già preparato per effettuarla verso il tempo ch'io t'aveva promesso. arila, 184
/ trova efficaci e dolci mezzi, ond'io / prevenga il mal che irrimediabil fora
taranto che efficace difenditore, non so io se con maggiore gloria fu cacciato per li
bravo giovine... chiede che io possa esserle raccomandatore efficace d'un suo
tutte le raccomandazioni, e di tutte, io spero, la più efficace. manzoni
soffici, iv-39: gli rammentai garbatamente come io fossi già venuto giorni addietro ed avessi
bastante a persuader l'intento suo: tuttavia io non ci scorgo efficacia che mi persuada
la latina. dovila, 381: io che mi trovai presente, e che sentii
semimorte nella stampa. alfieri, i-99: io malamente mi spiegava col prefato conte catanti
cosa prodotta. galileo, 3-4-266: io considero che nel produr questi vani simulacri v'
, 11-iii-824: queste cose, s'io non sono errato, in questa guisa sono
gracchino pure i pedantuzzi moderni, ch'io non ho in questo poema osservate le
i poetuzzi dozzinali ma critici, ch'io abbia in un corpo pigmeo effigiate membra
/ la mia reggia contien, ciò darti io voglio, / che più mi sembra
discacciato / del petto tuo, ed io oltre mia voglia / nel mio ancora
messo. boccaccio, i-71: ancor che io nella tua effigie conoscessi che valoroso uomo
non istà punto bene. e percioché io ho dato ordine di farne fare un'
/ che non abbiamo aperte, ma ch'io credo / esser ritratti. mamiani,
nel petto. buommattei, 285: 4 io, tu, egli, ella,
pananti, i-83: sebben non abbia io sì trista effigie / i passeggieri han
esemplare. frezzi, ii-10-105: quand'io fu'in cima, vidi il lago
stige, / fatto alla forma ch'io l'avea veduto / giù nell'inferno
sua. pindemonte, 221: irzio io contemplo; trarne / un'effigie vorrei:
il documento del mio primo maestro, io aveva fede come nell'infallibile segno che
al mondo, per la quale cosa io fui sforzato andarmi a gittare nel letto
è poi stata un'effimera, com'io ve ne feci il pronostico?
giorno solo. leopardi, 872: io vorrei... che la vita nostra
picia. roberti, vi-124: non io negherò che una città non possa per
per le vittorie effimere degli austriaci, io ne ho predetta fermamente la destruzione,
lor vite. carducci, iii-25-292: io non ho pensato né penso a odi epitalamiche
avrebbe badato a lui. montale, 3-1 io: in america aveva continuato la sua
ci sia, onde anco volle che io ne toccassi alcuna parola. =
adattato. varano, 112: ben conobb'io nel meditar le viste / fiamme dipinte
cui ti scrivo appunto questa riga ch'io adopero carta, penne, inchiostro ministeriali
/ la forza mia, che s'io la voglio effondere / l'è necessario
mio dipinga. savonarola, iv-8: io son quello che ho sparso e'fiumi
ho sparso e'fiumi della grazia. io ho effuso lume infinito, lume,
). vallisneri, iii-568: ho io nel mio museo una raccolta di bellissime
. livio volgar., 4-78: io non volli ieri, quando io, seguendo
4-78: io non volli ieri, quando io, seguendo voi effusamente il turbato nemico
-luce diffusa. baldini, 3-1 io: ogni tanto poi il fascio di luce
volto suso; / mira la gioia ch'io, da baia effuso, / ti
, 916: non mai dal cielo ch'io spirai parvolo / ridesti, o sole
ma il rumore è sparso nel modo ch'io vi dico. serra, i-173:
un catino di acqua lustrale esclamando: « io ti battezzo ». carducci, 63
giudicare il denno / gli efori: nulla io per me sol non posso, /
vegida). pananti, i-198: io con l'egida mia lo ricopersi / e
approdo / alla tua terra natale / io memore fossi / che sol nella lotta
soffici, i-244: marsiglio, il quale io vedevo nell'andare a scuola ritto cantando
or poscia / ch'egli era spento, io doloroso, in veglia, / premea
la donna rispose:... io vi dico ch'e'fu egli. andrea
gesù cristo. albertano volgar., io: adunque coloro che ànno ferma fede
adriani, iv-99: ma non so veder io come non sa- pesser questo gli altri
lunge non è; l'arme, io la tengo; e carlo, / ei
stima e di pietà, ovvero, com'io le intesi, promesse solenni? carducci
. sannazaro, iv-3: potrò ben io fra queste deserte piagge, agli ascoltanti alberi
7-461: quando si scese dal barco, io e quella falsa moglie, andammo all'
mine di sagunto (dio voglia ch'io sia falso indovino!) torneranno sopra i
nostri. ariosto, 38-49: quando io ti confortava a stare in pace,
a stare in pace, / fosse io stato, signor, falso indovino.
l'anima discema, / tanto ch'io riconosca il falso e 'l vero. michelangelo
dante, infi, 30-115: « s'io dissi falso, e tu falsasti il
p. verri, i-176: io non dirò mai il falso, ma nemmeno
, la qual è nella legge, io conversai senza richiamo e senza alcuno falso
, 1-186 (204): ma io, ch'ero innocente di quel falso apostomi
corpo sociale. de marchi, ii-47: io l'ho detto che quel figliuolo doveva
lassata lagrimando. zeno, xxx-6-167: io mentitori che vedo, / che amore
/ smentir, se nega amore, / io sono il falso, 10 sono il
, per ignorante e goffo e che so io, ma per falso e aggiratore non
. bartoli, 3-24: ma, o io vo grandemente errato, o questo trepiede
g. m. cecchi, 77: io non so intender questa cosa, e
del tu'amor tal damigella / chente son io, che son sì chiara e bella
gran sete. alamanni, 6-7-135: io non vi fei cadere per mia buon'opra
visto / quel sole il qual vegg'io con gli occhi miei, / tutte lor
esquisito. dottori, 77: s'io perdea la vita, / cosa frale perdea
, se ne deve guardare! perché io posso farlo pentire. ojetti, ii-413
te ladro, lo diria / (quanto io n'odo per fama) più con
con vero. redi, 16-vii-124: io le scrivo intorno ad una certa cosa
e ghiande e biade servon, s'io non erro, / e alcun giorno guarda
viveva da principe. cicognani, 2-120: io sono letteralmente, alla fame, ò
de'mortali? petrarca, 325-1 io: dopo non molt'anni / quella,
molt'anni / quella, per ch'io ho di morir tal fame, / canzon
arco ascoso. / né vuol ch'io le mie fami ivi satolli / de le
non voglio averci a che fare. io aveva fame di conoscerli; poi n'ebbi
dio mangiar vi chieggio, / ch'io ho tal fame che lume non veggio.
non veggio. pulci, 18-196: io vedevo la fame / in aria come un
. pananti, i-83: vuol ch'io vada / stracco e con una fame che
lasciami entrare in casa oramai, che io mi sento mancar per la fame, e
, per questo amore. -cotesto non farò io, ché io non vo'morirmi di
. -cotesto non farò io, ché io non vo'morirmi di fame. manzoni,
.). petrarca, 207-60: io qui di foco e lume / queto i
famelica amorosa. pallavicino, 1-149: io son famelico appunto d'udire la seconda
sempre mai / famelica d'onor la vita io vissi. f. f. frugoni,
: non v'è giorno né sera ch'io mi ricordi le dolcezze della mia famiglia
alcuna. pananti, i-16: ma come io son figliuolo di famiglia, / e
lo zio. leopardi, iii-529: finché io sarò quello che noi chiamiamo 'figlio
al comune di bologna, poi ch'io sono tornato, che io sia signore e
poi ch'io sono tornato, che io sia signore e padre, sì come
, 49 (81): messere, io tolsi vostra nepote per moglie, credendomi
g. m. cecchi, 21-5: io n'ho da ricordare, / che
romane assai onorevole. pulci, 8-26: io so ch'egli è di nobil famiglia
famiglia s'arma per menarti alla morte, io non so che uomo tu ti se'
o meraviglia! / io son fatto prigione, e pur non
vi fosse uscito di mente ciò che io a questi dì co'miei piccioli orcioletti
» insistette andreina fredda e naturale « io questa famiglia di cui parli non potrò mai
in pochi anni ragunai tanto avere, ch'io poteva venendo in famiglia acconciamente nutrirla.
.., cioè la feci venire io verso le sette; la mia famigliuòla aveva
. svevo, 6-19: diceva che io vado per le case a portare il
uomo sagacissimo. fagiuoli, 3-1-201: io son più tristo d'un famiglio d'otto
famiglioccio di pastore. nievo, 1-220: io e mio fratello, che avevamo l'
fummo allogati per famigliuoli, lui alla bastida io alle brugnine, ambidue corti che voi
vogliono ir loro alle belle come fo io. = dedotto da familia,
in somma venerazione. anguillara, 1-60: io l'orrendo spettacol vedendo, / tutta
stimano che questi fosse chiamato euporo: io punto non disputo del nome, ma
stato per me crucifisso. perdonami se io sono presuntuoso e troppo familiare nel parlare mio
gemelli careri, 1-v-218: altra noia io non sentiva che il caldo: perché
credevo che quel po'di bene che io posso sperar di recare, lo recherei
in mezzo a questo pubblico ansioso che io vidi scendere dall'automobile la figura familiare
da barberino, 88: ch'io parlo sol de difetti che sono / ne
confidenza. redi, 16-vi-48: se io fo seco troppo alla familiare, ne
consuetudine. luca pulci, ii-63: io ho familiar, tutti i suoi modi,
. verri, xxiii- 170: io mi figuravo venendo all'armata di dovervi trovare
bassa voce le più diverse parlate: io non aveva, colla più parte di
chegiano, e del suo patriarcale sibaritico che io mi sono innamorato. 5
muratori, 8-ii-35: in troppo breve sito io ho finora descritto un assai ampio paese
lettori non avranno peranche scorto ciò ch'io intenda in questa dipintura, e ciò
i-37: essendo noi due, nello ed io, arrivati i primi e quindi già
'l viso. tasso, n-iii-1023: io ho con esso voi ragionato de la virtù
cicerone volgar., 1-255: domando io da voi, se alcuna cogitazione appare
nuova, 3 (45): pensando io a ciò che m'era apparuto,
, 1-89: vedi la bestia per cu'io mi volsi: / aiutami da lei
ella potessi gloriarsi. firenzuola, 338: io sono un famoso malandrino,..
