ma lasciàn bradamante, e non v'incresca / udir che così resti in quello
/ dovete di bisogno, o non v'incresca / ch'io vada altra pastura a
or lasciam questo e d'udir non t'incresca / un'altra mia virtù cardinalesca.
s'affanna, e non par che gl'incresca, / acciò che questa carne non
/ prego sovente che di me gl'incresca; / poi mi risento e dico:
lume più qua, e non v'incresca infin tanto che io abbia fatte le code
al mio vario sogno / non t'incresca assentir l'ultimo riso. -per
la volpe: « di ciò non t'incresca: / chi vuol de'grossi nel
io non ti posso dir quanto m'incresca / del mio signor, che sia rimasto
poliziano, rime, 181: non t'incresca l'aspettare; / ch'i'non
. spolverini, xxx-1-20: non gl'incresca o curi / se 'l tronco altero
altro che damascine, e non t'incresca / dir che dietro al baccel venga la
bello, / deh! non t'incresca e non aver temenza / se io,
, e dell'afflitta gente / t'incresca, a torto depredata e bruna. colletta
né può far forza che di me gl'incresca, / quand'in un gentil core
. giamboni, 7-2: non v'incresca d'usare questi libri quando di leggere
carducci, 321: non v'incresca, per dio, di questa italia /
, non se ne penta; né le incresca d'avermi compiaciuto: ma cerchi di
bianco da siena, 29: non v'incresca di far penitenza / delle vostre maline
. arici, i-197: non t'incresca ir lento / inanzi, e soffermarti ove
sorte, e non di te t'incresca, / che per indiligenza e poca cura
alcun. passavanti, 39: non ci incresca adunque, dilettissimi miei, sofferire alquanto
a doppio ardo e par che non m'incresca. galileo, 5-225: l'ariosto
, inf., 27-24: non t'incresca restare a parlar meco: / vedi
anni miei nel fiore, / t'incresca e l'egra mia speranza aita.
proferte, / acciò che men gl'incresca il star rinchiusa. / al cui detto
voglia, / dirò, perché n'incresca / a la mia donna, / com'
costei, / cominciai, non t'incresca quel ch'i'dico. boccaccio, vi-141
frezzi, i-10-135: deh! non v'incresca che alquanto qui stia, /
/ e che di sua virginità gl'incresca, / che 'l fer gigante non la
degli anni miei nel fiore, / t'incresca. latti, 8-138: o s'
a doppio ardo e par che non m'incresca. guarini, 434: vidi
sorte, e non di te t'incresca. bandello, 1-34 (i-421):
pel caldo stabulato, or non ti incresca / tenere esso cavai sera e mattina
tanaglia, 2-338: or non ti incresca / tenere esso cavai sera e mattina
ti tiene sì fredo e di me t'incresca che per te moro. ariosto 1-78
. alfieri, i-154: deh non v'incresca il gir ruota scannellata intorno alla
gnele diceste: e perciò non vi incresca il portarlo [l'anello] a
ad ogni or, non par gl'incresca. = dal lat. tardo ghriphus
miei, che la fatica non v'incresca né metta paura, né la vanagloria
madri d'imbelle prole / v'incresca esser nomate. cattaneo, iii
vii-13: molto pare che ad alquanti incresca la povertà. petrarca, 89-4: lungo
v'è cosa di te che più m'incresca; / fingiti abbomi- nevole ai miei
s'affanna, e non par che gl'incresca, / acciò che questa carne non
aretino, 1-99: quando non t'incresca, forniremmo di sciorre il sacco.
qualch'altro. -stacci tanto che t'incresca. maggi, 147: odi, se
me sereno, / ched e'v'incresca de le mie gravezze? cino,
poco non mi parrà che te n'incresca. cellini, 1-29 (78):
inf., 27-23: non t'incresca restare a parlar meco. alfani, xxxv-11-
marino, xiii-282: spettator, non t'incresca / con lieve piuma e fresca /
, a cui sospesiti / non t'incresca lasciar. niccolini, 2-2-10: ahi quanto
, 5-83: deh! non t'incresca / ch'a te compagno, a me
dole. salviani, 15: non v'incresca se starete un poco a disagio.
pesce. benivieni, 119: non ti incresca di avere fatta questa opera, quando
fin che di sua viltade al mondo incresca! 4. provare pietà,
anni miei nel fiore, / t'incresca e l'egra mia speranza aita. s
deh, signor, di me t'incresca, / che nel fior dell'età,
beltà di donne, / non v'incresca, per dio, di questa italia /
/ caldo ti reco, non t'incresca. pascoli, ii-273: io vi concedo
l'altro, di te t'incresca, / che per indiligenza e poca cura
s'affanna, e non par che gl'incresca, / acciò che questa carne [
la creder vuo'che glie ne incresca. davila, 96: era stimato
forse alquanto tardo, / non t'incresca restare a parlar meco. ottimo, i-460
forse alquanto tardo, / non t'incresca restare a parlar meco. =
maggior ristoro, udir deh! non t'incresca / quello che intorno ad essa ragionammo
, vii-133: al negligente sempre par eh'incresca: / onde nel verno muore,
dovete di bisogno, o non v'incresca / ch'io vada altra pastura a procacciarmi
verrà già mai a cui di me incresca, / ch'i'esca d'esto
forse alquanto tardo, / non t'incresca restare a parlar meco. gherardi, iii-97
il divino aiuto e mai non gl'incresca né si sconforti. boccaccio, 21-29-61
f. doni, 1-73: non vi incresca avvisarmi quando sperate pubblicare...
