: sentii sorger in me col giubilo un'invidia innocente, veggendo tanto avanzato il discepolo
piovano arlotto, 49: poteva più la invidia de li uomini maligni, i quali
da tre fabbri potentissimi, ignoranza, invidia e empietà. g. del papa,
scelerati, che per una certa neghittosa invidia si adirano ed inorgogliano contra colui che
all'in- quisitoriale dispotismo ed alla cittadinesca invidia. oriani, x-17-169: il suo
ai ricchi, sostengono insanabile rabbia d'invidia e di passione che gli fa smaniare e
... non fu mai gloria senza invidia. ibidem, 172: peggio è
ibidem, 172: peggio è l'invidia dell'amico che l'insidia del nemico.
che l'insidia del nemico. l'invidia è un peccato da minchioni...
da minchioni... uom che ha invidia, ha doglie. -è
ha doglie. -è meglio fare invidia che pietà. -l'invidia è (
meglio fare invidia che pietà. -l'invidia è (o fu sempre maritata o mette
accolgono e massimamente d'artefice, dove l'invidia più che altrove suole mettere a fondo
m. cecchi, 1-2-414: l'invidia è tra gli artefici e tra i pari
quello xepapeóg xepanei, e da'nostri l'invidia essere fra gli artefici. proverbi toscani
artefici. proverbi toscani, 176: l'invidia fu sempre maritata tra gli artefici.
. = voce dotta, lat. invidia * invidia ', deriv. da invìdus
= voce dotta, lat. invidia * invidia ', deriv. da invìdus '
indivia. ottonaio, 1-70: invidia da legnaia e naturale / vendiam,
cioè seme di lactuga, scariola, invidia, porcellana. grazzini, 4-137:
; e per istasera comperare due cesti d'invidia, un mazzo di radici e un
, 19-551: cipolle e ramolacci e invidia acerba. monti, xii-3- 263
monti, xii-3- 263: 'invidia ', e per indivia, erba nota
broccolo, e sulla faccia opposta la invidia o scariola che voglia dirsi. =
una prosperità così grandi da destare l'invidia del prossimo. segneri,
2. che è oggetto di invidia, di emulazione, di ardente aspirazione
, abitualmente o sporadicamente da sentimenti di invidia (anche da astio, da odio
. gelli, ii-154: nascendo la invidia dalla mala intenzione dell'invidiante, e l'
libro di sentenze, 1-51: non invidia l'altrui scienza o virtù chi della
2. fare qualcuno oggetto della propria invidia; provare rancore per i successi altrui
sassi che a te getta chi t'invidia. manzoni, pr. sp.,
): provava per esse dolorosamente l'invidia che, da principio, aveva creduto
ama e odia, spera e teme, invidia e si sdegna è da cotai movimenti
. segneri, i-404: il superiore invidia all'inferiore, perché, se non
vi ami. firenzuola, 793: chi invidia la bianchezza al nostro latte, /
purpuree more. gatto, 4-45: le invidia gli occhi, le ciglia, /
per cui il salmista sì piamente ne invidia gli abitatori, con dir: '
habitant '... se sì gl'invidia con intitolarli beati, è perché quivi
questo mondo a invidiare e come più invidia questa vita, più desidera l'altra.
e debilitato per li anni, a me invidia l'imperio, e le tarde forze
l'erba, / di pampani ombre bacco invidia a i poggi. parini, i-617
condizione di fortuna da destare l'altrui invidia, che in così misero stato da meritar
superi, invidiatìssimo). fatto oggetto di invidia; guardato con malanimo e livore a
(femm. -trice). che invidia, invidioso. bartolomeo da s
. invidiosaménte, avv. con invidia, per invidia. -anche: con
invidiosaménte, avv. con invidia, per invidia. -anche: con malevolenza, con
superi. invidiosissimo). che prova invidia per il bene altrui; che pecca
il bene altrui; che pecca d'invidia; propenso o abituato a considerare con
volgar., 11-86: gl'invidiosi portano invidia a'buoni, e di loro tali
dell'invidioso affascina colui a chi si porta invidia. foscolo, vii-278: non vedi
tasso, n-iv-556: come gli infermi portano invidia a'sani, così gli amanti della
2. per estens. ispirato dall'invidia (un modo di pensare, di
); che rivela invidia, malevolenza, rancore (uno sguardo,
3. letter. che suscita invidia, ammirazione, emulazione; invidiabile;
invidiosùccio 'direbbe o il principio dell'invidia o l'impotenza, e anche alquanta più
o l'impotenza, e anche alquanta più invidia che non suoni il vocabolo. nell'
'invidioso ', deriv. da invidia 1 invidia '; cfr. fr.
', deriv. da invidia 1 invidia '; cfr. fr. envieux (
2. per estens. ispirato da invidia, da gelosia, da malevolenza,
, di agire); che rivela invidia, astio, rancore (uno sguardo,
invìlia1, sf. ant. invidia. guittone, 78-9: ché
starà sempre inviluppato nella peste de l'invidia. pasqualigo, 113: sieno maladetti i
di rancore. giuglaris, 135: invidia, che m'inviperisti; avarizia,
aborrente, e ancora più da ogni invidia. 5. irretito nell'errore,
diede luogo a quel perfido spirito d'invidia, che sopra ogni altro nell'italia
4-85: fissa il gufo / l'invidia della vita, / l'immemore che
. ricci, 1-40: mette [l'invidia] loro a confronto alcuni altri più
sui; / ciò è superbia, invidia, ira e menzogna, / senza dramma
onde farla invulnerabile in queste misere battaglie d'invidia e di vanità letteraria. g.
con lo inzigaménto degli altri grandi per invidia, avemo fatta menzione per dare assemplo
aperto dello 'ntelletto, li quali misera invidia m'avea serrati. caro, 2-11:
che non avevano perizia della lingua, per invidia s'ingegnavano di riprenderlo e per questo
avarizia et ira, / superbia, invidia, inerzia e crudeltade. -di
. devrien fare il sole / d'invidia molta ir pieno. bellincioni, ii-168:
cui si sentiva circondato. guardava con invidia e desiderio la vita intensa che lo circondava
del secolo passato. bocchelli, 13-53: invidia è tanto amara e sgradevole e sgradita
: le lodi non meritate irritano l'invidia che le ascolta e diventano acuto rimorso
ipocrisia, iactanzia, pertinacia, discordia, invidia. savonarola, iii-164: si vuole
invidioso affascina colui a chi si porta invidia, perché il veleno de l'anima
istituzion quanto par grave, / e l'invidia sopprimi entro al tuo seno. alfieri
bernardino da siena, 548: oh la invidia e l'è la mala bestia!
che diradicato e tutto da'morsi della invidia esser lacerato, non ho potuto cessare.
la vostra cella gli inganni, l'invidia non vi lacera, i peccati non vi
felice fine. bisaccioni, lx-3-99: d'invidia si lacerava. metastasio, 1-1-71:
hanno altra mira che di lacerarsi per invidia e di soverchiarsi l'un l'altro per
parini, giorno, ii-616: l'etica invidia / i grandi eguali a lui lacera
di spagna. anguillara, 2-288: l'invidia, che la dea dell'arme ha
contento, / senza lagrime e senza invidia alcuna; / ché s'altro amante
brignole sale, 2-51: han gli occhi invidia a quelli / che sepper lagrimar pianti
egli onorato, lagrimato e culto / farà invidia ai viventi. foscolo, 1-341:
lambicco, che avrebbe messo il fremito dell'invidia fin nei senatori di tiberio. dossi
intr.: non potendo il nembo dell'invidia appannare il lampeggiamento del nome glorioso.
, i-522: un vivo lampo d'invidia... le passò sugli occhi.
, 2-21: così i lanciamenti dell'invidia, che non punto affliggono chi è
per i sentieri della foresta, pensai con invidia a quei rari pastori landesi,
leonardo, 2-92: fassile [all'invidia] cavalcare la morte, perché la
] cavalcare la morte, perché la invidia, non morendo, mai languisce a signoreggiare
umana generazione tentando dimostroe, languendo d'invidia de'martiri. tassoni, 3-3: quivi
. frugoni, i-10-125: pastor, che invidia rea conturba e lania, / se
pudica. giuglaris, 135: invidia, che m'inviperisti; avarizia, che
* cedere lassamente a'moti dell'invidia, del timore ', ecc. è
già core astioso, / che non à invidia quel ch'è maraviglia, / lo
e non ne avete mai digerita la 4 invidia e la- stima '. bratteati,
d'onor l'alma arricchita / contro l'invidia altrui, che latra e rugge.
prete macro, / a cui l'invidia i bigi occhi arronciglia, / una latrina
io sì che 'l carico che per invidia del mio nome hai portato -la fatica
1-8-47: i lauri tuoi / mossero invidia in me, le tue catene /
le mani al lavoriero che non ho invidia ad un'altra mia pari. siri,
onorato, invidiato finora, guardato con invidia. d'annunzio, v-1-597: sì
, / mi morde il cuore una crudele invidia. cassola, 2-22: mi arrotolò
di piombo. algarotti, 1-x-67: quanta invidia non si ha da portare a lei
il radicchio] e sotterrasi come l'invidia, e diventa bianco. lastri, 1-2-59
gente senza alcuna cortesia, / la cui invidia punge / l'altrui valore ed ogni
teste, onde perciò, movendosi d'invidia, certi suoi sciocchi e maligni emoli
che agli onori altrui legittimamente acquistati portar invidia. guerrazzi, 2-85: aggiungeva come
potrà mai letargo o tomba, / perfida invidia, ingiuriosa sorte, / che dovunque
orgoglio corre irato, / e pien d'invidia al procelloso regno; / così mostrando
6-330: viene [la detrazione] da invidia, male sofferendo noi che que'tali
, 6-277: il diavolo ebbe alla vergine invidia, e in un giovanetto mise libidinoso
3-138: veramente è un gran male l'invidia: licenzia la ragione e l'intelletto
, 14-83: fu il sangue mio d'invidia sì riarso, / che se veduto
m. villani, 3-77: portavano invidia al conte mazzeo perch'avea troppo usurpata
fetido convivere / coi liliputi verdi d'invidia e d'odio italici. -agg
. -lenta azione corrosiva (dell'invidia, della maldicenza, della detrazione)
in van sua lima / usa l'invidia, e l'usa in van la sorte
tre modi, per superbia o per invidia o per ira. niccolò del rosso
limpidezza dell'animo in fosco crucio dell'invidia. siri, vi-88: se nelle
. franco, 3-75: chiunque cerca con invidia gareggiargli [alfonso davalo], paia
, / per non esporsi a te [invidia] lasciò cartago, / vinti ch'
. tasso, 11ii- 281: l'invidia essendo effetto assai lento e tardo, non
. 3. figur. livore, invidia, rancore. iacopo da cessole volgar
3. figur. che prova livore, invidia, malevolenza o rancore; completamente dominato
rancore; completamente dominato, accecato dall'invidia, dalla stizza. s. agostino
, enfiati di superbia, lividi d'invidia. ariosto, cinque canti, 1-36:
. ma è lui, livido d'invidia e di cento altre passioni scellerate.
