possanza. passavanti, 16: piglia il certo, e lascia lo 'ncerto
. ariosto, 43-120: quanto dovea parergli il dubio buono, / se pensava il
il dubio buono, / se pensava il dolor ch'avria del certo! vasari,
curiosità ed un affanno nel voler trovare il certo di quel che stanno in dubbio
non vogliamo] qui porre se non il certo e il confessato da tutti. monti
qui porre se non il certo e il confessato da tutti. monti, i-404:
di dubbio. -essere certo; essere il certo; certo che (con ellissi del
non esserci dubbio. -avere, sapere il certo di qualche cosa: conoscerla con
villani, 2-22: avendo messer piero il certo del fatto,... chetamente
subito riceve nell'occhio dell'intelletto suo il lume della santissima fede, tenendo di certo
in questa vita alla sua creatura, il dà per amore. machiavelli, 6-7-225:
altro morì, come si dice; il che non ho certo. castiglione, 131
la casa, prima che egli sappia il certo d'aver conchiuso il parentado. torricelli
egli sappia il certo d'aver conchiuso il parentado. torricelli, 160:
repentina, o qualsivoglia altro accidente, il quale, senza alterar punto il rimanente
accidente, il quale, senza alterar punto il rimanente dell'emisfero, accresca più del
dell'emisfero, accresca più del dovere il freddo solamente alla germania. certo è
madre natura venne in capriccio di formare il suo individuo, parve propio si proponesse
certo -certissimo. leopardi, iv-295: il certo è che il mondo in questo
leopardi, iv-295: il certo è che il mondo in questo non s'inganna.
ebbe paura di se stessa. -lasciare il certo per vincerto: abbandonare una situazione
, questa tua prospettiva ti fa lasciare il certo per l'incerto: queste sono cose
, e guai a scivolarci dentro. lasciare il certo per l'incerto sarebbe stata impresa
a certo, del certo, per il certo)) al certo: certamente.
/ per certo non, com fa il foco d'amore, / che 'l naturai
rinaldo lì non fusse stato, / il danese del certo avea mal fatto, /
; / questo non vuol per certo il nostro iddio. boiardo, 1-2-62: ogni
nel viso scorto, / giura che il spirto al tutto se n'è gito.
par desso, ed è per certo il lupo. d. bartoli, 33-114:
. bartoli, 33-114: s'egli [il vetro] non ha di vetro;
mano / l'arco mi scosse, e il nervo ne diruppe. foscolo, xiv-io
1-58 (142): fu sì grande il male [agli occhi], che
perché ti amo?... eccoti il coltello: uccidemi con tua mano,
me portar trofei. alfieri, vii-69: il traditor fra voi / certo si asconde
, di voi qual fia? / soli il sanno gli dei. leopardi, 23-69
, 23-69: e tu certo comprendi / il perché delle cose, e vedi il
il perché delle cose, e vedi il frutto / del mattin, della sera,
/ non passasti già tu; certo il natio / borgo ti accoglie lieta madre e
c. e. gadda, 475: il tempo dorato e rosso delle certose
s. bru- none fondò nel 1084 il primo monastero certosino: la grande chartreuse
cieli / compreso di ciascun che scrisse il vero, avete presa certosana vesta.
e che, da uno in fuori, il quale è deputato a trattenere i gentiluomini
piena d'uomini che vivano così tra il sicario e il certosino. nievo, 663
che vivano così tra il sicario e il certosino. nievo, 663: mangiava d'
, una solitudine certosina. se non fosse il fischio del vapore che si fa sentire
vini strani »: la vernaccia, il lacryma christi, il bardolino; e i
la vernaccia, il lacryma christi, il bardolino; e i rosoli, i
. = deriv. da certosa; il liquore è noto dal 1863. cfr.
di titani. palazzeschi, 231: il ballo è un'abitudine antica, / non
dovere. / come si fa durante il carnevale, / o la stagione, /
. domenichi [plinio], ii-1106: il ceruleo è arena... la
arena... la prova che il ceruleo sia puro e vero, è che
di colore azzurro chiaro (quale è il cielo sereno): celeste. -anche
: celeste. -anche sm.: il colore celeste. petrarca, 185-9:
tonde aura soave, / e solo increspa il bel ceruleo grembo. bruno, 3-192
sì bella varietade, veggiamo disseminate per il ceruleo manto del cielo. marino,
/ altra ceruleo ed altra ha verde il crine, / altra l'accoglie,
lo scioglie ai venti, / altra intrecciando il va d'alghe marine; / e
. tesauro, xxiv-28: tu vedi che il cielo è un vasto ceruleo scudo,
poc'anzi apparse. monti, 15-881: il prode / di schiera uscito, avventasi
, 17 (297): il cielo prometteva una bella giornata: la
i-300: questo mare... tra il verde perpetuo d'una selva feconda lascia
d'una selva feconda lascia apparire più caro il ceruleo delle acque. nievo, 1-65
del condotto di bo- tallo (e il malato ha un aspetto cianotico intenso).
dotta, lat. caeruleus 'che ha il colore del cielo (caelum) '
sudar. manzoni, 314: cessa il compianto: unanime / s'innalza una
vel. prati, i-21: nero il turbante, come neve il collo, /
i-21: nero il turbante, come neve il collo, / cenili i guardi,
, 43: rampolla e sogna [il gigantesco rovere] -immemore di scuri - /
la conversazione avveniva... sotto il vetro della porta chiusa, simile a
montale, 1-107: ora è finito il ceralo marezzo. quasimodo, 2-38: gelido
le mie membra, / e da tutto il mio corpo stillano cerale gocce, /
diomede. d'annunzio, iv-1-349: aveva il tipo bovino d'un lucio vero biondo
lombarda, a cui era ancora attaccato il cerume in colatura. fece: «
cute del condotto uditivo esterno, secernono il cerume. tommaseo [s.
v.]: dicesi 'materia ceraminosa 'il cerume stesso; e 'ghiandole ceraminose
gli organi foli- colari destinati a separare il cerume. d'annunzio, v2- 505
discepolo del grandissimo cerusico maestro lodovico, il quale mi fece autentica fede, come
. bandello, 1-15 (i-165): il ciragico, visitata destramente e con diligenza
. b. davanzali, i-401: venuto il cerusico, segatogli le vene, e
d. bartoli, 22-247: il cerusico nello strapparlo [il dente]
, 22-247: il cerusico nello strapparlo [il dente] glie lo spezzò in bocca
che senza offendere l'occhio ne squarcia il velo. vico, 77: il
il velo. vico, 77: il cerusico, osservato rotto il cranio e considerando
, 77: il cerusico, osservato rotto il cranio e considerando il lungo sfinimento,
, osservato rotto il cranio e considerando il lungo sfinimento, ne fe'tal presagio che
.. la relazione d'un cerusico, il quale narra che il padre suo continuamente
un cerusico, il quale narra che il padre suo continuamente adoperava lo zucchero nelle
annunzio, iv-2-324: egli doveva essere il cerusico. provò su l'unghia la tempra
ed ordigni. baldini, i-57: il mio cerusico seguitava a tagliare e stracciare
. cerusico giovane e medico attempato: il chirurgo deve avere la mano rapida e ferma
avere la mano rapida e ferma, il medico deve avere lunga esperienza. i
alle donne per questo non si dipignessono il viso con cerasa, brasile o simile liscio
bianca cerussa. gozzano, 421: bianco il viso passato alla cerussa bianca.
