dante, cono., ii-vm-16: e io cosi credo, così affermo e
, 26-50: per udirti / son io più certo; ma già m'era avviso
., 25-67: « spene * diss'io « è uno attender certo / della
posso mio affare. pulci, 1-54: io vo'tagliar le mani a tutti quanti
un fiume tu debbi gettare, / perché io son certo che poi si diria,
/ deh! vanne ormai: certo son io, che pari, / e più
gli estremi morsi / di quella ch'io con tutto 'l mondo aspetto / mai
fé e lealtà in amore, né io né altri ve ne potrebbono fare certa,
/ convieni quella dama abandonare. / io te fo certo che in questa foresta
la converrà cercare; / e s'io te vinco, serà mio mestiero: /
, 8-118: ti fo certo che io, il quale se ora non del tutto
certamente è tale, che quel ch'io non facessi per lui, ti puoi
lui, ti puoi render certo ch'io non farei per altro uomo. redi,
legittime mogli. compagni, 1-1: quando io incominciai, propuosi di scrivere il vero
scrivere il vero delle cose certe che io vidi e udii, però che furono cose
nei loro principii nullo le vide certamente come io. dante, inf., 1-66
che il duolo. verga, 3-9: io non me ne immischio negli affari di
si mangia le mani dalla collera. io non posso far altro che andare a dirglielo
alfieri, vii-40: tel dissi io già: guerra non vo'; ma giova
: la più certa ricchezza è ch'io posseggo un numero mio all'ufficio di anagrafe
si voglia nuovo concetto, sin che io non ne abbia dimostrazione più che certa
riguardo alcun passasti a caso. / ma io del loco, ove la forma e
vortice. magalotti, 20-29: benché io non sappia se quei fili che tirano
chioc- cioletta. cicognani, 1-7: io lasciavo in istrada la mia allegria,
, oltre gli altri insetti mentovati; ed io pure vidi un giorno un ramarro con
né chiovi mi potrà serrare cosa ch'io sappia che sia per il mio bisogno
di cui solo si poteva far capitale, io intendeva che fosse ricalzato di quel suo
sermone. petrarca, 45-9: ma s'io v'era con saldi chiovi fisso,
): cotesto, vi dico, so io bene che è il chiodo che il
le brutte non mi tiravano: e poi io l'aveva il chiodo.
decidere fermamente. ariosto, 34-28: io di mai non l'amar fisso avea il
inteso. è ribadito il chiodo, / io corro al podestà. monti, i-96
che si figura assai vicino: ma io son sicura che rimarrà molto balestrato. nievo
era stato a raccogliere allori! sfido io, senza il sizio che ti tiene al
l'aspetto di sottili bastoncini lunghi da io a 15 mm, di colore rosso-bruno
e bionde / quasi un fiume vid'io d'oro ondeggiante. marino, 217
innamorati e schivi. carducci, 22: io miro a'venti / lente ondeggiar le
dava maggior credenza a cotali parole ch'io soglia dar a quel che favoleggiano le
finestra, /... / io so di te, che immensa / virtù
casotti, 1-1-119: e domattina, s'io fo punto il chionne, / a
. cecco d'ascoli, 4059: io so che tu m'intendi senza chiose.
e tempo è da fare la chiosa. io fo ora il testo; fa'la
. berni, 68: pur quand'io sento dir oltramontano, / vi fo sopra
3-281: se mi fosse lecito senza che io vi andassi certificando con istorie e con
, mormorare. pulci, 24-43: io son sempre il berzaglio a ogni mira;
, to'sempre qualche cosa; / ch'io tirerei l'aiuolo a una chiosa
3-14: questo libretto d'ovidio, ch'io t'ho volgarizzato e chiosato.
orientale. negri, 1-836: s'io dovessi tornare al tuo giardino /..
dante, purg., 7-21: s'io son d'udir le tue parole degno,
da chiostri. firenzuola, 67: se io vi ho a dire quello che io
io vi ho a dire quello che io sento di queste vostre dispute, e'mi
manzoni, pr. sp., io (175): attraversato il primo cortile
41-6): ma la troppa faccenda ch'io raccoglio / de la mia mente sì
il mondo alumi. ariosto, 17-57: io mi rivolsi al grido; e vidi
tempo è ormai che de la luce io sgombre, / e mi conduca al
, si rivolgeva a me, et io chiotta. onde scotendomi, diceva, con
chiodo. passavanti, i-44: io mi ricordo delle piaghe del si
annunzio, v-2-889: la prima volta ch'io visitai montecarlo,... i
in noi ci sono per natura, / io dico che di nota sono degni.
terzo la chirurgia. redi, 16-iv-44: io conosco cert'uo- mini che medicano e
prò e contro questo mio pensiero, io raccomando a'nostri chirurghi di leggere intanto
chirurgo mi chiudeva la vena, ed io per sei o sette minuti restai quasi
perfetto. / s'il tuo chirurgo giovin'io non biasmo, / né tu dannare
una venere. bartolini, 4-232: io non ho compiuto, verso di lei,
preso m'avesse, / e s'io quaggiù più ritornava mai? bandello, 2-36
per lungo tempo, la nostra nazione! io vorrei poter rendere ai nomi di tutti
: « chi sa », pensavo io « se vedessi da vicino i loro volti
ed essi nella mia, chi sa ch'io non fossi costretto a confessare non esservi
sa?, troppo tardi / son fors'io giunto, e qui m'avrà corisca
la sfacciata, e che vi pregai io che procuraste di far presto, e
licori; per quelle di grani intendo io ancor di sali, farine, cenere,
/ ad organi e chitarra e, s'io non erro, / in questo spese
te. d. bartoli, 33-40: io ne ho fatto la spe- rienza in
abbruciato? o bestia che sei, io mi credea che questo fosse un gran fastidio
. cecchi, 17-116: -volendo che io venga, fate tre volte * chiù '
egli è un cotale che lo intenderò io benissimo; sia poi da barbagianni. -orsù
contro coscienza. leopardi, 979: ma io, che non fo male a simili
griltin capo. pananti, i-34: io facea grandi sfoghi col copista, / mio
de'suoi rimedi. carducci, i-256: io sono uomo di conscienza,..
e di rigidissima disciplina, nel quale io posso pienamente confidare. bocchelli, ii-136
medici, 224: donne e fanciulle, io mi fo coscienza / d'ogni mio
inf., 19-119: e mentr'io li cantava cotai note, / o
-intr. (60): là dov'io onestamente viva né mi rimorda d'alcuna
del consiglio. baretti, 1-186: io ho mo'delle avventure da raccontare degne
beatrice da capraia, 1 -77: io contessa bietrice... dispongo ed
la vita, il cuore. almen avessi io un capresto da impiccarmi! ché meglio
viii-84: atterro / così l'orgoglio: io fo così mie leggi / servar;
, i- 698: e così io dicendo, un bagliore illuminò le stanze
pirandello, 7-272: « gliela narro io, filo filo ». così dicendo,
1 -intr. (44): se io potuto avessi onestamente per altra parte
per altra parte menarvi a quello che io desidero che per così aspro sentiero, come
aspro sentiero, come fia questo, io l'avrei volentier fatto. s. degli
e di progetti ingegnosi. pascoli, io: nessuno / può risvegliarsi, tanto
petracchi, a cui devo le lagrime ch'io bevo. così pure leggerai la lettera
di cui ti ho parlato. nievo, io: così anche si buccinava sotto l'
, da fanciullo, dell'amore sognavo anch'io. 5. tale,
sì come, s'elli è buono, io deggio di ciò essere lodato in quanto
in testa... ti pare ch'io sia così? idem, 17-1-1:
idem, 17-1-1: se così è, io potrò andare a ripormi, e di
ripormi, e di padrona ch'io era in questa casa, mi converrà andare
che non me lo metta nemmeno. io son così; mi basta d'aver
costanza. d'annunzio, iv-1-108: io so che, quando ci rivedremo,
giacomo da lentini, ii-82: dunqua son'io sturduto: / ciò saccio certamente /
tra que'tuoi polverosi biancospini, / ch'io non ritrovi nella mia verzura / del
anima. bembo, 1-138: dove come io fui, così dall'uno de'canti
maniera; / ma non mi par ch'io muoia, / perché 'l morire
. chiabrera, 74: come sì vinto io scórsi / il puro ruscelletto, /
inf., 22-68: così foss'io ancor con lui coperto, / ch'io
io ancor con lui coperto, / ch'io non temerei unghia né uncino. petrarca
uncino. petrarca, 95-1: così potess'io ben chiudere in versi / i miei
(131): che così non fossi io mai in questa terra entrato, come
mai in questa terra entrato, come io mai non ci fui, se non da
non fosse egli da questo canto, risposi io, padre, vere cotesto, che
così; or non posso fare così io? dante, par., 26-130:
, egli ha detto così e così: io voglio purgare la mia infamia. beicari
inteso questo? savonarola, 7-ii-194: io mi ricordo insino quando ero fanciullo, che
domani. panzini, iii-119: mentre io facevo così e cori, mi accorsi
: se tu fossi crucciato meco perché io non ti rende'così al termine i
di fiorenza, il signor giovan bandini e io andavamo così a spasso alquanto lontano da
... or non posso fare così io? cavalca, 16-1-31: annunziando a
alle cattedre. de roberto, 586: io posso soffrire del tuo scetticismo, ma
. paolo da certaldo, 252: io il mando da fanciullo in francia, e
, l'uno. fagiuoli, 1-1-202: io ho sessantaquattro anni, o cori.