mostra collera, stizza, rancore, invidia o disprezzo (un gesto, uno sguardo
. -che nasce o procede da invidia, malevolenza o astio (un atteggiamento
180: puoi più inanti / livida invidia con furor ve assale. de mori
avarizia di denari né per lividore d'invidia o per nascimento di carne. f
lepre '. livóre, sm. invidia, malevolenza, rancore, astio
essere offeso da alcun livore d'invidia. dante, par., 7-65:
detrazione non arrivano, il livore de l'invidia non avelena. segneri, 12-79:
pallido (per malattia o ira o invidia); lividezza. dante, purg
, 14-82: fu il sangue mio d'invidia sì. riarso, / che,
, e tutta si dilegua / l'invidia, asperso il viso di livore. giovanetti
voce dotta, lat. livor -òris 4 invidia, colore livido '. livornése
, che egli non era, una crudele invidia. salvini, 39-iii-154: s'aggiunga
sole,... ahimè, quale invidia mi viene di simile sorte! pascoli
i beni del cielo, che ad invidia non danno luogo, colla mostra ovvero
la qual cosa montò tra lloro tanta invidia che divennero nemici mortali. dante,
? fantoni, ii-75: la losca invidia per il regio tetto / occulta serpe.
e mordi il freno, 1 rabbiosa invidia, abita o speco o bosco, /
compagni, oggetto d'ammirazione e d'invidia. -di animali. fagiuoli,
luce. erizzo, 52: o quanta invidia io porto al cielo che ti possedè
ogn'inganno pratico, / con tanta invidia e pena ch'egli impazza, / s'
lunatica / sti- ticheria / copra l'invidia / di vecchia arpia. aleardi,
repulse 2 offese, fin che l'invidia desse luogo. campanella, i-194:
o di paura, senza pur pretesto d'invidia, solo per far esercizio delle
sì luttuose calamità altro non fu che l'invidia de'religiosi del berretton giallo contra gli
dell'artista verso l'artista, l'invidia, che è difetto senza dubbio, ma
viviamo secondo che ricerca gliezza e vituperio d'invidia negare ad un tanto uomo
oggi né meno con le persone muore l'invidia e si continua a far guerra a'
ariosto, 37-20: s'al fiero achille invidia de la chiara / meonia tromba il
scaramuccia, 209: gran macello è l'invidia in questo mondo, cagionata da qualsivoglia
adorno. sannazaro, iv-43: l'invidia, figliuol mio, se stessa macera.
dio... che tu crepassi d'invidia e ti macerassi di continuo, come
t'affannare ch'io possa macerarmi d'invidia. nievo, 312: io sedeva vicino
segno di quell'odio e di quell'invidia onde sogliono esser macerati i ministri
simeoni, 1-113: dico che quella [invidia] che nel magro o, per
mi serpe in seno / di macilente invidia atro veleno. fantoni, i-34: di
. non ci consumi la ruggine della invidia, non ci enfi alcuna superbia.
l'amore di talanta, e non ho invidia a qual si voglia giovane circa il
a lui percusse / il cor l'invidia, che dell'odio è madre.
madre. fiamma, 1-93: l'invidia è madre dell'omicidio, confusion della
il capei d'oro, a cui ha invidia il sole, / che pel suo
à arte... e per invidia di maggiore guadagno di suo vicino abbandona
/ o il maschio guasti l'uova per invidia. documenti della milizia italiana, i-520
un uomo malaticcio di boria, d'invidia, di gelosia o d'altra umana magagna
e lacerati da una bassissima e vituperevolissima invidia. mamiani, 9-96: quindi, non
a dio. pallavicino, 1-520: invidia... per brama di maggioranza si
, 4-19: per astio e per invidia di magiore guadagno di suo vicino, abbandona
magistrato, s'avevano recata adosso grande invidia e grande contradizione da'cittadini potenti.
o infingardaggine di pensare alle mutazioni o invidia acciocché molti non ne godessero.
ove regnava avarizia, che lo menava alla invidia: e per tale, lo re
palazzi che concitarono contra di loro la invidia dei re. pindemonte, 226: i
gozzi, 273: una magra invidia... rose gli uomini contro le
non si può appiacevolire, è l'invidia. quelli che son malaffetti in alcun'
bottega un uomo malaticcio di boria, d'invidia, di gelosia o d'altra umana
parafrasi del decalogo, v-424-191: per invidia se met guera e rasia / e
/ giamboni, 8-ii-233: da invidia nasce letizia del male mostrar non
altro che per esser voi lontano da la invidia, da la maldicenza e da la
dire che madre della maldicenza sia l'invidia, la quale più freme quanto più gli
. fiore di virtù, 1-22: invidia, ch'è vizio contrario all'amore,
. pulci, i-n: gan per invidia scoppia, il maladétto. boiardo,
da giove, maladétto gallo, bestia tutta invidia e schiamazzo. pananti, ii-54:
. betussi, 3-156: toccata da invidia e cacciata da pazzia femminile, ebbe
alla maleficenza, crudeltà, odio, invidia e rapacità ci ritraggono, quasi corruttele
, i-249: li romani, con invidia overo per mala- volensa o per poco
grazia de'prìncipi e come si schivi l'invidia e la mali- voglienza de'cortigiani.
. leopardi, i-m: perché nessuno invidia la follia degli altri, bensì compassione,
, per odio che gli avevano e per invidia, al re dir tradimento e ribellione
dolore che vedere un malevole pieno d'invidia allegrarsi del male che si paté ingiustamente.
. savonarola, 7-i-315: loro per invidia presono occasione del mal fare. straparola,
, 2-99 (474): non per invidia che io portassi al bandinello, ma
che non ne nascesse qualche tumulto, invidia e mal grado contro all'ordine senatorio
i-252: le mogli, mosse da invidia e da gelosia,... impediscon
difendermi da coloro che maligniamente o per invidia o per altra cagione mi volessin mordere.
: or vegg'io ben come l'invidia e l'odio / malignar fanno, e
iii-58: gli emuli miei, stuzzicati dall'invidia, mi malignarono addosso. casti,
, 1-113: dico che quella [l'invidia] che nel magro, o per
è che malignità di vapori ricevuti per invidia di sguardo, il principio de la
giordani sono maligne scempiaggini, parto della invidia impotente, alle quali si fa troppo
mordaci, i quali, mossi da invidia, non restavano di far mala relazione
suo padre! pecchi, 10-27: nell'invidia... entra sempre, in
cavalca, vii-57: questo peccato [dell'invidia]... ci assomiglia al
e di sdegno; / discordia, invidia, a casa di malizia.
aspra e crudele /... per invidia usò tanta malizia, / credendo romper
). varchi, v-592: l'invidia è tanto malotica e di sì malvagia
fiate gli stessi concittadini che, animati da invidia e maltalento, eccitano un denunciante.
che non erano bene savi e che aveano invidia e maltrattamento contra lui. nota che
e maltrattamento contra lui. nota che invidia è dolore dell'altrui bene e maltrattamento
, vii-57: malvagio è l'occhio dell'invidia, e così è grande offesa di
/ e dal malvagio seno / vomita per invidia un fiume d'ira. deledda,
più sozza imagine di froda che d'invidia. 3. compiuto con animo perverso
incrudelisce i miei percussori, accecati dalla invidia, dal vizio e dalla ignoranza.
fiorito aprile, / tu non averle invidia, o fior gentile. graf, 4-127
e parimente per l'altrui ignoranza e invidia, essa non è secondo il suo
scipio, / i tuoi trionfi senza invidia in roma, / o quel che
principe, o per malevolenza o per invidia contro gio. o per avidità di guadagno
vostre iniquità e il mandatario della vostra invidia? idem, iv-101: la sua eroica
6-2-314: cresce ogni dì più l'invidia contro luynes e più ancora contro déagean
desiderio naturale di mutare le cose, la invidia e il carico di chi aveva maneggiato
uomo invidioso, perciocché sempre ti osserva invidia; invitati che mangi e bei,
. gozzi, i-25-199: questa [l'invidia] ti mangerà il cuore, t'
. veleno. -mangiarsi i gomiti dall'invidia: provare una cocente e morbosa gelosia
il paese si mangiarebbe i gomiti dall'invidia! -mangiarsi i guanti: v
un segretario di gabinetto; desta l'invidia chi conosce un discreto numero di deputati,
simintendi, 1-93: pigramente [la invidia] si levoe da terra e lasciò
città per questo affare dee portare alcuna invidia. allegri, 1: quantunque gl'
e dal presidente e da'pontefici sì l'invidia come l'interesse aver alzata la catastrofe
per vedere essere originata da una invidia, da un odio personale,
preziosa] col sabbione, per ima invidia di natura, che cotal pietra non
, iii-62: metello, punto d'invidia e dolente che, fornita da lui
paradiso si dovrebbero mangiare le mani dall'invidia. -mano in mano, mano
]: eumenio, per mansare loro invidia, non pigliava dell'avere.
dove per compagnia parte si scema, / invidia move il mantaco a'sospiri. baruffaldi
da pistoia, 1-5: per propria invidia se stesso manuca. ariosto, 23-17:
periodici popolari, i-104: il secolare invidia le comodità del prete: il negoziante crede
d'ostro, / le margherite pie che invidia fanno / al più pregiato fior del
, spunta e rintuzza gli scarpelli dell'invidia e dell'ignoranza. = nome d'
berni, 170: io non gli ho invidia de quelle sue scritte, / né
, che avrebbe messo il fremito dell'invidia fin nei senatori di tiberio. d'annunzio
che vanno a tomo hanno desti un'invidia a certi altri gran nasi, che,
leonardo, 2-92: fassi [l'invidia] colla maschera in volto di bella
. pallavicino, 10- ii-26: quest'invidia non ha da tralignare in malignità,
romana non allignavano le male erbe dell'invidia, della malignità. -tempo massimo:
siano sciocchi, / di ciò portando invidia alla graticola, / se ugenio gli accetta
patria arrota / d'astio e d'invidia infetto, / mentre di gloria io
d. bartoli, 9-23-71: chi [invidia] la sublimità e lo splendore de'
avete tratto alla mazza... per invidia. -raggirare, imbrogliare, ingannare
cavalca, vii-57: è [l'invidia] di grande iniquitade verso dio,
] ancora. aureliano, dicendo che per invidia, nelle prime sue visite degli infermi
bandello, 1-2 (i-40): l'invidia con che via, con che arte
alla violenza, né per grandezza all'invidia altrui, e perché le ricchezze e la
sono altro che la misura dell'altrui invidia. foscolo, v-410: giambattista pigna.
