incomodo. d'annunzio, iii-2-1018: in quel tuo vecchio organo restaurato non hai
,... /... in ragionamenti / di gravità.
govoni, 3-216: elementi discordi gravitanti / in un veloce sconcertante moto / intorno a
il centro della sua gravità, e in esso come in proprio seggio raccorsi ogn'impeto
sua gravità, e in esso come in proprio seggio raccorsi ogn'impeto, ogni
raccorsi ogn'impeto, ogni gravezza ed in somma ogni momento. torricelli,
interamente di gravitare sul suolo, restando in questa ipotesi la forza centripeta collisa dalla
, come un mattone, il pranzo trasmutato in fiele. -figur. essere
sopra di noi, ci costringeva a gemere in un silenzio impotente fra le catene.
venezia fu data, spogliata ed inerme, in preda all'imperator d'alemagna.
dosso. molineri, 1-75: pensate che in qualunque condizione della vostra vita, o
merci estere, secondo il grado di esistenza in cui si trovano gli stabilimenti nazionali.
cerchia di una persona, e spesso in funzione di essa, per interesse o
, 631: i mercati del mondo (in gergo ufficiale « stati ») gràvitano
« stati ») gràvitano a fondersi in uno solo. pascoli, i-169:
alvaro, 13-136: erano cartelli sospesi in aria che parvero meravigliosi allora, sul
fra due corpi materiali (ed è in ragione diretta al prodotto delle loro masse
diretta al prodotto delle loro masse e in ragione inversa al quadrato della loro distanza,
per cui quei medesimi individui si renderanno in altre circostanze ai più vili e più
quelle della gravitazione universale, l'hanno messo in grado di comprendere nelle stesse espressioni analitiche
secolo, e con quello che bolliva in pentola in europa, nella politica, nelle
e con quello che bolliva in pentola in europa, nella politica, nelle lettere
di tutta la società si è spostato in un nuovo campo. 2. ant
all'azione della gravità del cilindro esercitata in c. a. cocchi,
e dal sufi, -one, che in fisica indica entità elementare (come in elettrone
in fisica indica entità elementare (come in elettrone, fotone, ecc.)
ch'io porto, / io credo essere in porto / di riposo arrivato. cino
8-6-1094: le gambe son di travi in vece, / o di colonne a la
vii-105: tira il sole dalla terra in alto i vapori gravosi e bassi.
che aiutino i lor pensieri a salire in cielo. tommaseo, 3-ii-10: è [
3-1119: tu solo / m'eri in tante gravose mie fortune / quanto avea
sé fosse malata,... in ogni gravoso punto lui chiami e lui
, senza mentire, dir si pò esser in voi, né altro esempio adduco che
30-76: donne e ragazze, con in testa orcioli, camminando a passi misurati,
.. l'emblema dell'isola: levato in cima a una salda colonna, in
in cima a una salda colonna, in sull'entrata del porto, la sua grazia
dentro l'azzurro, pronte a spiccarsi in velocità. -mala grazia: bruttezza
dante, conv., iv-xxv-i: in questa etade prima... comincia l'
mai non può partire, / ma in fin convien che amando se disfazia. castiglione
la qual mi par valer circa questo in tutte le cose umane che si facciano
dir forse una nova parola, usar in ogni cosa ima certa sprezzatura, che nasconda
se rinnova / o se le voci in sé, svaria d'un soffio. landolfi
un po'storta rispetto ai fianchi, in un atteggiamento malsicuro e pieno di grazia
alta finestra il viso adorno, / in cui natura ogni sua grazia pose.
le grazie acerbe andrà nudando / e in forme favolose esalterà / folle la fantasia
né dal rado palmeto diana apparsa / in agile abito di luce, / rincorrerò.
del turbamento che le sue grazie suscitano in un uomo eppure fa sembiante di nulla,
giglio; date odore e fate frondi in grazia, e conlaudate in cantico,
e fate frondi in grazia, e conlaudate in cantico, e benedite iddio nell'opere
ridon le cose / di dentro, avendo in un balen concetta / l'alma luce
poco alla mia dolcissima patria e vedrai in molte e moltissime grazie abondare. lalli
gozzi, 1-9: quanti artefici lavorano in quelle gentilezze, che chiamansi con forestiero
6. nelle arti figurative e in architettura: leggiadria di forme e di
arte minore, d'accordo, ma in cui ancora si perpetuano le grazie della plastica
di stile (negli scritti e, in partic., nelle opere letterarie);
appropriata dolcezza di una parola. -anche in senso concreto: ornamento, abbellimento stilistico
castiglione, 74: dei vocabuli che in questi lochi parlando s'usano, estimo aver
potuto ragionevolmente usar scrivendo quelli che hanno in sé grazia ed eleganza nella pronunzia e
l'opere dalla lingua del loro autore in un'altra, si perde assai di grazia
: aveva rimessa la buona favella toscana in prosa, vestita tutta di grazia e di
quando però l'oggetto della sintassi sia in salvo, qualche piccola negligenza collocata giudiziosamente
colui e la grazia e la ventura rimaneva in lor casa. varchi, 18-1-53:
lor casa. varchi, 18-1-53: aveva in sé tutte quelle grazie che da
signor concetto, / tutti i pianeti in ciel, tutte le stelle / gli dièr
3-132: la grazia della poesia coincideva in leopardi con quella che parve a lui
guittone, i-28-34: vostra bonità grande demando in voi procacci, che l'amor mio
procacci, che l'amor mio si'acolto in vostra grasia. boccaccio, iii-1-10:
ariosto, 32-43: di non morirti in grazia sol mi doglio. serdonati,
chi lo riferisce, oppure dall'essere in disgrazia loro. botta, 4-431: instigato
che il pubblico divida le sue grazie in due esatte porzioni tra me e il
altri nipoti che il monaco adesso difendeva in odio alla morte, eccitandoli a rifiutare
: iustizia fa l'uomo ordinatamente vivere in tra li altri, che ella rende riverenzia
grazia il suo fine, / e in lei da ciò dipende / l'andar a
sono fuori di noi, che non sono in podestà dell'uomo e possonsi perdere,
umel persona despetta mi'accogliendo e degnando in vostra altessa. chiaro davanzati, 78-1:
la mente mia / ch'era montata in sì fero dolore. lapo gianni, iv-99
voci dei campanili... s'accordano in un coro di grazie al signore.
bocchelli, 13-78: i battuti rispondevano in coro lodi, grazie, invocazioni, adorando
volgar. [tommaseo]: vivono in azioni di grazie. ariosto, 25-20:
192: si fecero molte processioni non solamente in quella città, ma per tutta italia
città, ma per tutta italia, in rendimento di grazie a dio. tommaseo
di favellargli, come il si terrebbe in grande grazia, e sarebbe; perocché rade
goldoni, vii-43: so ben che in queste porte / le grazie son comuni
di grazia: concesso per favore e in via straordinaria. cantiì, ii-21-133:
, ma illegale... credettero riparar in parte l'enorme ingiustizia assegnandomi un '
bonsanti, 2-149: egli sedette padrino in ima disputa che doveva concludersi sul terreno,
che hanno grazie di dazii de pagar in tanto tempo secondo la forma de quelle.
tram). sbarbaro, 5-107: in tram, mi metto al sicuro presso il
né abbandonerà. canigiani, 1-99: in questo capitolo dà l'autore per guidatrice
allora a più degne imprese ed a levarne in alto suol esserne guidatrice, facendoci,
la volontà divina vi è annunziata in maniera generale, come guidatrice e redentrice
la gabella del vino e altre gravezze rimasono in piè, in poco onore de'guidatori
e altre gravezze rimasono in piè, in poco onore de'guidatori della città di roma
trattato del ben vivere, 4: in paradiso vedrai apertamente come iddio gui- dardona
ecc. fra giordano, 1-209: in guiderdonare il bene non farà pur quello
forse sarebbe stato più lungamente a lavorare in pisa, perché in quella città erano le
lungamente a lavorare in pisa, perché in quella città erano le sue opere conosciute
di salerno, e guidardonato magnificamente tornò in normandia. varchi, 18-1-290: da voi
più alte funzioni [i cristiani] guiderdonati in ogni modo, coperti di seta,
appena acchetare l'animo altrui, ella fa in modo che tutti con poca mercede si
pier della vigna, 127: amore, in cui disio ed ò speranza, /
, 13: grande arditanza -e coragiusa / in guiderdone amor m'à data. dante
alquante parole de la sua morte, in guiderdone di ciò che alcuna fiata l'avea
abbracciava tanto strettamente che quasi lo recideva in sul mezo, e così il giovine,
: qual guiderdon, qual dono / in cambio del mio amor tu mi prometti?
. il vizio trionfa. — in partic.: compenso in denaro; retribuzione
— in partic.: compenso in denaro; retribuzione dovuta per un lavoro
firenzuola, 200: son contento in guiderdone della tua fatica pagarti un buono
potrete, senza novello aggravio, ristorare in generosa forma la diligente sollecitudine del nostro
.. sono sempre scarso guiderdone divisi in molti combattitori. 2. per
di feroci, i costumi si tramutarono in vili,... mercé la maligna
3. ant. interesse del denaro dato in prestito privatamente (o, in partic
dato in prestito privatamente (o, in partic., interesse sulle imposte o
testi fiorentini, 9: à pagato in quiderdone de la su'parte a aldobrandino
'(comp. di widar 4 in cambio, a ritorno 'e
. l'orbo con raccomodar gli occhi in sberleffo e farsi condur dal guido, overo
a due colori, divisa al fondo in due code, usata dagli eserciti attuali
che compongono una grande unità. - in senso generico: gonfalone, insegna.
, che erano guida degli eserciti (onde in questi tempi alcuni han preso il nome
stava appoggiato, avvolto... in una stoffa, il guidone di comando.
da una lunga striscia di stoffa terminante in una o due punte. 5.
