aborigeno, nativo del paese, non immigrato; proprio del paese, locale,
'e migrare 'migrare '. immigrato (part. pass, di immigrare)
per motivi politici o penali (un immigrato, un diplomatico, ecc.)
residente), straniero, forestiero, immigrato. d'annunzio, ii-61: [
, lo spagnuolo, ecc., l'immigrato dall'estremo oriente, dall'america del
come il terremoto. -chi è immigrato, si è insediato, si è inserito
nuvole). -in partic.: immigrato, non originario del luogo (talora
22-123: risultò figlia d'un sardegnolo immigrato e di una calabrese che lo aveva
stessa casa può dirsi per un più recente immigrato, bello e combattivo: il siluro
, che ne proviene (in quanto immigrato nei paesi ricchi). -anche sostant.
. dal gr. àvxi 'contro'e da immigrato. antiimpotènza, agg. invar
. (plur. chicanos). messicano immigrato negli stati uniti. = voce
(anche plur. sans-papiers). immigrato clandestino sprovvisto di permesso di soggiorno.
. aborigeno, nativo del paese, non immigrato. rezzonico, 3-74:
gabibbo, sm. region. meridionale immigrato in settentrione (e ha valore spreg
le norme in esso vigenti (un immigrato). – anche sostant.