, / manca di corte / soggetta a invidia. frisi, xviii-3-363: questi sussidi
foschi / figlia de l'oro viperina invidia, / giovine amico, né medusei
. arrighetto, 219: io ho invidia a tutti quelli che hanno meglio di
solito tra'fratelli, era riacceso da invidia, ché agrippina voleva meglio a nerone
20-248: l'idea di far morire d'invidia le loro amiche continentali mostrando loro la
16-2-176: al quale il demonio, avendogli invidia, ridussegli a memoria della bellezza d'
regnava avarizia, che lo menava alla invidia. boccaccio, dee., 2-8
. ariosto, 115: non è d'invidia effetto / ch'a sospirar mi mena
per la lontananza non arriva il dente dell'invidia a destare la malignità, e fatto
volta. marino, 16-85: de l'invidia però l'occhio cerviero /..
non dava campo né alla menda né all'invidia. 3. locuz. -fare
vita, 81: da... invidia nascono due vizi cattivi, come sono
barone onorato invidiato finora, guardato con invidia. d'annunzio, v-3-22: discepoli,
xxxii-52: soperbia, cupidezza, invidia e ira / tanto no volle e gira
ha fatto nella passata elezione mentire l'invidia; perché non si può dire, quanto
straniero, che coll'obliquo sguardo dell'invidia ci affisa timido e si avvede che il
ariosto, 37-20: s'al fiero achille invidia de la chiara / meonia tromba il
5. nel linguaggio dantesco: l'invidia. dante, inf., 13-64
: parla sotto figura, chiamando la invidia meretrice: imperò che come la meretrice
sottraere. ottimo, i-245: la invidia è quella grande meretrice che sempre seguita
, 98: pone la meretrice per la invidia, la quale è commune vicio,
della gran meretrice delle corti, l'invidia. pascoli, ii-64: sdegnosamente parla
/ coi sardi s'hanno alcuna volta invidia. 2. figur. splendente
quale eglino sono caduti, per grande invidia ch'eglino hanno, si mescolano nel
fra gente; / non irrita l'invidia; in core ei sente / che il
quanto maggiormente a colui è da avere invidia, che a coloro, a cui la
altro costrutto / ch'odio conciliarsi, invidia ed ira, / che d'ordinario è
molto feri, / perché n'ànno invidia; / dio strugga lor mestieri, /
, la ad- mirazione è metamorfita in invidia? = denom. da metamorfosi.
. pascoli, i -proem.: non invidia torino alcun'altra metropoli e il sovrano
, i-202: e1 diavolo, avendone invidia, volle mettere briga tra lui e
lasciate tanto vincere dall'odio, ira, invidia, che voi anteponiate queste crudelissime passioni
patisse o poco o molto mediante l'invidia. gabiani, 24: può essere che
per varie parti del mondo. sposti all'invidia, ma sì quelli di sovrana virtù.
poliziano, 1-66: i'non ho invidia a uom eh'al mondo sia, /
al mondo sia, / i'non ho invidia in cielo alli alti dei, /
, 2-vi: chi col microscopio dell'invidia applicato all'occhio osserva gli altrui difetti
il viso lieto et avere il cuore d'invidia turbato, portare il mele in bocca
, 14-85: fu il sangue mio d'invidia sì riarso, / che se veduto
sempremai i migliori di sé e portano invidia a gli aventurati. b. davanzati,
. arrighetto, 219: io ho invidia a tutti quelli che hanno meglio di me
e splenda, / a mal grado d'invidia, il nome mie. p
. f. frugoni, 4-634: l'invidia, per questo capo, non vi
venenato ed asta; / e tetra invidia l'altrui ben contrasta, / e di
delle anime con la polvere tetra dell'invidia. correr, li-8-333: un'altra [
gabella1, n. 7. -l'invidia è un peccato da minchioni: l'invidia
invidia è un peccato da minchioni: l'invidia è propria delle persone sciocche e incapaci
. proverbi toscani, 172: l'invidia è un peccato da minchioni.
. tansillo, 17: o d'invidia, o d'amor figlia si ria /
vostre iniquità e il mandatario della vostra invidia? -istigatore, sobillatore.
, per la emulazione e per l'invidia che hanno tra loro i ministri in
dentro ogn'un si lagna / e ha invidia a noi che stiamo in campagna.
d'iracundia e li minori pieni d'invidia: adunque se ognuno è peccatore, sarà
papi sorvegnenti come simili principati generassero troppa invidia, onde sovente fizi o pecunia
tossono mai per uscire dalla fornace dell'invidia per formar occhiali stiglianeschi. 2.
ben molti antichi tolsero a descrivere l'invidia, e in particolare i poeti,
degli attori fu tale da meritarsi l'invidia della monarchia. = comp
mormorò contra aaron sommo sacerdote, avendo invidia di quel suo stato e volendolo per
aristotele, ch'ebbe forse a tanta grandezza invidia e la mirò torto. giuglaris,
perfidi e maligni di natura, che portano invidia a tutte le cose e tutte l'
doni, sincero e senza mischianza d'invidia. a. cattaneo, ii-56: né
.. guardava gli altri giocare senza invidia e senza mischiarsi alla loro gioia.
li peccati sono sette: superbia, invidia, ira, lussuria, voluttà, miscredenza
mi cominciò a venire lieta, ebbe invidia di me, ch'ella non volle che
che non abbia contrario il male della invidia e solo la miseria è senza invidia.
della invidia e solo la miseria è senza invidia. dante, inf., 5-123
e pian di tosco / la magra invidia si ripara e tura. / quei che
: misericordia è virtù opposita a la invidia, imperò che 'l misericordioso àe compassione
: misericordia è virtù opposta a la invidia, imperò che 'l misericordioso àe compassione a
di stella, xxxiv-642: sol per invidia al nemico dispiacqui, / la quale ne'
tanto infamati. cavalca, vii-61: l'invidia sempre procede da cuore vile e misero
l'umana fragilità; ma questo [l'invidia] non ha nulla scusa e nulla
e delle lane e nullameno vivevano senza invidia e senza discordia fra loro. de
: li santi non hanno tra loro invidia, però che ciascuno aggiugne lo fine del
misurava) voluto accettarla, per fuggire l'invidia di tanto dono. 21
per che li santi non hanno tra loro invidia, però che ciascuno aggiugne lo fine
pascoli, ii-684: la superbia e l'invidia e l'ira accecano e indurano.
bresciani, 6-xiv-483: questi è roso dall'invidia del tuo bene e in viso ti
mirabile accortezza fece poi nascere una gloriosa invidia tra il duca d'orléans e quello
altrove, / libertà moderata e senza invidia / fiorir si vide in dolce sicurezza /
con una moderazione di costumi ha superata l'invidia. pallavicino, 1-385: quella nuda
un segretario di gabinetto; desta l'invidia chi conosce un discreto numero di deputati
carducci, iii-10-294: se non d'invidia, altra cagione di mali umori era
uomini antichi a'moderni per ischivar l'invidia de'vivi e l'indignazione de'morti.
: non è saggio suscitare in altri invidia e desiderio di ciò che possediamo,
). varchi, v-834: quando invidia o del mio male avaro / mi
e 'ì sole, / che con invidia e meraviglia il vide / gir seco
la ipocrisia, e scrivendo vi inimicate la invidia. -far molestia: fare del
/... à sol per invidia quel popol molesto / gli fece tanto
altra donna. fazio, i-29-2: invidia, superbia e avarizia / vedea moltiplicar
: donde li pisani ne portarono grande invidia. 18. locuz. —
fiorini. rispuosono i pisani dispettosamente per invidia, dicendo: sono nostri arabi fra terra
che furo divenuti ricchi montò tra lloro invidia e per la 'nvidia le guerre e le
dai sassi che a te getta chi t'invidia. cesarotti, 1-xix-385: gli elogi
non merito io più tosto compassione che invidia? tommaseo [s. v.]
. pallavicino, i-183: allora l'invidia contra di lui... comincia
mordaci,... mossi da invidia, non restavano di far mala relazione
di mordacità, di presunzione, d'invidia, di rancore e d'ignoranza,
talor duo can mordenti, / o per invidia o per altro odio mossi,
iv-99: né conosce il nero lividore dell'invidia divoratrice e mordente con dente iniquo.
, iii-449: tacita mordea quell'alme invidia. foscolo, iv-409: mi morde un
16: vedremo... senefonte aver invidia di quella gloria ch'egli s'aveva
voce tanto dolce e tanto acuta / l'invidia mor e lo stupor isviene? forteguerri
carducci, iii-9-165: faccia morire d'invidia e di rabbia i nemici ch'i'
muore. ibidem, 169: l'invidia nacque e morirà con gli uomini. ibidem
, 121: di questo vizio [l'invidia ^ nasce l'odio, mormorare,
simintendi, 1-94: quella [l'invidia], vedente con occhio tosto la
; costrizione. sacchetti, vi-130: invidia e avarizia vuol che pera / chi
diventò color di cenere, morso dalla gelosa invidia. -per simil. colto
duo can mordenti, / o per invidia o per altro odio mossi, /
.. e tutto da'morsi della invidia esser lacerato, non ho potuto cessare
(superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia).
