penso alle sue mani nascoste, le imagino nell'atto di frangere le foglie del lauro
perduto l'uso delle gambe? m'imagino che avrà già straccato una coorte di
semi di diverse piante, quale mi imagino che sia adesso umore corrente, essendomene
]. d'annunzio, v-1-231: imagino l'aspettazione vana in quella bottega
. idem, i-547: io imagino e sento che al rude aratro, che
amici. tommaseo, 1-148: finalmente imagino una trilogia lirica, i cui passaggi
). tommaseo, 1-148: finalmente imagino una trilogia lirica, i cui passaggi
. e anche ne godo perché m'imagino un po'fermata quella cura e sollecitudine
ii-7-305: tutti i distributori, io m'imagino, sanno tutto: ecco e ora
, v-3-809: non so perché, imagino che il suolo di salso produca guardie di
: e spero e credo, e imagino soavi / e dilettosi tempi; e già
, miei cari montoncini d'arcadia. imagino capogirli che vi avran còlto alla vista delle
ossia a dargli una similitudine fisica, mi imagino che il * ridicolo 'sia
catanzie. carducci, ii-9-99: io m'imagino te scrivente caratteri greci, e le
, v-3-809: non so perché, imagino che il suolo di salso produca guardie
aspetto. pascoli, i-547: io imagino e sento che al rude aratro, che
coloro. sanudo, lviii-275: io me imagino che 'l turco si senta molto gravato
corre per tutte le midolle, se imagino che potrei udire altre parole, altre
è inferiore al concetto, e quello che imagino e sento si immeschinisce scendendo a costringersi
libri. pascoli, i-547: io imagino e sento che al rude aratro, che
brusoni, 4-ii-108: io imagino che il solo racconto di tante forze
le direi che sì tosto com'io imagino la sua mirabile bellezza, sì tosto mi
. d'annunzio, v-1-81: m'imagino... ch'egli abbia portato
piacevole alla sera. male. m'imagino che la costante mobilità del tuo carattere
-masnadétta. carducci, ii-14-259: m'imagino che sarà costì anche beppe, la
testo alcune parole secondo che io m'imagino, nelle quali si faceva memoria de
f. frugoni, 1-227: m'imagino che questi, librate l'ale, formassero
sta doman? carducci, ii-5-145: m'imagino che tu, senza pensar punto o
. f. frugoni, 1-227: m'imagino che questi [i serafini],
voi ch'io vi dica come me la imagino che sia [la vostra grammatica]
non so, ma io credo e imagino questo autore, giovane; e lo stimo
propiziatorio. dannunzio, v-1-81: m'imagino, per propiziare la bonaccia, ch'
men 'di malta a bordo (imagino) d'un gentil pacchebòtto puritano impiastricciato
alla monaca di monza, 560: m'imagino esser stato querelato delle cose sopra le
cintola. d annunzio, iii-2-1012: m'imagino d'aver veduto in uno specchio quelle
modestamente. baretti, £109: m'imagino che viva [la contessa] una vita
una trovata di prim'ordine, mi imagino la zucca), e non mi dimentichi
. dossi, 603: io m'imagino di vederlo, il povero r. impiegato
. f. frugoni, 1-227: m'imagino che questi, librate tale, formassero
da ferrara volgar., 145: m'imagino che la conversione de metalli per essa
istizziva. carducci, 11-3-352; m'imagino di vederlo stizzire, perché crede di avere
mente. carducci, ii-9-99: io m'imagino te scrivente caratteri greci...
bevanda. carducci, ii-4-108: 'io gl'imagino sì ch'io già gli sento'quei
venturiere. d'annunzio, v-2-10: imagino il lampo della cupidigia nell'occhio del
chiari, 2-ii- 141: m'imagino vivamente di parlare con voi, quando mi
. pascoli, 1-697: già imagino che non verrai, perché occupato nelle