. idem, 315-12: morte ebbe invidia al mio felice stato, / anzi
[i comuni di toscana] per invidia e mal talento prendevano speranza che molto
l'aveano aiutato a farlo grande, per invidia il tradiranno e penseranno d'abbattere;
. sacchetti, i-3-51: la grande invidia ch'ai cor ci s'abbica / farà
contenere. petrarca, 300-2: quanta invidia io ti porto, avara terra,
boce che carlo aveva fatto uccidere buoso per invidia, e di molte altre cose l'
dalla cappella regia, ne allibivano di invidia i sindaci di quattordici villaggi circostanti.
è quella di coloro che accecati dall'invidia pongono a pericolo gli onori e le
natura. alamanni, 4-2-60: non per invidia, ch'a lui fu più lunge
temerità l'esporre agli occhi acutissimi dell'invidia un lavoro acciabattato. 2.
cecco d'ascoli, 1775: è l'invidia più forte a sofferere / che non
di cilicio tutti quanti, / perché la invidia lor tolse il vedere. ottimo,
vilmente, perocché da viltade viene la invidia, e mettegli accigliati. crescenzi volgar.
das. c., 29-2-10: o invidia accompagnatrice di vertude, la quale i
, 23 (396): provò un'invidia, una mesta tenerezza, un accoramento
/ ch'a natura fa scorno, invidia a l'arte. redi, 16-iv-81:
, 37: all'onore si seguita invidia, e l'invidia con onore acquistata
all'onore si seguita invidia, e l'invidia con onore acquistata è accrescimento d'onore
sf. sannazaro, 6-101: l'invidia, figliuol mio, se stessa macera
, 1-2 (i-40): ma l'invidia con che via, con che arte
l'opposito. segneri, i-375: l'invidia, la qual si porta all'acquistatore
occhi avevano] un'espressione acuta di invidia e di gelosia. d'annunzio,
lete. idem, in: [l'invidia] quanto è sciocca riguardo all'intento
ant. astio; odio nato da invidia, da gelosia; dolorosa condizione dell'animo
sì l'un senso all'altro non porti invidia, e s'adastino. =
un po'condita d'ironia e d'invidia, additandolo come l'esempio perfetto dell'
sono molti frati e monache che hanno una invidia adosso terribile. manzoni, pr.
se son più tiranni, l'uno ha invidia de l'altro e comincionsi a dare
meno potenti gli aderiscano, mossi da invidia hanno contro a chi è suto potente sopra
zelo, o alle calunnie della maligna invidia. manzoni, pr. sp.,
comparte / ch'a natura fa scorno, invidia a l'arte. baretti, i-169
quando 'l mio sol, del qual invidia prende / l'altro, che spesso si
243: l'affamata gola, la magra invidia, il cocente ardore d'avere.
casa / di desiderio, ove d'invidia è degno / chi d'affanno morì!
, e vidi che l'uno ha invidia dell'altro. petrarca, 81-8: poi
di amore o di odio o di invidia o di malinconia o altro simile geno
che altri non è afflitto di quella invidia inverso me, che i'ho inverso
latini, rettor., 24-18: invidia è aflizione che omo àe per altrui
mandassono [le colonne], per invidia le feciono affocare. m. villani,
agostino da scarperia, 1-78: per questa invidia mandò iddio al popolo nel diserto serpenti
aggio di quarant'anni, fu per invidia da'suoi medesimi avvelenato. idem,
difetti, è una lezione che può fare invidia a maestri materie adesive). e
, gola e avarizia, / accidia, invidia e superbia ne scoppa.
ogni industria, mossa da gelosia e invidia, attende a guastare. guicciardini,
le cagioni e gli aguati dell'occulta invidia, domandarono d'essere fatti cristiani.
/ ch'a natura fa scorno, invidia a l'arte. magalotti, i-654
protraggono ancóra, per virtù dell'altrui invidia, dell'altrui ammirazione. govoni,
l'occhio è appropriato a la invidia. mattioli, 71: mondifichi le
. vasari, ii-145: la invidia della fortuna privò della vita giulio ii
: se avevo in prima concetto alcuna invidia a quelle acque, la convertii in
idem, rettor., 24: invidia è adizione che omo àe per altrui
. idem, rettor., 83-19: invidia è dolore dell'altrui bene, e
boccaccio, i-558: non ti muova invidia a dolerti degli altrui beni: ella
gelosamente in cuore per tema che l'invidia altrui non ce l'amareggi. moravia
in raddolcire il veleno e l'amaritudine dell'invidia? bar etti, i-127: non
, usi a contemplare l'americanismo con invidia di europei tenuti lontani dalle più grosse
campo sia stato amaliato dai vicini per invidia, o dalle streghe per dispetto. de
altro il compenso di non patire d'invidia, la quale in chi ammira e disprezza
questo è quel velenoso morbo [l'invidia] che tutte le corti ammorba, a
, che il tuo cuore ne prova invidia. 4. sm. autore
gli ideali, questo anarchico distruggitore non invidia e non odia. panzini, il-no
. rosa, 201: perch'ebbe invidia all'uom l'angel più vago 1
scote. massini, iii-276: quanto più invidia il cor t'ange ed attrista.
dissimular per modo alcuno non possono quella invidia. = variante di agonia, con
. rosa, 201: perch'ebbe invidia all'uom l'angel più vago / precipitò
cangiarsi in drago. / ei per invidia poi mutato in angue / èva deluse
presente tempo, annebbiato dalla nebbia della invidia. machiavelli, 6-7-30: ritraggo che
o il maschio guasti l'uova per invidia. sannazaro, 9-146: un bel colombo
l'oro / e sua bellezza facea invidia al sole / rimischiando
l'eredità ebefrenica, il senso d'invidia e d'inferiorità nel confronto dei nati
i-72: il più efficace antidoto dell'invidia è il disprezzo. tortoletti, iii-489
operazioni inique e crudeli, nate da invidia e da somma avarizia de'reali di
dicendo e scrivendo l'inferno, l'invidia, l'imperatore. = voce
buoni, ma drento sono pieni d'invidia e di ambizione e di superbia. b
dell'angelo, che 'l peccato della invidia tolle. fioretti, xxi-955 (
cresca gloria e pregio, e che la invidia, ch'io avrei avuta di continuare
. della casa, 632: per invidia gli furono apposti molti articoli di eresia
: credette egli... che per invidia gli fosse stato dato il veleno;
, ii- 183: a la invidia si truovano poche medicine, e ancora
/ dove per compagnia parte si scema / invidia move il mantaco a'sospiri. idem
, se pur si trova, l'invidia e la maldicenza non mancano di trovarvi
poca virtù, e'quali sono arca d'invidia l'uno de l'altro. idem
): lo impetuoso vento e ardente della invidia non dovesse percuotere se non l'alte
talor dui can mordenti, / per invidia o per altro odio mossi, / avvicinarsi
d'amor, di gelosia, d'invidia ardendo. boccaccio, dee., 3-6
per gioco, per celia, per invidia d'un'alta luce latina, per derisione
dante, conv., i-iv-6: invidia è cagione di mal giudicio, però che
e guerra fanno / d'ira, invidia e timor turbini e venti. bontempelli
d'immondizia che le arpie sgorgarono per invidia sulle mense troiane. d'annunzio,
tal vista dovessero quei superbi arrabbiar d'invidia. -locuz. figur. arrabbiare
arrabbi, / più tosto che tu invidia ad alcuno abbi. bandello, 1-3
francesco da barberino, ii-166: non arricchisce invidia né dà stato; / ma vedi
: è un uomo arrivato, superiore all'invidia. soffici, v-1-238: certamente i
il contrario, arogerei a'miei mali la invidia, che mi farebbe più tristo ch'
ch'a natura fa scorno, invidia a l'arte. dotti, iii-248:
. giov. cavalcanti, 370: l'invidia è intra gli artefici, non per
. m. cecchi, 1-2-414: l'invidia è tra gli artefici e tra i
eresia. della casa, 632: per invidia gli furono apposti molti articoli di eresia
/ ch'a natura fa scorno, invidia a l'arte. muratori, 5-iii-64:
primiera eterna gloria aspiri, / contro invidia e viltà de'stringer tarmi? foscolo,
e'sono molti già stati, che avendo invidia, odio o nimistà, o guerra
gelosamente in cuore per tema che l'invidia altrui non ce l'amareggi. serra,
. malanimo, rancore che muove da invidia o dispetto; gelosia, livore.
... per puro astio e per invidia. palazzeschi, 4-237: da ogni
ogni parola, attraverso l'astio e l'invidia, scappava fuori rammirazione. emanuelli,
locuz. -avere, portare astio: provare invidia, dispetto, essere geloso; portare
sì glie ne porta molto astio ed invidia. fra giordano, 30: non avrà
s'addottorava. -fare astio: suscitare invidia. alamanni, 5-1-443: e far
core astiuso, / che non ha invidia quel ch'è maraviglia. caro, 10-98
maro e a fiacco / diè l'invidia talor guerra e martello: / io so
uom posseduta suscita negli altri l'invidia e la brama, tanto più
. massini, iii-276: quanto più invidia il cor t'ange ed attrista. marino
alienarsi alquanto dal palazzo per attutare la invidia. giov. cavalcanti, 180:
dove si prestino volentieri le orecchie all'invidia,... piglia facilmente grand'
è necessario, prima, spegnere l'invidia. guicciardini, i-204: le quali
procurazione dell'altrui crudeltà, né mostrare invidia al tuo giustiziere. roncisvalle, 11-34
, inf., 6-74: superbia, invidia e avarizia sono / le tre faville
che gittasse via il suo, o per invidia, o per empiersene il corpo.
vede ciò, giudicate se muor d'invidia. deledda, ii-221: ella ha
tale, / che superato avrà l'invidia in modo / che nessun'altra potrà
volgar., ii-1-275: che la invidia ch'io avrei avuta di continuare il magistrato
non arivano, il livore de l'invidia non avelena, le tenebre de l'
pure avvenisse che gli awersarii fati portassero invidia alle nostre forze, non vi lasciate
qualche tempo seguiva con occhi pieni d'invidia e di dispetto gli avvolgimenti della coppia
ma più del tuo voler [dell'invidia] sentono il baco / i dotti d'
che lavorano con le braccia, hanno invidia di quelli che lavorano con la testa
: tutta roba che, se uno avesse invidia dell'amore altrui, potrebbe farmi da
lodi che vanno attorno, hanno desta una invidia a certi altri gran nasi,.
della fretta. quasimodo, 2-39: nasce invidia al barbaro / e pensa di fare
è solo / odio privato, è invidia, è basso orgoglio / che non perdona
più verità chiamar beato, che senza invidia de le altrui grandezze, con modesto
fai la santocchia, ma muori d'invidia per la bella vita che ho fatto
si ammodata che i maligni denti d'invidia possa schifare. albertano volgar.,
. albertano volgar., i-107: invidia è dolore della benavventuranza. benavventurataménte,
per le perdute ricchezze, la sua invidia contro i fratelli... si sfogarono
/ colla benemerenza / nel secondo la invidia. 0. rucellai, 2-12-3-38:
/ col sol, ch'a lei mirando invidia linati, 30-98: un vecchio
se gradito, esser fatto bersaglio / all'invidia d'un popolo infinito. f.