. bibbia volgar., i-230: io ti prego, signore mio,..
. gobetti, ii-265: in codesta lettera io ho trovata soltanto la gentilezza un poco
in pensiero, di mese in mese, io verrò ad avere i fanali a novembre
ardesse il fanale in mezo, tu, io e questi insieme vederebono asai quanto bastasse
appassionati senza cagione. nievo, 384: io solo fui d'un salto alla finestra
i-250: a voi su 'l tappeto io prostro il viso, / io poeta fanatico
'l tappeto io prostro il viso, / io poeta fanatico del tè / come khian-loung
inspira qualche volta del fanatismo, ed io non vorrei che negli estratti mi metteste
borghese. ojetti, iii-45: anche io ho sofferto trent'anni di questo fanatismo
mazzini, i-593: la parte ch'io ho fatto da molti anni e fo
. pascoli, 957: pensava: « io sono delle pecorelle, / madonna povertà
! se tu se'cavallino, non son io soma- rello, né fancello, affé
(v. fante2, n. io); cfr. fancèlla. fanciulla
/ resister non potrà. so ben anch'io / quel che nel cor di tenera
, se salva / è la messenia, io la rinunzio e taccio. a.
un vecchio canuto e gelato come son io, se non de la verità e de
con lusinghe mi credi levare / come io fussi un bambolin di culla.
di tobia e tobiolo, 21: io ti consiglierei che tu dessi questa tua
incominciò a gridare: -o fanciulle, io vi ho menato dal mercato un bellissimo servo
tra le donne ch'erano quivi presenti, io veggo una fanciullétta d'una forma.
me innanzi. moravia, ix-83: anch'io facevo così quando ero fanciullétta: coglievo
vera fanciullaggine. magalotti, 24-369: io so bene che il vostro museo non
. allegri, 263: così ridotta io son in fanciullaia; / per non
come un fanciullaio. non sarei io sì pazza da accostar le labbra
i fanciulli. boccaccio, 9-307: io non mi posso tenere che io non
9-307: io non mi posso tenere che io non abbia compassione allo 'ngannatore mio,
5-325: di nuovo non ho ch'io vi scriva né di me, né di
dì sapute fare. carducci, 673: io tutto e pieno / l'intendimento de
e me immantanente flagella, pure ch'io faccia un piccolo fallo. boccaccio,
su il lito bagnato, / sì com'io credo, per troppo dolore / d'
di dui mali eleggere il minore, io non dubito che tu come saggia, ché
t'ho conosciuta, farai l'elezione che io medesimamente ho fatta. tasso, torrismondo
211: oh! dolcemente, so ben io, si muore / la sua stringendo
poteo toccare. petrarca, 39-3: io temo sì de'begli occhi l'assalto
fanciullo, un garzoncello / volete dir ch'io sono un ignorante? / oh guata
22-5: vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso
fior caduto ravvisò lo stelo; / io nel fanciullo ravvisai me stesso. d'
fiorentini, 16: questi sono denari ch'io manno iacopi abo auti, denari de'
. /... / piangendo io 'l chieggo; e ti rimanga in core
, e che ora / per un fanciullo io sia tenuta trista? / per un
per lo suo figliuolo: signore, io vi priego che voi diate a costei
, / per le fredde del tanai onde io notava. leopardi, 3-90: ahi
di somma: udite ben quel ch'io vi dico, / che il fanciullon ci
. m. cecchi, 18-16: io ho notato con che arti e'sono /
, i-7: onde apparisce quel che io di sopra ho detto che dopo che
di me quel che tu puoi. / io prendo tutto: la dolcezza, e
francesco, e vi pensate forse che io mi faccia gabbo di voi con delle fandonie
giusto che si dubiti di me. io vi ho rubato per gioco due pecore,
, nella vita, è giusto. io vi ho raccontato qualche fandonia, e tutto
che se'in galloria, / ed io son ristucco / e son giucco.
che cantino. sacchetti, 6-11: io vorrei qualche uccello per tenere in gabbia,
galileo, 3-4-130: messer lottario mio, io vi posso concedere che tutto questo vostro
, capriccio. varchi, v-58: io vorrei oggimai... venire a cose
parte, e favelliamo sul sodo. sarò io la prima donna? g.
, ecc. panzini, i-658: io mi sono domandato più volte perché mai
f. f. frugoni, iv-346: io, ch'era spartano, malamente m'
fatta in parigi si ammira? che io sia maledetto da tutte le muse,
l'uomo, i né crediate ch'io dica in fanferina. = formazione
soda, e starebbono ritte agevolmente, io le accenderò tutte. soderini, iv-71
termoterapica. bembo, i-295: essendo io venuto a padova per curarmi un braccio
x-3-146: di putredine e fango anch'io son figlio: / e tu tra poco
. varchi, v-832 (2-9): io per me son vii fango. giraldi
iii-v-22: voi a cui utilitade e diletto io scrivo, in quanta cechitade vivete,
i sospiri e'grandi stridi / ch'io trago in questo fango / del miser
. m. cecchi, 1-1-360: io mi delibero / di gastigarla appunto come
104: un mese e poco più prova'io come / pesa il gran manto a
altre some. mamiani, 1-69: tal io così, nella vecchiezza inferma / del
costì sono irritati contro di me, io non son niente irritato contro loro; neppure
me non vi può essere tregua; perch'io mi sento un'anima sublime e sdegnosa
pensi, avendoti promesso, / ch'io faccia fango delle mie parole.
penisola. d'annunzio, iii-1-358: io, per me, non getterò il fango
le ricchezze crescono, qual ero pria, io rimango, / ed ho nelle vicende
avesse ricolta del fango. manzoni, io: quei che la galilea dimessa donna
fra gli uomini più avventurosi, anch'io sballottato dal mare in tempesta d'un'
va leve e risorto, / m'alzerò io dal mondan fango accorto, / ch'
417: le preghiere, ch'io ho fatte finora al cielo, sono
se l'italia avesse ottenuto qualcòsa, non io mi lamenterei che altri avesse avuta la
avesse avuta la gioia di contribuirvi ed io no. -liberarsi da impicci, da
fanghi. muratori, 7-iii-219: qui ancor io mi truovo nel fango, né so
. dante, inf., 7-1 io: io, che di mirare stava inteso
dante, inf., 7-1 io: io, che di mirare stava inteso, /
nolo. grazzini, 4-284: oh, io sono il bel fannonnolo! varchi,
, lavaceci? galileo, 5-154: io non mi voglio già più maravigliare che
una persona. agostini, 27: io ti confesso che per un vii soldato
servitore. marignolle, 68: quand'io sarò costà quasi vicino, / non
l'altre stelle. boccaccio, ii-7-40: io ti dissi altra volta che follia /
xix-18: allor soletto, / tutta vegg'io, con l'animo / pien di
propormi innanzi agli occhi d'avere ancora io perduto una carissima cosa, e introdurre
si bee né si mangia, ed essendo io stato in terra, come vi ho
giovanni nel deserto. aretino, iv-1-179: io, donna elegante, vi mando il
che voi m'avete chiesto e ch'io ho creato con la fantasia. muratori,
spesse volte tanto mi molesta / ch'io non saccio là dove me sia, /
non saccio là dove me sia, / io non discerno virtù da resìa / e
. bellini, i-77: da ch'io son nato (e son tanti tant'anni
come dimentico tutto,... com'io ritorno ragazzo, com'io combatto invano
. com'io ritorno ragazzo, com'io combatto invano per la dignità e la tranquillità
la tranquillità della anima mia, com'io fabbrico tristissime fantasie e fo che mi
mi tormentino! d'azeglio, 1-206: io dunque anche in arte facevo castelli in
e speculativi. di giacomo, i-348: io ve lo dedico, dunque, questo
e fittizi. monti, v-31: io mi riserbo a manifestarvi... il
di notte. cammelli, 318: io ho visto questa notte due arpie /
brevi e con tante frascherie, che io mi stomaco a vederle. e pare che
mie fantasie. carducci, ii-10-42: io non so, mia dolce amica,
luca, questo cibo m'impedisce ch'io non mi posso, come vorrei,
a morire. bruno, 3-111: se io, disse il nolano, non rido
9-9: se devo dire la verità anch'io racconto qualche fantasia quando mi domandano
. caro, 12-i-327: infino a ora io sono stato d'una certa mia fantasia
. duca, el marchese predecto et io siamo rimasti stasera di pensare qualche fantasia
tuo destriere? savonarola, iv-403: quando io andai ieri a leggere zaccaria,
studiare la predicazione, mi converti'ancora io ad un'altra fantasia e cominciai a
vostri peccati. aretino, ii-188: io t'ho detto ciò che sarebbe di mia
segretario mai restò di domandarmi quel che io volevo fare di me, e quel
non sai. bruno, 3-47: io, o per elezione di quei che me
loro elemento. carducci, iii-25-324: io tra le mie fantasie classiche ho avuto
e chi è povero, come son io, può mal volentieri stare e rispondere
, indifferenza. aretino, ii-254: io vi do licenzia, quando vi piaccia,
cosa con la fantasia che me ne faccio io. 20. gusto, ispirazione
. stufarich, 5-8: quella spilla io me l'appunterò, molto più tardi,
francesi] insieme con molte fantasie ch'io ci ho fatto sopra. zarlino,
b. croce, ii-10-14: così l'io, l'assoluto, l'idea, la
in volta porre fuori di sé il non io.