., 66-15: montò tra lloro tanta invidia che divennero nemici mortali. novellino,
. questo aggiunse, d'una mortai invidia contro le virtù.
: la morte di cristo venne per invidia e per superbia delli scribi e farisei.
leonardo, 2-92: fàssile [all'invidia] cavalcare la morte, perché la
] cavalcare la morte, perché la invidia, non morendo, mai languisce a
molte opre egregie dannato a morte per invidia de'suoi maligni competitori, prima di
ho messo. pasqualigo, 207: quella invidia... mi sparse d'intorno
., 456: pilato, mosso ad invidia, sì uccise il fratello. cammelli
e per queste cose, mossi da invidia a lui, i pale- stini tutti
cercarsi se mai il brutto mostro dell'invidia quel fosse che in cuore di questi
fatto, tanto più si risvegliò l'invidia contro di lui e diede motivo a'frondosi
tor- toso 'è verso che non invidia nulla a'più motteggiatidel frate aretino.
piccol movimento. tasso, n-ii-281: l'invidia, essendo affetto assai lento e tardo
qualche brutta arpia e perciò aizzata dalla invidia. 4. che è o appare
fatto, essendogli da'grandi d'atena per invidia mosse sozze questioni, per sua voluntade
grido il frugnuolo che potè muovere l'invidia de'primi astrologi a scrivergli contro.
far diporto. arici, i-97: invidia e sdegno / movea contro di giove
di quelli ch'io mi muova d'invidia dei piaceri che si abbiano. m
. testi, 3-248: può l'invidia altrui, può la mia disgrazia far
avari. petrarca, 172-4: o invidia nimica di vertute, / ch'a'bei
che sfaville, / lo tolgan da l'invidia e da l'oblio. -intr
colore e già vien meno, perché l'invidia lo distrugge e l'annichila. crudeli
falli non sono, come quelli della mutola invidia, ignobili. bacchetti, 12-109:
quel freno religioso che rende mutola quell'invidia per mezzo del dovere e sopperisce in
e ristretta nel cuore, [l'invidia] nabissa sempre e imperversa come le furie
è più nanti / due altre sono invidia e fraude torta, / che l'
certe segrete garre, nascente da sola invidia che l'uno a l'altro aveva.
1-22: sentendo questo i romani, molta invidia nacque tra i prìncipi e'nobili.
avarizia di denari né per lividore d'invidia o per nascimento di carne.
gloria de'toscani inchiostri, / forse invidia ne avranno atene e roma. monti
1'altrui odio, l'ira, l'invidia, la vanagloria e le altre passioni
sciagurati hanno talmente naturata in sé l'invidia che non possono stare senza vibrare scherni e
data a chi li offusca e fa loro invidia. cattaneo, v-1-41: lo spirito
i detti e in un securo / dalla invidia de'numi, a'suoi navarchi
, 9-180: la vanità e l'invidia non conviene a verace grandezza, e
forse alcuna nebula in quella fosse da invidia o da falsa oppinione stata gittata.
rucellai, 6-103: ogni minima nebula d'invidia o di falsa opinione ne altera il
411): possette tanto quella rabbiosa invidia del bandinello... di modo che
, questo aggiunse, d'una mortai invidia contro le virtù. tesauro, 5-217
e scelerati che per una certa neghittosa invidia si adirano ed inorgogliano contra colui che
artifìcio. chiabrera, 3-125: l'invidia vestita anzi neglettamente che no. foscolo
con una negligenza spontanea non ispirata da invidia. -come personificazione. francesco
divora. palazzeschi, 5-387: dall'invidia sarebbe passato all'odio, certo, all'
averlo meritato (e si differenzia dall'invidia in quanto è suscitato o motivato da
nepotismo dei passati pontefici? forse per invidia? 2. per estens.
xiii-937: che se l'uso, l'invidia o la nequizia / de'critici sinor
ma lo nemico che n'ebbe invidia, intese molto ad ingan
(4): posse appropriare l'invidia al nibio, che tanto è invidioso
giuocatore, un borioso, uno che invidia il bene altrui, e finalmente un innamorato
ii-121: tu non hai da temere che invidia t'impedisca nell'onorata via che sempre
lunga vigilia cagionar: talora / nobile invidia de la bella amica / vagheggiata da
volto nobile / maggior son io d'invidia, / né in me cape.
bello parlatore, ma poco savio, avendo invidia di buoni uomini e ricchi e savi
cittadini. machiavelli, 1-vii-226: la invidia che i guelfi avieno agli otto faceva
tasso, 2-86: noi morirem, né invidia avremo a i vivi; / noi
come le noie di casa cominciarono avere invidia alla sua pubblica felicità, subito gli
medesimo, il qual conosceva similmente per invidia, non per suo difetto, dover ricevere
che danneggia altri anche per malvagità e invidia; molesto, importuno, privo di
amico nel modo che, mentre la invidia, la pazzia e l'ignoranza mi
quistioni e degli argomenti, non senza invidia dell'altre sette. vico, 79:
, iv-81: non perch'i'abbia invidia o dispiacere [della fortuna degl'ignoranti
iii-1-102: né son medea / che per invidia ti voglia dar tosco; / anzi
derida, / com'antico è d'invidia empio costume, / avvien ch'ei
di mormorare de la vicina, aver invidia a la commare perché era meglio vestita
nome alle introdotte persone per troncare all'invidia e alla maldicenza l'occasione di pregiudicare
ingiurie di sdegni, con mormorazioni d'invidia, con bestemmie d'impazienza. l.
: degno se'di pietà più che d'invidia, / mirtillo, anzi pur tantalo
ai la peggior d'umani moti, invidia, / né tenor di vicende revolubili.
lume nubiloso un velo, / d'invidia orrido gelo / l'innocenza percosse. carducci
trovomi sì nudo / ch'i'porto invidia ad ogni estrema sorte. -perduto
, prevedere da lungi ogni nebbia d'invidia, ogni nugolo d'odio, ogni fulgore
e delle lane e nullaméno vivevano senza invidia e senza discordia fra loro. montale,
e attirava il concorso dei vicini, l'invidia dei lontani, perché al teatro della
simintendi, 1-93: vede dentro la invidia manicante le carni della vipra, notricamenti
camento e cagione d'incendio e di invidia. -incremento. simintendi,
1-4: pace caccia discordia e l'invidia la notrica. m. palmieri, 3-31-22
maggiori. pulci, 1-11: gan per invidia scoppia, il mala- detto, /
addusse al fine, / di lui destando invidia e meraviglia / tra le proprie donzelle
obietto e sì famoso al mondo / ch'invidia me n'aran la grecia e 'l
iii-44: non dorme la tirannia, e invidia ai miseri il sonno, il solo
gnoli, 1-375: fummo usati all'invidia; al nostro imperio / tremava il
censura malevola e calunniosa, dettata da invidia. alberti, ii-233: l'
: di qui nasce quel timore, invidia et odio che crisippo diffinisce perturbazione,
ché, a vostro dispetto, l'invidia resterà occecata da'suoi raggi.
: a momenti, tutte morte dall'invidia le compagne! e fa
altri. cavalca, vii-58: per invidia vorrebbono molti perdere l'uno occhio,
, e occultamente / del glorioso acquisto invidia il tocca. f. f
i-404: passando sempre questa diversità tra chi invidia alcuno e chi l'odia, che
de la ricchezza porta, o per invidia o per desiderio di prendere quella possessione!
, ma solo ha il peccato della invidia e della superbia e odio. machiavelli
sì breve sponda, / segno d'immensa invidia / e di pietà profonda, /
duo can mordenti, / o per invidia o per altro odio morsi, /
, per odio che gli avevano e per invidia al re, di tradimento e ribellione
cosa cadde eloquenzia in tanto odio et invidia che gli uomini d'altissimo ingegno,
è l'offesa / fatta per esser con invidia volti ». cavalca, iii-124:
in nell'onore, / sì come invidia vole e mia fortuna, / chi mi
della critica spesso intemperante / o della invidia altrui non sono oggetto. manzoni,
allegorica. leonardo, 2-92: invidia si figura colle fiche verso il cielo
bianco olore, / empierò il reo d'invidia, il buon d'amore.
la fronte dell'edificio, non dirò invidia ai monti, ma guerra al cielo e
oltraggio / chi con leggi d'onore invidia e toglie / i diletti del senso.
di insoddisfazione, di gelosia, di invidia, di rancore, di inquietudine o
, 1-120: la malignità e l'invidia non troveranno ombra di colpa nei miei
chi per amor si strugge / o per invidia o perché il caro oggetto / o
: d'ira, di gelosia, d'invidia ardenti, /... /
odio e, odiandoti, ti porta invidia: e così è fatto l'ombraculo
aretino, v-1-757: né tenti la invidia di ombrarlo [un comportamento] con
l'ardente face, / quanto più invidia il cor t'ange ed attrista, /
franco, 3-75: chiunque cerca con invidia gareggiargli [con alfonso d'avalos] paia
intristito. fazio, ii-49: io invidia, quando alcuno isguardo / che s'
assol. garzo, xxxv-11-303: invidia cotidia / tuttor omici- dia.