14-37: per duol bestemmia, e mostra invidia immensa. aretino, ii-18: non
per modo che tra loro era tanta invidia e tanta discordia, che né dì
, 11-66: che non potè l'invidia alzare il corno / colle biasmanti, invidiose
pungente e velenoso stimolo de la pestifera invidia, il quale di continuo tien i favori
esuberanza di bile, o da semplice invidia della fama altrui furono mossi a svillaneggiare
progressiva confiscatrice... creata dall'invidia dei poveri contro i ricchi, fatalmente
, 8-39: per la conversazione della loro invidia colla bizzarra salvatichezza, nacque il superbio
così nemmeno essa, non deve muovere la invidia degli umili, blandendo la oltracotanza dei
, maria e aronne suoi fratelli per invidia cominciarono a mormorare. -a bocca
vedere alcuni malcontenti, o per invidia, o per costume, lodarla [la
corpo grame. petrarca, 300-11: quanta invidia a quel- l'anime che 'n sorte
breve sponda, / segno d'immensa invidia / e di pietà profonda, /
avaro, ria fortuna, / sord'invidia, vii rabbia, iniquo zelo, /
ignoranza, madre della malignità, dell'invidia, della rabbia e di tutti gli
poca virtù, e'quali sono arca d'invidia l'uno de l'altro. pulci
, e distrarla dal rito: ne hanno invidia gli aggruppati buongustai, ma pure non
voluto attribuire l'insuccesso alla cabala dell'invidia, ma non potè. ebbe la
[crusca]: li cagiona tori per invidia ed avarìzia, e li esecutori per
di vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà
, il quale sempre si fa calamita d'invidia e cassa di latroni, e manca
di gridare / per rabbia e per invidia del ben fare. buzzati, 1-64
. errico, 1-140: de l'invidia il guardo atroce e fello / prendi a
malignità, o consumati dall'uggia della invidia, o calpestati dal piede de'calo-
ha superata la calunnia e calpestata l'invidia. f. f. frugoni, xxiv-932
: sconfiggeranno l'oblio e calpesteranno l'invidia. 4. distruggere; asservire
le calunnie, e quel freddo d'invidia e d'odio che fa scorrere per le
bassezza, or con l'altezza soverchia invidia e sdegno. monti, x-3-214: io
se minore stato, meno inimici e meno invidia. castiglione, 103: molto
o sbardellata malignità, o canche- rina invidia, o sagace accortezza. 2
che si desidera, e impedire per invidia ad altri di conseguirla. buonarroti il
per musica! l'ambizione e l'invidia. algarotti, 3-453: si ricaverebber più
vanno a tomo, hanno desti un'invidia a certi altri gran nasi, che
si maraviglia, dicendo che 'l sole per invidia se isdegnò. -mettersi le
cinque canti 1-56: in questa vision l'invidia il core / con man gli tocca
brusoni, xxiv- 875: l'invidia e la malignità, entrate col sospetto nell'
antiche, può per molti capi far invidia alle moderne. lambruschini, 1-123: riconosciamo
più moderati; / or per l'invidia e pessimi rancori / si dan cardi
: carestie, guerre, pesti, invidia, inganno, / ingiustizia, lussuria,
si lascerà vincere da una vaga e celeste invidia pensando alla forza di cui si sarebbero
. machiavelli, 70: carico d'invidia, non potendo quietarsi per la gloria di
aver ti vinse. / tu sanza invidia, pien di caritade, / produci
solitudine in città straniera, quando s'invidia il carrettiere bestemmiante nella lingua compresa da
firenzuola, 454: abbiti cura dalla invidia, la quale come palla di sapone si
non essere ignoranti de'nascosi aguati che nell'invidia e ne'furori de'non fermi stati
il quale sempre si fa calamita d'invidia e cassa di latroni. -cassa
che hanno in volto, da muovere invidia. -castrare le castagne: fenderle con
ingannano, o per malignità, o per invidia, o per leggerezza, o per
la gelosia dell'amore, della invidia. garzoni, 1-158: questa medicina
vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà d'
antiche, può per molti capi far invidia alle moderne. alfieri, i-46:
d'altro fonte suol nascere che d'invidia, perché pensano costoro col censurare gli
volgar., 4-153: questa [invidia] disfece roma, distrusse cartagine,
allora darai molto che fare alla invidia. m. villani, 1-31:
più verità chiamar beato, che senza invidia de le altrui grandezze, con modesto
chiamate in causa a ogni momento dalla invidia e dalla fantasia delle donne, dei
curiosità, e, diciamolo, anche l'invidia dei giocatori. carducci, 691:
che non ne nascesse qualche tumulto, invidia e mal grado contro l'ordine senatorio,
i gran chiostri, i gran palchi invidia e scorno / fanno a le logge de
conto del recitar la grida, non porta invidia ad alcun suo pare. targioni tozzetti
in che dio lo pose; / invidia il ghiro all'aquila / le sommità nembose
non posa, non ciarlataneria, non invidia, niente di quel piccolo che pur senti
com'io dissi, degno / cibo all'invidia il cor di vizi pregno. michelangelo
), * rodersi 'per dispetto e invidia, ma si dice familiarmente, quasi
uscio, madonna sovrana -, / cicerchia invidia metaschio e rutetta, / menta fiorranza
non gloriarsi dell'avvenire, perché l'invidia ha gli occhi e la fortuna è cieca
i-20: carestie, guerre, pesti, invidia, inganno, / ingiustizia, lussuria
questo cinghio sferza / la colpa della invidia, e però sono / tratte d'amor
ridicole insegne d'eguaglianza sotto cui l'invidia cinica del terzo stato accomunò l'eroe
, che essere amazzato da vui per invidia e contumelia. savonarola, 7-i-185:
, ii-192: caino è esempio d'invidia nel purgatorio e dà, nell'in-
ancora miserrima e abondantemente dannosa l'ardente invidia. masuccio, 428: ancora che a
li sia tolto; però non ha invidia e tanto più cresce il suo bene
prosperità e potenza nasceva... la invidia d'altrui. colletta, i-104:
aretino, 8-234: se ben la invidia fu puttana, e perciò è il
come fece far disegni nuovi / dianzi l'invidia a quel cochin pagliardo, / così
ridicole insegne d'eguaglianza sotto cui l'invidia cinica del terzo stato accomunò l'eroe
voluto attribuire l'insuccesso alla cabala dell'invidia, ma non potè. ebbe la cognizione
et onorato medico, gonfiato il petto d'invidia, pregò molto questo medico di bassa
lui si teneva, cominciò a empiersi d'invidia, a dar luogo allo sdegno,
3-9: parendo a lei, che per invidia l'avesse detto, siccome il demonio
avarizia, e cui d'accidia e d'invidia. petrarca, 68-14: qual vincerà
a chi mi biasima o deponer l'invidia, o pigliar più utile materia in
.. il metterli, come fa l'invidia, anche in commedia. -mettere tutto
. c. gozzi, 4-119: invidia solo è quella che le irrita: /
per compagnia parte si scema, / invidia move il mantaco a'sospiri. fioretti
. non hanno altro che una momentanea invidia in quel punto ch'egli scorgono quella
conversazion de tutti gli omini senza acquistarne invidia. 19. tr. ant
di lor par che più d'altri invidia s'abbia, / ché per se stessi
chi va avanti, con tanta disperata invidia in chi resta addietro. 6
che l'allattò di fiele, ebbe l'invidia. d'annunzio, v-1-933: [
che cantavano a distesa, provò un'invidia, una mesta tenerezza, un accoramento
saturno, venere e giove, provocati della invidia del loro essere esclusi del concistoro cartilogio
anco considerazione di non concitarsi troppo grand'invidia e irritar l'animo del re d'inghilterra
palazzi che concitarono contra di loro la invidia dei re. cuoco, 1-245: tu
, 166: e se alessandro ebbe invidia ad achille per esser laudato da chi
si debbe guardare più tosto da l'invidia de l'amico, che da l'
.. vincendo se stesso, superando l'invidia, conculcando la malignità, incatenando gli
: al volgo, ch'ama e invidia e anela a un tempo / di conculcar
chiamate in causa a ogni momento dalla invidia e dalla fantasia delle donne, dei
un misto sentimento di sdegno e d'invidia impaziente. [ediz. 1827 (333
, che giace / ancor del colpo che invidia le diede. m. villani,
con un gesto altero, che nascondeva l'invidia. montale, 3-54: fu congedato
un voler non vario, / né invidia o gelosia già mai disgiunseli! machiavelli,
legò con molta gente; / et per invidia di coloro che avevano la dignitade,
... aver intanto superata l'invidia, che senza alcuna contradizione per consenso
anco considerazione di non concitarsi troppo grand'invidia. -avere in considerazione (una cosa
stipendio della colpa antica, / dell'invidia figliuola, e del niente / tributaria,
taciturnamente vivo in foco, / d'invidia de letizia amando moro. boiardo,
, iv-272: io dunque con santa invidia chieggo a tante anime, le quali
, che le lodi non meritate irritano l'invidia che le ascolta, e diventano acuto
due matrone, che di bellezza facevano invidia al sole. aretino, ii-262:
e delle persecuzioni ch'ebbero a sostenere dall'invidia e dalla cecità de'loro contemporanei.