la lince. dossi, 823: il lupo cervaro che, guardato da qualcuno,
falbo. citolini, 233: il cervato, e poi il falbo e lupato
, 233: il cervato, e poi il falbo e lupato e con la coreggia
chiaro, scuro,... poi il cervato. = deriv. da
grazzini, 2-90: avendo detto il maestro, che quivi la perdevano il
il maestro, che quivi la perdevano il tempo e i denari, perché sì grosso
congerie. de roberto, 422: qui il padrone sono io: cacciati bene questa
firenzuola, 690: questa vedova le mutò il nome per non so che sua cervellaggine
bandello, 2-17 (i-828): dopo il melone mangiò del cervellate, e parutole
agli uomini sani che la temperanza e il moderato uso de'lor soliti cibi,
targioni tozzetti, 8-1 io: aperto il cranio, ci si manifestò una grande
dalla profondità. la passione gli adunghiava il cervelletto. 2. figur.
sostenitori della coltura si sforzarono ad imitare il goldoni, ed ebbero quella sorte che dà
lotta metallica che si poneva sotto il cappello a difesa del capo.
si portava sotto l'elmo per difendere il capo, o sia il cervello;
elmo per difendere il capo, o sia il cervello; e forse lo stesso fu
. viani, 13-267: aveva già il cranio levigato come un ghiaione di fiume
parte posteriore non infilata e piegata sotto il calcagno. 6. prov. non
due ore con un ometto che pareva il suo discepolo e che si chiamava s'ciafulin
3-3: ogni volta che tira in su il fiato, risucchia: « guardi un
onore di credere ch'io stia tutto il giorno soavemente affaticato... a rattoppare
quarto, ... il quale fue di vile nazione, siccome uno
lesina si punse l'occhio, onde il perdé. a. pucci, cent.
, 169: e'me lo disse bene il maestro che me li calzò [gli
dinanzi a me, io vi romperò il mostaccio. canti carnascialeschi, 1-551: come
. con la scusa di farvi il bozzetto, dopo misuratevi a centimetri le
gran perizia di parruc- chieria, attestano il legittimismo democratico di molta critica odierna italiana
1-102: non tirano tanto i ciavattini il corame, come fanno essi detti loro
né pur lombardo, / per farvi il ciabattin, v'è mai rimasto. f
f. frugoni, xxiv-1062: emulava il rigattier pezzente, il ciabattino rattoppadore,
xxiv-1062: emulava il rigattier pezzente, il ciabattino rattoppadore, che mette punti falsi
siamo più o meno poeti, anche il ciabattino che non ha sentito parlar mai di
che dio lo pose; / invidia il ghiro all'aquila / le sommità nembose;
/ gitta la scarpa vecchia / e armeggia il ciabattin. de sanctis, i-77:
di commercio, occasione di spaccio: il barbiere ti guarda alla faccia il ciabattino
: il barbiere ti guarda alla faccia il ciabattino a'piedi, ed il sartore alla
alla faccia il ciabattino a'piedi, ed il sartore alla vita. nievo, 1-28
la signora demà per favore? ». il portinaio, che lavorava da ciabattino,
. figur. chi compie in modo sciatto il proprio lavoro: artigiano, scrittore,
): e'non si conviene a me il rattoppare le statue, perché ell'è
calvino, 1-139: l'ufficiale scosse il grassone per un braccio e cominciò a
faccia ciabattina. ciabattio, sm. il ciabattare, il rumore che fa chi
ciabattio, sm. il ciabattare, il rumore che fa chi cammina strascicando le
voce della levatrice, la distinse fra il vocio e il ciabattio delle donne. e
, la distinse fra il vocio e il ciabattio delle donne. e avrebbe voluto
l'acqua bollente perché aurora possa servire il thè. -per simil.
c'era da vedere ruzzolare barili per il ponte, romper le gambe a qualche
3. figur. chi compie il proprio lavoro in modo trascurato e sciatto
vendere la casa, perché io so il travaglio che è a andare con le ciabature
. fracchia, 889: immobile impugna il fucile, lo drizza lentamente, se
ripresa; prima di iniziare la scena, il ciac viene posto davanti alla macchina cinematografica
la tavoletta e pronuncia a voce alta il titolo del film e il numero della
a voce alta il titolo del film e il numero della scena (e il ciac
e il numero della scena (e il ciac ha la funzione di permettere il
il ciac ha la funzione di permettere il ritrovamento di un punto iniziale di esatto
, mi spiegò sorridendo, « è il ragazzo che batte il ciàc...
, « è il ragazzo che batte il ciàc... l'hanno soprannominato
). operaio incaricato di battere il ciac all'inizio della ripresa di ogni
scena e di dire ad alta voce il titolo del film, il numero
ad alta voce il titolo del film, il numero dell'inquadratura e quello della
pananti, i-375: e malamocco possa fare il ciaccia. = deverb. da
fare e di brigare, e invece il mondo è sempre lì o là di lì
antonio abate [cruscafl: venne a lui il dimonio in forma di ciacco. landino
è nato solamente per ingrassare et empiere il ventre, intervenne che costui da'suoi
pulci, 19-132: sempre in mano avea il bicchiere o 'l dado / o broda
dado / o broda che succiava come il ciacco. ariosto, 35-21: e
ne debbo, / se non gettarne il fradiciume al ciacco? bruno, 3-752:
si trova fra noi l'asino e il ciacco. g. gozzi, 3-5-422:
ch'a minor prezzo l'anima e il cervello / vendansi, che di bue carne
raggi tristi di quel sole indorarono cupamente il volto della fanciulla, mentre ettore,
al rumore che si fa masticando). il passo dantesco (inf., 6-52
adottata da alcuni commentatori, che univano il secondo verso al primo anziché al terzo
da palcoscenico delle antiche botteghe e ferve il passeggio obbligato lungo il liston, con
botteghe e ferve il passeggio obbligato lungo il liston, con quei rumori d'acqua che
fanno i piedi, strusciando, e il brusio delle ciacole. = deverb
di maggio. tutta via boccaccio, tutt'il ciaccolaio, appena giorno, davanti alla
fame un'altra, / forse che perderesti il ciaccolare / e lo schermo. sbarbaro
naria, con ritmo acefalo (il primo tempo forte è marcato dal
ciac (spagn. choc), per il suono degli strumenti. ciaccòtta,
. ciacòppa, sf. ant. il punto fra la testa e la collottola
ojetti, i-282: lo so, è il suo gioco, di bersaglio instabile;
perché s'è contenti d'aver capito il doppio senso di quel balletto burlevole.