l'uno e l'altro sia; e io così credo, cori affermo e così
; vedendo ora claudio, / ch'io tenea morto, spavento non piccolo /
., 5-142: di pietade / io venni men cori com'io morisse. boccaccio
pietade / io venni men cori com'io morisse. boccaccio, dee., 4-8
, 4-389: mai più non cred'io che vi sia venuto innanzi, nobilissimi e
onoratissimi spettatori, uno animale come sono io, per dir così. d.
dilatarsi. g. gozzi, 1-315: io so, amico mio, che del
o l'uditore che la locuzione ch'io sto per usare mi pare la più acconcia
più s'approssima a quel concetto ch'io credo esser vero, o a significare
, o a significare la cosa com'io la sento. soffici, ii-243:
sento. soffici, ii-243: mentre io seguivo codesti studi, diciamo così di compenso
affermazione. machiavelli, 695: - io credo tu mi abbi sentito dire..
abbi sentito dire... come io avevo dieci anni, quando da e'mia
quando da e'mia tutori... io fui mandato a parigi...
andiamo avanti. bocchelli, i-357: io, conte di varignone,...
ernesto ride con me senza voltarsi, e io cambio gamba e gli dico: -così
figliuolo. firenzuola, 215: io voglio bene al mio silvio il quale m'
2-184: mi contenterò... ch'io per così due fatte cagioni sia ritenuto
, 8-49: e quanta e quale vid'io lei far piue / per allegrezza nuova
allegrezza nuova che s'accrebbe, / quand'io parlai, all'allegrezze sue! /
del pero cosimo a sedere / stav'io sonniferando. tommaseo [s
esso nacque, / sulla terra ch'io fui, / per ritrovarmi in lui.
si chiami mondo. in questo sono io col parere di tutte le persone. percioché
tonda, come era al tempo che io studiai la cosmografia per fare quella grandissima
fenomeni. torricelli, 155: io concederei che procedesse dalle piogge dell'emisfero
tocci, 2-61: mi permetta ch'io faccia inprima un poco da astronomo, e
diceva che con quel coso in capo io gli aveva viso d'una gatta,
cosino dell'orecchio, elastico e dolce, io rabbrividii. pasolini, 3-96: all'
bembo, 1-198: certo ben mi poss'io dir pago ornai / d'ogni tuo
/ che volver non mi posso, ov'io non veggia / o quella, o
d'orientali rose, / lungo il lido io movea, molto ai celesti / pregando
garzoni, 1 -proem.: io possa ridolcirmi tutto, vedendo che il
figur. caro, 2-1078: io veggio... / qui del sangue
da sera e da mane, / vid'io allora tutto il ciel cosperso. tasso
al suo cospetto / mi parve ch'io vedesse / che gente s'acogliesse /
cospetto. monti, x-2-171: arsi pur io del desio di veder questa / di
senza indugio; se non, che io nel cospetto di quanti cittadini ci ha la
boiardo, canz., 104: se io me conduco nel cospetto / de quella
se'mosso / a farmi grazia? ed io con che rispondo? / non mia
in campo chiuso essergli a fronte, io solo / io fratei d'ermengarda! e
essergli a fronte, io solo / io fratei d'ermengarda! e al tuo cospetto
giusto si salva. bruno, 3-609: io, misero peccatore, dico la mia
, xi-130: ebbene, o signori, io lo dichiaro altamente... al
italiana nella liguria o nella sardegna io respingerei senza esitare la proposta. carducci
120-3: quelle pietose rime, in ch'io m'accorsi / di vostro ingegno,
grandissima. bar etti, 1-11: io medesimo che mi sono visto portar via
soldato circasso nella città di erzerum, io medesimo, cospetto di bacco!,
mi rallegro con v. s. ancor io e con il sig. lorenzo perché
dove noi. alfieri, i-242: arricchito io in tal guisa di sì peregrine notizie
una forza). grandi, 5-1 io: la somma de'moti cospiranti e la
faceste, o fratello? -quanto fare io doveva, per punire un fellone,
, 727: che volevi tu ch'io facessi, se tutto cospirava a far che
ridicola presunzione? monti, i-4: io non so più qual debba essere per
/ che se'in galloria / ed io ne son ristucco / e son giucco.
, / vi posso assicurar da quel ch'io sono, / che talora ho bramato
vieni, [morte], ch'io voglio / ne'tuoi sembianti contemplar me stesso
d'amor, vedila è quella / ch'io là t'addito inver la destra costa
solco. foscolo, iv-303: assistito io da parecchi lavoratori ho coronato la vetta
il poggio. gioberti, ii-28: io penso che il miglior partito per rovinare una
dee., 5-8 (73): io non so chi tu se *,
se ella fosse una fiera salvatica; io per certo la difenderò quant'io potrò
salvatica; io per certo la difenderò quant'io potrò. d'annunzio, ii-925:
, accanto. giordani, ii-90: io, che per avventura gli sedeva da
sagi punto nom s'acosta; / perch'io aprovo ben per ogni costa / ciò
dante, inf., 27-32: io era in giuso ancora attento e chino
dante, conv., iv-xi-8: veramente io vidi lo luogo, ne le coste
2-7-3: tutte le schiere, come io ve ho contato, / giù della costa
. manzoni, 299: un gran monte io scersi, / che sopra gli altri
a quella parte / tosto il passo io rivolsi. era la costa / orientai
vuoi ripa o costa, / ch'io non ti giunga, se venir de'
, infine verrò in costà. e se io acquistando sulle nostre coste offese la spagna
, 722: piglialo di costà, ed io dalle foci de'torrenti, è quasi
istde. ariosto, 15-21: io veggio... / altri volteggiar l'
per vendetta mia. fagiuoli, 3-1-159: io credo contrattano con diverse sorte di mercanzie
agrumi al costaggiù. parini, 662: io vorrei che così candida fosse promontorio di
di me, quale è quest'agnellino che io su la costa italica, tutta coperta
scimunitag boccaccio, i-140: io ho tacitamente udito ragionare gine.
: sono adunque, di queste voci che io dico, lo più dodici:..
e sui prestiti. interessi ch'io ho in quella corte, spero di ritornare
era voi mi mettete costà entro, io vi lavorrò sì l'orto che mai costante
; / or tu ti parti, ed io non so in qual lato / da
cangiato abbia il solito colore, / io non gli voglio creder, che tremante /
fede non venderebbono. marino, 4-1 io: ella fin a quel punto ancor costante
parti / di nemica tu compi ed io d'amante? colletta, i-274: il
minacci, la morte mi dai, io la riceverò di grado e farò compagnia
che né tu né tutto il mondo che io ami costui farete già mai. tasso
e certe. galileo, 925: io non vorrei già, che apelle annumerasse in
cara gioventù. pindemonte, 189: io stesso, / artefice geloso, un
senti: / non lusingarti mai / ch'io voglia amarti. abbonirò costante / quel
leopardi, 1022: a ogni modo io non mi lascio muovere da tali piccole
. bembo, 1-191: se vói ch'io tomi sotto 'l fascio antico,
e per mero sfogo, come faceva io, ed ho fatto poi per tanti
delli complici. aretino, iii-236: io ammiro di publio, che si oppone /
costanza il petto franco / meglio ch'io non armai di strali il fianco.
scudo ed usbergo. alfieri, viii-56: io te scongiuro... / or
/ or, che costanza, quanto io n'ebbi mai, / mi è
ardendo; / men mi duol, poiché io comprendo / nulla cosa aver costanza.
. dice messer dolci- bene: « io ne mangio tutto l'anno, e sono
constò vinti ducati. savonarola, iii-233: io dico di quelle che paiano spirituali e
non so se vi piacerà sentire che io sia entrato in questi paesi in beni
'l fatto tuo: farottele ben costar care io, manigolda. sassetti, 113:
, e se il porto costerà caro io non so che farci, poiché qui,
che l'avrebbe davvero data ad altri s'io non la prendeva. carducci, 535
che vuol. sassetti, 175: se io mi abbatto a qualcosa buona, ve
vieni, vieni, figliuolo carissimo. io ti posso ben chiamar caro: tanto mi
vostro sciocco credere vi costa / ch'io stimi ognun di voi senza ragione.
pace ed il pianto della tua famiglia, io fuggo senza sapere dove mi trascinerà il
dispiaceri!... lo so io! ». svevo, 2-458: la
dee., 8-7 (287): io seppi tanto fare che io costà
287): io seppi tanto fare che io costà su ti feci sabre.
