leonardi, iii-1044: se la morte fosse in mia mano, chiamo di nuovo iddio
mia mano, chiamo di nuovo iddio in testimonio ch'io non le avrei mai fatto
foscolo, xv-327: da quel dì in poi ho avute poche ore senza dolori
rari crateghi torminali detti 'ciavardelli', spinibianchi in gran quantità, frassini, ornielli e crognoli
disenterico con tormini acutissimi a quali s'accompagnò in un medesimo tempo la febbre. algarotti
: vedi che villani fantasmi s'intrawersano in capo ai mortali e pure ordinariamente niun fondamento
spezialmente al solo udirli tremar l'anima in corpo alla gente impastata di paure.
tornabuona). documenti delle scienze fisiche in toscana, 14-3-8: nel codice
, i-57: monsignor niccolò tomabuoni [portò in toscana] l'erba da lui detta
, che nel sec. xvi introdusse in toscana la coltivazione di tale pianta.
utilitaristico, opportunistico. bandonerà in te, se non ci vedrà il suo
quello che ispira le attività economiche, in forza del quale si mira a ottenere,
che non desideravano affatto trovarsi esposti, in piena pianura, alle furie di qualche 'tornado'
qualche 'tornado', avevano rimesso i cavalli in corsa. c. e. gadda,
con scafo a catamarano e due derive, in grado di raggiungere alte velocità.
vi sta sotto. que, nulla in comune che non rispecchi il sordido egoismo e
. ghislanzoni, 18-44: lattanzio, che in altri fornimenti de panni de seda e de
il garo stemperato coll'aceto solevano portare in tavola a principio insieme con l'insalata
lauta vivanda, io venga a portarvi in tavola, come per tornagusto, alcune
vostra signoria, che potrà particolarmente chiedere in mio nome una travacca o sparviero con le
di tomamento'. 2. trasformazione in un ciclo biologico. chiose al 'de
lo suo tomamento un solo puntò, in niuna maniera di mondo. = nome
.: che fa ritorno a casa, in patria, da un'impresa, da
5-487: 1 facinorosi fuggivano dal luogo in cui si usava più rigore, in
in cui si usava più rigore, in quello cui si procedeva più rimessamente:
cacciati e tornanti a vicenda da un luogo in un altro, sempre si mantenevano.
. de amicis, xii-320: famiglie intere in abito di campagna, tornanti dai bagni
3. che si determina nuovamente in un ciclo ricorrente (una stagione)
da tornante sulla destra, è ritenuto in campo all'80%. 6. ant
vinto. tornante2, sm. in un tracciato stradale o ferroviario, curva
gradi, realizzata per collegare due rettifili in zone di montagna. de amicis
», settembre 1988], 6: in realtà, il campo dei rapporti tra
. { tórno). recarsi nuovamente in un luogo da cui ci si era
a casa tornatasi, mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno. bisticci,
la bella angelica, e per lei / in india, in media, in tartaria
, e per lei / in india, in media, in tartaria lasciato / avea
/ in india, in media, in tartaria lasciato / avea infiniti et immortai trofei
/ avea infiniti et immortai trofei, / in ponente con essa era tornato. c
fermo, che le nostre genti torneranno in italia. tasso, iv-90: il raso
inghilterra partiti, per tornare a vivere in francia alle case loro, co'l
benefizio dell'editto. fagiuoli, x-116: in questa quaresima, / come adesso,
cesarotti, 1-xxxiv-152: quindi fu egli in libertà di tornar alla sospirata sua roma
tornava don rodrigo a casa sua, in milano. nievo, 500: quando fu
apostulos, e mi tomai verso casa rivolgendo in capo e spiro e l'algaura,
altra volta tornasse il consiglio. -rientrare in una stanza dalla quale si è usciti
da sua parte ti dico che mandi tosto in ioep- pe tuoi messi al suo servo
appostolo simone... lo quale toma in casa di simone coiaio. boccaccio,
dee., 2-5 (1-iv-127): in sul vespro la mandò all'albergo dove
o da qualcuno che si è lasciato in un luogo; riaccostarsi, riavvicinarsi a
-giungere dall'aldilà, far ritorno in questo mondo. tasso, 13-ii-286
svolto un dato incarico o mansione, in partic. un'ambasciata. novellino,
altri perché immaginarono o che egli avesse in grado che si tornasse a lui prestamente,
stesso della povertà. -ascendere in cielo (cristo risorto). a
. -ricongiungersi, riunirsi con qualcuno (in partic. con la persona amata)
lorenzo de'medici, 11-321: essendo già in cammino per tornare al suo tanto desiderato
più ripercorrendo il medesimo cammino; rifare in senso inverso il percorso fatto nell'andare (
una strada. faba, xxviii-16: in la tua pigola demoranga se fa multi
, 12-97: chi- rón si volse in su la destra poppa, / e disse
base al termine di una spedizione, in partic. di un attacco aereo.
più piacente, / tornerà l'acqua in su d'ogni riviera, / it cieco
una legge, altro è introdurre emendamenti in una legge. una legge può essere emendata
alle mani d'i padri. -riaffluire in un determinato mercato o luogo (il
cavour, iii-239: il primo pagamento in numerario si farà quando la compra delle
un gesto o un'azione; insistere in un atteggiamento. f f
quando uno gli parla non lo guarda mai in viso,... il che
faccia anco con fatica, e col guardar in alto, o con una semplice guardatura
e che non torrò mai più a compiere in simiglianti angustie. algarotti, 1-x-325:
migliore emendazione possibile dalla ristam- a, in caso che si eseguisca. borgese, 6-37
attività, o a ripresentarsi o a essere in un certo modo, con determinate caratteristiche
divinità e acquistare quella somma dilettazione, in che consiste la perfezione e felicità di
ha inviluppato il capo del unitolo / in modo che n'avrà pena e martora.
passar la notte in una taverna ai galata in mezzo a una brigata di marinai,
di marinai, con un bicchiere di birra in mano e una pipa di gesso fra
entità senza vita? -comunicare in maniera clamorosa una notizia (anche dei
ancora di piombo, / urlavano, in tutto tondo, / ch'era scoppiata la
8-733: un'urlata generale gli ha troncato in bocca la citazione. ma se lui
fece una smorfia terribile e gli scaraventò in faccia un'urlata quale mio cugino non
aere. 2. che parla in modo stentoreo ma vano. liburnio,
pascoli, 281: nella notte, solo in mezzo a tanta / gente; '
grido forte, acuto e prolungato, in partic. che esprime dolore, disperazione
/ che gli venne disio d'andare in barca. / ma bene invano e i
s'arrestò e il legno non andò in mille pezzi. deledda, iv-550: si
: « adesso facciamo una bella corsa in campagna ». approvammo con un urlo
parole proferite a voce molto elevata e in partic. con tono concitato e rabbioso
che si allontana come se si rintanasse in una foresta. -suono lacerante e
allarme., e l'inedia atroce in un letto di cimici., eh!
ero- strato non sono sufficienti le eccentricità in fialetta. d. origlia, 1-54
restare ammutolito, allibito per lo più in seguito a spavento. buonarroti il giovane
acqua fresca, replicare / s'udiano in coro per intercalare. pascoli, 461:
gettiamo i nostri uriacci, / come cani in abbandono / fuor dell'uscio. bechi
vari, destinato a molteplici usi, in partic. al contenimento di liquidi o semiliquidi
, i-4-227: cinque delle quali aveano in mano certe urne piene di monete coniate
che il buon aceste /... in don gli diede, / molt'ume
modello egregio. -lacrimatoio (in partic. nelle espressioni urna lacrimale o
n. 2). - anche in un contesto figur. petrarca, 234-6
letticciuol, che requie eri e conforto / in tanti affanni, di che dogliose urne
. tasso, i-74: mesta canzone in queste selve chiusa, / tra l'ombre
, / e lasciala cadere, spezzata in sulla spiaggia. 2. recipiente
che la pioggia ingagliardisse, avevano raccolto in un'urna il cenere di cesare.
dioniso e opera di efesto. / in essa stanno le bianche tue ossa, o
fuor stampato parte: / « troppo in lui amor, troppo in altri durezza »
/ « troppo in lui amor, troppo in altri durezza ». tasso, 13-i-
famoso padre, / candida e pura in vesti oscure ed adre, / fior
sol levante / mi comporresti l'urna in tra gli allori, / l'ombra chiamando
14-41: ecco l'ore notturne / in cui le tombe s'aprono e i fantasmi
omero e i bardi / senz'urna, in qualche fosso. -in età medievale
lilla scoprì per me una santa bambina in raso bianco costellato di pagliuzze d'oro.
; bossolo. ariosto, 30-23: in duo brevi ch'avean simigliante / et ugual
59: il suo con gli altri nomi in un riduce / in un urna, onde
con gli altri nomi in un riduce / in un urna, onde poscia estratti foro
le schedole, mentre i suffragi erano in procinto. berchet, 47: son sette
/ ciascun vi s'accosta col tremito in cor. gramsci, 11-159: il partito
carducci, ii-18-300: pare che abbia suscitato in alto una gran paura per il ricorso
l'adda, che 'l tesino / soverchia in suo cammino, / che ampio al
anche, una persona determinata) considerato in quanto pervaso da sentimenti, da passioni
pervaso da sentimenti, da passioni o in quanto caratterizzato in sommo grado da una
, da passioni o in quanto caratterizzato in sommo grado da una determinata qualità.