quelle parole, in lingua nostra, tra il batti e ciaffa demoniaco de'martelli e
aretino, 8-348: noi ruffiane abbiamo ruffianando il medesimo piacere, che ha colui,
ha colui, che fa le cialde, il quale si mangia tutte quelle che si
fanno le cialde, che poste sopra il fuoco, mostrino d'esser piene di
, 839: ah non è questo il crudo / cerber trifauce cui placar tu
di compiacenza dominò quei funzionari, durante il quale le coppelle con piselli si sciolsero come
con piselli si sciolsero come cialde verso il cuore felice di tutti. 2
in carrozza al corso, e aveva il cocchiere colla cialda al cappello.
(che però non aveva se non il senso generico dell'aggettivo * caldo ')
(46): gli detti sì grande il pugno in sul naso, che io
naso, che io mi senti'fiaccare sotto il pugno quell'osso e tenerume del naso
: giunti i cialdoni, e fatto il ballo, / il duca diede alfin
cialdoni, e fatto il ballo, / il duca diede alfin l'ultimo addio.
iii-155: per lei [la paura] il lago di garda è una pozzanghera,
lago di garda è una pozzanghera, il mincio un righinello, verona una baracca
comportarsi. aretino, 8-25: il cialtrone fingea di dire compieta, eh?
dietro, se e've ne dà il cuore; ei vi dà l'udienza che
cialtroni e gabbapopoli? nievo, 220: il cialtrone nobilitato che abborre lo spago e
spago e la lesina perché gli ricordano il padre calzolaio. carducci, 528: ne
lui, che succede? chi prende il potere? i quattro ladri che gli stanno
prima all'ultima, hanno sempre portato il tuo cognome. 3. agg
figura accarezzata dell'uomo virtuoso da quanto il parini..., è ridotta a
molto da vicino un cialtroncèllo. e il parini resta nella brutta posizione di ricevere
[del fomaro] s'appartengono il pane, le fugazze, le pizze,
le ciambelle. allegri, 161: il qual di berricuocoli e ciambelle, /
vetta alla torre lavorano alcuni operai, il milanese al parafulmine, il romano alla
alcuni operai, il milanese al parafulmine, il romano alla campana, a cavalcioni alla
di guttaperca a s. e. il ministro degli affari esteri. d'annunzio,
e per farle rimanere bene alte sopra il capo, ci voleva il « ripieno
bene alte sopra il capo, ci voleva il « ripieno », certe ciambelle o
bracciale), in cui si infila il polso. tommaseo [s. v
s. v.]: ha preso il pallone in ciambella. 8.
la canna o cilindro vuoto ae ed il cilindro in massiccio eguali in peso, ed
in aver la medesima proporzione, che il diametro ab al diametro il. il che
proporzione, che il diametro ab al diametro il. il che è assai manifesto;
che il diametro ab al diametro il. il che è assai manifesto; perché essendo
assai manifesto; perché essendo la canna e il cilindro in eguali, ed egualmente lunghi
in eguali, ed egualmente lunghi, il cerchio il, base del cilindro,
eguali, ed egualmente lunghi, il cerchio il, base del cilindro, sarà eguale
trotto misurato e cadenzato sul posto: il cavallo deve avere il collo alto,
sul posto: il cavallo deve avere il collo alto, inarcato e portato all'
testa incassata, l'anteriore sollevato, il posteriore seduto sulle anche. carena
magalotti, 16-120: usano di farlo [il cacio] a ciambelle, delle quali
si vendono per le vie le carrube, il pane a ciambelle e la ricotta in
sta un canino. idem, 3-5-222: il gran fuoco amoroso, / che m'
d'ogni intorno, / potrà scaldarti il forno / quando cuocer vorrai le ciambelline.
[amore] così pesto e maltrattato [il cuore] / per ima ciambellaia,
del tesoro del sovrano; in seguito ebbe il compito di curare le udienze solenni,
ch'avea nome manfredi, disiderando d'avere il tesoro di federigo suo padre,.
con uno primaccio che a federigo puose il detto manfredi in sulla bocca, sì
affogò, e per lo detto modo morì il detto federigo. bisticci, 3-257:
albergo reale ove sono andato a trovare il ciamberlanó pola infermo ed uscito quasi del
mutar padrone. giusti, 2-168: il gran ciambellano / vi arriva da corte,
e dietro un tarpano / da fare il panforte. collodi, 369: indovinate
chi rimase più meravigliato di tutti? fu il re e la regina, furono tutti
temere, dicono i medici, per il fegato; ma ho avuto capogiri, affanno
etimo di camerlengo (v.), il cui primo elemento, tratto dal lat
tratto dal lat. camera, dava il fr. chambre. ciambèllo,
. ant. zimbello. -far dietro il ciambèllo: prendere in giro, mettere in
foggia, e vedersi similmente far dietro il ciambèllo da quelli i quali aspettavano i fichi
, che non vi si sarebbe appiccato il pidocchio, con alcune nuote di olio in
e ermellino, nell'aver rimosso da sé il capello di paglia, e aver assunto
. locuz: fare, prendere la piega il ciambellotto, cogliere la piega del ciambellotto
due lega, / ch'i'veggo il ciambellotto ha fatto piega. savonarola,
non senza importanza. delle femminuccie è il ciambolare; ma non sì che certi
capaci boccali azzurri le mescitrici fecero scintillare il chiaro succo delle viti, ricominciò il
il chiaro succo delle viti, ricominciò il ciambolìo. = deriv. da
, di bassa condizione. buonarroti il giovane, 9-434: colla paniera piena d'
atterrire! magalotti, 9-2-no: quanto il mio giudiziaccio suole non ispropositare affatto all'
, xv-153: sia detto a quattrocchi, il buon dal- mistro va in ciampanelle.