? », parola francese, e che in italiano vuol dir guidoni o mendichi.
insolenza de'guidoni. patini, 320: in man d'essecutori e di notai,
/ ch'io non confido più né in dio né in santi. papi, i-i-ioi
non confido più né in dio né in santi. papi, i-i-ioi: tron-
, tutte le lor manifatture consistevano in ladronecci, in disonestà. =
tutte le lor manifatture consistevano in ladronecci, in disonestà. = dallo spagn.
dei suoni che componevano il sistema allora in uso, a partire dall'attuale '
immaginato al di sopra della mano), in modo che l'allievo, una volta
e cerchione ricoperti di gomma; il veicolo in salita può essere collegato con quello in
in salita può essere collegato con quello in discesa da una fune metallica di equilibrio
costituito originariamente da capi di bestiame, in seguito da somme di danaro variabili a
widergild, comp. da wider 4 in cambio ', 4 a compenso 'e
sandali. d. battoli, 4-1-305: in piè, non altro che suole,
. guiggétta. bresciani, 13: in casa [le donne] si assettano ai
ragazzi delle indie, e spesso sono portati in europa. più spesso si vedono di
melchiorre wieland (1520-1589), italianizzato in * guilandino '. guilda, sf
legato col guinzaglio. -cani guinzagliati: in araldica, quelli che vengono rappresentati uniti
araldica, quelli che vengono rappresentati uniti in coppia (v. guinzaglio, n.
/ e sperar guigliardone. palamedès, in: donzella -disse febus -quand'io ò fatta
medesma conoscete, or vi prego che in guilliardone di queste cose voi mi facciate
cuore, che lo guigliardone è grande in cielo. = voce d'area
asco- miceti della famiglia micosferellacee, diffuso in circa cento specie saprofite o parassite di
, fiori piccoli, bianchi, unisessuali riuniti in grappoli terminali; propria del nord america
calde, i cui semi sono impiegati in farmacologia per le loro proprietà toniche e
il coraggio corrispondente all'impresa, e in vece del regno buscò la guillottina.
ghigliottinare. cuoco, 1-247: in francia si volle stabilire per massima costituzionale
; tu ti troverai un tratto un ramengo in sulle calastre. -e tua madre un
si dee legare a guindolata per guindolata in matasse. = deriv. da guindolo
-anche: arcolaio (e, in partic. quello usato dai filatori per
bozzolo da vedere. statuti dei mercanti [in nieri, 3-94]: vogliamo ancora
un guindolo festonato di matasse da mettere in gomitolo. pascoli, 515: fa [
! 3. locuz. tirare in guindolo: conciare per le feste.
non fossi te, mi facessero tirare in guindolo e farmi fare il salterello del
2-59: preso allora il suo guinzaglio in mano, / legò in un canto tebero
suo guinzaglio in mano, / legò in un canto tebero e giordano. berchet,
, con un inquieto can levriere in guinzaglio, per l'esopo, e
a guidare o a trattenere i bambini in tenera età. -scherz. ant.
appiccate al petto. 2. in senso generico: correggia che serve per
sottilissimi l'ornaro / quei che primi in italia 'l portaro. monti, 22-508:
. levatogli il guinzaglio dell'autorità patema in quegli anni primi e bollenti, non
che serviva per tenere i cani uniti in coppia (e si usava anche per
] non ritornava, si comprese che in qualche ramo per li guinzagli intricato s'
6. locuz. -andare in guinzaglio con qualcuno: stargli alla pari
certi satraponi, che co'letterati vanno in guinzaglio. -avere, tenere,
passivamente la volontà altrui. -mettere in guinzaglio: porre due persone sullo stesso
. busini, 1-153: voi mettete in guinzaglio alamanno de'pazzi e francesco bandini
non mi far mettere / la lingua in molle, ch'io sciorrò il guinzaglio.
ch'io sciorrò il guinzaglio. -stare in guinzaglio: pazientare, stare tranquillo,
, 10-147: non potea star morgante più in guinzaglio, / non aspettò di carlo
foscolo, xv-340: lo stampatore sta in guinzaglio per cogliere qualche rame e vendere
conviene tacere, ei ti conviene stare in guinzaglio. -star bene in un
stare in guinzaglio. -star bene in un guinzaglio: trovarsi bene assieme,
pulci, 18-144: noi starem bene insieme in un guinzaglio. -tenere qualcuno
un guinzaglio. -tenere qualcuno in guinzaglio: tenerlo sospeso, in ansia
qualcuno in guinzaglio: tenerlo sospeso, in ansia. pulci, iv-11: che
che c'è? non mi tener tanto in guinzaglio, / or oltre, io
, che ti venga / cento fiorini in borsa e ve ne sia novantanove mia e
no li lascia iscorrer né cadere / in quello loco ove non ha guirènza.
ritorna a conchiudere che do- verno studiare in eloquenzia, e lodala in molte guise.
verno studiare in eloquenzia, e lodala in molte guise. guittone, i-12-20:
v. franco, 300: a piagarmi in mille guise vólto, / dal fiume
destra, a manca, a fronte, in guise mille, / orride tutte,
. leopardi, 973: la materia in universale... ha in se per
materia in universale... ha in se per natura una o più forze
sue proprie, che l'agitano e muovono in diversissime guise continuamente. giusti, 2-141
. giusti, 2-141: canti, e in bella guisa / lodi e monete accatastando
condiscendenza, vendicandosi di me collo screditarmi in ogni mala guisa presso la pisana.
e forse ne ha ancora, ma sempre in guisa provvisoria e contingente. 2
che vien da gentil luoco, ha in sé valore. guinizelli, iv-39 (24-39
. metastasio, i-112: perfido! e in questa guisa / di mentita virtù copri
: già s'avanza la mensa. in mille guise / e di mille, sapor
non c'è da stupirsi troppo che in russia, posta la guisa di cultura di
di spagna. aretino, iii-233: in queste chiome, / che ornamento intrecciato
queste chiome, / che ornamento intrecciato in varie guise / mi fanno al capo,
guise / mi fanno al capo, e in ciascun altro crine, / i diti
paese, / dove sempre si veste in varie guise, / un gran verdugalino alla
alla franzese. metastasio, ii-6: in mille guise / spoglia e nome cangiai
5-24): amor per tal ragion sta in cor gentile / per qual lo foco
cor gentile / per qual lo foco in cima del doppierò, / splende a
tant'è fero. intelligenza, 196: in grieve pianto fecerne anovaie, / come
, mio re, commise / che in sì mirabil guise / fosser le dame in
in sì mirabil guise / fosser le dame in danza, i vidi vista che avanza
stesse avanzano / i pregi, errano in danza, e errand'atteggiano / in guise
errano in danza, e errand'atteggiano / in guise suavissime ch'allettano, / e
volto, il sen bagnato / dorme steso in strana guisa / sulla messe già recisa
mortai seme accorre / mille virtudi oprando in mille guise / con dotta man. pirandello
rude, cotta dal sole, gesticolante in mille guise vivacemente espressive. montano, 483
483: ritratti del figlio paolo bambino in varie guise e costumi. 5.
per molte guise e per molti modi in qua dietro dio parlò alli nostri padri per
. locuz. - a guisa (o in guisa) di qualcosa: a simiglianza
tutta sua coda guizzava, / torcendo in su la venenosa forca / ch'a guisa
tanto lucente. tasso, 8-3-1121: in guisa ornai di tempestoso mare / ondeggiavan
... si mise a girare in tutti i versi, a guisa di lanterna
di lanterna. -a guisa (o in guisa) di qualcuno: seguendone l'
dubbio si raccerta, / e che muta in conforto sua paura, / poi che
io. petrarca, 18-8: vommene in guisa d'orbo, senza luce, /
mei ornai sono sì venti / che solo in morte una salute miro. boiardo,
. tasso, 2-42: pianger lui vede in guisa d'uom cui preme / pietà
più per questa e quella via, / in bisca, in ghetto, in chiostro
e quella via, / in bisca, in ghetto, in chiostro, all'osteria
/ in bisca, in ghetto, in chiostro, all'osteria / gridando a guisa
o qual destino / mi darà penne in guisa di colomba, / ch'i'mi
, / per l'alto crido se smarirno in faccia. della porta, 2-100:
213: dileguossi / d'augel notturno in guisa. verga, 2-35: rimaneva
accompagnati con certi suffi, cioè, parlando in nostro linguaggio, peregrini, alla guisa
vestiti, questi suffi cominciarono a ballare in spirito. serdonati, 9-326: radendosi
9-326: radendosi la sommità del capo in figura di corona o diadema a guisa di
, 426: s'avanza... in sembianza del fiume po, seminudo,
trag- gielo cià e là di fossa in fossa. dante da maiano, 1-6-10:
: questa vuota idealità già la senti in alfieri, che si edifica essa il suo
gran guisa / d'avere tutto bene in provedenza / ver me. latini, rettor
— in altra o diversa guisa: diversamente, differentemente
latini, rettor., 4-13: in altra guisa è così diffinita: rettorica
. (376): certi altri in altra guisa essere state le cose da me
io le vi porgo, s'ingegnano, in detrimento della mia fatica, di dimostrare
ii-5: io tengo per fermo che in guisa affatto diversa la penseranno gli uomini
padri non sanno coonestare la loro disonestà in altra guisa che col tollerarla se non pure
michelstaedter, 817: ogni volontà è in sé determinata, è una determinazione della
una forza trascendente che la possa determinare in altra guisa. — in guisa che
possa determinare in altra guisa. — in guisa che; in quella guisa che:
guisa. — in guisa che; in quella guisa che: introduce una prop
che discende ne l'angiolo, discende in lei. idem, purg., 7-66
insania / di scompigli e di guerra: in quella guisa / che con alto bollor
: sospirar e chiamar dì e notte in vano / la sua nemica, e andarsi
fottiventi fanno. marino, 4-219: in quella guisa che dopo le mèsse /
cammino ti assicura che nella capanna perduta in mezzo allo scoperto ci vive l'uomo,
lisciava di belletto il corpo della statua, in quella guisa che le schiave preparano all'
cosa siano quei pretesi problemi. — in guisa (o in tal guisa, in
problemi. — in guisa (o in tal guisa, in cotal guisa) che
in guisa (o in tal guisa, in cotal guisa) che (anche di
che ciascuna vertù m'aban- dona / in guisa ch'i'non so là 'v *
/ ond'io pover dimoro, / in guisa che di dir mi vien dot-
e 'l fura, / dal legno, in guisa che navigi affonde. firenzuola,
lo spirito entro alle canne della gola in guisa che egli mancò poco che io
, / ho ben pensato d'afferrarla in guisa / che non potrà fuggirmi.