dita lieve declina, / cara de'baci invidia / che riverenza contener poi sa.
più verità chiamar beato, che senza invidia de le altrui grandezze, con modesto animo
credo, non sai! / quanta invidia ti porto! /... /
materia di contesa; perocché la mala invidia, che solo a se medesima desidera ricchezze
conto esser per le altre un soggetto d'invidia. -a ragione di conto:
... aver intanto superata l'invidia, che senza alcuna contradizione per consenso
schifare la necessità del destinato, che la invidia della signoria non gli facesse contrario e
bene si contrista; e questo è invidia. passavanti, 62: l'altro
. bartoli, 30-224: se la maledetta invidia... vi contruova cagione d'
..., essendo afflitti dentro dalla invidia, usar la dolcezza della ragione.
sono sì caricati di conventigia e d'invidia e di rigoglio, che appena trovo
versazion de tutti gli omini senza acquistarne invidia. guicciardini, 92: sarà la
villani, 8-39: perla conversazione della loro invidia con la bizzarra salvatichezza, nacque il
roto e lasso, / ch'io porto invidia non che a li animali, /
avere in lucca si convertì parte in invidia; talmente che molti come uomo sospettoso
così fatta puella, che te ne ha invidia * totum orbem'. dolce, xxv-2-283
questo cinghio sferza / la colpa della invidia; e però sono / tratte d'amor
, o per malignità, o per invidia, o per leggerezza, o per qualche
peccato? petrarca, 298-11: i'porto invidia ad ogni estrema sorte: /.
aretino, 8-234: se ben la invidia fu puttana, e perciò è il
: tu non hai da temere che invidia t'impedisca nell'onorata via che sempre
d'immondizia che le arpie sgorgarono per invidia sulle mense troiane. c. bini
in tutte le corti de'signori è invidia, et è guastamente e corrompimento delle
volontariamente con l'altro velo di corrosiva invidia appannarsi gli occhi per non veder la
chi va avanti, con tanta disperata invidia in chi resta addietro. b
corso di quello altro, hanno una invidia che non possono patire l'uno convento
minore stato, meno inimici e meno invidia. ariosto, 22-67: a mezo
disperato *. proverbio che vale: l'invidia che regna nelle corti, rende altrui
/ quanto un uom grande dall'ostile invidia. colletta, i-91: e 'l principe
questa libidine ha per progenie naturale la invidia, l'avidità e la impostura.
(220): dubitando forte più della invidia cortigiana che della sua coscienza. machiavelli
io conobbi per la prima volta l'invidia. pananti, i-115: e come
e fabbro fabbro, / e pitocco invidia pitocco e cantore cantore »? svevo
di idee, lussuria, malignità e invidia. d'annunzio, iv-2-132: anna
. arrighetto, 219: io ho invidia a tutti quelli che hanno meglio di
odio dei traffici, e magari l'invidia dei morti, non li troverete sotto le
. nievo, 55: l'invidia è il peccato o il castigo delle anime
ragion temi e paventi. / l'invidia che 'n altrui spesso si cova, /
lontano. aretino, ii-163: la invidia, madre e figliuola de la corte,
, e provava per esse dolorosamente l'invidia che, da principio, aveva creduto
[palamede] a formarvi, nascesse dall'invidia, dalla crepàggine, e dall'ansia
crepare di bile. -crepare d'invidia: rodersi fortemente per l'invidia,
d'invidia: rodersi fortemente per l'invidia, provare una grande invidia. a
per l'invidia, provare una grande invidia. a. f. doni,
doni, 3-189: io v'ho una invidia che io crepo a non vi poter
padrone e fra di loro crepar d'invidia, s'uno è guardato con un poco
figuri, e farà crepar qualcheduno d'invidia. moretti, 17-314: guarda le
guarda le mie sorelline. crepano d'invidia! mi detestano! vipere!
dita lieve declina, / cara de'baci invidia / che riverenza contener poi sa.
non posa, non ciarlataneria, non invidia, niente di quel piccolo che pur
? le dico io, ciascuno vi ha invidia di esso, e da che viene
delle corti,... per l'invidia, che di dentro gli avvelena e
, ma colui è più crudele che porta invidia ancora a chi ha a nascere.
lieve declina, / cara de'baci invidia / che riverenza contener poi sa. fiacchi
viva attenzione. latini, i-2659: invidia è gran peccato, / e ho scritto
, 300-6: quanta ne porto [dell'invidia] al ciel, che chiude e
vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà d'
la carità perfetta e buona non ha invidia, e non ha propio, e non
stimandol da ciò raro uomo e degno d'invidia, deliberato trassi alla cura. colà
firenzuola, 453: abbiti cura della invidia, la quale, come palla di sapone
poiché venne il pericolo, tutta l'invidia e tutta la superbia andò da un
inventare che mi paresse meno da fargli invidia. cardarelli, 387: giungi /
.). vergaf ii-317: senza invidia, a lui, bibì, ch'era
, che essi ciò fanno o per invidia, o per ignoranza. garzoni,
: tutti questi dannati sono ossessi dall'invidia. 4. per simil.:
il suo. pascoli, ii-53: l'invidia e la superbia... nell'
questi, che fu consolo, per invidia odiato. bar etti, 2-6:
esprimere la violenza di un sentimento (invidia, ira, ecc.) e gli
dardi del diabolic'arco / sfrenò l'invidia, e contra i tuoi sistemi / indarno
. menzini, iii-24: fanno d'invidia molta ir piena l'etade, che al
, avria declinato gran parte di quella invidia, che fu poi cagione della rovina
: da prima, a declinare l'invidia delle città toscane, gli accademici tennero
di camicia con un decoro da fare invidia a dieci accademici. -per estens.
suo onor s'illustri, / ché nulla invidia far men chiaro il debbe; /
baron di molta fama / entra [l'invidia] nel cuor, che del delfin
da ciò raro uomo e degno d'invidia, deliberato trassi alla cura. deliberato2
troppo delicatezza e tenerezza, sì avrà invidia al suo marito, il quale dorme in
e carnale e lussurioso molto, porterà invidia al suo fratello, e a moglie
] a tanto delirio? per l'invidia ch'egli ebbe contro il bernini. quell'
ch'egli ebbe contro il bernini. quell'invidia era sì arrabbiata, che alla fine
sotto la spinta irresistibile della passione (invidia, gelosia, amore, odio,
. rosa, 201: ei per invidia poi mutato in angue / èva deluse,
del suo. rosa, 198: per invidia adrian fe sì gran fallo, /
pittura del valesio non fu demolita per invidia ed emulazione, o malignità, né
quali hanno uso continovo d'offerire all'invidia del popolo, come a demone maligno,
anco bene spesso offuscata e denigrata dall'invidia, la minima parte dell'utile è
dui can mordenti, / o per invidia o per altro odio mossi, /
ingiusta, perché dettata da rancore o invidia) o la malignità di sentimenti bassi
sentimenti bassi, abietti (come l'invidia). guittone, xix-32: leone
è si ammodata che i maligni denti d'invidia possa schifare. dante, par.
, / pe 'l dente de l'invidia che mi morde, / mi darebbe più
. marino, i-214: i denti della invidia hanno fatto ufficio di lime in raffinar
aretino, ii-105: non ho invidia quando uno staffier mio pari grappa mille
ogni dentiera arrabbiata di fame o d'invidia possa impunemente esercitarsi sulla riputazione di chi
: quando uno non cova dentro né invidia né ambizione, può padroneggiare il popolo
di aver commesso qualche vii atto d'invidia rammaricandoti delle altrui lodi, divertendole,
franchigia de'toscani vilmente, per l'invidia ch'avea l'uno comune dell'altro
sono puniti... come rei d'invidia, cioè finti e coperti desideratori e
disira / senza cagion, sol per invidia propia. = deriv. dal provenz
: la pigrizia, l'avarizia e l'invidia. 10. confutato (un
simintendi, 1-93: è desta [la invidia] dalle vegghievoli cure, e no
dal vizio. leopardi, 22-125: invidia tace, / non desta ancora ower
gara intorno / ogni cosa sorride; invidia tace, / non desta ancora ovver benigna
g. villani, 12-42: l'invidia... sempre ditrae ogni beneficio.
i-147: molti uomini... per invidia detragono e mordono la fama di coloro
., 6-300: padri conscritti, la invidia è cieca, né niuna altra cosa
, ii-103: la detrazione è figliuola dell'invidia, la quale se l'altrui bene
d'una successione di sventure: l'invidia, la gelosia, la cabala,
, ma ciò gli fu fatto per invidia di suo grande stato. lapo da castiglionchio
cuore e che gli devastava l'anima d'invidia feroce irremissibile. bonsanti, 2-334:
breve sponda, / segno d'immensa invidia / e di pietà profonda. leopardi
diadema, chi per paura chi per invidia d'abdagese che comandava la corte e
gemma, ogni mal parlare, ogni invidia fortuna extinguerai. tasso, 7-82:
.). giamboni, 200: invidia è uno male calore, che nasce
avesseno mai a prevalere né i venti dell'invidia, né i turbini della persecuzione,
giudicio poscia fattone sostenendo, guarderà dall'invidia. varchi, v-13: la quale
scudo della usanza si son diffesi dalla invidia del tempo ed han conservato la dignità
al tuo parlar difetto / per trista invidia o perché pari ignuda. boccaccio, iii-i
: il misero ha difetto dell'altrui invidia; ma quegli è misero e miserissimo,
grado in grado / li membri dell'invidia mi descrisse la lor bruttura li
di dio; giustifica con tra la invidia, presentandone a dio. maconi, vi-92
due can mordenti, / o per invidia o per altro odio mossi, / avicinarsi
una espressione comunque che non fosse d'invidia e di noia. -per estens
gli sarebbe di gloria, da muoverne invidia a i prencipi cristiani. pananti, iii-i
e tal che rende molto più degna d'invidia la sorte di noè, che fu
e tal che rende molto più degna d'invidia la sorte di noè, che fu
ma ad ira, ad odio e ad invidia movendo, suol dilettar gli ascoltanti.
dilettandosi ne le male operazioni, hanno invidia a'mali operatori. cavalca, 11-5:
regno, qual divieto, / qual invidia è la tua, ch'i miei troiani
i-167: non certo il fecero per invidia li padri, a la quale non vollero
crapula sguazza, l'ira saltella, l'invidia si dimena, e tutti i vizi
de'padroni or dalla malevolezza e dall'invidia degli emuli, egli ebbe agitata la
più diminuiscano. savonarola, 5-ii-50: la invidia è una tristizia del bene di altri
discordia e il divoratore fuoco della laida invidia. machiavelli, 513: per secreti
: che uno della mia età provasse invidia di quei bacetti. sarebbe lo stesso
avrà rimessa nello 'nfemo, / là onde invidia prima dipar- tilla. idem, par
ogni dipendente guarda con occhio gonfio d'invidia e di malignità il potente, il
macchina guardandoci in silenzio, con l'invidia chiaramente dipinta in viso.