, tutto al più, quattro; perché il quinto comincia già a peritarsi, a
camminare pian piano, senza far sentire il rumore dei passi. tommaseo
povero abate montanino, / che ha il cervel grosso come la cotenna, / che
idem, i-104: dal tanto andare, il pegaseo cavallo / ha perso un ferro
e suavi, come fa colui che inesta il pero salvatico, e inestavi su il
il pero salvatico, e inestavi su il pero ciampolino, che non mutando pedone
, che non mutando pedone, fa il frutto suo perfetto e buono solo per
ricisa dello inesto. citolini, 208: il pero e la pera, con le
chiacchierar con certe ciane / che perdean il grembiule e le sottane. tommaseo, ii-49
. pratolini, 1-41: vedi, senza il mio amore, bella come sei saresti
: lasciamo che i comacchiai si mangino il cuore l'uno con l'altro: è
l'altro: è da anni ed anni il loro modo di volersi bene. che
cosa è stata più sbrigativa, e il licenziamento già avvenuto. con le conseguenze
avvenuto. con le conseguenze, per il bilancio domestico, facili ad immaginare.
con questo che la strada ha perduto il suo buonumore, il gusto della « cianata
strada ha perduto il suo buonumore, il gusto della « cianata », significherebbe
indicava la gamba sottile degli uccelli (il fanco del falcón) e più specificamente le
, dove si espone o si taglia il tonno o altro pesce grosso.
più forte e si sguindolava su per il pulpito come uno spiritato, batte una ciancata
e brututùn! giù ogni cosa e il predicatore dietro! = deriv.
126: un conostabol trasi avante, il quale / ne la gamba 'l
l fedio un grande botto; / vergenteusso il fedì su la fronte, / sì
dottori, senz'altra suppellettile intellettuale che il dictum de dicto, è neltossa e
ma pronto a lanciarsi, puntava tutto attento il gioco, con la faccia acida.
che fu questa storia, la voleva il generale gettar per ogni modo a terra
modo a terra e levarla via; ma il mattacelo dopo molte ciance vedendo quel padre
e per non portarmi da sofista fissando il piè su l'apparente difficoltadi, e
su l'apparente difficoltadi, e spendere il tempo in ciancie, affermo quel che non
divine, eroica prole, / leggendo il cielo, scorge il senno mio; /
prole, / leggendo il cielo, scorge il senno mio; / deh! lascia
votàtelo... / cògli ora il fior che hai coltivato, e taci.
ciancie, che l'italiano sia un popolo il quale non creda in nulla, non
.. tenevano de'fatti di calandrino il maggior piacer del mondo, faccendosi talvolta dare
23-24: or quivi i baci e il giunger mano a mano / di matre e
e libra. / non del sangue il valor, ch'è lieve ciancia / e
: non dovrà ancora parer materia umile il porsi di cuore, non per giuoco
tassoni, 12-26: promette di darmi il re di francia / dodicimila fanti in
più a ciancia / che non fu mai il ciocco dalle rane / da tutte genti
., 5-64: non prendan li mortali il vóto a ciancia: / siate fedeli
., 2-37: scomunicollo, ed egli il tenne a ciancia. berni, 51-28
tenere a bada, e intanto fare il fatto suo; si vende ciance per
ciance per ingannare a dirittura; e il venderle denota meglio inganno consumato, la
pataffio, 6: cianciafrascole sono a dare il gaggio. nomi, 12-72: né
mossa quella grande e possente bestia, il popolo. de sanctis, ii-1-140:
.). cianciaménto) sm. il cianciare, il ciarlare; chiacchiera,
cianciaménto) sm. il cianciare, il ciarlare; chiacchiera, ciancia.
per la mensa guizzavano, di che il re aveva maravi- glioso piacere, e
alquanto spazio cianciarono, tanto che il famigliare quello ebbe cotto che dato gli
sai che i forestieri o e'pervertano il c in jr, come di sopra
e poco compassionevole, poscia che voi il vostro signore vorreste far piagnere. ariosto,
solito. marino, 5-98: troncando il cianciar, stese la dea / la man
. salvini, 39-i-3: meglio è il confessare coll'ingenuità di socrate la propria ignoranza
breve, e seguito a cianciare secondo il mio solito. tommaseo-rigutini, 977:
cianciavano davanti alla porta, colle mani sotto il grembiule. faldella, 2-128: un
ricetta. pascoli, 50: cigola il lungo e tremulo cancello / e la via
confisca / e l'altro che munge il tesoro / di pietro per l'anima
statua ideale. linati, 30-202: il luogo era pieno di colore, la mulattiera
: studio le mie ore: il resto del tempo me lo spendo ridendo
, ma però con pochissimi. buonarroti il giovane, 9-532: cianciam, burliamo,
agevolezza or una or altra linea, conduce il suo lavorìo a fine, onde appoco
perch'io ricusai della fanciulla / criselde il riscatto. pavese, 6-235: l'altra
donna] rideva e cianciava sciocchezze. il giovanotto m'invitò a ballare.
. bartolini, 1-149: ho ammazzato il pettirosso, breve per le siepi,
cacciatore e lo costringe a sparare. diresti il piccino abbia voglia di morire e mentre
di virtù, 38 (ni): il cianciatore non sarà amato dalla gente.
cianciatori. castiglione, 218: non usarà il nostro cortegiano prosonzione sciocca;..
rispetto che si conviene al servitor verso il signpr. firenzuola, 310: niuna altra
da galantuomo; perché nel profferire il latino ciancicherei addirittura, e voi
lettera già zeppa, filippo ciancicò il foglietto, ne fece una pal
. si frugava in tasca, tirò fuori il pacchetto delle sigarette e, insieme
l'ha già intesa: è stato il primo egli a dirlo a me. bar
ira meschina. e questo che non merita il nome d'amore, rende, come
, o padre, spenderemo in vani discorsi il tempo, e per il giorno d'
vani discorsi il tempo, e per il giorno d'oggi non sarà possibile di espedire
giorno d'oggi non sarà possibile di espedire il nostro principal negocio. g. gozzi
, 1-2-55: eh e'bisognerà ben fare il simile / a questo ciancionaccio.
aure ventilanti da quelle, quali sopra il dilicato collo ricadendo, più la fanno cianciosa
. cianciosèllo. salvini, 41-83: il povero anacreonte non potendo cavarsi il
il povero anacreonte non potendo cavarsi il sonno, e sognare con agio, per
agg. letter. che rumoreggia sordamente (il mare). pascoli
, ma una composizione di quel marino il cui solo nome sarebbe, secondo che io
me, trescar con meco dovrebbe il cianciumc, e non co i libracci e
. = di etimo incerto. il dei ricorda le forme mediev.
battere (nelle costruzioni meccaniche) con il cianfrino il bordo delle lamiere o il
nelle costruzioni meccaniche) con il cianfrino il bordo delle lamiere o il contorno della
il cianfrino il bordo delle lamiere o il contorno della testa dei chiodi, per
vi sia una buona tenuta, cioè che il liquido contenuto non trovi alcun passaggio o
quelle parole, in lingua nostra, tra il batti e ciaffa demoniaco de'martelli e
con la barbaresca tua cianfrógna / cerchi il disprezzo, anzi l'accatti appunto,
: e dove mai ha egli scritto il signor ber tini co testa cianfrusaglia?