. marino, 7-203: l'ordito intrico in guisa tal si strinse / e sì
, / ond'ella fosse svelta; in cotal guisa, / ch'io n'aggiaccia
che a condimento di vivanda. — in guisa da: seguito dall'infinito, introduce
quadra nell'asta diritta dello strumento, in guisa da potere scorrere su e giù per
18-211: l'uomo è costituito in guisa da percepire una serie di idee
persuasa di potere... sbassarsi in guisa, da sciogliere almeno una gamba
beltramelli, iii-239: si era conciato in tal guisa, col nero-fumo, da assumere
demoniaco per nulla ridevole. — in (o per) nessuna, veruna guisa
o per) nessuna, veruna guisa: in nessun modo, per nessuna ragione.
duramente, ch'io né posso né so in guisa veruna difendermi. boccaccio, dee
partir volendosi, ella disse che ciò in niuna guisa sofferrebbe. folengo, ii-76:
: questo pensiero e'non lo ha estrinsecato in nessuna guisa. -in ogni
guisa. -in ogni guisa; in tutte le guise: in ogni modo,
ogni guisa; in tutte le guise: in ogni modo, a ogni costo,
; / e, tanto la 'navanza / in ogne guisa suo presio e 1'onura
ogni prosperitade; questo confesso esser vero in tutte le guise. boccaccio, dee
1-1 (72): di che noi in ogni guisa stiam male, se costui
si'afflitto, / ma vogli dispettare in tutte guise / il suo mortale e
, / né meno esperta d'arme in ogni guisa. alfieri, i-757 =
i-757 = fors'egli umano e giusto in core, / rispetterà miei dritti:
tranquilla. -in qual guisa, in che guisa, in quante guise:
-in qual guisa, in che guisa, in quante guise: introduce una prop.
, xxviii-10: dicerò su'brevità familiaremente in quale guisa lo core meo e la mente
e notti vegghi e sia pensante / in quale guisa possa esser laudato. ariosto,
offesa, / a vostro onor udite anco in che guisa, / con tutti i
che voi ottimamente intendiate... in quante guise ancora a misericordia gli animi infiammare
, xi-1-4: ignoriamo... in quali guise il greco cominciò a trasformarsi in
in quali guise il greco cominciò a trasformarsi in latino. -introduce una prop.
. correlativa. caro, 5-829: in quante guise a zuffa / si vince in
in quante guise a zuffa / si vince in campo; in quante si discorre /
zuffa / si vince in campo; in quante si discorre / per le molte intricate
cieche strade / del labirinto che si dice in creta / esser costrutto; in tante
dice in creta / esser costrutto; in tante s'aggiraro, / si confusero insieme
o di) tale o cotale guisa, in (o a) questa o quella
questa o quella guisa: così, in tal modo, siffattamente. giacomo da
me'grande diletto m'è tolto / in guisa tal, per giamma'non ravere
. bibbia volgar., x-370: in questa guisa hae detto che per abraam e
si corresse a udirlo o a guatarlo: in cotal guisa l'aspetto servia a le
lo prende, / e resta seco in quella guisa appeso. leopardi, 29-67:
quella guisa appeso. leopardi, 29-67: in simil guisa ignora / esecutor di musici
con mano o con la voce adopra / in chi l'ascolta. baldini, 6-116
ora avveniva che, mentre lui esplodeva in questa guisa dietro mio segreto comando, io
. consecutiva. boccaccio, iii-1-37: in tal guisa armò il suo paese /
dei santi barlaam e giosafatte, 113: in cotale guisa sono molte genti ingannate,
sacciate, / mi fu contra volere in tutte guise. -usare in mala
volere in tutte guise. -usare in mala guisa qualcosa: abusarne. busone
rimarrai tu... d'usare in mala guisa la nostra paciefica sofferenza?
[dioscoride], 127: chiamiamo noi in toscana il ligustro, guistrico,
-a). disus. che vive in condizioni miserabili, per lo più campando
ladri stessi; e co'provvisatori / briachi in chiocca, e mandracchiuole e guitti.
d'andare al casino, / vi trovo in idea, / bastardi d'enea.
sporco '. nel dialetto romanesco, male in arnese, mi 4
non possiede alcun talento, che recita in compagnie girovaghe o di infimo ordine.
o dell'abruzzo che andava a lavorare in maremma o nell'agro romano.
guittone, 209-2: giudice ubertin, in catun fatto / ove pertegno voi,
ver sor guittone. idem, i-27-2: in lesi » cristo diletto e caro suo
bartolini, 1-205: non distinguevo nulla in mezzo allo indicato foltio di grigi e
liberalissime agli uomini, quanto a'pesci in quelle guizzanti? tecchi, 12-115:
di mare ancora fresco e guizzante lassù in quella cittadina montana,...
: dal placido lor queto riposo, / in cui sol mossa è la guizzante coda
. deledda, iii-80: marielène balzò in piedi, guizzante come una fiamma, e
guizzante, è inteso il diavolo, astutissimo in soddurre. boine, ii-174: non
pascoli, 1193: con le spade in mano / guizzanti, voi sbalzaste su
: il raggio di luna si cangia in un livido guizzante lampeggio di sinistre luci
40-31: guizzano i pesci agli olmi in su la cima, / ove solean volar
cima, / ove solean volar gli augelli in prima. tasso, 7-11: così
tasso, 7-11: così men vivo in solitario chiostro, / saltar veggendo i
può agguagliar giammai quello che si prende in riguardando le ben ampie peschiere, e
anco fu vólto / e guizzò meco in quel vivace argento. segneri, ii-184:
. redi, 16-ii-105: vo'tuffarmi in quell'argento; / vo'guizzar fin
tutta sua coda guizzava, / torcendo in su la venenosa forca / ch'a guisa
cesarotti, ii-41: giace mor- lano in ferreo sonno, e calto / guizza morendo
, 24-106: quel cade, e mandricardo in piedi guizza, / non più stordito
che guizza suso. 3. in senso generico: muoversi rapidamente (anche
(anche con riferimento a immagini riflesse in uno specchio). dante,
nel campo il nume, e il fece in terra / guizzar di diomede innanzi al
. leopardi, 39-51: dentro le nubi in paurosa foggia / guizzavan lampi. carducci
: sul punto che un tenore stonava in una nota acuta, si vide una
lingueggiare suo rosseggiante mi rallegrerà un poco in queste tenebre palpabili. bonsanti, 2-62:
, affascinando lo sguardo, si mutava in un gran punto luminoso. 5
lungo l'atlantico, per cui guizzerebbe in america il pensiero europeo. pirandello,
domanda, è un'esclamazione che guizza in un brivido di terrore e non aspetta
e d'incertezza luminosa guizza di casa in casa. -compiere tentativi di ribellione
2-i-125: altri voglion guizzare e parer vivi in biasimando i migliori degli antichi.
pallida féssi, e più che morta in vista / la vergine latina. 8
aria... con tre lance in mano, le quali guizzando e dirizzando verso
battoli, 26-200: brandisce e guizza in aria quella sua folgorante asta. monti
10. prov. chi non vuol restare in secco, guizzi: chi non vuol
, guizzi: chi non vuol andare in rovina, deve darsi da fare.
pulci, iv-7: chi non vuol restare in secco, guizzi. = etimo incerto
, 9-34: i muti guizzator volano in cielo, / gli aerei volator guizzano
cielo, / gli aerei volator guizzano in mare.. = deriv. da
a quell'ombra si udiva di tratto in tratto il breve e dolce mormorar del-
sia a persona sia ad animali e in par tic. a rettili).
-fremito, brivido. michelstaedter, in: l'uomo... col suo
guizzo / che dato avea la lingua in lor passaggio, / udimmo dire. d
. bartoli, 27-22: una fiamma in piè diritta, sta ella ferma o vola
splende, / non è quel riso in molti; è storcimento / di labbra
fa seguitar lo guizzo della corda, / in che più di piacer lo canto acquista
sonoro, si prende il dolce impeto in collo, e pian piano ondeggiando lo
locuz. -a guizzi: a tratti, in modo fulmineo e fuggevole (e anche
tavola ritonda, 1-48: avea in sé gulosia d'avere uno figliuolo o
: del numero de'viziosi alcuni sono in prima dannosi sol a sé quanto e'si
voi de'miei; ma la gumedra in quella lingua del gran cane vuol tanto
/ e poi s'ammorbo sotto coltre, in braccio / d'una gumedra infranciosata,
guido da pisa, 1-173: chi in questo carcere [del labe- rinto]
se non porta uno gumicèllo di filo in mano legandolo da capo all'intrare della
manifatturato, ma soltanto il già convertito in vele ed in gumine. 2
ma soltanto il già convertito in vele ed in gumine. 2. dimin.
sottile della gumena, che si lega in terra per tener fermo il vascello.