. -con riferimento al cuore, in quanto sede di ricordi, di sentimenti
tanto più temprato dalla pietà, lo rinvengo in aquario. graf, 5-938: io
che contiene le spore; sporangio. - in partic.: nei muschi, sporogonìo
, 1518: 'urna':... in botanica si dà questo nome a un
, ascidio. 8. metrol. in roma antica, unità di misura di capacità
cellini, 1-31 (86): accadde in questo tempo che in certi vasi,
86): accadde in questo tempo che in certi vasi, i quali erano urnette
nevi odorose. lanzi, 1-2-114: anche in una umetta etnisca vedesi un uomo pur
umetta etnisca vedesi un uomo pur terminato in delfino con una clamide all'uso eorico
all'uso eorico, e con un gladio in mano. betteioni, 1-66: ne
. betteioni, 1-66: ne composi in una breve umetta / con le mie man
insieme li vincono. cattaneo, i-1-343: in mezzo sono le dimore dell'uro e
urobattèrio, sm. biol. batterio, in partic. dei generi bacillo e sarcina
che, riassorbita dai vasi intersonali, entra in circolo per venire poi eliminata con le
poi eliminata con le urine e trasformata in urobilina. = voce dotta, comp
urobilina con le urine, che si osserva in partic. in stati di sofferenza epatica
urine, che si osserva in partic. in stati di sofferenza epatica e nelle anemie
borsa. lessona, 1518: 'urocele': in chirurgia, tumore formato dall'infiltrazione dell'
di sacco che comunica con i celomi in rapporto con le gonadi o con il
cui appartengono molte specie terrestri, diffuse in partic. in africa. = voce
specie terrestri, diffuse in partic. in africa. = voce dotta, lat
piumaggio di colore prevalentemente azzurro, diffuso in india, birmania, thailandia e cina.
appartengono una sessantina di specie parassite, in partic. delle fanerogame, sulle cui
v. caudato, n. 7) in prevalenza acquatici, con corpo lacertiforme allungato
. nei vertebrati, parte della cloaca in cui sboccano gli ureteri e i dotti genitali
studio della fisiopatologia delle vie urinarie, in partic. delle caratteristiche fisiologiche e patologiche
pazzie; e tanto di queste sono in tal tempo di urogalli occupati, che.
dell'acido cloridrico nello stomaco, usato in passato per la cura delle ulcere gastro-
patologie. -anche: il reparto ospedaliero in cui si curano i malati affetti da
. zool. stemite dei segmenti addospecialista in urologia; studioso di urologia. pepsinogeno,
'urologo': medico specialista delle vie uriaumenta in partic. in caso di malattie gastrointestina =
specialista delle vie uriaumenta in partic. in caso di malattie gastrointestina = voce dotta
, rivestita superiormente di dufe squame foggiate in lunghi aculei disposti a verticilli.
di roditori della sottofamiglia murini, diffusi in australia, nuova guinea e nelle isole
zool. famiglia di rettili ofidi diffusi in india e nello sri lanka; privi di
, sm. omit. ghiandola adiposa presente in quasi tutti gli uccelli, ma particolarmente
anfibi dell'ordine degli anuri, fuso in molte specie con la vertebra caudale.
171: 'hurrà': chi usasse questa esclamazione in luogo di * vìva'(e alcuni
urrà, mia bella! / (rossa in cima a le colline / sta l'
le colline / sta l'aurora). in sella! in sella! tecchi, 13-58
sta l'aurora). in sella! in sella! tecchi, 13-58: renzo
incitamento a combattere o annuncio di assalto in una battaglia. pisacane, v-200:
biochim. porfìrina normalmente presente nelle urine in minime quantità e, in determinate condizioni
presente nelle urine in minime quantità e, in determinate condizioni patologiche, in quantità molto
e, in determinate condizioni patologiche, in quantità molto più elevate.
, sm. biochim. sostanza presente in piccole quantità nelle urine e nelle feci di
biochim. composto organico che si trasforma in urorubina per esposizione alla luce del sole
originarie della regione mediterranea e comuni anche in italia negli incolti e lungo le strade
presentano i semi provveduti d'un'appendice in forma di coda. = voce dotta
del iii millennio a. c. in mesopotamia, nella siria settentrionale e in
in mesopotamia, nella siria settentrionale e in armenia, e annessa nel 1365 all'impero
comprendente specie erbacee annuali e perenni, in prevalenza sudafricana, a cui appartiene t
ursinia anthemoides, coltivata come pianta ornamentale in eu ropa; ha foglie
, muso troncato, narici piccole, in parte chiudibili per mezzo di una valvola
più nell'espressione avere, prendere in urta qualcuno). serdonati [
serdonati [tommaseo]: egli l'ha in urta. garzoni, 7-279: prese
. garzoni, 7-279: prese tanto in urta il femineo sesso, che quante temine
trattate. giuglaris, 2-466: piglia in urta quelli, che prima più de suoi
, ancorché sieno scemi. -essere in urta: essere in forte contrasto, dissenso
. -essere in urta: essere in forte contrasto, dissenso. ariosto,
ariosto, 31-41: s'ebbero un tempo in urta e in gran dispetto / per
: s'ebbero un tempo in urta e in gran dispetto / per truffaldin, che
urta': lo stesso che 'in odio, in dispetto'. è modo lom
molto necessario per smaccare certi signoracci, che in casa altmi boriosamente volendo fare il padrone
la prima punta, se volete cavarne in cambio della seconda punta un rovescio, potete
, potete farlo; avvertendo di urtarla in fuora, e acconsentendo l'avversario tale
, tal che a pena mi potea tenir in pè, tanto era lasso e straco
quella che fa saltare un corpo urtante in un piano solido: ma soggiungo io l'
, tra gli urtanti animali, essere in giudicio simili ad alexandre. 2
... io sto così così in questo urtantissimo clima. ma v'è ciro
pacatezza gelida, urtante, ma che in livia acuiva l'ardore. -che ferisce
-trave che, nell'invasatura di una nave in costruzione, viene applicata tra i vasi
a un tratto, mi sentii urtare in un braccio, mi voltai, era un
partic. riferimento a veicoli che entrano in collisione). - anche sostant.
. chiari, 1-i-133: quando entrammo in una strada più larga ciò seguì senz'
gli par più perigliosa, si lancia in mezzo a tonda, e 'n giro
, con impeto il nemico, affrontarlo in battaglia o in duello, in partic.
il nemico, affrontarlo in battaglia o in duello, in partic. all'arma
affrontarlo in battaglia o in duello, in partic. all'arma bianca, a
all'impeto con cui furono urtati e andarono in volta. pascoli, i-365: sbarcato
spumoso e gonfio. tasso, 5-28: in quel punto mille spade ardenti / furon
difesa a mille a mille, / mentre in schegge sen van gl'instessi ceni,
talor due ingelositi tori / per tarmata giovenca in pugna orrenda / s'urtano audaci.
(un fenomeno naturale o atmosferico, in partic. il vento, le onde
e percuote, / vento che chiuso freme in antri cupi, / tremoto che la
. adimari, 3-27: due fiumi in un letto urtansi insieme. giovanetti, i-89
giovanetti, i-89: s'udiro urtarsi in fera giostra i venti. campailla, 8-114
8-114: si urtano tonde, e in suon, ch'il tuono eguaglia / bianca
il tuono eguaglia / bianca nube di spuma in alto spinge. cesarotti, 1-ii-213:
irate / onde sul lido, o centoventi in bosco, 7 o cento in cento
centoventi in bosco, 7 o cento in cento colli opposti rivi, / forse
-accostare, far cozzare lievemente i bicchieri in un brindisi. pascarella, 1-17
tre bicchieri che mandarono un trillo allegro in quello stanzone triste. -sbattere, far
cozzare una parte del proprio corpo, in partic. il capo, contro quella altrui
grossi uomini abbracciati, che si sgolavano in coro..., ogni po'urtavano
fuoco e di gelo / si fa in un tempo, e non lo muove un
monsieur, caparra per lo passato onde urtarmi in questa maniera. giraud, 2-232:
di lampedusa, 321: temo di aver in qualche modo urtato vostra cugina. pavese
tu [firenze] farai grandi assai e in poco tempo, e quali si invidieranno
di urtarci; ma ci siamo ritirati in tempo tutti e due, sgomentati dal
, sgomentati dal pensiero di veder crollare in un momento tedifizio innalzato con tanto industria
1-178: so che possanza / è molta in te; che a viva forza urtarla
smalto, / qual mal spalmato legno in duro scoglio / mi spinge, urta,
più al mezo dì, per urtare in essa: e per ciò rimaneva già ella
g. bassani, 5-148: chiuso in questi pensieri che gli stringevano il cuore
questi pensieri che gli stringevano il cuore in una morsa d'angoscia, urtando nella gente
10. entrare violentemente, bruscamente in contatto, scontrarsi, cozzare con un
riferimento a soggetti inanimati, e, in partic., a un moto ondoso violento
lii-6-21: le artiglierie, che non tirano in giù, passano disopra, ovvero urtano
perché nell'ora specialmente del crescere urtava in quelle materie con impeto così fiero, che
foce ascosi / urtò, s'aprì ingoiato in un momento. pascoli, 755:
lucia, la quale, dopo aver asciugate in segreto le lacrime, alzò la testa
. duoao, lii-15-104: quando urtano in uno squadrone ben serrano insieme, pochissimo
, il passarle, e il mettere in fuga quelli che le difendevano fu un'
persone, con una folla che procede in direzione contraria. - anche sostant.
la fuga de'suoi, né rimettere in ordinanza i tedeschi, i quali in un
rimettere in ordinanza i tedeschi, i quali in un istante erano stati disordinati dall'urtar
12. spirare, soffiare con forza in una determinata direzione (il vento,
dell'aria, che all'improvviso urtò in quella parte. buzzati, 3-166: andava
13. figur. incappare, incorrere in un ostacolo, in una difficoltà,
. incappare, incorrere in un ostacolo, in una difficoltà, in un'insidia.