e che, finalmente? non sono io il padrone della mia libertà? non posso
in catone, supplirà tieste, che io già ho formato in fantasia. rajberti,
. macinghi strozzi, 1-429: oggi io ho questa risposta da messer rinaldo;
mi giova sempre avere in fantasia / ch'io non misi il mio core in luogo
aragona, 2-26: è più dì ch'io feci fantasia / di liberarlo.
moto dunque si muove ella? -lasciate ch'io ci pensi un poco, perché non
ch'a far questo a la presenzia io vegna; / benc'ho mutato in
parte fantasia, / e in ciò ch'io mi ritoglio, o ch'io mi
ciò ch'io mi ritoglio, o ch'io mi dono, / non sarà quel
d'armi? grazzini, 102: ond'io mi sveglio poi subitamente, / e
tempestarvi e rompervi la fantasia con dire: io ci vorrei la tal cosa.
infiammarsi. goldoni, viii-399: ma io perché mi scaldo la fantasia per sì
grazzini, 4-415: -o fresino! io certo non ti vedeva, tanto era
umore, capriccio, pazzia o volontà ch'io mi voglia dire, con gli academici
. firenzuola, 250: né come io mi lavassi, né come io mi
né come io mi lavassi, né come io mi rasciugassi, o me ne tornassi
poi a'casi miei..., io vorrei che voi tornaste in fantasia
di quella impresa si bellissima che io vi guastai quella mattina entrando in pisa
immaginare, / awegna che, com'io dirò appresso, / in altra parte poi
poi la vidi stare, / dond'io il seppi, e lì il dico espresso
esso. l. bellini, v-392: io penso di voler far le viste d'
le viste d'aver male più che io posso, per pigliarmi più gusto ch'
posso, per pigliarmi più gusto ch'io posso in questo fantasiare di genio. bocchelli
egli è la fantasima, della quale io ho avuta a queste notti la maggior
123: qualcuno dir vuole: / io l'ho per uno spirito folletto; /
. ma se non mi farete paura io non avrò paura. 2.
sì strani divincolamenti di vita, che io ne disgrado le bisce. -visione
composta la repubblica di cui favelliamo: anche io la dirò così. b. croce
fantasima. idem, 1-1- 211: io credo / che tu farai lo incanto alla
sì fantasiose bizzarrie, / che anche s'io mi fossi addormentato, / non l'
deformazioni fantasiose. bocchelli, i-44: io non ebbi tempo d'indulgere a confronti
foscolo, gr., i-24: anch'io / pingo e spiro a'fantasmi anima
: per consolarmi in ore di tristezza / io ti creai de la più pura essenza
, 12-59: gli parve, come io dico, ella davante, / come fantasma
, 8-85: 11 certo, volevo io dire, è che esistono almeno due specie
solitudini s'imbosca / non so s'io deggia dir femina o fera. / alcun
, ii-82: -ciò che tu sei -dissi io -che non so quale, / o
, / piagni, ti so dir io, ché tu n'hai causa, /
mente un tal fantasma / ch'ognor ch'io lo mirava, / ch'in me
guaste. maia materdona, iii-315: io, mentre t'amai, spietati morsi
debolezza e della fatale perfidia degli uomini io non vedrei più il sentiero della vita se
mi fosse illuminato dal fantasma di gloria ch'io sieguo e che forse non potrò raggiungere
. g. raimondi, 3-1 io: a ogni generazione, le lettere
e salda e sana gioventù! -che io spendo standomene qui mezzo imboscato a specolare
vivo. bar etti, 2-167: io credo certamente ch'egli abbia così
me le ricordo molto bene, perché io vi fantasticai un pezzo attorno, e
g. gozzi, 103: per quanto io vada fantasticando con la mente, non
irritarsi. aretino, 1-90: se io giuoco sto in su le mie; non
esser dèi. baretti, 2-268: io meno buono ad un povero innamorato il fantasticare
tanti caratteri, quanta n'ho adoperata io nel delineare i miei e nell'or-
: abbiendo assai fantasticato il ragionamento ch'io tenni con voi, alla memoria mi
. alfieri, i-44: per quanto io ci abbia fantasticato poi per ritornarmene in
egli s'affrettava a dire: « vado io! ». palazzeschi, 3-135:
le ipotesi. svevo, 6-502: io non seguii tante fantasticherie. io mi
: io non seguii tante fantasticherie. io mi fermai ad un documento molto pubblico,
bianchetta, che è il più balzano ch'io vedessi mai; ché, fra l'
fu scritto sotto i miei occhi, ed io lo lessi, né so né posso
solitaria ruminazione del mondo rifatto attraverso l'io. -perdersi in fantasticherie; abbandonare
loro dilettazione. gelli, ii-53: io mossi di que'fantasmi, e di quelle
tua virtù fantastica in quel modo che io fo'appunto, quando tu sogni;
del frugoni. foscolo, iv-427: io noto l'amoroso rispetto per cui tu
solamente a distruggerlo. gozzano, 888: io fissavo gli attrezzi di ginnastica, /
67: non so si dormo, s'io me vegio o sogno: ecco ch'
me vegio o sogno: ecco ch'io vedo qui pur cosa palpabile. o sarei
: in quei monti più silvosi ch'io / t'addito, il gregge tuo
bel corpo fantastico si possa, / io ve lo pingerò qui col pennello. tasso
s. maria egiziaca, xxi-1133: io non sono spirito ch'abbia preso corpo
essere creduti. alfieri, 1-1048: io avrei ritratto dalla bibbia più altri soggetti di
essere tuttavia presso quel fiume, dove io non avea ancora avuta oziosa l'immaginazione
né il cuore. prati, 1-202: io di due femmine / schiavo son fatto
cesarotti, i-422: egli è perciò ch'io vorrei che il nostro linguaggio fosse più
... ma so bene ch'io ne sento tutta l'evidenza. -che
atteggiamento). burchiello, 200: io non posso trovare ecclesiastico, / né
di fantastico. allegri, 142: s'io porto il terraiuolo alla mancina, /
o le calze di colore, / son io però quel fanta- stic'umore, /
luogo, li perdo dagli occhi perch'io a quella vista comincio a diventare tranquillo
poi fantastico. settembrini, 69: io ho sempre creduto che l'uomo non
dentro di me -che cosa vogliono? io non so nulla di loro: io non
io non so nulla di loro: io non ho fantasie ». 9
e stolto. machiavelli, 663: io ho sempre fuggito la pratica tua,
? alamanni, 7-ii-336: sapendosi / ch'io l'amo, e che agli altri
di me voglia a mille, che chi io fussi non sapevano. grazzini, 627
. c. gozzi, i-7: io non ho mai ostentato di farmi considerare
i-2262: in una gran carriera / io vidi dritto stante / ignudo un fresco
favella, / pur a quel ch'io ricordo, che d'un fante / che
andrea da barberino, i-33: s'io fussi preso, direbbono e'vostri nimici
poco pratico, gigante, / ch'io non sono uom da star teco per
fanti / ch'andavan trabattendo. / e io ch'ognora atendo /
. dottori, 1-63: or non son io, / ninfa, un bel fante
, inf., 21-94: così vid'io già temer li fanti / ch'uscivan
colle citazioni in un picciolo tugurio ch'io aveva preso in affitto a santa caterina.
e costor non facevon da motteggio. io. dimin. fanticino (ant. e
a farsi riputare molto giova quello che io dissi alla donna mia facesse, che
nel suo studio. pascoli, 957: io sono delle pecorelle, / madonna povertà
c. e. gadda, 6-1 io: un patetico saliscendi di autografi di
bernardino da siena, 987: ho io veduto pur io essere state donne di grandi
, 987: ho io veduto pur io essere state donne di grandi signori vivere
aurea volgar., 42: io, secondo che voi mi vedete, sono
, 3-9 (1941): mi doglio io di ciò, veggendo che voi.
spilli. / volete altro? che s'io non trovava una / fantineria, non
tardato dall'usanza sua, / come fec'io. g. villani, 7-68
, e di citazioni a civitanova, quando io era a roma, che mi mise
/ che fastel mal legato, / ch'io veggo in qua venire? pallavicino,
guido 'fu recitato in modo ch'io stesso che lo avevo meditato e scritto e
un uomo. / or perché spesso io soglia stare in villa, / vi figurate
villa, / vi figurate voi, che io non risappia / come viviate tutti ad
. caso mai, il fantoccio ero io. pavese, 121: tentò darsi pace
al bello, egli è vero che io ho un po'mala incarnazione, ma il
cellini, 1-101 (236): certo io per non vituperare uno sciocco fantoccino,
come per dire: adesso t'arrangio io, canaglia! palazzeschi, i-489: quando
che ne sia la tua storia, io ti proibisco di andare in giro a dirla
fare e dire tra galantuomini e ch'io non era un farabutto; e altre
20; e ogni frassola è man io che sariano mani 200 il bar.