/ e gli altri amici, io giunsi costassù. g. gozzi, 1-356
[gli abitanti della luna] sanno ch'io sono al mondo, e mi
mi veggono da costassù, sapranno ancora quanto io sia loro obbligato. d'annunzio
scrosci! / ma, s'io ti giungo, vedi come frulli. soffici
che va pur con ella, / tal io. marino, 19-358: e gli
son irado, / non pensar ch'io te dia botte: / fatte arente al
co ie son adormentado / da doman io son 'mendado. castiglione, 229:
, 885: m'ero lasciato condurre anch'io dalla vostra curiosità in alto mare,
, i-650: i modi danteschi dei quali io constello il mio aulico eloquio. idem
scintillavano tutte le stelle, e mentr'io salutava ad ima ad una le costellazioni,
danza / che circulava il punto dov'io era. idem, par., 15-21
mano. v. bellini, 136: io credo che degli affari ti costernano,
., 7-io (220): « io ti domando se tu se'
tingoccio rispose: « costétto no, ma io son bene, per li peccati da
ancora. -con l'arme o senza? io non ho arme. -tolle costì
costì si accorda maravigliosamente con quello che io avevo già pensato da me medesimo.
cotesto luogo. aretino, 2-33: io ho fatto il saggio de le pèsche,
: non voglio mancare di dirvi, come io ho presentito, che il capitano di
presso. bracciolini, 1-4-45: ed io che di vent'anni, e costì
da lei costiera. panzini, i-145: io dovetti errare molto su e giù per
, il branca e pizio, che io dovea dir prima. caro, 6-570:
leopardi, iii-1106: ho pagato ancor io il mio tributo alla stagione cattiva, con
. peregrini, xxiv-181: veramente io non gli trovo più di sette,
nievo, 123: a quel tempo pertanto io amava nella pisana la compagna de'mici
., i-intr. (63): io primieramente costituisco parmeno, famigliar di dioneo
conto di chiamarti ed essere academico, io, come quel che t'ho donati altri
dogmatico generale. marino, i-137: io costituisco costà v. s. mio
, e tenetelo quanto vi piace, io vi so dire che il tenerlo così in
: cessino i cieli... ch'io sia sì mentecatto, che da me
'n su la riva del purpureo fiume / io vo'constituire un aureo tempio, /
in prigione, per la qual cosa io mi ritornai al papa e dissi a sua
papa e dissi a sua santità che io non mi volevo mettere in prigione. galileo
d'annunzio, iv-2-424: non aveva io dinnanzi a me imo spirito eroico escito
quei caratteri distintivi della prosapia i quali io così acutamente cercava di rivelare in me
determinato. boccaccio, iv-117: laond'io, in miseria costituta non senza ragionevole
: queste cose sono quelle, le quali io comando, che osserviate voi, che
storica è già occorsa. montale, 3-1 io: uomini come lui possono sfuggire all'
essere stato lunghe ore al costituto, io tornava nella mia stanza così esacerbato,
assoluto). cuoco, 1-229: io non so quali ti sembreranno queste mie
algarotti, 2-298: quanto a me, io credo che le obbiezioni che fa lo
digli che son venute quelle robe ch'io gli promisi, e, se le
l'accordo fatto. sassetti, 53: io vi dissi il costo del panno ricercone
sono al mondo, e ormai stimatevi che io faccia conto che le cose vostre sieno
vendonsi in firenze il cento, f. io in 11, toma il cento di
nuccoli, ix- 343: ond'io m'accorgo che non vai più dirme /
francia. bonichi, 1-21: ond'io conforto chi cotal si sente / che saccia
di essa. sassetti, 350: io son qua a costo di molti travagli
lor vite. alfieri, xiii-74: poss'io la figlia a un vero padre torre
e il farò. foscolo, xiv-75: io sono deliberato di andarmene a parigi,
sp., 4 (67): io sono l'omicida di suo fratello. sa
è apellato dio / ma non son io in tale risia aposto / ancora che 'l
e spero ch'a tuo costo / io ti farò di questo aveder tosto. d
meco venir. goldoni, vii-1108: s'io credessi che la mia persona vi fosse
persona vi fosse veramente molesta, o ch'io potessi pregiudicarvi, a costo di tutto
momento partire. alfieri, viii-56: io fingerommi / pago di ciò: l'
ciò: l'indugio ad ogni costo / io t'otterrò dal padre. manzoni,
costo. aretino, 2-212: ancora che io sia poeta, che in lingua d'
baci, / da due rose sent'io fresche e vivaci / aura spirar di cinnamo
al taglio. aretino, 8-209: io tolsi non so che cosa, simile a
era scritto un nome d'autore ch'io leggevo per la prima volta. -dorso
. firenzuola, 236: appena aveva io finite queste parole, che gli famigliari
giovane, 9-640: ohimè, ch'io son sudato / con questo accattabrighe,
stavate a guardar la vostra bottega, io mi faceva schiacciar le costole, per
impresa. nel campo della mitologia classica io gliela paragonavo alla botte delle danaidi,
antico / suo fianco irne sostegno eletta io m'era; / ma gli fui
essi nella mia, chi sa ch'io non fossi costretto a confessare non esservi
cinse le tibie. nievo, 1-6: io n'andrò via svolazzando di palo in
svevo, 3-629: intanto che io m'assoggettavo alla più dura constrizione,
un orazio senza commenti nessuni; ed io spropositando, costruendo, indovinando, e sbagliando
ti ricordi come a roma delio credesse che io potevo accomodare tutte le cose rotte
e creta molle. galileo, 122: io non veggo per qual ragione ei s'
marino, 6-177: sospeso gli avev'io su 'l tergo manco / di breve in
ordinarla nel mio poema: imperò che io non saprei, né potrei esprimere.
, vantaggio. machiavelli, 7-8-38: io per me non ne saprei cavare costrutto
. leopt. * i, 1024: io ho biblioteche intere di libri che sono
costruzione di una famiglia patriarcale e diventavo io stesso il patriarca. c. e.
tu osservi che anche nella tua lingua io preferisco la parola antiquata e la costruzione
. idem, purg., 5-90: io son bon- conte: / giovanna o
ha di me cura; / per ch'io vo tra costor con bassa fronte.
è coricata meco: e per certo io ti darò quel che tu vai caendo.
amore e mona lagia e guido ed io / possiam ben ringraziare un ser costui.
costei, conciosia che quegli, che io ho provati amando, paiono per la
7-43: i costoro detti, in quanto io potrò più strettamente metterò in questo libro
, il manco piede / giovenetto pos'io nel costui regno. machiavelli, i-975:
che se e'non muta costumanza, ch'io 11 farò dolente. nievo, 513
borgo. nievo, 241: io e la pisana fummo lasciati crescere come
a'leggitori. parini, 572: io non posso scrivere se non rispettosamente,
e costumate maniere. guarini, 287: io son andato meco medesimo, nobilissimi spettatori
de'serviziali. muratori, 7-v-283: ho io prodotto i riti costumati nel velare queste
messi in costume, che appena stimo io, che una sì fatta ritrovar se ne
costume, / cui da troppi anni io servo, or non infransi. manzoni,
aspro costume / de le luci, ond'io vo per minor danno / a morte
un gran fiume; / per ch'io dissi: « maestro, or mi concedi
dee., 1-2 (85): io voglio in prima andare a roma,
onesti atti e costumi,... io gli posi tanto amore, quanto in
tanto d'occhi. bocchelli, 2-50: io riformerò le colture agricole colla scienza,
g. cavalcanti, ii-466: mand'io a la pinella un grande fiome / pieno
1 marco polo volgar., io (11): marco figliuolo di messer
mondo. sannazaro, 10-164: e s'io passai per pruni, urtiche e dùmora
di valentino soldani su dante. e io sono il pittore bonafedi che per essa ho
modestia non meno che la bellezza. ond'io non so rinvenirmi per qual cagione aristotile
, vii-142: tu mi trafiggi, ed io non son d'acciaio: / e
/ e fece lor vantagio / cotal chent'io diragio, / che non posson morire
uccello: / vele di mar non vid'io mai cotali. idem, par.
mano a questa chioma d'oro / ch'io porto in fronte, e quel farò
e non se ariva mai, / ed io mi volto, e lui lascio con
uova e cose; in cotal mentre io, addobbato de la vostra divisa,
l'opra sua cotale ardire, / non io potrò nel verso mio scoprire / de
/ poiché, lode agli dèi, cotale io nacqui. sbarbaro, x-112: doglia
degli amori e delle liriche di dante io m'inganni: me ne scusi ad ogni
: / e di questi cotai son io medesmo. idem, inf., 26-4
da coloro, i quali dicono: io son de'tali, e de'cotali.
.. fu anche di mestieri ch'io facessi mettere i calzari da ghiaccio alla
sentii tutta commovere, benché ciò che io vidi avria commosso l'ermo di camaldoli
ma qua e là saltella, / vid'io lo minotauro far cotale. cavalca,
poiché le fui vicino, istantemente pregommi ch'io mi fermassi, ed aspettassila un cotal
era tepido e il fuoco acceso e io sono stata la colpa d'ogni male,
arnese. berni, 18: perch'io portavo un cotalon de ferro, /
inf., 21-96: così vid'io già temer li fanti / ch'uscivan patteggiati
dee., 2-8 (219): io vi priego, per cotanto amore quanto
, per cotanto amore quanto è quello che io vi porto, che voi non neghiate
di me. sacchetti, 6-24: io ho bisogno di una gabbia di cotanta lunghezza
ella sia sofficiente a un asino, se io ve l'avessi a metter dentro.
e guasti / fra miserie cotante ch'io patisco. marino, 6-9: del corpo
quanto). arrighetto, 219: io ho invidia a tutti quelli che hanno
lo migliore di sé si suole consumare. io confesso, che quanti sotto il sole
quelli che m'avanzano. e avvegnaché io fossi artù, chente io fossi tenuto
. e avvegnaché io fossi artù, chente io fossi tenuto, cotale sarei. giov
sarei. giov. cavalcanti, 127: io credo che voi sappiate come il conte
. ma in generale cotanto ti so dir io, che tu debbi considerar la natura
tornati, mi potresti rifar femina come io sono. trattalo di ben vivere,
: maravigliosamente / mi sforzo, s'io potesse / ch'io cotanto valesse / ch'
sforzo, s'io potesse / ch'io cotanto valesse / ch'a voi paresse
-lo mio affar piacente. giamboni, 7-1 io: in questo tempo dunque cotanto i
29-21: dentro a quella cava / dov'io tenea or li occhi sì a posta
gli uomini mortali, / che quando io mi ritrovo dal bel viso / cotanto
: / che montalban mi doni, s'io t'abbatto; / e se tu
ce le moltiplica. pellico, ii-23: io mi rimproverava di non essermi mostrato loro
/ a l'empia cote, ond'io / sperai riposo. cariteo, 356:
del mio cor rinasci, / s'io te n'ho svelta? guarini, 258
pio? pascoli, i-197: ebbene, io lo tagliai, quel nodo, con
, tanto più che ne parteciperei anch'io quando vado a pranzo da lui. oriani
, xxvi-3-65: non posso far ch'io non lodi, e non ami / paul
. cecchi, 7-4-10: ah! s'io avessi vivo chi è morto, /
il castigo delle anime grette; e io temo che la mia cuticagna dovesse i suoi
3-26: « non ti maravigliar perch'io sorrida, * / mi disse «
; / e di più cose ch'io non dico il nome, / di fichi
20-137: l'ultima volta, che io fui da lei, mi raccordo, che
/ visto nel sogno; / brullo io te vidi. idem, 1-888: e
cotognole e sorbine. salvini, 41-422: io nulla v'ho detto...