un ostacolo, in una difficoltà, in un'insidia. caro, 5-224:
si ritiri, come s'avesse urtato in cosa che lo ributtasse. guarini, 2-81
prendereste voi signor zeno, se urtaste in una cosa sì fatta? g
sono scogli ordinari nei quali s'urta in così fatte occasioni, non essendo possibile di
da qualunque parte ci rivolgeremo, urteremo in troppi esempli di mali, procedenti dall'innata
e perspicaci urtano agevolmente, scrivendo, in questo inconveniente. b. croce, iv-12-392
essa. 14. essere o entrare in conflitto, in polemica, in competizione
14. essere o entrare in conflitto, in polemica, in competizione con qualcuno;
o entrare in conflitto, in polemica, in competizione con qualcuno; essere o entrare
competizione con qualcuno; essere o entrare in contrasto con una teoria, un'opinione
non converrebbe alla sua filologia, urta in una legge dello stato che sancisce inamovibili
il dritto perfetto d'un popolo urta in quello d'un altro, sarà ragionevole,
d'onore è lo stesso che sopravvive in qualche parte d'italia. in giordania appare
sopravvive in qualche parte d'italia. in giordania appare più nobile, più puro
miscuglio d'arcaismo e corruzione. -essere in contrasto, in disarmonia cromatica (due
e corruzione. -essere in contrasto, in disarmonia cromatica (due o più colori
v.]: quando le cose stanno in bilico, ogni piccola urtatina basta per
della terra (come epiteto di poseidone in quanto capace, secondo il mito, di
prosopopea dei ciambellotti, dicovi che subito giunto in corte trovi quella sciaguratella della pazienza,
vincitor sia tolto, / e lascivo marito in vii riposo / fra gli armenti e
sembrava. -mosso, spostato ripetutamente e in varie direzioni; scosso, sbattuto dal
avversi urtato, e spinto / or corre in alto mai deboi naviglio. carducci,
, poscia con fuga manifesta, lasciando in poter degli assalitori tutti i luoghi conquistati
dall'altra parte e temuto non vinceva in consiglio nulla. urtatóre, agg
della terra (come epiteto di poseidone, in quanto capace, secondo il mito,
fanno macerar le urtighe colla rugiada o in altra guisa, e formarne poi tela,
anche, da un oggetto per lo più in movimento. s s
delle piante medesime. foscolo, iv-444: in quel violento urto il cavallo stramazzò,
-forza d'urto-, potenza d'impatto, in partic. di un veicolo lanciato a
molti ricci e tormenti molta terra porta in reno, il quale con maggior peso e
immensa mole, / come alta rupe in mar della tempesta / sostener l'urto impetuoso
occhi. -pressione del flusso sanguigno, in partic. provocata da un'emozione.
vomito. cicognani, 1-178: bisogna in tutti i modi ph'io resista agli
: dell'aure agli urti inestinguibil face / in cavo vetro imprigionata splende, / la
sistemi nuvolosi. pascoli, 558: in tanto che, ombrato da un velo /
(anche nella locuz. mettere o mettersi in urto e nella locuz. aggett.
urto e nella locuz. aggett. in urto). aretino, 20-310:
forza. dossi, 1-ii-863: carlotta, in urto collo zio mussi, era in
in urto collo zio mussi, era in un momento di solitudine e desiderava chi s'
di moto relativo, vengono a contatto e in un tempo infinitamente breve mutano il valore
-in partic. -urto elastico: quello in cui la quantità di moto totale e
interazione. - urto anelastico-, quello in cui, dopo l'interazione, non
l'urto, che soffre la luce propagata in tempo dall'occhio di un osservatore portato
parametro che misura le dimensioni trasversali efficaci in un processo di collisione tra particelle,
un processo di collisione tra particelle, in modo da determinare la probabilità che avvengano
medie. terapia d'urto: somministrazione in dosi massicce (dose d'urto)
allora il buon marchese, messo il piè in istaffa, montò a cavallo, sopra
-dare d'urto: assalire, aggredire, in partic. in un combattimento.
assalire, aggredire, in partic. in un combattimento. pulci, 10-140:
carducci, iii-23-168: sentiva impossibile riformare tutto in una volta il teatro senza prender d'
gerg. ant. pane. - urto in chiaro: zuppa. -urto
chiaro: zuppa. -urto in lenza: zuppa di pane. nuovo
: pane... 'urto in chiaro'. suppa... 'urto in
in chiaro'. suppa... 'urto in lenza'. panada. = forse da
idem, 3-46: tommasino rientrò subito in argomento, urtoso, col naso arricciato
« guerra sportivo », 6-9-1965]: in uruguay gli spagnoli non sono spagnoli ma
che è originario, è nato o vive in uruguay. - anche sostant.
usa, sf. ant. usanza (in partic. in espressioni proverbiali).
. ant. usanza (in partic. in espressioni proverbiali). soderini, iii-279
o non usabile. targioni pozzetti [in documenti dette scienze fisiche in toscana,
pozzetti [in documenti dette scienze fisiche in toscana, 14-3-196]: la fabbrica restò
la fabbrica restò terminata e ridotta usabile in tre anni. tommaseo [s. v
ii-17-59: la ringrazio delle pubblicazioni mandatemi in dono, delle quali già conoscevo gran
numero di volte (un oggetto, in partic. per la cura personale,
affare del contrabbando di sigarette, fenomeno in calo, ma che rappresenta ancora il 12
], 18: e dunque egli doveva in qualche modo evitare di allontanare ancor più
rabbia', di rimuoverla nel catalogo dei classici in tre atti, e fame una cosa
del piper5 che vent'anni fa, in micro-vestito 'op'e stivali lucidi a mezza coscia
moglie e figliuoli colle loro mogli abitavano in terra, incominciarono a fare e a stabilire
volgar., ii-ii-2: queste cose così in seguendo diciamo, che questo nome chiese
de'crechi, significante inverso quelli, in ciò che a. nnoi puote pervenire
3. comportamento, atteggiamento tenuto in una particolare circostanza. mostacci,
. mostacci, 150: non vidi in ella folle usagio, / lo qual l'
, di grazia, e di ventura in malvagi usaggi. marsilio da padova volgar
alcuna onoranza. -il vivere in un elemento naturale (con riferimento ad
vale; che attua, che mette in pratica un comportamento. - anche sostant.
uomo sofistico, il quale solamente si sforza in fallacie. marsilio da padova volgar.
che se ne serve e pone quei precetti in atto, retorica usante (per dir
compagnia altrui; che si trova bene in compagnia, socievole, cordiale; che
insieme di atti che si compiono per tradizione in uno specifico ambito storico, geografico,
e delle donne, nelle loro contrade ciascuno in distinte compagnie festeggiare. bisticci, 3-109
. bisticci, 3-109: andò alloggiare in uno albergo,... e quivi
una certa uzansa. piccolomini, 197: in ogni modo, questo far i parentadi
piano sogliono aver contado che pro- uce in maggior abondanza le cose necessarie al vitto e
ottobre a svernare e spignerli a maggio in campagna. marchetti, 5-294: più non
locali aveva intenzioni polemiche: io ero finalmente in serrata polemica con me stesso.
grande spese... per contentarla faceva in vestirla di nuove usanze. ariosto,
, 1-34 (i-413): cominciò in lombardia una usanza di roboni da donna così
/ farla, onde i sarti stanno sempre in opera. magalotti, 9-2-59: se
i calzoni 'aux bas roulez ^ ritornassero in usanza, i gran cannoni alle gambe,
le sante orli- quie, e ponevansi in su l'altare. buonafede, 2-ii-25:
ogni leggiadra usanza / e onesto costume in lei s'attene. bibbia volgar.,
ix-438: andò secondo l'usanza sua in sul monte olivete; e gli discepoli
, xxxiv-443: se tu segui in questa tua ignoranza, / tu mi farai
, per attingere acqua, per aventura in messer simplicio s'incontro. forteguerri, 20-54
, con discorsi, con usanze e interessi in comune. -ripetizione abituale di
evento usuale, che si verifica costantemente in relazione a date circostanze o premesse.
testa o giacomo da lentini, 410: in ciò biasimo amore / che non vi
usanza. pulci, 11-104: orlando è in mezzo di que'di maganza / e
abbandoni. cavalca, 20-17: essendo ancora in etade puerile, inspirato e ammaestrato da
crescendo l'età, l'usanza si convertì in amore. bibbia volgar., v-717
viii-2-149. altrimenti pecca chi fa un eccesso in un tempio o in una piazza comune
fa un eccesso in un tempio o in una piazza comune, che chi fa quel
comune, che chi fa quel medesimo in alcuna parte rimota e non molto frequentata dall'
chiamata lussuria, la quale si divide in cinque spezie: la prima simplice fornicazione
. c. gozzi, 4-30: erano in ver poetastri cattivi; / pur dicean
conforto con comporre, ma non già in verso. -secondo la moda.
alla usanza della corte romana, che state in sede vacante. badoaro, lii-12-357:
vicino a giovanni gentile. -avere in, per usanza qualcosa, di fare qualcosa
prato, 231: dio! l'avessero in usanza / pai tre di 'nchieaer d'
2-29-31: chinosse il conte e quella in terra prende, / ché cotal cosa avea
prende, / ché cotal cosa avea spesso in usanza. melosio,??
: quale si usa, si conviene in date circostanze. tozzi, i-224:
); essere molto usato, corrente in una lingua (una parola, un termine
: il mercatantare... qui è in prezzo e ad usanza. idem,
non mutandovisi perciò il sentimento di lei in parte alcuna, il quale in quest'altra
di lei in parte alcuna, il quale in quest'altra voce 'ignavo'si muta nel
. a. manetti, 7: in su l'ora che è d'usanza di
, 1-82: fuori d'usanza si è in tre modi... la terza
a favorire le scienze. -prendere in usanza qualcosa: abituarsi ad essa.
cavalca, 21-182: poi l'uomo accieca in tanto, che pecca manifestamente, e
e non si vergogna; poi il prende in usanza; all'ultimo lo nutrica,
e perseveravi. -sopra usanza: in modo insolito, eccezionale. leggenda aurea
87: secondariamente il suo nascimento fue in cotale die per molte guise mostrato, per
415: un nocchiero di fiume, entrato in mare, s'ebbe a sommergere;
qualità, noi possiamo usare la tavola in tutti sua travagliamenti e parti- menti nel
anche perché oggi, salvo i casi in cui per un difetto o altro è indispensabile
, attivarli nella masticazione. - anche in un contesto metaforico. dante, purg
una risorsa spirituale, manifestarla, metterla in pratica; giovarsi di un dono divino.