. leonardo, 2-101: il persico avendo invidia alla gran quantità de'frutti visti fare
, che sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti. savonarola, 5-170
sempre che dire per la vicinanza e invidia. -è tutto dire: esprime meraviglia
che digrignassero i denti per dispetto e invidia di quella allegrezza onde noi giovani celebravamo
veduta altrove / libertà moderata e senza invidia / fiorir si vide, in dolce sicurezza
animo e cogli occhi, sarebbe stata invidia della morte che vi faceva colui.
'l rode e no 'l divora / invidia, o 'l discolora / il folle imaginar
o disconcia estimazione delle cose, o invidia di popolo sempre cieca! capellano volgar.
e di fama, e quella medesima invidia, che conturbava gli altri, conturbava
? le dico io, ciascuno vi ha invidia di esso, e da che viene
quindi nascono le gare, quindi l'invidia sottentra negli uomini, onde e'giudicano sì
avere, l'uno dell'altro animale, invidia alcuna o paura. un non gettare
disdegno. pulci, 22-196: per invidia m'ha in disdegno. bembo,
mano, direste quasi che l'autore porti invidia a se stesso, e che
, che, per mio avviso, fanno invidia alle più belle fabbriche, che siano
. sacchetti, 83: per te [invidia] ciascun condanna e fa nuovo ordine
alcun non pos sono quella invidia; onde fanno ridere di sé ognuno.
vii-146: infino a tanto che per propria invidia e per satanica suggestione fu dal popolo
, 3-62: egli sentiva con passione d'invidia la sua disgregazione da quegli esseri.
principi non si cureranno di gravar di tanta invidia una persona, i favoriti da per
, è benigna: la carità non invidia, non procede perversamente, non si
disordinatamente, per l'odio e per la invidia che 'l conduce. machiavelli, 357
che 'l fior della speranza / vento d'invidia mai fieda e disperga. caro,
usanza d'ogni vecchierella / sempre portare invidia e gran dispetto. andrea da barberino,
, di indifferenza sprezzante; muovere a invidia, ingelosire. -ant.: recare
di lui, che il metta in invidia o in dispetto degli auditori. dante
fiorini. rispuonsono i pisani dispettosamente per invidia, dicendo: sono nostri arabi fra terra
, 294: avendo già il fiele della invidia allagato loro tutto il petto, elle
fuggire il dispiacimento della povertà, che la invidia della ricchezza. s. caterina da
ancora miserrima e abondantemente dannosa l'ardente invidia: questa disecca e consuma in privato
, i-27: in quelle case dove l'invidia regna v'è sempre dissensione. gemelli
paia dissoluzione. garzoni, 1-95: l'invidia genera la detrazione, e la detrazione
signori, come è il veleno de l'invidia. pisacane, 1-6: come impedire
una domanda piena di dubbio, di invidia dolorosa: « sarà stato felice?.
giudicare prima né per ira né per invidia. vogliate prima sapere la verità della battaglia
col scudo della usanza si son diffesi dalla invidia de tempo ed han conservato la dignità
disturbi / malavoglienza ed odio ed anco invidia. g. villani, 7-57: s'
a paragone) ad ammirazione ed a invidia. = voce di origine lucchese
. sacchetti, 271: superbia, invidia ed avarizia è 'l campo. /
: lo podestà, che crepa d'invidia che vede che altri si prende piacere
uomini, perché ponete il cuore alla invidia, per la quale tu divieti ed odi
libico regno, qual divieto, / qual invidia è la tua, ch'i miei
donne, scie lunghe d'una eterna invidia. -in senso concreto. cosa o
discordia e il divoratore fuoco della laida invidia. sannazaro, 6-99: tutte le
iv-99: né conosce il nero lividore dell'invidia divoratrice e mordente con dente iniquo.
iniquo. aretino, 8-128: la invidia di ima puttana è divoratrice di se
: altri credevano in segreto che per invidia tardasse la fortuna al fratello, che minor
diverso stile: / pigra ella [invidia] move, io [gelosia] con
, e provava per esse dolorosamente l'invidia che, da principio, aveva creduto
che 'l tempo, domatore della invidia e scopritore della verità, farà talmente
arrise la sorte che, non senza invidia, domesticamente usassi con principi e re
viltà o, se si preferisce, l'invidia. dominanza, sf. l'
v-640: aveagli insegnato a detestare la invidia e la doppiezza propria di un tiranno
fortuna, con un nome superiore all'invidia, amico della tranquillità e della pace
al tuo parlar difetto / per trista invidia o perché pari ignuda. / nolli
, non diventa mai gioia, per invidia di quella bestia che si sente morire.
morso. rosa, 201: perch'ebbe invidia al- l'uom l'angel più vago
col scudo della usanza si son diffesi dalla invidia del tempo ed han conservato la dignità
il sole. marino, 2-44: senza invidia non è gioia sincera, / né
l'eredità ebefrenica, il senso d'invidia e d'inferiorità nel confronto dei nati
parini, giorno, i-916: l'invidia / de'tuoi gran pari ecciterai qualora
non ce ne sono altri. l'invidia, eccolo il motivo, l'invidia »
l'invidia, eccolo il motivo, l'invidia ». 2. per accompagnare
gli uomini, e l'odio e l'invidia, l'educazione sarebbe l'arte di
baldinucci, 8-102: temendo cosimo l'invidia de'suoi concittadini, non lo volle
un malato ne ha un senso quasi d'invidia. barlolini, 5-160: molti [
della croce, 1-59: fu per invidia, e per astio da'suoi fratelli tradito
ella vale alcuna cosa, sia sanza invidia; la quale ora favella per me
scende, / che non truova l'invidia ove l'emende. bandello, 3-36
eccitare in noi quella emozione che chiamasi invidia. alfieri, i-57: lo amai
202: quindi per tuo mezzo [dell'invidia], e per tuo studio /
di questa velenosa radice, cioè vanagloria, invidia, ira, tristizia, avarizia,
non ispogliame l'emulo suo; l'invidia non patisce vedere in altri del bene
buona, onorata, nobile: l'invidia non mai, meschina passione, bassa
in esso non può mai allignare l'invidia; misero supplemento del valore, di cui
aifieri, i-21: l'altra [l'invidia], nei non rei, diventa
2. contrasto, rivalità, invidia, gelosia. bibbia volgar.,
ubbidiscono a uno, e non è invidia né emulazione infra loro. giuseppe flavio volgar
cattivo. questa tristizia non è eziandio invidia, e chiamasi emulazione e zelo nella
. anguillara, non ha invidia, non fa cose perverse, non enfia
come crebber l'arti, / crebbe l'invidia, e col savere inseme / ne'
1-9-74: chi de'franchi non sa l'invidia e l'arti? / e i
in paradiso. lo diavolo ebe grande invidia di ciò, ch'egli dovea montare
chiamate in causa a ogni momento dalla invidia e dalla fantasia delle donne, dei pupi
, perché tutti trasalissero di stupore, d'invidia e infine di vergogna. landolfi,
sovra il collo, / da fame invidia al ciel non che ad apollo.
comparte / ch'a natura fa scorno, invidia a l'arte. parini, 378
città quegli che non hanno niente portano invidia a'buoni, e lodano e esaltano li
cade. rosa, 201: perch'ebbe invidia all'uom l'angel più vago /
, e contesero, e gli portarono invidia quelli che avevan armi.
vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta e ultima, viltà d'
nibbio hanno la direzione, / che dell'invidia è il più vero esemplare. f
facile comunicativa, sì per esenzione da invidia, sì per accortezza in conoscere gli ingegni
si tengono in esercizio di maldicenza e invidia vicendevole. g. bassani, 2-141
quanto maggiormente a colui è da avere invidia, che a coloro a cui la gemma
cavalca, iv-101: della qual cosa avendogli invidia certi giudei exorcisti tentavano anche eglino se
pomi a me crescon, di sue mense invidia: / l'esperidi ognor deste /
cui virtù superò la fortuna e l'invidia e la gloria de gli antecessori e
. leopardi, v-13: la quale [invidia] credevano gli antichi, quando si
prosperità, sì come è più esposta all'invidia, così alla maledicenza altrui. a
crocifisso, e così bene esprime l'invidia che mira a terra. -che spiega
ben sicuro che la necessità espugnerebbe ogni invidia ed ogni parere contrario. carducci,
e del tempo espugnatrice: / arida invidia, che da lunge il sente,
derivare, provenire, procedere; chisce invidia né dà stato, / ma vedi ch'
, che sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti. burchiello, 197:
portava alla spagna non destava ancora grande invidia. onde tutto si ridusse ad un'
li faccia male: questa si chiama invidia e genera odio; e perché l'odio
m'odia e fugge, / per invidia non già, che non mi tiene
quanto saranno liberi dall'emulazione, dall'invidia, dall'amore e dall'odio; non
fare frutto. equicola, 59: o invidia, che non solamente di mal dire
). alamanni, ix-319: quanta invidia ti porto, amica sena, /
/ ma lasciandosi sotto ogni terrestra / invidia, in alto il vago nome,
giovinezza; visse oscuro, avuto fama ed invidia postuma; ricco e nobile, e
, giorno, ii-615: l'etica invidia / i grandi eguali a lui lacera e
misto di disistima ostentata e di larvata invidia. -ling. nome etnico:
la superbia stende l'ale / dove l'invidia lo stringe e annoda; / quarto
nell'uscire appiccò fuoco alle case o per invidia, e per privare della preda i
... e questo procede da la invidia grande e poche faccende che son nei
obbietto e segno / d'odio e d'invidia, e pien di gelosia: /
, e 'n terra sole, / invidia a le altre età, gloria a la
. bambagiuoli, 54: o falsa invidia inimica di pace, / trista del
, ix-251: così è in facultà della invidia e della malignità fingere e divulgare uno
parini, giorno, i-917: l'invidia / de'tuoi gran pari ecciterai qualora
bacchetti, 13-52: intanto [l'invidia] non dubita che le sorelle non abbiano
fare e specchio! / o sanza invidia gloriosa fama! ariosto, 3-45: vedi
limo. parini, i-51: qual porteranno invidia / a me, che di fior
suo prolatore, raddoppia in me l'invidia d'ingegni tanto acuti e speculativi.