; si trova sotto forma di concrezioni in associazione con ossidi di ferro e di alluminio
, sepolti nelle gune / del grano come in cemeterii cavi. =
, acauli, rizomatose, con fiori piccoli in spighe o pannocchie, caratterizzate da simbiosi
, usata nella concia delle pelli e in farmacia), la gunnera perpensa (
». significa ancora uomo il quale tiene in sé, e di cui diffìcilmente può
perciformi che vivono nelle acque dolci e in quelle salmastre della nuova guinea; sono
hanno i maschi di stringersi le labbra in una specie di bacio, ecc.)
sirte, / non perdimento alcuno era in quel mare? landolfi, 3-19: tra
palladio volgar., 7-3: in questo modo [la fava] non
che sopra una nave s'impieg i in quasivoglia fatica e particolarmente a nettare il basti
vedes'tu mai, lettor, di salto in salto / il pesce in mar,
di salto in salto / il pesce in mar, per ischifare il gurro?
specie di dolciume fatto di pasta cotta in forno, concavo come una piccolissima cassettina
, 3-209: potrebbe capere tutto 'l mare in un piccolo guscio di noce?
, 234: fate che voi lo mettiate in una carcere molto buia, ed
e i frutti di alcune piante (in partic. legumi, biade, ecc.
anche sol mezzanamente pillato; ma egli era in guscio, come appunto viene dalla pannocchia
, 20- 614: fuor del guscio in un subito saltella / di sotto al
guscia d'uovo, ed io vi dico in poche parole che, se il respirare
tinte in giallo depone, e la segreta / ala
che due volubili cupoline si sono urtate in mezzo al cielo, e rotte come
: al calore del lume l'acqua va in sottile vapore, il quale diffonde
silicea o calcarea, che riveste, in parte o totalmente, l'organismo di
ingannare, / e come il fuscelletto in bocca avia, / e poi che quella
, non credereste che la potesse capire in sì poco guscio. tasso, 18-80:
. figur. ambiente angusto e ristretto (in senso sia spaziale sia ideale) in
in senso sia spaziale sia ideale) in cui si è nati o si vive
, ritirarsi nel proprio guscio: chiudersi in se stesso, escludersi volutamente da ogni
luogo. cantari, 100: trovossi in mezzo di quattro bastoni, / ch'
bastoni, / ch'ogni volta cascava in terra piana; / ed ebbe frutti di
che fai tu tanto, miside, in su l'uscio / da tre dì in
in su l'uscio / da tre dì in qua, che io ti ci truovo ogni
fatto capolino dal guscio, troppo tormentato poi in mille modi, quando mi son provato
marchi, i-944: perché non lasciano stare in pace i poveri diavoli che amano lavorare
, 12-213: un palmo di terreno, in riva al mare, con un guscio
semplicemente: se la scuola di sanscrito in torino non c'era...,
idem, ii-184: cominciò il palazzo in quel modo che potè, e condusse il
il guscio, e seguitare di mano in mano infino alla gaggia ed ultimo fine?
fabbricar faceva nel porto pireo, altre in corinto. buonarroti il giovane, i-452:
manzini, 8-64: da una parte, in un fosso, affonda un guscio d'
: [l'opera] si intagli in tai comici, fregi, fogliami, uovoli
la cornice della mia casa natale sportava in fuori tanto che le rondini l'avean
uno spessore relativamente piccolo, impiegata, in numerose accezioni, nelle costruzioni meccaniche (
(aerei, navi, automobili) e in quelle civili per la copertura di ambienti
nella navigazione fluviale o per la caccia in palude; piccola scialuppa (nelle navi
giappone, gittarono il guscio della funé in mare, e, armatolo, vi salì
lì, su quel guscio di noce, in quel mare chiuso. moravia, vii-165
questo guscio, pendea sospesa e librata in bilico... una pesantissima trave
. fr. martini, i-144: in essi gusci per forza cavati dove l'
i capelli nella rete, / le braccia in croce, gli occhi nel lor guscio
[s. v.]: diciamo in proverbio: cattivo infin nel guscio,
ventre della madre. -col guscio in capo: in età tenerissima, infantile,
. -col guscio in capo: in età tenerissima, infantile, inesperto.
/ cominciò si può dir col guscio in capo. b. davanzali, i-161:
i-161: con due nipotini col guscio in capo, domandò condursi quivi i figliuo'
anni, come un amorino col guscio in capo. -essere due fave dello stesso
-stare nel guscio: evitare di mettersi in mostra, rimanere nascosto. e
. e. cecchi, 6-117: in america, le opinioni, quando ci
aretino, 20-161: come l'arai messo in dolcezza coi tuoi atti di sorte che
è lo inane vocabulo viene introitato in anima, disposato alla carica narcisi
più raramente, due corde, in uso presso i serbi e i popoli slavi
. antico strumento popolare russo, diffuso in varie forme sin dal ix secolo, costituito
nel tipo affine alla cetra tirolese diffusa in russia dalla fine del secolo xvii)
, e tutto quello che si appetisce in ciascuna specie di nutrimento, o di cosa
: l'uomo è attorniato e messo in mezzo da tutte queste cose visibili,
egli è fondato nell'umido, come in sua materia. = voce dotta,
salvini, 30-2-213: così dice in quello idioma [inglese],
intendentissimi. idem, vi-1-210: critico in questa parte troppo severo e poco
porzionato / che gusti e dorma ed abbia in sé sentore? trattato del ben
de la testa una ricotta che rinvenne in un armadio. bocchelli, 3-118: gustava
. assaggiare, degustare, mangiare o bere in piccola quantità; deglutire, inghiottire.
dell'erba / che 'l fe'consorte in mar delli altri dei. vangeli volgar.
dei. vangeli volgar., i-io: in verità neuno di quelli uomini che erano
frezzi, iv-1-41: guarda come trapassi in questo loco, / dal qual per colpa
qual per colpa fu l'uom messo in bando, / non solamente per gustar del
la tua madre afflitta langue; / manda in aiuto l'ar- cangiol michele. ariosto
dimora. bandello, ii-1222: talor in villa costumano li signori, insieme con
. guerrazzi, 6-18: si scomponeva in triste linee angolari, come chi gusta per
si gustavano le viscere, / e in onore del dio ardevano le cosce delle vittime
: di quanto mangia l'uom gustare ho in uso, / luogo non avvi,
che 'l gusto è già partito e andato in fumo. marino, 305: dolce
che si vanta / d'esser nato in mezzo al chianti. g.
da capitano. rajberti, 2-130: in febbraio... ognuno le fa
trattenere, gustandolo golosamente, il cibo in bocca, a sentire i sapori invadere
lete / non la m'ha tolta, in luogo di merzede, / a sé
è il fiero amore, / madonna, in me t'affisa ogni momento, /
non gustando alcun riposo, giva mancando in essi la speranza di buona riuscita.
poiché vivo con lei e con me in quella stagione più che in questa.
con me in quella stagione più che in questa. a. verri, ii-363:
e il riposo, e offerse di ritirarsi in un'altra stanza. settembrini, 1-260
cose, le quali tutte sono adunate in lui, tutte l'assavorerà, tutte le
trovarsi a proprio agio (una pianta in un dato terreno). alamanni,
terreno). alamanni, 5-1-774: in un simil terren più dì le piante
/ gustin l'albergo e che natura in esse / vesta il nuovo costume e 'l
sé raccoglie, / i'mi rimango in signoria di lui [amore], /
tribulazione a colui che 'l seguita, e in questa vita gusta l'arra dello inferno
... io v'ho gustato in sentire esservi dispiaciute le openioni mie. celimi
i-468: cominciò a rivolgere li piaceri in amare doglie, gustando le pene dell'
gustin pianti, / ma sempre lieti in più fervente amore /... /
d. bartoli, 19i- ii: in un mondo sì perverso, andate con ogni
g. morelli, 271: come verrai in perfetta età e che 'l tuo intelletto
teologia,... ha detto che in tutto e per tutto li ecclesiastici siino
degli uomini, e tenendogli perpetuamente ravvolti in fallacie e chimere, senza mai far
giornale... da noi di mese in mese verrà pubblicato; acciocché quelli che
e l'animo di colui, che in tutto è risoluto da'durissimi e tenaci
castiglione, 85: né mai credo che in altro loco si gustasse quanta sia la
componga nella mente una mirra fantastica atteggiata in quella guisa che la vedeva il poeta.
della città. -con riferimento alle arti in genere e, in partic.,
-con riferimento alle arti in genere e, in partic., alla musica, al
i vecchi cantare alla viola, faccianlo in secreto e solamente... per gustar
mi hai fatto sentire e gustar virgilio in qualche modo. de marchi, ii-482:
libertà... chi gli ha imparati in su'libri, non ha osservato tutti
la volontà e baciar la mano primieramente in tutti gli accidenti naturali. -intr
altra tutto quello che le ho detto in queste sei o sette lettere,
oh! almanco fussi stata la comparazione in tutto simile! che, così come
al duca di chartres (essendo costume in questo paese che i principi non arrechino
. rimangono alcune che si piantano là in quattro sanza odore e sanza sapore,
non amava sentir mentovare codesta donna né in bene né in male.
mentovare codesta donna né in bene né in male. -in rapporto con una
. o la potenza gustativa è ridotta in atto dal suo gustabile. piccolomini,
: sensualità e paura della morte, combinandosi in una sorta di allucinazione gustativa, avevano
e preziosità nel frutto mostra, se in terra bona è messo e bene coltato.
retti e matti saggi, gustato e savorato in mente bene. zanobi da strato [
buone a mangiare, o a gustare in qualunque modo, ordinariamente vincono coll'odore
mai più gustata e nuova / dolcezza in braccio mi parea tenere / cintia
l'arte dei barbieri] di sicilia in roma, il cui servizio gustato da
, appagato. galileo, 1-1-223: in segno... di quanto s.
