
g. morelli, 542: da ch'io giunsi, vivette circa a tre ore
nell'accennata locanda. parini, viii-36: io, rapito al tuo merto, /
pascoli, 1517: pur, ciò ch'io vidi, è l'arcata che s'
dichiarò invaghitane. testi, 1-300: io m'inoltrai nelle cose della guerra per
su questo terreno. papini, v-759: io non son teologo, né potevo inoltrarmi
alfieri, xv-57: parla: inoltrata io troppo / mi son; più non m'
giorno s'inoltra. mazzini, 75-151: io scriveva al comitato nazionale in varsavia,
aveva appena varcati. tarchetti, 6-i-127: io aveva, e con rossore, adottato
che non possa più probabilmente arrestarsi, io non tralascerò di compiacerlo. gorani,
lagrime. alfieri, i-64: essendo io partito per quel viaggio d'un anno,
e questi tutti in lingua francese, io mi avviava sempre più alla total perfezione
di tanta difficoltà a ripararli, che io con dolore predico che non se ne verrà
208: inoltra, so ben io che così fresca / cella e sì dolce
troppo grave... inoltre, io trascuravo i miei doveri d'ufficio;
f. f. frugoni, iii-142: io fui nell'arcadia sovra un monte detto
/ ed ella ha bene allor quand'io son stanco; / che maraviglia ho
son stanco; / che maraviglia ho io se me gli inombra? boldoni, 15-71
e ben vendicata vittoria. qui comincio io ad inombrare in me medesimo, né
bene alla tua domanda soddisfare, se io rimasi nel corpo e se fuori del corpo
studio a lete. filicaia, 2-1-184: io, sperando di solcar tant'onda /
/ mentre mi lice, ognor vogl'io ch'appieno / m'inondi e lavi il
eternai zoia. baldi, i-180: s'io non sapessi, o lettor mio,
v'inondi. tasso, 13-i-849: io pur inondo / pianta gentil, cultor non
6-ii-107: non è... che io creda, essersi nel caso nostro prodotto
ove ippocrene inonda, / al quale io vorrei pur, né posso, ir presso
tempesta sovra me più inonda; / sicch'io non trovo parte ove m'asconda /
una dolce mestizia. mazzini, i-539: io mi sento l'animo inondato d'assenzio
, i-xlii-vii: no, non cred'io, spirto divin, che 'l nembo,
gemello! pascarella, 1-62: se io avessi bisogno di un bicchier d'acqua
se tu cadi tu crepi, e io vado nell'innondazione della materia.
, 139: rea femina, dunque perch'io non ho voluto condescender all'inonestà dei
. grasso, 28: credi ch'io non sappia chi tu sei, quel
g. gozzi, i-25-33: io tengo l'uno per meno inonesto,
sostant. alberti, ii-343: io né soffersi dura moglie, né permisi
ingiurioso. piovano arlotto, 9: io ho inteso che voi avete una usanza
s. bernardino da siena, i-207: io ò onorato el padre mio e voi
mi volete credere, né credere chi io sono. salvini, 13-39: colui.
nannini [ovidio], 301: io non son nato al mondo / de
. boterò, 11-84: che debbo io dunque far di questa vita / inonorata
d'inonorato eccesso / la paterna vendetta, io ti sottrassi / dal sacrilego colpo.
. nievo, 3-171: pensate ch'io collegato a questo mondo corrotto, consenziente
m'affigge l'assistenza inoperosa, / io rivedo il pagnone pien di sole. palazzeschi
dell'itinerario mio. fallamonica, 3: io nel dir seguir volea lor stili,
trionfan gli altri, e ne moro io d'inopia. tassoni, xii-1-109: molto
volgar., 3-245: prima ch'io entrassi nella nave, io ruppi in mare
: prima ch'io entrassi nella nave, io ruppi in mare. i'non ti
ripinti dinanzi, e a voi aggrada, io cercherò di ritornarmi a memoria il primo
annunzio inopinatissimo della pena, esclamò: io morire? alfieri, 1869: vie
smarrirsi inopportunamente. giacomelli, 1-113: io non ti starò a infastidire inopportunamente con
. carducci, ii-19-202: tu sai che io partecipo profondamente al tuo dolore. ma
all'opportunità. carducci, ii-14-253: io non approvo, anzi disapprovo, la
a cosa peggiore volgere il pensiero; io gli diedi non veleno, ma una pozione
. pirandello, 6-752: poteva, domando io, capitare più inopportuno quel giudice?
sotto il velame. in questo libro io, oltre aggiungere inoppugnabili argomenti alla mia
v-2-185: penso che già da allora io fanciullo mi sapessi inoppugnabilmente unico interprete della
vi si sforzi voglia / del genar ch'io norisco; / inorando voi sonne dubitoso
confusamente. cavalca, iii-3: io priego ciaschedun letterato, il quale ci
oratore). martello, 472: io conosceva in pratica poco più di me
e sapeva di esserlo. ma anch'io dal mio canto inorgogliva di passargli dinanzi
della speranza del guadagno,... io, persistendo nel mio solo intento,
italiani, veniva arrestato. gramsci, 4-1 io: la quistione orientale è prospettata in
tutto si rivela. aretino, vi-643: io assolvo, / orazio, te,
, 1-226: dell'esser creduto che io v'abbia posto alcuna cura, scrivendole [
. di inorpellamenti o d'incrostature, io per me non ne veggo. segneri
tali inorpellamenti. bottari, 5-138: anch'io non posso soffrire certi inorpellamenti contrari a
[autore] più recente, ch'io non m'attento di nominare, e
loredano, 1-175: giudici, io ho l'anima così inorridita che la lingua
uomini et arme, / vo securo io. giusto de'conti, i-109: io
io. giusto de'conti, i-109: io sento ad ora ad or soavemente /
vita miglior? caro, 1-616: ed io mendico, ignoto e peregrino, /
tutti fin ora inosservabili ed invisibili: io coll'eccellente telescopio da me ritrovato e fabbricato
1-717: intere / restituir le sacre leggi io volli / del gran licurgo: elle
2-293: l'unica è fare come faccio io..., ritirarsi nel proprio
carro innostra, /... questi io m'allegro... / che
e inostri, / maggior lume di gloria io non desìo. 7. intr.
non puote. batacchi, i-m: io dormir con un uomo? mi s'
; inquadramento. landolfi, 14-276: io affermo soltanto che, per non perderci
). testi, 3-206: io son risoluto d'inquaresimare il carno
: le antiche sette a noi men note io scarto; i e alle tre vive
camerata, / con farle fede che io sto qui benissimo, / e che ho
che è donna: ti sembro inquartato io o no? »... «
settimana la presenza continua e inquietante, io sono un debole uomo. buzzati, 5-63
davvero che s'ei non la finisce io perderò la pazienza. settembrini, i-328
che può imbrogliare e inquietare, e io per mia natura non sono lontano dal
, molestare. mazzini, 5-343: io qui non sono inquietato altro che dalle
s. agostino volgar., 1-4-1 io: quelli che conversassono con li iddìi
mia pigrizia, senza inquietarsi molto se io gli abbia meritati. foscolo, xiv-327
, 1-86: misero, eppur bisogna ch'io m'inquieti / e mi lamenti ancora
mazzini, 9-61: non v'inquietate perch'io vi scriva sempre del mio mal'umore
torto. egli s'inquieta anche perché io gli do del signore, e qui ha
piccoli figliuoli, si sente dire: io ti darò il san biagio e l'
. galileo, 1-2-61: bisogna, che io mi raccomandi al tempo e alla vita
e spaventevole movimento. ariosto, 203: io vòlsi al fin provar se la partita
dell'irreparabile. sbarbaro, 2-55: io ti vedo con gioia e con paura /
sul nostro umano irreparabil pianto / querele io fea. mazzini, 10-362: affranto da
carducci, ii-2-280: tutto quello che io potrò fare per la memoria di quell'
la memoria di quell'uomo irreparabile che io ammiravo, veneravo, e amavo.
/ del tempo irreparabile volante; / io l'immortalità spero da'carmi. fantoni
sia o non ci sia officio postale, io sono irreperibile. bocchelli, 1-iii-657
: uomo che... non solamente io stimo per la sua grande erudizione,
. ojetti, i-733: è fatale che io debba vivere così, sempre in un'
pianto amaro / nella mia requie irrequieto io poso. casti, ii-7- 122
le irrequiete palpebre, più nulla / io vidi delle cose altro che l'ombra
; inappagato. bertola, 115: io cui tristezza irrequieta ancide, / io
: io cui tristezza irrequieta ancide, / io sia qui fatto almen per poco,
n. franco, 7-39: io mi viddi senza alcun dubbio in quella
b. cavalcanti, 3-229: l'aver io aspettato di poterle scrivere qualche cosa certa
sono pure in quella medesima inresoluzione ch'io le scrissi altre volte. porzio,
quella camera legislativa, di quello che io feci con il mio voto
ed opinioni in monteoliveto,... io reclamo il privilegio di inviolabilità e d'
beato senso d'irresponsabilità e di abdicazione io trovavo il mio pane. =
. bellini, xxvi-3-271: dal giorno ch'io posai sul paretaio, / dove le
dante, par., 1-96: s'io fui del primo dubbio disvestito / per
irretito '; cioè preso ed impacciato io dante, come è presa ed impacciata la
possono esser perfide,... ora io non mi troverei così.
