: quando bagnati son, com'i'v'incarno, / si ciban di cocomar per
che a forza accresco, impinguo e incarno. salvini, 41-323: egli citò
/ senti, come nel cuore i dardi incarno. -intr. (anche con la
anno in anno / sola pingendo levemente incarno! giusti, i-411: serberò affetti
né col mio stile il suo bel viso incarno. a. pucci, ix-409:
: quando bagnati son, com'i'v'incarno, / si ciban di cocomar per
canto i rami suoi, né pure incarno / col mio stil basso sue bellezze conte
che a forza accresco, impinguo e incarno; / posiamei dunque e prepariamo intanto
per agonizzare sopra d'un tronco, m'incarno. giuglaris, 44: adulto,
e femon audaci fluttuanti / sotto l'incarno delle colme corbe. sbarbaro, 4-27:
quello sfioccante latte ch'ebolle. / ne incarno i fantasmi scheletrei gelidi del pensiero /