pretendono con una sola ricetta, che il più delle volte non è che una cianfrusaglia
ogni sbocco di sangue, benché portino il nome di medici, sono in realtà tuttavia
: cioè ciangolare] diriva per avventura il nome di cianghella, del quale fa menzione
, del quale fa menzione dante; e il boccaccio nel laberinto d'amore disse della
g. m. cecchi, 1-1-76: il maggior succhiellino, il maggior frugolo /
cecchi, 1-1-76: il maggior succhiellino, il maggior frugolo / non è in mercato
di fare e di brigare, e invece il mondo è sempre lì o là di
di lì. d'annunzio, v-1-866: il vostro campidoglio era forse un banco di
gli occhioni, / e pur apre il beccaccio, e pur cingotta. olina,
1: tra questi nidiaci si suol conoscer il maschio da questo, che esso,
a ciangottare. faldella, 2-202: il gallo d'ordinario è sempre il primo
: il gallo d'ordinario è sempre il primo ad avvedersi che giunge la cibaglia.
. 3. per simil. mandare il suono di uno sciacquio sommesso e interrotto
ascoli, 3155: nell'acqua fredda dove il sole spire / se questa [l'
ma se in fondo al carugio ciangotta il lago come un vecchio questuante, in alto
ciangottìi, quasi impercettibili, che precedevano il sonno, col sorgere della luna eran cessati
mare. pascoli, 668: [il nicchio] tutto ha dentro il mare /
: [il nicchio] tutto ha dentro il mare /... / coi
.. / coi venti acuti e il ciangottìo dell'acque. negri, 1-732:
bocchelli, 1-iii-736: parevale d'udire il diavolo, con occhi accesi e nari
le entrate del mulino, e ghignare fra il ciangottio della corrente. =
e ciangottoni non sai a chi dare il vanto. = deriv. da
di 'acido ', vale a designare il composto di cianogeno e di ossigeno che
addizione di acido cianidrico con composti contenenti il gruppo carbolinico: liquido molto usato
del gruppo degli antociani: è il pigmento colorante delle rose rosse e del
', nasce egli tra le biade il mese di maggio e di giugno abbondantissimo
azzurro. d'annunzio, ii-583: il ciano rassembra santamente / gli occhi cesii
: spuntava qua e là fra gli steli il fiore cilestro del ciano.
daltonismo, che consiste nella cecità per il colore azzurro. = voce dotta
carbonico e di azoto, la quale forma il radicale dell'acido idrocianico, od acido
4 morbo ceruleo ', che prende il nome dal fenomeno principale, che si è
patisco, soffro '), secondo il modello di simpatia, antipatia, telepatia,
c. e. gadda, 6-77: il dolce pallore del di lei volto,
sempre con la treccia in mano, tra il rumore delle loro ciantelle.
v.]: s'era sollevato tutto il cianume di quella contrada. cicognani
contrada. cicognani, 3-72: prima che il corteo arrivasse, la chiesa era
, sul materiale residuo, dopo che il minerale finemente macinato ha subito il processo
che il minerale finemente macinato ha subito il processo di amalgama- zione; l'argento
, 530: una volta abbiamo litigato per il veleno: perché bisogna mazzarli alla svelta
, perché... gli porta via il suo colore naturale... l'
sicché voleva doperare a tutti i costi il cianuro. = voce dotta, deriv
borgese, 1-35: si dileguò salutando il compagno di viaggio con un ciao pronunciato
calvino, 1-18: -ciao, -disse il ragazzo-giardiniere. aveva la pelle marrone,
bisogna... che bene sappi [il fabbro orefice] lavorare di martello
= di etimo incerto, forse prelatino. il dei cita le forme genov.
'finimento 'per l'addobbo e il freno dei cavalli '. cfr. anche
foggia di mantello. buonarroti il giovane, 9-500: e là scaraventate e
, stroncando i rami aridi, perché anche il padrone dorme. = voce
gli orefici] sono... il brunitoio o a lanzetta, o a calcagno
o mezza tonda, o quadra; il quale serve per lavorar metalli, che debbonsi
smaltare. d'annunzio, v-2-157: il coltello alla mia sottilità palpitante è cesello
più figure, e poi si intaglia con il bulino, e con le ciappolette,
, tr. { ciappolo). lavorare il metallo con la ciappola. ciarabàttola
mentre con l'altra si può modulare il suono. redi, 16-i-226:
? pascoli, 465: udii tra il sonno le ciaramelle, / ho udito un
rimise tanto in coscienza, / e il fece così bene intabaccare, / che gli
vita. nievo, 25: il cancelliere, quando era sciolto dal suo ministero
1-487: che ciaramella! oh povero il re enzo, / giammai non è
annunzio, iv-2-250: ora, come il tempo era bello e su la loggia le
le comari si trattennero alle finestre per il piacere di ciarlare al bel tempo,
feminili apparivano tra i vasi di basilico e il ciaramellio pareva dilettare i gatti in su
con cui le donne arabe si coprono il volto. ojetti, i-790: quelli
pucci, cent., 86-1: regnando il trentaquattro, innanzi detto / ed essendo
giro per malignità e anche soltanto per il gusto di chiacchierare; fandonia.
