. nappa. ariosto, 5-47: io con veste candida e fregiata / per
, 41-159: in fine, quando io dissi di farla [la cicalata] un'
d'accordo. varchi, 24-34: io voleva rimandare a casa gualtieri quella collana
o la madre si pensassero che fossi io che lo mettessi su; ché questo non
un soldo. nomi, 11-19: io non ho quanto a me di lana un
tempo tacente. petrarca, 170-11: io non potè'mai formar parola / ch'
tremante e fioco. pulci, 25-252: io sono ancor per la paura fioco.
, 1-320: mi duol bene che io sia tanto indisposto della voce che forse non
finir questo ragionamento dello spirito, pure io mi sforzerò in ogni modo, se
e reco, per dir quel pocco ch'io potrò. tasso, 1-13-36: tacque
: non sentono, signori, ch'io son fioco? / faccia il piacere.
a dispensarmi. d'annunzio, i-931: io son già fioco, la chitarra è
. idem, inf., 31-13: io senti'sonare un alto corno, /
: maestro, or mi concedi / ch'io sappia quali sono e qual costume /
trapassar parer sì pronte, / com'io discemo per lo fioco lume. boccaccio,
. boccaccio, viii-1-250: « com'io discemo per lo fioco lume », cioè
quasi estinte. cesarotti, ii-232: io tutta la notte / stetti sul lido,
8-94: ma per lo pianger lungo, io son sì fioco, / l'ingegno
speranza della tua morte, la quale io non comune priego che sia come l'altre
d'annunzio, iii-2-260: altri giochi / io so, men puerili: / scagliare
a fionda. ungaretti, i-69: ma io non sono / nella fionda del tempo
, 31: il salce era biondo e io ne stroncavo / le anella con la
per- séguita col nome di carolina: io l'aborro, perché è piccola e
29-84: sotto così bel ciel com'io diviso, / ventiquattro seniori, a due
di fiori olezzar vie cittadine, / ch'io non ti vegga ancor qual eri.
l'arme de 'l vermiglio fiore / com'io tenea ne 'l pugno, senza
pien d'amore: / che fior son io, fanciulla? rispondea; / ed
diodati [bibbia], 1-146: io ti dono parimente tutto 'l fior dell'
il fiore. sermini, xv-734: io ti vuo'pregare, perché tu n'
che altro mie pari, dappoi che io sono in luogo dove io veggio il
, dappoi che io sono in luogo dove io veggio il fiore di tutti li altri
ed aulorita fiore, / che quant'io più guardo più mi prende. petrarca,
: il nome del bel fior, ch'io sempre invoco / e mane e sera
. caterina da siena, vi-13: che io vi possa vedere spose tutte fiorite di
scienze. achillini, ii-131: s'io potessi tale il mio giubilo esprimere in
giubilo esprimere in queste due righe quale io lo provo nella più viva parte del
foscolo, 1-167: un dì, s'io non andrò sempre fuggendo / di gente
teologia. guidotto da bologna, 1-3: io frate gui- dotto da bologna..
in prose e 'n versi, / et io 'l provai in sul primo aprir de'
per fretta la tornata: / ond'io porto asto grande a chi ci muore.
in cima. deledda, iv-593: io mi rido delle tue minacce. ti
rimasa in me tanta balìa / ch'io de lo su'valore / possa comprender ne
/ fate almen di rammentar / com'io accorsi a benavente / quando i mori vi
e vi sta bene. fra giordano, io: non hanno delle mille migliaia di
fiore d'onestà. magalotti, 1-85: io lascio considerare a chi ha fiore di
f. f. frugoni, xxiv-1019: io, nella mia giovanezza fioreggiante, fui
, i-255: la frutta dell'interesse io la lascio carpire a coloro che vivono di
., 10-8 (467): io dirò che io sia di città fiorentissima d'
(467): io dirò che io sia di città fiorentissima d'arme,
così pellegrina. muzio, 1-33: io, per dir di me, non solamente
ingiuria, che altri dicesse, che io fiorentinamente scrivessi: me ne allontano io
che io fiorentinamente scrivessi: me ne allontano io quanto più posso dallo scrivere in lingua
non s'erano scritte più, ch'io ricordi, fiorentinerie o toscanerie? 2
fuoco incrociato delle loro rievocazioni e conversazioni io la forte rocca di fiesole antica
: la vista, che ogni poco ch'io sferito a vienna da francesco i di lorena
anche di me servo de'servi: né io mi credo o il popolo di
. govoni, 601: bisogna ch'io le tiri fuori / come la fioretta
biroldo fece a giovannin di bùrico; io l'accorcio, ma lui quando la ricontava
: questi fioretti di santo giovanni / io tolgo dalla mazza del pastore / e te
che serbano a'poeti / nostri moderni, io spiaccio a me medesimo. g.
canz., 50-85: vago fioreto, io non ho vista audace / che fissamente
solo in parte / innestar vi vogli io qualche fioretto, / che dei pittori
iii-6-26: cotesto camerlengo comprò... io mila di bande da terzi e bande
: mi hanno chiesto i fioretti; ma io non so dove sieno, ed essi
del fioretto, ma senza ferire, io avrei vergogna di me stesso. pirandello,
fiorfióre, v. fiore, nn. io e 12. fiorfiorèllo, sm
sembianti belli, / cara lilia, io ti dono. = comp.
fantuzzi nella sortita de'12 fiorile, io sono rimasto alla 4a divisione come capitano
(6-14): ma per quel ch'io ne spero che ne sia, / per
, / il fiorino è quel dio ch'io ho per idolo. a. pucci
che si lascia / persuadere; e io lo so: e bastavagli / un fiorinèllo
. lorenzo de'medici, ii-232: io dico a tutte quante, e prima a
fer captiva. bonfadio, ix-284: io son qual mi vedete, e voi
scrivi di buon umore, oh, io allora fiorisco e sono contento.
. della casa, 5- i-20: io colore a le mie carte aspergo / caduco
, su le dimore, non isdegnano, io penso, il nuovo uso de la
fazio, i-15-23: questa, ch'io dico, nacque in babilonia: / eritrea
, par., 16-xii: oh quali io vidi quei che son disfatti / per
uomini galanti. corazzini, 3-7: ancor io, giovinetta, una fiorita / di
sereno, ogni fiorita / piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento,
ch'io miro, ogni goder ch'io sento, / dico: nerina or più
pellegrina fenice in mezzo un foco / vid'io dentro un fiorito e sacro nido,
2-13-92: canzon mia nova, poich'io son lontano / da quella ch'ha
davante. guarini, 44: s'avess'io cotesta tua sì bella / e sì
selve! -direi. tasso, 13-i-272: io veggio, o parmi, quando in
di tant'anni amari, / ed io rimango ad odorar le foglie.
doglia, / se tu consenti ch'io abbia tal marito! ariosto, 6-17:
cangiato abbia il solito colore, / io non gli voglio creder che tremante /
qualche piccola fogliuccia. zeno, vi-11 io: le fogliuzze che sembrano di cuoio /
pianta che domandano fichi. fagiuoli, 3-4-1 io: ma quella ch'a noi tocca
[in menzini, iii-302]: aveva io in animo di trasmettere a v.
giri, / ma in breve foglio io ve 'l darò distinto, / sì che
, 1-59: mi suggerivano, e io mi lusingavo di tracciare su foglietti di scuola
2-24: il foglio mi constringe ch'io non scriva più. macinghi strozzi,
d'adulazioni. carducci, iii-19-18: ma io quel giorno avevo altro a pensare;
avevo altro a pensare; e feci anch'io un'iscrizione: una iscrizione in foglio
, 1-24: se non fosse prete, io credo certo gli avrei scagliato in capo
via al reggi mento, io ho obbedito al comandante d'armi, e
queste note in un sorriso. / io credo al tuo bel viso. dotti,
. negri, 52: risolsi, poiché io non mi conosceva abile a legger tutto
stampe. un bellissimo esemplare ne ho io veduto... in foglio grande a
ma. segneri, ii-131: quel ch'io t'ho detto... l'
31-16: poi che non comprendi ciò ch'io voglio, / ti spiegerò più chiaramente
guarini, 350: orsù bisogna ch'io v'apra il foglio. -dare
el foglio bianco, e vuole ch'io governi per lo avenire a mio senno
di conchiudere / per ogni modo, io vi dò 'l foglio bianco. moniglia,
, come far mi converrebbe, se io non volessi empiere un lusinghissimo foglio solo
... di queste cose ch'io ti narro, / un breve fa,
nascer l'idea. carducci, ii-9-77: io non so come persone, che pure
in casa, e consumatomi / ciò ch'io ci avevo. l. salviali,
leccio. m. franco, 1-136: io leggo a mensa qua con certe dame
machiavelli, 878: per quel cielo che io darò, io non credo, mentre
: per quel cielo che io darò, io non credo, mentre starò in lombardia
/ che una puttana sia cagion ch'io moia. citolini, 169: quivi sarà
veggono me da per tutto, quando io non sento né anche (sai mi
i magri e foiosi romanzi che inutilmente io ti compero. 3. lurido
, 3-62 (ii- 572): io veggio molti di voi, signori miei,
signori miei, pieni d'ammirazione ch'io vi narri fole di romanzi, o de
?... ma vi dico io, primitiva, che l'è storia di
piero da siena, 2-43: quel ch'io ti dico non tenere a fola.
son tutte fole. ariosto, 5-37: io ben d'esserle caro altra certezza /
caro, i-168: le molte brighe ch'io ho, mi fanno pensare ad altro
? oh se ella me lo negasse, io vorrei mandarlene tre, o quattro navicellate
alghe scapigliate. pascoli, 665: io vidi, anzi, mortali / gittar
furia di droghe. montale, 104: io le rammento quelle / mie prode e
mi sostiene e folce / sì ch'io non caggio. marino, 348:
cuore mormorarle -o dolce / signora, io v'amo. d'annunzio, i-672:
sì, se sì mi folci / ch'io di giovanni poggi nell'altezza, /
l'orecchie ascolta; / tal facea io. -figur. indugiare, trattenersi
, che san la propria lingua come io so di negromanzia. idem, 2-114:
: un altro lavoro... io mi aspetto da lei ben più importante,
gadda, 7-165: non occorre ch'io ricordi come i canti popolari, il folklore
). guarini, 85: quando io fui vicino / al folgorante sguardo,
. petrarca, 323-33: mirandol io fiso [il lauro], / can-
curo: e vo'vi dir perch'io / non, come soglio, il folgorar
. galeazzo di tarsia, 181: io voi quando vedrò, pregio del cielo
. tocci, 17-158: donna, quand'io mi mossi a mirar voi, /
dante, par., 23-83: vid'io così più turbe di splendori, /
argomenti / mover contra colei di ch'io ragiono. zanobi da strada [s.
