ella ed esso / è più costante in incolpar se stesso. gioberti, ii-83
ed esso / e più costante in incolpar se stesso. marino, 12-200:
egli non doveva per iscusa di sé incolpar la sua donna. molatesti, 63
o giudici, ch'egli medesimo possa altri incolpar che se stesso. foscolo, ii-128
cavallieri. guarini, 181: non incolpar le stelle, / ché noi soli a
volte odo i primati della nostra città incolpar ora l'infecondità delle terre, ora
/ ognun di lor delle sventure loro / incolpar con linguaccia invelenita / di noi numi
ed esso / è più costante in incolpar se stesso. zilioli, iii-28: il
volte odo i primati della nostra città incolpar ora l'infecondità delle terre, ora
me morò meschino, / per non incolpar lei de la mia morte. cantalicio,
volte odo i primati della nostra città incolpar ora l'infecondità delle terre, ora
, n-74: gran fallo sarebbe l'incolpar di ciò la natura, che ha sapientissimamente
5-iii-122: sia contenta di perdonarmi e d'incolpar di ciò le podagre o chiragre che
ella ed esso / è più costante in incolpar se stesso. marino, 4-41:
rossore arrogarsi questa impresa di ammaestrar e incolpar gli scrittori profani e scandalosi. muratori
ognun di lor delle sventure loro / incolpar con linguaccia invelenita / di noi numi
si raduna, / non si deve incolpar se non fortuna. = comp.
i-64: assorda te, non m'incolpar la tromba / di fama onde il mio
243: d'insolita scarsezza / non s'incolpar le zolle, e troppo carca /
ella ed esso / è più costante in incolpar se stesso. segneri, i-49:
ed esso / è più costante in incolpar se stesso. annotazioni sopra il decameron
dicendo che li suoi emuli non mancheriano d'incolpar questa tardità sua. viaggio di i