che non viene mai in odio, è il limone, che si spreme ne le
le coradellette soffritte ne la padella, et il pepe, che vi si spolveriza suso
non cattiva, dicendosi:... il tale ha buona ciarla. campanella,
16-vii-360: un galantuomo non può fare il maggior dispetto alli malevoli, che col
buoni certa razza di padroni, che tutto il giorno stanno a spacciar delle ciarle,
mio contegno a vostro riguardo, vi giova il far mostra della presente, ve ne
donnicciuola ti hanno indotta a far piangere il tuo povero amico? manzoni, pr
in mente. tommaseo, i-271: divide il suo tempo fra il teatro e le
i-271: divide il suo tempo fra il teatro e le ciarle scipite e le fiacche
15): « orsù, * interruppe il bravo, « se la cosa avesse
ciarlaménto, sm. ant. il ciarlare a lungo, con fastidiosa insistenza
non ci state a romper più il capo co'vostri ciarlamenti, con cui avete
ricchi, xxv-1-173: ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora / tante
colui che le dice più sfondrate. buonarroti il giovane, 9-519: giura, spergiura
ma si provi a ciarlare alquanto, ed il cattivo umore si dissiperà. e s'
in una baruffa. comisso, 1-230: il capitano quand'era di buon umore ciarlava
ciarlatanare » intr. dial. fare il ciarlatano. nomi, 3-8: non
targioni tozzetti [tommaseo]: nientedimeno il co- macchini, con questa ciarlatanata,
questa ciarlatanata, trovò modo di eternare il suo nome, giacché il medicamento da esso
di eternare il suo nome, giacché il medicamento da esso encomiato si chiama anche
, freddamente indagatore, non ne ebbi il coraggio. forse mi rendevo ridicolo raccontando
. verri, i-323: l'oro, il fasto ciarlatanesco non sono l'insegna del
è un piccol passo... il ciarlatanismo è più frequente, e più
pochi versi, i quali, per dire il vero, non avrei amato che fossero
, come fanno i nostri ciarlatani e il cieco da forlì, cantava sulle piazze simili
f. frugoni, xxiv-970: quello era il corpo del giocolier del cane o pur
, 1-108: andrò, per mitigare il mio destino, / co'ciarlatani a
cavar la spada, / e pur il collo allunga da lontano / per veder questo
sua natura molto circoscritta, e che merita il nome di conghietturale che le vien dato
uomini tutto quel bene che se ne promette il volgo e che ne vanno proclamando i
di rincorsa; e che fa egli, il povero ciarlatano? vende zucca per balsamo
muro, / maravigliandosi, / vede il villano / che corre al cembalo / del
la folla pigiata tutt'intomo e allagante il resto della piazza tra un altro fragore
e temerari... hanno posto il sommo bene nella voluttà e ne'diletti e
del parnaso. cuoco, 1-114: il vero « patriotismo » è l'amor
patria, ed ama la patria chi vuole il suo bene ed ha i talenti per
una parola chimerica, la quale apre il campo alla calunnia ed impe
di opinione che ciascuno può fingere, ed il merito reale rimane sempre dietro a quello
e gli scrivani, / voi vendete il sistema a bariglioni, / con la modestia
più di quand'era mercante d'olio, il quale, senza mai parlare direttamente del
alcuna ragione, come era uno ciarlatore, il quale si trovò a uno ragionamento dove
certe persone da bene e intelligente e il piovano arlotto. burchiello, 143:
improvvisa scomparsa recò a quel piccolo luogo il pascolo ciarlereccio che procura un caso che
tristamente spendo gli anni, / perdo il giorno in ciarleria. grazzini, 2-2-221:
intitolano, che l'uno thè talker, il discorritore, l'altro thè tatler,
discorritore, l'altro thè tatler, il cicalone, il ciarliere. bettinelli,
l'altro thè tatler, il cicalone, il ciarliere. bettinelli, i-12: mille
alfieri, i-269: pure, essendo il mio metodo di poco contradire, e
della notte. foscolo, vii-212: il cesarotti... sapeva assai scarsamente
senso men tristo: dicesi di chi perde il tempo in ciarle inutili; * ciarlone
; / là, in sala, il ronzare, ormai solo, / d'un
...: vivace e ciarliera quanto il marito era duro e tutto d'un
cuore medesimo. ciarlio, sm. il ciarlare fastidioso e continuo di un gran
regali più soavi e sostanziosi di tutto il ciarlio pappagallesco. 2. per
]: tutta la vita è come il ciarlio continuo di quei passeri. onofri
vasta come un mondo, / e il sole ora vi aleggia la sua spera /
più la lingua che le mani. buonarroti il giovane, i-249: fioco / non
. monti, x-3- 544: il meschin tuo padre affascinato / da quel ciarlon
; eh eh! eran pronti a dare il sangue per me; m'avrebbero sostenuto
per me; m'avrebbero sostenuto contro il diavolo. giusti, ii-29: io
, 8-233: saper ciarmar le genti è il rimedio, il qual dànno contra il
saper ciarmar le genti è il rimedio, il qual dànno contra il veleno i ciarmatori
il rimedio, il qual dànno contra il veleno i ciarmatori. f. f.
, 8-233: saper ciarmar le genti è il rimedio, il qual dànno contra il
saper ciarmar le genti è il rimedio, il qual dànno contra il veleno i ciarmatori
il rimedio, il qual dànno contra il veleno i ciarmatori. = deriv
, sf. sciarpa. buonarroti il giovane, 9-864: s'attraversa al petto
tanto per adesso io ti consegno / il gonfalon di questa ciarpa bianca. prati
bianca. prati, i-m: eccoti il lino bianco, / segnai della tua
di carabinieri e di questurini occupava tutto il lato del bastimento che era dicontro alla nostra
dicontro alla nostra cabina; più avanti il giudice d'istruzione colla ciarpa turchina.
di terra, si raffazzonò con esse il meglio che seppe. guarini, 310
rallegrarsi. algarotti, 2-490: siede il rigattier nel sozzo ghetto / fra sue
e se'asinelio / che mai si vide il più pulito e bello. / mettetegli
più pulito e bello. / mettetegli il corbello, / carcatelo di ciarpe e di
fame. fogazzaro, 5-289: proprio il giorno prima, luisa, cercando in granaio
vi mando certe chiacchiere di pasquino, il quale quest'anno ha detto di molta ciarpa
, 20-xv: codesti storici, con tutto il loro attrez zai© di frastaglie
: nel vicolo, sotto la pioggia il fradiciume aveva fermentato come un lievito;
come un lievito; una melma nera copriva il lastrico, ove spoglie di frutta,
marce, falde di cappello, tutto il ciarpame sfatto che la miseria gitta nella
straccio miserabile della fellonia, si rigonfiava il ciarpame floscio della viltà. serra,
della viltà. serra, ii-364: il tumulto dei desiderii umani e tutte le passioni
, resta solo la tristezza squallida e il peso inutilmente sostenuto. manzini, 10-78
insieme. tutta la ciarperia, e che il sole è in cancro, e che
soffici, 1-2211 dinanzi a loro passò il conferenziere. lemmonio, ancorché non lo
sua barbetta rossastra e come intirizzita, il suo passo da marionetta, l'eterno modesto
eterno modesto vestito di lustrino nero, il ciarpino scarlatto svolazzante fuor del solino basso
del solino basso, arrovesciato, e il cappello a cencio bigio un po'su
no: dunque verrà, come dal nero il perso, / ciascheduna virtute da costei
, dallo ammirabile e santo nome di colui il quale di tutte fu facitore le dea
taglieri innanzi a ciascheduno, essendo venuto il cosso al signore, e veggendo il
il cosso al signore, e veggendo il detto bonifazio mangiare i maccheroni col pane
poco, certo. vasari, iii-399: il benignissimo rettore del cielo volse clemente gli
inghirlanda. tassoni, 317: ma il papa, ch'è signor molto discreto,
hanno fatto le divisioni. ciascheduno conosce il suo. sono separate le fattorie. beccaria
la sovranità di una nazione, ed il sovrano è legittimo depositario ed amministratore di
quadro precedente, e ch'egli anteponga il peggiorare al copiarsi. verga, 4-18
, reggendosi appena sulle gambe, sporgeva il capo dall'uscio, e rispondeva a ciascheduno
. indefinito (femm. -a; il plur. è solo ant. e raro
men bella di lei, / tanto cresce il desìo che m'innamora. boccaccio,
ii-116: sempre la chiesa ha creduto che il corpo di cristo sia sotto la specie
sia sotto la specie del pane, e il sangue sotto quella del vino per virtù
: si dona a ciascuno, secondo il suo esercizio, piatto di pitanza e menestra
i sovra un letto di fior deposto il fascio, / ne'cristallini umori /
suo tuon naturale. salvini, 6-125: il quale [l'essodio] fu così
dai più teneri anni: / e tu il dicevi, e te 'l credea ciascuno
, si ha comandato. dio danni il fedìgrafo al cànape, ai corvi,
cibo e tutta l'innumerevole famiglia compiva il lavoro con ordine diligente. alvaro,
estero, lo zigrino e io, il tempo ci passava abbastanza bene. eravamo
manico (ed era usato per attingere il vino dai crateri e versarlo nelle coppe
ellittico, di sapore dolce-acidulo (e il legno è utilizzato come legname pregiato)
femminile formato da un solo pistillo; il frutto è circondato da un involucro di
brattee prive di nettario viene a pendere il pistillo, portato da un gambo detto
). faldella, 2-202: il gallo d'ordinario è sempre il primo
2-202: il gallo d'ordinario è sempre il primo ad avvedersi che giunge la
che con la sua cibale umidità può recuperare il consunto calor naturale.