. caro, 6-1271: dove lass'io... /... i
marsilio da padova volgar., ii-24-17: io non dirò dell! scomunichamenti e d'
rucellai, 2-8-14-118: proverommi il me'ch'io saprò ad accennarvene qualche cosa in confuso
dietro. magalotti, 23-149: quando io sogno di essere in una folla, e
, tutta quella gente, prima che io sognassi, dov'er'ella? nella mia
e per quanto loro mi dicono et io alla giornata veggo, trovo che non fanno
telegrafaste, annunziato la mia presenza. io non desidero d'aver l'onore di
e per la grande stretta / convenne ch'io sospinto addietro gisse. buonarroti il giovane
se l'amor mi prese riguardando / io non posso quetar lo suo folàggio. anonimo
. idem, inf., 19-88: io non so s'i'mi fui qui
altri non sia folle, perché debbo io non sol folle, ma forsennato esser giudicato
-sostant. la terrena gerusalemme; ma io, folle me, son passato molto
. ma folle! che voler poss'io? -che è malato di mente
maniera: vanità, e ciò ch'io veggio è vanità. tavola ritonda, 1-255
ii-385: senti... come io sia folle di desiderio e di disperazione
traieno a mattia. carducci, ii-7-150: io sono un folle e un vile:
/ de le nostr'ossa. ed io, folle, a che tomo / tante
. ru ~ celiai, 17-186: io son sì folle e sì insensato, amore
, malvagia donzella, pensate voi ch'io v'ami di folle amore? boccaccio
amori ascolto e soffro, / e s'io respiro ancor dopo 11 tuo fato,
, 16: gran tempo è già ch'io mi ritraggo, e furo / al
tal segnoria esser servente, / e sed io sono, faccio folle impresa. dante
idem, par., 27-83: io vedea, di là da gade, il
quasi dal sepolcro in que'giorni ch'io m'awicinava per l'ultime volte a sua
, inebriante. pindemonte, 14-551: io millantarmi alquanto / voglio, qual mi
/ per l'ala d'un cappello io posso ancora / alleggerirmi della mia tristezza
. gli ingannati, xxi-1-241: - io vo'correre a dirglielo. -ed io
io vo'correre a dirglielo. -ed io a dame un follo a quella sciagurata che
, / tegnome e beato / per ch'io sono a lasciare / lo
noi voglio aprovare. boccaccio, iii-5-92: io già innamorato fui / e per amor
d'un giovami drappello, / in disparte io traeva. 5. agitarsi freneticamente
è ver ch'a vostra legge / io poco intento attesi / e follemente errai,
guardano, et a coloro dirà dio: io non vi cognosco. 4
123: qualcuno dir vuole: / io l'ho per uno spirito folletto. soffici
sveglie- rebber col canto, / e io, da povero santo, / benedirei gli
prossimo passaggio dei pennuti folletti, che io risi sonoramente. -per estens.
folletto / gittato ha via ciò ch'io ho innanzi posto. berni, 53-49
, non ancor giammai pensasti / quanto io mi vanto d'essere migliore, /
fatti di cesare [crusca \: io conosco bene che battaglia è follézza
/ che tu sarai la serpe, io lo spinoso; / che 'l misse un
. pascoli, 1246: non cred'io che un gaio / sogno d'amore e'
malumori di tutti gli altri, che io mi son ripreso in trincea: come mi
, iesu cristo, / di quanto io v'aggio offeso in vita mia, /
fiorin d'oro contro a mille che io la sua donna non recherei a'miei
recherei a'miei piaceri; il che io feci e vinsi il pegno. ariosto,
fatte nella giornata. sbarbaro, 2-76: io sono ancora giovane, inesperto / col
derivano. bonagiunta, ii-325: s'io servo e voi dispiace / veggio ben
de doler cagione / mi da', s'io n'ho ragione. cino, iii-13-19
, / gran genitor, perdona; io n'ho rossore. soldati, i-25:
nelle stive, nelle prigioni! « io non voglio sole che non sia di tutti
lassa me dolorosa, / fu quand'io dispetosa / credea ch'egli altra amasse.
ogni modo così senza merito, come io sono, rotto il freno del rispetto
gelate croste. masuccio, 84: io ho pigliato uno ucellone per lo becco
cesarotti, ii-206: affacciarsi alle fenestre io vidi / la volpe, a cui per
(276): deh! madonna, io vi priego per dio che voi m'
dio che voi m'apriate, acciò che io possa costì dentro stare al coperto,
infra me dissi: « non so ch'io far debbia *. petrarca, 366-45
quivi l'aer grosso e folto, / io non scorgea alcun, bench'io mirasse
/ io non scorgea alcun, bench'io mirasse, / tanto che 'l conoscesse ben
): vólto il mio archibuso, dove io vedevo un gruppo di battaglia più folta
mira nel mezzo apunto a uno che io vedevo sollevato dagli altri. lalli,
tedesca. de libero, 1-13: ov'io trascorro / fa rete il silenzio:
1-307: « non so nulla di stregone io! » strillava l'avvocatino implorando aiuto
di spettatori. d'annunzio, iii-1-368: io ho divorato in solitudine e in silenzio
annunzio, v-2-314: già si buccinava che io avessi fomentato due fazioni religiose all'ombra
. f. frugoni, 3-i-446: io a guisa d'idropico, che col cacciarsi
mia mano / fomenta e reggi, ed io sacri e solenni / ti farò doni
leopardi, i-260: nella stessa maniera dico io delle antiche istituzioni... tendenti
ed i taglienti / ferri ond'io veggio in su le braccia il segno?
me nella sua infanzia lasciato, ho io ne'miei esercizi nutricato gran tempo, infino
maggior parte degli uomini vorranno credere ch'io ami zelinda per interesse; e chi
fomite ignoto / mi spinge, ed io vo. -in partic.: istinto
suol essere nella fonda de'giacinti, io ne avea seccati all'ombra una gran
). giamboni, 8-ii-325: io dico che mio argento o egli fu
di danari e domanderailo di ciascheduna, io dico che non è contento di niuna
sue fonde e chiave, si valuta scudi io, lire 4, 16, 8.
franzesi, xxvi-3-100: o quante volte ho io sentito e riso, / ch'anche
, 8-181: non vieterei però, io, che... ricorresse egli ancora
un fondaco. sacchetti, 174-77: io credo d'avere oggi da quel fondaco
buon pagamento, perocché non ha voglia che io gridi. cellini, 511: egli
. l. salviati, 19-129: avendo io in quei giorni preso / un fondachétto
carelli, 13: i'mostro [io geometria] come si congiugne e inesta
basare. guittone, i-38-46: ed io guai, guai me mizero,..
povertà. b. pitti, 1-7: io non ritruovo né scrivo il fondamento nostro
fondamenti de la terra, con lui e io era, disponente tutte le cose,
, v-126: non vi maravigliate perché io dica ch'io desideri di vedervi fare
non vi maravigliate perché io dica ch'io desideri di vedervi fare uno vero fondamento
pulci, 27-78: tanto è ch'io ci ho trovato fondamento, / tutti
dechiarare. galileo, 31- 44: io credo che i fondamenti de peripatetici sien tali
cosa. testi, i-275: narrarti io pur solea che de gl'estensi / eroi
... -ma dei vostri giornali io mi netto il fondamento! 13.
/ purché sia salva lei, che io bramo e chieggio. boiardo, 1-6-59:
: rovinati da'fondamenti siamo / tu ed io e tutta questa casa, / se
che si mostri, e per ragioni ch'io oda, non veggo fino ad ora
forte albergo; / poco nelle tue lodi io spazio e m'ergo, / ché
, 8-72: avveniva una notte che io passeggiassi nella sala per sei ore di
ai bel regno mio non vuol ch'io tomi / la legge del mio padre iniqua
dimmi, apollo, ove è ben ch'io mi soggiorni, / dov'abbia a
affondare, sprofondare (cfr. n. io). crescenzi volgar., 4-9
un premio letterario. piovene, 3-1 io: cominciava in me il desiderio di
legge restasse. rosa, 39: io non so dove fondiate la messe, /
ella decade se non lo fa, e io mi velerò gli occhi col manto dell'
bene trovare meritiamo »? - e io: « da chiamare il padre di tutte
. tasso, 13-ii-382: ciò ch'io fabbrico in terra e ciò ch'io
ch'io fabbrico in terra e ciò ch'io fondo, / infelice architetto, appieno
e sodo muro. redi, 16-vi-130: io sento dunque il presente suo stato,
l'amore; onde da dio in fuori io sono tenuto d'avere me stesso più
,... e... io sopravanzassi a questo eccidio per fare l'
noi due siamo i primi nuovi uomini. io vengo traverso il fango di tutta l'
tu ti fondi nella cosa più lieve quand'io ho bisogno della più lieve cosa,
a. f. doni, 3-25: io mi credevo che tutti i giovanni mi
seconde, / sì che le mie speranze io più non fonde, / come
varchi, 24-8: non so io dove se la fondi, o che disegno
su quel ch'i'la fondo, ecco io vel dico. sassetti, 135:
,... a dire che io non degno quelli che non fanno il mercatante
. m. cecchi, 1-i-186: se io andavo a informarmi da'vicini, io
io andavo a informarmi da'vicini, io mi fondavo come messer giorgio scali. idem
: -egli / non farebbe tantino senza che io / dessi la mia santa parola.