mangiare o bere cibi e bevande, in partic. abitualmente, per gusto individuale o
conviene usare, sì mangi cotongne e usi in vino agro; e s'ella è
3-124: questi indigeni usano il riso in luogo del pane. giovanni soranzo, lii-5-112
non usando gran cibi e non mangiando mai in alcun giorno pesce. romoli, 308
si fa olio che si usa molto in italia. gemelli careri, 1-i-53: questi
poco, acciò che bevendo acqua non cadesse in idropisia. alvaro, 5-120: non
usò ugualmente. -impiegare come ingrediente in cibi. crescenzi volgar., 9-86
molto e subito, le quali usiamo in infiniti cibi. -impiegare un preparato
, i-34 (i-413): cominciò in lombardia un usanza di roboni da donna
di grado. bruni, 16: leggiamo in plutarco, che alessandro, per allettare
. ca'da mosto, 203: in questa terra... non si batte
o piacere. -anche: impiegare qualcuno in un'attività subordinata. seneca volgar
questo il secreto fu che la scrittura / in barbariche note avea distinto / dato in
in barbariche note avea distinto / dato in custodia al portator volante, / ché
portator volante, / ché tai messi in quel tempo usò il levante. bonghi,
timor di dio. -impiegare animali in un'attività. sermini, av-763:
che certamente possono portare pregiudizio, ed in particolare se alla solita usanza de'giovani,
gioberti, 4-2-332: l'uomo che mangia in pubblico si vergogna della gola; chi
della gola; chi all'incontro usasse venere in pubblico avrebbe da sé rimosso ogni vergogna
giuseppe flavio volgar., i-249: in che modo nerone, per la grandezza della
, 6-ii- 117: né dubitavasi punto in inghilterra che la francia non fosse per
tempo o un periodo definito di esso in un'attività; dedicare la vita a un'
la vita a un'attività, passarla in un'occupazione. folco di calabria,
calabria, 240: meglio varria / morire in tutto in tutto, / ch'usar
240: meglio varria / morire in tutto in tutto, / ch'usar la vita
, / ch'usar la vita mia / in pena ed in corrutto / com'orno
usar la vita mia / in pena ed in corrutto / com'orno ch'è languente
tutto il mondo di ben vivere è in usare la vita sua con virtù, perché
virtù, perché la sola virtù è in sua podestà, e tutte le altre cose
81: tutta la sua vita usò in oltraggi. zeno, ii-144: per mia
, 1-200: mi asterrò d'ora in poi dall'usare il mio tempo in pensieri
in poi dall'usare il mio tempo in pensieri inadatti alla mia triste condizione.
possedimento, una città, un territorio, in partic. come sede stabile.
dati, 1-128: avevano di già in questi terreni edificato case, seminato i campi
e di già procuravasi / di farmi aver in pisa un'ordinaria / di medicina in
in pisa un'ordinaria / di medicina in sapienza. algarotti, 1-vii-40: negli
ogni calle / che fanciulletto usai mi ride in mente. -in una metafora oscena
lessicali, stilistici, denotativi e connotativi in modo funzionale alle cose da dire, all'
rappresentativo. -anche: impiegare un termine in una particolare accezione semantica o in una
termine in una particolare accezione semantica o in una determinata forma. guidotto da bologna
e perché renda l'uditore piu ammaestramento in sul fatto, brievemente e per ordine
che fa vendetta / col motto che usò in croce el salvatore. cellini, 1-14
, perché il boccaccio, usò quel nome in quel senso: « povertà toglie gentilezza
gli ebrei non hanno imperativo, ma in luogo dell'imperativo usano e pongono il futuro
sgomentare dal linguaggio filosofico che ho usato in esso. pascoli, i-157: anche scrivendo
i lidi. 14. mettere in pratica una tecnica, un'arte, una
appresa l'arte, sì l'usa in dire e in dittare sopra le quistioni
arte, sì l'usa in dire e in dittare sopra le quistioni apposte. fra
or ti metti: / usa doi volti in sin che tu gli assetti / per
che quelle cose, che per discorrenti turbazioni in enfiatura sono indurate, a forza di
1-4: conviensi che quelli, che patisce in questa febbre, usi spesse volte bagno
febbre, usi spesse volte bagno fatto in uno tino in sua magione d'acqua
usi spesse volte bagno fatto in uno tino in sua magione d'acqua di fiume dolce
: dunqua, sì conrio uso ismisuranza / in voi, madonna, amare, /
convenga a massaggierà accorta: / et in quel odio alcina a ruggier pose, /
quel odio alcina a ruggier pose, / in che so- glionsi aver l'orribil cose
qualche cosa. magalotti, 9-2-279: in ogni caso, questa sarebbe la sola e
: rocchi... mi usò in questi giorni parecchie scortesie durante il servizio
capo, e papi e cardinali, / in cui usa avarizia il suo soperchio.
pare che proprio dei re grandi sia in alcune occasioni usar di questa clemenza.
. dolce, 7-37: ricevuti da lui in confederazione, e mal difesi, usarono
useremo contro di voi nostro oficio, se in ciò foste disobbedienti. m. zane
e di primo visir col sigillo, come in altre occasioni, ma con ordine di
lo esercito ad assediarlo... in bologna. g. b. adriani,
/ con l'armi sono a porre in gallia il piede, / fu per usar
rapporti amichevoli o di affari; ritrovarsi in compagnia, a mensa, in divertimenti ecc
ritrovarsi in compagnia, a mensa, in divertimenti ecc.; allacciare e intrattenere
intrattenere una relazione erotica, amorosa (in partic. nelle espressioni usare insieme,
. serfietro, 24: americo vespucci in un paese dell'india, trovò le
lei. 24. andare spesso in un luogo, praticarlo con assiduità e
. -anche: risiedere, abitare, soggiornare in un luogo; frequentarlo per affari.
/ ched i'non fui unquanche conosciuto / in luogo, tanto vi potesse usare.
sette anni stette che nonne usce sotto tetto in cittade o ville o in alcuno luogo
sotto tetto in cittade o ville o in alcuno luogo. f. vettori, 1-33
luogo. f. vettori, 1-33: in botega mia, come accade a un
degli agazzari, 234: il misero giocava in su una banca ne la principale strada
ne la principale strada de la città, in luogo che molta gente v'usava.
. dati, 11-64: usava egli domesticamente in quella casa ov'io fui da bambino
una nobiltà cortigiana pel fatto d'usar in corte ed aver rorecchio del principe.
usavano da torello. -manovrare, navigare in un specchio d'acqua (un vascello
mannelli, ni: la rocca ch'era in sul porto, teneano i romani;
avere un'abitudine, un'usanza. -anche in relazione con una prop. dichiarativa.
, aggrottando le ciglia, dall'alto in basso, come usano i pittori o gli
. bartoli, 6-5-15: rimessolo nobilmente in assetto di panni, co'quali ripigliò l'
e sopra un bel palafreno, a presentarsi in londra. 26. intr
donne avesser l'obbligo di stargli innanzi in ginocchio, sommessi a'suoi voleri.
e chiedergli la comunicazione, com'usa in inghilterra, di tutti i documenti ufficiali
e fa ala a se stessa, in vesti neglette a studio, come usano al
a studio, come usano al mare o in montagna. alvaro, 9-8: mangiava
i giovanotti di grasse hanno una parte in questa storia. ai loro commenti, pepati
una impresa ricamata nelle giornee, che in questi tempi si usavano, la quale era
quale era un cane pellizzone a giacere in terra con una mano sopra che teneva una
, si provvedevano del cantatore più in voga e della sua compagnia di musici
per li malissimi tempi che hanno usato in questi zomi con piogie non si hanno potuto
boccaccio, iii-4-66: come io dico, in quello assai sovente, / quando con
. ora da qualcuno vissuto certo tempo in toscana, ho sentito che questo là
ii-142: 1'mangio del cappone / in questo mal per che e'm'usi guarire
, mi'nastagia, chi ci vuole stare in questo mondaccio, ha d'aver pazienza
quanto il mio cor vale / e conoscie in diritta lealtate, / volglio usare a
sol que'che l'isabella volse dare / in dota a questo re, a questo
ha usato dire che sua maestà teneva pratiche in francia contro di sua excellenza. svevo
tua ria lingua acorgi im sua usata / in dir di me villania ed oltragio.
ma a quando e'sono usati: né in tutte le cose si dà un altro
altro fine fuor d'esse: ma solamente in quelle, che ci conducono alla perfezione
venerava la dottrina e l'incomparabile esattezza in tutta l'opera usata. algarotti, i-iv-
forza. -che è o è stato in uso (una prassi, un modo di
vagabondo. bolero, 268: capitò in colonia un cavaliere, al quale il senato
com- munità d'alemagne) del vino in fiaschi d'argento. g. gozzi,
(un oggetto), indossato, in partic. da altre persone (un abito
). libri della camera ducale [in patrizi, 3-209]: adì 29 detto
da mantova condusse per detto passo a ferrara in la barca di michel ferrarese..
strumentali di una data categoria merceologica (in partic. le automobili) che viene
. le automobili) che viene rimesso in commercio dopo essere appartenuto a uno o
o più proprietari. 3. messo in atto, praticato, tenuto (un comportamento
praticato, tenuto (un comportamento, in partic. riprovevole); sfruttato (un
- anche: già attuato, sperimentato in passato. nardi, 176: flaminio
memoria delle crudeltà usate da federigo i in rovina della loro città alfieri, iii-1-22:
tiranno buono forse non trema da principio in sé stesso, perché la coscienza non
ho veduto e veggo usato da molti in sentimento molto diverso, e (che
'n fallire, / à ciascuno fallire / in loco caunoscianza. dante, purg.