di cottone, / sì che la notte io non abbia ire a l'oste.
bene adacquato. allegri, 126: io non vorrei... che vo'm'
impicciolire thiers, 11 mio beniamino, io lo creava un furbo di tre cotte.
novellino, 26 (52): se io avessi così bella cotta, co- m'
bella cotta, co- m'ella, io sarei altresì sguardata come ella. fiore 95-14
dei santi barlaam e giosafatte, 27: io non darò la mia malvagia cotta per
140-157: poiché così è, io non so se mi perderò l'occhio;
l'occhio; datemi tanto che io mi possa far medicare, emendate la cotar
altrove. parini, 677: signori, io mi son trovata ben disorientata al
: m'ha fatto richiedere, / che io gli dia per moglie quella giovene /
g. m. cecchi, 15-95: io fo loro certi cotticini / con certe
di filoni di diaspro,... io m'inorridirei alla proposta. paoletti,
: vuol sonetti da me, come s'io gli gittasse in petrelle. v.
si debbono fare a cottimo, e io specialmente ci sono durissimo. allegri,
allegri, 181: il quale io metto per opera quando m'è dato da
fo un cottimo, e vi mantengo io tutti e due. 3. ant
g. m. cecchi, 1-1-313: io lo potrò intendere /... dal
famiglio / d'uno scolar chiusin, ch'io tengo a cottimo. 4. stor
alli soprascritti. redi, 16-vii-60: io per me, bramerei di sapere, se
tegola cotta (cfr. n. io). betocchi, 5-35: e
, lassami un quindici ducati, acciocché io possa partorire, e poi me ne verrò
, e poi me ne verrò ancora io ». dissi alla vecchia ribalda, che
.. la vecchia, che pensò che io fussi più cotto che crudo, mi
e più danari assai di quelli che io gli avevo offerti. g. m.
. m. cecchi, 24-6: io penso, e pensomi / di pensar bene
della sua giacca: « lo so, io dico, dico, ma è per darmi
panciatichi, 56: in quanto a io, non son cotto spolpato.
cavalca, 16-2-98: lasciami mangiare, ch'io muoio di fame, e in tutta
siano le saliere di volterra, che io non ho potuto due mattine assaggiare del
sale v'ha messo dentro; e io ho di molto vino d'avanzo! ché
gli si danno. brancoli, 4-112: io conosco antonio. ne ha fatte di
nulla. bronzino, xxvi-3-59: ma io n'ho viste, e rovinate,
], e sfregiate dal ciel, ch'io son certo / ch'e'non le
di combattere. lippi, 1-53: io non la voglio, in quanto a me
. carducci, i-1122: no, io non sono e non sarò collaboratore della
coturno. c. gozzi, 4-325: io fui sempre di un naturale più inclinato
coturno alla tiara. monti, x-3-214: io voglio di coturno allor calzarmi / e
cingermi la fronte, / ché sazio io son di pastorali carmi / e dei mirti
con un semplice assito e nella quale io li vidi entrare per una fessura di
uovo, che la gallina, credo io, disperata, si risolvè ad abbandonare.
gioie invidioso il sole; / cotanto io godo in lusingar me stesso. redi
vii-49: -che mai pensar degg'io? -pensar, pur troppo! / ch'
materia. giusti, v-207: fortuna che io non avevo davvero ambizione nessuna! se
oscurato, piovigginava giorno e notte, io covavo nel freddo il terrore e la
siena, 134: oimè, o, io ho tanto tremore, che sotto tanto
che non ci covi qualche cosa, che io me ne consumo! poliziano, orfeo
marico. alamanni, 6-22-22: s'io vi poneva dentro a quelle porte,
motivo vi dovea covar sotto, ed io, sciocco allora come sempre in queste
-vite un verme: ahi lassol / oltre io non passo. 18.
t'inganni, se tu non credi ch'io ti conosca, e sappia molto bene
sozio ha finita l'opera sua ed io ancora non ho fatto covelle. aretino
aretino, 8-287: e sappiate che io non vi stropiccio con je moinelle,
i-115: aprisi la prigione in ch'io son chiuso. almeno, se non mi
fare la lucia. paoletti, 1-2-310: io mi ricordo, ed altri ancora dell'
come s'infocò l'aria del covile ch'io abitava. situato a pretto mezzogiorno,
, il cui riverbero era tremendo, io soffocava. de sanctis, iii-315:
di ladri, di baldracche covo, / io soffersi ai tuoi tavoli il martirio,
burroni / sghembi. sinisgalli, 6-1 io: non voglio far la storia dei 4
, / il covo de'tuoi sogni io ben lo so. / ondeggiante di canape
buonarroti il giovane, 9-107: io per me 'ntendo farmi un tratto il
busto: / ciascuno stracca, ond'io con lui non cozzo. bembo, 1-86
tendo i continenti. carducci, 722: io trassi il temerario con vergogna / nel
dal colpo di grazia. papini, 8-1 io: nella contraddizione si vedeva il certo
molesti o forse ancida, / m'andava io. m. villani, 10-4:
. luca pulci, 1-7-61: ch'io so ch'egli è de'giganti sì caldo
-figur. caro, 12-i-171: io ho spillato non so che, di non
(157): fu, secondo che io già intesi, in perugia un giovane
si dicono cozzoni. carducci, i-636: io non ho fatto mai il cozzone di
. galileo, 3-1- 161: ma io son tanto buon cozzon di cervelli, che
). giusti, i-60: io vedo meravigliando sfilare iliadi interminabili di versi
e di prose ai miei condiscepoli; ed io mi spacco il cranio e riesco appena
5-139: col rinzepparti di crapula, io ti farò ripieno di grassumi lonzi e dilombati
, 405: il soldato, secondo che io intesi da poi, risvegliatosi come da
e virtù. redi, 16-ix-52: io sono di parere che...,
ridestandomi dal mio lungo e crasso letargo, io andava vedendo e imparando...
in fiocco. foscolo, xiv-363: io non amo di essere dipinto vestito come
amo di essere dipinto vestito come solitamente io vo, perché odio queste fogge moderne
egli è ben da ridere che quando io gli ebbi dato gli scudi, gli porsi
fuggisti contra la creanza, / pensando io non ti fussi per seguire. a.
creanza. -che importa a te s'io son ben creato, o scostumato? brusoni
per delizia. monti, iii-191: son io, e non voi che ho mancato
cotesta tua di volertene andare subito ch'io sia giunto? verga, 4-105:
g. m. cecchi, 197: io ho fatto /... / una
: nel numero di questi filosofici villanacci io non volli mai aver l'onore d'essere
, 102 e: amore non vuole ch'io voglia / nel suo proponimento / ch'
voglia / nel suo proponimento / ch'io chera compimento / contra la vostra voglia
foscolo, gr., i-25: anch'io / pingo e spiro a'fantasmi anima
principi grandi. bronzino, 1-9: io so ch'assai di ricchi e signorili /
, disse: « l'amor grande ch'io vi porto, per essermi sino da
pure, cinto di tanta ignoranza, io ne intesi abbastanza per sublimare il mio
una bella notte d'estate, sicché io stimo che creato apposta per quella penombra
perpetuo delle cose create, il quale io non posso alterare. onofri, 51:
fiessa.. / disse: signor, io voglio un poco uscire; / ed
li dona [500 scudi], perché io mi possa intertenere onoratamente, come a
, partigiano. varchi, v-17: io pensava bene che m'avesse a esser
santa erode. latini, i-292: io sono la natura, / e sono una
mia fé e lealtà in amore, né io né altri ve ne potrebbono fare certa
mio dire per tal modo, che io dica cosa che sia laude e gloria
e redentore. marsilio ficino, 2-128: io ti prego... che tu
, e il tutto e l'uno, io canto: / queste sacre orazion sieno
tutti gli enti. campanella, i-io: io credo in dio, possanza, senno
l'antica idolatria, i più scusabili idolatri io per me stimo che fussero i persiani
speranza di uscirne, né d'aver tempo io più, né mezzi per eseguire,
; uccidere. bronzino, xxvi-2-267: io non vorre'andar preso al romore,
/ che 'l portò in cielo, io 'l crederei domani. beltramelli, ii-654:
. latini, i-2909: ch'io vidi tutto 'l mondo, / sì com'
indi gioie fino / a quella ch'io avea. dante, par., 1-118
corporali. castiglione, 362: ma io non voglio or dirvi quanto di dignità
mio padre, e disse: « io vi porto un bel presente, qual voi
stato creatura sempre di casa vostra; io vorrei che voi mi raccomandassi a tale
lor creatura. a. lamberti, io: trattavano bassamente quei clienti che chiamavano
di fame. foscolo, iv-302: oggi io mi stava sulla cima di un albero
leopardi, 990: che mi debbo io curare se certa poca quantità di creaturine
, 276: la autorità e prerogative che io vorrei che avessi la signoria sarebbe:
deggia incominzare; / ma vergognare / perch'io cominzi, non è mispregianza? rinaldo
dee., 2-2 (134): io porto ferma credenza che san giuliano..