occhi, e sol pensando andava / com'io potessi piacere a costei. / infra
bandello, 1-23 (i-299): io non posso se non meravigliarmi di te
passo che fosse irretrattabile, e che io avea riposta tutta la mia fiducia nelle
illuminazione, splendore inacessibile, sì ch'io ti possa vedere con aspetti e sguardi
13-361: fu accanto a quella donna che io ebbi una chiara nozione del mio stato
manzoni, pr. sp., io (183): dà [la religione
della vostra mano, a cui dò io... l'irrevocabile impulso a punire
tuo gran nome eterno, / or ch'io son teco, e l'implacabil morte
è passata, e che se anche io fossi nato buono a qualche cosa, come
spero, è un gran miracolo; io l'ho visto una settimana, una settimana
proprie decisioni. foscolo, xvii-64: io avrei voluto parlare allo stesso ministro;
cui mi sono raccomandato m'assicurarono ch'io avrei speso vanamente i passi e le
-fatalità. d'annunzio, iv-1-373: io pensavo spesso alla grande consolazione perduta,
1-234: era pur forza / ch'io t'annunziassi, io stesso, esser mia
forza / ch'io t'annunziassi, io stesso, esser mia testa / già
. manzoni, pr. sp., io (175): « son qui
ti son nemica. pratolini, 3-12: io mi offesi: il tono della sua
/ m'irride, etico raggio, / io tempro una canzon forte e sicura,
coloriva in oro; / ma s'io piangeva, m'irridea la rosa /
m'irridea la rosa / ma s'io cantava, inaridia l'alloro. pascoli,
e personale. soffici, v-2-407: io non potrò mai amare. c'è qualcne
, disattenzione. monti, xii-3-134: io direi che 'fibra'spacciatamele fosse da leggersi
in dio. galluppi, 5-47: io non vedo in questa spontaneità il pensiere
intorno. g. capponi, 1-i-378: io credo non sia nel mondo terreno più
. magno 93: irrigar vid'io vago giardino, / ch'era tutto per
. f. frugoni, 4-95: io son colei / che col funereo suon di
vennero a strapparmi dalla soglia patema dove io era prostrato baciandola e irrigandola di pianto
di pianto. nievo, 654: così io veniva invidiando la sorte d'un giovine
stato umano, / secca pianta son io che fronda a'venti / più non dispiega
: tre volte immote / le luci io tenni al pio volto, e tre
né vivanda / domestica gustar, ov'io non pria / adagiato t'avessi e
22: la luna, come vede che io mi abbandono alla sua dolcezza, si
piace di giocare con la mia fantasia. io non m'adonto, no; perché
, 29: costui [ascanio] riporrò io irrigato di sonno nel sacrato tempio.
felice. menzini, i-56: or io di flora irrigator famoso, / lasciata la
d'annunzio, iii-i- 1107: quando io freno un torrente con le mie briglie e
alla città distante,... io credo avere nel mio polso il battito dei
pensare a tornigli un solo ceppo, io gli andrò ogni sera col fuoco perché
irrigue /... la canzona / io canto a venere. d'annunzio,
. m. villani, 7-69: io conosco e veggo che tu e la tua
possibili ad accadere. sarpi, i-2-85: io credo... esser superfluo il
anima tua. e quinci è che io piango così irimediabilmente perch'io la cognobbi.
è che io piango così irimediabilmente perch'io la cognobbi. = comp. di
impress.]: quinci è ch'io piango così inrimediatamente. = comp.
ha sosta. cantù, 1-155: io... era sazio di quel trambusto
. carducci, ii-8-321: non ho io avuto, gioito, quanto desideravo?.
, vedi. molti ragionerebbero così. io non posso: tanto son lungi dall'essere
). cesarotti, 1-i-286: son io un di quei letterati arcigni, irritabili
; in roma mi s'inimicò quasi perch'io non potei dare importanza a un certo
infelice, e non fare / ch'irata io t'abbandoni e t'odii tanto /
quelli umori che simbolizano con loro, io assolutamente le approvo nella medicina. redi
approvo nella medicina. redi, 16-ix-76: io presuppongo... che la serosità
duri che irritano la pelle... io poi l'ho talmente delicata.
non irritar dolori ed infiammazioni, ho io molte volte esperimentato il fuoco del trifoglio
ser giovanni, ii-115: perché io vi veggo tutti irritati, ho persuaso
papato. d'annunzio, iv-1-387: anch'io fui preso da un'irritazione sorda contro
arte della seta in firenze, 3: io come vero cristiano chiamerò e invocherò l'
fedeli. liburnio, 51: perché io era collocata in stato che vieta- vami
de la mia figlia, quando / io le chiedo tal'or se brami ormai /
atto irriverente. pascoli, i-105: io ricordo che per me (non sembri
da siena, v-49: abbiate pazienzia se io vi gravo troppo di parole, e
s. bernardino da siena, 931: io mi credetti, già tempo fu,
: in così angosciosi lamenti irrompeva ch'io bandii dalla mente il truce sospetto. aleardi
irruppe con iracondia repressa - ch'io avrò torto anco in questo. palazzeschi,
certo punto come il tuono irrompeva: « io fremo! ». 3.
s. caterina da siena, 334: io, per dar lo'questo grande tesoro
la vena, et in queste composizioni io intendo di mostrare l'ossequio del cuore e
decaduto cimier, chi potrà darmi / ch'io vi riprenda! manzoni, fermo e
goffi e irrugginiti. guerrazzi, 16-32: io sono venuto ai bagni mugginito dall'umore
. ginanni, 1-293: se però io fui da mancamento di forze sorpreso,
'l bordello sono tante disonestà; che io non penso aver fronte di nominarle tutte,
composizione alcuna per addesso. so ch'io troverei la vena torbida e la musa
si opponevano all'irruzione della colonna, io mi slanciai sull'officiale e prima
un carattere speciale. tecchi, 5-1 io: invadente, rumoroso, atticciato, con
. menzini, i-256: apparisco, ovunque io vado, incolto, / col mento
. i. frugoni, 1-8-151: io vidi pan a te l'irsuta porgere /
crin di lei negletto ed irto / ch'io miri, o l'ombra pur del
procedure aborrii. moretti, ii-496: io non ho studiato l'irta grammatica,
non ho studiato l'irta grammatica, io non ho fatto sciocchi esercizi; eppure
baldini, 5-209: fui folla anch'io, e rimasi anch'io lì, allibito
folla anch'io, e rimasi anch'io lì, allibito a guardare, benché
a primavera. giovio, i-233: io spero di venire alle irùndine, e godere
coniata nel 1864, del valore di io escudos o 26 pesetas. =
in atene all'hótel del partenone, anch'io direi: amico, su quel che
loro: che mi volete dare, e io vel tradirò. tramater [s
menzogna di'ad isciente, / credendo ch'io m'arrenda, per paura / di
la chiama mia, / ché ognor che io i j lego a lacrimar mi forza
.. che sono iscriti quie, io manno sì gli ispesi per la famiglia
e il detto traimento si fecie die io di magio anno 1314. misasi,
senza volerlo, ero stato iscritto anch'io nella legione sempre crescente dei suoi nemici
non vedessi i posti presi, farei anch'io il poligrafo e l'iscrizionaio, tanto
d'oro fu riconosciuto immantinente, ed io comparvi per la prima volta come patrizio
al vostro certame dei due eterni ismi, io continui a pregiare nelle opere d'arte
prende ognor vigore, / tanto ch'io penso in isola trovarmi / se così dura
mazzini, 48-217: in inghilterra, quand'io spronava quei buoni ma scettici isolani a
i-69: la psicologia s'impadronisce dell'io, lo isola, e considera il
lo isola, e considera il non io come l'errore del mio pensiero. tenca
un bene. vittorini, 2-202: io vidi i suoi movimenti intorno alla caffettiera e
mare lucente. ungaretti, xi-177: io guardo, nella scultura di questo periodo,
-una terza - la donna ed io giovane. -che ha perso i collegamenti
, 3-59: la mia compagna ed io eravamo isolati nel silenzio e nel verde.
, e lontano da'miei cari, ch'io non credeva di poter durare in questo
isolotto di bianco sulla pelle, oh io forse sarei diventato un altro io.
oh io forse sarei diventato un altro io. 4. piccola isola spartitraffico
. baruffaci, 90: voglio anch'io, / senz'aver nulla del mio,
di far l'arte tua, anch'io rischio di pensare, come molti,
fattamente intepidita la speranza che... io, disperato del caso, vivrò piangendo
, non già per me, che io sono certo mi ami più di se medesima
straparola, 1-1: o dio volessi che io mai isperimen- tata non avesse l'infida
anche: denso. giorgi, io: non si potrà con nullo ingegno cacciare
: sempre sei presente a ciò che io opero, come perpetuo ispettore e consideratore
che venivano a raccomandarsi a me perché io li raccomandassi. landolfi, 14-9:
forma. carducci, ii-12-245: dal io di maggio fino a tutto il 20
) a inspezionare a cv.? io non conosco le vostre gerarchie; e sarei
iii-578: forse in quel giorno che io sfogliavo l'antologia della signora jolanda de
dello stato. foscolo, xiv-202: avendo io presentata la ministeriale suddetta all'ispezione centrale
lui bisogni. beccaria, i-586: io non ho voluto in tale materia, come
che, appena cacciatomi in quel tinello, io volessi conoscere tutte le particolarità, e
che non tardai a convincermi della necessità che io aveva di rinunciare a goderne. e
e belle? baruffaci, i-9: io vidi allor premier gli argentei velli / del
che'pellegrini intrica. zacchi, 68: io peregrino al giogo altiero / passeggio alpestri
occhiata tu mi ringraziavi,... io sequestravo alla tua ìspida istitutrice il braccio
. a. pucci, 4-275: io priego la divina maestade, /..
iv-61: iddio gli ispiri; perché s'io divenissi mai oratore, non cercherei difesa
, propositi. pallavicino, 1-7: io sotto gli auspici suoi [della sapienza]
adesso a queste cose. allora / io ne soffrivo. chi ne soffre è ancora
. l. bellini, 5-2-353: io [dio] il feci vivo [l'
ii-1-104: dalla lira mia, che io ora disdegno di toccare, non ispirano
posso ancor dire: / male non feci io a lei. savinio, 240
cristo] almanco tanto di grazia, che io sapessi per ispirazion divina per qual mio
sapessi per ispirazion divina per qual mio peccato io facevo così gran penitenzia. s.