. s. maffei, 6-4: io son preso da un ardente desiderio d'esser
; ragionevolmente. mascardi, 103: io solamente accenno l'arcivescovo tur- pino,
28: scrivimi le tue impressioni; io ho molta fiducia nel tuo buon senso
se in cosa di tanto peso non mostro io di parlare con quella fermezza e con
viii-227: mi ripugnava profondamente di formulare io questo motivo,... perché,
erano anco produtti gli abissi, e io era concetta; e anco i fonti delle
/ celare ora non puoi quel ch'io ti scrivo, / perché 'l tuo viver
perdono, al contrario, per farmi io semmai perdonare. per renderti conto di
sarà fondato e durevole; senz'essi, io vel predico, ben presto il vedrete
nessuno, non sapendo nessuna lingua bene, io non sapeva a quale applicazione darmi,
carducci, ii-21-21: ho caro anch'io che gli studenti sieno fondati in cotesto
metope sono scolpite l'arme, cred'io, gentilizie del fondatore. carducci, iii-7-31
gloriosa e immortale. redi, 16-v-241: io... mi glorio di
fu capo il marino; ancor ch'io non nieghi ch'essi due fondatori sarebbono
. bacchelli, 4-228: lo trovai io [il tonno], rinvenuto dal ghiaccio
lo signore iddio delli esèrciti: ecco io fonderò e proverò voi. zanobi da
/ e ch'elio ti so- stegna io non ragiono; /... ma
., vi-547: sopra l'assetato io fonderoe l'acqua, e li fiumi sopra
sul labbro a plato. manzoni, io: altri nemico di se stesso impugna
vi-502: questi [fiorini] fondere / io voglio in tua presenzia, ch'alcun
ch'alcun dubbio / però non abbi ch'io voglia involarteli. giordani, vi-9:
patrimonio degli avi. carducci, iii-23-229: io sosteneva... tibullo esser morto
guardandola fondere [la neve], io sentivo daccapo stemperarsi ogni mia forza o volontà
respiro. d'annunzio, iii-2-1017: io non oserei giudicarla, né dire una
: pincherle ha ragione di dire che io combatto il credito fondiario. de sanctis,
227: riformato il sistema di contabilità, io credo che riducendo le spese al puro
denti, aromatico, cassano vuole che io riposi fino a che cali il caldo
di morato. campana, 156: io mi affaccio a un balcone / e
ungaretti, i-45: ogni mio momento / io l'ho vissuto / un'altra volta
buon piccone. boine, ii-21: io ti dico, guarda più fondo dunque e
. m. cecchi, 17-117: eh io non mi esercito mai bene se io
io non mi esercito mai bene se io non ho il corpo tirato come uno
doppiezza morale. cicognani, 9-48: io sono, lo sai, un essere molto
dei secoli xiv e xv, 84: io mi credevo in ciel salir divino,
mio pianto mi purga, / sì ch'io per te risurga / dal fondo di
di tutto 'l mondo, / da ch'io debbo morir con tanto duolo, /
, ecc.). meliini, io: ricevuta sotto un baldacchino di teletta
a nascondere il vero. giacosa, io: intavolava discorsi, da tirarsi per
ardea un riso / tal, ch'io pensai co'miei toccar lo fondo / della
maledetta la disgrazia mia, / ch'io non conobbi te, rinaldo, prima /
immanuel romano, vi-11-101 (4-1): io, che trassi le lagrime del fondo
fondo del mio cor rinasci, / s'io te n'ho svelta? piccolomini,
, essenza. monte, ii-387: io mi appiglio / a tale giglio, /
altre dottrine. lanzi, iv-71: io riconosco nel vasari qualch'esagerazione, ma
per ficcar lo viso a fondo, / io non vi discernea alcuna cosa. guerrazzi
-intr. (377): non essendo io ancora al terzo della mia fatica venuto
e molto presummono, io avviso che avanti che io pervenissi alla
molto presummono, io avviso che avanti che io pervenissi alla fine essi potrebbono in guisa
: fu nel seno al nord-est ch'io diedi fondo. barilli, 5-237: prima
in questi anni ci ho dato fondo io, qui sul pontone. -dare
romore / oggi pel campo, ch'io pensai che 'l mondo / fussi caduto o
: anzi, in fondo del cuore, io ci aveva un certo rancore con codesto
64: in fondo in fondo, io credo che la posta di due soldi
. febus el forte, 1-26: io son colui che vinsi questo mondo /
ren fosse vino o ver minestra, / io mi torrei a sorbirlo tutto a un
testimon mi sien tutti costoro, / che io prometto farti oggi toccar fondo. varchi
poi che avevo messo mano in pasta, io ne volsi toccare il fondo. galileo
. galileo, 3-1-144: per questo son io divenuto curiosissimo di toccar, come si
di quel popolo: significando, come io credo, una piena possessione con questa
15 devo pagare la pigione, e io non ho più denaro del mio:
lasciali a me quei fondi, e io ti pagherò un interesse del sei per
. levi, 1- 164: io avevo visto quel giorno un confinato..
boccaccio, dee., 5-1 (io): andando s'avvenne...
d. bartoli, 26-43: io ho veduto spiccar bolle e fontane d'acqua
/ ricadenti a pennacchio di fontana, / io penso i pioppi argentei tremanti / lungo
a. f. doni, 46: io so tanto di cosmografia quanto la cosmografia
, forse dalla lagrima per la quale io ne disgrado le mirre. carena, 1-62
ed essa pronte / sembianze femmi perch'io spandessi / l'acqua di fuor del
ambrosio vino e di fiorei / serti, io darò domane, / o fonte di
suoi tepida fonte. rota, 1-1-144: io l'una e l'altra man gelata
lagrime un gran fonte, / ch'io sfoghi a pieno il mio dolor immenso?
: ho bevuto più volte amare lagrime mentr'io ti scriveva; e adesso..
. idem, par., 3-18: io dentro all'error contrario corsi / a
aerei poggi / di bellosguardo, ov'io, cinta d'un fonte / limpido
p. fortini, ii-94: fate ch'io vi truovi a sedere in sul murello
erano convertiti. pulci, v-15: io verrò costì in su le fonte a
agurio, indegnamente battezzato; ché certo, io ero più tosto distinato al turbante,
, xxx-4-238: ah perché non son io dunque appo il fonte, / onde
8-359: lieve un rifiuto di onor vano io fei / ch'era da impura fonte
pronte / note all'obbietto eguali, ond'io lei pinga [l'alma],
una sola fonte la umana prosapia, io non so come non si mantenesse un solo
barberino, i-62: se tu di'ch'io non sia gentile; la mia schiatta
, 2-33: la quinta cagione, perch'io era pigro a scrivere, si è
. muratori, 5-iii-106: confesso anch'io che la lirica non può trovar fonte migliore
da buona fonte, perché gliela scrissi io proprio, e la messi alla posta
g. del papa, 1-2-104: dando io bando ai due fonti medici farmaceutico e
in fonte. magalotti, 1-31: io non dubito che monsignore strozzi non l'
che le è piaciuto di farmi, che io tenga questo suo figlio al sacro fonte
il forabosco / e 'l fora, io mi pensai tu fussi un frugolo, /
al cervello. pulci, iv-170: io mi sentii così bucare il cuore, /
passeggieri. goldoni, vii-331: restand'io qui qual generai nel vallo, /
suo forame / più lune già, quand'io feci 'l mal sonno / che del
aghi c'hanno due forami; / et io n'ho visti in molti luoghi assai
v'aggrada di far cosa, ch'io brami. soderini, iv-166: si fa
, spregevole. giannotti, 2-2-400: io ho vedute molte di quelle lettere che
dic'ella) nel forame, / perch'io non ho qui roba da gabella.
c. montanini, 70: oh io mi maravigliavo bene che questo foramétto di
me è chiave aprente, acciò che io veggia la volontà del mio signore.
a. cattaneo, i-180: io non so qual diocesi della francia tambureggiando
. marino, 1-75: il quadrel ch'io ti cheggio esser conviene / di perfetto
forato dei sacchi di farina. ma io li aspettavo. 5. ant
dante, purg., 5-98: arriva'io forato nella gola, / fuggendo a
. p. tedaldi, ix-323: io son fermo di trasnaturare / e di
83: ho provato un piacere nuovo perché io che ho solo dieci anni so da
. buonarroti il giovane, 9-283: io che scansat'ho brighe e fastidi,
tu ti rammenti, / fin che io non mi scordi! -corno di
« volontà permissiva », colla quale io ho fatto venir fuori l'orsi a
venir fuori l'orsi a difendersi, io me la fossi sognata e fattagliene dire,
colla risposta che voi trappoco udirete che io gli darò. de roberto, 345:
-criticare ferocemente. gioberti, 1-i-83: io meno alquanto le forbici addosso a un
che addentavano. magalotti, 1-101: io ho avuto un paio di forbicette di
guasto. bibbia volgar., vii-153: io ti forbirò la piaga e la margine
x-3-323: vuoi tu, quirin, ch'io forba / la cute agli altri?
non forbito né governato da loro, io provedevo che l'animale, che non
e dice: « aspetta, ch'io ti forbo il nifo ». idem,
a vederle. sannazaro, 2-60: io ho un bastone di noderoso mirto, le
pr. sp., 1 (io): uno spadone, con una gran
, netto. firenzuola, 383: io l'ho [una botte] venduta testé
poco, che la nettiamo, perché io ho così promesso di dargliela netta e forbita
segno e non d'alcuno amore: / io il farò intender a madama e al
vorrei sempre udir rime. in quelle io ci sento una dolcezza, un'armonia,
quelle autentiche e di quelle forbite, io sto ascoltare come un porcellin grattato.
un porcellin grattato. caporali, i-63: io trovo inoltre, in un mio libro
arzentina. d. bartoli, 42-i-82: io altresì dove mai mi desiderassi la più
è alcun sì forbito, al quale io non ardisca di dire ciò che bisogna.