che giacean per terra, / tornate già in su l'usato pianto. leggenda aurea
., 31: io sono sì inviluppato in questo peccato e allettato da la mala
a far l'usata vita, / campando in odio al mondo ed alla morte,
, 2-82 (442): trovai in palazzo messer pierfrancesco ricci, maiordo- mo
, 4-292: ma quella notte, in luogo degli usati inviti, si udivano sbattere
. cavalca, 20-31: stando in quella navicella sentì una grande e non
, ben nati, amorosetti fiori, / in cui le grazie primavera han sempre,
capponi, i-162: galeazzo visconti era cacciato in breve ora prima da piacenza e poi
avessero sentito. -che intercorre abitualmente, in modi consueti e familiari fra due persone
, iii-677: io quindi / lasci in pace le muse, e mi diparta /
naturale); che si produce regolarmente in date circostanze, con dati presupposti;
e darà lume a coloro che sono in tenebre e in oscuritade per lo usato sole
a coloro che sono in tenebre e in oscuritade per lo usato sole che a
non riconduce? parini, 291: candido in cielo, e di be'raggi adomo
una via, un percorso). -anche in un contesto metaforico. dondi,
usata. lucini, 122: forse che in oggi questa soferenza rimaneva inerte, seguiva
apre le mattine / sono ancorate come barche in rada. -frequentato, battuto da
cangia il piacer dell'erudite carte / in quel di due begli occhi; a scherzi
anche, direttamente congiunta) che indica in che cosa consiste l'abitudine. guidotto
12. esperto, sperimentato, scaltrito in un'attività. giamboni, 7-45:
sempre usato nelle lettere, e professore in venezia delle greche, né mai avendo messo
greche, né mai avendo messo mano in far galee, o navi, o maniera
13. logorato, consunto, sfatto, in partic. da duro lavoro, da
persona). -anche: che è in pieno declino fisico. butti, 238
dell'usato: più del solito, in misura eccezionale, inconsueta, eccezionalmente,
, 21-3-10: l'erbe e 'fiori in quantità grandissima cresciuti più che l'usato
confronto e oltre all'usato si levò così in sul letto a sedere monstrando in molti
così in sul letto a sedere monstrando in molti modi esserne assai lieto. equicola,
imbriani, 1-213: egli non fu in casa, se non lunga pezza dopo
. pea, 7-605: se rientro in casa, trovo la mia cara compagna,
dell'usato. piovene, 2-19: in quest'episodio emilia, se le era possibile
la prima, che chi è maggiore in dignità dèe essere in virtù. la
che chi è maggiore in dignità dèe essere in virtù. la seconda, che la
-che dispone liberamente di qualcuno, in partic. di se stesso.
panno, simile a uno stivale, in uso nel medioevo. - per estens
scoperte sanza panno, e colle berrette in capo, e tutti con gli..
e tutti con gli... usatti in piede. ricordi di una famiglia senese
bisogno che egli, con gli usatti in gamba e con gli speroni e zaccheroso
. caro, 11-135: dal ginocchio in giù ha in gamba un paio di usatti
11-135: dal ginocchio in giù ha in gamba un paio di usatti ricotti a due
due suola con buone fibbie, ed in piedi sopr'essi un paio di pantofole
, i quali facilmente si lasciavano entrando in casa. bresciani, 6-ii- 340:
povero soldato; (ché questo consiste in un sacchetto di pelle con entravi la
ti falle. / n'hai sempre in su le spalle, / e ne le
dell'uzbekistan, stato dell'asia centrale retto in forma di repubblica e di religione musulmana
., 387: quattro letti erano in quella riccamente ornati a seta e ad oro
botta, / rotto l'usbergo, in mezzo il cor gli mise. luna [
, n-21: questi, veggendo armato in cotal modo / il capitano, il suo
alla finestra, col grosso seno chiuso in una specie di usbergo di seta, ricordava
sfacciatamente facendosi usbergo di una retorica patriottica in cui questo povero e grande popolo crede
chiesa, le femmine del contado tutte in vesti di seta multicolori. -che è
alla stampa a'24 marzo del 1763 in milano, e a'21 luglio il poeta
: resta solo, che i nomi uscenti in 'ili'si possano abbreviare, pur che
'ili'si possano abbreviare, pur che in singolare finiscano in 'e'. l. salviati
abbreviare, pur che in singolare finiscano in 'e'. l. salviati, ii-i-219
: di quelli [nomi] che caggiono in 'ero', di que'che scendono in
in 'ero', di que'che scendono in 'ira', e di que'che finiscono in
in 'ira', e di que'che finiscono in 'oro', quasi lo stesso è da
stesso è da dire che degli uscenti in 'aro'pur testé abbiam detto. tommaseo
. v.]: i sostantivi uscenti in 'urne'portano sovente senso dispregiativo: 'pattume
. gli agget tivi uscenti in 'abile, ibile', significano attitudine a fare
verbi uscenti, o trasportanti l'azione in altrui così del maggior nu
. crescenzi volgar., 5-22: in italia s'innesta [il pesco] uscente
della seconda metà del mese, indicati in quanto mancanti alla fine del mese stesso
ebe simone e manno e monna deca in fiorini, dies viiij uscente dicienbre nel lxxij
: la invitò a entrare con lui in quell'uscietto oscuro. 2. portina
la vedrai impazzata e smemorata, e darassi in tutte le vanità, in lisciarsi,
e darassi in tutte le vanità, in lisciarsi, in imbrattarsi, in iscorticarsi e
tutte le vanità, in lisciarsi, in imbrattarsi, in iscorticarsi e pettinarsi per
vanità, in lisciarsi, in imbrattarsi, in iscorticarsi e pettinarsi per piacere al suo
e mai non la farai stare dentro in casa con onestà, ma sempre usciaiuola e
, sf. grande porta, uscio, in partic. con una parte vetrata,
, 296: se v'avesse muro in mezzo dall'una bottiga all'altra, el
verga, 5-328: io rimanevo ancora in piedi e col cappello in mano,
io rimanevo ancora in piedi e col cappello in mano, quando l'usciale si schiuse
. giacosa, 1-377: nella parete in fondo, una porta coll'usciale a bussola
, 8-85: capace di stare giornate sane in cucina a ritagliare e tantar d'incollare
terrazzini di ferro battuto che fanno pancia in fuori. 2. disus.
. ghirardacci, 3-148: ebbe santi in dono... uova 2500, zuccarini
: tengono peccato se pone il piede in sull'usciale quando entra dentro. ser tommaso
sm. ant. sciame d'insetti, in partic. di api. palladio
poi uscitone andò dietro al signore e in su crini portava uno usciame di pecchie
uscio, brutale chiusura di una porta in faccia a qualcuno. tommaseo, lxxix-iii-157
, per isbattere l'uscio o una finestra in faccia a uno. 2
. linati, 25-80: n'ho in cambio una bella usciata da quei bravi
: ho pensato che, facendo il banditore in questa circostanza delicata, avrei acquistato le
e privati, impiegato d'ordine che sta in anticamera o in corridoio per dare informazioni
d'ordine che sta in anticamera o in corridoio per dare informazioni, indirizzare e
, feci il galoppino, feci il suggeritore in una compagnia d'operette, feci l'
personale ausiliario dello stato (e, in senso generico, indica qualsiasi grado del
. ufficiale giudiziario (secondo una denominazione in uso fino al 1902). -anche:
messo di conciliazione (secondo una denominazione in uso fino al 1957) -
per esempio, che arabella fosse chiamata in tribunale a deporre in qualità di testimonio,
arabella fosse chiamata in tribunale a deporre in qualità di testimonio, in mezzo a
tribunale a deporre in qualità di testimonio, in mezzo a quella marmaglia, tra uscieri
il corner le camere de'grandi: / in ogni rocca, ove per lui si
, sì ch'ella non trafori bene spesso in mezzo alle più solenni udienze, e
coloro, che il volgo crede starsene in grembo alla felicità. -per estens
iv-7-19: egli [i genovesi] armaro in genova, che galee e che uscieri
derie, ordinarono i baroni le lor battaglie in quel modo e forma a punto,
e teride, e altri legni assai metteansi in punto. = dal lat. mediev
pecora, lxxviiiiii- 87: vedi com'in serpente si rinverga / quello scettro divin;
: non dubitava dunque monterole non cedesse in segnalatissimo prò del re il suo usci-
a raniari et a le sua redi in perpetuo d'una pega di terra arata posta
perpetuo d'una pega di terra arata posta in renaiu, in del lucu cn'è
di terra arata posta in renaiu, in del lucu cn'è dettu carraia, col
signori nelle passate etadi ha ella straboccato in estrema miseria, con vilissimo e vituperabile
però che l'usanza è quasi convertita in natura. -usciménto di cervello-, l'
per l'ad- dietro non era stato in così buon senno come ora. 3
sott'acqua per l'uscimentode'fiumi, che in quel tempo traboccano per le gran pioggie e
te mi uscirà colui che fia signore in israel, e lo suo usciménto sì e
della etemitade. 7. uscita in campo, in guerra. - anche:
7. uscita in campo, in guerra. - anche: sortita.
uscimento mio; e il servo tuo è in mezzo del popolo tuo, il quale
, le ùscie). varco, apertura in una parete che consente la comunicazione fra
sua mente, elli ordina il fondamento in quel luogo che. ssi conviene e.
milano sapeva (è il vocabolo usato in casi simili) che gutlielmo piazza aveva
essere? da quale uscio entrano le idee in noi? 5. esito,
il maio ad ogni uscio, è passato in proverbio; ed è volere inferire d'
-a uscio a uscio, di uscio in uscio: fermandosi di porta in porta
uscio in uscio: fermandosi di porta in porta (in partic. a cercare qualcosa
: fermandosi di porta in porta (in partic. a cercare qualcosa, a mendis
partiva, e conti- novata di uscio in uscio la cerca, stanco finalmente del peso
facesse spesso consiglio d'abbandonare italia, in quello tempo che una battaglia, la
morte all'uscio: essere allo stremo, in condizioni di estrema miseria. giuliani
come non fruttan queste ciocche (e in così dire m'additava un castagno),
puntualmente date certe premesse (un fatto, in partic. spiacevole). g
1-iv-623: io non so meretrice in mezzo al gambaro / che fusse
la propria casa. dietro anco ponessi in opera. corsini, 11-67: sul molle
d'azeglio, 1-185: prima ero colorito in viso; dopo, bianco lagrimosi umori
... / diceva: « accogli in grembo o picciol color di cera; di
i filosofi, ignoranti di storia, cadono in errori che sono stati molte volte lamentati
, esservene uno per uscio-, essercene in gran quantità. machiavelli, 668:
alvaro, 18-217: un usciolo doveva immettere in un altro ambiente. -
usciolo aperto. 2. porticina inserita in un portone carraio.