, parla lo autore; / l'invidia mai non potè morire; / tanto
d'annunzio, iv-2-1192: pensai con invidia a quei rari pastori landesi, ultimi discendenti
proposta, nessuno volea chiedere innanzi per invidia dell'altro; e così stettono innanzi
l'oro / e sua bellezza facea invidia al sole. giusto de'conti,
novellette che alimentano la curiosità, l'invidia, la maldicenza, quanto insomma vi
indifferenza del pubblico e il morso dell'invidia. e. cecchi, 5-250: i
invidioso affascina colui a chi si porta invidia, perché il veleno de l'anima,
è che malignità di vapori ricevuti per invidia di sguardo, il principio de la quale
: fuggiva io ogni odio e ogni invidia, escludendo a me tutte le ostentazioni
fastigio che toglie perfino il sentimento dell'invidia. pascoli, i-471: oh! per
senza fasto, gravità, pedanteria, invidia, gelosia, vizii comuni e funesti dell'
. caro, 16-54: poscia l'invidia incatenata e doma / s'assise in
: la virtù aver per fatale l'invidia. -essere fatale: esser stabilito dal
fatti bello. roberti, ix-47: l'invidia siede presso la bugia. /.
dì mesto il suo passo, / portando invidia a un bel destrier robusto, /
animi di tutti più per la coperta invidia del dittatore e per lo favore del maestro
: odia, favoreggia: disprezza, invidia. -intr. 5.
dissimular per modo alcun non possono quella invidia; onde fanno ridere di sé ognuno
. firenzuola, 454: abbiti cura dalla invidia, la quale
: la superbia, l'avarizia e la invidia... hanno, a guisa
ii-42: l'angelo fu mosso da invidia verso l'uomo: perché quello, in
. castiglione, 165: alessandro ebbe invidia ad achille non de'suoi fatti,
, vii-83: « lo dicono per invidia » rispondeva lei con logica femminile,
, 29-2-1: sempre alla virtù seguita invidia, come gli alti monti dalle folgori sono
., x-417: perché là dove è invidia e contendimento, quivi non è fermezza
è grandissimo e fermissimo scudo contra la invidia, la qual si dee fuggir quanto
fiorentina libertà girolamo savonarola ben potè l'invidia de'grandi e l'odio della romana
. bocchelli, 13-59: che può invidia, fuor che invidiare ferocemente un tal trionfo
, e il pessimo ardire de l'invidia imbratta il ferro de la generosità de l'
questo cinghio sferza / la colpa de la invidia, e però sono / tratte d'
veder questa dea, / che fa invidia al ciel onde è discesa. sannazaro,
questo tanto eccellenti nuotatori che non hanno invidia a'pesci. salvetli, 102:
piano con tanti encomi, ché se l'invidia vi sente, voi le farete scoppiare
essere in collera, provare rancore, invidia, odio contro qualcuno o qualcosa.
1-50: oltre i confini / già dell'invidia sei. / non ha il suo
guerrier incominciò l'eterna / stimulatrice, invidia, de la gente. gabrielli, 18-89
i-20: carestie, guerre, pesti, invidia, insecco di paglia? della casa
savio, la detrazione è figliuola dell'invidia. g. villani, 1-41:
, stipendio della colpa antica, / dell'invidia figliuola, e del niente / tributaria
fila con un sangue freddo da fare invidia a un vecchio soldato. -quella
. caro, 9-3-38: riconosco l'invidia e 'l mal animo che mi portate;
/ od alle rose in lei, ch'invidia il maggio. / né strugga le
sì superbia, ma è finitimo all'invidia. -fedele (una traduzione)
[sapienza] e comùnicola cogli altri sanza invidia, e non ascondo la sua onestade
all'uscio, madonna sovrana - / cicerchia invidia metaschio e rutetta, / menta fiorranza
. / ei non ha chi l'invidia o chi l'offende, / ma il
di quel ch'hai fatto [tu, invidia] in corte ognuno ha scritto:
il primo tra quelli, / ché invidia contro lui mi fe'sì rio. /
opra, / bontà, che sanza invidia o malizia era. 6.
fiori, che sono... l'invidia d'ogni arte umana con la fattura
potenza, che né il fuoco della invidia, né la folgore della lunghezza del
et provedere da lungi ogni nebbia di invidia, ogni nugolo d'odio, ogni fulgure
lingua nel mal forbita, / d'invidia è segno e non d'alcuno amore:
.. / in te fu sempre senza invidia alcuna. gioberti, 1-i-340: iddio
alle donne, scie lunghe d'una eterna invidia, soldati, 1-88: c'era
facente professione, o fortemente indiziato, d'invidia al signor rapisardi, mi parlò mai
uomini. alvaro, 2-71: l'invidia ha gli occhi e la fortuna è cieca
a'suoi contrarii alquanto la forzevole entratrice invidia aggiugnesse dolore. lucano volgar.,
denti? / saputo ho qui far all'invidia scorno? balbo, i-41: i
è più nanti, / due altre sono invidia e fraude torta, / che l'
grazzini, 427: ma n'arian forse invidia e dispiacere / quest'altre compagnie;
comparte / ch'a natura fa scorno, invidia a l'arte. testi, i-46
colla poca intelligenza va sempre accompagnata l'invidia, fregiata anco bene spesso con qualche
: il legato, benché fremesse l'invidia contra di lui per rispetti di religione
, da questa altra per friemito d'invidia per ammonimento di lettere si grida. salvini
borromini] a tanto delirio? per l'invidia ch'egli del nemico, al suono
artiglieri cantavano ebbe contro il bernini. quell'invidia era sì arrabbiata, e danzavano freneticamente
di ceffi cui svaria il colore dell'invidia e del livore, oltre che dell'ira
o scelerati alberghi, / dove l'invidia alloggia, / dove stanza la frode,
tasso, 7-5-36: arsi di dolce invidia, e del pensiero / mi formai grate
fronte scritto, / quanti mai che invidia fanno, / ci farebbero pietà!
fuori del mondo, né conosce né invidia le ricchezze. de roberto, 77:
sì magna, che non t'arò più invidia, quando tu fai vedere le lepre
meglio amavano seguire lo bene che avere invidia, e frustavano li cittadini forfatti a la
., mosso verso di lei a grande invidia, portando ella le dette legne,
tutti osceni e brutti, / una invidia ha nell'ossa che il divora, /
l'adulazione, la corruttela, l'invidia, l'odio, la fugacità del bene
potea / fuggir l'odio e l'invidia / de'superbi regnanti, / se non
m'odia e fugge, / per invidia non già, che non mi tiene
potenzia, che né il fuoco della invidia, né la folgore della lunghezza del
ii-150: qui giace alcon; ti desta invidia o duolo? / senti un poco
cometa. achillini, ii-158: l'invidia poi de'vostri detrattori non sente i
e l'allegrezze immense / [l'invidia] venne a contaminar di quelle mense
m'odia e fugge, / per invidia non già, che non mi tiene /
. cecco d'ascoli, 1766: l'invidia, che il mondo no abbandona /
cecchi, 1-i-266: eccoci su quella invidia furfantina di quelli che vedono un povero diventar
il capitano, sferzato dalle furie dell'invidia, dello sdegno, del sospetto e
ira o furiar di popolo, / che invidia ori ed onori, / ponno involar
: di lor par che più d'altri invidia s'abbia, / ché per se
messaggieri. salvini, iv-2-275: che invidia è questa mai? volere impoverire il mondo
che la virtù non sia perseguitata dall'invidia, bisogna ingegnarsi, quanto si può
lo viddono lo bestemmiavano e portavangli grande invidia. ariosto, vi-244: andossene /
o di speranza: / né più l'invidia ascolto / tentarmi il cor, quando
del grave compito bellico, da far invidia a tutte l'altre che si contentavano
cade ne gli uomini buoni; e l'invidia è cosa cattiva, e vien ne
per lui: ed il cattivo per invidia d'impedire che non l'abbia il prossimo
gara eccitò un sentimento che doveva somigliare all'invidia, poiché fu nudrito per tutta la
proprietà è questa del meschino spirito dell'invidia, della garosa e superba emulazione,
, 16-3: per te dianzi or d'invidia or di sospetto / arsi e gelai
mai nascere in seno / gielo alcuno d'invidia. monti, x-3-428: mi corse
tomba i miei nonni. -con invidia, con emulazione. de amicis,
sola. 2. sentimento di invidia suscitato dal vedersi posposto ad altri nell'
..., mossa da gelosia e invidia, attende a guastaro. da porto
per sé; che prova dispetto e invidia di fronte ai successi o alle fortune
, anche * emulazione, rivalità, invidia '. ma già il lat. class
e zèlótypìat (plinio) * gelosia, invidia '(gr. £7) aotutt£a
stelo. firenzuola, 793: chi invidia la bianchezza al nostro latte, /
li faccia male: questa si chiama invidia e genera odio. s trapar ola,
la benevoglienza de'principi, generan l'invidia cortigiana. garzoni, 4-33: l'
il pensier quanto leggiadra / fu delle spose invidia e maraviglia / ne'brevi dì del
volgar., i-18: ma subito la invidia nata per la prosperità di giovanni e
i-38: l'iracondia e l'invidia sono due germogli pestiferi di quell'alto
, subito pensò che qualche aretino per invidia o per altro l'avessono fatto.