). aretino, ii-125: io lodo lo splendor de la mia salute,
malandrino / se più mi vieni appresso, io ti forbotto. faldella, iii-91:
fura. alamanni, 7-ii-381: ch'io vada ove sogliono / andar i ruffian
stamane così infustato?... io vado alle forche che ve impichi! gelli
discrezione che mi distorche, / finché io non segna da l'uovo al pomo
ha chiuso. alvaro, 7-237: io cercai di riconoscere... il suo
sacchetti, 148-39: alcuno traffico, che io avea di fuori, m'ha disfatto
m'ha disfatto, e posso dire che io sono tra le forche e santa candida
candia, dibattendosi fra il dire: s'io ammazzo la simia, fo torto all'
, fo torto all'amicizia, e s'io non l'ammazzo, la mia donna
g. m. cecchi, 1-2-99: io sto, come stare in su le forche
: -meglio è -disse -che tutti io tagli o svelli: / né si trovando
: -che fortuna!... io dico che fortuna a non esser forcelluto!
e le forchette d'ariento, perché io voglio che messer giansi- mone venga stasera
: eh forchetta, / forchetta! io ti so dir, cavezza.
tu sei / in su la burla, io parlo naturale, / e non per
f. doni, 2-80: compare, io voglio che tu mi serva della tua
tiro. marino, ii-92: s'io fossi in voi, mel farei fortificare
inconsciamente. d'annunzio, iv-2-390: io scorsi sul pavimento una forcina torta e
rosso. ciro, che guardava dove io guardavo, si chinò; raccolse alcuni capelli
ariosto, 1-143: che debbo fare io qui, poich'io non vaglio /
: che debbo fare io qui, poich'io non vaglio / smembrar su la forcina
'l coltello e la forcina, / malvago io di mangiar,... /
. ad uno forcuto legno, mentre io correva, non so come, s'avvilupparono
dante, inf., 30-51: io vidi un, fatto a guisa di leuto
: le faccio notare che lei, non io, ha portato la passione politica nel
pena. arrighetto, 1-59: avvegnaché io sia nato di vile e forese schiatta
del lei: e saresti cagione ch'io ricadessi malato del 'malumore 'di cui
viverci forestieramente. bar etti, 1-87: io sono quasi per cavarmi il turbante di
che voi crediate che per lo essare io foristiera in questa città che io sia
essare io foristiera in questa città che io sia una trista. f. negri,
: voi siete forestiere, come sono io, ma io ho più pratica del paese
forestiere, come sono io, ma io ho più pratica del paese di voi.
in questa vita. savonarola, iii-34: io sono forestiere in questo mondo e che
sono ancora forestiero appresso te, perché io non ti conosco ancora come domestico e familiare
spaccia a pregio neuno. algarotti, 3-1 io: arrivammo a lipsia nel tempo che
: che dici del romanzo d'azeglio? io l'ho divorato con un prò da
dossi, 596: potete dunque imaginare come io desiderassi la fine del pranzo, per
visitatore. aretino, iii-13: anche io, quando sono in vinegia, rido
dalle follie collettive,... che io mi son ripreso in trincea: come
pia [in novellino], iii-94: io non oso andare, / né con
che questa volta non fu possibile ch'io salvassi i capelli dalle odiose forfici.
; i saggi, come ora faccio io, pongono l'accétta alla radice
di che mi meravigliavo? non potevo io lasciarle intero il suo gengé, così com'
fuga dal processo del 1794, il io novembre fu pronunziato contro di lui decreto di
al curato soltanto da tre mesi, io e chiccoli; la foriina, dice
tra le donne ch'erano quivi presenti, io veggo una fanciulletta d'una forma.
petrarca, 16-14: talor vo cercand'io, / donna, quanto è possibile,
tuo atteggiamento m'illude tanto, ch'io talvolta dimentico la dissomiglianza delle tue forme.
petrarca, 354-12: quanto 'l ciel et io possiamo, / e i buon consigli
, i-460: le lacrime facean sì ch'io vedessi / tutte le forme a l'
ch'altri avvampi in quel foco ond'io sol gemo. pindemonte, 4-324: io
io sol gemo. pindemonte, 4-324: io fui la sola / che il ravvisai
, gentile. fucini, 350: s'io ti dovessi dipingere i colori del camaleonte
forme. bibbia volgar., ii-204: io non vi darò della terra loro quanto
la forma. cesari, 3-2-134: io ne diedi e ne darò [della
stesso, che già non crederete esser io venuto ad annullare la legge e i profeti
forma in cui ve lo aveva mandato io, la qual forma è usata nelle buone
p. verri, i-250: io preparo un fanciullo colla più esatta forma
, 1-8: et avvegna iddio ch'io abbi assai esposto perché iddio uno,
. g. bentivoglio, 5-ii-126: io rispondo che noi in italia non ci
seguita me. cornaro, 72: io so di non morire se non per pura
suo formato. marsilio ficino, xxxi-949: io veggio una certa materia comune nella macchina
posta in atto. mamiani, 6-190: io penso che v'abbia una primitiva e
chiaro, / sen venne suso; e io per le sue orme. petrarca,
, 2-103: sì come la forma che io ho dichiarata è la naturale e,
che la colpa è mia ammetto che io sono un fissato che è una specie di
forma di serventese. maestro alberto, io: la cagione formale si tocca quando
scritta voi? -... io ho curato sovra tutto la forma. pavese
loro spiritual contenuto. alvaro, 7-40: io vissi, un tempo, in un
mer- catanzie. carducci, ii-9-99: io m'imagino te scrivente caratteri greci,
par., 24-128: tu vuo'ch'io manifesti / la forma qui del pronto
bandere ho recevuta. davila, 239: io giuro dio, il creatore, toccando
): egli hanno moneta, com'io vi dirò. egli prendono la sei
ogni persona. sacchetti, 90-37: io voglio tener quelle forme, per imprender di
delle vostre canzonette, e... io l'ho già nelle forme delle stampe
l'argomento va in forma, e giustamente io l'ho potuto chiamar vescovo. fagiuoli
, e riscontrolo con uno in forma che io ho comprato. m. franco,
/ l'isola. foscolo, xviii-177: io rilascerò in forma una cambiale pagabile a
(54): li nomi delle quali io in propia forma racconterei, se giusta
tal forma quel vecchio canuto, / quale io ve ho racontata, più né meno
soprabbonda in tutte le forme: onde io le rendo reverentissime grazie della supplica passata
d'alberi. moravia, ix-45: io guardai al cielo e vidi un insetto nero
originario. simintendi, 1-42: io riprese la forma di prima, e fue
casa, 5-i-31: né pò, s'io dritto estimo, / nelle sue prime
forma d'un asin soffersi, / canterò io, pur che fortuna voglia. guarirli
, 5-40: dentro a quella pastorale cristiana io mi sentivo come un topo in una
cosa di piacere al sig. segretario io desidererei di poter portar meco una ventina di
il principio che la cosa, com'io vedo, ha generato, e sarà
di peccato. magalotti, 23-391: io credo che di già sappiate che la
l. luceio queste formali parole? « io ardo di incredibil desiderio d'essere celebrato
che a tal fine era necessario che io stendessi una petizione formale diretta al vice-re
,... sollecitandomi a comporre io medesimo un governo provvisorio, che facesse
un formai ospitale: perché non ero io solo nel numero degli ammalati, ma
per pazzie. carducci, ii-12-118: io, pur non reo d'altro peccato che
ricca, è bella; devo insegnartelo io come va il mondo? ho conservato
senza vita, senza verità, e che io mi era istupidito a scer- vellarmici sopra
dirimenti? » « che vuol ch'io sappia d'impedimenti? ». tommaseo [
manzoni, pr. sp., io (174): la badessa vi domanderà
del dovere, vuole e comanda, che io passi sopra queste minute convenienze della formalità
bottiglie, quanto abbisogna. guerrazzi, 6-1 io: carlo allora, giusta le formalità
materia. cesarotti, ii-331: permettete ch'io vi sgridi d'avermi fatto un'esortatoria
con me? perché?... io non ho altri al mondo che possa
prescritta procedura. guerrazzi, 6-459: io ti consegno il mio testamento olografo-scritto in
a. f. doni, 213: io sono indivisibile unità; nientedimanco in
per vederti; e sono in dubbio s'io debba venire formalmente da te e dal
vuoi sapere in dua ora quello che io in molti mesi non ho possuto intendere.
formalmente la loro età o la mia io veggo chiaro che dentro un definito tempo
che dentro un definito tempo essi o io non potremo più viver goder della giovinezza
vita / nove mesi in me stessa io ti formai, / or del mio latte
morte me non dimentichi, acciò che io di là vantar mi possa che io di
che io di là vantar mi possa che io di qua amato sia dalla più bella
un paragone. lapo da castiglionchio, io: appresso forma un'altra questione,
libere voci in serva sorte, / ch'io te ne do il poter, come
goldoni, viii-329: il maggior piacere ch'io abbia, si è il sentir dappertutto
parole formar disconvenevole. petrarca, 170-9: io non potè'mai formar parola / ch'
machiavelli, 1-iii-578: né sappiendo che io dovessi essere esposto a tale effetto, formo
le mie lezioni a pavia converrà ch'io vegli e sudi senza sosta a formarmi
senza sosta a formarmi il testo perch'io intendo di discorrere filosoficamente ed eloquentemente la
uniscono a formare parole! io. inventare, ideare, creare (specialmente
ciel gradita / suora di marta, io senza frode ascolto, / che una stagion
la masnada parigina. leopardi, iii-31: io avea spedito costà il mio opuscolo sperando
forma una somma di cui non conviene che io disponga. manzoni, pr. sp
possa lungamente conservar salva. dovila, io: giudicando avere ormai acquistato tanto che
si mise a capo come segretario, io feci una seratina di pianto.
