). infeodare, v. infeudare. inferèndo, agg. dir
infeudazione. = deriv. da infeudare; voce registrata dal tommaseo.
infeudante (part. pres. di infeudare), agg. che concede
l'infeudante e l'infeudato. infeudare (ant. infeodare), tr.
avendo sua cesarea maestà a dare ed infeudare lo stato di milano a qualche persona fuor
37: egli incominciò la pratica d'infeudare parma e piacenza. boterò, 9-54
della provincia. carducci, iii-6-256: infeudare di nuovo i comuni rimasti liberi.
tommaseo [s. v.]: infeudare uno stato minore a più potente,
ii-35: carlo il calvo si mosse ad infeudare della contea di barcellona uvifred, nomato
tommaseo [s. v.]: infeudare la coscienza, la penna.
. che il signor marchesino cerchi d'infeudare le nostre donne nel marchesato, bisogna
la città. panzini, iv-336: 4 infeudare '. nel senso figurato di rendersi
= lat. mediev. infeodare, infeudare (nel 1270); cfr. fr
infeudato (part. pass, di infeudare), agg. costituito come feudo
. infeudazióne (infeodazióne). l'infeudare, l'infeudarsi; concessione di un
, ladricciòlo. carducci, iii-6-256: infeudare di nuovo i comuni rimasti liberi;
de'monasteri non si potessero alienare, infeudare o impegnare, né dare a livello
degli amici. carducci, iii-6-256: infeudare di nuovo i comuni rimasti liberi; mercanteggiare
... a volere far consistere e infeudare perpetuamente un partito nell'adorazione costante di
. 7. concedere in feudo, infeudare. -anche, in senso generico:
^ monasteri non si potessero alienare, infeudare o impegnare né dare a livello senza
rivoltata contro, non si volle lasciare infeudare ad altri. = comp. dal
tr. (rinfèudo). ant. infeudare a propria volta. benvoglienti,
, con valore iter., e da infeudare (v.). rinfìammagióne
avendo sua cesarea maestà a dare ed infeudare lo stato di milano a qualche persone fuor
sub (v. sub1) e da infeudare (v.). subinfeudato
de luca, 1-1-73: la facoltà d'infeudare, o suffeudare, la quale,
sub (v. sub1) da [infeudare (v.). suffeudatàrio,