mente di dio. leopardi, iii-477: io non ho scritto in mia vita se
sopraggiungendo la quale, in due minuti io formava il disegno e la distribuzione di tutto
, 1-xl-179: fu proprio un'ispirazione che io cogliessi per partire l'unico momento del
(316): ecco! s'io davo retta alla mia ispirazione di venir via
finalmente la buona ispirazione di sollevarmi anch'io all'altezza delle cose sante ed eterne
cattolico. -non è cattolico? -nossignore, io sono israelita, ma un mio genero
saranno indicate da questo, ch'io ho rimandato l'articolo a tait
., 27-21: o tu a cu'io drizzo / la voce e che parlavi
non t'adizzo », / perch'io sia giunto forse alquanto tardo, /
24-55: o frate, issa vegg'io... il nodo / che *
vocabulo lucchese. varchi, v-159: io mi ricordo che 'l velluttello nel ventesimo-
morante, 2-76: in carrozza, io m'issai a cassetta. pasolini, 1-66
non è questi quel ruggieri / ch'io audii e vidi l'altrieri / cantare inanzi
feri? ». sennini, 438: io per contentarti vuo'promettere quelle cinquanta fiorini
-quando a isso / sarò, vuo'ch'io mi stia? testi non toscani,
una mattina una chiamata, / ordin ch'io vada subito isso fatto, / che
baldo da pasignano, xvii-269-15: donzella s'io sguardai / vostro bel viso adorno,
-essere istagio. la spagna, 24-19: io ti voglio dare, / se hai
dare, / se hai paura che io ti fallassi, / cavalier cinquecento per
cinquecento per istagi / de'migliori ch'io abbi e de'più sagi. =
., 10-8 (473): io son veramente colui che quello uomo uccisi istamane
giovani non se ne avede, e io te lo mosterrò istamane. piovano arlotto,
contento. parabosco, 2-11: come io avrò ritrovato diluvio, che pure istamane
fo acertato che abbita in questa terra, io voglio ad ogni modo levarli la fanciulla
pregovi che istiate quivi istanòtte acciò ch'io possa sapere da capo quello che iddio mi
: dammi dodici mila uomini forti e io andrò istanòtte drieto a david. aretino
piccolomini, i-72: per instante intend'io un termine indivisibil del tempo, nel
cenni, vi-101: non è istante che io abi avuto ed ò di disidèro d'
guido da pisa, 1-375: io ho una mia figlia della quale ho
.. co'grand'instanzia richiesto ch'io scrivessi come l'ira si potesse mitigare.
alcuno atto. della casa, iv-74: io so bene qual è il modo d'
avendolo apparato per lunga esperienza, e che io ho fatto più con la lentezza che
manzoni, pr. sp., io (167): vi sono de'momenti
pirandello, 8-411: vedete bene che io ho accolto la vostra istanza, felicissimo di
s. caterina da siena, v-210: io desideravo di vedere in voi un vero
la data della presentazione. ibidem, io: lo straniero, che, fuori dei
io. locuz. -a istanza di qualcuno:
e da bene. marino, i-220: io sono stuffo del far sonetti ad instanza
delle prestanze ducati 30, li quali io ho nelle mani a vostra instanzia.
. e. cecchi, 2-70: io non vorrei che una bella donna s'ornasse
abborrito amplesso. comisso, 17-68: io... dalla mia nascita ò avuto
non ne lasciassero inaridire lo spirito che io vedeva già isterilirsi in lui miseramente.
paese istessamente mettemich. nievo, 4-107: io gli dichiarai che avrei fatto la mia
1-i-15: abbiam l'istesso cor didone ed io. alfieri, 4-77: né un
la mia, scritta ieri da bergamo: io dicevo le istesse considerazioni che trovo nella
per tale indecisione, dico, sto io pure in sospeso se andrò o non in
l'istigo. monti, 4-509: non io, / se il re supremo agamennòne
/ alla pugna gli achei, non io lo biasmo. grafi, 5-710: non
: mi istigava la saggia / ch'io venisse con l'armi / a palesar
più volte istigato a farlo prendere, io non l'avrei mai rinchiuso in un
par., 1-114: nell'ordine ch'io dico sono accline / tutte nature,
.. e1 fuoco non può dire: io voglio ardere mezzo questo legno e l'
... /... ch'io, seguendo un mio lascivo instinto, /
repubblica. d'annunzio, v-1-1039: io ho istituito una medaglia di bronzo commemorativa
già noti il maggior numero di confronti ch'io poteva. rosmini, 1-73: l'
amabile la più perfetta fra quante donne io m'avessi mai conosciuto. b.
10-vi-125: una delle più care cose che io possa fare a suo beneficio è di
... del perfetto corteggiano iudico io che debba essere lo instituire e far buono
istituisce una officina, è tale speculazione ch'io so non esservi tornaconto. d'annunzio
instituito di buoni costumi. io. ant. costruito, edificato, eretto
utile e più adattato a quell'età cred'io che si possa proporre, che un'
breve e fuori di metafora, sono io, insignificante impiegato di uno dei tanti
è diventata università;... io indegnamente la reggo, ed insegno istituto civile
(v. istituzione, n. io). 0. rucellai, 8-37
demoni. giannotti, 2-1-341: quando io dico governo cattivo, non voglio dire
infiniti, sono instabilissimi, e credo io sia quasi impossibile in animo giovenile fermare
sarebbe se in questa instituzione, che io ho presa a fare in questi libri,
né un'istituzione elementare e sistematica: io non ho avuto quest'idea, e
umiliate al giocator di pugna, / dov'io solo cantai me stesso invitto.
sera / la non mi aspetti, perch'io ho qui in genova / una faccenda
gli altri. giovio, ii-174: quando io scrivo l'istoria mi scordo d'ogni
istoria umana è ordita / dove lasc'io e 'l suo gran successore / che superbia
vita? livio volgar., 1-21: io non so al tutto bene certamente se
originali. petrarca, 1-2-84: altro vogl'io che tu mi mostre: / s'
abbia. machiavelli, 1-vii-66: quanto io sia discosto dalle adulazioni si cognosce in
: quanto appartiene alla mia istoria, io mi persuado che 'l concetto onorevole in quale
3-14: sopra di me riposa; / io farò che di te, delle tue
in molte cose, nientedimeno non ho io fin ora ritrovato alcuno che ne descriva
: i'mossi i piè del loco dov'io stava, / per avvisar da presso
debbono fuggire. castelvetro, 89: io chiamo istoriale quella materia, la quale
. m'ha servito istorialissimamente proprio come io voleva. gelli, 15-i-59: non è
affreschi mitologici. d'annunzio, i-569: io te porto su 'l plaustro alto,
bronzi prodigamente dorati, gittano fiumi, io non esagero, fiumi, per aria,
difesa di due capi delltstoria civile, dove io parlava del concubinato antico de'romani,
ben dirle, istoricamente almeno, ch'io non so vedere quali opposizioni abbia a
. giovio, ii-174: quando io scrivo l'istoria mi scordo d'ogni
grammaticale e nega l'istorica, che io tutta fondo nella realtà di molte colonie
sua prova. machiavelli, 1-vii-68: io mi pensava che messer lionardo d'arezzo
inf., 27-21: tu a cu'io drizzo / la voce che parlavi mo
non t'adizzo ', / perch'io sia giunto forse alquanto tardo, /
annunzio, v-1-25: non questo gesso che io custodirò piamente, ma il leone di
si dedicavano allo 4 champagne * ma io dopo averne preso qualche bicchiere...
; misantropo. foscolo, xvii-399: io come un istrice vivo nel mio guscio
impressione. carducci, ii-9-123: io non porto il mio nome e la
. idem, ii-13-128: che vuole? io credo di dover mettere al nudo la
. lambruschini, 6-13: voltato come io era più ad investigare i segreti dell'
uno molti. guazzo, 1-112: io stimo fatica soverchia e quasi indegna di
subordinata). consolato del mare, io: giuro che fedelmente mi por- tarò
questi banditi. giraldi cinzio, 6-75: io me ne rimarrò per non parere /
ad istruirmi. e perché vedesse quanto io confidi nella bontà sua, ho scritto allo
f. d'ambra, 4-43: io andrò ad agabito / pe'panni, e
nannini [petrarca], 146: - io ho proveduto da ogni parte tutte quelle
a meno di non istruire. io. rifl. esercitarsi, addestrarsi in una
sapienza). guazzo, 1-148: io stimerei di commettere errore s'io
1-148: io stimerei di commettere errore s'io facessi di ciò alcun ragionamento,
. da ponte, 12: io mi vergognavo internamente d'esser il meno
v. bellini, 533: io domando per tale accrescimento...
uomo curvo su l'aratro... io quando guardo quell'uomo, quell'instrumento
ne lo stormo. cavalca, iii-113: io fui tutto pieno di dolori e di
dee., 8-9 (308): io non vi potrei mai divisare chenti e
dio. tu sarai solamente instrumento ed io sarò el maestro che farò lo edificio.
