mentre sotto l'ombra dei rossi / corbézzoli indulge al suo genio. deledda, iii-157
la debita riflessione; che acconsente o indulge ad atti o a parole con troppa
e secondo [progetto] il messinese indulge al potente suggerimento cinquecentesco pur con divagazioni
esprime con estrema concisione, che non indulge a nulla di ozioso. cicognani,
chi è preso dai fumi del vino indulge a fantasiosi discorsi o narrazioni senza fine
fotteréccio, agg. raro. che indulge facilmente ai piaceri sessuali. batacchi
-in senso concreto: composizione letteraria che indulge a contenuti o a toni crepuscolari
due fanciulli. 4. che indulge a un'oziosa eloquenza; che si
e bevande gustosi e raffinati; che indulge volentieri ai piaceri della tavola; goloso
trasportare liberamente dal proprio estro; che indulge volentieri, e talvolta senza misura,
, sf. spettacolo o recitazione che indulge troppo agli effetti meramente esteriori; atteggiamento
del gigione; che mira o che indulge a facili effetti. gigionismo,
. da immoderato. -per estens. che indulge a sogni di granimmodernito, agg.
letter. che è naturalmente propenso o indulge ed è favorevole, in una determinata
. cicognani, vi-159: compatisce e indulge alla fragilità della carne, all'impeto
303: pur non sempre l'ambigua indulge all'illusione di coloro che la implorano
, da imperfezioni di stile; che indulge a modi, forme, atteggiamenti di
ideologie generali. 2. che indulge ad atteggiamenti intellettualistici, cerebrali.
agg. ingordo, goloso; che indulge ai piaceri della tavola; smodato nel
alla diffamazione e al ricatto, o indulge a modi pettegoli e scandalistici.
, uno scrittore); che non indulge a faciloneria o a superficialità; forbito
nel parlare o nello scrivere; che indulge, abitualmente od occasionalmente, a una
una immaginazione morbosa, macchinosa. -che indulge a effetti complicati e artificiosi (uno
tratta argomenti sanguinari e violenti, che indulge a effetti truculenti. nievo, 9-47
), agg. letter. che indulge a tecniche o a canoni artistici eccessivamente
di metafisicheggiare), agg. che indulge a discorsi o ad atteggiamenti apparentemente elevati
11. figur. che non indulge a leziosità, a elementi decorativi o
(femm. -trice). che indulge alla vanteria; che si abbandona ad
parte de'vinti. -che non indulge a eccessivi artifici retorici, che si
culta mensa / cerere e bacco ministrando indulge. a. m. salimbeni
o scenica sconcia, oscena, che indulge su scene, argomenti, fatti,
alle gozzoviglie, alle crapule, che indulge eccessivamente al mangiare e al bere.
non sempre l'ambigua [venezia] indulge all'illusione di coloro che la implorano
di strapossente estetica umana. -che indulge, che è incline o si fonda su
prosa. 3. pittore che indulge all'esteriorità decorativa e pomposa.
sotto l'ombra dei rossi / corbézzoli indulge al suo genio. = voce dotta
ninnolo da femmine perditempo. -che indulge all'ozio, indolente. pavese,
. -in par- tic.: che indulge alla rappresentazione di episodi, di scene
rivoluzionarismo. 3. che indulge a toni patetici, a un eccessivo
ferro, ma nelle contemplazioni. -che indulge al patetismo (un autore).
potesse generare poesia. y che indulge ai gusti più vieti del grande pubblico
; che è naturalmente incline, che indulge a qualcosa o vi è favorevole, propenso
plur. m. -1). chi indulge al pressapochismo, senza curare l'esattezza
generica naffermazione dei princìpi dell'89 che indulge al malcontento delle classi medie per il caro-
a un certo comportamento; che vi indulge per indole (in relazione con un
a un certo comportamento; che vi indulge per indole (per lo più in relazione
pugilato. gozzano, ii-317: imperterrita indulge al resupino, / al temerario -o
. pacato qo stile); che non indulge a eccessi espressivi, a enfasi (
punge. gozzano, ii-317: imperterrita indulge [miss ketty] al resupino,
: chi nel parlare o nello scrivere indulge a espressioni ridondanti, pletoriche, a
generica riaffermazione dei princìpi dell'89 che indulge al malcontento delle classi medie per il
-per estens.: chi in letteratura indulge eccessivamente al sentimentalismo. pezzi
ridere le donne sanguinarie. -che indulge a rappresentazioni cruente (un artista)
i trastulli, le danze; che indulge volentieri a burle, a motteggi (
trasportare liberamente dal proprio estro; che indulge volentieri e talvolta senza misura alla propria
plur. m. -i). chi indulge al sentimentalismo, all'eccesso svenevole dei
di morte o di profonda tristezza o vi indulge; cupo, tetro, lugubre,
impaccia. 17. che non indulge a ornamenti esteriori, a orpelli retorici
alla quale il sionismo in certo modo indulge. gobetti, 1-i-14: rispondo brevemente
smanceróso (smanzieróso), agg. che indulge a leziosaggini, a smancerie o anche
ingannare, a e o, anche, indulge moine mascherare lezioso capriccioso; che a
definizione nuova. -per estens. che indulge a sottigliezze eccessive nel ragionare; sofistico
. croce, ii-7-189: forse soverchio indulge nel dar rilievo ai luoghi, alla
riportare gli elementi essenziali, che non indulge nei particolari (un racconto, una
un soggetto pittorico). -anche: che indulge ai contrasti chiaroscurali e all'uso delle
trepévole), agg. ant. che indulge a scherzi e motteggi.
di vernacoleggiare), agg. che indulge a forme dialettali e vemacolari (una
pavia se n'andò. -che indulge a toni delicati e sentimentali (un
. 2. spreg. che indulge a una rappresentazione sem- plificatoria e caricaturale
'virtuista'. 2. che indulge in atteggiamenti o opinioni intransigentemente moralistiche.
tanto. vittimista, agg. che indulge al vittimismo, che ama atteggiarsi a
dello spettacolo o dello sport che non indulge ad atteggiamenti divistici. la repubblica
di pettegolezzi. – anche: chi indulge alla chiacchiera, in partic. malevola,
caratteristico del gigione; che mira o indulge a facili effetti. a.
gozzoviglioso, agg. scherz. che indulge a gozzoviglie. – anche sostant.
. (femm. -trice). che indulge ad acquisti frequenti e inutili; iperconsumista
. chi, superatiglianni dell'adolescenza, indulge ad atteggiamenti immaturi, abbigliamento, acconciature,