/ e i tolomei, secondo ch'io stimo. gioberti, i-265: regnarono
è sicura da voi: ve lo dico io povero frate; e in quanto a
il sole. alfieri, i-83: introdotto io allora da esso in varie case,
/ altri uccèi d'acqua, io non saprei dir tanti. spolverini, xxx1-
servisgi furo di loro fardeli, ched io lo'mandai intra i nostri torzegli,
; la cuffia cannellata tremò tutta ed io portai correndo il mio grottesco fardello fino
, faren poi fardello, / ch'io porterei, quand'io rubo, un castello
fardello, / ch'io porterei, quand'io rubo, un castello. aretino,
ha da far fardello il faccia, ch'io per me soglio dir: can mozzo
mal partito. pulci, 6-28: io vo'con un fuscello / di tutti a
meo sir, se ncendi, / or io che degio fari? / tu stesso
2-5 (311): tutto quello che io fo si è per la salute tua.
6-117: e infatti / che non fo io finor, per tirar su / al
mercé colsi quel fiore, / ch'io tanto disiava d'odorare. bartolomeo da
/ alcune cose: i'feci, io dissi, io fui; / vengon trovando
cose: i'feci, io dissi, io fui; / vengon trovando, con
imprese. piccolomini, xxi-1-316: ora io ho da fare parecchie faccende, innanzi
da fare parecchie faccende, innanzi che io sia spedito per cavalcare. serdonati,
., 11-72: qui convien ch'io questo peso porti / per lei, tanto
a dio sodisfaccia, / poi ch'io noi fe'tra'vivi, qui tra'
., 2-8 (236): se io credo che la mia donna alcuna sua
, ella il fa, e se io noi credo, sì 'l fa; e
19-3: odi tue, / come fo io, un certo suono, spesso,
l'uscio incontro fassi. baruffaldi, io: io da l'indie porto meco /
incontro fassi. baruffaldi, io: io da l'indie porto meco / merce solo
, 15-5: o graziosa luna, io mi rammento / che, or volge l'
l'anno, sovra questo colle / io venia pien d'angoscia a rimirarti: /
di virtù, 12 (52): io vi priego, figliuoli miei, che
, figliuoli miei, che questo ch'io ho acquistato, voi spendiate largamente dove
spendiate largamente dove si conviene; che io per me non potre'soffrire a spendere
da pochi giorni in qua, che io non entri in camera, ancora che la
2-429: gigetta mia, fai tu; io ci capisco poco con queste faccende.
: / tu fosti, prima ch'io disfatto, fatto. boccaccio, dee.
dee., 1-4 (95): io non potei stamane fame venire tutte le
fame venire tutte le legne le quali io avea fatte fare. sacchetti, 53-53
due odi oraziane di cui faccio tirare io copie a parte [ecc.].
. galileo, 3-1-274: potrò dunque io questa volta farvi a tutti due,
d'esser milionario. carducci, 531: io non pretendo illuminare il mondo, /
questa casetta frutto delle sue fatiche e io mi sono messa a fare la sarta
, iii-100: non istà bene che io faccia mercato di versi, ma non istà
bene neppure che tutti, fuori che io, guadagnino sopra i miei versi.
dei contadini fattisi piccoli proprietari. io. comporre versi, prose, libri,
giacomino pugliese, 184: s'io sollazo -versi fazo / per voi,
parlerà altrove più compiutamente in uno libello ch'io intendo di fare, dio concedente,
, 2-222: per quest'anno faccio io la 'voce', col consiglio e l'
gradite. v. bellini, 438: io ho fatto qui una musica militare tutta
pascoli, 957: di bene, io ho questo in iscorto, / dipinto
/ dipinto a secco. e s'io non son donato, / son primo in
buona compagnia al vostro cavaliero, e io il metterò sul fatto, sì veramente che
sepolto / lo corpo dentro al qual io facea ombra. amico di dante,
, i-127: fa un fischio, io ti sento e mi addormento più quieta
, / in questo luogo a punto io farò il colpo. marino, vii-
grazzini, 4-178: spettatori, innanzi che io tomi ci andrà un buon pezzo,
4-36: « maestro mio », diss'io, « che via faremo? »
corriere già negar non posso, / perch'io l'ho corsa a far questa salita
. caro, 2-2- 199: io era già mosso per venire a far qualche
marca. guarini, 44: s'avess'io cotesta tua sì bella / e sì
3-1-3: e che è a me? io ho a far sera! marini,
. goldoni, iii-13: oh, io non parlo. fo volentieri servizio a tutti
manchi qui, di buon'ora. io farò la mia vigilia. cicognani, 1-99
cellini, 1-114 (266): io non ti posso mancare a quanto tu
comandi; sì che dimmi il modo et io farò tutto quello che tu dirai,
300): non fa forza; io ho altresì a parlar seco d'un mio
a te far fronte entro al tuo regno io posso. leopardi, 6-69: se
, quando ci dice: « con desiderio io ho desiderato di fare la pasqua con
di fare la pasqua con voi innanzi che io muoia ». serdonati, 10-129:
pasqua, senz'altro io monterò a cavallo con l'aiuto di
estreme / essequie... ch'io ti fo co 'l pianto. davila,
. dante, inf., 27-68: io fui uom d'arme, e poi
digiuno, / orazion non creder ch'io ne faccia. sassetti, 21: pensomi
il giuoco de la inguintana, ove io ruppi una lancia busa piena di uccelli
come sono stupidamente vigliacche tante persone! io non giungo a farmene una ragione.
e trattone gran profitto. giusti, 3-1 io: di tutte queste bazzecole che miravano
degna reverenza, / in guisa ch'io vedere / la potessi, e savere /
, /... / che seguitare io possa con onore / una istoria ch'
di movermi. boccalini, i-44: io, infelice, stomacata dal veder cose
luce. giov. cavalcanti, 69: io domando a voi... se
rispondere. francesco da barberino, 258: io non entendo più parole fare, /
come pai commessa », / comincia'io a dir, « se puoi, fa
? cellini, 1-13 (48): io riconosciuto quello giannotto, gli volsi fare
, 9-19: questa que- stion fec'io; e quei: « di rado /
nui / faccia il cammino alcun pel qual io vado ». fiore di virtù,
spazio. ariosto, 22-79: quando io v'avea in prigione era da fanne
la risposta. - / onde io andai, e riverente e chino / mi
a quel capitano per la quale io credo che molto si pentissi di
, s'accorsero di me, che io piangea, per lo pianto che vedeano
partito. bembo, ii-128: avendovi io fatta fare offerta per messer giovan matteo
in vostra assenzi a dal podestà, ch'io son contento che voi ne eleggiate uno
frate silvestro. pulci, v-93: io ho facta la comissione e abian facta
ultime lagrime. dossi, 368: -ed io -fà una damina fra il dispettoso e
anni -non sono stata la patronessa, io, di tutte le carità cittadine? jovine
. b. machiavelli, 173: io ò venduto a francesco di barto- lomeo
il punge. savonarola, 8-i-261: io vi domando, o fiorentini miei, con
. m. cecchi, 1-ii-258: io provedrò / il vetturale e le ceste,
, 1-1-127: -che patti ho io fatto con esso voi? -d'esser mia
sdimenticato... se, quando io farò i mandati, debbo fargli per
: dieci scudi... glieli darò io, e voi me ne farete a
poi che sei stato de grazia, io voglio fazzi testamento, e che
purgatorio: / e la rechi pur io! d'annunzio, iii-2-57: facciamo
« e lo speri? ». « io non credo che saranno tutti malvagi,
» insistette andreina fredda e naturale « io questa famiglia di cui parli non potrò mai
or qui m'aspetta / sì ch'io esca d'un dubbio per costui; /
della salita. baldini, 7-41: io sono il tempo, nessuno mi può far
. manzoni, pr. sp., io (180): «
: per la qual cosa, dove io rigido e duro stava a'tuoi conforti e
cristiano, ora tutto aperto ti dico che io per niuna cosa lascerei di cristian farmi
(94): mi pregò, che io facessi cinquanta compagni per guardia di detta
per guardia di detta casa, e che io fussi loro guida. davila, 552
tutti per la gola; e che io dica il vero, questa pruova ve ne
posso fare, che così non fossi io mai in questa terra entrato, come
mai in questa terra entrato, come io mai non ci fui, se non da
faccia lieta / mi fece festa, ed io ne feci a lui, / e
. michelstaedter, 426: quello che io mi facevo una festa d'ammirare ma
disse a moisè: a colui cui io farò pietà, sì gli sarà fatta;
gli sarà fatta; e a colui cui io farò misericordia, sì gli sarà fatta
, 2-5 (160): andreuccio, io sono molto certa che tu ti maravigli
tu ti maravigli e delle carezze le quali io ti fo e delle mie lagrime,
trattando per me quest'accasamento, ed io vi ho aderito, trovandovi le mie convenienze
l'om tanta guisa noia, / s'io da lei gioia -avesse / in vista
., 1-1 (72): io ho, vivendo, tante ingiurie fatte a
a dome- nedio che, per famegli io una ora in su la mia morte,
potrà però mai fare el cielo / ch'io non ti onori et ami di buon
3-4-173: né il sig. mario né io siamo così austeri, che gli scherzi
in cui uscivo dal palazzo. morale: io ci avevo due o tre costole rotte
amorosa sua. pulci, 22-100: io vo'ch'ognun coll'arme indosso dorma;
padella, uno alla gatta, / ch'io so che qualche trap pola
amore ho 'l manto, / e s'io il mostrasse in vista / saria già
in città, fatemene avvertito, ch'io tornerò a far verso san domenico la passeggiata
: avvenne che una notte di luna io sedessi in cucina, ch'è la stanza
in loro stelo, / tal mi fec'io di mia virtute stanca. c. rinuccini
vedi inchinarmi e farsi / riverente corona ov'io mi scopro. nievo, 1-252:
., 20-34: de'fuochi ond'io figura fommi, / quelli onde l'
sorbo. i. nelli, 10-3-3: io accomodarmi che mia moglie si mascheri insieme
fanciullaggine di ritorno, vorrà dire che io sono invecchiato prima del tempo; se è
voi siete più fina; / che s'io faccio -sollacio - ch'io piaccio,
che s'io faccio -sollacio - ch'io piaccio, / vostro amor mi mina.
mi farei, che mi paresse; ma io intendo che voi a me...
rispose: fate le scodelle, ché io... vengo. baldinucci, 9-xv-69
fa le spese? - / -so io dimolto? -gli rispose quello; - /
. francesco da barberino, 168: io son quell'orsa che spianai la terra
: / vien su con meco, io ti farò la via. dante, inf
stranieri. giusti, ii-84: se io mirassi a farmi largo colle donne,
corsini, 3-28: che fin quando io faceva de'latini / il mastro m'
di conto. galileo, 3-1-35: io credo che il far quei calcoli precisamente sarebbe
.). sacchetti, 84-52: io ti farò un fardellino de'panni tuoi
fagiuoli, 1-5-124: è impossibile che io possa fare i bauli questa sera,
[rasoio] non fa bene, io gli rispondo di sì, e mi lascio
vuol far la pera): / io l'ho con quei briccon, furfanti indegni
, 21 (359): io son vecchia, son vecchia...