'l gustato... ragunano e rapportano in dell'anima, come in una sentina
e rapportano in dell'anima, come in una sentina, tutte le perturbazioni e
si fanno. documenti delle scienze fisiche in toscana, 14-1- 1-287: non fu
contemplazione dell'amadore e, formando quello in alquante esperienze di spirituale overo divina soavi-
271: la sensibilità... è in sostanza la facoltà delle sensazioni, e
facoltà delle sensazioni, e secondo i sensi in cui si esercita può essere visuale,
del cibo delle beate anime situate in quello cristallo. = voce dotta
gustevoli..., misse l'uomo in quello orto per lavorarlo e guardarlo.
gemelli cateti, 2-i-101: l'erbe, in cotal sorte di terreno allevate, vengono
quel boccone e di quel sorso fermansi in loro. 2. per estens
d. bartoli, 9-29-1-14: come in nulla consonanti e d'accordo a ragion d'
, / quando mi trovo con persona in letto, / da cui amata e
ii-349 credo di non aver avuto mai in vita mia un buon giorno tanto gustevole.
distingue i sapori. marino, vii-258: in questa [nella lingua]..
essi il giudicio e dà la sentenza in modo che secondo il suo arbitrio i
lei nomò del nome di colei che in sé contenne la redenzione del misero perdimento
, 258-12: l'alma nudrita sempre in doglia e 'n pene /...
cosimo, come può egli essere che in cotanti dì che tu sei stato qui
contento. boccalini, i-99: così esattamente in mille modi [le carote] furono
: quanta mutazione di sé lei ricevessi in quella fornace della fervente orazione, e
quella fornace della fervente orazione, e in quegli gusti che riceveva, e in
in quegli gusti che riceveva, e in quella fruizione divina la bontà superna quanto
gusti corporali. cornato, 62: voglio in questo luogo narrare quali sieno ora i
, ed il gusto ch'io prendo in questa mia etade della vita. sassetti,
: fu la prima terra che noi vedessimo in sei mesi. lascio considerare a v
una volta il pochissimo gusto che producono in lui queste lettere; che io, perciò
): per tutto questo non invanio in lei la favilla d'amore, anzi per
, 339: affermava d'aver avuto in più volte forse 700 mogli, il
altri, a piccole giornate si misero in viaggio per ritornare alla volta di parigi.
diffidenze e dissenzioni tra li pretendenti. in italia, per quello che appare sinora,
ragione] quasi non volendo, e in pochi momenti si accorda al gusto ciò ch'
l'un dietro all'altro, ed in sua presenza usavano carnalmente insieme; e ciò
d'ambo noi / goder la vita in gioia ed in dolzore. -ant
/ goder la vita in gioia ed in dolzore. -ant. misura,
fed. della valle, 30: in un abito piace / un volto e 'n
lasciarmi nel mio sistema. manzoni, in: la parte più perfetta della morale
ma ha solamente una cagione di fatto in certe disposizioni individuali; è quasi una
gusto del rischio pareva di nuovo diffondersi in tutte le mie membra, simile a un
-eleganza, misurata proprietà, raffinatezza (in par tic., nel vestire).
gusto. alfieri, i-136: provvistomi in torino una magnifica casa posta su la
e conveniente; sensibilità estetica. — in partic.: criterio o canone del giudizio
industria e capriccioso scherzo, / figurando in se stessi / di gran membra virili
, 23-203: siamo graziosi noi altri italiani in darci ad intendere di avere soli il
— buon gusto (anche semplicemente gusto: in contrapposizione a cattivo gusto): disposizione
di virgilio suona. / l'aver avuto in poesia buon gusto / la proscrizione iniqua
/ c'al vulgo errante cede / in vista, allor che dentro di sé gode
196: mai sia vero che tu venga in cognizione di quello che nella pittura buon
: si vanno propagando [i buccheri] in francia, in inghilterra e dovunque regna
propagando [i buccheri] in francia, in inghilterra e dovunque regna il buon gusto
della robaccia; della roba, se siamo in dodici, bastante per ventiquattro, ma
/ cui la moda e 'l buon gusto in su la senna / t'abbian tessute
.. a prima gettata di occhi trovi in tutte gli stessi pregi: correzione,
, di napoleone, / i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto
, n-172: fa osservazioni che rivelano in lui l'uomo di gusto ed il
il bello e il brutto non potrà in essa restringersi al semplice approvare e rifiutare
rifiutare, come nella coscienza immediata dell'artista in quanto produce o dell'uomo di gusto
quanto produce o dell'uomo di gusto in quanto contempla. 8. insieme di
del secolo. delfino, i-lxi: siamo in una età che ha il gusto assai
il recitativo. bettinelli, xii-156: in italia, ogni provincia ha un parnaso,
vii-212: la discordia di tante scuole letterarie in italia, e la differenza delle opinioni
del bembo (ch'egli aveva a fare in una medaglia), perché il bembo
la fantasia, il sentimento calabrese, sono in aspetti occasionali, e nella natura,
era ancor esso di credulità, propagossi in ogni storia, or fingendole come antiche e
ultimo gusto! cicognani, 9-6: ritornano in mente le pettinature col rocchio, le
e franchezza d'operare, dimostri avere in sé tutte quelle leggiadrie e tutte quelle
v-29: nel gusto de'piani messi in prospettiva si conosce che studiò altrove.
marchi, i-691: la sala, in cui ella si trovava, era addobbata con
maraviglia, disegnava assai bene ed intagliava in rame d'un gusto superiore a femmina
). 11. con valore di in ter. che gusto! che bel
gusto! una baldoria, una fiammata / in casa d'una bella contadina; /
s'inganna. tasso, iv-162: in tutto questo tempo sono vissuto a gusto
i-xxii: tutto si pigli da me in buona parte, sì come io candidamente ho
te ne pare? -tu hai gusto. in fine, io credo che 'l fatto
sia la più sollazzevol cosa che si trovi in maremma. fa ogni cosa per ottenerla
ci ho gusto, che pur giungiamo in tempo. m. leopardi, 1-43:
solamente perché mi desse occasione ad apporvi in fine quella nota, dove io mi cavavo
darle gusto, le mando un madrigale, in cui è descritta una caccia amorosa.
, / ch'a suon di trombe in fra i cannon marciava, / sonò il
ordinato il tal lavoro; figuratevi d'in traprenderlo per vostro piacere: e allora lavorerete
3-4-205: più volentieri avrei impiegato questo tempo in qualch'altro studio più di mio gusto
ix-376: gli era stato di gusto che in quella memorabil notte fossero stati tagliati a
farsi strada nel grano con la falce in filo che mordeva gli steli duri.
un cappon, mirar la fante / recarti in un bel piatto una gran taccia /
e quanto sia felice chi si confida in lui. pirandello, 5-279: così
bernini, 1-4-44: se io fossi in lei vorrei incontrare il suo gusto,
di prima bussola s'illanguidiscono e pigliano in fastidio quella funzione, la canaglia dei fecondatori
: e pure, se si dà in uno a il quale non piaccino, non
. nievo, 676: chiedeva in compenso di tanto benefizio... un
. fra giordano [tommaseo]: in questo stato di sanità hanno un gustàccio
, mangiava e beveva gustosamente, stava in agiato riposo per ben digerire. comisso
: pensavo al suo dolore il giorno in cui la caduta dei denti non gli avrebbe
di tutto quello che gli ci cape in questa domenica, che io inorridisco di
piatto di pernici, tritate e ridotte in poltiglia, così gustose e succose che parevano
di lavoro. scaramuccia, 96: entrati in chiesa, non mancarono alla purgatissima vista
col concertare interrogazioni e risposte, che in fine son tutte idee vane e finzioni
sanità, dispostissima della persona, gustosa in estremo di tutti quelli modesti e lodevoli
martini, i-389: lo epistilio d'esse in luogo del cimasio ha la tenua,
la ricetta della gutta anglica, qual in venezia ha molto grido e s'adopra
e di ghiandole oleifere, dai quali, in cidendo la corteccia, si
vettori, 66: vedesi ancora in roma scolpito ne'marmi antichi, con
delle stufe, un servo che tiene in mano un vasetto da olio, il quale
a vocali lunghe, gutturali, rompono in una maniera strana, fra comica e disperata
affogati quanto prima per lo sforzo necessario in proferir tante lettere gutturali e aspirate sì
se fosse stato meglio dividere le lettere in diverse categorie, cioè in labiali, linguali
le lettere in diverse categorie, cioè in labiali, linguali, dentali e gutturali
di gutturali da farvi credere d'essere in cina. -pronuncia gutturale: quella
rajberti, 2-61: la voce [in francese] si emette tra il nasale
dottore tossicolò un poco: ebbe, in gola, e poi anche nel naso,
vino rosso pregiato, che si produce in provincia di piacenza e si ottiene da una
boccamazza, i-1-424: buttano dentro in le tele uno in senso gutturale
buttano dentro in le tele uno in senso gutturale. di questi cani
gola; con = voce usata un tempo in tutta l'italia merid. e pronuncia
estens.: con voce oggi ancora viva in calabria (v. gozzo3).
lingua a nessun fonema, è usata in grafie etimologiche, molto diffuse fino al
, theodoli); è presente inoltre in alcune interiezioni sia per rappresentare una vera
vocali e e i. -fonet. in molte lingue (germaniche, slave, ecc
un'aspirazione più o meno forte; in latino era una debole aspirazione che tuttavia
tuttavia scomparve fin dal periodo classico; in italiano e nelle lingue romanze il fonema
mostrar quella origine; e così fanno in * huomo, honore, honesto, hora
, 2-155: il terzo uso è in queste particelle 'deh, ah, oh
sanno perché; ma vi dico, se in alcun luogo è posto bene lo h
posto bene lo h e propriamente, è in questo; perché significa veramente l'aspirazione
, e il fiato, il quale in queste parolette nasce da l'affetto. p
vecchia grafia italiana. 2. in numerosi casi serve come abbreviazione o simbolo
quantistica, la costante di planck; in meccanica analitica, indica invece la funzione
, indica invece la funzione hamiltoniana; in spettroscopia, una riga di fraunhofer dello
quello che afferma che per un gas in uno stato stazionario l'unica possibile legge
marin. bandiera rettangolare, divisa verticalmente in due parti uguali, di color bianco
all'idrogeno. 11. sport. in atletica leggera, abbreviazione del fr.
il valore di spirante laringale (rappresentata in seguito dallo spirito aspro) e passò
cubana, diffusasi dal secolo xix specialmente in spagna e nell'america latina, con
sapore di mandrole, e se usa in tutto il regno di tunis, e
detiene un prigioniero di tradurre il detenuto in sua presenza e di indicare in quale
detenuto in sua presenza e di indicare in quale giorno e per quale causa sia stato
un cittadino non sia detenuto se non in seguito a un giudizio e non sia
la pace, si era trovata astretta in taluni casi a ricorrere a leggi eccezionali
più la figura umana e il paesaggio in cui vive l'uomo? perché dietro
che le pareva d'aver già intravisto in una fantasia alzato su un grande stallone
sventolare del haik e il roteare del fucile in una nube acre di polvere e di
hàldico, sm. lingua usata in armenia tra 11 ix e il vii
e può accogliersi, parmi, perché in fine non è altro che un composto d'
certo meglio, halleluiàh, con l'h in principio ed in fine, non è
halleluiàh, con l'h in principio ed in fine, non è altro, secondo
(e si riteneva poter eliminare in tal modo gli inconvenienti degli scambi fra
). handicappare » tr. porre in condizione d'inferiorità o di svantaggio rispetto
o di svantaggio rispetto ad altri concorrenti in una competizione. -al figur.: mettere
competizione. -al figur.: mettere in condizioni di inferiorità, svantaggiare (v.