edificio. che instrumento si sia, io non me ne curo, o nobile,
inquieto. alfieri, iii-1-97: spingendo io più oltre questa importante differenza fra quella
ai molti non vera, ma che io credo pure verissima. papi, 1-1-10:
battaglia. machiavelli, 7-5-32: quando io alzerò uno cappello, dieno in quegli
instrutti / nella cui notte ingombra / io vedea passar gli antichi / mostri e
attribuito a petrarca, xlvii-202: s'io fussi instrutto com'fu salomone / che
dalla madre, mi dicea che, s'io veramente l'amava di casto amore,
apparecchiata alla pernicie del genere umano, io, subito che la vidi, velocissimamente
4-78: bieca stirpe dell'uom! non io con raro / verso di sogni e
giudiziaria (v. istruzione1, n. io). fil. ugolini, 196
(v. istruzione1, n. io). -sentenza istruttoria: quella pronunciata
fede religiosa. savonarola, i-34: io v'ho tanto tempo predicato e detto
dello stato. cavour, viii-20: io penso che sia dovere non solo del
solamente utile, ma necessario, ed io cercherò con ogni studio di profittare delle
ed a me dame istruzione tale che io vegga se io ho a tagliare o
dame istruzione tale che io vegga se io ho a tagliare o ad intrattenere questi
cellini, 1-113 (263): io, che avevo innanzi molte opere d'
sicuramente comandare da uno a il quale io non avevo mai né parlato né veduto
né parlato né veduto, gli dissi che io non avevo per allora isvivatoio, e
italianamente, egli è lasciato solo; e io non so se giuseppe giusti, che
. b. croce, ii-2-viii: io spero che questo libro avrà l'effetto
gozzi, i-63: ciò prova ch'io ero un ignoto dilettante di belle lettere
, ii-1-389: l'apparizione più antica che io conosca è nel libercolo di un tedesco
tendere a fin di chiarezza ciò ch'io dico più strettamente, e non meno
meno di usar metafore diverse da quelle ond'io vesto il concetto, per fuggire in
p. verri, 2-i-1-9: la sera io sto in casa a ripassare il resto
gl'italiani. landò, 1-3: io vidi già l'italia quando ella fioriva,
foscolo, vii-33: o italiani, io vi esorto alle storie. d'azeglio,
. un italiano. sire! s'io vi credessi re volgare, d'anima inetta
). leonardo, 2-649: io lo pregai che dovessi mangiare con meco
, 12-212: la cagione per che io abbia mosso questo ragionamento è la disputa
sono, beatissimo padre, che considerando io la pronunzia italiana, e conferendola con
con questo le ho implicitamente confessato ch'io sono in quella scomunicata, derisa, compatita
cellini, 2-17 (333): io parlavo italiano. balbo, 3-177: leggete
, 7-i-7: dalla qual opera, avvegnaché io non abbia avuto animo di scrivere l'
sapere chi sarà?... io vel dirò; l'implacabile nemico dell'italiana
. 'parlatemi italiano se volete ch'io in tónda. ve lo dirò in buon
, italianòtto. bresciani, 6-xv-291: io passava lesta e ristretta in me;
granatiera! che bel capotamburo! e io, via. tommaseo [s. v
, o antichi versi italici, / ch'io co 'l batter del dito seguo o
. giusto de'conti, ii-79: io discemo infra le gran tempeste / l'
mio, tu veglia al reno; / io sull'alpe itala sto. 2
lor tiranno. foscolo, 1-170: io, pien di nativo / aer sacro,
dicesse il cuore: guarda bene ch'io credo che tu non abbia notati cinque soldi
cresce... il piacere che io sento della benevolenza sua, dimostratami da
mi ricondusse al ponticello, e ch'io ripassai, iterando tre o quattro volte
: né ti maravigliare / per ch'io paia iterare / in questa parte certi /
giovanni crisostomo volgar., 1-2-54: io voglio iterare e da capo ripetere il
quello che con gli occhi miei propri io vedo, e se dall'iterata e
[catullo] scrisse, solo, ch'io sappia, tra'latini, un itifallo
camino, o vero itinerario, che io ser mariano di nanni da siena..
, saprete di mano in mano dove io vo, acciocché possiate mettere i miei
mia partenza. foscolo, v-47: siccome io aveva decretato di scrivere il mio itinerario
crociani come della loro letteratura critica che io consiglio a molti di cercare, come
itinerario. oggi ti accompagno un po'io. -fare, seguire, percorrere
nel buono proposito. marino, i-190: io vi farò qui quasi una breve odissea
verso; / o almen non ho ragione io di lagnarmi / di vederne qualcuna ita
3-43: il medico dub- bita ch'io non diventi iterico, essendo oramai quasi tutto
l'itterizia. gozzano, i-722: io morirei d'itterizia, dopo un'ora.
sig. bozza per gl'ictioliti ch'io ebbi da lui, così sarò a pregarla
sono cave di gesso, e dove io gli ho veduti schiacciati tutti per fianco
di falangi; erano lunghi fino a io m e avevano una pinna dorsale e
puoi con doglia al iudicar che farò io, / che mustrarò el fatto tio en
scrisse non tanto delle colonie, come io credo, quanto della condizione e qualità
20-389: comanda [o signore] che io venga e vinca il nimico mio
, il quale combatte con meco, acciocch'io rapporti vero iudicio contro a lui
iugularvi, ogni poco di mora ch'io interponeva, il mio soccorso saria stato
conculcare. savonarola, iv-567: io ho visto tre spade. la prima
. primo officio mio volere che chi io proposi ad amarlo molto in me conosca essere
e contra italia. boiardo, 2-3-18: io te acerto a affermo in iuraménto,
rugiero. savonarola, 7-ii-127: -se io morto sia, vi testimonio che gli
testimonio che gli è vero quello che io vi ho detto. -prese il iuraménto
, e morì. ariosto, 774: io gli ho dato iuraménto quella lettera essere
costui; né ardì né potee: io iuro per quello cielo e per le stelle
soietta. serafino aquilano, 123: io iurarei che non te offesi mai / per
ugurgieri, 42: o fuochi eterni, io giuro per voi, e per la
le scisme. achillini, ii-144: cred'io che al buono iurisconsulto sia necessario il
godere più iuridicamente il titolo, ch'io professo, di suo divotissimo servitore,
dovrà parergli fuor di ragione, se io non approverò aristotile e tolomeo, quando
risolva meglio di me le difficultà medesime ch'io gli promovo nella loro dottrina.
, viii-273: né essendo li quattro né io iurisperito, si accordamo di domandare,
sarebbe per la casa mia / ch'io fossi in casentino o in valdinievole.
niccolò da correggio, 1-318: ch'io non dubito già, inospite fera,
). arrighetto, 234: io non ricuso di stare teco in giu-
, magno e preziato, / ch'io sono in tua presenzia assassinato.
non è consolo a me, però ch'io non sono senatore a lui ».
morte diva, / se ben vói ch'io te giaccia umile a'piedi. ariosto
. machiavelli, 1-i-48: dico come io iudico coloro [prìncipi] potersi reggere
giorno / che 'l pensier mio figura ovunque io sguardo. boccaccio, dee.,
ruscello; a una domanda tua / io rispondo che è molta acqua di piova
. tasso, n-iv-59: né intendo io qui per soggetti coloro che da aristotele
in quella circostanza. maestro alberto, io: percosso dall'ira divina, ivi medesimo
. franco, 1-44: ti caverò ben io del capo l'izza. muratori,
o 'contesa'. bresciani, 6-xiv-4: io dedico a voi questo mio lavorietto, siccome
carducci, iii-19-231: da que'due io credo prendesse o rafforzasse alberto l'ardore
comune la keteleeria fortunei, alta fino a io m, con corteccia rugosa, rami
quando è verbo, che diremo 'io voglio torre la tal cosa '; e
quando 'buca 'è verbo, che io dico 'buca la tale asse '
', e quando è nome, che io dico 'la buca che è nel
/ la più fina d'amare / ond'io so ricco di gioia d'amanza.
dante, inf., 16-43: io, che posto son con loro in croce
alcuna cosa sentita. gioberti, 1-ii-57: io mi era proposto di ritirare l'idea
dio mi lasci veder la dia / ch'io serva a madonna mia / a piacimento
lettera. michelangelo, iii-287: com'io abbi la vostra, signor mio,
, i-12: la mia sorella giulia ed io, seguitando il destino della madre,
la notte morire. machiavelli, 1-viii-75: io ho paura che costei non sia,
abbandoni petronio, in casa del quale io sono alloggiato. trissino, xx-i-88:
purg., 5-79: ma s'io fossi fuggito in ver la mira, /
più pensa in ipsa, / così svariava io, per mio difetto. boccaccio,
eccedere il numero che avea fissato, ch'io promisi a me stesso di non le
(v. anche casa, n. io). boccaccio, dee.,
, o mamma! '. saba, io: elio, è al tuo cor
causa del mio mal stato ella, / io l'odiai sì che non potea vedella
« brutta cattiva, adesso te le dò io! vergò- gnati! vergògnati! »
traditora: / tè disposta al fin ch'io mora / per amore e gelosia.
le lacrime su gli occhi, ch'io vada a intendere se è pur vero
il che fo con tutto quello ch'io voglio e ch'io posso. manzoni,
tutto quello ch'io voglio e ch'io posso. manzoni, v-1-563: intanto
sdegno, me la rendè e comandommi ch'io non le tornassi davanti, se non
poco chiara, e le piume. / io non la veggio. zeno, i-143:
l'han fatta parer diversa da quella ch'io prima la pubblicai. carducci, 1014
n-ii-253: prendi la mia destra; ch'io la ti porgo a baciare, e
/ che dicesti per voler delezare. / io sì me la ridea, / togliendo
. guicciardini, 2-6-70: come io scrisse per la de'9, li inglesi
mi, re, dò; / ed io sto colle muse a tu per tu
reverente ai piedi / le di'ch'io sarò là tosto ch'io possa. boccaccio
di'ch'io sarò là tosto ch'io possa. boccaccio, dee., 2-5
fosse ricevuto. gelli, 7-419: io vo'che voi mi prestiate dopo desinare
mondo degli al di là, ch'io non conosco. -di là:
tanto a li occhi miei / mentre ch'io fu'di là. idem, purg
mia morte me non dimentichi, acciò che io di là vantar mi possa che io
io di là vantar mi possa che io di qua amato sia dalla più bella donna
qua. panciatichi, 73: signori, io me ne vo; / chi vuol
, iii-259: uh che danno! s'io morivo ieri, andavo di là senza
: toma tu in là, ch'io d'esser sol m'appago. guicciardini,
piaciuto pur fosse là sopra / ch'io vi morissi, il meritai con l'opra
la mia... il voler io a forza, a cagione del non aver
ragazze si eran messe a ballare. io suonavo - pablo qui, pablo là -
passa / da la spoglia, ond'io vo caduco e frale. tasso, 6-ii-135
quella [siepe]... / io nel pensier mi fingo; ove per
nuova divisione. grazzini, 4-60: -ed io che far ne posso? -andar
manzoni, pr. sp., io (187): scappatale finalmente la
la cosa, o andate pure, che io ve la passo. 'per questa
là, spiffera -gli disse sganzerla. -neppur io l'ho mai saputa bene la tua
, -mi disse. -una volta ero anch'io come te. so che ti piace
molto ver- tuosa, con la quale io aveva domestichezze via là via loro.