-essere. goldoni, viii-356: io so ch'ella ha formato la passione
, ii-101: quella gran villa, quando io ero povero bambino, formava il termine
vita fu formato. aretino, iv-1-9: io sarei morto mentre ho visto esalargli lo
fece giulio di raffaello, e nel chiuderlo io nella sepoltura. domenichi [plinio]
evasivo. burchiello, 200: io non posso trovare ecclesiastico, /
, più sincera, / più modesta io non vidi: e di persona / sì
/ e quel solo, e uom non io, far lo potea. landolfi,
, e di quello medesimo fango certo io sono formato. giov. cavalcanti,
superstiziosa osservazione. magalotti, 1-257: io non voleva assolutamente mettermi a fare un
quei signiori disse queste formate parole: « io credo certamente che, se il paradiso
da dolor saldo e pungente / od'io, che sol ho qui l'orec-
fatte con certe note e contrassegni ch'io non saprei con poche parole qui ora
letteraria). speroni, 123: io ho per fermo che le lingue d'ogni
magalotti, 20-33: anche l'aria vegg'io disporsi ad esser formatrice del suono.
duro e strano. tasso, n-iii-548: io non posso se non lodar vostro figliuolo
sentimenti del leopardi dopo il 'i7. ma io penso che nella sua vita accadesse invece
rimozione di una tendenza già rifiutata dall'io perché giudicata colpevole. 15. bot
con fronte depressa. slataper, 2-269: io credo che i giovani, naturalmente più
debbono ciascuno farmi in su detto podere formelle io a frutti. g. b.
un gigante si dicesse: « ecco ch'io gli presento una formica »: egli
piedi). buzzali, 5-54: io scendo a fare due passi...
: pare a voi, compare, ch'io sia uomo da ciambelle? ancor che
cristoforo armeno, 2: che sono io altro ch'una debole e minima formichétta
soliti abusi. di breme, 5: io vedeva... uscire la corruzione
a. m. ricci, 3-66: io penso, che tu abbia più volte
madre sentomela. gamerra, 9-18: io pur, ma a stento, le indolite
razza 'ha incominciato a formicolare) io credo che il destino abbia scritto negli eterni
l'ombra formicolava di paura; / io veniva leggiera al vostro letto; / dormite
al cubiculo / di morte, ov'io, pensando ciò, formiculo. burchiello,
gli ballavano. dossi, i-n: io non poteva, a mo'd'esempio,
o fior delle donzelle, / bench'io sia vecchio e logoro, mi sento /
convenienze, allora solo vedrai e capirai quanto io son grande fra questo formicolio di akka
coll'affrittellare non ho simpatia; perché io non posso patire i formicotti e gli ammazzatori
giulio strozzi, 24-48: io so ch'in vano ogni città si
graf, vi-1150: formidabile azzurro! io guardo e penso: / tal ier
la bella donna tanto poco / ch'io non gli ruppi il suo dolce riposo;
trassi a l'amoroso gioco / pria ch'io tocassi il suo corpo formoso. bandello
formose. fazio, i-18-6: tal era io allor, quale una rosa / ch'
volgar., i-545: non dubito io che, se per quella medesima forinola
costantinopoli. p. verri, i-212: io dico che circoscrivendo e limitando i testamenti
manzoni, pr. sp., io (174): il principe rinnovò l'
di ringraziamento. redi, 16-v-123: io non ho altra formula più propria per
le forinole di complimento, o anch'io vi chiamerò non più carissimo amico,
segneri, ii-2: tu fa che io sappi maneggiarla [la divina parola]
ogni dì con tal riverenza, eh 'io non la contamini con la profanità di
anche iron. marino, 11-88: io giurerei che il vostro naso sia il
lo fil più sottil che bambace / io passai flegetonte a sua mal'onda, /
/ pur non ricuserà se 'l comand'io / ne le fornaci in mon- gibello
sospirando disse: -oimè, signor iddio, io ho fatto porre cristo in una ardente
. giovanni dalle celle, 2-50: io t'ho provato nella fornace della povertà.
sede). boccaccio, vii-57: io che farò, che nella tua fornace /
discorso. g. gozzi, 504: io sono divenuto una fornace, / geva
395): dissi a sua eccellenzia che io avevo bisognio d'una casa, la
una casa, la quale fussi tale che io mi vi potessi accomodare con le mie
): così il primo getto, ch'io feci in detta mia fornacina, venne
fornaciai. g. gozzi, 504: io sono divenuto una fornace, / geva
. targioni tozzetti, 12-7- 248: io ne veddi sulla piazza cinque fornaciate, le
. ècci niuna fomaia?... io ti voglio dimostrare che tu m'intenderai
fornaio. cantoni, 600: io non ci capisco più nulla! questi mae-
quanta malizia tu puoi e sai, ch'io non voglio che tu ti vanti di
fornicano nasconde la faccia e scappa, io ho sempre mostrato e sempre potrò mostrare
. cappello, 43: si troverà che io abbia servato tutti i modi convenienti a
piaceri carnali. cavalca, i-27: io sono chiamato spirito di fornicazione, perocché
; però che non è mia moglie e io non sono lo suo marito; lievi
divina. scala del paradiso, 82: io caddi nella fornicazione della inobedienzia.
bordello. boccaccio, vii-145: s'io ho le muse vilmente prostrate / nelle
. bibbia volgar., iv-143: io con tutte le mie forze hoe apparecchiato
tasso, i-192: in somma, io non vo't'aveva', o i
ad eli tutte le cose le quali io hoe parlate sopra la sua casa;
latona, prole / di giove, io non t'obblierò giammai, / cominciando o
. vita di s. petronio, io: miser, io voio...
s. petronio, io: miser, io voio... fornire vostra ambasada
mi convien pur fare, / ed io ne vo'fornire il suo talento.
non aggio / pur a pensar com'io corro a la morte. gherardi, 1-ii-399
pure ora quel viaggio, del quale io ho la maggiore parte, sì come
, / ch'a si gran pena io traggio; / posa; già ver l'
che dato / non m'è, com'io bramava, a passo a passo /
. machiavelli, 310: poiché io mi sono cominciato dalle artiglierie, io
poiché io mi sono cominciato dalle artiglierie, io voglio fornire tutta questa domanda, per
ragionamento. tasso, i-113: quando io feci queste ultime parti del mio poema
. tebaldeo, 1-6: ognor ch'io penso che partir me degio / e
luntano da te fornir miei anni, / io mi sento assalir da tanti affanni,
ricoperto / d'ingrato oblio? / io vo'fornire / tanto martire, / il
, / il vo'fornire, / io vo'morire. salvini, 34-10: fomite
vedere me e parlarmi, aspettiate che io abbi fornito il legno, quale oggi,
numero de'dì che il medico vorrà che io lo pigli. sassetti, 22:
novellino, 56 (89): io ti fornirò lo studio, e tu m'
il discorso non voleva dire affatto che io chiedevo da mangiare e che ella era
di buonissima roba pieno il fondaco, io volentieri da lui mi fornirei. -ant
la grossa. aretino, ii-40: io vengo per fornirvi di mille galanterie,
gente. alberti, 298: quello che io non potessi bene serbare senza grande sinestro
sinestro e troppo ingombro della casa, io lo venderei, e poi al tempo me
di gioia au'anima mia disseccata: io ti benedico e t'abbraccio. alvaro,
che forniscono una prova costante di quanto io dico. cattaneo, iii-4-189: è necessario
motivo valido per la sua assenza e io invece ero in grado di dame molti
di nuovo riso. landolfi, 3-97: io mi sono sorpreso mille volte a desiderare
dimanda loro. carducci, ii-12-47: io gli ho fornito le notizie e gli
, ii-106: « sventurato », io risposi, « a pien fornita / sarà
durar troppo; perché, subito che io arò veduto e udito, e ch'io
io arò veduto e udito, e ch'io sii certificato, sarà fornito, e
pers, 2-13: ho per me anch'io fornita / la mia parte assai bene
. tasso, i-192: in somma io non vo'l''aveva', o i
appunto sessanta / otto fomiti, e io corro il medesimo / ve pochi mesi.
zita! / mettetel sotto, ch'io torno per anche / a quella terra
, per cagion del clima freddo (avendolo io molto sentito di que'tempi, benché
sono così fomiti di ricchi arnesi com'io v'ho contato. velluti, 180:
de la trinità, non so quel ch'io me ne speri. baldinucci, 63
un'estrema difesa. cicognani, 3-250: io ò in vece una bocca che pare
e grossa, /... / io credo che bisogni ch'ella sia /
altro nome ha la geometria: / perch'io veggio il fornaio che si prolunga,
7-3-6: non ce fate romor, ch'io vi so dire / che noi l'
715: -ahimè, ohimè, ohimè, io sono spacciato! - che è?