cibaménto, sm. raro. il cibare, il cibarsi; nutrimento
, sm. raro. il cibare, il cibarsi; nutrimento.
crescenzi volgar., 2-14: il suo umido non può risudare e
piante e dall'erbe i bruti ancora hanno il cibamento loro, onde e'vivono
cibato. varchi, 23-32: il cibare gli ammalati, quando il
23-32: il cibare gli ammalati, quando il bisogno lo ricerca, è cosa
crude. d. bartoli, 39-17: il vedevano tuttodì conversare e più volentieri
, cibandola di semola e facendone il suo divertimento. 2. ant
prati, i-93: più che per altri il fervido / tumulto del convitto, /
alla gran cena / del benedetto agnello, il qual vi ciba / sì, che
uom d'amor si lagna. / dolor il ciba, e di lagrime bagna /
bramò virtù nutrice: / tu cibi il corpo, io l'alma, / disse
f. frugoni, xxiv-908: terminato il povero ma saporoso ristoro con le grazie
grazie dovute, volle la prencipessa cibar il suo spirito generoso con le meditazioni divote
. marino, 1-166: adon solve il digiuno e i vasi liba, / e
i vasi liba, / e quei segue il parlar, mentr'ei si ciba.
, ii-120: pagati a lire due il giorno, con diritto di cibarsi delle anguille
in terra d'intorno alla pianta sia il cibo putrido della pianta, e che
e s'incanta per ore a guardare il vuoto. galleggia sulle apparenze come un
, 1-3-135: la scelta delle cibarie ed il tempo di valersene appartiene alle regole di
: si vede subito, che ei [il vitto pitagorico] s'accorda colle migliori
cibarie. targioni tozzetti, 12-3-238: il sale bianco poi di queste moie, che
su'1 terren nudo / cerca adagiare il travagliato fianco. l. bellini, 5-59
cibattoni,... ho voluto essere il primo a dar loro ricapito.
ciabatta. cibazióne, sf. il cibare, il cibarsi; cibo, nu
cibazióne, sf. il cibare, il cibarsi; cibo, nu
, constatate le numerose analogie tra il funzionamento del sistema nervoso ani
, quand'altri è in prigione, il troppo dormire, o vero dilatarsi in pigliare
se non una vivanda sola, e il forte era lesso, e mangiava secondo
cibo o pasto prezioso e lauto / il mio povero desco orna e compone. d
. cuoco, 1-194: egli [il re] era in mezzo ai legni pieni
assettano le mense. / e abbondò il cibo compartito. manzoni, pr. sp
potevan vivere. pellico, ii-109: il carcere duro significa essere obbligati al lavoro
dormire su nudi tavolacci, e mangiare il più povero cibo immaginabile. nievo,
farina, col quale m'ingozzava finché il cibo giunto alla gola mi impedisse di
impedisse di piangere. oriani, x-21-130: il suo volto, riscaldato dal cibo,
cibo, aveva una freschezza rosea che il candore dei capelli sembrava rendere anche più
: la neve! allora, poi che il cibo manca, / alla città dai
e la stoviglia semplice e fiorita / e il commento dei cibi... /
: riabbassò gli sguardi sul piatto dove il cibo si freddava nella cera coagulata dell'
siena, i-n: che è egli il corpo a vedere quando n'è fuora la
, con tutti altri cibi di che il fuoco più presto alimenti, caduti e rotti
! 2. per anal. il pasto degli animali; i succhi,
in uman uso, / dirizza prima il suo povero calle. crescenzi volgar.,
calle. crescenzi volgar., 2-13: il proprio cibo delle piante sarà alcuno
aretino, 8-7: le bocche facevano il medesimo mormorio, che fanno quelle de
seta finiti di crescere, quando indugiato il cibo divorano le frondi di quelli arbori
estens. l'atto stesso del mangiare, il momento del pasto. bibbia volgarv-353
pasto. bibbia volgarv-353: tu spezzasti il capo del dra- cone; per che
bembo, 1-9: care giovani, il dormire dopo 'l cibo a quest'ora
4. figur. a indicare il nutrimento spirituale, in quanto arricchisce e
, 9-209: cibo della mente è il sermone di dio, il quale li predicatori
mente è il sermone di dio, il quale li predicatori, come dispensatori di
voi mangiate alla mensa della santissima croce il cibo dell'onore di dio e della
. fioretti, xxi-975 (41): il detto frate simone, quando si ponea
ponea a mensa, innanzi che prendesse il cibo corporale, prendea per sé e dava
dio. marsilio ficino, 2-63: il cibo dello animo è la verità; a
io dissi, degno / cibo all'invidia il cor di vizi pregno. michelangelo,
congiunta, / di stranio cibo pasce il gran desire. castiglione, 168:
rileve, / via più che l'api il fior, le capre l'erba,
, ne le cui man si serba / il negro filo del mio viver breve.
. tasso, 6-1-8: se questo è il cibo, ov'io son preso al
mia veramente egli è cibo, e il sangue mio egli è veramente bere. segneri
ragionamento dan cibo all'orecchia. -perdere il cibo: perder l'appetito. -togliere
cibo: perder l'appetito. -togliere il cibo: levare l'appetito.