avarizia e di iniquità; sono pieni d'invidia e di omicidio, di contenzione e
latini, rettor., 34-4: invidia è aflizione che omo àe per altrui bene
livide dell'ironia, dell'insulto, dell'invidia, della viltà, irruppero torbide e
privazione. marino, 17-3: quanto invidia al sol l'aureo splendore, /
mia vecchiaia, i miei studi, l'invidia de gli emoli, la malignità della
. papini, 27-409: l'invidia fu il mio fuoco, la mia
, la mia pazzia. un'invidia onnipresente, onniveggente, on- nisoffrente
onniveggente, on- nisoffrente, un'invidia universale, carnale e intellet
: tu non hai da temere che invidia t'impedisca nell'onorata via che sempre
aggiudicarsi tal grado nel mondo da meritare invidia ed ammirazione dagli uomini più facoltosi e più
, 145: sacrificato all'odio, all'invidia, agli interessi degli scellerati, scacciato
sanza autoritade. giamboni, 10-143: invidia è 'l secondo vizio che nasce della
latini, rettor., 34-6: invidia è adizione che omo àe per altrui
più grata ed onorevole a me che l'invidia di mille altri. bacchetti, 2-xv-9
onorevoli, avendo esso di ciò grandissima invidia, diciea che noi eravamo coloro che
di mormorare de la vicina, aver invidia a la commare perché era meglio vestita
danno della persona a cui tu porti invidia. landulfo di lamberto, 216
arici, ii-16: venere, cui d'invidia arse rovello / per la costei beltà
sì freddo ardore / ch'io porto invidia a quei che son di fuore /
/ quanto t'hanno le carte a avere invidia, / de le quali si fan
della città un'alta loggia che non invidia l'antiche fabriche romane... l'
quale..., temendo cosimo l'invidia de'suoi concittadini, non lo volle
ne le male operazioni, hanno invidia a'mali operatori. guido da
della umana generazione... per invidia, la sua sottilitade ed operagione, la
suoi membri essere animato, come dio avesse invidia alla sua imagine, come l'architetto
ad altro non aspirano salvo che con invidia e rancore ritrovar modo di opponersi l'
da il guicciardino... per arrecare invidia a alfonso. = comp
: non vi è male più pericoloso dell'invidia. è una peste a cui non
, d'oro le piume / a l'invidia abbattuta, al tempo oppresso. f
gran compassione al pazzo sublimato e molto invidia al savio oppresso, perché il savio,
fiorentina libertà girolamo savonarola ben potè l'invidia de'grandi e l'odio della romana corte
gli uomini] ti debbano perseguitare coll'invidia,... ovvero ti sieno
) / vider lui che, l'invidia oppressa e doma, / tutta ornai
a. adimari, 2-629: non s'invidia se non chi vive opulento e felice
ricca [la chiesa] che muove invidia agli opulenti del secolo. baretti, 1-113
macchinare. cavalca, 18-72: per invidia gli farisei e gli sacerdoti ordinarono la
, genera tre peccati: superbia, invidia, ira; quello che per poco vigore
o turba stolta, / che per invidia mormorate e dite / cosa di me
, 842: le sue genti a'ogni invidia piene / tengon desto il sospetto sempre
berni, 170: io non gli ho invidia de quelle sue scritte / né de
quei sale sì alto che l'occhio dell'invidia non giunge a malignarlo. carducci,
, ii- 619: l'etica invidia / i grandi eguali a lui lacera e
è più nantii / due altre sono invidia e fraude torta, / che l'
condizione. canteo, 378: l'invidia orrenda, il pallido livore. canti
duce * / spargendo empio veleno / d'invidia orrido mostro. muratori, 6-42:
vizi tutti osceni e brutti / una invidia ha nell'ossa che il divora.
alla loro, fra il disprezzo e l'invidia. moravia, 21-126: viola oscillava
polo opposto della loro vita interiore, l'invidia, quanto più pietoso era prima dell'
1-2 (i-41): è [l'invidia] il tenebroso velo che spesso ad
. frugoni, i-2-73: arsero / d'invidia i giorni, / anch'essi adorni
1-358: 'la meretrice', cioè la invidia, 'che mai dall'ospizio ',
invidioso, perciocché sempre ti osserva invidia. b. giambullari [in
? la tentazione di superbia, di invidia, di ira. 4.
fine di suscitare sentimenti di ammirazione, invidia o timore. -anche: mostrare con
. pirandello, 7-378: ah che invidia rabbiosa le sorgeva man mano per quelle tre
maldicente ostenta, / non sia l'invidia ad avvilirmi intenta? bertola, 177
riformare, uguagliare, con una segreta invidia agli ultimi privilegi patrizi, con una
altri l'avevano guardato mangiare, con un'invidia così ostinata e visibile che lo squarti
più sozza imagine di froda che d'invidia. -ottava meraviglia: v.
odio, spregiare il compagno, avergli invidia e maledirlo. panigarola, 2-483:
/ detti, in te figli d'atra invidia smunta. 3. figur
e più usitato, le cagionava un'invidia, un rodimento intollerabile. rosmini,
e col padre bacco, se l'invidia non mi sarà contraria. forteguerri,
occhi altrui e provoca più emulazione che invidia ^ tommaseo, sinon., 2611:
gli altri suoi iddìi, come sono invidia, odio, perseveranza, castità.
lo fanno fremere di desiderio e di invidia, ammazziamolo. tarchetti, 6-i-370: il
, 14-85: fu il sangue mio d'invidia sì riarso, / che se veduto
come fece far disegni nuovi / dianzi l'invidia a quel cochin pagliardo, / così
la quantità palesata gli generi agguati o invidia. sanudo, liii-367: ritruovo che la
valoroso,... fu per invidia dagli ateniesi e da'megaresi ucciso.
cavalca, ii-237: il ridere per invidia si è falso, quando l'uomo
, quando l'uomo vuole palliare la invidia del cuore per sorridere. guicciardini,
leonardo, 2-92: fassi [l'invidia] colla maschera in volto di bella
altre ragazze... seguivano con invidia il suo giro di danza e la
cantar delle canzoni, o con l'invidia o altro affetto stimolar gli animi loro
disfattista; ispirata dal socialismo para-europeo dell'invidia e della miseria. = voce
core astioso, / che non à invidia quel ch'è maraviglia, / lo quale
: apollo /... non t'invidia il colpo / né 'l paraggio de
, e provava per esse dolorosamente l'invidia che... aveva creduto di far
preservare gli uomini dalle nefaste conseguenze dell'invidia. leopardi, 835: nella
di parare1, n. 7, e invidia (v.). paràio
un parco [di veicoli] da fare invidia a re giorgio. -con
noi potemo conducere i nostri adversari in invidia et in disdegno dell'uditore se noi
francese, p da barberino, ii-166: invidia... /... è
del volto un sentimento di ira, invidia, risentimento, ecc. p.
per ipocrisia, per nasconder qualche atto d'invidia, dispiacere o simili. e ironico
paritade ne li viziosi è cagione d'invidia, e invidia è cagione di mal giudicio
viziosi è cagione d'invidia, e invidia è cagione di mal giudicio. b.
., 3-139: n'ebbe grande invidia e mosseli tali parole. ghislanzoni,
tatori, accioché gli altri, stimolati da invidia, si studiassero d'esseguire con diligenza
oziose mura / di partita cittade, invidia armata / di calunnie e di fraudi
, 3-2: tutti gli mortali da invidia rimoti istimono che 'l cercuito dell'italia
che è minore di colui a cui ha invidia. 5. poco perspicuo,
, 3-77: essendo l'izza e l'invidia parziale cresciuta mortalmente, alla corte mancava
. bernardo volgar., 11-66: la invidia è ti- gnuola dell'animo, la
corruzione si pasce e si riposa, l'invidia da quella che imaginò è pasciuta et
, 401: l'antico nimico abbiendo invidia a la caritade de l'uno e al
; questi, che fu consolo, per invidia odiato. bottari, 5-202: non
noi combattiamo il vile mercantismo e l'invidia denigrante. 2. che è
all'ingratitudine, qui fui morso dall'invidia. -fare scorrere lo sguardo.
morale). guittone, i-38-38: invidia è passione che arde sempre lo core
spirituali, cioè superbia, vanagloria, invidia, dazione, tristizia, per lo studio
voce. landolfi, 2-17: l'invidia..., sentimento che, per
. alfieri, iii-1-162: sono da invidia e da altre passion- celle acciecati.
cervelli. soldani, 1-50: tua invidia impertinente chiede / ch'io metta al
inva denza, intrigo, invidia, gusto di fraternità malvage e se
ovunque si trova non patisce che odio, invidia o altro maligno movimento d'animo vi
villani, 12-112: per lo peccato dell'invidia e covi- digia della signoria sua con
poeti patrona e fautrice dell'odio e della invidia, il che significa el suo nome
1-613: tanto importava alla mordacità dell'invidia o alla premura del spagnuolo sussiego il
e benigna; la carità non ha invidia, non fa cose perverse, non enfia
giuocatore, un borioso, uno che invidia il bene altrui e finalmente un innamorato
. betussi, 3-156: toccata da invidia e cacciata da pazzia femminile, ebbe ardire
l'impugnare la verità conosciuta, l'invidia della grazia altrui, l'ostinazione nel
(superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia).
: ah, in certi giorni, l'invidia di iduccia, nel veder le tre
voi siete perseguiti dalla pedanteria e dalla invidia di chi fece nulla o poco per
? i quali assai delle volte per invidia pelano i ricchi o ingrassano i poveri
/ penar di gelosia, morir d'invidia. manzoni, pr. sp.,
che altro che la cupidigia e la invidia insaziabile fa [la vita] torbida e
illustre / di donna, cui l'invidia indarno emendi, / penetrante e via più
più nanti, / due altre sono invidia e fraude torta /... /
. chiabrera, 1-i-142: corra l'invidia ria, spieghi veloce / ogni sua
ben molti antichi tolsero a descrivere l'invidia, e in particolare i poeti, tuttavia
leonardo, 2-91: il mal pensiero è invidia over ingratitudine. fiamma, 1-8:
dura la detta amistà, o per invidia di chi sta dallato o per mal pensiero
menzini, ii-21: ah che d'invidia un giorno arder vedrassi, / e seco
povero disgraziato, / tu parli per invidia; / ma te ne pentirai, /
gran guadagno. lanzi, v-295: senza invidia vide il frettoloso avanzi abbondar di commissioni
l'occhio acceso di desiderio e d'invidia. 2. che è o appare
i tempi una malignità e una magra invidia che rose gli uomini contro le femmine
per non sospettare se stesso e l'invidia della sorte. tornasi di lampedusa,
.. perché in essi regna molta invidia. vita dif. brunelleschi, 306:
5-232: quasi da fulmine percossi / dell'invidia, cader sogliono a terra / quei
de l'antigo aversario, 90 da la invidia, comen9à a detrar san beneto.
si serva fede: / poi l'invidia percuote un che ben siede. tansillo,
porte / pria ch'ella giri e invidia mi percuota. nannini [petrarca],
anche dallo impetuoso vento e ardente dell'invidia e dell'astio percosso. monti,
i-3: al gran giulio esare più invidia avevano i suoi nimici per la clemenza
non saprei invaginarmi che né anco l'invidia trovasse agevolmente ove emendarlo. sarpi,
è riso di tre maniere, cioè per invidia, per perfidia e per lascivia.