, 24-41: « o anima » diss'io « che par sì vaga / di
/ di parlar meco, fa sì ch'io t'intenda, / e te e
(379): padre mio, io vi priego che voi facciate che io
, io vi priego che voi facciate che io abbia una di quelle papere. lorenzo
bellini, ii-no: fate sì ch'io poggi tanto in sue / sull'ali del
intelletto convinto. pascoli, 561: io t'amo pel freddo e lo stento,
, / che fanno / ch'esperto io rimuoia. d'annunzio, i-460:
i-460: le lacrime facean sì ch'io vedessi / tutte le forme a l'aria
mio conteso aspetto. goldoni, vii-734: io che sono lontanissima da questi amori,
., 22-103: per un ch'io son, ne farò venir sette / quand'
son, ne farò venir sette / quand'io suffolerò, com'è nostro uso.
, 1-4 (95): messere, io non potei stamane fame venire tutte le
fame venire tutte le legne le quali io avea fatte fare, e perciò con vostra
fatte fare, e perciò con vostra licenzia io voglio andare al bosco e farlene venire
buon fuoco, acciò che, come io enterrò dentro, io mi possa riscaldare,
che, come io enterrò dentro, io mi possa riscaldare, ché io son
dentro, io mi possa riscaldare, ché io son tutto divenuto sì freddo che appena
facesse fallire, / oimè lasso ch'io anzi vorria, / che farvi fallo,
io-ti feci piangere; mammina, / io sì ti feci, io figlio tuo,
mammina, / io sì ti feci, io figlio tuo, morire. baldini,
e che parli di me. ma io che c'entro? e tu, chi
/ più innanzi alquanto che là dov'io stava, / ond'io mi feci ancor
che là dov'io stava, / ond'io mi feci ancor più là sentire.
dee., 8-8 (300): io debbo stamane desinare con alcuno amico,
desinare con alcuno amico, al quale io non mi voglio fare aspettare.
, vi-156: rietro a costoro assai che io non metto / qui ne seguien,
il mio detto / tireria lungo più ch'io non vorrei. sacchetti, 159-112:
il giovane, 9-859: ma questo io mi fo a creder che fu un gioco
/ poi comandato m'avete / ch'io mostri tal viso vano, / che
; / e co quello crederano / ch'io ci agia mia diletanza, / e
/ antico spirto, del rider ch'io fei. boiardo, canz.,
: nulla a te giova lo amonir ch'io facio, / ché distor non te
, 30: fatti in là, che io non ci cappio, così ci siamo
: or apri li occhi a quel ch'io ti rispondo, / e vedrai il
della discrezione. tasso, 13-i-560: io, ch'altre volte fui ne le amorose
, a forza m'aviene / ch'io m'apiatti od asconda, /..
, ch'i'caddi; e li vid'io / delle mie vene farsi in terra
dismonta da cavallo e facciamo insieme tu ed io a piede, e conoscerai chi di
ne ebbe una volta- rella, dicendogli io, doman notte lo farai venti non ti
. sassetti, 73: intanto io andrò veggendo se niente mi si rappresenta
farebbe per me / cercar, mentre ch'io posso, altro marito. varchi,
[rasoio] non fa bene, io gli rispondo di sì. -importare
i denari che ti do, sono io che li guadagno e tabacco devi comprargliene
non fanno punto / alla materia di ch'io t'ho parlato. soffredi del grazia
a. f. doni, i-153: io favello d'un universale tristo, e
: dell'onor. -sicuramente, / diss'io, fate di niente. pascoli,
camin più danno. aretino, iii-9: io farei a i capegli con chi dicesse
ha fatto sempre, ché saprò fare ancor io.
, di contessa. petrarca, 306-5: io son fatto un animai silvestro, /
è minuta. savonarola, 5-31: se io avessi tanta grazia nel predicare che io
io avessi tanta grazia nel predicare che io parlassi con le lingue delli uomini e
amanti trasformare, / e far qual io mi soglio in vista fare. pulci
luce mi impedirebbe di dormire. ma io abbasserò il fazzoletto sugli occhi, così.
, la quale buon tempo fa avevo io in animo di offrirle, mosso dal
ancora secchi. moravia, xii-272: ma io non ho memoria, 10 sai.
messi addosso un poco di vestaccia che io avevo, perché e's'era cominciato
nievo, 1-229: in fondo in fondo io aveva sì un sentore d'avviarmi ad
5-449: alcun'otta m'è detto ch'io predichi e riprenda i vizii degli uomeni
e riprenda i vizii degli uomeni, e io gli truovo tanti e tali, e
e in sì grande moltitudine, che io, come smemorato, non ci so mettere
gli occhi / come tu dici. io ti protesto, poi / che fai del
, / con cui l'ho da far io, allora, allora / te n'
impicci. d'azeglio, 1-540: io me la feci col cameriere dell'albergo e
avuto che fare con la giustizia, io. cassola, 2-416: era gente che
ma s'i'avessi a esser giudice io, / le non hanno a far nulla
, 2-2-128: or facesseno l'iddei ch'io fosse sanza padre. ariosto, 25-67
se son sogni questi, / ch'io dorma sempre, e mai più non
dio che la pace, la quale io bramava, figliuola della giustizia, sia
. degli arienti, 239: -per certo io cacherò qui, di poi io non
certo io cacherò qui, di poi io non ci sento persona alcuna. -e in
, 8-10 (335): madonna, io conosco che voi dite vero, ma
mio tacere / nasce non già perch'io non sappia a punto / quanto ben
braveria... del macedone: né io, disse, ho la spada a
dati, 3-33: se per mia disgrazia io fossi condannato all'inferno, dove per
acqua diacciata, e che, mentre io fossi per berla, un di que'diavoli
non me ne fa bisogno, e io non sono in istato da buttar via quattrini
, 20: fa con dio, ch'io me ne vo, e più innanzi
si può. carducci, iii-24-129: io avea seguitato un po'di tempo a
: di siena / fattene fuori, ch'io l'ho cerca tutta, / e
un vecchio vaso da fiori, che io avevo sempre tenuto: era un ricordo
cavalca, 16-1-112: dimmi in che io ti ho contristato o fatto difetto
non sono il signor marcello malpighi. io non so far meglio: se meglio sapessi
: l'ho menata per cinquant'anni io quella cara vitaccia, ora faccio il
recandoti le molte parole in una, io son del tutto... disposto
g. m. cecchi, 1-435: io non vo'in fatto / farne nulla
fa mai nulla. carducci, ii-3-150: io non fo nulla perché lavoro troppo.
iddio che cessi queste piaghe, e io lascerò il popolo suo. ma poiché la
tavola ritonda, 1-360: per tale parole io ne farei di peggio. pulci,
chieggio; / quest'altra volta so ch'io farò peggio. lippi, 6-1:
la profondità delle divine scritture, che io in esse continuamente fare'prò, se
due scudi. dottori, 1-2: ecco io vengo, e levandomi il cappello /
le rime d'oro, / deh foss'io, come il vago de la luna
pananti, i-107: in somma dicon mentre io fo per dieci, / che non
: per farla corta, ti dirò che io ti risposi subito e che non ho
ciel riposi in pace; / ma io la feci dritta; / perché questi ominacci
, 4-338: -tu la fai fatta: io non so come mi- chelozzo se gli
un errore. firenzuola, 757: io mi credeva averla fatta netta di quella
. guerrazzi, ii-79: basta, io credo che da principio, a farla
ne facevano di tutti colori, ma io non lo sapevo. pavese, 4-40:
animo. magalotti, 9-2-50: se io fossi la fortuna e voi m'aveste
. m. cecchi, 22-11: affé io non posso disegnar di andare / sì
i-528: quello che tu ora vuoi che io voglia, ho già da più giorni
mio talento: però qualora ti piace, io sono presta, e già mi si
178): lascia fare, che io gli darò quello che egli va cercando.
cavallo oggi ti sia, / ch'io veggo ben che senza far non puoi.