(h) andicappare ', 'porre in stato di inferiorità '. =
locuz. hand i'cap (oppure hand in thè cap) 'metto la mano
il cappello ') celando la posta in gioco, perciò 'azzardo; scommessa affidata
dapprima nelle corse dei cavalli), in cui si cerca di pareggiare le possibilità
possibilità dei vari concorrenti accordando a ciascuno in anticipo quale vantaggio, allo scopo di mettere
. posto per particolari disposizioni di gara in condizione di inferiorità o di svantaggio rispetto
o di svantaggio rispetto ad altri concorrenti in una competizione. -in senso generico
inferiorità ', specialm. nello sport. in italiano dirai4 aggravato, danneggiato, minorato
i-333: lo caricano [il riso] in sacchi che tengono l'uno una hanega
tettoia, rimessa, capannone. - in partic.: aviorimessa. panzini,
lat. mediev. angarium * luogo in cui si ferrano i cavalli '(cfr
. ingl. hangar (nel 1852; in senso moderno, nel 1902).
città commerciali della germania del nord che in età medievale si associarono con fini di
di cui è documentato un unico esempio in un testo scritto, o in una particolare
esempio in un testo scritto, o in una particolare lingua 0 letteratura, o
detto una sola volta ', che compare in italiano anche nella forma hàpax legòmenon (
, quante / vi fen, né in mandra circe ebbe né in hara.
fen, né in mandra circe ebbe né in hara. = lat. hàra '
lat. hàra 'stallo per animali 'in partic. * porcile ': voce
e dagli indiani, e, diffusasi anche in occidente, dai tossicomani in genere;
diffusasi anche in occidente, dai tossicomani in genere; agisce sui centri nervosi,
spesso a carattere erotico e viene consumata in tavolette o come preparato idralcolico, oppure
opere poiché egli è già salvato e, in virtù della grazia, è reso immune
al gruppo della sodalite; si presenta in cristalli ottaedrici o rombodecaedrici di colore per
virata praticata dagli hawaiani, che consiste in una mezza capriola e costituisce una variante
lui denominato 'metodo naturale ', che in contrapposizione da un lato alla ginnastica svedese
, era caratterizzato dalla pratica, esercitata in condizioni ambientali quanto più possibile vicina alla
.), che venivano organicamente raggruppati in dieci famiglie. -per estens.:
heckelphon, sm. mus. oboe baritono in do, di sonorità piena e calda
sotto dell'oboe normale col quale ha in comune l'estensione. = voce
1 verso '. filos. in modo conforme alle dottrine di hegel.
: l'hegelianismo, ch'è romantico in tanti lati, è anche, come
verso sino alla cesura pentemimera (e in tal caso, più comune, prende
opposte, fiori bianchi e rosei riuniti in cime terminali, profumati, frutti a
certa pianta, non so se conosciuta in italia, che i turchi chiamano hanà,
, iv-316: 'henné ', in italiano 4 henna '. è la '
liquidi, equivalente a dieci 1, usata in libia per misurare l'olio.
gemmifere dell'isola di ceylon e in italia in varie zone alpine.
isola di ceylon e in italia in varie zone alpine. = voce
ti dovesse incontanente rice vere in braccio. hi, meccere: ecco onesto
l'hic e l'hoc e aveva pisciato in più d'una neve...
(1748-1830), il quale, in contrasto con le dottrine trinitarie e cristologiche
(nel 1866). hin (in), sm. antica misura di capacità
quarta parte d'una altra misura chiamata in. diodati [bibbia], 1-142:
altri scrittori che scesero hinc inde in campo. hindi, agg.
iv-317: « hinterland, letteralmente, in tedesco, 'il paese retrostante 'o
2. fautore di adolf hitler e, in genere, del nazismo. - anche
di adolfo hitler. conseguì il potere in germania nel gennaio 1933 e il potere
riconosce lo spirito e la ispirazione hoffmanniana in * consuelo 'e nell'* homme
ho hòia (hu bùia). in ter. per esprimere meraviglia, stupore
= voce espressiva. hòi, in ter. ant. per esprimere disappunto,
»). l'uomo in quanto adegua e trasforma la realtà
sua famiglia a ricoprire il consolato o, in genere, una delle magistrature curuli,
di adattamento all'ambiente, che, in virtù della superiorità dell'intelligenza sull'istinto
istinto (prerogativa animale), è in grado di dedicarsi alla libera attività speculativa
salto qualitativo e sopprimere quel tanto che in noi sopravvive dal vecchio 'homo sapiens
preferiscono 'stewardess'). furono proposti in italiano vari sostituti: il nome ora
: alto sospir, che duolo strinse in 4 hui / mise. buti, 2-374
. buti, 2-374: * duolo strinse in hui *; imperò che non compiè
ma finitte in questa voce * hui ', che è
complesso chimicamente indefinito di sostanze organiche, in dispersione colloidale, colorate dal giallo al
strato varia nella sua spessezza da due in tre dita fino a molti piedi,
a molti piedi, ed è formato in gran parte di frantumi di vegetabili e
della vegetazione. massaia, viii-172: in tutto il letto del torrente, quantunque
. fanzini, iv-320: 'humus', in latino significa 'terra', ed è femm
significa 'terra', ed è femm. in ital. si adopera al maschile per indicare
. ramusio, iii-153: era in questa isola uno animale chiamato hutia,
hysteron pròteron, sm. figura retorica in cui lordine delle parole (o delle
nettamente distinta nella grafia, come è in quella di altre lingue, in i
come è in quella di altre lingue, in i (con valore vocalico) e
i (con valore vocalico) e in j (con valore semiconsonantico o per
la particolare lunghezza che la vocale assume in certi casi, per es. nel
es. nel plur. dei nomi in -io) mentre ora l'uso delia j
la lingua verso il palato anteriore più in alto e più avanti che per ve chiusa
or d, or i, or l in sue figure. trissino, i-xiv:
e della o. delminio, ii-147: in luogo di i, assai volte si
talora... la lettera i in molte voci s'aggiunge o per delicatezza o
(come che essi la e vi ponessero in quella vece, lettera più acconcia alla
, lettera più acconcia alla lor lingua in tale ufficio, che alla toscana),
329: quando la parola finisce in consonante e quella che ne viene appresso
e così si scrive * la belcore venne in iscrezio col sere '(bocc.
state tutta soletta alla marina di scoglio in iscoglio andando '(bocc. g.
, lo ympero). 2. in molti casi è usato come abbreviazione e
: ihs, simbolo di gesù, in ri 'iesus nazarenus rex iudeorum '
nazarenus rex iudeorum ', ind 1 in nomine domini ', sri 'sacro
criteri: cioè alle empiriche distinzioni dei giudizi in universali e particolari, e in affermativi
giudizi in universali e particolari, e in affermativi e negativi, con le quattro
^ i. 5. fis. in meccanica, i indica il momento di
nona lettera dell'alfabeto romano i, che in età classica indicava la vocale sillabica e
i dopo altre lettere con tratti verticali o in posizione iniziale, fu usata da g
, / se non che l'aire in mezzo lu consenti. dante, par.
i fanciulli gridando / su la piazzuola in frotta, / e qua e là saltando
{ ne i): v. in; pei (pe'i): v
si trova anche eccezionalmente e impropriamente (in sostituzione dell'art. gli) dinanzi
ant. a lui, gli (in funzione di compì, di termine 0
. idem, par., 29-17: in sua eternità di tempo fore, /
, come i piacque / s'aperse in nuovi amor l'eterno amore. boccaccio
plurale: loro, li, le (in funzione di compì, oggetto o di
de cinque seni el ge spiroe / in paradiso i alogò. dante, inf.
repugna. -egli, essi (in funzione di soggetto). pietro da
servi della vergine, v-410-45: in lo quale logo i se abia
i se abia reverentemente, et in silencio permagna, sin a tanto che
15, prep. ant. in. carta sangimignanese, v-56-1:
maledizione. * = troncamento di in (v.). 16
andare. comu nissimo come in altri luoghi. * » voce
di tornar giammai, / ballatetta, in toscana, / va'tu, leggera e
tasso, 1-4: queste mie carte in lieta fronte accogli, / che quasi
lieta fronte accogli, / che quasi in voto a te sacrate i'porto. nieri
. però nella gar- fagnana è comunissimo in tutti i casi, specialmente quando è
= apocope di io, frequente ancor oggi in toscana. là, avv.
scelerata matre col disliale cavaliere) insiemi in uno me- desmo palo...
113: là non sono multi anni che in tridente martirizaro uno fanzolino chiamato simon.