/ penar di gelosia, morir d'invidia. carducci, ii-10-95: non ostante
diede luogo a quel perfido spirito d'invidia che sopra ogni altro nell'italia s'inviscerò
roscii a le scene / non invidia la fama a'tempi nostri, / né
bisticci, 3-390: attese a fuggire la invidia quanto egli potè, quant'eìla era
, v-1-67: la perfidia, la invidia e la malignità degli ippocriti tristi e la
robe che possedeano, ma per la invidia che l'un l'altro aveano.
s. c., 29-2-10: o invidia accompagnatrice di vertude, la quale i
perseguitarono. varchi, 6-12: o invidia, mortalissima nemica d'ogni virtù e
fusse iniqua e infesta, sollevando ad invidia populi, prìncipi, nazioni, e
leonardo, 2-101: d persico avendo invidia alla gran quantità de'frutti visti fare
o rarissimi, diranno mai di portar invidia a persona. tansillo, 1-10: o
gli altri suoi iddìi, come sono invidia, odio, perseveranza, castità.
: le miserelle personalità che vi detta una invidia scolastica rimangano pure su l'anima
, or nasca da ignoranza ora da invidia, è fatta universale. manzoni, pr
, 3-15: elio gracile, avendogli invidia di sì nobil concetto (come spesso
e di grandissimo giudizio, agguaglia l'invidia al fumo. frachetta, 1-242: i
romana non allignavano le male erbe dell'invidia, della malignità, del pettegolezzo,
di tanta pessimità questo vizio [l'invidia] che, poiché ha occupata la
starà sempre inviluppato nella peste de l'invidia con gelosia d'altri e farà ridere
di trovarmi talmente contaminata dalla peste dell'invidia e della gelosia che io non sono
ogni scelerateza. machiavelli, 1-viii-320: invidia, accidia e odio vanno / de la
pungente e velenoso stimolo de la pestifera invidia. g. m. cecchi, 1-1-169
all'infido vulgo, non alla pestilenziosa invidia. gherardi, 1-ii-405: ai maledetta isconoscenza
perché questo colore è conveniente a la invidia. ottimo, ii-140: ebi dice che
operato, peroché la forza de la invidia è grande e la turba dei rei infinita
non sento, e in un'insana / invidia, ho voglia d'esser bestia anch'
leonardo, 2-101: il persico avendo invidia alla gran quantità de'frutti visti fare
alcuna di queste mie vicine ribaldaccie per invidia che ha di me, gli abbia posto
fatto ed eletto primamente podestade in firenze per invidia del consolato: ciò fue messer paganello
d'iracundia e li minori pieni d'invidia: adunque se ognuno è peccatore,
lxii-2-ii-191: ne provassi in vero qualche invidia, vedendo che un giovine più piccolo
un popolo disilluso, che guarda con invidia ogni grandezza del vicino e conta sospirando
1-xxxii-285: ombra gentile e a fame invidia a noi / spesso i bei rami per
tua città, ch'è piena / d'invidia sì che già trabocca u sacco,
non penso vi sia occulto esser l'invidia una scabbia, così attaccaticcia che, quando
di aver commesso qualche vii atto d'invidia, rammaricandoti delle altrui lodi, divertendole
universale e dispiacere di pochi che avevano invidia alla sua grandezza. v borghini,
boccaccio, viii-3-140: poi dice questa invidia andar con pigro passo: per la
aiuta il sistema pilifero, da fare invidia a uno scimpanzè. montale, 3-39:
e soave. salvini, 39-v-16: la invidia innata nell'uomo, se colla forza
salvini, v-5-4-1: 'livore', cioè invidia, dal lividore e dal colore piombato
, / lo tolgan da l'invidia e da l'oblio. g. gozzi
. calmo, xxi-ii-799: se hai invidia impara a servir ogn'uno volentieri,
per tutti gli cantoni, mossi dalla invidia, altro non fanno che dir male
et illustrava intorno, / fèr dolce invidia un tempo e dolce scorno / a chi
romana non allignavano le male erbe dell'invidia, della malignità, del pettegolezzo,
danzare / la presta monferrina, / invidia all'indolenti baiadere. baldini, i-158
non penso vi sia occulto esser l'invidia una scabbia così attaccaticcia che, quando
, non placabil morso / non percotesse invidia, io forse questa / avrei sul crin
plagiario, bensì piagato non meno dall'invidia che dalla rappresaglia di certi eunuchi spadoni
soave e armonico / ch'empie d'invidia clio, euterpe e urania.
uom che prega e plora / e porta invidia a chi per tempo more. tasso
che digrignassero i denti per dispetto e invidia. moretti, ii-917: lo divertiva molto
, vane parole, / mosse da invidia, poco stima o cura. ghirardacci,
ch'a mezzo il giorno / d'invidia n'arde il gran pastor d'anfriso
testi, 1-120: io non porto invidia all'altrui merito e cotesta invenzione di
, com'io, che la maladetta [invidia] fusse così brutta com'è?
perché agli urti del tempo e dell'invidia ella regga. -conferire elevatezza,
satana] contra loro, e per invidia li tentò e feceli peccare e mangiare il
4-9: i verzieri del re, ch'invidia foro / di quei d'atlante e
una servitù così pomposa che ne mosse ad invidia gli animi di coloro i quali si
segneri, ii-123: gran tormento è l'invidia. minor di questo furono riputate le
natura alcun genere di conforto, l'invidia niuno. -in relazione con una
cronica pisana, 1014: dopo queste cose invidia e scandalo è nato in pisa dai
popolare per iscemare l'odio e l'invidia. c. i. frugoni, i-11-290
e copiosamente popolata d'uomini pieni d'invidia e di superbia e d'altri abbominevoli
. cavalcanti, 370: siccome l'invidia è in tra gli artefici...
il popolo e i nobili per l'invidia della gentilezza. de rosa, 550:
ben la sua populea fronda / non senza invidia dell'altero giove / lasciar per questa
broccolo, e sulla faccia opposta la invidia o scariola che voglia dirsi.
a chiunque la vedde, ma anco invidia. c. malespini, ii-36-113: sollevato
salda e singolare amicizia che porgeva non minore invidia a chi non poteva entrar per terzo
frezzi, 1-8-156: oh lasso! a invidia nulla è mai nascosto, / c'
satana] contra loro, e per invidia li tentò e feceli peccare e mangiare il
por silenzio / qua su venite alla latrante invidia, / che addenta i nomi e
, antonio, in villa, d'ogni invidia privo, / e mover sassi da
è usanza d'ogni vecchierella / sempre portare invidia e gran dispetto, / nascosa v'
aurea volgar., 54: alcuni portarono invidia al grazioso stato che costoro avevano ne
ha contraffatto. forteguerri, ii-248: porta invidia al semplice villano / che con il
volgare. petrarca, 300-1: quanta invidia io ti porto, avara terra,
accettare. molza, 1-377: quanta invidia ti porto, altero fiume, / che
, credo, non sai! / quanta invidia ti porto! corazzini, 3-9:
di parte che guidavano la città, per invidia di stato e di signoria, questo
e di iniquità; sono pieni d'invidia e di omicidio, di contenzione e d'
5-134: le mani e li piedi ebero invidia del corpo, però ch'elleno s'
/ essa cammina, e la non giusta invidia / essa a modo di turbine discaccia
profilo, partorendo dal suo corpo l'invidia, femina magra, brutta e pallida
più: coscienza che non arrivava all'invidia ma lasciava una posatura di tristezza nella
petto e sento che bisognerà difendersi dall'invidia dei colleghi. 8. che
che i peccati capitali più gravi, l'invidia e la superbia. -in
, / ma discordia, rancore, invidia e frode: / virtù, sol che
a potarmi, se mai spuntasse, d'invidia per la ricchezza. bartolini, 20-204
simili, par che tanto più generino invidia, quanto più appare dependente dalla fortuna il
e alle ricchezze e allo stato loro invidia. donato degli albanzani, 397: fu
vicini parlavano a quel modo perché l'invidia li rodeva vivi e non potevano soffrire
ricchezza del ricco fa la semenza l'invidia del povero. guarini, 375:
curanza dei grandi, la bollente vile invidia dei piccoli, la pusillanimità dei possidenti
manno, x-177: fortuna ingiuriosa, invidia ria / al gran camin non preci-
del vizio. giuglaris, 135: invidia, che m'inviperisti; avarizia, che
'f precipitoso, fra la misericordia e l'invidia. -che agisce con soverchia premura
santi? g. visconti, 2-153: invidia alcuna i miei precordi tocca. liburnio
lui guastarono gli umori / di amara invidia i velenosi toschi / e rodon sempre i
. adimari, 4-61: tu precorri l'invidia, il tempo e 'l fato,
, 1-64: giovanni alle parole d'invidia rispose predicamenti di vita. 2.
fini politici sanno essere originata da una invidia, da un odio personale, da
cose ebroino, era più tormentato d'invidia e sforzavasi di spegnere la nominanza del
a una certa ammirazione, con qualche invidia, per quell'idea di predominio che
che convengono ad una principessa. l'invidia fu per ischioppare vedutisi quelli di corte
attribuiscono sempre ad odio e malvolenza e invidia ogni parola men che vantaggiosa che sia
chiari, in: vedila [l'invidia]... d'orride spume amare
avendo scorto / il superbo gaven, d'invidia pregno, / / col favor del
noioso vizio l'ambizione e pregno d'invidia. -per estens. prepotente, pressante
frena cotal fera [l'invidia], / ché non istrugga e pera
il piacere delle loro conversazioni degne dell'invidia d'ogni uomo di coltura e di
piana via. sercamhi, 2-ii-241: invidia porto a ciascun mio migliore, /
de la ncchezza porta, o per invidia o per desiderio di prendere quella possessione
l'odio sì l'ha empreinata [l'invidia], en- sidie va preparanno,
sier che si prepari / l'arida invidia a suscitar tempesta. cesarotti, i-xxxix-io
, gola e avarizia, / accidia, invidia e superbia ne scoppa.
): sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti. dominici, 4-
a quel principe o per malevolenza o per invidia contro giovanni o per avidità di guadagno
. castiglione, 165: alessandro ebbe invidia ad achille non dei suoi fatti,
delle tinte che la malignità e l'invidia sogliono prestare. tarchetti, 6-i-569: egli
beffe di te, non t'ha invidia. -acuto (la vista,
in roma non proce- desser bene per invidia e per segreti e corrotti umori sparsi
a quelle, cioè superbia, avarizia, invidia, lussuria, accidia, ira e
l. pascoli, i-proem.: non invidia torino alcu- n'altra metropoli, e
del cardinalato, ma parte per invidia, per essere istimato da troppo,
, avisandoli che poteva esserle cagione d'invidia rispetto allo stato della fortuna presente,
aurea volgar., 54: alcuni portarono invidia al grazioso stato che costoro avevano ne
pongono grande somiglianza tra la superbia e l'invidia, facendo che dal male altrui,
guerrazzi, 16-81: il primeggiare partorisce invidia, stare su lo spiluzzico genera abiezione
delle sue biade, mosso a invidia, l'uccise. castiglione, 666:
] primizia / e io inferno ci invidia e pluto geme, / megera e le
. f. scarlatti, lxxxviii-ii-541: invidia ancor dispiace al criatore, / perché
di questa velenosa radice, cioè vanagloria, invidia, ira, tristezza, avarizia,
non curanza dei grandi, la bollente vile invidia dei piccoli, la pusillanimità dei possidenti
d'italia, e non qui dove l'invidia tiene il principato. t. d'
gregorio xm, aveva sentita, con invidia non mediocre del- l'altre provincie di
/ sua gioia umile e che nessun gl'invidia / cela sotto le fresche ombre romite
. quelli su cui i sentimenti d'invidia e cu gelosia possono meglio esercitarsi.
cavalca, vii-60: procede anche l'invidia da amore privato, e allora si
la privilegiano di rimanere immune da ogni invidia. -riferito a cose, a
. pratolini, 3-149: con la stessa invidia, se non maggiore, che provavo
ancora appresso a molti grandi gli aveva procacciato invidia. cesarotti, i-xxii-62: molti sono
4-1 (17): molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me
altri loro procacci, per superbia e invidia cominciarono a riottare tra loro. a
fatto di procacità, di gelosia, di invidia e di prepotenza. -contegno
bieltate è di tanta vertute / che nulla invidia a l'altre ne procede, /
orgoglio corre irato / e pien d'invidia al procelloso regno. daniello, lxi-41:
ti vogliono ricievere, coloro che per invidia non ti vogliono rendere l'onore e lo
i-103: 10 non ho mai provato invidia nelle cose in cui mi son creduto
poveri, che lo straniero loda e c'invidia. -procuratori dei sacri palazzi apostolici:
procurazione di atene, fu assalito dalla invidia e condannato a morte. -nell'
la proccuragione dell'altrui crudeltà né mostrare invidia al tuo giustiziere o averne pietà.
quei sale sì alto che l'occhio dell'invidia non giunge a malignarlo; quei solamente
giorno, e come suole / arder d'invidia e di livor maligno, / profani
altro fine che di sfogare la sua invidia professoriale. ghislanzoni, 4-49: o
credenza ne'santi profete e portando loro invidia, come se ancora dovesse essere che
gran parte profondato il furor de l'invidia, non so che far altro se non
i sorrisi delle giovani donne evocavano con invidia e rammarico un mondo felice.
e le calunnie, e quel freddo d'invidia e d'odio che fa scorrere per
sì breve sponda, / segno d'immensa invidia / e di pietà profonda, /
: riformare, uguagliare, con una segreta invidia agli ultimi privilegi patrizi, con una
l'aquile voracissime dell'ira malconcetta e dell'invidia atroce, senza tregua, le malnate
patrona e fautrice dell'odio e della invidia, il che significa el suo nome
bellissime mani sì proporzionatamente fatte che l'invidia non ci trova- rebbe che emendarle.
che vo rimediando quanto più posso che l'invidia non mi dia volta. mazzini,
aggiudicarsi tal grado nel mondo da meritare invidia ed ammirazione dagli uomini più facoltosi e
e il prosperamento delle sue arti faceva invidia a tutta l'europa; ma dopo
.. di liberare se stesso dall'invidia... e farsi benefattore della propria
romani a tutte l'altre republiche mossero invidia, fu perché nel concetto ch'ebbero
aggiudicarsi tal grado nel mondo da meritare invidia ed ammirazione dagli uomini più facoltosi e
mostra in stato prosperoso, / mentre invidia lo strugge e lo divora, / e
. sagreao, li-4-551: l'istessa invidia è obbligata... a confessare
, li quali erano prossimani, per molta invidia di quelle cose ch'erano fatte,
, i-103: l'ho provata [l'invidia] posso dire per la prima volta
verso la quale lei si protende tra invidia e rimorso; la famiglia abbandonata che
il volere a forza d'odio, d'invidia, di anticipazione lor dare altri sensi
si protraggono ancóra, per virtù dell'altrui invidia, dell'altrui ammirazione. pirandello,
, e provava per esse dolorosamente l'invidia che, da principio, aveva creduto di
che molte provincie le ne portano grande invidia. -ant. terra d'origine
dal giusto con provocarlo ad ira, ad invidia o a misericordia. intrichi damore [
1-647: perché si era troppo provocativo all'invidia quest'onore sì alto e soverchio,
, e per astio e per (invidia di magiore guadagno di suo vicino abbandona
séquito in tode, tal che per invidia uno portava odio all'altro e per
discolonta e ben tocca dalla pruvina de l'invidia. 5. pena, affanno
da buda. salvini, 39-v-16: la invidia innata nell'uomo, se colla forza
onor vanno cercando, / sol ritrovano invidia oltraggi e danni: / mercé d'ingrati
di puccia. landò, 1-5: quanta invidia ti porto ricordandomi cne tu mangerai
è al pudico ingegno gravissimo tormento l'invidia colla quale e pericoloso il combattere.
così fatta puella che te ne ha invidia 'totum orbem '. p. del
: mentre piglia tutta la pugna e l'invidia sopra di sé, ingiuriato e straziato
e crespe, / per cui tinto d'invidia apollo geme, / furon ministri a
color che pullula / dai semi dell'invidia. io. venir fuori,
della misura sua, sanza alcuna pulsazione d'invidia. = voce dotta, lat.
di sdegno, di furore, di invidia, ecc.). canteo,
c. i. frugoni, i-9-83: invidia il cor vi punse, / ma
che li faccia male; questa si chiama invidia e genera odio e perché l'odio
..: ira con galba, invidia a pisone; e facevasi, per più
della savoia non vennero né pur dall'invidia maligna mai trafitti con questi pungoli.
molineri, 2-23: risentiva una punta d'invidia per la buona ventura della sorella,
pirandello, 8-976: alla curiosità e all'invidia s'univa fors'anche una punta di
cose, che gli puntavano contro con invidia e maledicenza incredibile de'suoi avversari,
vide il tutto e conobbe in parte l'invidia e malignità di coloro che senza averne
ciò intendendo, se ne senta d'invidia e ai compassione insieme puntellare ii cuore
. f. bini, xxvt-1-306: d'invidia non ha mai puntino addosso, /
tue dolci note, / punto da bella invidia arde e si scote. t.
, / or che non punta ancora invidia tace. 5. afflitto dal
, ii-115: dalle punture poi dell'invidia potrà ripararsi coll'eroismo della virtù.
in eterno la piccola malata. / le invidia gli occhi, le ciglia / le
chiamate in causa a ogni momento dalla invidia e dalla fantasia della donne, dei pupi
malatesta malatesti, 1-187: o infelice invidia, o grave soma, / perché pur
., per rintuzzare e schernire l'invidia altrui. p. petrocchi [s
] si purgano la superbia, l'invidia, l'ira e l'accidia. grillo
successi altrui: provarne grande stizza e invidia. p. petrocchi [s.
carlo sia, per esser caro anche all'invidia stessa, essendo il di lui sangue
: peste di regie corti / e l'invidia, francesco, e della terra /
grande uomo ha mai avuta gelosia o invidia del sapere altrui: questo pusillanime rannicchia-
vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà d'
tua è la lussuria, la concupiscenza, invidia, infermità, fragilità, dolore,
opere salde e virtuose, sì è l'invidia. s. gregorio magno volgar.
: l'odio, la rabbia, l'invidia non la toccano; sono tarli,
(4-69): fosse la pùita invidia disperduta / e la vii arroganza æl
cesare ', dell'imperatore [l'invidia] non torse gli occhi 4 putti '
tua è la lussuria, la concupiscenza, invidia, infermità, fragilità, dolore,
per ben fare, / sol per invidia e puzzolenti frodi. simone aa cascina,
de'più onorevoli, avendo-esso di ciò grandissima invidia, diciea che noi eravamo coloro che
, dissi: dimmi, che è invidia? francesco da barberino, i-113: quel
e libero, / ignoto all'atra invidia / della social perfidia. gentile, 3-58
la quarta si fa da uno argomento d'invidia. idem, par., 10-49
rimase con ammirazione e quasi quasi con invidia che inganni di simil natura apiresso ai
è uno schizzo che farebbe meraviglia ea invidia al boccaccio, fra timoteo una figura
fatto, essendogli da'grandi d'atena per invidia mosse sozze questioni, per sua voluntade
x-4-86: la borghesia... invidia i nobili che ha sconfitto e li scimmieggia
felicita, perché l'ambizione e l'invidia non entrarono sotto all'umiltà di questi
avarizia et ira, / superbia, invidia, inerzia e crudeltade. -in
vansi delle opere buone, rodevansi d'invidia dell'altrui bene. di costanzo,
., il metterli, come fa l'invidia, anche in commedia...
sarebbe detto ci fosse anche una punta d'invidia per quella quiete. -con
, l'ambizione, l'avarizia, l'invidia, la crudeltà quintessenziata.