l'eresia. redi, 16-iii-83: ond'io volentie- rissimo porto credenza, che non
e senza la fede nel futuro, io cercai indarno nel mondo un luogo di
ho gran temenza; / però che s'io venissi e'm'è credenza / ch'
gli deggia far credenza: / non ch'io ne dotti, tant'ba il viso
chiaro davanzali, 220 e: ma ch'io ne sia dicente ad arti / per
mio, se voi mi terrete credenza, io vi dirò la più bella novella che
credenza alcuna, e sei uomo, come io credo, ti devresti ornai riconfortare.
sicché potrete poi credenza darme, / ch'io divenni per voi stolto e villano.
e faticoso il forte / teban sofferse, io sostener non schivo, / s'acquistar
gli uomini. de roberto, 586: io posso soffrire del tuo scetticismo, ma
de'compagni suoi. bisticci, 3-217: io sono signore e non porto danari;
sono signore e non porto danari; io so che voi non mi fareste credenza,
fareste credenza, e areste paura ch'io non vi pagassi. corrispondenza di una
tasso, iii-24: aspetto il libro che io le dimandai, perché in queste librerie
il ricordarlo; oggi me ne pago io da me un acconto, con questo poco
: vedete questo nome, lo conoscete? io sono amico di questo signore che è
27-29: e se tu forse credi ch'io t'inganni, / fatti ver lei
cellini, 1-126 (288): io gli dissi che nulla io volevo mangiare
288): io gli dissi che nulla io volevo mangiare di quello che egli mi
papi si fanno le credenze. al quale io risposi, che si come i gentili
narrarono le parole del papa: onde io a ritrarre sua ambasciata fui colpevole;
cos'a becchina, / che s'io non l'ho staser'o domattina, /
: e vo', che sappi, ch'io ho la potenza / di chiamar papa
: se voi non favellate altramente, io il vi terrò segreto, ancoraché non mi
stecco bello e nuovo; / onde s'io risi, il caso ve n'accerti.
dee., 10-9 (483): io non so chi voi vi siete,
cellini, 1-22 (62): io cercai, per via d'un discepolo di
? pratolini, 9-558: « lei e io ci conosciamo sufficientemente » c'era o
. guarini, 331: pensate pure ch'io merrò le mani come un piffero:
merrò le mani come un piffero: io maestro di casa, io scalco,
un piffero: io maestro di casa, io scalco, io dispensiero, io sopracuoco
maestro di casa, io scalco, io dispensiero, io sopracuoco, io credenziere;
, io scalco, io dispensiero, io sopracuoco, io credenziere; io tutto.
, io dispensiero, io sopracuoco, io credenziere; io tutto. garzoni,
dispensiero, io sopracuoco, io credenziere; io tutto. garzoni, 1-687: fra
leggenda della beata umiliano de'cerchi, io: colla quale [cognata] in queste
dubitarne. macinghi strozzi, 1-189: s'io ti dicessi che forte non si dolessi
da credermi. pulci, v-48: io non ti dico favole. sai che a
machiavelli, i-1002: dite pure, che io son per farvi onore di tutto e
a lui; ciò che diravvi, io 'l dico. bruno, 3-253: -io
. gozzi, 3-1-153: in effetto io veggo ch'egli ha troppo creduto alle tue
n'ha tra loro / cui io credo ed adoro / assai più coralmente,
, 47-14: e poi morrò, s'io non credo al desio. s.
. idem, par., 20-90: io veggio che tu credi queste cose /
veggio che tu credi queste cose / perch'io le dico, ma non vedi
: maravigliosa cosa è ad udire quello che io debbo dire: il che, se
non fosse stato veduto, appena che io ardissi di crederlo, non che di
fia intesa / la celeste beltà de che io ragiono, / poi che io,
che io ragiono, / poi che io, che tutto in lei posto mi sono
credere ora queste cose; ma quando io le vedrò, le crederrò. -io
orbi figurati da gli astronomi, ciò reputo io così poco necessario a credersi, quanto
vivi, e mai / non avverrà ch'io ti ritrovi al mondo, / creder
crederlo! gavoni, 223: ed io sono grande e non credo più nulla.
pò ben sequire, se- conno co io creio. dante, inf., 13-25
dante, inf., 13-25: cred'io ch'ei credette ch'io credesse /
: cred'io ch'ei credette ch'io credesse / che tante voci uscisser tra quei
alcuno che tei venisse a dire? io credo di no. sacchetti, 82-29:
sacchetti, 82-29: qualunque vincerà, io gli farò un dono com'io crederrò che
, io gli farò un dono com'io crederrò che lo meriti. giov.
operare sanza alcuno respetto quelle cose che io creda rechino comune benefizio a ciascuno.
la tua sia pudica, / come io credo che credi, e creder dei;
. tasso, 2-30: ho petto anch'io, ch'ad una morte crede /
. brusoni, xxiv- 844: io per me credo che il mondo sia oggidì
piaceranno [i guanti]: ma io credo che sì; perché il colore è
poverina, non pensate a questo: io credo anzi che la vergine santa avrà gradita
, 22-1: vaghe stelle dell'orsa, io non credea / tornare ancor per uso
. carducci, 131: come cred'io che al ciglio lacrimoso / e a l'
i bosniaci. pavese, 2-173: io che a quel tempo credevo di essere
idem, inf., 27-68: io fui uom d'arme, e poi fui
. petrarca, 35-9: sì ch'io mi credo ornai che monti e piagge /
ciò che dice che è infermo., io mi credo che non parli della 'nfermità
a. f. doni, 3-25: io mi credevo che tutti i giovanni mi
. povero giovine! perché pensi tu ch'io fossi così contenta di que'danari?
. dante, par., 6-1 io: e non si creda / che dio
che, sì come invecchiate voi, io m'invecchio e tutti s'invecchiano, così
non menda fora, crio, / ch'io l'avesse, savendo / plagere a
, 1-66: muto restava, mi cred'io, se quella / non gli rendea
aver; per più nostr'onta, io credo. leopardi, 17-30: elvira,
addio. non ti vedrò, ch'io creda, / un'altra volta.
.. un equivoco... io non l'aveva riconosciuta... sennò
sì forte bramo, / che s'io 'l credesse far fuggendo lei, / lieve
, / lieve saria; ma so ch'io ne morrei. cino, ii-582:
boccaccio, vii-20: con quanta affezion io vi rimiri, / a voi non
/ li quai de'vostri, sì com'io vorrei, / credon, quei riguardando
cavaliere, / uccider questa fiera, io ti prometto / di darti mezzo il reame
crede. marino, 303: s'io credessi col ferro / quest'anima infelice
e tremando e palpitando / di morire io mi credetti / nel pugnar di tanti
e nell'incerto raggio / del sol vederla io mi credeva ancora. tommaseo, i-320
i'ero già troppo più parigina ch'io non credessi. de roberto, 600:
xiii-86: e in te soltanto io credo, / non in costoro, no
dell'uomo? giusti, v-211: anch'io non ho avuti gradi; è vero
. idem, par., 24-130: io credo in uno dio / solo ed
macometto crede. campanella, i-io: io credo in dio, possanza, senno,
storia di fra michele, 52: io non so che uomo tu ti se':
e la mano nel suo costato, io non lo crederò. segneri, iii-1-23
vannozzo, ix-193: or dico ben ch'io sento e chiaro vegio / senza di
e chiaro vegio / senza di te ch'io perderei la vita, / a dir
mosse, / ch'allor giusto il giudicio io crederei, / quando comun la lor
ma meno antico / della tua fama io ti credea nel volto. manzoni,
perì l'inganno estremo, / ch'eterno io mi credei. oriani, x-21-3:
: grande tempo è passato, che io te 'l credeva dire; ma io lasciava
che io te 'l credeva dire; ma io lasciava per paura che voi non l'
, 100-14: messer lo frate, io ve l'ho creduto dire già è parecchie
in lui zerbino avuta, / e ch'io ne le sue man m'era creduta
augelli al vento. carducci, 26: io quel dì che mie voglie a te
d'accordo, dicendo che, com'io credeva, così era. machiavelli, 11-
baldanzoso il creder mio, / ch'io non stimava alcun di cor sì caldo
ambra, 4-74: e per questo io son di credere, / che né io
io son di credere, / che né io, né tu questo miracolo / abbiàno
mio credere, migliore di ciò ch'io sperava. manzoni, 193: per
par., 24-128: tu vuo'ch'io manifesti / la forma qui del pronto
: e a tal creder non ho io pur prove / fisice e metafisice, ma
. bandello, 1-9 (i-124): io vo', lattanzio mio, crederti tutto
muor, mel credi. / rose vogl'io, non lacrime / sul funebre lenzuol
de'nostri amori terminerà, credimi, io calerò il sipario. c. bini,
casa, 635: non voglio io che tu ti facci a credere che,
d. bartoli, 32-112: ed io mi fo volentieri a credere, che
come le avessero dato a credere che io aspirassi alla dote della figliuola.
dica come ti chiami *. « io? come mi chiamo io? * domandò
. « io? come mi chiamo io? * domandò l'amico, sentendosi
, 13-47: signor, nunzio son io / di non credute e non credibil cose
potere essere nascosa. sannazaro, 7-1 io: ma lei... o che
alfieri, i-53: il sarto sapendo ch'io poteva pagare mi facea credito quanto
credito parlo. voi sognate. / io non sogno. foscolo, xv-223: dovendo
affrettarmi quanto tu chiedi, e quant'io desidero. verga, 3-68: voi dovreste
me le tenete pronte, che passo io ogni fine di secondo mese a riscuotere
ho già detto, e fino allora io avevo disposto di un credito, per
e debito. montale, 3-232: io mi credevo in credito verso di me e
. giusti, v-173: si rammenti che io ho molti debiti con lei e che
creditore di risposta, o voi o io. buonarroti il giovane, 9-76: or
. 76 e sono per valuta di panni io a loro venduti per detto tenpo
nievo, 100: volete crederlo? io cascai in ginocchio, come voltaire sul
e assoluta. pulci, 22-30: io non ti crederei s'tu fussi il credo
. fed. della valle, 248: io moro. a ciò m'ha tratta
e di novità. manzoni, 176: io non so se noi italiani siamo più
avesse buttato le braccia al collo! io sarei stato abbastanza credulo o codardo per
il discorso fu anco assai facile, io lo voglio manifestare a v. s.