; i fiori sono piccoli, rosso-bruni, in lunghi grappoli. = dal port
una massa gialla, molle, insolubile in acqua, solubile in alcole e in etere
molle, insolubile in acqua, solubile in alcole e in etere (ed è
insolubile in acqua, solubile in alcole e in etere (ed è usata in medicina
e in etere (ed è usata in medicina come diaforetico ed espettorante).
. durante, 2-236: chiamasi questo frutto in malavar iaca... è un
rosseggia, è circondato di molte spine in forma d'un riccio, ma tenere
iaccia. p. fortini, i-35: in quel mentre che [la donna
sudore molle, se le venne a iacciare in dosso. = variante di ghiacciare
varie piante del genere centaurea (in partic. la cen taurea
se dice iacea nigra, et in altru nome auremia. c. durante,
, di tre colori, cioè in cima porporei, bianchi nel mezo e gialli
lo porfiro de adriano, lo quale stao in late- rani e iàceve innocenzio papa ij
la vita [gesù cristo] iaca in terra? 4. congiungersi carnalmente
. visconti, 1-44: come il metallo in fiamma di fornace / si vede de
fabro talor non lo soccorre, / in polve e in fumo per ardor si sface
non lo soccorre, / in polve e in fumo per ardor si sface, /
si sface, / così colei che in mezo al cor mi iace. serafino aquilano
altri el dona amor, che l'ha in sua forza. = voce dotta,
dotata di tre punte posteriori; vive in alto mare, spesso in gruppi numerosi
posteriori; vive in alto mare, spesso in gruppi numerosi; conchiglie fossili si trovano
perfettamente immobili come le cose minerali, in un'apparenza vitrea, ialina, indescrivibilmente fragile
variegato co'suoi cappucci sfumati d'ialino in violetto. 2. miner.
degenerazione ialina: aspetto vetroso di tessuti in seguito a trasformazione patogena. = voce
, monoclino, che si trova in svezia e nel vallese. = voce
dal ripiegamento della membrana ialoidea nel punto in cui il nervo ottico si irradia nell'
: oltra le gemme e l'oro, in folte selve / cresce ivi il
iacobina, sf. chim. alcaloide contenuto in alcune piante della famiglia composite, che
o rossi, riuniti per lo più in pannocchie terminali; le specie più note
dell'ordine di san domenico, chiamati in francia iacobiti, per nome fra tomaso caraffa
caraffa, questi mesi passati ha difeso in roma cinquecento tesi dedicate al pontefice.
papini, iii-902: v'era in michelangelo, venutogli forse dah'anime morte
giavellotto. cieco, 15-97: costui in giostre e in caccie s'inseriva,
cieco, 15-97: costui in giostre e in caccie s'inseriva, / ed era
serdonati, 7-581: si pose in ginocchioni; il che egli solea fare
iaculi, li quali assaliscono li uccelli in su li arbori, e quando alcuno animale
del caldo suo... hyades in greco tanto è a dire quanto 'piova
atlante, sorelle delle pleiadi, trasformate in stelle; lat. hyades dal gr
a uno dei tre gruppi etnico linguistici in cui si divise l'umanità dopo il diluvio
in se stessa al punto dell'ingresso del nervo
\ ialòmero, sin. anat. in ematologia, la parte esterna, quasi
lepidolite, ortoclasio e cassiterite, diffusa in sassonia e cornovaglia. bossi
(plur. -i). biol. in citologia, la parte del citoplasma più
glicuronico e acetil glicosammina, contenuto in molti tessuti organici, nel liquido
proprietà di scindere l'acido ialuronico in acido glicuronico e acetilglicosammina, provocando
diminuzione della viscosità dei tessuti; in medicina è spesso adoperata per favorire
iambicaménte, avv. letter. in versi, in componimenti giambici.
, avv. letter. in versi, in componimenti giambici. pascoli
è il margite attribuito ad omero, in cui sono sparti tra gli eroici, e
., iambica). componimento scritto in versi giambici. -per estens.: componimento
vorax anus 'del quale si ricerca in vano il resto nelle carte appresso.
3. che scrive, che compone in versi giambici. pascoli, i-653:
iambo nel terzo e 'l proceleusma- tico in quinto alcuna volta si trovano. citolini,
, iii-14-231: contro la vecchia commedia in terza e ottava rima... surse
regolare classica nell'antico iambo, cioè in endecasillabi sciolti e sdruccioli.
per estens. letter. componimento scritto in metro giambico. -in partic.: genere
di due lunghi tentacoli, diffusi in australia e in nuova zelanda.
tentacoli, diffusi in australia e in nuova zelanda. = voce dotta
di misura britannico, adottata anche in altri paesi di lingua inglese fra cui gli
persona ausa ponere o da per sé in trare li animali alle iar- dine
forestieri... pemoctassero fora in possessiuni dove non ce fossero seminate, zafa-
.. è caldo e secco in secondo grado, e trovasi nei luoghi secchi
di ferro e potassio, che si presenta in cristalli trigonali di colore bruno ocra
trigonali di colore bruno ocra; si trova in italia (isola d'elba)
della località barranco del jaroso, in spagna. iarovizzazióne, sf.
racee (cecropia peltata), diffusa in brasile, che fornisce un legno
. / un pomo ha di rubino in su la cima, / il manico è
iaspe orientale. tesauro, 2-225: in oltre 'iaspis figolorum 'come a dir
la quale si chiama iaspònice: questa ha in se una nuvola iàtrico, agg
a un solo taglio e doppia curvatura in senso opposto, manico senza guardia per
lavorato, usata nell'europa orientale, in asia minore e in alcune zone dell'
europa orientale, in asia minore e in alcune zone dell'africa.
non formano dittongo; dieresi (solo in senso fonetico, non grafico).
più parole insieme, che l'una finisca in alcuna di queste cinque lettere vocali,
si levi la vocale alla parola che in essa finisce. tasso, 12-663:
d'annunzio, iv-1-149: egli ascoltava in se medesimo que'suoni... delle
metrica. 2. apertura (in partic. delle fauci di una fiera)
colonna, 2-7: aspettava... in qualche vasto iato di terra precipitare.
storico. calvino, 8-98: siamo saldati in un tessuto connettivo che riempie l'iato
1-32-5: « per hiatum, quotiens in pronuntiatione scinditur versus ante- quam conpleatur,
considerandoli come semplici fenomeni meccanici, in opposizione alla dottrina iatrochimica. = voce
rapporti / quanto questa virtù t'è in piacere, / a lui lasc'io,
ombra di iattanza. 2. in senso concreto: atto o atteggiamento 0
112: gonfian le vele e portan fumo in testa, / giattandosi e spregiando ogn'
nave è iattata dall'onde, mo in alto, mo in profondo, così l'
dall'onde, mo in alto, mo in profondo, così l'uomo. =
[tramater]: e a chi dicesse in contrario, gli muoverei una iattatoria.
giunchi lavorate uniti e fitti: / in queste metton strombi ovvero buccine, / in
in queste metton strombi ovvero buccine, / in compagnia di cheme ovvero iattole.
. -in partic.: lo scaricare in mare una parte del carico per alleggerire
una parte del carico per alleggerire la nave in caso di pericolo. dante
nave getta e la stoppa nitico, naturato in italia, quello cioè degli etruschi. d'
anche nelle 27-81: tomossi orlando sbigottito in tutto / al campo... /
divise... è ritornata in porto. ariosto, 217: lui promette
: de nove che sverna ritirandosi in tane o ricoveri appositi de rodo
3 cfr. giazzista. biente ed entrando in letargo (un animale).
chi salirà per me, madonna, in cielo / a riportarne il mio perduto
vana è la cura, / e spendonvisi in van pezze ed unguento, / ogni
per servigio del prossimo, ci converte in guadagni immensi quelle brevi iatture. leti
nel luogo dove fu creato l'uomo in libertà di volere; donde fu cacciato,
... per non lasciare dieta comunità in tanta iactura e mala contenteza. lorenzo
i fiorentini ingegni, come si conveniva in tale pubblica iattura, diversamente e'si
iattura, diversamente e'si dolsono, chi in versi e chi in prosa dell'acerbità
si dolsono, chi in versi e chi in prosa dell'acerbità di questa morte.
gettarla a mare per alleggerire la nave in pericolo. bembo, 5-66: disperse
aver più caro. / et avarizia in me fa caritate. saraceni, ii-718:
fa caritate. saraceni, ii-718: in ispazio di mez'ora fece di sette galee
gioberti, iii-2: gli elleni furono in origine una tribù dei pelasghi. ma
. bot. di gemma che, nata in primavera, tanta virtute e dolceza,
latino). rere l'inverno in stato di ibernazione. -per ibericità
spiritualità panzini, iii-312: iberneranno in pace, i vitelli. iberica.