: non è per pietà, è per invidia, se mai, che mi trattengo
vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà
duo can mordenti, / o per invidia o per altro odio mossi, / avicinarsi
e scelerati che per una certa neghittosa invidia si adirano ed inorgogliano contra colui che
. arrighetto, 251: fuggi la invidia e li morsi della iniqua sirocchia [
(411): possette tanto quella rabbiosa invidia del bandinello,... di
, agitato da'stimoli di una rabbiosa invidia, presi l'industria di farvi fare
dove sta la stizza e una cieca rabbiosetta invidia. rajoerti, 5-60: quand'io
duo can mordenti, / o per invidia o per altro odio mossi, /
, 2-151: laura portava un poco d'invidia alla madre, e fecene già di
petrarca, 300-6: quanta ne [invidia] porto al ciel che chiude e
]... una mèsse che mette invidia a vederla... su,
rode ora de * saggi antichi / invidia, or de'moderni, e quei non
come me avrebbe potuto far morire di invidia le gentildonne della mia classe.
lontano dalle brighe, dai raggiri e dalla invidia. alfieri, iii-1-29: il mostrarsi
mattina la morte, ragionando con astio et invidia, ricordava e s'invaghiva delle sue
ai mio confine / venuta se', che invidia ha te qui posta? ariosto,
bene agli uomini ragionevoli, e l'invidia è cosa maligna e a uomini maligni con-
rallegrò ciascuna: / me empiè d'invidia l'atto dolce e strano. boccaccio
anche per un male altrui, per invidia o malignità o perché ne viene un vantaggio
boiardo, 1-288: quegli che per invidia l'odiavano se ne ralegramo, sperando
o, anche, dal rovello dell'invidia). tommaseo [s. v
come un ramarro, la rode l'invidia. d'annunzio, iv-1-928: vi si
mi rendeva aria di un'insalata d'invidia sparsa di nasturci e begliuomini, in
dell'opere fatte, che non è senza invidia, patisca alcuno diminuimento, perché
felicità degli altri desta, se non invidia, almeno rancore negl'infelici: specialmente
, di un'offesa ricevuta o per invidia delle condizioni altrui (e, anche
fede e di vana gloria, o d'invidia o di rancura. praga, 3-50
di cavalieri, in luogo di irritarsi per invidia, non sentì che lo stimolo della
grande uomo ha mai avuto gelosia o invidia del sapere altrui: questo pusillanime rannicchiamento
possibili per rannodare insieme coloro che per invidia, per ispe- ranze o per interesse
/ cuopre gli oppressi e non conosce invidia. carducci, iii-21-214: tre altri
dell'animo, amore, odio, invidia, sospetto. g. gozzi, i-16-55
..., essa è oggetto d'invidia a tutte le dame dell'etiopia.
metastasio, i-v-713: è morta l'invidia per misericordia divina, né qui né
. antonio da ferrara, 68: invidia... fa tomo vermeglio, /
erano rattiepiditi nel zando la gara e l'invidia di pensioni e di titoli. tenca,
un religioso pretesto, veder coperta l'invidia, l'astio, l'amarezza, il
grande sengnioria, del quale pellus avea invidia e paura..., temendo
nostra lingua, perché ci recheremo troppa invidia addosso. -ricavare una forte
, recati da tutte parti dalla ardente invidia l'uno fratello e vicino coll'altro
e. gadda, 15-138: la sognante invidia che ogni mal contentata e reclusa e
capriccio di teste vuote, un po'per invidia contro mannetta. = voce
esso avea bene riesso e per la invidia la iente non se contentava de esso
che non arebbe potuto lungamente reggere all'invidia de'cittadini ch'invidiavano la sua gloria
cristo nella quale presunzione, mormorazione, invidia, divisione, vanagloria o gola regna.
antico orgoglio corre irato / e pien d'invidia al procelloso regno. tasso, 13-ii-109
anche se stanno mangiandosi il fegato dall'invidia. -ant. abitudine costante.
fiorito aprii, / tu non averle invidia, o fior gentile. -reina degli
di vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà
-rifl. pratolini, 3-155: un'invidia furiosa per la sua vita a venire
etc. apponevano a breme malignità, invidia, religionismo. i. speranza [
ella dà alla lonza la parte dell'invidia, perché la lonza si credeva secemesse
: ella dà alla lonza la parte dell'invidia, perché la lonza si credeva secemesse
reo far implacabil guerra / la bieca invidia, che mentir non teme. -sostant
sì avaro, / ch'io porto invidia ad ogni rea fortuna. pallavicino, 1-240
era un senso di repulsione e di invidia. sanminiatelli, 11-30: un po'per
1-59: dicea piangendo: -o quanta invidia porto / a questa tua così
e seppultura e exe- quie, / invidia avendo a la sua dolce requie. musso
3-138: veramente è un gran male l'invidia. licenzia la ragione e l'intelletto
1-i-247: a quegli cittadini che portavano invidia alla grandezza sua era molto più facile.
chiabrera, 5-92: di qui [dall'invidia] è la gran malevolenza de'diavoli
/ dì la peggior d'umani moti invidia, / né tenor di vicende revolubili.
odio solito tra'fratelli era riacceso da invidia. manzoni, pr. sp.,
, 14-82: fu il sangue mio d'invidia sì riarso, / che se veduto
, 14-82: fu il sangue mio d'invidia sì riarso, / che se veduto
quel modo esser beffata, ma d'invidia e di gelosia ardendo, non poteva sofferire
, 13-52: un giorno venne che all'invidia venne a noia di star sola.
torvo occhio rubello / v'è l'invidia di lui vecchia nemica, / e primo
nella ricchezza del ricco fa la semenza l'invidia del povero. serdonati [tommaseo]
gli ricchi tolgono spesso a'ricchi per invidia e dànno a'poveri per misericordia.
artistiche. algarotti, i-x-67: quanta invidia non si ha da portare a lei
della sua giovanezza erano ricoperti per la invidia e parole di molti. -raccontato
o rarissimi, diranno mai di portar invidia a persona: anzi, quando pure e'
ricopre / le altrui magnanim'opre / malvagia invidia e 'l lungo andar de'lustri.
i-204: mirasti, e con invidia, a 1 patri letti / in lungo
della pipa, e le vicine schiattavano d'invidia. pavese, 7-132: lei mi
una de l'altra, ma piene d'invidia e maligne fra lor stesse; e
243: l'affamata gola, la magra invidia, il cocente ardore aavere, pistolenzia
favore de'padroni or della malevolenza e dall'invidia de gli emuli, egli
, non n'abbia subitamente avuta ogni invidia al possessore. stigliani, 2-134: corneggi
piccolommi, 1-198: la malivolenzia, l'invidia, il furto, l'omicidio,
, la stupida rifanciullanza con l'insidia, invidia, discordia, maldicenza ed altre commensali
... sento la rabbia, l'invidia, l'ambizione... che
l'esercito licenziò, per sfuggire l'invidia di cesare e de'potentati italiani.
parole i nostri elogi rifuggendo da bassa invidia e da smaccata adulazione. albertazzi, 134
e per rigidità di maladetta e pessima invidia. 3. durezza di una pena
. scalvini, 1-298: ei porta invidia all'arator che rompe / oggi il
l'amore, l'altro è l'invidia. marchetti, 5-152: succede ancor
di parole. saba, 3-51: con invidia / (tu pensi invece con disprezzo
d'altissimo consiglio, fu condannato per invidia. alberti, i-217: gli uomini hanno
vo rimediando quanto più posso che l'invidia non mi dia volta. p. tiepolo
gioia. giordani, vi-17: mi viene invidia e rammarico, rimembrando gli affanni e
posposto il senato e gli altri ogni invidia, rimettevano in lui tutto il pondo
iv-188: i begli occhi c'al sole invidia fanno / con sue vaghezze amorosette e
al ciel con tanta luce / che loro invidia avran troia e micene.
? marchesa colombi, 1-102: l'invidia le rimordeva il cuore. confrontava quelle esistenze
nimico, e ha in sé tenebre d'invidia e freddo di accidia, sete d'
, avrebbe rimosso da sé ogni taccia d'invidia e procacciato più fede alle sue parole
universali strida, si sarebbe ascosa dentro la invidia de la istessa malvagità.
, la disfece per schifare e fuggire la invidia e la rimurò giuso nel piano.
41-176: d'ogni traccia e d'ogni invidia maggiore non occorre che io ragioni,
/ par ch'in vece di gioia invidia senta. cesarotti, 1- xxxn-295:
. alamanni, 7-i-308: tinto d'invidia allor rinfresco il pianto.
, tratto da una certa 'parabola dell'invidia che cercò compagnia', doveva ritenersi e
iv-98: che si dovesse da noi portare invidia ai corvi, alle cornacchie ed ai
, quando, essendo gli animi d'invidia e d'odio pregni, rinovellarono la
che piagar suo petto, / forse d'invidia oggetto / per chi suo gemer da
replico. -rintuzzare il dente all'invidia: renderne vane le insidie.
. battista, vi-4-235: io dell'invidia a rintuzzar il dente / ogni scudo
; reso inetto a nuocere (l'invidia). f. f. frugoni
/ scritti, quand'anche hanno d invidia il dente / rintuzzato e sbattuto, han
li quali erano prossimàni, per molta invidia di quelle cose ch'erano fatte,
ottimo, ii-248: qui nota che invidia arde il sangue ed il caritativo amore
oggetto ai colpi e alle persecuzioni dell'invidia, e tanto più quanto gli incommodi
si contenterebbe di ripagarli alla chetichella di invidia e di calunnie. -con riferimento
poi che tutto il piacere era tolto per invidia, dispuósenouè'gentilotti andare a messer mastino
minuti si aveva un'acconciatura da far invidia alle regine di tarocco. -strofinio
. alfieri, i-721: di vostra invidia spenta il frutto primo / sia la
-altri ripiglia; / e il can ciascun invidia e fra sé dice; / -
due stelle / ch'alli raggi del sol invidia fanno, / abaglio sì ch'alcun
col maladetto pettinar ritroso / ch'i'porto invidia di qualunque è toso.
ed onor vanno cercando, / sol ritrovano invidia oltraggi e danni. g. p
indegno, / così nascosto mi ritrova invidia? -con valore causativo: permettere
sì ch'io porto alcuna volta / invidia a quei che son su l'altra riva
? a. braccesi, 48: invidia mosse una proterva lingua, / ch'ogni
dei bianchi toscani, xcvi-133: d'ogni invidia siate sciolti, / tenete i cuori
, alto e sublime, / ch'alia invidia non è giammai rivolto. mazzini,