sbirciavano, e con parecchie si salutava. io pensavo quanti di loro dovevano conoscersi con
assai importante. verga, 4-185: io fo lo speziale! pesto cremor di
alide ali dell'aria / ora son io / l'agave che s'abbarbica al
g. m. cecchi, 6-3-3: io non posso credere che la passi questo
mal d'essi! forteguerri, 30-99: io stimo che morrai di crepacuore / in
... di trovarmi... io che ho sempre avuta tanta propensione per
-scherz. dolce, xxv-2-223: io non credo che sia il più ladro
di fastidio. aretino, 1-4: io stimo che la grandezza della causa che
a crepa pelle. giusti, i-327: io rido a crepapelle quando vedo questi scimuniti
creparono alcuni pezzi. d'ambascia, essere io stato abbandonato dal detto signor sano
-figur. moniglia, i-m-1-228: essendo io... dotto ed erudito,
repente allor de l'arbore, ch'io dissi, / crepò la scorza e 'l
non l'abbiate a male, ché io sarei crepato, s'io non mi fusse
male, ché io sarei crepato, s'io non mi fusse sfogato. prudenzani,
. poliziano, orfeo, 100: io ti so dir che [un vitello]
231: se non dicessi il resto io creperei. verga, 4-141:
. se andiamo d'accordo come dico io, la nostra casa andrà avanti..
. avanti assai! te lo dico io! faremo crepare gli invidiosi. de roberto
boriili, 6-153: piglio dunque anch'io l'aria di uno che crepa d'importanza
bandello, 2-10 (1-775): io me ne crepava de le risa, e
]: alla pistola. benissimo! ma io pretesi allora, che si facesse a
a. f. doni, 3-189: io v'ho una invidia che io crepo
3-189: io v'ho una invidia che io crepo a non vi poter far paragone
al suo sangue, ho da esser io l'erede delle sue facoltà. monti,
. / -creperai tu, furfante; io ben tra poco / ti manderò in galera
in bocca al lupo *. -s'io crepassi, se crepassi: a qualunque costo
a casa, dice la moglie: « io credea che tu fossi rimaso di fuori
! * dice costui « non so io; * e mettevasi le man sotto,
l'osteria / è morte, dov'io viv'e mangio a scotto. varchi,
null'altro / che i miei passi io sentiva, e ad ora ad ora
messe dagli antichi a'sepolcri de'bambini: io credo che tali possano essere alcune,
che si potrà mai dire? e però io penso, che ancor quegli si debbano
ragionevoli. d'annunzio, v-2-69: non io conduco il mio passo, ma il
che sbranano la nostra patria... io mi sono sentito abbrividire, e rizzare
al crepuscolo canta un cardellino / mentre ch'io penso, amici, all'avvenire.
tuoi figli. tommaseo, ii-307: io crebbi allevato con amore severo negli esercizii
mentre qui, per sempre, / io son rimasta timida fanciulla. de roberto
fatti leoni. nievo, 241: io e la pisana fummo lasciati crescere come
perdono; e questo procede perché ancora io cresco dell'ordine della vita sobria.
oltre ogni creder, trema: / s'io delle leggi all'ombra a tanto crebbi
anch'oggi schermo elle mi fieno; io posso, / e so crearle, struggerle
6 ore crescano e 6 calano, ed io per me n'ho veduto una in
, / le lunghe notti in pianto io trapassava: / che prò? l'odio
: rapido cresce il fatai morbo, ed io / con l'arti inefficaci invan mi
smesuranza. chiaro davanzali, ii-324: ed io sono animale / di ciò vita non
acquista alquanto. savonarola, iii-456: io ti dissi l'altro dì che quanto più
). mattio franzesi, xxvi-2-70: io credevo abbastanza averne detto, / ma
sua virtute avanza, / sì m'accors'io che 'l mio girar d'intorno /
cresce stato. dante, 47-73: io non la vidi tante volte ancora / ch'
non la vidi tante volte ancora / ch'io non trovasse in lei nova bellezza;
modo suo e crescere, / bisogna che io dica (e non fien favole)
del cammin non conto, / né cosa io scemo col mio verso o cresco.
allontana! sbarbaro, 1-79: ragazzo cresciuto io sono. al mio viso di chierico
bisogniosa acqua. redi, 16-vii-405: io vo augumentando la mia [libreria]
ii-648: mi ricordo di quell'anno che io ho fatto la cresima. io avevo
che io ho fatto la cresima. io avevo le scarpe nuove, la camicia
ad un'ora. borgese, 1-335: io non sono né osservante né credente.
in radice. d'annunzio, v-3-375: io mi pensava di andare a cresimarmi per
, 114: e di tal sorte voglio io che sia lo aspetto del nostro cortegiano
e movi. fazio, ii-4: io guardo i crespi e i biondi capelli,
rete avvolse e tese, / ov'io (né me ne duol) fui stretto
. nannini [ovidio], io: rivolgi poi / gli occhi a me
202: ben che tra gli altri uccelli io viva adorno / de getti, de
m. frescobaldi, ix-35: io veggio 'l tempo della primavera / tutti
altrui cosa leggiera / che, stando io a roma, già [il papa leone
ragguagliata degli argini sarà braccia 2, io, e la larghezza nella cresta braccia
la cresta. varchi, 24-24: io dirò il vero: poiché voi avete avuto
tornò con la cresta bassa, ed io gli detti quel che si meritava.
grido si ripetè nella grande aria ed io scorsi allora, sul profilo d'una
sinuosa. di breme, 43: io m'avvedea difatti già d'un monte
pingeva nerissimo nello spazio; ben tosto io ne scemea perfin la linea cristata,
, ell'è una gran cosa / ch'io m'abbi sempre a stillare il cervello
abbellisce la vita! carducci, 143: io vivrò; ché a me l'anima
, 30-20: col sacco in spalla, io presi allora a salire per l'irta
luccicavano; e dalla strada, ch'io non vedevo, si fermavano, quasi salendo
parole). panzini, ii-174: io mi trovavo immerso in queste idee quando
nostro forno aveva una bella servetta, io le posi l'occhio addosso.
su lo stradone della marina, io le vedo, mi salta un pen
molti galantuomini mi faceva contare come io 'rubai la criata '.
pananti, i-71: quello ch'io dico lo peso e lo cribro. tommaseo-rigutini
mia tentazione come una rete splendente. io medesimo son preso nella insidia corusca.
un mugnaio, due fornaciai. con questi io m'ingaglioffo per tutto dì giuocando a
bronzino, i-94: per quel ch'io sentii cricchiar da basso / l'uscio
basso / l'uscio di ronchio, io temo che 'l patrigno / suo mi
visitare mad. isa- betta, ch'io andai incontinente a corregger questo errore,
e ingrato alla mia patria, s'io dicesse che simili e più criminali costumi
feci, quand'ebi inteso / com'io era compreso / di smisurati mali / oltre
. lippi, 6-89: sonimelo anch'io che in altro tribunale / si tien
abominevoli, delle vostre openioni; ma io vi replico, che non voglio entrare
lo capei dela testa, / sì ch'io credea che 'l crino / fosse d'
a tal tre genti, / sì com'io veggo, cagion in diletto? poliziano
-figur. petrarca, 291-2: quand'io veggio dal ciel scender l'aurora /
a. pucci, ix-998: ma io pur mi doveva raccordare / dell'altro
firenze non volle pigliare, / com'io, pe'crini. boiardo, 2-8-44:
, anima e forza / nel figlio io spirerò, perch'ei, chiamati /
che le stelle crinite siano pianeti, io in tal guisa imprendo ad argomentare contro
, chi m'afferra? un tirso / io sono, un tirso crinito di
. / né qui per altro non son io venuto / che per averla alla mia
ant. denaro. sassetti, io: l'amico, di chi mi domandate
operata in me? lo ignoro, ma io era guarito. giusti, v-296:
, cioè sul punto della crisi, ed io sento benissimo che in questo momento debbo
o quattro giorni, che ne so io? ». g. bassani, 1-39
, 6-334: nei riflessi delle candele io cercavo di non incontrare gli occhi della
trasformazioni. panzini, iii-142: anch'io ho inteso dire che il matrimonio è
passato? che svergognato. ha paura che io scappi? invece di ringraziare il
prima di morire. bartolini, 4-235: io incominciai a considerare quale pericolosa unione sia
da far pianger sassi, / giacinti ivi io non vidi o crisopassi; / né
tutte le cose. alberti, 301: io mi ricordo a firenze quanto siano degli
, ti dirò che nella casa ov'io abito, abbiamo un generale per ferirci e
fascicu- latis '?... io non ne ho veduta la simile, e
, / ahi ch'altro non vegg'io che 'l proprio viso! / specchio fallace
ella fa. montale, 49: s'io levo / appena il braccio, mi
deu'acque. nievo, 135: io per me ci fui le belle volte a
lucente. d'annunzio, ii-268: io ben so che l'onda natale /
oro in che raggio traluce / vid'io uno scaleo eretto in suso. idem,
tendessero alla geometria. sinisgalli, 8-13: io che ignoro la natura degli umori,
disse: « padre, per esser io professore d'armi, son visso secondo il
come anco sarei vivuto da religioso, se io avessi l'abito che vestite voi *
rivolse al cri- stianesmo » / diss'io « sanza miracoli, quest'uno / è
? »... ad onta ch'io così da parecchi anni sentissi, sfuggiva
: i e di questi cotai son io medesmo. g. villani, 12-60:
tutta cristianità. cantari cavallereschi, 40: io son malgigi del duca figliuolo / che
2-2-1: se quella gente, quale io v'ho contata / ne l'altro canto
legge naturale si non i sacramenti, io cavo argumento di questa relazione che la
, pr. sp., io (183): è ima delle facoltà
segnacoli cristiani: / -ecco, io parto fra voi quella foresta / d'abeti
don diego... farò anch'io quello che potrò per bianca...
bianca... sono madre anch'io!... sono cristiana!.
dante, purg., 20-44: io fui radice della mala pianta / che
per misericordia non gli lasci far superchieria. io non ci conosco il più da bene
cattolica? *. dice alberto: « io non so che s'è la fede
s'è la fede calonica, ma io mi credo essere cristiano battezzato *.
; per ciò che (come che io degno non ne sia) io intendo con
come che io degno non ne sia) io intendo con la vostra licenzia di prenderlo
santa e ultima unzione, acciò che io, se vivuto son come peccatore,
-così che lei non avrebbe paura -domandai io -ad ammazzare una persona. -perché
si domanda la mia pelle, e io gli domando la sua. levi, 1-9
2-109: intanto / la mia cristiana e io, mentre in trastullo / si trattien
adunque: ma voi cui dicete ch'io sia? rispondendo pietro, disse: io
io sia? rispondendo pietro, disse: io dico che tu sei il cristo di
], 2-128: ma pietro disse: io non ho né argento né oro,
argento né oro, ma quel ch'io ho io te 'l dono: nel nome
né oro, ma quel ch'io ho io te 'l dono: nel nome di
sudore mi era gelato addosso e che anch'io mi tenevo la mano sul collo,
e carissimo padre in cristo gesù, io catarina, serva e schiava de'servi
, v-161: afflizioni n'ho avute anch'io la mia parte, e al fine
quello stesso argomento... il quale io da prima credea, così in abbozzo
: assennato, avveduto. nievo, io: il cavallante incaricato dell'alta e bassa
dell'esame. salvini, 30-2-248: io m'accingeva a dire che il nome
libero esame. cassola, 2-245: io... esercitavo il diritto di critica
c. dati, 75: ond'io m'indurrei più tosto a correggere,
correggere, che a cancellare, benché io sia molto nemico dell'usanza moderna di
fondata critica. muratori, 7-iv-88: credo io essere le regole della vera critica le
cesarotti, i-191: è pur, s'io non erro, dettame di sana critica
si lascia men incantare dagli effetti. ed io trovo in me più occhi e senso
queste cose vi spedirei altresì volentieri, se io l'avessi, una risposta che ha
alfieri, i-244: con quell'occasione io poteva sviluppare le mie ragioni, e investigando
sviluppare le mie ragioni, e investigando io medesimo il come e il perché fossi caduto
bella o brutta, ho da pensarci io, e tu sei l'ultimo che ha
permettetemi... che... io difenda il greco scoliaste di teocrito,
. buonarroti il giovane, i-227: io ben sapea che del tuo 'ngegno
e con gravissima applicazione, come s'io mi stessi esplorando il periodo critico della
: / dei critici alla barba, io cantar voglio. vico, 104: nella
bandello, 1-26 (i-323): io, come tu sai, per la morte
dia fastidio a qualche criticuzzo l'avere io di sopra detto, che il bassorilievo di
leopardi, iii-121: non crediate ch'io mi sia voluto impantanare in quel pelagaccio
d. bartoli, 9-27-1-100: son io quegli che crivella l'acqua dentro alle
1-42: o mia dolce gazzella, / io ti ricordo quel geranio acceso / su
che spirava. guerrazzi, iv-305: io voto a dio di bucarvi come crivelli
, 2-72 (426): e perché io lo sentivo [un marmo] tutto
[un marmo] tutto crocchiare, io mi penti'più volte di averlo mai
bigia, / ne taglia via quant'io non vi so dire. / la spada
1-353: la brigata è sana, ed io mi sto come le vecchie che sempre
che sempre crocchiano. redi, 16-vi-100: io lo aveva pronosticato, che tutto verno
la fatica alla serva, e crocchiarti io pel buon verso. note al malmantile
/ un'altra donna farmi compagnia. / io rimasi stupito in veder questa / nuova
per questo rovinato il mondo. / io c'ho gli uncin, senza tenerti a
fur preste, / consenti or ch'io rasciughi, o croce santa, / le
, inf., 16-43: e io, che posto son con loro in croce
monticel, dove morte sostenne, / io ti farò parer de l'« u *
in croce, avendo la contrizione ch'io ti veggio, sì ti perdonerebbe egli
in croce. manti, iii-421: mentre io stava occupato in questo lavoro il sen
squartare in cambio di pugnalarlo, ch'io me ne dava lo stesso pensiero.
bandere distese e con la spada / io [la fede] scalza e disarmata,
6-iv-2-43: alla croce il mio core io sacro e i carmi, / ch'è
. -che bisogna giurare, se io tei credo, e stracredo? -alla
ché, a la croce di dio, io non veggio già a voi altri uomini
. guarini, 322: seb- ben'io son donna, non vi pensate d'aggirarmi
l'ho detto e lo ripeto, che io morirò a fratta; e contuttociò è
, 4-37: a mio figlio ci penso io, tomo a dirvi! voi pensate
colla catena al collo! velo dico io! la mia croce! la mia rovina
rovina! d'annunzio, iv-1-231: io so che i supplizi di questi giorni non
(187): appresso a questa io feci le stampe per li scudi d'oro
851: bello di maggio il dì ch'io vidi su 'l ponte di reno /
fession che fate, non lasciano che io vi abbia per altro che per cavaliero
. marino, 1-66: e s'io vi sono stato fermo insino a quest'ora
ciondolo di croce! carducci, 1-867: io non potei, con mio dispiacere,
quando sarete gran mastro, che ancor io sono ambizioso d'una croce, e che
reina, e disse: « dama, io vo a vedere e'signore.
dama maria, sirocchia della de le quali io ho notizia, ed in particolare questa tanto
, o dio d'amore: / s'io puoi fare parentado con sanguino, dàgli
cor amo. gelli, iv-15: dove io aveva prima petunie e di salvie, ho
altre cose, che davan tutte fastidio: io ho ora solamente d'ago e di
che soave bacio / dalla mia dama ebb'io: trattiene col proprio cavaliere,
molti. foscolo, v-61: intanto io non aveva lasciata mai la mano della
è anche una donna di meno e io dovrei essere la dama di tre cavalieri
tutti si divertono alle mie spalle, ed io, se vorrò divertirmi, mi converrà
, v-3-676: quel che già da prima io amavo nelle sue arti, che agli
voi amplissime persone s'el ve piace io narrarò uno altro amoroso caso. de
di una decorazione, e che so io. fu. ugolini, 117: *
e più universale del papa, io. bella figura, sfoggio, lustro.
iv-341: il mio decoro vuole che io taccia e che dissimuli. parini,
sp., 19 (329): io mi trovo in questa benedetta carica,
si affanna pel decoro della sua casa; io popolana mi arrabatto di più per quello
: ella bada al di fuori; io al di dentro. de sanctis, i-5
d. bartoli, 21-169: dovunque io vedeva montagne aspre, valli profonde.
profonde. alfieri, 1-539: non sono io presta, / ove soffrir gl'imperi
nostre cose. machiavelli, 650: io fingerò di venire qua da man dritta
ci privò. meliini, 128: io... di dare a ciascuno,
. di dare a ciascuno, per quanto io posso, quello che dovutamente è suo
ragionare come me, così voglio usarti anch'io i dovuti riguardi. viani, 14-178
verso voi osservanza ed amore dovutissimo che io vi porto. serdonati, 9-343: eccovi
7. bembo [tommaseo]: io ho bisogno di due dozzene di tovaglioli da
. caro, 15-iii-22: de'nicchi, io gli avevo i più belli del mondo
m. franco, 1-32: luigi, io ebbi fa poche mattine / una tuo'
napoli. brignole sale, iv-179: io, qualor temerità non fosse il voler mettermi
mediocre qualità. bernari, 7-280: io dovevo aiutare lui cucendo guanti. ma
farebbevi un ospite vostro, dicendo: io non son degno che nel mio povero
. mediocrità. grazzini, 18: io non vi parlo a caso, / che
, / de la pietra draconica, com'io, / a ciò che 'l sappi
alio scuro e con la mia draghinassa io mi fossi mosso una spanna? dottori
. poliziano, st., 1-24: io fo cadere al tigre la sua rabbia
la sa far trionfare, gliel'assicuro io. comisso, 1-128: rosse car-
mi possiate riprendere, per vostra grazia io non amerò niuno, e vedrò se
sordo. grazzini, 4-127: se io fussi ne'tuoi piè, per lo corpo
per lo corpo della consagrata, ch'io non arei paura d'un drago. a
forteguerri, 13-31: dice rinaldo: io voglio un po'mangiarne. / rispose
rispose orlando: a ciò non fia ch'io pense; / sì m'han turbato
/ dorme un passato immenso / ch'io stringo in sangue denso. 7.
(cfr. dragone, n. io). cellini, 544: io
io). cellini, 544: io ho veduto un di questi rubini nettissimo
si cava il sangue di drago; e io medesimo molte volte per mio spasso,
203: mi fa segno, / ch'io non dica, e mi minaccia!