: l'italia fu da principio e molto in breve ibernazióne, sf. biol
, v-3-181: la sola lingua europea in cui non apparisca affinità colle lingue asiatiche è
asiatiche è la mali che trascorrono l'inverno in letargo entro basca o iberica (escuara
riferisce, che è proprio della penisola in stato di quiescenza prima di svilupparsi.
di vita ralfamiglia crucifere, con fiori in racemi corimbi- lentata, che consiste
racemi corimbi- lentata, che consiste in una riduzione del metaformi, rosei o
delle ossidazioni e della temperatura mediterranee e in italia, nelle regioni montane,
. tenere questo stato (messo in atto per la cura mattioli [
: la iberide, overo carda-di traumi o in vista di operazioni chirurgiche). mantica
erisimo. c. durante, a poco in un freddo anestetizzante equamente diffuso in
a poco in un freddo anestetizzante equamente diffuso in 2-237: l'iberide e il
la diramata / iberide, che esulta in basso fusto. paralisi generale, come l'
dalle impurità e ne actrova, almeno in parte, anche nel michelangiolismo. cresca la
: l'imperialismo... si manifestò in ibernése, agg. e sm. ant
studioso della civiltà iberica e, in partic., delle dicono gli
di riserva, che, staccatasi dalla pianta in ibèrno, agg. ant.
proprio, autunno, si riproduce in primavera. caratteristico dell'inverno;
[angue], de notte iberna, in lo spineto / extender non si può
e parlar non è sincero / sempre in noi; ma il vestir verace addita /
, diffusa particolarmente nella penisola iberica e in molte isole del mediterraneo centrooccidentale, frequente
. ibidem, avv. lat. in quello stesso luogo, ivi (ed
uccello simigliante alla cicognia, ed usa in egitto per lungo il fiume del nilo.
landino [plinio], 161: è in egipto uno uccello simile alla cicogna chiamato
m. aurelio,... vedesi in aria un ibide, uccello sacro a
dell'ordine trampolieri: il solo rappresentante in italia è il 'mignattàio '.
fluminis, quae semetipsam purgat, rostro in anum aquam fundens. haec serpentium ova
è dannato ne'cibi, ma utile in medicina. pulci, vii-340: ibisco
/ di vitalba e d'ibisco attorno in guisa, / che non vedesti ancor
gozzano, i-448: e fiori, fiori in abbondanza, piramidi di magnolie, di
iptoxo? è più recente, e sembra in prestito dal latino), il termine
indicare una risposta ad arte ambigua, in cui non è chiaro né il sì né
della frase latina ibis redibis non morieris in bello, riferita a un antico oracolo (
fra alberico, sec. xiii), in risposta a chi chiedeva se sarebbe morto
risposta a chi chiedeva se sarebbe morto in guerra: la frase si presta a due
si presta a due opposte interpretazioni, in quanto il non può essere riferito tanto
turbar non lice / la quiete a'fiori in seno. d'annunzio, i-767:
'ibleo, proveniente da ibla in sicilia *. ibo, sm
neurotonica ed eccitante, che si presenta in cristalli aghiformi incolori, estratto dalla corteccia
che la legge dell'ibridismo umano, in questi particolari del volume cerebrale non sia
scusa di una momentanea mancanza di ferro in italia. c. angelini, 1-140:
angelini, 1-140: riti cristiani divisi in tanti ibridismi inquietanti. piovene, 7-369:
», per dirla con un vocabolo in voga. la difficoltà è condurre quel personaggio
fenomeno atomico per il quale gli orbitali in cui sono distribuiti gli elettroni ruotanti intorno
dando luogo a una nuova combinazione in cui gli elettroni sono distribuiti con una
... partecipano nella forma ed in tutto delle due piante dalle quali sono
e capricciose. saba, 4-41: ho in casa -come vedi -un canarino. /
. l. ugolini, i-125: in natura, gli 4 ibridi 'sono rarissimi
laddove il fenomeno è assai più comune in schiavitù... gli ibridi sono
folla. stuparich, 9-51: ibrida in fondo, senza patria e senza nazionalità,
letteratura non si manifesti « nazionalmente » in combinazioni e leghe diverse, più o
chiarezza; privo di schiettezza; che ha in sé aspetti o elementi eterogenei, disparati
l'indefinibile aspetto di viziosità che portano in loro le generazioni provenienti da un miscuglio
iii-27-304: i 4 vecchi cattolici 'in germania, i quali non riconoscevano il
il loro stato i contadini erano scesi in città trasformandosi in mediocri operai, in
i contadini erano scesi in città trasformandosi in mediocri operai, in piccoli impiegati servili
in città trasformandosi in mediocri operai, in piccoli impiegati servili come suo fratello..
1-332: la signora riprese a nuotare in quella sua ibrida maniera. -ambiguo,
de pisis, 1-463: aveva scritto in gioventù anche un libro di ibrida filosofìa
gioventù anche un libro di ibrida filosofìa in lingua francese. 4. ling.
, ognuno de'quali fosse nativo in una di quelle diverse provincie, potrebbero
filistea. uno sforzo deciso di elevazione in cui già la catastrofe nasce ibsenianamente
di rispettarlo, certo il più sobrio. in questi anni, in questi luoghi
sobrio. in questi anni, in questi luoghi, non di ibsen ma di
. croce, iii-10-345: mi sono risentito in pieno movimento ibseniano, del quale la
la casa degli spiriti. una casa ibseniana in affrica. gobetti, ii-176: in
in affrica. gobetti, ii-176: in questa descrizione di disinganno, gabriel marcel
mediocre degli ibseniani non tardò a trovare in hauptmann un accessibile e adatto caposcuola.
, ii-1218: noi vogliamo insomma, ibseniani in società, ridiventare noi stessi; ritrovarci
come quella dei misteri eleusini, quella in onore di apollo parnassio e quella commemorativa
che festeggiavano il 20 del mese gamelione in onore al loro maestro).
savinio, 47: la signorina fufù è in condizioni molto affini a quelle dell'aspirante
e non ha preso vigore e ardore in nessuna stirpe come nella nostra.
icarii: quelli celebrati anticamente ad atene in onore di icario, eroe ateniese,
, avv. letter. realisticamente, in modo evidente e rappresentativo; con immediata
icastica è imitazione di cose che sono in natura, e la fantastica di cose che
parlando e atteggiando la sua etrusca figura in tutti i modi più icastici e realistici
ìcchesi dei cammelli, incrociandosi e sciogliendosi in un baleno, pareva non toccassero mai
taglio, / che un'iccase vi faccia in mezzo al grugno. 2
tra l'icchesi e il fio: essere in una situazione difficile, non avere più
/ quel ch'ho recato il mio in pellicino, / molto ne lodo e
, la condizione di ciò che esiste in un determinato luogo. =
coperta di cera candida; si trova in tutte le regioni tropicali e subtropicali (
regioni tropicali e subtropicali (e anche in italia), dove devasta voracemente un
arco). alberti, ii-274: in questa nostra iciarchia la intenzione nostra sarà
. b. alberti nel suo trattato in volgare de iciarchia (composto intorno al
una sottospecie nella spagna meridionale) e in india (e fu considerato animale sacro
con lo icneumone... nascie in egitto, tuffasi nella belletta, e
più e più volte si ri tuffa, in modo che rimane involto in molte coverte
tuffa, in modo che rimane involto in molte coverte: dipoi combatte con l'
sono parassiti allo stato larvale; divisa in cinque sottofamiglie, è diffusa in tutto
divisa in cinque sottofamiglie, è diffusa in tutto il mondo e, in par
è diffusa in tutto il mondo e, in par tic., nella zona temperata
archit. disus. rappresentazione grafica, in scala, della proiezione ortogonale su un
riga colle quali le descrezioni delle forme in negli spazi de'piani si misura. guarino
... è la descrizione ed espressione in carta di quello che dee occupare la
: sogliono i matematici dividere la prospettiva in due parti, runa, che riguarda
più lecito riporre un mazzo di fiori in petto a una donna, piuttosto che
eseguita a tempera o a encausto (e in seguito, anche con smalto, argento
propria dell'arte bizantina e diffusasi poi in russia fin verso il secolo xviii (
cioè a dire tuttasanta. 2. in senso generico: dipinto d'argomento sacro.
geometrica che riguarda il comportamento dei raggi in un sistema diottrico. = dal
oggetto, due immagini, che si dirigono in senso opposto, si incontrano e si
epiteto dai greci dato alle statue innalzate in onor degli atleti vincitori per tre volte
proprie di ciò che esso denota (in linguistica strutturale, e, in partic
(in linguistica strutturale, e, in partic., nella terminologia di roman
quello espresso per mezzo di immagini (in semiologia). = voce dotta,
iii, [lione isaurico] pose tutto in disordine. lami, 1-1-71: le
eretici iconoclasti. mamiani, 9-24: in sul principiare del secolo ottavo gli iconoclasti devastarono
di sovvertire la religione, o, in genere, le convinzioni e i valori
special relazione colla persecuzione iconoclastica, scoppiata in costantinopoli per opera dell'imperatore greco leone
iconoclastico. montale, 1-179: se in lui fu una fede, essa dovette essere
iconodulìa, sf. stor. movimento in difesa della venerazione delle immagini sacre
. di un segno grafico che consiste in un'immagine il cui valore fonologico ha
comprendere a chi legge; oppure consiste in due o più immagini i cui valori
ogni figura e immagine, e, in partic., gli elementi grafici e i
arte, con l'intento di porre in evidenza le relazioni dell'opera stessa con la
e con l'ambito culturale dell'età in cui fu composta. gioberti,
argomento, periodo storico, ecc. — in partic.: raccolta di ritratti (
raccolgono quanto di più squisito noi conosciamo in materia d'iconografia erotica. b.
tutta una iconografia ufficiale leniniana, in copie stereotipe. -stile,
. pallavicino, iii-316: essendo surti in quella età gl'iconomachi, cioè gl'impugnatori
annunzio, v-2-456: io, ch'ero in una delle mie ore di classica empietà
, acciocché 'l corpo mio si porti in iconomia e, uscito me del corpo,
... arte di governare la famiglia in modo da condurre o avvicinare gl'individui
campeggi: racconto degli eretici iconomiasti giustiziati in bologna a gloria di dio, della b
se ne puote per uomo, scrisse in tre volumi: etica, politica ed
. catasto fiorentino dell'anno 1525 [in rezasco, 379]: io ser cristoforo
televisiva che permette di convertire un'immagine in una serie di impulsi elettrici che possono
costituito da un colonnato archi- travato che in alcune basiliche cristiane era (ed è
le tombe e l'iconostasi, conservavano in testa, con ostinazione, il berretto.
d'arte. — anche: il luogo in cui sono raccolte tali riproduzioni.
eroi o di semidei. castorina [in de roberto, 8-71]: che per
e dalle ferite infette o che stagna in tessuti organici malati. dalla croce,
col sangue..., cagionano in gran parte i travagli. vallisneri, ii-263
coprire quindi i tratti dai quali scaturiva in maggior quantità l'icore con foglie di
la parte acquosa del sangue. oggi in medicina è sinonimo di pus fetido,
estens. liquido vischioso che si produce in alcuni animali. magalotti, 9-1-249: