(ant. alzare le corna): insuperbire; ribellarsi. dante, inf
conciosiacosa che il dar loro ansa da insuperbire, sia il danno di quella repubblica.
della sua cella, e per farlo insuperbire e attirare fama di santitade. cuoco,
persuadersi di questa verità, per non insuperbire nelle ore felici e non avvilirsi in quelle
di dare ai miei versi mi farebbero insuperbire, se io non vi scoprissi molto chiaramente
, 5-16: ah non ti faccia insuperbire orgoglio, / però ch'è fior
corna: mostrarsi pieni di insolenza, insuperbire. - abbassare, inchinare le corna:
miglior cotenna. -fare cotenna: insuperbire. g. m. cecchi,
, dà più ansa a colui da insuperbire e da far peggio il tiranno?
fa spessamente povertà fallire, / ricchezza insuperbire: / dea dunque l'uom desire /
un signore che avesse a fare visite da insuperbire; e, solleticando il suo amor
di cuore, che non ci dobbiamo insuperbire, né enfiare di stato prosperevole,
sempre di megliorare e di guardare di non insuperbire e dispregiare li difettuosi, né confidarvi
a i piedi del sole a non insuperbire cotanto delle loro grandezze...
ant. e letter. inorgoglire, insuperbire; rendere vanitoso, prepotente, presuntuoso
alto. -al figur.: gloriarsi, insuperbire; mostrare la propria superiorità.
cristianissimo pensiero dell'anima. -far insuperbire, far inorgoglire (una persona,
indomito, fiero. -andar fastoso: insuperbire, gloriarsi. ariosto, 27-121
o in rapporto con una specifica -presumere, insuperbire. proposta governativa di legge) del
, iii-729: -marchese, voi mi fate insuperbire. -marchese, voi mi formalizzate
colmigno. 2. figur. insuperbire, inorgoglirsi. dante, purg.
carte erudisce i pren- cipi a non insuperbire cotanto della loro grandezza; perché finalmente
-montare in gloria: rallegrarsi, vantarsi, insuperbire. leonardo, 2-106: montato in
, lodarsi, vantarsi; inorgoglirsi, insuperbire. bibbia volgar., x-93:
greci). -salire in greco: insuperbire. niccolò del rosso, vii-535 (
.]: 'grosseggiare',... insuperbire, far del grande, andare altiero
stracciolini. 2. ant. insuperbire; rendere vano, orgoglioso, presuntuoso
una sua lode può rallegrare e magari insuperbire un giovane autore: fra qualche anno
di cristo, i-7-2: non ti insuperbire della grandezza o vero bellezza del corpo
che in questo modo non potesse così insuperbire e immalvagire il loro animo. girone
onori supremi. — al rifl.: insuperbire. g. visconti, i-4-54
si impala. — figur. insuperbire. a. boito, 1-114:
insieme a noi la materia e d'insuperbire e d'impigrire. bandini, 2-i-225:
a dargli appoggio. -inorgoglirsi, insuperbire. lancellotti, 1-11: né questi
). 3. figur. insuperbire. d'inappartenenza. ma s'era
inorgoglisci). ant. inorgoglire, insuperbire. storia dei santi barlaam e giosafatte
. letter. alzare la cresta, insuperbire. pratesi, 3-17: posta nella
al vento d'inferocire e al mare d'insuperbire. 6. tr. far
una sua lode può rallegrare e magari insuperbire un giovane autore: fra qualche anno
con la particella pronom. vantarsi, insuperbire. - anche di animali. soderini
ingozza. -figur. inorgoglirsi, insuperbire, pavoneggiarsi. cesareo, 204:
bene a loro. 10. far insuperbire. ottimo, ii-188: qui [
al peso del sacerdozio. -fare insuperbire, inorgoglire. varchi, 22-18:
diventare orgoglioso, montare in superbia, insuperbire; andare orgoglioso, fiero; provare
boria, baldanza; mostrare superbia, insuperbire; andare orgoglioso, fiero; provare
di compiacimento, di soddisfazione; far insuperbire. gregorio ix volgar., 1-109
diventare insolente, arrogante, prepotente; insuperbire. -anche: acquistare ardimento, imbaldanzire
4. raro. rendere insolente; far insuperbire. = denom. da insolente.
di insolescère 'gonfiarsi d'orgoglio, insuperbire '. insolfanare e deriv.,
insoperbire e deriv., v. insuperbire e deriv. insoporato, agg.
(m'insupèrbo). ant. insuperbire. fazio, ii-7-70: or
. in-con valore illativo; cfr. insuperbire. insuperbènte (part. pres.
insuperbènte (part. pres. di insuperbire), agg. (anche insuperbente
. (insupèrbio). ant. insuperbire. giamboni, 4-288: per le
insuperbiménto, sm. raro. l'insuperbire; l'insuperbirsi; superbia, inorgoglimento
insuperbimento di parole e di fatti. insuperbire (ant. insoperbire), intr.
fa spessamente povertà fallire, / richeza insuperbire. bufi, 3-351: le altre
e visioni che aveva vedute non facessi insuperbire. dolce, 7-12: né volsero
mi guardò di buon occhio avete motivo d'insuperbire, perocché v'è destinata una sposa
ricompensa degli eroi, la gloria di veder insuperbire a diritto la madre. carducci,
non si possano delle loro trionfali grazie insuperbire né gloriare vanamente. boccaccio, vi-
243: a che del saper vostro / insuperbire, o miseri mortali? tassoni,
regali e le sue gentilezze ordinarie farebbero insuperbire la mia modestia, se non venisse
ove quell'empio / veggiam ne'fuggitivi insuperbire. -gonfiare impetuosamente (il mare
al vento d'inferocire e al mare d'insuperbire. 6. letter. insorgere incontenibilmente
contemplazione, la quale m'abbia a insuperbire. caro, 17-61: la roba
insuperbito (part. pass, di insuperbire), agg. (ant.