mi troveria a far da labardiere ancor io per godere d'una conversazione così uniforme
ogn'om par che dica: « io t'abbandono », / veggendo la mia
e 'l nuovo nome, di ciò ch'io solea / altra volta esser, la
inf., 25-21: maremma non cred'io che tante n'abbia, / quante
poliziano, st., 1-24: io fo cader al tigre la sua rabbia,
dossi, 3-20: sfumati sei mesi, io poteva già assistere alla distribuzione di bricie
di napoleone. tarchetti, 6-i-393: io lessi sul suo viso una storia che mi
238: per qual cagione, poscia ch'io ho bagnate le labbra entro alle onde
vi-404: guai a me! imperciò che io tacetti, imperciò che fui uomo il
... conciò sia cosa ch'io sia uomo immondo di labbra ed abiti in
parabosco, 1-41: m'accorsi ben io che tu gli aresti anco dato altro
manzoni, pr. sp., io (187): la conversa, dopo
udirà faraone, specialmente conciòsia cosa ch'io sia non circonciso de'labri? diodati [
: come mi porgerebbe orecchio faraone, essendo io incircunciso di labbia? idem [bibbia
propri propositi. leopardi, iii-312: io le parlo con cuore sulle labbra,
salotto comune a chiacchierare, a pendere, io, dalle sue labbra, e a
intensa attenzione. ariosto, 10-4: io vi vo'dire, e far di maraviglia
santissima, se ha da succedere, che io non 10 sappia innanzi. 13
umile retaggio / a chi cadrà s'io moro? pirandello, 8-358: questa bugia
papi, ii-143: ultimo e primo io solo, io sol radice / son
ii-143: ultimo e primo io solo, io sol radice / son d'ogni labe
4 4 languente '; ned io, benché non sieno errori, voglio
passeggero. fra giordano, 3-1 io: i beni del mondo...
movimento? ciro di pers, 2-72: io non so veder di sue fortune /
memoria). boccaccio, viii-i-iii: io che debbo di me presumere, conoscendo
già essere di mente uscito quello che io pure ora vi ragionai. fagiuoli, vii-78
popolari. monelli, 2-110: possa io vivere a lungo con scelti amici,
, metamorfosata fin nell'ultimo laberinto dell'io. c. e. gadda,
estinto / serebbe almeno, nel cor io sperava! giusto de'conti, i-69:
imprese / mal impiegate, astretto ora son io / a patirne le pene, io
io / a patirne le pene, io che mi trovo / d'onor, d'
aveano cagionata quella singoiar malattia. ed io, non vedendo strada per me di uscire
di morirne. monti, i-101: io non pretendo d'invilupparmi affatto nei laberinti
. manzoni, pr. sp., io (183): è una strada
. galiani, 3-47: non già che io creda che nuovi metalli e gemme non
. idem, purg., 22-8: io più lieve che per l'altre foci
onta e martirio. malpigli, xxxviii-64: io m'ho potuto e posso ben dar
e posso ben dar vanto / ch'io agio amato delle donne il fiore,
tutto mio labore, / quanto che io taluni, / convien che si consumi
un pesce 'labro', la qual voce io faceva venire da xdt$po <;, cioè
allegri, 250: quasi che io sia lacchè d'ognuno e paggio,
il giovane, 9-107: andrò ben'io dove cresciuti i ruoli / oramai 'n
pulci, iv-24: sai tu ben quand'io ti sono un succio, / quand'
/ dicendo quel: luigi, s'io mi cruccio. varchi, 3-57: quando
. m. cecchi, ii-27: io non voglio usura / da lui, ma
ferrari, 527: coteghino e cappelletti / io ti mando per befana. / a
piace. d'annunzio, iii-2-295: io non avea se non il morso /
/ congegnato dal fabbro di metàna. / io non avea se non la mia lacciaia
al figur. bruno, 3-931: io non credo d'esser legato; perché son
-e mai null'altro laccio, / ond'io di speme ag ghiaccio
più fiacca / spezzar veggio; onde io più laccio e cinghio, / e sempre
-rifl. guittone, xlix-16: io v'aiuterò com'io v'offesi, /
guittone, xlix-16: io v'aiuterò com'io v'offesi, / se libera star
e dolcemente, / più che sperato io non avrei, dal laccio / l'
-catenella. foscolo, xix-187: ch'io ci avessi pensato [al rega- luccio
amor mi prese. petrarca, 96-4: io son de l'aspettar ornai sì vinto
e mio. buonaparte, 1-1-1: io pervenni a venezia per dar in nuovo laccio
stretto non sei tu, stretta son io, / ma sei troppo importuno, idolo
. metastasio, 1-i-425: misera ben son io, / che nel segreto laccio /
sincera riconoscenza. luigini, xlv-223: io, astretto dai lacci della gratitudine,
almen vada sicura / che, dopo ch'io sarò fredda e di ghiaccio, /
un lazzo / d'intorno, sì ch'io non posso voltarne, i et è
tesi tanti lacci che impossibil era che io non restassi colto a qualcuno, dal quale
mai, o non senza grandissima difficoltà, io mi fossi potuto distrigare. brusoni,
seco lo mala natura: / ond'io ti priego che da lei ti spacci.
. della casa, ii-49: se io non m'inganno, al nostro ozio e
/ tra lacci, fra pene / io vivo quaggiù. g. gozzi, i-15-150
e felice. serdini, 1-67: io son fra color che nei tuoi lacci [
i ferrei lacci! metastasio, 1-2-237: io ti credea, / fulvia, più
, faccenda. maszei, 26: io aveva già pensato menarlo un dì insino
mi è rimasto degli studi; ma io non mi posso sviluppar da molti lacci
. l. pascoli, i-182: io però non so comprendere come egli,
innumerabili lacciuoli! cesari, iii-271: io n'avea mille altre e mille lacciuoli
, / rispuose: « malizioso son io troppo, / quand'io procuro a'
« malizioso son io troppo, / quand'io procuro a'miei maggior tristizia ».
. petrarca, 69-3: ben sapev'io che naturai consiglio, / amor, contra
venire in firenze eustachio e trafugarlo perché io non lo vegga, e tendermi lacciuoli
(v. laccio, n. io). trattato delle mascalcie, 1-225
dò lor licenzia. tasso, ii-534: io sarò costretto di sup plicare
, indebolire. michelangelo, 1-i-96: io son ito da dodici anni in qua
5. gregorio magno volgar., 4-1 io: quando pigliano la cura del reggimento
curomi, / né sento il duol ond'io mi struggo e macero. nardi,
comodità di farli torto, tanto più sono io crudelmente afflitto, lacerato dalla conscienza,
piagne. bembo, 9-1-30: col pigliare io la parte mia del dolore..
, 12-i-259: mi lacero infinitamente ch'io non sono potuto intervenire a prestarli quelli
. se voi mi piacete, o s'io di piacervi m'ingegno? guido delle
per altro che per lo solo studio ch'io vi ho posto e per il buon
, corrompere. dolce, 9-3: io volea dir quant'è corrotto e lacero /
sole, il vitreo ghiaccio / ed io a gli occhi tuoi, fioria mia bella
/ lacera ornai, che in tanta noia io porto. -lacerare le orecchie di qualcuno
. r. carli, 2-xiii-289: io voglio notomizzare ancor più questa moneta bassa
villa. /... / io gli scorticherò colle mie mani, /.
figiovanni, 30: aimè! che ancora io furiosa rifeci le lacerate navi, acciò
-alterato, corrotto (un testo: per io più con riferimento agli errori di stampa
., 339: di che mi posso io vergognare, con ciò sia cosa che
sia vecchio e di grande tempo e io sia sì crudelmente lacerata che niuno potrebbe
g. b. andreini, 90: io quegli fui / che nel conflitto eccelso
divine vivande. firenzuola, 706: io credetti aver preso marito e aver trovato
marito e aver trovato la casa mia e io ne son venuta in carcere, stiava
volgar., 19-1 (346): io soe fermamente che tu...
il maledico? martello, 195: io ti giuro che, più d'una
e del pubblico. gioberti, 1-ii-192: io non ho mai restituiti gl'insulti e
lacerazione. d'annunzio, vi-2-515: io era agitato da un fremito non dissimile
così che una volta o due soccorsi io l'amico sorpreso in quell'angustia,
. buonarroti il giovane, 9-126: io mi credea ch'ai vestimento / lacero
di sì laceri avanzi. scaramuccia, io: il genio e l'opere sue famose
fatto paladino alla sua reggia. / io tornerò con lei qui, nel recinto /
ojetti, ii-136: mi ritrovo anche io a camminare fra una trave e l'altra
o italia, in te non trovo io più te stessa. de sanctis, ii15-
: degnami, signor mio, ch'io lasci il mondo / e sue miserie e
/ tu sali felice mongolfiera: / io resto in sogno una lacera figura.
: del mio / precipizio infelice ancora io porto / lacero 'l core e la ragione
armi pesanti e con la mia frenesia spirabile io portavo meco il mio fratello latino avvolto
scritto. giovio, i-222: perché io so qual fastidio portino le letre longe
uso avverb. tolomei, 2-244: io son con le podagre già otto dì nel
nel letto disperato. bisogna dunque ch'io scrivi laconico. c. gozzi
giovio, ii-168: mi perdoni s'io sono stato prolisso nel caso mio in
fusse in congiuntura della partenza del coriere, io sarei più che prontissimo in fare le
quale entrasse la gente a sudare. io per me tengo di certo che impropriamente
talora bagnava la mia faccia, onde io mi ricopria con porre le mani spesso
che l'anima trade / come fec'io, il corpo suo l'è tolto /
di conforto bisognoso come tu se', io di te a te medesimo mi dorrei
-lacrime! -esclamò annetta commossa - e io ne sono la causa? e. cecchi
di dolcezza in tanta copia / ch'io non posso parlar. metastasi, 1-i-461
parlar. metastasi, 1-i-461: anch'io sperai, crescendo / su torme tue
idem, conv., ii-xn-5: io, che cercava di consolarme, trovai non
; vieni, vieni, figliuolo carissimo. io ti posso ben chiamar caro; tanto
me so- lazzo e gioia, / io lagrime da te, martìri e guai?
cordoglio ufficiale. carducci, ii-8-206: io per me ammiro il creatore di lucia
una cosa stupenda, e potrei piangere ancor io, se il dono delle lagrime non
potenti. magalotti, 20-14: da ragazzo io non ho bevuto mai altro che vini
: il serenissimo gran-duca mi comanda che io faccia pervenire a v. a. s
si vede la notte dal 9 al io agosto, perché in tal giorno ricorre la
dilegua il tuo martirio; / ché s'io per te respiro / tu regnerai per
cellini, 2-113 (497): io lasciai passare parecchi giorni, tanto che
lasciai passare parecchi giorni, tanto che io pensai che fussin rasciutte le lacrime. metastasio
con le lagrime. nievo, 804: io ringraziai più a lagrime che a parole
e quella pura fede / per ch'io tante versai lagrime e 'nchiostro. boccaccio,
sospiro. luca pulci, 1-85: io divenni all'arrossir più bello / con certe
fitte ad arte. liburnio, 2-9: io mi vissi, pensando che ogni mia
miei! saba, 222: un modo io so, so un giusto modo e
cor mi porse. trissino, 2-1-183: io nacqui già ne finfelice gnazia, /
xvi-159: l'unica cosa buona ch'io faccia in pavia si è di valermi
, / da quel ciglio umiliato, io ben comprendo / il pentimento suo.
tosco. idem, 311-13: or cognosco io che mia fera ventura / vuol che
ben che m'hai già dato, / io vada per dolcezza lagrimando? beccuti,
e sospira. metastasio, 1-5-127: io son / fuor di me stessa, e
lacrimare. emilia rispose: -non ci sono io? ti terrò compagnia. sbarbaro,
e zitto nel mio letto la notte / io di sbigottimento lagrimavo. 2
, così che in breve rosetta ed io cominciammo a tossire e a lacrimare.
dante, purg., 13-108: io fui sanese... e con questi
, 23-55: la faccia tua, ch'io lagrimai già morta, / mi dà
, / quasi volessi dire: / « io me ne vo, ma resta il
misimi ne la mia camera, là ov'io potea lamentarmi sanza essere udito. idem
la lingua. / è tempo ornai ch'io taccia. 15. locuz.
d'annunzio, v-1-738: patisco anch'io il responso di calliope, come il figlio
. bembo, 10-viii-176: venerdì notte io ebbi così dure e affannose e sospirevoli
così, com'è, colle sedute ch'io leggo è una ironia, una cosa
ultima volta che in queste lagrimevoli storie io favelli di me. carducci, iii-3-38
pulci, 19-16: né creder ch'io tenessi gli occhi asciutti, / misera a
sempre lacrimosi e meschinelli, / dovunque io fu', lascioron due rucelli. bandello,
iv-364: quando leggo i suoi versi io me lo dipingo qui [il petrarca
solo in voi di pietà non scorgo io segno. e. cecchi, 6-278:
diffusa. monti, x-5-361: volentier ben io / assentito t'avrei d'un lagrimoso
'l mio maestro pose: / ond'io, che fui accorto di sua arte,
importa più dunque l'avermi per moglie. io m'era promessa a un giovane che
tien diffeso, / sperando ognor ch'io possa saziare / el lacrimoso cuor ch'
ma non già senza te viver poss'io. pasquini, lvii-95: avea d'
brignole sale, 2-391: ma che vad'io con memorie lagrimose straniere funestando la letizia
): a ciò che con alcuno essempio io dimostri quanto nocivo sia far mercatanzia di
, 1-335: li miei compagni, ch'io menai meco da troia, nel cammino
que'belli occhi asciutti / per ch'io lunga stagion cantai et arsi! muzio
. attribuito a petrarca, xlvii-143: io ho cerco del mondo ogni suo stile
in lagrimosa. guidi, xxx-5-303: io solo ho voce lagrimosa, e solo /
varano. gori [tommaseo]: io credo che nell'originale greco sia in
sentivo già ch'essi mi amavano e che io li amavo, e che tra noi
noto verso è proceduta dal non avere io mai trovato un verbo che equivalgaallo * sbracarsi
] c'è sicuramente luogo, perché io ho sempre avuto speranza che in ultimo
. foscolo, xv-396: anche ciò ch'io ho stampato traendolo dalla volgata parrà nuovo
30-73: ivi è romena, là dov'io falsai / la lega suggellata del batista
in lutto. tansillo, 1-306: io credo che abbi visto quella opretta, /
antico mi sovvenne: / che laddove io l'avea per sentenza / sbandito,
e povertà. benzoni, 1-66: io non mi posso imaginare che ladrarie fra costoro
24-138: in giù son messo tanto perch'io fui / ladro a la sagrestia d'
., 9-4 (363): io non so come io non t'uccido,
363): io non so come io non t'uccido, ladro disleale, che
xxxv-ii-639: qua'son le cose vostre ch'io vi tolgo, / guido, che
sfacciatissimo ladro dell'altrui roba, se io m'attribuissi la sostanza di quest'operetta.
, 1-ii-374: mi mandò là, e io vi andai / come il ladro alla
alla forca, dubitando / che, partito io, e'non la maritassino.
: in modo molto sciatto. io. prov. garzo,
, iii- 915: sì, io la voleva rubare! la borsa è nelle
borsa è nelle sue mani, ed io la voleva rubare! l'ha rubata a
in braccio. badalucchi, 17: io vorrei vedere un poco quella traditorina,
nell'animo del lettore... io resterei in concetto non solo d'involator delle
madre, / anzi matregna, e io piatoso figlio, / grazia di lingue
chiuso a sportello, / e ch'io non me n'accorsi, un ladro sguardo
: benedetti quegli occhi ladri! ch'io ti voglio un bene ch'i me ne
42 doi navi francese mi consigliano ch'io mi metta il cervello in riposo di questa
, 33: ah, ah, io mi son pur cavata la voglia di questa
volta. fogazzaro, 11-55: crederesti che io fossi venuto per divertirmi in questo ladro
parole ladrissime. monti, vi-210: io poi la supplico di ottenermi dall'inclita
i più ladri versi; e pure io tento / in punte escandescenze non uscir.
farò per dio: voi di sì e io di no. mercati, 1-37:
questo il ladro mio destino / ch'io non v'ami e osservi mi disvia.
cesari, 7-336: una ladroncellaria così nuova io non la sentii mai. d'azeglio
basta egli avermi involati que'danari che io ti prestai per coprire le tue ladroncellerie
dee., 8-5 (260): io vi priego, per dio, che
. ser giovanni, ii-153: veggendo io questo ladroncello andare mendicando le parole,
gran male. cammelli, 273: io parlo, per dir ver, d'un
consiglio a dio e disse: perseguiterò io questi ladroncelli? e piglie
ladroncelli? e piglie rogli io o no? fatti di alessandro magno volgar
ladro sguardo di lilla]; ond'io pien di rovello, / a fare il
: / non è ladron, né io anima fuia. landino, 92: ladrone
. firenzuola, 203: poco avanti che io arrivassi a eboli,...
debba esser da voi saettato, né io anima fuia, che per ladroneccio o furto
læ. fra giordano, 5-43: s'io altresì veggio colà le meretricie, son
altresì veggio colà le meretricie, son io altresì tenuto d'andare læ e d'
f. f. frugoni, vi-226: io fui ramarro vorace, lagarto tenace,
venne una donna, e disse: * io son lucia '. -preceduto
, no ve dadi lagna, che io girò a l'arcevescovo e farò sì
., 32-95: « vivo son io, e caro esser ti potè » /
« se dimandi fama, / ch'io metta il nome tuo tra l'altre note
elli a me: « del contrario ho io brama; / lèvati quinci e
passi lenti e scarsi, i e io attento a l'ombre, ch'i'sentia
d'amar quella hai preso / a cui io dissi: -tu sola mi piaci
questi panni m'hanno sì stanca ch'io non posso più gire », e così
, per premio, spazio, ond'io la morte / possa sperar con l'animo
di rinfacciarvelo. carducci, ii-10-260: io non mi lagno che tu mi scriva troppo
lagno che tu mi scriva troppo spesso: io non voglio importi 'more 'o
, iii-68-2: amato gherarduccio, quand'io scrivo / di quella ch'ad amor
. cariteo, 89: di begli occhi io più lagnar mi soglio, ché giamai
sangue; / né per altro, cred'io, mendica, esangue, / italia
: or via... conviene ch'io ti lagni il mio colloquio con petracchi
, e tu devi esserne sollecita; io farò forza a'miei occhi e al mio
20-401: vedi, margherita, quant'io t'amo, / trami fuori di questo
di fiume. fogazzaro, 12-x-359: io tengo a oria, sulle rive del lago
petrarca, 306-14: lei non trov'io, ma suoi santi vestigi / tutti
dante, inf., 32-23: io mi volsi, e vidimi davante / e
sì ch'i'caddi; e lì vid'io / de le mie vene farsi in
fermo e lucia, 354: son qui io, il vostro curato, a liberarvi
un lago. mattio franzesi, xxvi-2-319: io non vo'parere un salomone, /
vo'parere un salomone, / dov'io non sono, e far di testi un
traspone. cesarotti, 1-xlii-43: s'io scrivessi ad uno schiavo dell'etichette aristocratiche,
blefarottosi, lagottalmia '. ancora io non avevo vita. re,
. d'annunzio, iv1- 417: io partii per venezia, solo,..