capocomico, la signora beatrice; per invidia, per gelosia. certo era stata lei
, 1-1231: dietro ai passi d'invidia, esca, ed accanii / con sua
sua sagacità, di vedersi difesa pisa dall'invidia e dalla gelosia de'vicini.
anguillara, 2-302: in lei l'invidia e l'avarizia giostra. / al fin
che perda l'avarizia, / e l'invidia abbia il premio de la giostra.
o meraviglia, o sdegno, od invidia, od altro; tal che su la
, conciossia che la passione de la invidia non gli torce il giudizio. milizia
vita nuova, 3 (167): invidia è cagione di mal giudicio, però
ma d'animo; la seconda è invidia, - e queste sono ne lo giudicatore
: non vorremmo che c'entrasse l'invidia, a dettare, se non la sostanza
ma d'animo; la seconda è invidia, -e queste sono ne lo giudicatore
dante, conv., i-iv-6: invidia è cagione di mal giudicio, però
o meraviglia, o sdegno, od invidia, od altro; tal che su la
nuova, 3 (167): invidia è cagione di mal giudicio, però che
giudicio poscia fattone sostenendo, guarderà dall'invidia. -tenere il giudizio a bottega
: or con la mente non d'invidia sgombra / te giunto miro a giogo erto
bocchelli, 13-207: la bestia dell'invidia e della malignità... doveva
che tutto questo dipende da una maligna invidia, essendo l'autore persona ben morigerata
impresa, acciò che si diminuisse l'invidia e augumentassinsi le giustificazioni, si facesse
felice altezza. caro, 5-138: l'invidia consiste quasi, circa tutte quell'opere
fare e specchio, / o sanza invidia gloriosa fama. straparola, 3-3: era
godea fra l'ombre e tacque / con invidia de l'altro un ciel più bello
avarizia et ira, / superbia, invidia, inerzia e crudeltade. bocchelli,
5. che rivela cupidità, invidia, desiderio di possesso di tutto ciò
. chiabrera, 288: arida invidia,... / gonfia il
.. guarda con occhio gonfio d'invidia e di malignità il potente. alfieri,
borra e di vento e pieni d'invidia, non è mio pensiero, ma d'
e radicato assai più nella malignità e invidia naturale degli uomini, gongolanti sempre allorché
cavalca, ii-237: il ridere per invidia si è falso... ma,
.. da'grandi d'atena per invidia non vogliendo essere offeso, si fuggio.
più verità chiamar beato, che senza invidia de le altrui grandezze, con modesto
, v-13: la quale [invidia] credevano gli antichi, quando si trovavano
. aretino, ii-105: non ho invidia quando uno staffier mio pari grappa mille
diffidentissimo. nievo, 55: l'invidia è il peccato o il castigo delle
281: sorda a i gridi dell'invidia,... / vorrà che in
gloria. giamboni, 10-143: invidia è 'l secondo vizio che nasce
regno. menzini, i-20: guardalo invidia: il bel fanciullo al trono / condusse
alle donne, scie lunghe d'una eterna invidia. 2. ant. custodia,
vidi, per guardare, / superbia invidia e avarizia ria / e vietarmi
, i-368: a questa pietade ebbe invidia marco cotta, quello medesimo dì ch'elli
con ogni industria, mossa da gelosia e invidia, attende a guastare. grazzini,
, direste quasi che l'autore porti invidia a se stesso. 7.
, 170: colla virtù nascesti [invidia] e l'accompagni, / sol per
anguillara, 2-296: mentre l'afflitta invidia e dispietata / a più poter la
: ma la guercia e disleale sempre invidia de'cittadini di firenze,...
combattimento. petrarca, 300-4: quanta invidia io ti porto, avara terra, /
la guerra che gli move contro l'invidia, collisione che genera la catastrofe.
78: guerreggia a tramontana con l'invidia; / e vinta anch'ella or
..., per gelosia e per invidia..., continuo eran sul
, e son questi: vanagloria, invidia, ira, tristizia, avarizia, gula
lontan scorgo il gran giove / colmar d'invidia il tebro, e 'l suo buon
me fatto idolo a lui / guatò la invidia con turbate ciglia. foscolo, xi-2-587
onde laddove noi oggi diciamo, l'invidia, l'inferno, l'imperadore, all'
arti. saraceni, i-io: da tacita invidia contra il fratello tocchi,..
casa dalla tua presenza illustrata non avrà invidia a'più ampli, ricchi e superbi palagi
: con sì bei nomi in fronte invidia a i morti / e scorno illustre
l'oro, ma la gloria e l'invidia altrui: prezzo veramente illustre. guidi
che carlo aveva fatto uccidere buoso per invidia, e ch'egli non era figliuolo di
atto vendicativo e arbitrario fatto dall'invidia del signor custodi, tiranni
più mala roba, che non è la invidia, farei tanto lo imbertonato che io
che mangiano e dormeno con essa [l'invidia] tutto il tempo de la lor
... ricuopri i cardoni, l'invidia [indivia] per imbiancare. tozzi
calamità. siri, ii-13: l'invidia con l'arco sempre teso dell'emulazione
4-85: fissa il gufo / l'invidia della vita, / l'immemore che
: per duol bestemmia, e mostra invidia immensa, / che venne tardi a così
felicissimi intanto, beatissimi e degni d'invidia coloro che tutti s'immergono nel santo
sommamente buono, e rimoto da qualunque invidia, non abbia nelle sostanze prossime a sé
tanta moltitudine pure uno a cui tu abbia invidia, sappia che il morire non è
anche se stanno mangiandosi il fegato dall'invidia. -che non si scompone, né
-essere preso da invidia. bellori, i-83: tiziano s'
degli attori fu tale da meritarsi l'invidia della monarchia. d'annunzio, iv-i-
d'acque / impedimento, che gl'invidia il tócco / de le opposte riviere.
: tu non hai da temere che invidia t'impedisca nell'onorata via che sempre
sempiterna, non può essere da nulla invidia impedito. celli, 17-11: sta'fermo
ch'empia insolenzia contra le provoca l'invidia. g. capponi, 1-i-223:
fuggire i nocevoli occhi della perversa e mordace invidia. — comp. da in-
riformare, uguagliare, con una segreta invidia agli ultimi privilegi patrizi, con una ostilità
: d'ira, di gelosia, d'invidia ardenti, / chiaman gli altri fortuna
e impervertiti dall'interesse particolare, dall'invidia, dalla prepotenza. a. verri
che la virtù non sia perseguitata dall'invidia, bisogna ingegnarsi, quanto si può
il broccolo, e sulla faccia opposta la invidia. 2. assol. figur
colà ti volgi sol, perché tu [invidia] brami / colle imposture tue di
giordani sono maligne scempiaggini, parto della invidia impotente, alle quali si fa troppo onore
ahi, ben è reo destin ch'invidia e toglie / al mondo il suon de'
lui tanto tenace impressione che partorisce una invidia dello alieno onore. ariosto, 17-92:
1-6: la vile / e mal celata invidia, entro ogni volto / qual maraviglia
detto suo farà l'avversario suo venire in invidia dell'uditore, o in odio o
, iii-144: non nascondeva la sua invidia, ma la dimostrava in modo enfatico,
: né questi disperarsi e non portare invidia a quelli, e quelli non gonfiarsi,
2-248: il suo riso d'acerbissima invidia è inamarito. inamato (part.
,... andoe alla casa della invidia. m. villani, 3-107:
un uomo malaticcio di boria, d'invidia, di gelosia, e d'altra umana
vicinanza sì inasprito l'odio e la invidia che poco meno dappoi numanzia 0 cartagine
da petto, / vie più d'invidia assai tra'circostanti / che di riso in
. p. maffei, 136: la invidia va sempre incalzando il valore. comanini
della pestilenzia del detto male [l'invidia] non ricevette la medicina della penitenza,
a mente, che, come alla invidia si truovado poche medicine e ancora meno
nativo potere incantatorio del petrarca e lo invidia o si ribella. montano, 1-20:
vita... la cupidigia e la invidia insaziabile fa torbida e pendente e incerta
e. gadda, 15-138: la sognante invidia che ogni mal contenta e reclusa,
il giudice a ira, né a invidia, né a misericordia. tasso, 3-13
lupa, o sia avarizia, o sia invidia, nel qual peccato fu molto incolpato
, sicché a niuno re elio aveva invidia di sue ricchezze, né di sua
colore e già vien meno, perché l'invidia lo distrugge e l'annichila.
. petrarca, 315-13: morte ebbe invidia al mio felice stato, /
, 17: per lo inconvenente che per invidia venne da lucifero ad adam, che
è l'amore, l'altro è l'invidia. gemelli careri, 2-ii-298: si
uomini rimasi in verona avendo increpóre e invidia del signore tiranno,...
per tutta quella guerra d'odio e d'invidia. stuparich, 1-99: fuorché nel
indegno, / così nascosto mi ritrova invidia? bellincioni, ii-197: come le rose
arrabbio con questo tempo indiavolato che m'invidia il bene di rivederti. nievo,
bassani, 5-245: dall'espressione di invidia accorata del suo viso, dalle occhiate di
iniquità dello indegnante simone per la impugnante invidia. bembo, 5-1-26: molti ancora
: l'indignazione è mediocrità tra l'invidia e la malevolenza. tesauro, 4-75
recente prosperità, con aver eccitata l'invidia, rende gli animi indisposti alla compassione.
professione, o fortemente indiziato, d'invidia al signor rapi- sardi, mi parlò
si dipinga questa bestia indomabile [l'invidia]. parini, giorno, ii-167:
sì breve sponda, / segno d'immensa invidia / e di pietà profonda, /
380: la malignità, l'invidia e l'ignoranza sono animali indomiti,
e mercati u'spesso errando / l'invidia suole andar perché s'indonne / la sua
un nobil titolo, / che fa l'invidia risvegliar talora. alfieri, 9-18:
san tomaso e tutti, benché l'invidia indotta sparli. 4. inesperto
rara sapienza militare di quinto fabio per invidia chiamato indugiatore. nardi, 95
684: la superbia e l'invidia e tira accecano e indurano. -intr
, 545: indurito dal livore dell'invidia o dalla propria ignoranza, non si
a ingiuriare il prossimo, chi a invidia del bene altrui. baretti, 6-94:
spacciamoci di quella cagione d'inespiabile invidia, secondo che si dice: an
manzoni, 43: segno d'immensa invidia / e di pietà profonda, / d'
buti, 1-350: li altrui cortigiani per invidia lo infamarono allo imperadore. b.
siena, v-180: il vizio dell'invidia e della ingratitudine getta il veleno delle
predicatori, e ancora i minori, per invidia o per altra cagione, non
averla rotta, per infamità o per invidia! 2. in senso concreto
cattaneo, i-180: mette più compassione che invidia qual si sia gran personaggio di complessione
il serpente infernale, che mosso da invidia, ingannò èva. 3. che
del nimico e ha in sé tenebre d'invidia e freddo di accidia. petrarca,
: egli senta un tal poco d'invidia, in vedere in te medesimo..