4. gonfiarsi di orgoglio, insuperbire. bracciolini, 2-14-17: qui tace
6. tr. rendere vanaglorioso; insuperbire, inorgoglire, esaltare. salvini
-ire giuso o suso: umiliarsi o insuperbire. dante, par., 7-98
. figur. ant. diventare baldanzoso, insuperbire. nardi, 32: dicevano che
della regina dei miei intendimenti mi fa insuperbire confermandoli. d'annunzio, v-i-ii:
boccaccio, i-123: quivi, senza insuperbire, quanto mi potrò in alto mantenere
da dio la retribuzione eterna per farci insuperbire. speroni, 1-3- 55:
speranze avare, e i mietenti a non insuperbire della non propria fatica.
e delle proprie capacità o azioni; insuperbire, per lo più a torto (
regali e le sue gentilezze ordinarie farebbero insuperbire la mia modestia, se non venisse
. -in par- tic.: fare insuperbire, fare inorgoglire. -anche assol.
più in modo eccessivo e forzato, insuperbire; andare in collera, dare in
. sorquidanza. -montare instato altero: insuperbire. sacchetti, 50: chi vince
guardò di buon occhio avete motivo d'insuperbire, perocché v'è destinata una sposa
della regina dei miei intendimenti mi fa insuperbire confermandoli: la scelta della s.
la mia forte rassegnazione m'avrebbe fatto insuperbire nobilmente in me stesso, e sorridere
arricchire e levare in onore per farlo insuperbire... molti ne 'nganna [
fatiche e sante operazioni incominciò a insuperbire. san efrem volgar.,
2. locuz. prendere orgogliaménto: insuperbire. latini, i-2610: tu per
montare in su perbia, insuperbire; andare orgoglioso, fiero;
di orgoglio, di compiacimento; far insuperbire. anonimo, i-524: in parvenza
orgoglio: farsi orgoglioso, arrogante; insuperbire, inorgoglire. giamboni, 8-1-19
; io fui sull'orlo del- l'insuperbire. baretti, 6-122: l'anno 1758
delle mele: divenire più esigente; insuperbire. g. m. cecchi,
arbor divenne. -mettere penne: insuperbire. cielo d'alcamo, 73
persuadersi di questa verità, per non insuperbire nelle ore febei e non avvilirsi in
-montare in gran pompa: inorgoglirsi; insuperbire. g. villani, 12-3:
1-7: ai cervi si porgeva occasione d'insuperbire, mentre vedevano alle portatili selve
agar, la qual vedendosi pregna cominciò a insuperbire contro a sarai. bembo, io-ix-14
mazzini, 3-392: non vi sentite insuperbire nell'anima tutta la potenza che spirava
di là dei suoi reali meriti; farlo insuperbire, farlo inorgoglire. l.
era più disposto a insuperbire che ad offendermi d'un co- tal
. -recarsi in altura: insuperbire. caro, i-138: v'escono
-per estens. considerarsi dappiù degli altri; insuperbire. cesari, ii-223: certo non
che di già vedendosi trionfante cominciava ad insuperbire. 3. l'ostacolare,
paragone di fragilità, o per non far insuperbire i congelati vapori di un vetro nei
o parlare con orgoglio, fieramente; insuperbire. - anche sostant. rotta di
la bile. 10. inorgoglire, insuperbire. nievo, 740: -ben detto
signore che avesse a fare visite da insuperbire. 2. altezzoso, sussiegoso (
. riempire di orgoglio, esaltare; far insuperbire. caro, 20-116: questo ti
credo possa dirsi [aggrandire] ancora insuperbire e star sul grande, come per esempio
. (rinsuperbisco, rinsuperbisci). insuperbire ancora o ulteriormente. tommaseo [s
s. v.]: 'rinsuperbire': insuperbire di nuovo o peggio.
, e intens., e da insuperbire (v.). rinsuzato
visioni che aveva vedute non lo facessi insuperbire. alessandro de'medici, 5-282: non
speranze avare e i mietenti a non insuperbire della non propria fatica. -che presiede
grande segnore, e però ne debbo insuperbire e le suore mi debbono servire »
sommesso: diventare ancora più tronfio, insuperbire ulteriormente. aretino, 20-199:
fa gonfiar lo stomaco. -far insuperbire. s. caterina da siena,
. intr. mostrare tracotanza, alterigia; insuperbire. bacchetti, 1-ii-478: stoltiziando e
12. locuz. -andare suso: insuperbire. lacofione, 73-43: l'ammiranza
: grande sconoscenza e svergognamento è a insuperbire quivi, ove iddio è umiliato. scala
; ridiventare minaccioso; avanzare pretese, insuperbire, diventare protervo. f. scarlatti
. tasso, 11-ii-5: non debbiamo insuperbire de'sepolcri de'maggiori né de'simulacri
, / non può per ora farmi insuperbire. tommaseo, 2-i-60: vo'sete la