, 3-33: che bramate? / io so trovar le note e le parole.
rosa, 130: lusingarmi di nuovo io più non voglio. / chi infelice mi
. cavalca, 19-340: essendo io ancora giovane e in abito laicale,
ariosto, 789: se non fosse che io temo le censure ecclesiastiche per aver beneficio
le censure ecclesiastiche per aver beneficio, io non guarderei che costui fosse prete,
.). bresciani, 6-vi-6: io non avea segno di prete, ma era
sacerdote a david, e disse: io non ho pani laici alle mani, ma
; laicista. manzoni, v-2-284: io, laico in tutti i sensi, non
, specialmente con me? o sono io il capro espiatore di cotesto malaugurato ginnasio
opere che già in stampa si veggono, io non so qual laidezza o scurilità rinchiudono
fama. gioberti, 2-240: se io... empiessi i miei scritti d'
. bartolini, 143: ma pensavo io, al bello, al brutto? oppure
, che non sono così belle come io, erano sguardate, ed io no,
belle come io, erano sguardate, ed io no, per mia laida cotta.
sia laido guazzabuglio. botta, 5-439: io ho voluto riferire questo discorso elogistico dell'
laido amatore. castiglione, 249: or io non voglio seguitar più minutamente in dir
111-4: s'eo tale fosse, ch'io potesse stare / senza riprender me,
, 30-127: ma che destin die'io? questo è un amare / soverchio
piano nascoso. marchetti, 4-262: bench'io mi creda appena / ch'essi pria
ma tanto mi è rimaso ancora, ch'io ho nella bocca un laido dente.
i romanzi moderni sono un laidume. io non so come per tanti anni ha potuto
, 256: ine cantammo il boccia e io una laida. e poi il menammo
. michelangelo, v-61: mi scrive che io gli facci fare una lama d'una
una lama d'una daga, e che io facci che la sia una cosa mirabile
. bandello, 1-3 (i-48): io ho comperata una spada di lama vecchia
cuore venga avanti, che l'ungerò io davvero con questo '. -coltello
primavera che a me non piaci, io voglio / dire di te che di una
: tre lame, ne le quali io abbia a scrivere / con certa orazion certo
venir finalmente a mezza lama, / io son qui senza voi, né più,
bisogna evacuar ben bene questo corpo. io per me verrei a dirittura a mezza lama
fiume). algarotti, 1-vi-23: io mi vedeva ora in cima, ora in
cigni domestici. bartolini, 20-307: io cercherò in questa lama di fango / d'
inf., 32-96: del contrario ho io brama. / lèvati quinci e non
, sentimentale. carducci, iii-24-232: io mi contenterò di osservare che tutto cotesto
e speziosi gli dii? non accade ch'io ve ne faccia qui la pittura,
ma sapete quel che ne farei, s'io fossi voi? una bozzima di tutto
a. f. doni, 130: io anderei a lambiccar volentieri, un'altra
'n quint'essenza il ghiribizzo, / ch'io son per dirti. f.
a. f. doni, i-5: io, che non sono nesun di questi
almeno qualche tal succo; ma se io lambiccassi cento anni le forze del mio,
, ii-1-191: tra quella gente lambiccata io ero una figura insignificante, stavo tra
che men piace e ne risuona, / io son sempre nel lambicco / sui i
neve intatta. varano, 1-149: io tardi penetrai d'erti pungenti / cedri
frugoni, vii-175: con le mie lambiture io ti prometto di guarirti le piaghe dell'
, 12-i-88: « o'non l'ho io [la vigna] », disse,
vigna e non l'abbia fatto? forsi io ho aspettato che facesse uva, e
vi farò i cappelletti come l'intendo io, seguiti da un bel porcello allo spiedo
presto]. far ini, ii-562: io so che in mezzo alle molte e
pensando che, se de la sua partita io non parlasse alquanto dolorosamente, le persone
. anonimo, i-518: io mi doglio forte / e laimentomi spesso.
ne la mia camera, là ov'io potea lamentarmi sanza essere udito. idem,
: lasso! s'i mi lamento e io n'ho ben donde, / ch'
n'ho ben donde, / ch'io corsi e corro sempre gli anni rei,
giacomo da lentini, 32: s'io doglio no è maraviglia / e s'
doglio no è maraviglia / e s'io sospiro e lamento. elegia giudeo-italiana, xxxv-i-
, disse: « fratello, potrei io per grazia grandissima aver un rametto de
amor le fece orranza, / ch'io 'l vidi lamentare in forma vera /
compagnetto da prato, 230: perch'io mi ti lamento / d'una mia disaventura
non mi lamento mai / per pena ch'io ne senta o per rancura. dante
compiango ad ogni ura, / ch'io fui l'amico senza infingimento, /
paese spesso / tutto il paese a lamentarsi io sento: / dunque ognun si lamenta
lira. nigra, 39: odo io, pur odo dell'adriatico flutto / il
: vorrei certamente che queste cose ch'io vi scrivo, e quello ch'io
ch'io vi scrivo, e quello ch'io innanzi nel senato lamentai, fossono.
agli italiani. carducci, iii-24-393: io lamento che luigi xvi non fosse in
accusare. carducci, iii-1-78: non io lamento perfida / la mia fanciulla:
la mia fanciulla: escluso / non io gli aspri fastidii / de la proterva
moltitudine mormora con tra di me? io hoe udito le loro lamentazioni. la coscienza
quale fece gran lamentazione perché dubitava che io non fusse stato morto. giuglaris, 3-7
b. croce, iv-12-131: io, fermo nel proposito di non lasciarmi
niun diletto sarà da te preso, che io col lamentevole disio non ti seguiti ognora
e mormorio. monti, vi-112: io sperava qualche sua lettera; ma finora
morta? »; / e mentre ch'io la chiamo, me conforta. petrarca
, certo, caro mio benedetto, io non credo che, poi che il mondo
da s. c., 112: io ho fatte molte parole nel senato;
lussuria e della avarizia de'nostri cittadini io ho fatti lamenti; per la qual ragione
d'annunzio, iii-i- 124: io udiva la voce lamentosa della figlia di cassandra
francesco. d'annunzio, iii-1-577: io m'era tediata nelle mie / stanze,
lamina. trissino, 2-1-260: io vo donare... /..
g. cavalcanti, i-300: mand'io a la pinella un grande fiome /
. eneide volgar., 126: io hoe quattordici lammie bellissime, donzelle divine
segugio. campofregoso, 1-9: io mi mossi non con passo lento /
. '. d'annunzio, v-1-726: io ho rinvenuto una piccola testa giovenile,
, pr. sp., 1 (io): uno spadone con una gran
lume. d'annunzio, iv-2-513: se io fossi il vostro sposo,..
il vostro sposo,... io vi darei una casa ove il giorno entrasse
. e. cecchi, 6-149: io pensavo a cotesti canali, percorsi da
forse alcuno... si maraviglierà che io affermi che l'aria contigua superiore sia
d'annunzio, v-3-617: dall'arsa cattedrale io raccolsi e portai meco alcuni frantumi di
chiamare galiopsi... questa adunque affermerei io esser la vera e legittima galiopsi,
gramo / per dimandar merzé, com'io che forse / preso non son da men
. b. tasso, i-193: io ti vorrei sacrar, come a divino,
salvezza eterna. serdini, xxxix-i-83: io te ne obsecro per quella sentilla /
nostra vita i comodi illustrando, / io seguo te. baruffaldi, 1-146: nasceran
, par., 17-5: tal era io, e tal era sentito / e da
desio l'accende; / ben vegg'io che sua lampa, / perché d'alto
la chiarissima lampa e il senso patia, io vidi fra molti tre potentissimi e altissimi
lucida e serena. galileo, 4-3-100: io ho ben mille volte posto cura alle
carta dipinta. e l'ammirai anch'io, tanto più che sentii dire da
tua parola colore dell'anima, / io resterò a tuoi piedi, finché l'
ed evidente. pananti, i-323: io fo tutto veder chiaro e lampante, /
non ne avessimo alcuno, basterà, io credo, mostrare ai giudici il suo signor
cecchi, 7-3-2: con questa scritta finta io vo'cavargli / trenta lampanti più di
d'amore. pirandello, 8-154: -sono io! infame! traditore! -mi
, 2-74: perché lo spagnuolo sbuffava che io non ne facessi stima del suo tartufo
di gatta. caro, 2-1190: io veggio, io sento / sonar gli scudi
caro, 2-1190: io veggio, io sento / sonar gli scudi e lampeggiare i
so più che far deggia, / quand'io son là, dov'è mia donna
dov'è mia donna bella; / s'io miro l'una e l'altra chiara
nel suo bel viso, / com'io le fossi presso, / e veggo lampeggiar
tolto, / che in quel punto vederla io mi- credei. alfieri, 1-221:
brignole sale, 2-325: sento ben'io che per novel pensiero / producitor di
han fatto il seggio, fan ch'io lodo / amor, ch'ogn'altra fiamma
i-183: ardo quando talor vien ch'io rimiri / madonna lampeggiar lieta e vezzosa.
così tenera e bella gioventù. birago, io: parve che per qualche tempo restasse
quella croce lampeggiava cristo, / sì ch'io non so trovare essempro degno.