, 2-25: fui menato da rosmonda in una camera a meza scala, e quivi
secreto / dell'amata papessa adagio adagio / in istanza entrò per l'usciolin di dreto
don abbondio che lo seguano; entra in un primo cortile, da quello in un
in un primo cortile, da quello in un secondo; va verso un usciolino
, ove si apriva un usciolino che immetteva in una stanza cieca. =
fuori da un ambiente chiuso o, in genere, da un luogo circoscritto,
stato (anche con l'indicazione del luogo in cui si accede). - anche
/ uscir del bosco, e gir in fra la gente. boccaccio, dee.
ariosto, 26-80: trasse la gonna et in farsetto uscio; / e le belle
il ben disposto / corpo mostrò, ch'in ciascuna sua parte, / fuor che
selvaggio. leopardi, 11-37: io solitario in questa / rimota parte alla campagna uscendo
/ ogni diletto e gioco / indugio in altro tempo. ghislanzoni, 18-88: all'
quasi aprire gli occhi. -immettersi in un ambiente (un uscio).
): la donna... era in una camera terrena per iscontro ad un
terrena per iscontro ad un uscio che in sala usciva, e quivi certi suoi
. l. melzi, iv-6: in questa maniera il detto capo con la sua
co 'l far cancellar la pista dei cavalli in quel luogo nel quale uscirà di strada
uscendo dal tiro del cannone. -presentarsi in pubblico, esibirsi. jahier, 155
dolce e piano, / fra mar giunge in altura. tortora, ii-89: rima-
un'armata di circa trenta vascelli l'ammiraglio in glese geary. frateili,
flutti con un salto / si lanciarono in secco; e chi co'remi, /
l'arena uscirò. arici, iii-252: in su le antiche / piagge cretensi al
è più uscita materia dal giorno del dente in poi: non ho dolori: parmi
ho dolori: parmi dunque d'essere in diritto di credere che sto meglio.
acqua). simintendi, 3-219: in questo luogo la natura ha mandate fuore
natura ha mandate fuore nuove fonti; in queiraltro luogo l'ha chiuse: e così
boccacio, iii-371: questo cavallo volando in sul monte parnaso, là dove giunto percosse
un tempo il fiume del tevere venne in sì grande piena che uscì del viaggio suo
perfettamente sferico. 5. sporgere in fuori; debordare. dante, inf
più nera esciva da una torre, in cui suonava una fucina. tozzi, 3-174
fresca oscura e bella fonte, / e in un alber vicino crocifisse / due giovinette
. 8. sorgere, comparire in cielo (il sole, le stelle,
tuti semo de lor ensudhi / chi in sto mundo semo venudhi. ser giovanni,
, uomini e donne, e discesero in sarmazia. g. gozzi, i-23-28:
circostanze esteriori. carducci, ii-6-176: in lombardia stessa ci fu opposizione: il
(l'anima). - anche in un'espressione iperbolica per indicare uno stato
il feritor primiero, / e quegli in cui ferì fu steso al suolo,
fu steso al suolo, / e sossopra in un fascio il suo destriero.
un laccio, da un vincolo. -anche in un contesto figur. dante,
per certo di grand'intelletto; / in ciò che tu ti metti esci perfetto,
: parimente si vede, che dovrà in, ultimo l'eroe uscirne felicemente,
d'occhi ha il padre: mi leggerebbe in viso, come sur un libro,
. 14. cessare di trovarsi in una determinata condizione, situazione o stato
sono uscita, / e son condotta in queste selve scure. machiavelli, 456:
, ii-2-7: gli scrittarelli, raccolti in questo volume, furono composti da me
cessare di ricoprire un incarico, una dignità in un organo, lasciare una carica,
finir il senato, e poi andar in magistrato, uscirne, succeder ad altrui
che stia bene... entra in ufficio a vent'anni, ne esce a
detto, esser pronunciato da qualcuno anche in maniera poco conveniente e inavvertitamente; sfuggire
da'barbari flauti. 18. prorompere in parole, espressioni, esclamazioni in partic
prorompere in parole, espressioni, esclamazioni in partic. vivaci, impulsive e anche inopportune
rovani, 3-i-51: il critico uscì in tali parole, perché questa volta
, ad ogni nuovo scrollo, usciva in una bestemmia. calvino, 1-443: non
: non era capace che d'uscirsene in escalamazioni inespressive e risolini. 19
ideato; venir creato, composto (in partic. un'opera letteraria, artistica)
tre carte racchiude, e sette titoli / in un sol libro, ov'ei distese
animo, svanire dalla memoria; cadere in oblìo. boccaccio, dee.,
comportamenti, qualità, ecc. (in un rapporto di causa e effetto).
, una rivista anche nelle espressioni uscire in stampa, per la stampa).
, che il reverendissimo cardinal vostro venne in napoli, la conoscenza ch'egli ebbe
le concesse per premio di farmi così in roma co 'l suo favore ottenere un privilegio
con apostolica autorità da paolo iii uscirono in istampa alla pubblica luce. monti,
tutti i libri che escono non solamente in italia, ma in tutta l'europa.
che escono non solamente in italia, ma in tutta l'europa. pascoli, 1-450
le loro varie denominazioni, possono distinguersi in sei o sette spezie. broggia, 154
quegli sia camarlingo... et in quello quartiere, donde prima escie, non
giustizia giovanni riccialbani la quarta volta, in tempo del quale tornarono a firenze
, 2-276: questo imperfetto nel verso ha in uso d'uscire in un'altro modo
nel verso ha in uso d'uscire in un'altro modo, venuto tutto dal latino
suono, anche nel mezzo della parola e in qualunque luogo, esce inevitabilmente in un
e in qualunque luogo, esce inevitabilmente in un 'i', quanto si voglia tenue.
cazzotti, a duello: finire per affrontarsi in uno scontro fisico. latti,
duello uscire? verga, i-431: lì in teatro brancica- menti e pizzicotti alle mascherine
suo. -uscire alla o in luce-, v. luce, n.
del glorioso ariosto non son degni d'uscire in luce. c. dati, 21
pubblico dei 'poemi'di ossian trasportati in verso italiano, oltre tesser compiuta,
lesto come un daino, minacciando di scavezzarsi in uno sdrucciolone. -uscire dalla
o accantonato. -ricomparire o rientrare inaspettatamente in un determinato ambito o ambiente dopo esserne
, visto, fruito fino alla noia, in misura eccessue bassissime et ordinarie, trovandosi
bassissime et ordinarie, trovandosi all'uscita sua in po ar- tiginato a s. rocco
siva. mandò subito in fretta a sé stesso, se, tra
non uscirà di carreggio e non cadrà in errori capaci di pervertire il consorzio civile
pervertire il consorzio civile e giù trascinarlo in mina. -uscire di bocca:
. brusoni, 2-103: rutilio entrato in ismania, non tanto per lo desiderio dell'
botta, 5-240: si lasciava di quando in quando uscir di bocca certi motti,
mai letto il 'fedone'. -uscire in campo: introdursi in un discorso, in
. -uscire in campo: introdursi in un discorso, in una conversazione.
in campo: introdursi in un discorso, in una conversazione. manzoni, fermo
aveva presa gran parte alla conversazione, uscì in campo anch'egli con le sue riflessioni
. l'uscire da un luogo chiuso in partic. al termine delle attività che vi
- anche: il momento, l'ora in cui si verifica. marco polo
della mattina e del dopo pranzo, in parecchie delle quali io l'ho accompagnata
nissuna entrata. -periodo di tempo in cui i militari possono uscire dalle caserme
alle calere d'aria e lo mandavo in commissioni e ogni tanto gli davo la libera
. (1-iv-237): raccogliendosi ultimamente in una parte, dalla quale del bel giardino
. panigarola, 1-11: si pose in piedi sopra una delle uscite delle trincee,
poletani attendarono a campotanese, vasta pianura in mezzo a'monti, alla quale sono
o sportello appositamente indicato che viene usato in caso di pericolo o per far defluire
a l'uscita che faciea quela via in su la strada. bandello, i-9 (
corpo, uscita di ventre). - in partic.: diarrea. burchiello,
guardatevi gottosi / di non mangiar ciliegie in dì oziachi, / perché fanno l'uscita
ioanbaptisto massaro da regio, locotenente de legato in tode, un pippione vivo, con
. spesa, esborso. -in partic. in contabilità: ogni movimento che determini una
mani l'alimento più necessario per reggersi in piedi. p. verri, 2-252:
6. per estens. comparsa, apparizione in pubblico di una persona. g
questa la prima uscita, che abbia facta in publico con mostra di prencipe. codemo
bile ansietà del momento, proruppero tutti in un gran ridere. di giacomo,
bizzarra o arguta, per lo più espressa in modo improvviso, inaspettato o perentorio.
., 6-97: la rapa quasi in ogni aere abitevole alligna e...
tua e l'uscita, cioè dirizzi te in tutte le tue operazioni a principio insino
i-4-35: essendo gli ufficiali dell'abbondanza in su l'uscita dell'uficio loro, el
cardinali... ricevono molte visite in congratulazione della buona uscita e dell'ottima elezione
. elettr. coppia di morsetti, presenti in un amplificatore o in un filtro,
morsetti, presenti in un amplificatore o in un filtro, da cui è possibile prelevare
che è stata amplificata o filtrata (in contrapposizione a ingresso). -impedenza d'
un apparecchio. -stadio d'uscita: in un apparecchio a più stadi, quello
grossezza ancora o sottigliezza della vocale, in cui sì fatte sillabe hanno la loro
. -nella marina militare, missione in mare di una nave, soprattutto in
in mare di una nave, soprattutto in tempo di guerra.. 18.