, 49: poteva più la invidia de li uomini maligni, i quali
era / infettato dalla nera / sozza invidia. 4. angustiato, tormentato
suo gioco. aretino, v-1-363: l'invidia non vi lacera, i peccati non
inf., 13-67: infiammò [l'invidia] contra me li animi tutti,
. f. frugoni, v-354: l'invidia non ha dell'infimo, ancorché alligni
gravezza ridurrai. campanella, 4-564: l'invidia è vizio opposto e d'animo infingardo
/ il valor maschio, né l'invidia infinge. zeno, xxx-6-167: per vincer
non sanno. cavalca, vii-58: per invidia mali infiniti e discordie si levano fra
gli ariani, accesi di zelo d'invidia, sì si levarono infino a la
avvenisse a cecco per un principio d'invidia, alla qual passione, secondo le sue
l dice per proprio dispiacere, o per invidia, o per sim- plicità che avesse
core, / e un lurido pallor d'invidia e rabbia / e disperazion gl'infosca
petto. tommaseo, 18-i-1013: nell'invidia lo spirito del re sempre più s'
, censato di ammirazione e d'invidia. / e son codardo e molto
. per esser in exilio non abbia invidia a'suoi vicini, conciosiaché la sua vita
il serpente infernale, che mosso da invidia, ingannò èva. de roberto, 706
. 2. nutrire sentimenti di invidia, di dispetto, di risentimento (
5. far provare invidia. - anche al figur. luzi
di dio. pascoli, ii-42: l'invidia, secondo lui [dante],
, ma un render ragione della sua invidia, la quale sarebbe ingenerosa, ignobile
per vostr'arte impari, / di tetra invidia loro empiete il seno, / fategli
: d'ira, di gelosia, d'invidia ardenti / chiaman gli altri fortuna ingiusta
, 1-2 (i-41): [l'invidia]... il vero non
impedire. fazio, i-22-8: l'invidia di ciascun vicino / e sanniti e
con un indefinibile accento, misto d'invidia e d'ingordigia, odioso. linati,
avarizia ad inghiottire l'altrui facoltà, l'invidia ad oscurare l'altrui chiarezza. fagiuoli
bocchelli, 13-57: vorrebbe avventarsi contro invidia, ma l'abbatte il suo furore straripato
. doni, 4-17: abbi temenza dell'invidia dei cortigiani, perché ti faranno scapucciare
... assai delle volte per invidia pelano i ricchi, o ingrassano i
. i del ben s'atrista e con invidia il mira, / e di veder
8-39: l'una si mosse per invidia e l'altra per salvatica ingratitudine.
rende. -ingratitudine nei padroni, invidia tra i servitori: è diffìcile che
toscani, 168: ingratitudine ne'padroni, invidia tra i servitori. =
memoria. bambagiuoli, 54: o falsa invidia inimica di pace, / trista del
abbia nemici. giordani, vii-92: nella invidia si contien pure una involontaria e però
allo straniero, che coll'obliquo sguardo dell'invidia ci affisa timido e si avvede che
nolla lasciavano seccare; e questa era la invidia, ch'era una pessima erba.
belle signore, è cosa da avervene invidia. nievo, 41: anche perduto
, lvi-185: al giovanetto va la invidia innanti, / con occhio acuto, ma
ugualmente / mi percuote la mente / d'invidia. aretino, iv-6-178: l'amor
genera catarro. benci, 1-108: la invidia si parte di noi, perché il
testi, 3-248: può l'invidia altrui, può la mia disgrazia far
, xviii-17 (237): aveangli invidia i fratelli suoi, però che 'l padre
. in sino a tanto che la invidia loro, la quale non sostenne verune
, 1-75: l'esser amato apporta invidia, e chi è invidiato è infelice
. parini, 696: la invidia verso tutti,... la insofferenza
non curanza dei grandi, la bollente vile invidia dei piccoli, la pusillanimità dei possidenti
/ sonoro grido opprimerne / d'anni invidia non può. govoni, 6-97: qualche
paziente, è benigna, non ha invidia, non è perversa, non insuperbisce.
campanella, 1016: se l'invidia non avesse insusurrato segnare ugualmente le intacche
e sana, / prima [l'invidia] la imbrutta, corrompe e disquarcia,
non ho potuto tanto intanarmi che l'invidia non sia venuta a perseguitarmi. g.
tutto perforato, ed el tarlo della invidia e della vanagloria l'ha tutto intarlato
/ della critica spesso intemperante / o della invidia altrui non sono oggetto. buonafede,
ormai intemperanza di sottigliezza e vituperio d'invidia negare ad un tanto uomo [mosè
chiose sopra dante, 1-363: la invidia intenebra il cuore dell'uomo per iscurità
avere la signoria di lucca, per invidia cittadina rimase, e presesi il peggiore con
, i-349: febbre etica è l'invidia che va consumandoci e mangiandoci a poco a
s'interna / avran de la tua fama invidia eterna. n. agostini,
operazione e forse più sottoposta a l'invidia. cesarotti, 1-xxxvi-234: il breve
roder debba a questa peste fella [all'invidia], / non sa veder,
cesari, 7-318: quegli intisichivano dall'invidia. pananti, i-34: liti la
tanta l'allegrezza d'averlo quanta la invidia ch'ella ti porta che tu t'
e più usitato, le cagionava un'invidia, un rodimento intollerabile. tommaseo [s
ungaretti, 9-67: quel giovane da invidia intollerato, / dalla catena tardi
la lussuria, lo enfiato de la invidia. serdonati, 5-781: andando alla china
avean l'anima intorbidata dall'ira e dall'invidia, empio sacrilegio il non astenersi in
intorcia suffiata da le mascelle de la invidia, nata dalle fiamme del dolore, abrusa
consueto sopportare per impazienzia, ira, invidia, e per le intricazioni delle cose
tasso, 2-86: noi morirem, né invidia avremo a i vivi; / noi
vero delle donne, furono sempre per invidia tenuti celati,... perché
(envéggia), sf. ant. invidia. dante, purg.,
1 per invéggia ', cioè per invidia. cino, iii-182-18: amore ch'innamora
= sviluppo popolare del lat. invidia: cfr. provenz. enveja-,
[invegiamènto), sm. ant. invidia. - anche: lusinga, inganno
, in buona parte: buona è la invidia che procede in avanzare alcuno in
: 'ad invegiare': ad invidiare non d'invidia viziosa ma d'emulazione virtuosa. cino
annotazioni sul decameron, 129: che 'invidia 'si pigli ancora in buona parte
. gnoli, 1-375: fummo usati all'invidia; al nostro imperio / tremava il
, 6-277: il diavolo ebbe alla vergine invidia e in un giovanetto mise libidinoso e
.. par che loro n'abbiano invidia. chiabrera, 1-iv-276: or di sì
in terra; oltre che per la invidia sua implacabile et odio inveterato, che
(invidènzia), sf. ant. invidia, gelosia. girolamo da
quella grazia, tanto più cresce quella invidia e quel peccato. betussi, 19
tullio... fa differente [l'invidia] dall'invidenza dicendo la invidènza solamente
godimento (e per la morale cattolica l'invidia è uno dei sette vizi capitali,
rivolge al bene spirituale del prossimo come invidia della grazia altrui, è uno dei sei
lo spirito santo; in psicologia, l'invidia è il desiderio frustrato di ciò che
). latini, i-2657: invidia è gran peccato; / e ho scritto
la vuole. giamboni, 121: invidia si è volere l'uomo lo bene proprio
da barberino, ii-166: non arricchisce invidia né dà stato, / ma vedo
di tanta vertute, / che nulla invidia a l'altre ne procede. idem,
14-82: fu il sangue mio d'invidia sì riarso, / che se veduto
cecco d'ascoli, 1765: l'invidia... / manduca l'alma distruggendo
come crebber l'arti / crebbe l'invidia, e col savere inseme / ne'cori
bernardo volgar., n-66: la invidia è tignuola dell'animo, la quale si
. agostino volgar., 4-152: la invidia è quella fiera pessima che rode la
: è un peccato, quello della invidia, che colui che l'ha, sempre
fuore. fiamma, 1-93: l'invidia è madre dell'omicidio, confusion della
marinella, 199: non è altro l'invidia che uno interno dolore o dispiacere delle
mia mi consigliò sin ora / l'invidia a superar. cesari, ii-261: l'
a superar. cesari, ii-261: l'invidia nasce dall'amar le cose che ciascuno
i consorti. nievo, 55: l'invidia è il peccato o il castigo
imbriani, 2-248: né più l'invidia ascolto / tentarmi il cor, quando in
. svevo, 8-145: guardava con invidia e desiderio la vita intensa che lo
can mordenti, / o per invidia o per altro odio mossi, / avvicinarsi
e 'l sole, / che con invidia e meravaglia il vide / gir seco
4-85: fissa il gufo / l'invidia della vita, / l'immemore che beve
indegno, / così nascosto mi ritrova invidia? leonardo, 2-92: questa invidia si
invidia? leonardo, 2-92: questa invidia si figura colle fiche verso il cielo
incominciò l'eterna / stimul- trice, invidia, de la gente. aretino, 10-148
stesse. beccuti, 169: l'invidia istessa (volli dir la corte) /
: questa si giudicò che fusse l'invidia. buonarroti il giovane, 9-133: se'
/ dopo donne sì stitiche, la invidia? / la gola io non ti
. f. frugoni, 2-111: l'invidia le faceva a'piedi scabello, e
bollente. fantoni, ii-75: la losca invidia per il regio tetto / occulta serpe
che giace / ancor del colpo che invidia le diede. borghesi, lxv-125: i
d'oro i crini / fanno l'invidia lacrimar sovente. testi, i-43: contro
carte / non vo'che suo velen l'invidia versi. bocchelli, 1-i-168: l'
versi. bocchelli, 1-i-168: l'invidia si consola come può. 2
e delle parole apparecchioe la fonte della invidia e dell'odio. boccaccio, dee
(220): dubitando forte più della invidia cortigiana che della sua coscienza. livio
di tragedia, acciò che per la invidia de'regi il popolo di roma venisse più
sercambi, i-249: li romani, con invidia overo per malevolenza o per poco senno
cui io rimasi in guardia, per invidia mi volle fare uccidere. piovano arlotto,
di meno poco giovava perché poteva più la invidia de li uomini maligni. machiavelli,
fare nel palazzo suo con carico ed invidia sua. de mori, 8: quanto
del principe, tanto maggiormente abondava l'invidia ne'cortigiani contra il buon figliuolo.