, / qual ragion, vuol ch'io mi taccia? 2. bot
c. croce, 329: più presto io abiterei fra leoni e draconi che tra
: questo dicelo signore: ecco, io hoe a te, faraone, re d'
: lo fiume è mio, e io feci me medesimo. giovanni da samminiato
periva. cieco, 2-63: s'io dovessi abitar ne le grotte / e
(cfr. drago, n. io). landino [plinio] 188
. c. bini, 1-82: io ho conosciuto un giovane leggiadro di forme
: se egli non ci fosse, io in vita che farei? né io per
, io in vita che farei? né io per questo, prencipe giustissimo, credo
esser vagheggiata. galileo, 3-4-225: s'io farò di queste conseguenze, voi vi
/ così, sendo ei garzone ed io fanciulla, / stentammo a prender foco.
di farla. sacchetti, 122-14: io avea perduto a giuoco ciò ch'io
: io avea perduto a giuoco ciò ch'io avea, e fui presso a una
v-1-796: ben potete voi creder ch'io m'intendo / di bindoli, quant'
, quant'altri: appena visto / io m'avrò un paio de'giudici vostri
un paio de'giudici vostri, / io v'ho pesati a dramma tutt'a tre
trattenimento delle corti. carducci, ii-6-42: io vorrei far luogo anche alle tragedie e
settembrini, 1-140: di me dunque io non ho a parlare, ma del mondo
ed è contenta di sé. questa io chiamai liricità; ma non senza avvertire
visconti, conc., ii-94: io per me non ho pensato molto alle regole
e grande sopra tutte le altre: ma io trovo che il loro valore è interno
per l'4 esule 'e bench'io dissenta intorno al sistema drammatico, che
drappare in certi disegni di maestri toscani ch'io so. = deriv. da
assicuravano punto, credendo forse ch'io mi drappeggiassi alla romana per innamorarlo
una signora attempata. panzini, iii-22: io la vedevo, riflessa in una specchiera
tornar sanza drappello. pulci, 16-88: io darei presto al vento il mio drappello
non mai. tasso, iii-178: io avrò forse bisogno di vestirmi, e mi
[la bara] per tutto, ov'io vo, cagion di pianti; /
drappo a piè del seggio / ch'io danzi su la porpora. -vessillo,
cari / come l'arnese ruvido ch'io porto. roberti, vi-46: il mio
cavalli? d'annunzio, iv-2-576: io gioisco quando mi raffiguro la signora eretta
c. mei, 255: io porto ferma opinione che due severissimi vomitivi
saltante driade. carducci, 659: io per te sveglierò da i colli aprichi /
lotto folchetti con anche tre livre ch'io le giunsi per lo dirizzaménto del luogo co
ottimo, iii-36: considerate dunque se io ho cotale ingegno, se io ho
se io ho cotale ingegno, se io ho cotale addottrinante, se io ho cotale
, se io ho cotale addottrinante, se io ho cotale conducente, se io ho
se io ho cotale conducente, se io ho cotali dirizzanti, che io posso sicuramente
, se io ho cotali dirizzanti, che io posso sicuramente mettermi per questo mare.
. vangeli volgar., 4: io sono una voce che gridai nel diserto
a vivere. de'mori, x-964: io stimo impossibile che si possa dirizzare una
ogni dubbiar mi sgombra / o s'io ti vo fedele e parteggiano, / drizza
sul capo e mi sentiva attirare anch'io dal vorticoso delirio del vuoto.
un patto. tanaglia, 3-132: io dirizzo el mio subietto / che sia
in loro stelo, / tal mi fec'io di mia virtute stanca. idem,
valore iperbolico. nievo, 106: io non aveva uno specchio dinanzi; con-
cenno, / verso il tuo campo io mi drizzai; la bella / contrada
onde 'l parlar de la vita ch'io provo, / par che si drizzi degnamente
me la lingua dirizzata, per che io sappia sostenere colui il quale è discorso
bestie del sacrificio nel profondo; e io sono dirizzatore di tutte loro. ottimo
l'orbo. d'annunzio, iv-2-387: io stavo nella retrobottega d'una drogheria,
ti diparti da mene, / ed io tapina rimanno. g. cavalcanti, iv-76
al drudo suo quando disse * ho io grazie / grandi appo te? anzi
marini, 11-77: vediamo ora come io debba proveder in questo affetto della regina
nove, iettatura fora '. ed io ho osservato che in ogni duade del secolo
tipi di istinti umani (sessuali, dell'io, dell'eros, della morte,
dette omelie non essere ordinate, come io ho predetto; sappia che elle non sono
e non è verisimile / che quello che io ò tutto tempo di mia vita guardato
tempo di mia vita guardato, ch'io mettessi al niente. carducci, ii-3-9
al niente. carducci, ii-3-9: io ti priego... che quella tua
'l mio seguace ingegno » / rispuos'io lui « m'hanno amor discoverto, /
. ugurgieri, 293: in verità io non dubbiava di te alcuna cotale cosa
principato, stetti alquanti giorni in dubietà s'io dovessi accettare il troppo traboccante favore o
i nostri si vede, il qual pensiero io non posso lasciare senza qualche riflessione,
volgar., 12-1 (236): io non spargo queste parole tra voi,
dubbiezza. d'annunzio, iii-1-1073: io ho diffuso ad arte la dubbiezza del
il fauno. foscolo, xviii-412: io accarezzo sempre la speranza di venire a
119: a mezzo il mare, ch'io varcai tre anni / fra dubbi venti
è che l'occhio vede? davvero io credo che ognuno possa esperi- mentare la
sappiate quello che paura si sia, ma io non so qual si fosse più difficile
incerta alquanto e ritrosa rispondeva dubbio, io alfine, interpretando la risposta dubbia a
dante, par., 1-94: s'io fui nel primo dubbio disvestito / per
forse alcuni dubbi hai intorno alla fede che io ti dimostro, dove ha maggiori maestri
st., 1-53: ma, perch'io in tutto el gran desir t'adempi
immondizia. ariosto, 7-47: io non ho dubbio alcun, che s'io
io non ho dubbio alcun, che s'io l'arreco [l'anello] /
ogni tuo ben ti fura, / ch'io non le rompa 11 suo disegno,
1-29: ciò ch'essorta goffredo, ed io consiglio, / né loco a dubbio
a lungo, / voi l'approvate, io questo sol v'aggiungo. redi,
impiego del suo sig. figliuolo qua io per me sono della medesima opinione,
o andare. boccaccio, iii-10-64: io muoio, e già mi sento intorno al
, / ché per dubbio o svantaggio io non ti lasso. 5. ciò
dice: « son luoghi eretici, io li ho cassi ». loredano, 1-48
sottopongano? certo, per quel ch'io me ne credo, niuno.
dubitare. sassetti, 182: sebbene io non ho trattato per ancora cosa nessuna
verità gli è discoperta, / mi cambia'io. ariosto, 3-77: gli va
: era anche vero che in altri tempi io non avrei mai pensato a sorvegliarla,
: / venuto è in sospizion ch'io non rivele / al lungo andar le fraudi
assai / de'tartari, di ch'io presi gran dubio, / e gli ungar
a sole / sparve così, com'io strugger mi sento: / tal ch'io
io strugger mi sento: / tal ch'io rimango spesso / com'uom che vive
si possano insieme battezzare, dicendo: io vi batezzo, ecc., più sicura
che amiate così sinceramente come dite sto io assai dubbiosa, e forse ancora gli altri
ombre / dubbioso errando, or ch'io ti parlo, aspetta / il figliuol suo
certezza. chiabrera, 525: io veramente non ne sono dubbioso, ma
: come sorretto da ali d'angeli, io m'aggiravo traboccante e stordito tra gli
non è altro che queste parole ched io parlo: e però dico che questo
: e però dico che questo dubbio io lo intendo solvere e dichiarare in questo
disciplina viveremo ormai securi? certo, io non so chi ne fia per lo
dell'animo e dello ingegno tuo; ed io veggio già la dubbiosa via de'fati
disianza, / e forse avvisa ch'io non possa starci, / per lo suo
biasimo acquistarci; / come saprà ch'io sia onorata, / non curerà della mia
sapere: quanto maggiormente quelle delle quali io dubitava? dante, par., 32-49
tu, e dubitando sili: / ma io dissolverò 'l forte legame / in che
se 'l dicesse [il sacerdote]: io fo questo per fare quello che fa
s'accorge di sognare e sognando dice: io sogno. delfino, 1-151: più
la sanctità del nostro signore commesso ch'io vada in castello sancto agnolo ad examinare
. dubbio. leopardi, 15-66: io disperando allora / e sperando traea le
sai per certo quello che non so io e che non sanno tutti gli uomini
de'secoli, per pietà almeno, essendo io nelle mani di lucifero, riscattami.
villa. cecco d'ascoli, 3328: io voglio qui che il * quare '
che tu sia marte dubito. / io non vidi mai uom correr me'lancia,
insino a dimani. galileo, 3-4-306: io fortemente dubito che voi abbiate preso con
dee., 2-9 (237): io non dubito punto che tu non ti
nostra. gemelli careri, 2-i-54: io non dubbito punto che la gran rinomèa
parole suonavano reticenti, smozzate. né io dubitavo della sua sincerità, ma della sua
, perocché sono veraci coloro da cui io l'ebbi. giraldi cinzio, 1-10 (
goldoni, iv-90: voi dubitate ch'io ami la vostra figliuola, ed io vi
ch'io ami la vostra figliuola, ed io vi assicuro che non v'ingannate ne'
male è qualche cos'altro più addentro. io me ne ero già dubitata fin da
mia morte, ma dubito, ancora che io vivessi molto, non ne vedere alcuna