la vide. tasso, 2-29: io là, donde riceve / l'altra vostra
19-14: io vidi per le coste e per lo fundo
. vangeli volgar., 115: se io non vederò nelle sue mani i fori
, tutti / nel foro aduneremei, ov'io dirowi, / senza paura, che
a far morir. b. segni, io: nella città di chiusono per allora
con danno il misero cliente, / io con vergogna, fuggirem dal foro,
. goldoni, viii-635: secondariamente, io conosco il foro, e spendo la
dal lat. phoronis, soprannome di io, come sorella e discendente di foroneo (
dia a sta bestia felcina; / ch'io ti farò com'io fé'dianzi al
felcina; / ch'io ti farò com'io fé'dianzi al bu ». alamanni
le forre de'l'alpe trasvolan figure ch'io vidi / certo nel sogno d'una
forteguerri, 165: ogni volta che io parlo nella valle di cosceto tua possessione
sano, / questa è poca fatica: io la vo'prendere; / e forse
290: forsi che lui, s'io gli comando, sogna? / anzi el
machiavelli, 669: tu credi forse che io sia cieco, e che io non
forse che io sia cieco, e che io non conosca e'giuochi di queste tue
: -che potrebbe ciò essere? avrei io in bocca dente niun guasto? a
sia colui che ci fece, che io doverò piu: esser presto fuori d'un
, di tua vita in forse, / io non potea. -in forse della vita
forse forse, e senza forse, io avarei aumiliati i loro nemici, che
alcun danno. magalotti, 23-19: io l'ho girato [il mondo] quanto
. dante, inf., 8-1 io: m'abbandona / lo dolce padre,
m'abbandona / lo dolce padre, e io rimango in forse, / che no
tedaldi, 6-12 (38): io sto in forse e son sì sbigottito,
tenerlo così preso. beccuti, 27: io le sorelle [le grazie] co'
fatica tenuta in forse, possa, vedendovi io, lieta nella prima certezza di sé
'inforsare '. fagiuoli, iv-81: io confesso, che sono obbligato / a
, xvii-104: avrete dunque veduto ch'io non posso amare se non se altamente,
: signor, ne l'altro canto io vi dicea / che 'l forsennato e furioso
, 1-65: gli anni / lunghi ch'io vissi tra le gioie, il lutto
gel discioglie. redi, 16-i-16: io dico lui, che giovanetto scrisse / nella
. d'azeglio, 1-143: siccome io ero assai forte, alto, esercitato e
, / del medesmo liquor bevendo anch'io. / miraculo d'amor stupendo e
raro! / cessò la doglio, io diventai più forte, / le piaghe
e 'l petto, / onde potessi anch'io la gonna e 'l velo / cangiar
bar affaldi, 61: un vid'io, qual altro andromaco, / di forte
sei di quelle? ». « io no... ma infatti dicono che
ariosto, 109: sol celebrar voglio io / il dì ch'andai prigion ferito a
man sì forte, / ben ch'io perdei, per l'aver preso assalto,
deboli. frezzi, iv15- 49: io vidi poi le fortissime ancille, / lucia
bibbia volgar., ix-70: se io caccio le demonia nel spirito di dio
due scodelle piene, / e dice: io poi son forte l'altro, e
grandissimo connon diceva mai « voglio essere io il generale, altrimenti vito a tutti
di cognoscere me. pulci, 8-48: io conobbi rinaldo un'azione.
voglienza loro a'suo'propri figliuoli: io dico che punto no la dotterebbe se
c. gozzi, i-49: siccome ero io fortissimo nella massima di non comettere delitti
sia sofficiente a un asino, se io ve l'avessi a metter dentro.
[olao magno], 267: io viddi... pigliarsi si gran moltitudine
tu, e dubitando sili; / ma io dissolverò 'l forte legame / in che
beccuti, ix-546: l'avea bene io le sue fattezze scorte / altre fiate
sono di canne grosse e grandi, com'io v'ho detto di sopra. egli
potesse fuggire. ariosto, 133: io son ferito, io son prigion per loro
, 133: io son ferito, io son prigion per loro, / la piaga
dell'abituale acqua aranciata. pea, 7-1 io: forse, invece del caffè,
per inacidito, inforzato. io. piccante (un cibo, un condimento
di lume in lume, / ho io appreso quel che s'io ridico, /
/ ho io appreso quel che s'io ridico, / a molti fia sapor
lidi importuosi d'italia. pascoli, io: nessuno / può risvegliarsi, tanto è
gli uccelletti alquanto / non so s'io dica o lieti versi o 'l pianto.
vaglian detti / forti, liberi, ardenti io non indarno / oggi salir spero
dall'oppio. serra, iii-233: io non ho proprio nulla di ardente di forte
. cecco d'ascoli, 4146: io so che questi detti a te son
son forti. savonarola, 7-i-96: io starò forte: fate che ognuno facci
scrivete », proseguiva dettando, « che io il cuore in pace non lo voglio
abandonò per ispacciato, per ciò che io non voleva pigliar nulla. vico, 660
sei mesi, di giovane dissipatissimo ch'io era, trasfigurato in autor tragico, ne
foscolo, xiv-138: un'opera ch'io sto stampando è il più forte incitamento
il campanello. pananti, i-234: io canto sopra tutti gli argomenti, /
. d'azeglio, 2-243: concorrerò anch'io al monumento; e ti prego di
sospiri e del dolore / convien ch'io mangi or, tanto duro e forte.
vuoi che in pace e in quiete io mora, / tempra tanto dolor sfrenato
quali meraviglie della tua potenza, provo io a sì grand'uopo ed in sì forte
versi. boccaccio, i-383: signori, io no discemo qui se non tre vie
, i-1-6: le cose oscure / ch'io vidi e ch'io udio,.
cose oscure / ch'io vidi e ch'io udio,... son sì
: frate, non ti paia forte se io mi reputo peccatore. guerrazzi, 5-19
contrade. l. salviati, 20-114: io voglio... entrarmene in casa
prestarvi attenzione. lorenzino, 171: io non so tante cose; o non sito
la morte ». bonarelli, xxx-5-36: io per pietà sì forte allor mi scossi
smorte / vi muor la voce, ch'io non ho quiete. tozzi, i-312
le bende. d'annunzio, i-379: io la trassi a quel loco: ella
ella più lesta / venia, ché forte io la tenea per mano. cicognani,
dite forte, adagio e chiaro, ch'io v'intenda. g. gozzi,
tre giorni puoi ben credere o ch'io son morto o ch'io son malato
credere o ch'io son morto o ch'io son malato forte. alvaro, 9-357
ben mi stringe forte, / quand'io farei quel ch'io dico per lui.
forte, / quand'io farei quel ch'io dico per lui. idem, inf
non m'abbandona. petrarca, 85-1: io amai sempre, et amo forte ancora
temerono molto forte. petrarca, 81-3: io son sì stanco sotto 'l fascio antico
, /... / com'io temo l'orgoglio d'un bel ciglio
qualche gran male. parini, 408: io stavami qual uom che teme forte /
il vecchio, ix-422: vidi anch'io tutta ignuda, / ma sola,
; / ma più se in colpa io mi sentissi. carducci, ii-9-82:
, lamentandosi forte. mascardi, 2-56: io cominciava dentro de'miei pensieri a dolermi
evidente). latini, i-1205: io, pensando forte, / dottai ben dela
l'orlo del tuo vestimento, ch'io l'hoe nelle mie mani; e tagliando
da barberino, 4: forte maraviglio com'io / non degno di sì alta grazia
come averle dischiavate. bembo, 2-13: io mi maraviglio forte come la provenzale favella
alcun grido. redi, 16-viii-63: io mi son forte maravigliato che un suo
, ii -canzone, 55: canzone, io credo che saranno radi / color che
i vizi e che, se tal cosa io facessi, forte ingannerei quel bello aspetto
, forte ingannerei quel bello aspetto che io dimostravo di uomo da bene. piovene
ragione electo. lorenzino, 74: io mi dubito che, passato questo fervore
(74): tutte le volte che io andavo a questa mia caccia, miglioravo
. boccaccio, iv-25: quanto che io molte volte fossi per diversi accidenti fortissimamente
doglio più fortementi / e non so ch'io già mai mi possa dire. guinizelli
di carcere. savonarola, 8-i-292: io sono, dice dio, fortemente irato
? boccaccio, v-185: m'avvenne che io for tissimamente sopra gli accidenti
battista, ii-115: le ragioni, s'io non m'inganno, convincono fortemente.
il vestito] dalla sua; ma io la sospetto fortemente di essere invece ricorsa
quel fanciullo ha presa la pozione ch'io li temperai, egli vive, e si
fuoco. boccaccio, iii5- 31: io vado tratto da quella fortezza / d'amor
memoria mia dona fortezza / sì ch'io t'adori, altissimo fattore; /
un'altra sua maravi- gliosa virtù, io dico la fortezza feminile, la quale non
. dante, inf., 9-108: io ch'avea di riguardar desio / la
che tal fortezza serra, / com'io fui dentro, l'occhio intorno invio.
di difesa. foscolo, 1-293: io ti dedicava questa oda quando tu,
messo in fortezza. quarantotti gambini, 6-1 io: l'indomani tutti parlavano di piveroni
nostro presente suggetto,... io non veggio, che possa avvenire- che
. - anche assol. baruffaldi, io: io da l'indie porto meco /
anche assol. baruffaldi, io: io da l'indie porto meco / merce solo
più mite e mia madre della quale io ero l'unico amore mi condusse a
, ben la tua barca / ch'io mando un'alma al doloroso ospizio / più
c. campana, ii-154: s'io non mi trovassi travagliato da guerre e
impedissero la vecchiezza e la malattia, io medesimo sarei venuto a visitare e adorar cotesti
volgar., viii- 84: io certo dal primo anno di dario di media
alcuna volta queste tue piaghe, acciò che io possa respirare in te e fortificarmi nel
, i-50: questo non sa- pev'io; ma se così è, tanto più
con tanti argumenti quanti ti ho fatti io. m. adriani, 3-4-406: benevolenza
: ma, come piacque alla dea, io mi rivolsi alla fontana fortificatrice di quelle
, fui raccomandato... perch'io studiassi la matematica relativa alla fortificazione.