a meno. imbriani, 2-157: io mi accorgo di non poter più far
allo aspettarvi a montemurlo,... io non ne fo altro. -non
giù nel precipizio. moravia, xi-10: io non faccio nulla tutto il giorno,
. piovene, 5-297: per quanto io faccia, non riesco a trovare una definizione
partorì canisso. rajberti, 2-57: ma io mi avvedo un po'tardi che ho
buonarroti il giovane, 9-187: come io tomo / al mio ritorno in villa
, austero e materno, / ch'io la riguardo come il bimbo, tolta /
. serra, i-118: è inutile ch'io vi descriva quel suo fare ben conosciuto
empie, e gridò: solo regnar vogl'io! foscolo, 1-339: alle spalle
me nuova esperienza, né procurar ch'io sia quasi un segno a le saette
altri si dole; / così sempre io corro al fatai mio sole / degli
la valle. praga, iv-5: io mi sovvengo che tre farfalle dall'ali
rustico, vi-1-160 (26-12): sed io fosse stato una farfalla, / maraviglia
veste attraente. verga, 1-39: io amo appunto in lei questa toletta,
il calle. collodi, 17: io... di studiare non ne ho
roma] de le cose piccole io vengo: / chi le farfalle cerca sotto
. pulci, 25-332: or s'io volessi de'pesci contare / e tante
farfalle o di pecchie? / io t'ho a punir di mille ingiurie vecchie
? /... / farfalla, io dico a te, ma sospirando / penso
capriccio. della casa, 791: io ti priego, che tu impari a star
boccaccio, v-240: se tu, come io * 1 più delle mattine la vedea
occhiaia livide tossire e sputare farfalloni, io non temo punto che tutte le sue
?... ma... io tocco con mano questo essere un farfallonissimo
f. f. frugoni, v-241: io son quello ch'andai a caccia
luciano], iii-2-332: non lo dico io cotesto: ma poco fa tu stesso
. f. galiani, 2-1 io: tu con questi consigliati / del più
disse: « e so ben che io vo intorno a quel che m'arde »
dello stravagante, eccita maggior maraviglia, dico io, il fingere, il farfalloneggiare ciò
disse due quattro, che so io?) romani nascosti si trovassero nel campo
, petulante. saccenti, 1-1-109: io non t'ho punto per un farfarello,
ma attento a non muoverlo finché non arrivo io! = spagn. farfullar (
alla vipera] che col mio forte dente io fo di ciascun ferro sottile farina,
di pasta assai e buoni, ed io più volte ne mangiai. crescenzi volgar
g. bentivoglio, 5-ii-292: vogliono che io sia amico di servino e di riscer
della casa, 710: s'io scrivessi ben qualcosa meno, / dico,
se voi mi date la reina isotta, io vi donerò la reina ginevra, e
sopra le vittime, in presenza di io testimoni, che doveano essere pontefici.
affatichi vostra signoria in ricordarmi quel ch'io ho a fare; io vi riuscirò
ricordarmi quel ch'io ho a fare; io vi riuscirò meglio a pan che a
; lassate fare a me, / che io ve lo farò con li mia incanti
. magalotti, 7-153: mi disse essergli io riuscito più a pane che a farina
= cfr. farina, n. io. farinàcciolo, agg. ant
giovane, 9-862: voi riderete: io mi ricoverai /... / (
mi ricoverai /... / (io mi vergogno a dirlo, io noi
(io mi vergogno a dirlo, io noi vo'dire, / io non lo
dirlo, io noi vo'dire, / io non lo direi mai) / '
moni del fatto seguito, la secchia ed io. d'annunzio, v-3-97:
d'acetoselle. gavoni, 3-1 io: tra i cavalli di frisia rovesciati /
mezzo della farina si fa molte cose. io mi voglio intanare nel mio di mugello
voi non mi ricognosciate in firenze: ch'io non dubito punto che, così farinoso
osservatore dell'ebraiche superstizioni, non poteva io accomodarmi alla sua farisaica maniera di vivere
farisei. d'annunzio, v-3-619: io gridavo, in fiume d'italia:
. boine, ii-199: ecco ch'io intendo ora ottimamente il fariseismo antico.
in questa maniera: o dio, io ti ringrazio ch'io non son come gli
o dio, io ti ringrazio ch'io non son come gli altri uomini,
? / -tu l'osservasti, io non ne vuo'più; / sai tu
addosso, ch'ad ogni modo vuole ch'io diventi fariseo di librerie, ch'io
io diventi fariseo di librerie, ch'io mi sbratti dalla preteria. = voce
farlingoti. grazzini, 362: quand'io odo sanesi, o perugini, / e
quanto poi si aspelta alla farmacia, io concorro di buona voglia nell'altru prudentissimo
disperata di te che vivi mentre / io non vivo né muoio, / né ho
più ingoierete, tanto peggio starete. or io qui vi darò una miglior farmacopea,
non mi mandano que'tali quattrini, io sarò abbandonato da chirurghi, da medici,
di peggior febbre? come dunque potrò io dar leggi al mio sangue che fluttua rapidissimo
: per la fede mia, / ch'io non so se farnetica o se sogna
se farnetica o se sogna; / quand'io domando, e'guata come un matto
machiavelli, 1-vi-405: stamani in chiesa io lo vagheggiai un pezzo...
quello che queste donne mi dissero poi che io lasciai questo farneticare. sacchetti, 256
i medici sfidato. aretino, ii-13: io femeticava meco del marescalco, che non
di farnetico. pulci, 22-159: io so guarire i pazzi de'farnetichi. sassetti
pochi... che sanno com'io tomai alla milizia in tempo che né
non saprei, / e ritorniam dov'io sento il solletico. machiavelli, 677:
sento il solletico. machiavelli, 677: io ho pensato che sarà bene, per
furia di volersi così tosto rimaritare, io avrei tempo a ogni mia difficoltà.
come due fari all'anima perduta, / io vedrò ne l'oblìo lento oscurarsi.
: frena, gridai; / ch'io scopro cose oltre natura nove. colletta,
epica teti, /... io vengo. idem, iii-19-48: ruinato l'
orbi figurati dagli astronomi, ciò reputo io così poco necessario a credersi. marino,
letteraria. caro, 2-1-193: io sto aspettando quel che arete poi fatto
quella farraginosa supellettile, fu quella che io dico con tutta ingenuità nella seconda lettera
questa è la meno farraginosa opera che io abbia veduta di questo autore: onde
far sètta. alfieri, i-151: io frattanto avea aggiunta una farsetta, che
, alighier colla farsata. pataffio, io: lucilio fè alle dulie mormoriglio:
vii-772 (1-3): da po'ch'io foi ne la città del tronto
città del tronto, / amico nere, io fe'del cate- lano / falsetto
g. m. cecchi, 1-1-81: io te la conterò fin da principio, /
fatati guerrieri. d'azeglio, 4-ii-40: io non ho paura di perdere né chiavi
petto una mortai ferita; / ecco io la squarcio, e la disperdo al
con un solo libero motto, ora ch'io t'ho strappata la fascia della semplicità
amor si pasce. bembo, 1-231: io ringrazio amore, / che m'ebbe
de'fanciulli ebrei, / con quant'io uccido in fasce i pensier miei.
alfieri, v-1-769: ma che parl'io di greco a quei che in fasce
? manzoni, pr. sp., io (172): la donna che
del mio cor rinasci, / s'io te n'ho svelta? marino, vii-373
, v-21-61: questa gente, ch'io dico, il corpo fascia / da lo
fascia. carducci, 848: io veggo un fievole baglior che tremola / per
, e molto più il sinistro ch'io tengo fasciato. a. boito, 23
molli smeraldi il manto avete, / io di verdi speranze ho il cor fasciato.
manifesto, e raccomandartelo: e questo io fo volentieri. il riceverai dunque a
nel quale il governo ha voluto che io metta il mio nome. in ogni
amor mio un fascicolétto / di versi, io pago sono. / ho avuto un
dai veda. serra, iii-259: io devo dirti che ho ricevuto il tuo bel
-alla beatissima taverna: andiam, ch'io vo'pagarti un boccale, e arderem
occhio di sfinge. soffici, 111-475: io andavo vagheggiando le fascinanti bellezze della mia
spiegazione scientifica. d'annunzio, iv-2-374: io non osavo più voltarmi, e guardavo
san bernardino da siena, 994: io ho una tela grandissima di genti che
: da allora in qua, ch'io ci fui rinchiusa, feci quasi un fascio
incarnato, / non pò durar ch'io non pera del tutto, / poi
. davanzali, i-359: sì come io stracco in guerra o viaggio chiederei aiuto;
/ sotto il fascio de'miei danni io manco. marino, vii-279: canta cristo
, sembrava più grande del solito. io dapprima non vidi il fascio d'oro nel
guerra mondiale. pascarella, 2-269: io parlai incitandoli a riunirsi in fasci ^
me: « fatti qua, sì ch'io ti prenda » / poi fece sì
sì ch'un fascio era elli e io. bibbia volgar., iii-142: certo
e furia. sacchetti, 160: io non avea arma; / fascio, /
molte e gran cose in picciol fascio io stringo; / ma qual parlar sì
fascio. pagliaresi, xliii-88: io per me fatto ho un gran
gran fascione, / là dov'io dormo su quando son l'otte, /
, ii-312: sai chi odio di più io? quei liberali, quei democristiani,
bel lini, i-54: io ho menato qui meco, come si direbbe
. / quanto m'incresce, è ch'io muoio da vile, / legato avviluppato
/ che fastel mal legato, / ch'io veggo in qua venire? cicognani,
650: costei ci mette parole, e io le gambe: io ho ir tutto
parole, e io le gambe: io ho ir tutto 'l dì a procissioni,
1-287: fate, luca, ch'io abbia questo confessoro, che il tempo è
un gran fastello: il vero è ch'io non ho a restituir roba. d'
andarà col suo fastelluccio. doh, io vorrei sapere se qui fra voi ci è
1794 ritrovandomi io traduttore in firenze comprai su un muricciuolo
degli arienti, 76: oltra ch'io sono scorticato, me è spezato el capo
. dominici, 1-144: s'io non fussi fastidiato di tanto prolisso scrivere
cosa la donna disse: -or ecco, io non posso più sofferire questo tuo fastidio
; farei riporre questa mia rocca che io lascio qui. sacchetti, 153-12:
qui. sacchetti, 153-12: se io dico il vero, pensi chi non mi
mare. firenzuola, in: io mi credeva che fusse un qualche
alle volte tanto fastidio, che io vorrei inanzi non so io che. serdonati
che io vorrei inanzi non so io che. serdonati, 9-440:
fastidio. bibbia volgar., viii-137: io sarò come una tignuola a te,
donna. beccari, xxx-4-274: ond'io come l'ho preso / con questi
insofferenza. campofregoso, ili-io: s'io volesse narrar qui d'ogni frutto,
riuscivano di tanto fastidio..., io quelli ho scherniti, spogliati.