, conclusione di un esercizio agli attrezzi in cui l'atleta assume la posizione di attenti
assume la posizione di attenti. -uscita in tempo: nella scherma, contrattacco che
dell'avversario. c. bascetta [in « lingua nostra », xxxiv (1973
che si esegue per neutralizzare un'uscita in tempo dell'avversario. 19. mus
modulazione del tono (e veniva distinta in uscita breve e uscita totale).
dell'opera messi a uscita a lui in dì 26 di maggio 1417: 'porto e
uscitàccia. tommaseo, 11-206: prorompo in impazienze tiranne, in usci- tacce di
, 11-206: prorompo in impazienze tiranne, in usci- tacce di malato stizzoso, di
venuto fuori da un luogo chiuso (in partic. al termine delle attività che
dee., 8-7 (1-iv-721): in su l'ora del primo sonno di
viaggio e disordinati, e li posero in fuga agevolmente. g. gozzi, i-12-65
andarono. 2. che è in esilio volontariamente, per lo più per
lo più per motivi politici, o in seguito a un provvedimento giudiziario; esule
^ forestieri e i ghibellini usciti di tornare in firenze per pace. a. pucci
siccome valenti, / disiderosi di tornare in quella / città, dov'eran gli amici
: quello che voi avete fatto qui in londra, altri italiani usciti come voi senza
istruzione dal loro paese, lo fanno in boston, a new york, a montevideo
: tutte l'anime che vennero con iacob in egitto, ed uscite del fianco suo
: il barocco aveva detta l'ultima parola in quelle quattro composizioni evidentemente uscite da un'
di versi incomparabilmente migliore fra gli usciti in questi ultimi due anni. moretti,
): la donna che andò ad accompagnarla in camera, era una vecchia di casa
, soffoca la sua rifiorita vitalità, in un saio da frate, per via di
. de'sensi uscita / non so in qual parte fuggì l'alma, o s'
morii di gioia, o se rimasi in vita. 11. che ha
repubblica di venezia (31-viii1632) [in rezasco, 1222]: sia estrato un
estrato un altro degli avogadori usciti, in luoco del predetto vendramin. 12
metalli dalle viscere de'monti usciti, in sottilissime fila tirati, e in più lavori
usciti, in sottilissime fila tirati, e in più lavori variati e commessi. 13
organica dal corpo (e anche, in senso concreto, la sostanza che ne
2. ant. trasporto di una merce in un determinato luogo. balducci pegolotti
botte vuote, [si spende] in somma tari 9 al migliaio...
venezia e dall'austria e quindi deportati in croazia. -anche sostant. (e
uomo non truova com'egli possa dire in latino usia, essendo cosa necessaria. questo
questo si è la natura che contiene in sé il fondamento delle cose.
ai secoli, quasi un atto religioso, in cui da una materia imperfetta ottieni l'
essenza, tusìa', lo spirito, ed in primo luogo l'alcool, che rallegra
1-i-14: usia, jus, proprietà sono in morale termini sinonimi: ogni proprietà acquistata
boschi, nelle siepi e nelle macchie in europa, asia minore e africa settentrionale
uccelli il canto,... in breve tempo di gran miglioramento mostrò segno.
éupili ondeggia, / il guarda avvolta in lungo velo, e plora / coll'usi-
, con lunga coda, che vive in ambienti semiaridi delle regioni mediterranee. -usignolo
che ella l'ha preso e tienlosi in mano. 4. dimin.
industriale. cavour, iv-264: in diritto colla legge sulla tassa commerciale non
; v. anche fu c in a. usingatóre, sm.
. collenuccio, 12: cancellato in tutto il nome di paleo poli, solo
frachetta, 2-38: cotal voce è ottima in questa lingua; fu molto usitata ne'
squisitezza inarrivabile. 2. mettere in atto, adottare un provvedimento, un
. 5. intr. essere in uso. bacchelli, 2-i-417: il
la diversità delle misure di lunghezza usitate in questo stato. leopardi, i-1339:
è quella di roveredo e della chiusa in veronese, di dove sogliono venir tutti
praticato (un genere letterario); diffuso in un'ampia area (una lingua,
che segue l'uso comune; frequente in una determinata lingua o in un determinato
; frequente in una determinata lingua o in un determinato autore; proprio (il significato
significato di una parola, l'accezione in cui la si usa). boccaccio
tommaseo, 10-ii-253: sarebbe anco da indagare in qual proporzione stiano i nomi usitati oggidì
. attuato o osservato o esercitato o messo in atto comunemente; molto diffuso, usuale
stropicciare due legni è cosa nota e usitata in america. loredano, 14-283: e
altra dei proietti. -molto diffuso in una regione o in un areale (un
-molto diffuso in una regione o in un areale (un animale, anche
de la meca, non molto usitati in altri luoghi. 4. che
via, un luogo). - anche in contesti figur. leggenda di s.
gadda, 10-94: e poi scoppia fuori in un verso che è buono lui solo
. « ora posso seguire le loro tracce in capo al mondo ». = voce
usèmà, calabr. seti osimaré) e in quelle seti (cfr. lomb.
friul. usmà), con corrispondenti in altre aree romanze (cfr. spagn.
overo ebrion, over letenta, et in vulgare erba di quercie, la quale è
solito (una persona; per lo più in relazione con un compì, o con
sassetti, 176: questa, posta in vendita, starà in l. 14,
: questa, posta in vendita, starà in l. 14, o quivi oltre
profitto, tanto più stando di costà in mani forti, e che non sono
-che si trova abitualmente o da tempo in una data condizione o in possesso di
da tempo in una data condizione o in possesso di una data persona (una
ago bucò! 2. pratico in un'attività o in una disciplina. -in
2. pratico in un'attività o in una disciplina. -in partic.:
arpalice e camilla son famose, / perché in battaglia erano esperte et use. caro
se di esse ragionassero solamente coloro che in esse sono esperti ed usi.
a san gallo; e uomini e donne in compagnia ne vanno là su a diletto
cambini, lxxxviii-1-375: chi è uso in cavezza / gli è spia- cevol il
, sm. l'adoperare qualcosa, in partic. un oggetto, per un determinato
di usare qualcosa; diffusione. -essere in uso, o, disus., di
usarla, servirsene. - mettere, porre in uso qualcosa: iniziare a usarla,
diffonderne l'impiego (o anche usarla in una determinata circostanza o per un determinato
per un determinato scopo). -venire in uso: cominciare a essere usato.
nel datore adunque dèe essere la previdenza in far sì... che a lo
ragunate le genti sue, se ne venne in persona, armato, ad opporsi a
, cxx-264: era dalli antichi messo in uso [il marmo speculare] come oggi
calcificazione delle lastre di compensato è largamente in uso presso gli stabilimenti industriali. -effetti
tanta debelitade, che ogne nutrimento e cibo in vento convertiva. fascicelo di medicina volgare
uso dell'oppio, che gli pone in una specie di estasi, una calma ai
, ii-19-271: tanto per obbedirle eccole segnate in margine certe mie pedanterie. si abbia
impiego di un farmaco o di un rimedio in genere per scopo terapeutico. - uso
appresso il sig. bo- nioli ha in questo genere di malattie fuso comune e indistinto
d'este, 273: aveva tanta fede in quelle acque, che mediante fuso loro
(nelle espressioni a, per, in uso di qualcuno). dante,
galle / che d'altro cibo fatto in uman uso, / dirizza prima il suo
la mia grassezza, la quale è in uso delli uomini e delli dii ».
antico trattato di meccaniche, scritto già in padova dal nostro accademico sol per uso de'
le sue dottrine si sarebbe maggiormente impiegato in farle avere la sentenza in favore,
maggiormente impiegato in farle avere la sentenza in favore, con farli ancora le scritture gratis
o quel crocchio. -a, in uso proprio, a proprio uso e consumo
): per servirsene unicamente per sé, in ambito privato, per i propri fini
... niente inde spendare o vero in suo uso convertire, senza consentimento e
di sollevare le plebi campagnole, come in galizia, giusto allora finita di riconquistare dell'
locuz. con valore aggett. a, in, per uso di qualcosa: destinato
a un certo scopo, ad essere impiegato in una determinata circostanza o con una determinata
nel primo grado. tasso, 1-23-74: in disparte giacea (qual che si fosse
esteriori; dipoi a distribuir l'edifizio in modo che gli servisse agevolmente a vari usi
, e, nel linguaggio contemporaneo, in partic. degli annunci pubblicitari, con
pubblicitari, con valore prepos., in espressioni del tipo uso ufficio, uso
quale l'ebano suol, che nasce in grembo / alle selve d'egitto paludose,
gli ordinò grande entrata di danari, in modo che e'potessi vivere non solamente
-a uso di un animale-, nel modo in cui esso è solito comportarsi o essere
conciliator spirito avea, / farne uso volle in circostanza tale. cesarotti, 1-ii-19:
, 1-ii-19: io ho sempre creduto che in questo genere di cose si dovesse far
per me andrebbe benissimo se potessi riacquistare in breve l'uso della mano. graf 5-472
bernari, 4-132: mi auguravo di trovare in te -il giorno che avresti avuto uso
controllo completo, o che comunque dipende in qualche modo da altri. e
31-60: non ti dovea gravar le penne in giuso, / ad aspettar più colpi
, 1-258: era pagato poco, ma in compenso aveva l'uso gratuito dell'appartamento
solo per la vita del beneficiario) in forza del quale il titolare ha diritto
agraria) e distinti dalla legislazione vigente in usi civici essenziali (quando il loro
numerose sentenze della commissione feudale (esiste in italia una commissione feudale), con
n. franco, 5-51: né solamente in tal lingua ci si vedeano composizioni,
lingua ci si vedeano composizioni, ma in un'altra chiamata furba, la quale in
in un'altra chiamata furba, la quale in quei tempi era in grandissimo uso in
, la quale in quei tempi era in grandissimo uso in padova. pallavicino, 8-166
in quei tempi era in grandissimo uso in padova. pallavicino, 8-166: non
, xi-64: ormai nelle cause è in uso unicamente il francese. pavese, 10-196
-fare uso di una lingua: essere in grado di parlarla correntemente. cesarotti
: nel primo tempo del vostro soggiorno in padova io non poteva conoscervi, non facendo
linguistica). ardigò, vi-18: in una lingua progredita le parole in uso hanno
vi-18: in una lingua progredita le parole in uso hanno perduto affatto il senso etimologico
efficace di usare una forma linguistica, in partic. una parola. -con meton.
