correvi! manzoni, 104: v'insegno una verità, riservandomi ad avvertirvi,
: e qui [in creta] t'insegno / che l'erba alimo nasce e
? ». « se vuole, gliel'insegno io ». « grazie tanto..
anagnosta deha chiesa greca, e gl'insegno un po'd'italiano. = voce
imitazione di cristo, iii-48-4: io insegno senza strepito di parole, senza confusione
però t'assenno », cioè t'insegno e faccioti savio e cauto. varchi,
da sé 'e dal tema sisdcoxco 'insegno '. cfr. rigutini- cappuccini,
ora mi tratta male perché gli insegno a barcamenare nei bassi. palazzeschi, 1-536
mascalzone, farabutto, canaglia, ora ti insegno io ». = comp.
: intanto lavoro d'edizioni: terribilmente insegno grammatica latina a bambini, a impiegati
danno. pirandello, 7-159: te li insegno io quali sono i veri disgraziati,
7-159: va'va'! te li insegno io quali sono i veri disgraziati,
: dalla stessa radice di sisdoxco * insegno '). didascalismo, sm
dotta, gr. (da sisdoxcù 'insegno '). didatta, sm
tema del gr. sr. sdoxo * insegno '. didàttica, sf.
magistrati. fagiuoli, 1-6 69: gli insegno che non dia retta mai più a
/ con leggiadri apologhetti, / tutto insegno, ma per gioco, / nello inverno
oltre. tempo che insegno l'italiano che mi piace d'avere un
non curi quel che pel tuo ben t'insegno; / ma cercheresti, se tu
/ con leggiadri apologhetti, / tutto insegno, ma per gioco, / nello inverno
insegnarvi essere cortesi e liberali, io v'insegno essere fingardi e troppo tegnenti. bandello
. moravia, xiii-260: « ti insegno il twist »... la vide
, or che le vigne affetti / t'insegno a un tempo a non lasciar negletti
1-8-14: crepo s'io / non gl'insegno cantar la girométta. = dal
una faccia di cui, questo te insegno, / l'onda del mare percuote et
amendue i numeri. guadagnoli, 1-i-113: insegno che 'amo 'è coniugabile,
/ quanto in altro luogo e qui t'insegno / che l'erba alimo nasce e
per questo. carducci, iii-19-203: insegno da ventitré anni; e molti miei alunni
e ch'a me stesso a disarmar insegno / col cor privo d'amor, carco
? be', vi instrado io, v'insegno io. pavese, 7-57: volevo
da barberino, iii-75: però non t'insegno; / ch'io perderei ogni pegno
. 3. locuz. -glielo insegno io, gl1 insegnerò io, glielo
.. io indegnamente la reggo, ed insegno istituto civile e canonico, etica,
: or ora un poco a muoversi gl'insegno, / e lo fo sgranchire io
. guadagnali, 1-i-38: qui rettorica insegno ed eloquenza / nel pubblico liceo della
. / giochiamo e ch'i't'insegno, / con quel linguino intinto nel savore
signorine e quattro signore, alle quali insegno a ballare il walzer 'liscio '
: non son mastra di / scola né insegno a distesa né a compita. bocalosi
guadagnoli, ii-238: -dir che al popolo insegno la malizia! - / non c'
è questa, madona, 0 che insegno? / sete voi mata, a far
vile meccanico: o ch'io t'insegno una volta come si tratta co'gentiluomini
io non so insegnare il coraggio, insegno almeno la nettezza, la temperanza, la
più non ti guido e non t'insegno, / ma t'odo e miro e
. marinetti, 2-i-223: io v'insegno a disprezzare la morte, a nutrirvi
. benci, 1-83: ti insegno il mondo di certo mutarsi per questa
. demetrio. gioberti, 4-i-146: non insegno che come la filosofia origina da due
una parte soltanto dello scibile (un insegno). bacchetti, 2-xix-68: era
poco vale: / però no la t'insegno / chi io perdrei ogni pegno /
una faccia di cui, questo te insegno, / l'onda del mare percuote et
. se vuole, un'altra sera le insegno la bazzica e la petràngola.
sparnazzo. galileo, 3-4-514: io t'insegno che non la lontananza dell'oggetto,
io faccio grandi prodezze col primo e insegno a camminare alla seconda, perché la è
educare la sorellina di teresa: le insegno a leggere e a scrivere. leopardi
per questa via; ma io te insegno e provo / per lu testamento novu
. colletta, 2-ii-378: io non insegno il quietismo politico, che di tutte
? ma che paghe? da che insegno, io non ebbi mai che l'aumento
quali da che un pedagogo me le insegno, ho sempre tenute nel cervello, come
mia rammemorazione di vizi e di istorie insegno altrui di quelle cose che io danno
... io indegnamente la reggo ed insegno istituto civile e canonico, etica e
priego i vecchi, ricordo a'savi e insegno a'semplici che ruggano le donne di
10 chiamo a riposar. quivi gl'insegno / a convertire in nobile diletto /
nozze. cornoldi caminer, 30: insegno qui alle donne di abbandonare di buona
mani d'annibale, [marcello] insegno loro a vergognarsi di salvarsi in rotta
, da milano, da genova, insegno ai bolognesi, trenta anni fa, la
le leggi dell'amore non studio e non insegno, / ciascuno a suo talento uscir
6-245: o giovanaglia romana, io t'insegno: b. alamanni, i-iv-2-211
impara buone arti; non ti insegno acciò che solamente difendi li paurosi accusati
(1-iv-574): chiunque di questi carboni insegno di croce è tocco, tutto quello anno
io d'atterrire altrui l'arte gli insegno [agli uomini], e a ben
, ii-336: barocci mai in roma non insegno: diremo piuttosto che, studiando ne'
: or ora un poco a muoversi gl'insegno / grazia di quelle statue non osiamo sgrandire
che sarai tu vivendo come io ti insegno? -in lungo e in largo
bermensdr. idem, 191: io vi insegno il superuomo. l'uomo è qualche
per questa via; / ma io te insegno e provo / per lu testamento novu
giov. amendola, i-324: io t'insegno -esclama il 'guru'vedantino ammaestrando il suo
/ io chiamo a riposar. quivi gl'insegno / a convertire in nobile diletto /
, vile meccanico: o ch'io t'insegno una volta come si tratta co'gentiluomini
c. cederna, i-67: t'insegno io il relax svedese, ma mi occorre
empiriocriticismo. labriola, 1-iii-1003: dacché insegno qui... ho visto passare tante
. amendola, i-324: io t'insegno – esclama il 'guru'vedantino ammaestrando il
neocriticismo. labriola, 1-iii-1003: dacché insegno qui... ho visto passare tante