segnato. dossi, 23: io imaginava sempre vedere, in mezzo alle
fortitudine, acciò che per suo mezzo io riceva il dono de l'ultima licenzia
. testi non toscani, 44: io culau sì restai a dar a maur
spezza. pascoli, i-102: ed io vi dico che dovete avanzare, dovete
error fatale. parini, 306: s'io vedrò mai l'aspro flagello / dell'
alcuna forza che la possa contradiare: ed io non sono sola a combattere con lei
sono sola a combattere con lei; ma io me le raccomando. d.
alla terra il dono che ti feci io? 3. astrol. disposizione degli
samminiato [petrarca], i-45: quando io penso le cose e le fortune degli
me non venne, / ch'anch'io n'andrei con tanta donna a paro?
perseguita..., ogni momento ch'io vivo lontano da te mi pare il
sentenze, 1-13: tu credi ch'io ti tolga molti diletti, quando ti biasimo
. cino, iv-200 (72-12): io sono in fortuna sì forte, /
. sannazaro, 231: ho pensato io,... dopo tante fortune
ci pone la sua mano, / io veggo il mondo in sì fatta fortuna,
-oh, che fortuna, ci vado anch'io, diventeremo buoni amici, spero.
ricchi, xxv-1-208: vo'fare anch'io / l'amore. è quella?
o non avere successo. panciatichi, io: l'autore ha detto solo dove l'
ogni chiamata. leopardi, iii-257: io ho la fortuna di parere un
. serra, iii-420: non ch'io creda molto alla possibilità di muovermi di
f. bertini, 1-108: da che io mi sotto pongo al giudizio altrui,
sorte. pavese, 8-101: s'io fossi morto lei continuerebbe a vivere e
ch'io mi davo alla fortuna, / che fra
così asciutti. n. franco, 2-1 io: come i putti sanno accordare tre
, ma sia che vuole; che io ho di già fatto il callo ad ogni
battaglia. ser giovanni, i-262: io ho inteso che i sara- cini qui
goldoni, vii-367: non importa. io ho da avere delle fortunaccie. nievo,
xiv-246: stava per uscire e recarti io stesso la mia lettera, o cercare
. pulci, 22-226: che colpa ho io di quel che fe'natura, /
quel che fe'natura, / e s'io non nacqui bella e fortunata? guicciardini
fino a pest. goldoni, vii-1032: io sono piuttosto fortunata nel gioco. tommaseo
di perugia le sono stati donati, io mi stimerei fortunatissimo di poterlo offrire a
. beatitudine. mazzini, i-530: se io potessi,... la sera
.). varchi, v-10: io sono e servo e stipendiato del sapientissimo
. bembo, 9-1-19: come che io sia per avventura la minor foglia,
contesa esercitando. forteguerri, 11-92: io sarei certo un fortunato spirto / nel
goldoni, viii-1013: credete voi che io non abbia il potere di riparare le
. corsini, 5-9: o cavalieri, io prego che mai sempre / vi facciano
.. affinato (quando lo conobbi io) da una fortunata carriera di artista lirico
santo sepolcro. monti, iii-291: io spero che la terribile crisi in cui vi
usciti sono sin'ora della mia penna io decidere non saprei certamente se sia questo
o febo, e di devoti / incensi io spargo il riverito altare, / de
nembo / coperte ambe le luci, ond'io tanto ardo: / e sopra al
. ariosto, 13-4: isabella sono io, che figlia fui / del re mal
1-22: se pur vi spiace, che io confessi il fortunésimo, dirò
'n sapor de gusto, / ma io c'ho bevuto, portar non pò el
foruncolétto di primavera. calvinol 2-1 io: era uomo siffatto, ben fiero
seneca volgar. [crusca]: io ho forviato e traviato, e sono
g. stampa, 19: basta ch'io non so mai formar parola, /
passati tenpi. pulci, 23-4: io vengo per provar mia forza teco.
rustico, vi-1-169 (33-5): io vivo sanz'esso [il cuore]
di libertate ov'alcun tempo fui, / io, ch'era più salvatico che i
semplicità e serenità mirabile: « son io, disse, andrea hofer, sono in
re ch'or le governa. davila, io: erano le gallie...
della poca verecondia di siffatto verbo, io stimo di ritenerlo e di sacrificare la
, la forza, il che so io degli accenti, si leggono appresso valenti
a memoria. gherardi, 1-ii-407: io tutta disposta a questa celestiale dolcezza fatta
perdonami; deh!... non io favello; / una incognita forza in
manzini, 12-118: « dio mio, io sono davvero d'acciaio », pensò
mia grande potenzia,... io rifuggo a te ed umile prego la tua
, i-210: la forza gliela do io [alla tranvia], per l'intero
; ma tal'è l'uso / ch'io consiglio ciascun ch'a forza il brami
, a forza m'aviene / ch'io m'apiatti od asconda, /..
a forza mi tien qui, foss'io con loro / fuor de'sospir fra l'
anime beate! pulci, 22-187: io non ti vo'tenere / a forza,
i'fui / sì tosto preso, come io la vidi. l. salviati,
ai poco il viso riformossi / (io dico 'al poco * per rispetto al
, 7-207: ma che serve ch'io vada alla parata dell'andare in rovina a
la gioventù! pirandello, 7-85: io non posso tirarti su: non ho più
spade a giovanili. è forza / ch'io te lo sveli. leopardi, 32-98:
alla necessità. moravia, xi-366: io staccai la frizione e premetti l'acceleratore.
al piede. petrarca, 359-52: io, giovene ancora, / vinsi il
; il lauro segna / triunfo, ond'io son degna / mercé di quel signor
la vita. cicognani, 6-116: io non so chi mi dia la forza per
carducci, ii-1-223: è forza ch'io beva per assopire tutta la rabbia c'
, 1-1-73: ozio maggiore di quello ch'io abbia qui non credo ch'io potessi
ch'io abbia qui non credo ch'io potessi avere altrove, tuttavolta che e
massimamente i malvagi. foscolo, xiv-326: io farò forza a'miei occhi e al
e fu detto lavoro spaventoso: e anch'io comincio a diventar * grandettino! '
g. f. bini, ii-1-202: io aveva una conca assai grandotta. guarini
. caro, 12-i-338: accertatevi che io vi porto un benone grandóne, poiché
. grandóne. boiardo, 1-6-29: io non vo'già lasciar questo grandóne,
, /... dapoi ch'io l'ho trovato; / debbe esser sodo
. lorenzo de'medici, ii-278: io t'ho recato un mazzo di spruneggi
di spruneggi / con coccole, ch'io colsi avale avale: / io te le
, ch'io colsi avale avale: / io te le donerei, ma tu grandeggi
nelle mie mani de'soccorsi onde poter io seguitare il corso delle mie lussurie,
grandeggiava nell'animo, diceva: / io durerò lontano come il sole, / sarò
grandemente i genitori. alfieri, 1-67: io grandemente mi vergognava d'essere, e
baretti, 3-283: ne'miei anni giovanili io non sono stato se non un gramo
loro. annotazioni sul decameron, 31: io proverrò di ammogliarti grandemente, cioè nobilmente
quella arte che tale non mi sento essere io. 9. efficacemente, con
. galileo, 3-4- 320: io voglio aver perduta la lite, ed anche
più strani luoghi e più solitari che io ritrovassi, mi misi non a fuggire,
essa terra mi parve sì piccola, che io mi penteva e vergognava del nostro imperio
] di quella grandezza fammene sapere, che io te ne manderò alcuni quinterni. g
moltitudine e la grandezza delle rivelazioni le quali io abbio avuto non mi levino in superbia
fu nominato magno. guicciardini, i-i: io ho deliberato di scrivere le cose accadute
grandezza. lorenzino, 216: io non vorrei che la grandezza delle sederatezze
non degna pure di schiacciarmi, tanto / io sono poco per la sua grandezza.
vidde al sommo de la grandezza; io so ch'egli seppe convertir la eloquenza
grandezza può eguagliarsi alla mia, essendo io signora di più di diciotto milioni di anime
rammenti / l'inclito sangue di che nato io sono? d'annunzio, v-1-13:
. aretino, iv-1-30: ben so che io faccio ingiuria a la grandezza vostra col
consola gli afflitti. redi, 16-v-141: io non posso rispondere a tanta bontà,
, 5-70: signore mio onnipotente, io ti ringrazio prima che tu ti se'degnato
dimonstrato quanto tu se'magno, acciocché io cognosca più la tua bontà. panigarola,
abiti del nostro cortegiano;... io per me amerei che non fossero estremi
onore della città, e dice: se io ho questo, io ho ogni cosa
dice: se io ho questo, io ho ogni cosa. avviene questo errore alcuna
che dà a thomas, qualità ch'io confesso di non riconoscere in lui,
quale predomina una esagerata valutazione del proprio io. buzzati, 4-533: tra l'
per dar principio alla mia missione dovevo io stesso esser sicuro di me; ripulirmi e
a mille. carducci, iii-25-280: io ho fatto il callo alle insolenze,
]. govoni, 619: io sarò là / quando l'erba d'oro
, disgrazie. chiari, 1-i-17: io non gli risposi mai nulla, anzi tonfando
nobile monumento; grandioso pensiero, che io non posso altro che invidiare. verga
quelle ricche e grandiose nature di artisti io sono un pover uomo. -sostant
13-547: - non lo sanno tutti che io con ima mano prendo e con l'
d'annunzio, iv-2-403: da tempo io ho... su la mia anima
1-400: quello re... io con tutti i senatori solea onorare e grandire
grandita. -rifl. alberti, io: mai per niuna sinistra fortuna quegli
grandezza. latini, i-1333: s'io contar volesse / ciò ch'io ben vidi
: s'io contar volesse / ciò ch'io ben vidi d'esse / insieme
infallibile giustizia di vostra maestà, così io solamente vi sono per mera sua grazia.
d'arena. ramusio, iii-126: io ho nel terzo libro detto d'un
staio e si fa il monte, io. dimin. granellino. fra giordano
piccoli e uniformi, generalmente inferiori ai io mm di diametro. -in partic.:
e le sue dimensioni variano dai 6 ai io cm). = deriv.
destino inesorabile. guerrazzi, ii-190: io morderò il granito della macina sotto la
, ed era curioso che... io mi accorgessi di volergli bene solo allora
quando sarete gran maestro, che ancor io son ambizioso d'una croce. g
101): occi! ben lo diceva io; vatti con dio; credi tu
mercé, non ci son vivuta invano io, no. pulci, 9-21: al
cantare. cammelli, 146: s'io dico -grammercè! -senza pagarti, / difetto
/ difetto fia, e mal s'io ti ringrazio. machiavelli, 701: -non
quando voi avessi bisogno dell'arte mia, io vi servirei volentieri. firenzuola, 712
-pigliala adunque volentieri, e ricordati che io non ho altro bene che te. -gran
ella è una bella vesta. -dissi ben io, la non vorrà (in compera
canape investito. genovesi, 168: io chiamo grano non solo il frumento,
boccardo, 2-371: il grano dividevasi in io cavalli o in 2 tornesi..