questo fatto, tanto più si risvegliò l'invidia contro di lui. buonafede, 2-vi-277
il giusto bruckero si duole che l'invidia del clero bizantino e l'ambizione de'romani
manzoni, ii-104: segno d'immensa invidia / e di pietà profonda, / d'
calunnie, e quel freddo d'invidia e d'odio che fa scorrere per
14-37: per duol bestemmia, e mostra invidia immensa, / che venne tardi
veneziani ed il duca di milano la invidia del guadagno di pisa, ed andò a
urbino alla sede apostolica, se con invidia e sdegno di molti prencipi, a i
, 1-2-309: pare che sempre tocchi questa invidia del tristo fato a chi cerca più
per non sospettare se stesso e l'invidia della sorte. 3. cruccio provocato
pratica, / l'averà così concio per invidia. nannini [ovidio], 209
[ovidio], 209: d'amorosa invidia / ardo e sfavillo, allor che
mele spirituale. e per una santa invidia tutti con ardentissimo desiderio istudiava di seguitare
. leonardo, 7-i-61: secondariamente la invidia buona ti stimulerà ad essere nel numero de'
tempo di nicola, mossi da lodevole invidia, si missero con più studio alla scultura
presente e non infinge / la generosa invidia onde egli è pieno. e.
l'odio dei traffici, e magari l'invidia de'morti, non li troverete sotto
sole? spero che avrai dormito! che invidia di farti compagnia. 5
tra gli ultimi singulti già moribonda l'invidia, dall'efficace raggio dell'eminente virtù
volle significare e significò: ecco l'invidia! sanminiatelli, 11-170: parlavano dei
una certa asprezza ch'era in parte invidia. 6. in senso concreto
concreto: persona che è oggetto d'invidia. tommaseo [s. v.
. v.]: ell'era l'invidia di molti. ell'era l'invidia
invidia di molti. ell'era l'invidia delle nazioni. vittorini, 2-62: eravamo
nazioni. vittorini, 2-62: eravamo l'invidia di tutti i contadini e la gente
via, diventarai come me, una invidia alla luna di agosto. 7
agosto. 7. mitol. invidia degli dei: secondo erodoto, l'
ti hanno accecato gli dèi per loro invidia? 8. psicanal. invidia
invidia? 8. psicanal. invidia del pene: elemento fondamentale della sessualità
complesso di castrazione); in seguito l'invidia del pene assume nel corso dell'edipo
coito. 9. locuz. -avere invidia: essere invidioso o maligno.
maligno. pulci, 26-21: una invidia ha nell'ossa che il divora.
ossa che il divora. -avere invidia a qualcosa: provare avversione, ripugnanza
. petrarca, 315-12: morte ebbe invidia al mio felice stato. boccaccio,
mio padre e la morte hanno avuto invidia a'nostri amori. -avere,
. -avere, portare, provare invidia a, per o di qualcuno:
non ha ricchezze alcune, è avuto invidia dei buoni da coloro
... ma i savi non hanno invidia degli altri; onde si truova scritto
; onde si truova scritto: non ha invidia dell'altrui scienza o virtù colui che
sua: ma li rei sempre hanno invidia de'buoni. petrarca, 51-13: sarei
et aspro, / per cui i'ho invidia di quel vecchio stanco, / che
poliziano, 1-646: i'non ho invidia a uom ch'ai mondo sia, /
mondo sia, / i'non ho invidia in cielo alli alti dei, / poi
con mano, / mosso da strana invidia, ch'egli porta / al cavallier ch'
co'piaceri venerei ed ha non poca invidia alle pubbliche meretrici. tasso, 2-86
tasso, 2-86: noi morirem né invidia avremo a i vivi. leopardi,
leopardi, v-165: non vogliate avere invidia a quelli che per disposizione mia tengono
luoghi. pirandello, 7-65: provava invidia di tante sue amiche che erano riuscite
se alla vostra virtù la ventura avesse invidia ovvero odio, guardate che non vogliate
discepoli di s. giovanni battista aveano invidia a cristo. petrarca, v-1-24:
addoppi i vanni, / ch'io porto invidia agli uomini, e noi celo.
trovata uccisa, furono alcuni che per invidia e odio che ad ughetto portavano,
già o il desiderio della quiete o l'invidia che gli portava, l'ava vano
di lui. -avere, portare invidia di qualcosa: farne oggetto di gelosia
2-27: conciosia cosa che noi abbiamo invidia di lor beni, e in detti e
macinghi strozzi, 1-307: non ho invidia del lino che doni a persona,
toma, che io te n'ho invidia. d'annunzio, iv-2-798: avrebbe voluto
avrebbe voluto vivere quella vita. ebbe invidia di quella sorte. -crepare, scoppiare
, macerarsi, struggersi, sfarsi d'invidia: lasciarsi o sentirsi sopraffare da una
ogni partito, / che crepavan di invidia e di dispetto. pulci, 1-11:
. pulci, 1-11: gan per invidia scoppia, il maladetto. giovio, i-280
tutti li galantomini, e creparano de invidia certi bolzoni spennati. dottori, 3-62
a i vivi argenti fugge, / d'invidia eto si strugge / che per mirarlo
m. zanoiti, 1-8-15: d'invidia quel rio vecchio si sface. pascoli,
della giustizia, e si macera d'invidia. cassola, 3-26: quella strega
l'abbia guardata. per questo crepa d'invidia. -fare invidia a qualcosa:
questo crepa d'invidia. -fare invidia a qualcosa: superarla considerevolmente in bellezza
, / ch'han fatto mille volte invidia al sole. n. franco, 3-101
/ che faccia ai crin del sole invidia e scorno. gemelli careri, 1-ii-32:
stessi lavori al di dentro che fanno invidia al pennello. c. i. frugoni
/ di fior che, finti, fanno invidia a i veri. -fare,
i veri. -fare, causare invidia a qualcuno: suscitargli sentimenti di tormentosa
fronte scritto, / quanti mai, che invidia fanno, / ci farebbero pietà.
ovvio e più usitato, le cagionava un'invidia, un rodimento intollerabile. giusti,
oh che bel camposanto / da fare invidia ai vivi! piovene, 7-125: la
una ricchezza e precisione di vocaboli da far invidia aduno stilista. pavese, 7-174:
scarpa partiva domani, mi faceva un'invidia. tante cose poteva insegnarmi.
-far venire una persona in invidia altrui: renderla odiosa. guidotto
detto suo farà l'avversario suo venire in invidia dell'uditore, o in odio,
-morso, colpo, dente, vento dell'invidia: effetto deleterio che i discorsi dell'
lo 'impetuoso vento e ardente della invidia non dovesse percuotere se non l'alte
son nati, essendo trafitti dai morsi dell'invidia e oppressi dalla tirannia de'suoi
che i segreti strali / non teme dell'invidia, e non del tempo / tutto
: il dente, i morsi dell'invidia. concerne non l'invidioso ma l'
l'invidiato. -non avere invidia a qualcosa: reggerne il confronto.
fabbricarono... non ha avuto invidia alle miniere d'ungheria o di transilvania
transilvania. -non conoscere, ignorare l'invidia: essere immune da questo vizio;
, / cuopre gli oppressi e non conosce invidia. bacchelli, 1-ii-66: v'era
: in particolare, di non conoscere l'invidia sotto nessuno dei suoi tanti colori.
suoi tanti colori. -pieno d'invidia: invidioso o dispettoso in sommo grado
volgar., x-18: sono pieni d'invidia e di omicidio, di contenzione e
orgoglio corre irato / e pien d'invidia, al procelloso regno. -veleno
stimolo, peste, tarlo, verme dell'invidia: tormento che l'invidioso prova per
starà sempre inviluppato nella peste de l'invidia con gelosia d'altri e farà ridere
mi serpe in seno / di macilente invidia atro veleno. fiacchi, 122
[piattole] era già desto / d'invidia il verme, e si rodean nel
, da stimoli d'odio o d'invidia. tommaseo [s. v.]
.]: roso dal tarlo dell'invidia. 10. prov. proverbi
proverbi toscani, 169: astio e invidia non morì mai. l'invidia nacque
e invidia non morì mai. l'invidia nacque e morirà con gli uomini. se
e morirà con gli uomini. se l'invidia fosse febbre, tutto il mondo n'
n'avrebbe. ibidem, 171: l'invidia fa agli altri la fossa, e
, e poi vi casca dentro. l'invidia rode sé stessa... non
che carlo aveva fatto uccidere buoso per invidia. donato degli albanzani, 103:
alcuna cosa per compiacimento, né per invidia levando, dirò che cesare solo sia
. francesco da barberino, ii-166: invidia... /... è
lo 'mpe- tuoso vento e ardente della invidia non dovesse percuotere se non l'alte