sazia. esopo volgar., 4-103: io non offendo a persona, tu una
alle italiane fortune. firenzuola, 47: io te la narrerò più succintamente che io
io te la narrerò più succintamente che io potrò, acciocché questi altri, che
] manzoni, pr. sp., io (178): il rifiuto,
bevande). redi, 16-viii-336: io fui subito chiamato, e trovai che
moltissimo; ma forse troppo fastidiosamente sminuzzandolo io nel raccontarlo, non avrò egualmente divertito
, tu non c'enterrai stanotte; io non posso più sofferire questi tuoi modi
questi tuoi modi; egli convien che io faccia vedere ad ogn'uomo chi tu
. belo, xxv-1-94: -volete ch'io ripichi? -no, no; ché non
, il signor architetto, permettermi che io l'accompagni all'albergo? o preferisce
, a voler saper di me più che io medesimo! basta che io t'ho
più che io medesimo! basta che io t'ho per amorevole assai; ma tanto
le arcate. monti, iv-263: io veglio dì e notte per venire a
la voce tua fastidiosa assordi: / ch'io ho tanto consiglio e tanta mente /
e fastidiose. alberti, i-278: fuggiva io ogni odio e ogni invidia, escludendo
non si curasse di me, perché io ero uomo molto fastidioso con l'arme
poema. gemelli careri, 1-iv-10: io certamente con verità posso dire ch'in
giunto a quel segno il qual s'io passo / vi potria la mia istoria esser
mia istoria esser molesta; / et io la vo'più tosto diferire, / che
linati, 25-79: mio padre ch'io cercava vedere il meno possibile per non
e il dovere, un giorno, trovandomi io in una città del nord per non
di politica supplirà. carducci, ii-7-257: io son condannato a fastidirmi sempre tra le
di te mai. marino, 5-1 io: non ch'io d'amarti o fastidito
marino, 5-1 io: non ch'io d'amarti o fastidito o stanco / possa
). aleardi, 1-130: anch'io, vedi, son triste; e in
che tu la intendi, ogni volta ch'io non avessi per molte esperienze conosciuto,
: mira quel che già in altri io rimirai, / come il fasto mortai morendo
più fastosamente. idem, ii-104: io considero, e forse con acutezza,
. d. bartoli, 42-iv-187: io vo'dir con questo che, se
sua patria. dossi, 231: -ed io -continuò a gonfie vele aronne, fastoso
. tavola ritonda, 1-295: io sono veramente la fata morgana; la
, e più v'amerei, quando io credesse essere amata da voi. guido delle
, 529: donne mie, quando io nacqui, io non era sì vecchio quanto
donne mie, quando io nacqui, io non era sì vecchio quanto io sono
nacqui, io non era sì vecchio quanto io sono al presente, e non era
son lontana ancora una giornata, / ch'io sento dire: aspettami figliuola: /
t'incammina / pe 'l sentier ch'io t'addito, / fin che tu giunga
si rassicura. giraldi cinzio, i-82: io direi (rimettendomi sempre a miglior giudicio
tansillo, 166: or che poss'io? / posso forzar le stelle, /
senile. foscolo, iv-437: ma mentre io guardo dall'alto le follie e le
scomuniche? gianni, xviii-3- 1078: io temo che si rompano i legami di fiducia
questa fatale dissoluzione. foscolo, xvi-53: io mi sto freddo e muto alle congratulazioni
ugurgieri, 122: el quale ascanio io fraudo dello regno di esperia e delle terre
nella quale partita, tu mia e io sempre tuo, per la somma potenza di
. di breme, 44: io crederò sempre che quella nenia lamentosa, quel
nel folto chiusa. è vero? / io la penso, e la veggo
saracin trabocca. tasso, 2-6: io poscia incanto adoprerò sì forte, /
fatalissima, tanto più ch'ei crede ch'io mi sia consumate le ore passeggiando filosofando
). alfieri, 8-226: mentr'io dell'amo in su la manca riva
spirante (oimè!) là sulla dora io veggio. / carta fatai già mi
una circostanza). giamboni, 7-1 io: la ragione degli ammaestramenti della cavalleria
) petrarca, 141-5: così sempre io corro al fatai mio sole / degli
. g. visconti, 1-83: s'io son constretto averti per fatale / idolo
c. bini, 1-231: ogni qualvolta io penso alle tue angustie, e alle
mi sgomento. deledda, ii-1052: io sono un uomo alla buona, e non
lor vita, ed essendo fatalità, io credo, a'napoletani la ingiustizia de'
provate. foscolo, iv-309: quand'io veggo come gli uomini cercano per una
piangono per fabbricarsele dolorosissime, eterne; io mi sparpaglierei le cervella temendo che non
. così è: mi dispiace, ma io non posso mutare le fatalità storiche.
triste destino, spinto dalla fatalità, io ho trascinato con me, nell'abisso
con me, nell'abisso dal quale io non potrò mai uscire, la creatura
e maledette. foscolo, xviii-3: io sono stato fatalmente reo, non già
carducci, ii-19-113: nell'ultima parte io credevo di aver nel tasso rappresentata l'italia
confesso che talvolta ne'miei deliri io sospetto che, o tu torni ad amare
buonarroti il giovane, i-555: -innanzi che io il mi dimentichi, soggiunsi, dimmi
ma che fatappio / va qui aggirando? io so che la lucrezia / è pur
nimento. buonarroti il giovane, i-555: io [ferragosto], calendimaggio mio fratello
non volle fatarsi mai; in quello che io mi facessi fatare, ti dirò ora
facessi fatare, ti dirò ora. io chiesi loro che elle facesser sì che
ogn'anno da oggi a domani a otto io fussi sempre mai vivo e che ciascuno
quel suo mordicchiarmi dispettoso all'òmero quando io per aizzarlo nascondevo il resto dietro il
fra giordano [crusca]: se io non posso fare in altro modo,
? come le dice? -anna. io non so; ha la voce e le
o destinate secondo 11 comune volgare, io dico che questo è 'l maggiore errore
di campare. fazio, ii-40: com'io del corpo di mia madre uscio,
, e fredde: è fatato ch'io debba venire a te con la nebbia e
cui vita dimorava nel fatato tizzone, io disidererei che i tuoi fati fossero rivolti
. fra giordano, 3-104: se io sono fatato e non posso schifare di
cotale, perché mi comandi dunque che io non uccida e non faccia questo e quello
: scusatemi però, dottissimo bartolozzi, s'io non mi sottoscrivo alla vostra opinione che
): è mestiero / finir quel ch'io diceva di ruggiero, / il qual
voi mi riprendesti de'miei differii, io m'avidi che la boce vi diventò
autentica preghiera è una fatica immensa, io alla sera arrivo estenuato dallo sforzo.
piovano arlotto, n: sapete che io sono ignaro delle lettere e mai non viddi
le fatiche a zascun cali; / ed io, ne l'umbra tua disteso in
.. / mondo vano e fallace, io ti rifiuto. caro, 1-833 ^
le fatiche. betussi, 1-4: io non dubito che molti saranno (se pur
d'èrcole, per figurar (com'io avviso) dodici de'suoi fatti, che
alcuna debilitade. savonarola, iii-12: io prédico per lo onor suo [di
a firenze, acciò che... io, che son giovane e posso meglio
cosa vi fia comprendere il mio disio. io amo, e amor m'indusse a
leggenda di tobia e di tobiolo, io: farai che tu sempre alla tua
leggende di santi, 3-249: e s'io questo non credessi e non vedessi di
alcun guadagno. berni, 83: io per me non vo'innanzi per sì poco
,... quantunque... io ne fossi lodato, e da molto
: nobilissime giovani, a consolazion delle quali io a così lunga fatica messo mi sono
a così lunga fatica messo mi sono, io mi credo... quello compiutamente
.. quello compiutamente aver fornito che io... promisi. getti, i-io
. getti, i-io: mentre ch'io fui uomo, mi dispiacque tanto il lavorare
tanto il lavorare, che come io t'ho detto, mi feci pescatore,
: venendo... in firenze, io le sdimenticai; di modo che,
. faticàccia. pananti, ii-41: io voglio prendermi un divertimento, / non
guido delle colonne volgar., 1-1 (io): lungamente adunque conservoe nella mente
105: ci fu un momento che io credetti che tu, stanca e noiata
, egli è vero che... io ho presa per moglie la polissena,
la giovane, ma sallo iddio ch'io ne son dolente a morte; e
e questo già non m'avviene perché io non conosca la giovane esser dabbene ed
dì s'onora, / di panni nuovi io mi rivesto tutto. baldinucci, 175
, preoccuparsi. tasso, iv-192: io ho lodato non tanto faticando in trovar
della tua via, e non dicesti: io poserò; tu trovasti la vita alla
vi siete faticati e siete gravati e io vi darò refrigerio e riposo ».