, 7-1-16: è bisognato, ti dico io, separare el grano dalla paglia,
. noi, in virtù del comandamento che io porto del gran signore fattomi eseguire dal
di grosse colorate poma, / diportando io mi già. mamiani, 1-193:
dire che l'uva è poca. io. dimin. grappolétto. mattioli [
. doni, 2-162: sarà meglio ch'io vadi per un magnano, e faccimi
magnano, e faccimi aprire; altrimenti io non ci veggo grascia. -stare a
. degli arienti, 181: oimè! io credeva che altri facesse il meschiato sopra
il meschiato sopra le mie graspuglie; e io cum gran pro- videnzia, persuadendomi l'
volta da bere. bartolini, 5-178: io credevo che... li avesse
le sett... tecento lire. io non vivo di grassazione per sua regola
quale sì respuose: or come posso io abbandonare la mia grassezza, la quale usano
'aspirazione '(n. io) è calco del greco sacrórrji; -7
fra noi berlingaccio), a desinare, io gli dissi ch'ei venissi tutti gli
de'putti. magalotti, 7-182: se io avessi una cinquantina d'anni manco su
, xv-150: ad onore delle donne lombarde io le credo più culte, e le
. siam tre a bere... io béo pochissimo; ma il sere e
/ oh costì sì / mi feci io grasso! / i'vi prometto, mico
voce ch'usciva da una personcina ch'io avea conosciuta altrove, grassottina. capuana
. buonarroti il giovane, 9-689: io odo là gran trar di chiavistelli,
alle grate ambedue ci rivedremo: / io delle stinche, ella del parlatorio. de
la cattiveria del mondo, e perch'io insisteva a voler ch'ella uscisse, chiuse
, 365: ne'due archi maggior s'io ben concipio, / serà d'adam
di pregar per voi, la dirò io ima messa per l'anima vostra, in
orbe sublunare. guerrazzi, 5-173: io confesso sentirmi gratamente commosso dal lato della
che eglino stet- tono in dubbio che io avessi trapassato quella di milano; e
ogni lato. machiavelli, 356: io ho vedute queste saracinesche che voi dite,
offerirà. firenzuola, 728: che io non possa mai più mangiare tordi grassi
il pepe e con lo aceto rosato se io non me ne vendico a misura di
. graticolétta. cellini, 623: io lo avevo congegnato drento di modo che
lo avevo congegnato drento di modo che io vi accommodai su una graticolétta di manichi di
di palette e di certi stidioni ch'io roppi. -graticolina. cellini
34-20: alceste, il cavallier di ch'io ti parlo / (che così nome
. croce, 106: che cosa poss'io dunque fare per gratificarti? p.
quello che più mi piaceva, purché io restassi satisfatto di aver gratificato quell'amico
gratificato quell'amico, della cui satisfazione io mi ero dimostrato così ardente. s
a carlo. aretino, iv-1-89: io non già per gratificarmi a la pietade
gratificare a paradisi e a lamberti, io gliel'ho accordato. botta, 4-565
sì prese. foscolo, xv-178: io voleva che si gratificasse ad ippolito, non
costume lo spedir gratis il più ch'io posso. stigliani, ii-275: perché
senza motivo. galileo, 1-1-359: io leverò certa supposizione ammessa fin qui a
contro, venite a me, ch'io vi consiglierò la causa 'gratis et
». guerrazzi, 4-1-55: certo io non so se il minghetti accetterà questa mia
, e dall'incarco / di gratitudin grave io già t'ho sciolto. pellico,
darle una cattiva nuova; / bisogna ch'io la lasci -e sei capace?
s. degli arienti, 113: considerando io la graziosa aco- glienza e onore grande
per tanto recordo de tanta sua gratitudine io li dono questo annello. aretino,
riconoscenza. machiavelli, 12-265: ch'io so ben quanto gratitudo è sorda /
stella. g. villani, 6-91: io t'ho servito gran tempo, e
., 2-58: legge non vuole che io proceda contro a te, perché io
io proceda contro a te, perché io debbo essere conoscente e grato del beneficio
dolere la fronte, egli voleva ch'io gli tenessi le dita su le tempie
una medicina deliziosa. levi, 1-210: io rispettavo gli abracadabra,...
cantari cavallereschi, 138: se pel passato io non mi son dimostro, / or
ricordi al signor cristoforo il libro, accioch'io possa conservar gratissima memoria di tanto favore
morbide erbe e agli arbuscelli. magno, io: quanto ebbi l'aria allor grata
fido / t'ergevi al ciel, perch'io dietro seguissi. -favorevole,
a tale proposito. marino, 1-4: io tento pur, diva cortese, /
inanzi al re, da il quale io ebbi un'ora intera di gratissima udienza
s. caterina de'ricci, 387: io conosco il gratissimo affetto vostro. tasso
tutte gratissima. machiavelli, 912: io ho avuto una tua lettera, la quale
fa. tommaseo, i-315: io, bambina, in quegli atti modestamente inverecondi
tanto più grato, quanto mi pareva che io la sollevassi alcun poco dalla sua afflizione
tatti. foscolo, v-42: quanto io me ne persuadeva, tanto più mi sentiva
idem, purg., 26-52: io, che due volte avea visto lor grato
d'amici, 422: dunqua, s'io so a pia- cire / àgiande grato
. gelli, 4-2-86: 'quanto io lo abbia in grato ', cioè mi
viso mio nell'aspetto beato / quand'io mi trasmutai ad altra cura, /
filippo degli agazzari, 4: se io ti veggo mai più liscio al volto,
veggo mai più liscio al volto, che io te ne 'l levarò per siffatto modo
qualche grattacapo. guidiccioni, 4-44: io ho disegno di dar loro un grattacapo,
l'uccideva. bracciolini, 1-5-1: io son della natura della gatta, /
i-47: va al tuo viaggio, che io me ne voglio andare a grattarmi un
/ 0 zappi soavissimo, / ch'io vo grattar duoi briccioli / di foglia
lusingare. savonarola, 5-284: se io avessi voluto cercar ducati, io non
se io avessi voluto cercar ducati, io non arei tenuto el modo ch'io tengo
io non arei tenuto el modo ch'io tengo; io arei atteso a grattare
arei tenuto el modo ch'io tengo; io arei atteso a grattare chi ha ducati
a grattare chi ha ducati, e io ho atteso a bastonare. caro,
peccato se ne cavò la voglia; io dico di quello pizzicore che si gratta
s'i'potesse retornar en ieri, / io la farei grattar boccaccio, v-164: disonesti
nuccoli, vii-780 (1-4): s'io potesse saper nenze gravissime, quale con non
la pancia. giovio, ii-247: io non mi credetti giamai che in questa stagion
tu hai alle mane si perderebbe, et io ne arei biasimo. garzoni, 1-153
1-66): venga chi vuol ch'io gli gratti la rogna. lippi, n-n
o di farselo grattare; così potessi fare io. pallavicino, 7-144: volete voi
indegna ornai bisogna. / apollo, io ti ringrazio; immantinente / vedrai s'
ti ringrazio; immantinente / vedrai s'io so grattarmi questa rogna. tommaseo, 3-ii-
vita in abbandono. serra, iii-152: io sto facendo un lavoro di rinnovo -
a grattar la collottola, / perch'io riesca bene in questa frottola. -graitar
versi. lippi, 1-2: acciocch'io possa correr questa lancia, / dammi
invano. angiolieri, 145-8: io, che non seppi quella via tenere,
ha fatto sempre degli altri, bench'io abbia dato speranza a lei del contrario.
abbia dato speranza a lei del contrario. io non so dove costui se la fondi
carlo decimo. dossi, 30: io era innamorato del nuovo, del cangiamento,
era innamorato del nuovo, del cangiamento, io; per la qual cosa non mi
d'avere / in mente, perch'io l'ho vista e studiata; / ma
, vorrei sempre udir rime. in quelle io ci sento una dolcezza, un'armonia
autentiche e di quelle forbite forbite, io sto ascoltare come un porcellin grattato.
/ o zappi soavissimo, / ch'io vo grattar duoi briccioli / di foglia secca
significato osceno. aretino, 8-24: io voglio (disse ella) grattuggiare questo
benefizio e per liberazione della fanciulla, io non te la mostrarmi per un fesso
significato osceno. aretino, 8-24: io voglio (disse ella) grattuggiare questo
cellini, 2-97 (468): io avevo ditto al duca che io mi
): io avevo ditto al duca che io mi contentavo di tutto quello che s
] mi volessi dare: e questo io lo dissi pensando di gratuirmi alquanto.
me capacitata per possibile, io nondimeno credo gratuitamente che quella tal cosa
carta dov'è scritto che le ho volute io. -una soddisfazione gratuita, ma una
avvocati gratuiti, maestri per carità, io non vi ho dimenticati e non vi
al domo del condiscipulo come sono andato io per gratularmi al precettore. monti,