eoa, la lena a'suoi destrieri incuora. 2. figur. l'
eoa, la lena a'suoi destrieri incuora, / non della speme del trifoglio eterno
vecchia che corrompe la giovane e la incuora a darsi altrui per oro, e
). che infonde coraggio, che incuora. patrizi, i-305: più
alfieri, 8-133: al ben oprar m'incuora / l'amor tuo, di cui
eoa, la lena a'suoi destrieri incuora. carducci, iii-1-501: sul dolce
, / quel dolce riso che virtude incuora. idem, iii-9-74: il tipo della
bellezza e per la stessa sua debolezza incuora il furore dei gentili pensieri e delle grandi
incorossi. correr, vi-192: t'incuora; / per trovarmi insisti, spia
la fragranza fervida e sottile / m'incuora sì che nell'infesta sorte / e
ii-1026: in quella epistola il verseggiatore incuora il poeta... a lasciare il
eoa, la lena a'suoi destrieri incuora / non della speme del trifoglio eterno
ii-1026: in quella epistola il verseggiatore incuora il poeta... a lasciare il
ii-1026: in quella epistola il verseggiatore incuora il poeta (così diciamo noi:
il quale sono in cordiali rapporti, mi incuora ad esecrare il vizio [di accumulare
/ eoa, la lena a'suoi destrieri incuora / non della speme del trifoglio eterno
eoa, la lena a'suoi destrieri incuora. verga, ii-47: il sole sormontava
egli avrebbe detto non accuora, ma incuora senza veruna offesa del verso e senza