può avere una lunghezza fino a io km). -per estens.:
-lampo globulare: palla luminosa di circa io cm di diametro che segue una traiettoria
dante, par., 25-80: mentr'io diceva, dentro al vivo seno /
le falci in man de'mietitor vegg'io / sotto il penduto sol dar lampi e
onore. del bene, 15: io un giorno al tuo splendente lampo /
un soave ardore, / il dì che io vidi il bel sembiante umano. aretino
ariosto, 117: amor vuol pur ch'io v'ami, / e ch'io tema
ch'io v'ami, / e ch'io tema e ch'io speri e 'l
/ e ch'io tema e ch'io speri e 'l mio mal brami / e
e 'l mio mal brami / e ch'io corra al bel lampo che mi strugge
e lo strugge, e 'n ch'io m'avampo. bembo, iii-530: se
i lampi d'oro, / che io me ne moro. bruni, 248:
me ne moro. bruni, 248: io sol godo e gioisco, / mentre
d'incerti affetti; / tu parli, io parlo, e negli ambigui detti /
detti / oracolo tu sembri, ed io sibilla. gigli, 2-190: mostrale
, 1-xxxiv-20: no non t'inganni, io dissi, / e gli apparvi in
ciel t'inspira, / pronea son io, già tua nutrice. d'annunzio,
vita. michelstaedter, 766: io non ti parlo di ciò, né so
. sarpi, i-1-224: quello che io accennai a vostra signoria dover scoprirsi tra
de'pochi lampi di quella libertà ch'io dico. cuoco, 1-45: i
, 665: potete credere che io andava molto cauto nello strapparle di bocca
a me si mettessero a correre e anch'io dietro a loro potessi attraversare l'incrocio
treno rapido. carducci, ii-17-19: io sarò a roma la sera del 19 col
omnibus 'è una complicata scienza che io appena intravidi a lampi. carducci, ii-8-
veduto da ciacco. velluti, 207: io non senti'in tutto quello tempo né
avendo mangiato più lamprede e pesce che io mangiassi mai. anonimo toscano, lxvi-1-45
pirandello, ii-2-1141: -sapessi come sarei buono io! - sì, come la lampreda
., giovio, ii-59: se io fussi granvela, io persuaderei a cesare
, ii-59: se io fussi granvela, io persuaderei a cesare che volesse in forma
, xvii-190: quanto all'aflitto, io lo tengo apparecchiato qui da più giorni,
fra le nostre festive / danze innocenti io non so quale il trasse / curioso desio
quelle sacre lane che pur ha, io mi lusingherei che venendo in germania volesse
chermisino. gioberti, 1-ii-218: se io, pogniamo, vi calunniassi, sarei una
a costui... col quale io mi sto in questa camera, nella qual
d'una lana. cantoni, 422: io non faccio nessuna differenza fra i due
puoca lana. redi, 16-iv-93: io per me credo che in fine abbia ad
di cosa che, liberamente parlando, io stimo assai meno della lana caprina.
, molto commosso: pensavo che insomma, io, figlio del lanaiolo di biella,
v. piccati, 71: io veggio qui nella seconda maniera un metodo
: le ragion vostre in egual lance io metto. r. campeggi,
tra la terra e il cielo, e io dissi all'angelo che parlava in me
segnate sulla medesima. tarchetti, 6-ii-517: io credo che potevate benissimo averlo dimenticato [
10-7 (449): dal giorno ch'io il vidi a scudo e lanza /
con la lanza in mano, et io togato, / fummo obsequenti ai re.
, 5: quante volte mi sono io risoluto di più non oltraggiarti...
riferire. chiaro davanzati, xxiii-46: io non posso guerire, / se quei
medicina mi riporse; / così od'io che solea far la lancia / d'achille
d'achille, / da voi ferito io fui, / da voi salute a la
tuoi ne dimanda, / benché anch'io sappia della sua possanza, / ché 'l
faraldo d'una ad altra banda / vidi io passato d'un scontro de lanza.
scuopro da me da me, sì che io ho la lancia da monterappoli in mano
s. bernardino da siena, 865: io vi dico che voi diate quello che
lancia pigli. foscolo, xvi-491: perch'io sono pronto ad abbassare la visiera ed
in lusinga ch'essi m'ascolteranno quand'io li pregherò. -pigliare, vibrare
gilio, l-n-43: voi penserete ch'io sia per portar la lancia qual che
, 1-xvii-11: eh più d'uno cred'io di costoro piegherà ben volentieri il ginocchio
provarcisi. mercati, 43: io veggo che egli impazza sopra quel chiavistello
rotte, / non credi tu ch'io conosca rinaldo? d'alberti [s.
bellini, viii-421: tal membro del camaleonte io lo soglio chiamare non lingua, ma
puntatore. d'annunzio, v-2-576: io avevo davanti a me, in prua
michele da cuneo, lix-48: se io vi dicessi quello abiamo facto de triunfi
, 3-239: è ben vero che io non ho mai altre volte inteso che in
che vedere. de sanctis, ii-15-120: io vorrei umilmente dirgli [al deputato mandoj
/ lancia vividi rai, / ch'io vegga ornai dolce il mio ben dimora.
insieme della miglior forma di pubblicazione. io inclinerei a lanciarla sola in un opuscolino
-intr. boccaccio, vi-101: s'io credessi ch'amor per mio pregare /
pregare / fra noi dirittamente giudicasse, / io dire'che cavasse / del suo turcasso
, o in molte de l'arti, io non conosco alcuna certezza, come in
volgar., 2- 310: io confesso che nobile e onorevole cosa é morire
sanguinosa. lettere inedite, ii-156: io mi lanciai al sicario e lo seguitai
era vicino e tremava tutto, ed io tremavo, ci saremmo lanciati l'uno nelle
dante, inf., 25-50: com'io tenea levate in lor le ciglia,
puro / raggio del sol, solennemente io giuro. d'annunzio, i-266: con
della vita. palazzeschi, 1-517: io non vi so descrivere come...
persona. sanudo, li- 230: io mi è stà dato... una
400: i tre a braccetto dietro ed io davanti, ci avviammo in comitiva alla
la scaletta. palazzeschi, 1-185: io mi figuravo che gli uomini corressero nudi
: non vi offendiate... ch'io non vi creda così di lancio,
g. m. cecchi, i-242: io verrò dove vorrete. / ma di
dopo averle rapite. bisaccioni, 1-86: io non istimo atto meno imprudente che villano
me!... devi pensare che io obbedivo allora, di primo lancio,
sugo. g. rosso, 1-15: io ho provato più volte...
debbono provare. cavalca, 20-398: io ti prometto in veritade / ch'io
io ti prometto in veritade / ch'io non avrò di te pietade, / ch'
non avrò di te pietade, / ch'io non ti faccia far tal morte /
555: le lacreme, mamma, ch'io veio per l'ochi toi belli '
la sonorità dei cieli di luglio, proprio io vidi la figura angelica dell'estate che
c. gozzi, 4-167: io nella stalla ho sessanta corsieri, /
landra. pataffio, 8: quand'io son con la landra, molto alleno
del dì facciami motto; / e s'io gli farò dar le gambe all'aria
e bugiardo. lomazzi, 463: io giuro a mecon morto che morire /
nessuno qui porta quella lanetta nera ch'io portava in genova. e. cecchi,
d'acqua lanfa. gelli, 7-416: io vengo dal barbiere,...
lanfa! e bada alla falda, che io lascio / gocciole. = var
langravio. giovio, ii-58: io sono stato, come qua profeta, così
figur. magalotti, 20-245: io stabilisco a colpo sicuro il mio langraviato
langravio. magalotti, 20-243: se io fossi... quel che sono stati
altro di lantgravio è solo, che io sappia, in germania, né so quel
... /... ch'io mal potessi / fiacca ritrarmi. /
, intermittente. gavoni, 619: io sarò là / quando tutta la terra /
languente. guittone, xxxii-114: non io, ma voi donqu'ai figliuoli spietosi,
egri e languenti. pellico, 2-1 io: è ver, sui morti / siede
goldoni, xii-120: lo so ch'io non merito / sì grato favor:
/ cotanto rigor. carducci, ii-8-180: io vorrei non ricordarmi... che
un caratterino di mezzo m'ingegno anch'io. 11. affievolito, svanito,
languente disprezzata idea. foscolo, xiv-323: io soffrirò fino a che la mia languente
intorno ad essa ragionammo / macrino ed io. cattaneo, v-1-290: quando.
cesarotti, 1-xxxv-125: ah, solo anch'io, / e senza figli nel mio
, 58: tu languidetta giaci, io semivivo. brignole sale, 2-356: al
alfieri, 8-23: tremule spesso e languidette io vidi / le tue negre pupille umide
. della porta, 5-17: fidandomi io più della sua bontà e languidezza del male
? / ahimè, che languidezza! io manco, io moro. papi,
ahimè, che languidezza! io manco, io moro. papi, 4-29: un
degli eginesi. refrigerio, xxxviii-94: io vidi de dolor quasi finita / la mia
perplesso. ariosto, 9-2: anch'io sono al mio ben languido et egro
me acerbi e velenosi stecchi, / ch'io provo per lo petto e per li
funereo letto / agonizzante il genitor vid'io / tergersi gli occhi, e con
divine perfezioni. metastasio, 1-5-206: io vado / a perder questo ancor / languido
ad altri. mazzini, 37-367: io non ho che pochi, tardi e
, 2-i-112: questo è il rimedio che io proporrò da tentarsi nel corpo languido della
a languidi pensier porgi soccorso, / ch'io non dispero al fin fronda febea.
languida. caimo, intr.: io ho dedicato me stesso e tutta la mia
blica... e, comunque io la serva in effetto, bene certo
, 342-6: al letto in ch'io languisco / vien tal ch'a pena a
e pena. aretino, v-1-44: io... languiva nel letto per le
languir e l'altre piante, et io dolermi. de basso, lvi-28: eri
magno, 125: ramo infelice er'io, che dal nativo / tronco per
cecchi, 5-197: dopo alcuni anni, io mi trasferii in altra città; e