. piccolomini, 10-263: solo adunque in questa particella egli [aristotele] succintamente
o usati da una determinata persona (in partic. uno scrittore). dante
(una forma linguistica). -mettere in uso o nell'uso: introdurre una
par., 26-137: t s'appellava in terra il sommo bene / onde vien
uso d'i mortali è come fronda / in ramo, che sen va e altra
, e non mi pare d'averla messa in quel luogo a sproposito. cesarotti,
? pirandello, 8-410: io già -siamo in un circolo di cultura -mi perdoni -non
uso, con valore avverb.: in modo del tutto inconsueto, singolare, eccezionalmente
., 16-42: dio m'ha in sua grazia rinchiuso, / tanto che vuol
ariosto, 7-35: d'alloggiamento va in alloggiamento, / cercandone [ruggiero]
uman uso / le fa sparir quando tè in bocca chiuso. beccuti, 1-277:
muovere 'l piede! metastasio, 1-i-112: in mille destre e mille / splendono 1
il giogo grave, / van come in mar mal governata nave. -per
uso feriscon l'alte cime, / manda in terra dal ciel giove sublime.
parola. 17. il trovarsi abitualmente in una certa condizione; l'assumere spesso
lavoro, ecc.). - anche in relazione con una prop. subord.
tavola, e per lungo uso convertito in abito ha sempre alle orecchie chi le
, pria che del pianger l'uso / in natura si cangi, o cuor più
, e con prontezza somma; ma in lui l'operarlo non sarebbe virtù; essendo
impressioni o tendenze; abitudine. -anche in relazione con una prop. subord.
tiche. tansillo, 1-204: stommi talora in camera rinchiuso, / e intanto ecco
. -anche con riferimento a personificazioni e in relazione con una prop. subord. di
subord. di tipo dichiarativo. -avere in uso di fare qualcosa: farlo abitualmente,
1-1-221: eziandio pubblicani e meritrici hanno in uso di confessarsi peccatori. cantari cavallereschi
spesso ella ha per uso, / in altro tempo il ricco albergo è chiuso.
ornai si taccia, / e pongansi in oblio le andate cose. e per emenda
. comportamento diffuso e predominante (anche in una particolare categoria di persone); ricorso
il giovane, 9-745: dovendosi raccorre in sua famiglia / od in sua compagnia
: dovendosi raccorre in sua famiglia / od in sua compagnia... / uso
vili / o non alligna o tosto in lor si spegne, / che non appressar
leopardi, iii-82: son persuaso che in queste baie non istà l'amicizia, ma
o di un suo particolare gruppo sociale; in partic.: l'insieme delle norme
all'attual'ese- cuzione della vita, in quella forma che sia proporzionata all'uso
la casta, il popolo egiziano resterà chiuso in sé, si rivolterà quando e come
dai regolamenti gli usi hanno efficacia solo in quanto sono da essi richiamati.
-regola d'uso-, atto di liberalità fatto in conformità alle consuetudini e comunque alle usanze
uso-, quella che viene abitualmente inserita in un determinato tipo di contratti (ed
contratti (ed essa si considera inserita in un contratto di tale tipo anche se
lo più nelle espressioni essere, venire in uso-, essere in voga, diffuso;
essere, venire in uso-, essere in voga, diffuso; venire in voga,
, essere in voga, diffuso; venire in voga, diffondersi). -anche in
in voga, diffondersi). -anche in relazione con una prop. subord.
uomini vi mollano, che non era in uso l'ucciderli. p. f.
era questa mala consuetudine venuta già tanto in uso, che non contenti a le
so ben io quanto sia difficile far chiare in carta queste cose, sì minutamente sendo
, xii-971: cambia il mondo sistema; in ogni tempo / sai che si apprezza
dell'altre sue qualità che non sono in uso fra 'turchi, non che tra
: l'uso comune d'italia era in quei tempi di cenare alle ventitré.
.. s. m. potria cavar in un bisogno prestamente 800 cavalli armati di
, la quale stava sul ballatoio, diè in questo punto il fischio di guerra
stesso codice si possa dedurre essere stato in uso il decorare del titolo di 'duca'
nella milizia. cesarotti, 1-xxviii-34: in esso luogo si riprova il testimonio di
riprova il testimonio di stefano come scritto in cera, cosa che secondo l'accusatore non
necessariamente che questo genere ai scrittura era in uso nelle cose private. 24
di un'epoca, ecc. -anche in relazione con una prop. subord. di
terra a simili raunate i cittadini sedere basso in su stuoio di giunchi...
. buonarroti il giovane, i-486: abbiamo in oltre l'uso del correre il palio
sì reo non v'era, / quando in capitol voce avea ragione: / oggi
mente di sua maestà, me ne stavo in piedi nel frattempo e subito la guardia
guardia mi ha fatto segno di pormi in ginocchio. e. cecchi, 5-71:
dell'uso di custodire questi animali, in un desiderio di variare la compagnia degli
delfico, ii-368: come poi i popoli in tali passaggi portano con le loro abitudini
i costumi che si erano tramandati di padre in figlio nella nostra gente.
dugento anni dopo, essendo già annibaie in italia, meravigliosamente s'empiè roma di stranieri
, o tipica di popolazioni che vivono in determinati paesi o regioni; moda.
l'uso presente. sarpi, viii-116: in francia l'uso aveva introdotto che le
. giamboni, 210: dividesi castità in tre parti: perché l'altra è
: sia comandato al paziente che dimori in luogo oscuro, e sia guardato dall'
e le magistrature;... dappertutto in somma risuonano gli uomini, e le
le loro temine mutarono il naturale uso in quello uso ch'è contra natura.
2q. interesse relativo a un bene concesso in prestito. esopo volgar., 3-116
soffici, v-6-488: baldini, non più in trincea, per una brutta ferita che
si verifica, che uso si converte in natura. cornaro, 29: certa cosa
uso negli uomini col tempo si converte in natura, sforzandosi ad usare quello che
, 4-795: l'uso si converte in natura. proverbi toscani, 18: l'
e autentica crudeltà della duchessa, che forse in quel momento stava usolando di dietro a
senso generico: corda. - anche in un contesto figur. a.
e veduto ciò che la badessa aveva in capo, e gli usulieri che di qua
della pace di costanza descriveva gl'italiani in tal modo: 'bellicosi, discreti,
a partire dal xviii sec., anche in altri aesi europei; armato di
jovine, 2-179: il giovane re era in un angolo vicino all'ingresso in una
era in un angolo vicino all'ingresso in una grande cornice dorata, in divisa di
all'ingresso in una grande cornice dorata, in divisa di ufficiale degli ussari, lungo
servizio del marchese ferdinando capponi... in qualità di lacchè, e dal medesimo
huzorones, plur. (nel 1432 in ungheria). ussatto, v
jan hus (1369-1415), sorto in boemia nel xiv sec., che
la sconfitta della montagna bianca, anche in slovacchia penetrò e dilagò la reazione cattolica
saria d'infedel ierusalemme, / né israel in forza d'ismaelliti, / né nel
le sante gemme / del sepulcro di cristo in man de'bruti, / né sarien
lasciato nel terreno dagli animali selvatici, in partic. dalle lepri, e seguito
. è voce popolare e dell'uso in proposito della caccia, significandosi con ciò quell'
de'cani, massime da caccia, destano in essi un'ansietà, un desiderio tale
da ubriacarsi: come quando un segugio entra in un bosco pieno di selvaggina, che
pieno di selvaggina, che salta di usta in usta, trema tutto e diventa come
). il bergantini attesta la voce in lollio. ustàscia, sm.
ustàscia, sm. invar. stor. in origine, slavo balcanico che combatteva contro
dittatoriale di re alessandro di jugoslavia; in seguito all'occupazione italo-tedesca della jugoslavia nel
ustaèa 'ribelle', deriv. da astati 'levarsi in piedi, alzarsi'. ustascismo,
con manifestazioni simili all'ergotismo, riscontrabile in bambini alimentati con pappe a base di
, caldissimo. -anche al figur. e in un ossimoro. govoni,
suo nudo / si raffredda e matura in ogni bianco / di fiore esente da carezze
scientifico, il quale, pure in questa felice età democratica, si compiace
il dorso delle mani era ustionato, ma in grado minore. ustióne, sf
seconda ella gravità, è classificata in quattro gradi). d'alberti
per le ustioni anna stette inferma lungo tempo in pericolo. cicognani, v-1-448: il
l'usta montagna, che si incurva possente in fondo al cielo... non
. marin. gomena molto lunga con cui in passato si ormeggiava la seconda ancora delle
concentra nel fuoco reale i raggi solari in modo da incendiare sostanze combustibili.
. ustrinà, sf. archeol. in roma antica, locale adibito alla cremazione
ustrino, sm. archeol. in roma antica, locale adibito alla cremazione
le quali è un 'ustrino'ben grande, in cui si bruciavano i cadaveri della plebaglia
spallanzani, ii-212: sono però restati in possesso non solo i professori, ma
pagamento delle alienate regalie, che restavano in mano di private persone, per l'
quanta sia la perversione dei costumi politici in italia e, in genere, delle convenienze
dei costumi politici in italia e, in genere, delle convenienze usuali appare dall'
malizia ma con gli occhi sospettosi e in fondo anche tristi. -d'uso
della quale è capace una lingua, in quanto lingua... usuale,
(rapita che le parole più usuali prendano in bocca un sapore, uno spicco insoliti
, solitamente, comunemente; correntemente, in genere. mattioli [dioscoride],
tommaseo [s. v.]: in certi paesi non si servono usualmente dell'
essere solamente usuari delle entrate: e pur in francia da immemorabile tempo si sono sempre
una lingua. varchi, 3-338: in firenze son stati d'ogni tempo alcuni,
erroneamente ritenuto usucapibile la servitù di passaggio in argomento per resistenza di opere visibili e
o di un diritto reale su di esso in virtù del suo possesso acquistato con certe
suo possesso acquistato con certe modalità (in modo né clandestino né violento né a
mobili, oppure i beni immobili ottenuti in base a un titolo di acquisto inefficace ma