non avere paura, né non ti incresca la lunghezza della tua fatica. sercambi
e ponetici fine; / e non v'incresca di far penitenza / delle vostre maline
gran pezzo ragionarne teco: / non t'incresca venir a la mia scola. l
forse alquanto tardo, / non t'incresca restare a parlar meco. idem, par
dove non mai del suo desir le incresca? nievo, 640: cercavamo del
. scaramuccia, 197: non t'incresca di reiterar più volte una medesima mem-
non è che del tuo stato non m'incresca; / ma pur convien che io
/ e non è cuosa che ad amante incresca, / mil- lite idoneo in l'
forse alquanto tardo, / non t'incresca restare a parlar meco. idem,
. benivieni, 119: non ti incresca di avere fatta questa opera, quando
corona de'monaci, 98: non v'incresca di rifrenarla [la lingua],
vii-133: al negligente sempre par ch'incresca: / onde nel verno muore, o
, /... or non ti incresca / tenere esso cavai sera e mattina
93: di me. signor, te incresca: / e appresso questo sento maggior
: madri d'imbelle prole / v'incresca esser nomate. poerio, 3-72:
1-1-27: messer, acciò che non c'incresca la via, montate in sul nostro
concesso di ragionar l'ordinario, non incresca, prego, ad alcuno di voi.
, / anzi ozio e reposo par gl'incresca. bibbiena, xxv-1-12: se è
unite /... non v'incresca i versi miei / chete ascoltar, ché
, /... / non t'incresca restare a parlar meco. cavalca,
: -e'non sarà però che non m'incresca / del poverino; fuor di casa
a più d'un di quella impresa incresca. vita di gio. gastone i,
ii-129: ella ha sete! né t'incresca / di portarle tu da bere.
somministrando, basterà a fare che non incresca ai poveri capi di famiglia il tener
f. doni, 1-73: non vi incresca avvisarmi quando sperate pubblicare, col mezzo
cautela e per mia satisfazzione non li incresca, prima che alla lezzione di qualunche d'
materia s'have, / né v'incresca il lassar le molli piume, / da
/ ragghiando forte, per che non v'incresca, / quanti ne sono in perosa
. scaramuccia, 197: non t'incresca di reiterar più volte una medesima membrificazione
tua amistate. muratori, 6-346: gl'incresca e gli faccia male al cuore il
rimuovesse dall'intaccare la verità, non le incresca di ricorrere per questa volta alla dottrina
pallavicino, 1-514: che non t'incresca di star presente con riverenza di corpo
forteguerri, 21-75: deh, non v'incresca che a cercar di lor / io
], i-45-4: ancor non vo't'incresca d'ascoltarmi: / alquanti motti ch'
tasso, 5-83: deh! non t'incresca / ch'a te cassieri, 1-181
». foscolo, xvti-139: non t'incresca ai parlare talvolta di me con la
a confortare che l'aspettar non t'incresca. della casa, 5-iii-329: dèesi lasciare
di voi e non di me v'incresca. 10. perdurare.
chi non ti conosce e non ti sente incresca al mondo e a se stesso.
materia. selva, 5-302: non t'incresca (ella seguitò) il risalire la
: a mostrar ch'un po'dime gl'incresca, / come davanti un'esca / [
nulla?.. / nullache non t'incresca? nievo, 471: credi tu che
me sereno, / ched e'v'incresca de le mie gravezze? / non
/ però, madonna, non v'incresca gravi, / s'amor vi sforza,
fa'che di me sua serva ornai gli incresca. -rifl. liberarsi da vincoli
me sereno, / ched e'v'incresca de le mie gravezze? / non credo
serdini, 1-238: deh, non v'incresca la spesa e l'affanno, /
cartoccio, tizzoncin, non me ne incresca. pea, 7-103: da qualunque
n. secchi, 1-24: non t'incresca del travaglio, gioia mia, poi
/ ragghiando forte, perché non v'incresca. cammelli, 99: vedendo di cambiar
temo ormai che il mio cantar v'incresca / e stanco d'ascoltarmi ognu si
. leopardi, 741: non v'incresca / di dirmi, se vi par,
, / a ciò che meno c'incresca il cammino, / il bo', che
affanna, e non par che gl'incresca, / acciò che questa carne non s'