che faticate e sete gravati, ed io vi ristorerò. bacchelli, i-84: signor
: per il qual [iesù cristo] io mi fatico, combattendo secondo la operazione
ficcar fondamenti. boccaccio, i-474: io similemente in dirvi quanto in ricchezze abbondi
risponderò se non questo, che così come io ora v'ho faticato, così vi
v. martelli, 2-17: per che io mi prometto molto da voi, or
poco a tanta impresa; / ond'io per questo un gran sospir fuor trassi.
la fine del lavorìo suo, così io ebbi li mesi vóti, e le fatichevoli
380): infino a ora hoe io sostenuta la soma del vostro reggimento,
16-2): dir convienmi ciò ch'io sento, / e ch'io sostegno faticosamente
ciò ch'io sento, / e ch'io sostegno faticosamente / per la vita dolente
consigliano. marino, 292: ben io vorrei / veder aperte / quelle finestre
qui il circo massimo? era, diss'io, ed ora a stento distingue il
degli antichi monumenti. foscolo, vii-74: io lo confesso: ampia è l'arena
confesso: ampia è l'arena ch'io mi sono prefisso a percorrere, e faticoso
bel piano lombardo..., io pensava alla vostra lettera da torino.
con fortezza. ariosto, 2-39: io non posso seguir un uom che vole,
della tua bocca [o dio] io hoe guardate vie faticose. petrarca, 39-5
e faticoso e pieno di spigoli -e io devo andare avanti, via, a
, ii -canzone, 55: canzone, io credo che saranno radi / color che
grave e faticoso il forte / teban sofferse io sostener non schivo, / s'acquistar
parte, / mai sempre tale del disir io stendo. carducci, 929: morremo
. sannazaro, iv- 12: io veggio un uom, se non è sterpo
, 531: un raggio di luce simile io bramo in voi, perché imprendiate con
. sannazaro, 10-165: questo non intes'io; ma quei fatidici / pastor mel
me 'l mostrarono / tal, ch'io gli vidi nel mio ben veridici. equicola
veridici. equicola, 142: io te, o mia immortale sibilla fatidica,
aerei poggi / di bellosguardo, ov'io, cinta d'un fonte / limpido,
ragione de'fatisti: « se io non avrò a guarire di questo male;
a guarire di questo male; o s'io avrò, non occorre adunque che io
io avrò, non occorre adunque che io mi medichi ». vico, 447:
così era dato da'fati, che io il quale prima mossi arme contro al popolo
presso che nelle mani la vittoria, io di spontanea volontà a domandare la pace
volontà a domandare la pace venissi, io mi rallegro te massimamente essermi dato al
rallegro te massimamente essermi dato al quale io la pace domandi. tasso, 12-614:
non sono ingrato. / ma ch'io di nuovo esponga / all'arbitrio dell'
/ gli dinega il ritorno; ed io non deggio / nella pellèa magion madre
volgar., 2-436: or che sto io più a vedere? questo famigliare fato
fata cozare. tasso, n-iii-829: s'io non sono errato, il cielo è
questo apollo, a giove caro, io giuro. 6. il succedersi
sostenne da'suoi. pulci, v-15: io verrò costì in su le fonte a
, indegnamente battezzato; ché certo, io ero più tosto distinato al turbante, che
che al cappuccio. caro, 4-1 io: quando il giorno / va declinando,
2-706: se 'l fato era / ch'io dovessi cader, caduto fòra. guarini
ma, poi ch'era ne'fati ch'io dovessi / amar la morte e non
destino dovrò occupare le ore mie. io. prov. -chi muta lato (o
paese, cambia condizione. pataffio, io: chi muta lato, disse, muta
calcetti di feltrelli / che fanno, quand'io vo, ch'ognuno assorde, /
, poi che egli è così, che io saprei trivellare una punta di questa tacca
cotal fatta. redi, 16-v-141: ancor io continuo a mandarle quattro altri de'miei
modo / nella mente, che s'io lo riscontrassi / per la via, credermi
/ di squame d'oro, e io / cauto la miro e intento / per
tanto di fattézza a quella giovane che io non so come si potessero assomigliare più fratello
* in cortesia / del fattibel, ch'io vo pulir la guancia '.
che desidera. manzoni, 298: io da'miei franchi ottenni / tutto finor
/ tutto finor, perché sol grandi io chiesi / e fattibili cose.
smascheramento. carducci, ii-8-102: ch'io ti scriva a lungo, come vuoi
e civile. tommaseo, 3-i-211: io consigliava cosa più fattibile e più rilevante:
, / perché le teste non le stampo io; / pur vedrai, se m'
tacito, / che con un fattispecie io ti capacito. guerrazzi, iv-73: i
che, all'avuta della risposta ch'io aspetto, io fossi avvisato se 'l
avuta della risposta ch'io aspetto, io fossi avvisato se 'l modo che mi
signorie. boccaccio, viii-1-248: so io bene, secondo che nel 'genesi '
siena, 857: o giovane, io non dico che mai tu misuri la donna
e solida congiunse. gianni, xviii-3-1004: io faccio distinzione tra i poveri ed accattoni
, fondato. castiglione, 337: io m'era deliberato, per quanto poteva,
già soppressa. frezzi, ii-10-104: quand'io fu'in cima, vidi il lago
lago stige, / fatto alla forma ch'io l'avea veduto / giù nell'inferno
, / né sappia l'assessor com'io son fatto. nieri, 77: il
fatti gli uomini. tommaseo, i-398: io son donna; e conosco gli uomini
72: era pur necessario ch'io vi dessi / un buon viaggio tanto
non mi chiamiate in duello, se io mi dichiaro così apertamente d'aver preteso
, ii-167: quando verrò a fiorenza, io porterò sì bella quantità di libri fattissimi
più grande che nessuna che veduto mai io ne avessi: la testa era tanto
il lume dentro. carelli, 14: io [musica]... /
trascorso. della casa, 2-2-63: io disegno andare a benevento adesso, e
fatto pasqua. galileo, 1-1-145: io speravo di esser per venir costà questa
fatta immortale. savonarola, 8-ii-118: s'io mi farò, dice iob,
penitenzia, non vorrò dire che per questo io sia giusto. castiglione, 438:
dalla mente del pubblico, e che io poi, per quel che mi tocca,
di fra michele, 34: veramente io non posso credere che dio non faccia
sta nella mia testa, vogliate ch'io muoia tra voi. d.
dante, inf., 4-147: io non posso ritrar di tutti a pieno
, troppo nuoce. machiavelli, 695: io vi son servitore; e'servi non
e così ho fatto e son per fare io. a. f. doni,
questo onore di dire a tutti che io era suo nipote. manzoni, pr.
. voglio saperli, per bacco, anch'io. verga, 2-232: il giovanotto
. doni, 65: mentre che io ragiono, non corre in fatti quel che
ragiono, non corre in fatti quel che io dico in parole. d. bartoli
sei stato in francia di nome, io lo sono stato di fatti. ho
sta più alla teoria che al fatto, io più al fatto che alla teoria:
a vicenda. egli è sulla scena, io in platea. b. croce
sua coscienza. verga, i-203: io te lo ripeterò così come l'ho raccolto
sacchetti, 152-33: signor mio, io non ho maggior fatto da donare alla
e santa caterina non l'aiutano, io ho paura non capiti male, in
andremo a travestirci, siro ed io. tu, callimaco, vien
e tu dice: « sere, ch'io so a rivendicare un diritto.
ci fosse, ben ti dico che io vi verrei una volta con avere
, 1-109 (255): inmentre che io andavo innanzi non son vere,
prima o che pensaste ch'io le gran pertica, la quale era coperta
grazzini, 4-281: debb'io però mettere a repentaglio taglia,
diavolo è sottile, e fila grosso: io farei un bel fatto! sua
testa. e, posto che sì, io sarò lo incolpato, non tu.
-io ti dico che tu sarai lontano e io in fatto; tu alla colpa e
in fatto; tu alla colpa e io alla pena. sarpi, i-1-153:
di sé. alfieri, 6-283: io certo, / non mi sarei mai mossa
non mi sarei mai mossa, s'io non era / sicura del mio fatto.
. caterina da siena, v-154: perché io voglio e amovi inestimabilmente per la vostra
. degli albizzi, 4: io / con l'asinel verrei per darti aiuto
il quarto di baratto / come fo io. giov. cavalcanti, 131: i
, 1-243: di quei benedetti inglesi io mi son sempre fidato poco...
/ che non saprebbon far come fo io. -fare un fatto e due
. m. cecchi, 190: io dubito / che intra voi e me non
fatto però si è, che in oggi io sento dire etichetta anche a di quegli
come è la mia: fatto sta che io non mi avessi a ritrovar mai dove
: -egli è restato / com'io ho qui la palma della mano.
cinzio, 5-3 (2002): io non solamente desidero di esserti in fatto,
: anche la camilla sta male; io non posso sapere cos'abbia in fatto,
241): alla presenza di queste cose io mi trovai in fatto. g.
eravamo investiti. landolfi, 8-28: io non ero mai stato ammalato [d'
. doni, 98: perché t'ho io fatto l'intelletto, la vista,
la vista, e perché t'ho io dato la ragione se non perché tu
27: pelo nell'uovo conosco ancor io, / so il fatto mio. bocchelli
buona compagnia al vostro cavaliero, e io il metterò sul fatto... quando
il metterò sul fatto... quando io avrò messo il vostro cavaliero sul fatto
messo il vostro cavaliero sul fatto, io mi voglio andare al mio cammino.
più prosperamente,... debbo io governarmi secondo quella prima norma senza passar
al fatto nostro, madonna raffaella, ch'io tengo certo che vi ci abbi mandata
dei ladri, non vedo perché anch'io non dovrei raccontare un curioso episodio della
dei giorni, degli anni in cui io vissi per renderti felice. savinio, 519