10-8 (459): intanto che, il cibo e 'l sonno perdutone, per
a giacere. beicari, 3-2-133: il giovedì aggravò fortemente, in tanto che
aggravò fortemente, in tanto che perdé il cibo. sannazaro, 7-1 io: in
passione di vederlo tanto ispesso mi toglieva il sonno e il cibo e mi conduceva
tanto ispesso mi toglieva il sonno e il cibo e mi conduceva per il mal
e il cibo e mi conduceva per il mal cammino. -prendere il cibo
per il mal cammino. -prendere il cibo: mangiare. cavalca,
1-29 (77): volendo pigliare il cibo, mi prese un gran dolore
collocò in chiesa su l'altare. il più sontuoso fu quello di giustiniano nella
canti / del nostro altare, sópravi il ciborio. idem, v-1-806: cuori
: cuori votivi d'argento sospesi sopra il ciborio ebbero un gran palpito di luce
una certa fava di egitto, poi il guscio di essa fava, che serviva di
, ii-73: lo credo io, che il sor filippo repugnava a metterla allo spedale
che rivestono le basi delle foglie e il fusto delle felci del genere cibozio.
, gelatine. collodi, 610: se il buon padre adamo, invece di cedere
morta risponde: o qui c'è il cibreo! idem, 3-1-120: mi
cica, / e ch'io farei il meglio a starmi zitto. redi, 16-vi-163
per ardente sole / sì forte, che il morire in lei fa scucco. /
risuona / la voce sua che fa tacere il cucco. matteo correggiaio, ix-65:
65): come voi vedete, il sole è alto e il caldo è grande
voi vedete, il sole è alto e il caldo è grande, né altro s'
lorenzo de'medici, 166: rinforzava il suo canto la cicala / e 'l
si fanno. aretino, ii-195: il musico e la cicala son tutti una
, che spesso la state assordano con il lor lungo cantare nelle campagne i lavoranti
fermarle l'ali poteva né pur diminuire il suo altissimo stridore, né le vedeva
parte, e che finalmente, alzandole il casso del petto e vedendovi sotto alcune
soavemente, / e fin l'arsa cicada il suon stridente / spiega in vece di
leopardi, 16-29: ivi, quando il meriggio in ciel si volve, /
, / la sua tranquilla imago il sol dipinge, / ed erba o foglia
luglio del 1857! pascoli, 519: il clivo che ripido sale, / biancheggia
valle ardeva / di fiamma cenila, e il canto / delle cicale era come /
canto / delle cicale era come / il suono del foco celeste, / talor
del foco celeste, / talor come il crèpito chiaro / degli arbusti arsi, dei
delle pazze cicale, / frana improvviso il temporale, / rotola rotola, precipita
, 2-95: la rabbia delle cicale assalì il sonno pesante del pomeriggio, e pareva
accompagnato con esso noi uno giudeo per il cammino da tre dì in qua, impronto
/ che fra la schiera sarai forse il primo. machiavelli, 881: ieri mi
. ricchi, xxv-1-173: ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora /
. pascoli, 231: oh! il campetto con siepe e con fossetto!
, ch'io non son cicala, / il mio grano con me sotto il mio
/ il mio grano con me sotto il mio tetto. 4. apparecchio
rasoio elettrico. montale, 3-184: il contropelo non lo riattaccato la cicala alla
di cicala. -grattare la pancia o il corpo della cicala: provocare qualcuno a
provocare qualcuno a parlare. buonarroti il giovane, 9-465: o va', gratta
. lippi, 2-8: poiché tu gratti il corpo alla cicala /...
al malmantile, 2-8: * gratti il corpo alla cicala ', mi vuoi far
molto grano quando nel mese di settembre il caldo è ancora forte. targioni tozzetti
canta la cicala di settembre, dice il proverbio, non comprar grano per vendere
: acciò che tu sappi ciò che sia il truffare senza truffare, te ne vò
394: l'arida cicaletta assorda il cielo / con ostinate strida. marino
.. oggi qualunque cicaletta chiamerebbe « il complesso celtico di inferiorità ». =
versati negli antichi scrittori toscani, hanno ripreso il titolo della presente opera, il qual
ripreso il titolo della presente opera, il qual par che per ordinario altro non
panciatichi, 47: vuole che fosse il discorso di margutte sopra i fegatelli;
, senza punto avvedersi che ognuno credeva il contrario di quanto dicea, la compagnia
: 'cicalaménto', l'atto; 'cicalata', il discorso. c'è de'cicalamenti sì
dell'accademia della crusca:... il vino sovente esser cagione di parlasia,
41-89: un cicalante, che faccia venire il duol di testa, guasta tutto il
il duol di testa, guasta tutto il comodo dei convito, e amareggia tutto
comodo dei convito, e amareggia tutto il dolce dell'allegria. parini, giorno,
noia, e mai mi tocca in tutto il di a parlare né a dire cosa
gran biasimo a una donna stare tutto il di cicalando e procurando più le cose
chi fa presto, può fuggire / il perieoi del parlare. / che vi giova
assai stentare? / se v'offende il cicalare, / fate, mentre che potete
ode in qua, e in là il romore del comperare, che fa questo e
, 131: né vo'che strano il mio parlar ti paia, / né ch'
tornar donna, ma solamente di riavere il favellare. cellini, 1-78 (184)
(184): a quella mensa il sansovino non aveva mai restato di cicalare
): sicché sarà meglio che riprendiamo il filo della storia, e che,
fatto, questa mattina, sì fatto il cicalare che pareva che mi volesser metter
e'non fu mai mio / difetto il cicalar gli altrui segreti. lippi, 2-8
gonnella? 3. prov. il cicalare fa cicalare: stando con gente
far coro; e di qui certo nacque il dettato: il cicalare fa cicalare.
e di qui certo nacque il dettato: il cicalare fa cicalare. = deriv
ebbe finita la sua dispiacevol cicalata, il duca disse. mattio franzesi, xxvi-2-321
; / perché a me piace tanto il parlar poco. note al malmantile,
sistema. collodi, 409: il re non aprì bocca, e guardandole tutte
iii- i-v: vollero altresì che appresso il mangiare... vi fosse chi
moderno. c. gozzi, i-192: il più bello della comica scena fu.
della comica scena fu... il suo ringraziare gli accademici di forse trenta
piovano arlotto, 26: mercatato ha il sanese cicalatóre col beccaio, se ne
cicalatóre. fontanella, i-256: stima il garrulo vulgo un che togato / giudica
, 39-iv-186: non poteva più esprimere il vizio delle donne, che cicalatrici e
i-72: sebbene sarà egli che cicalerà, il cicalatóre parrò io. salvini, 30-1-5io
po'. cicaléccio, sm. il cicalare di più persone insieme; chiacchierio
franzesi, ii-2-188: e fino a tanto il sonno non l'assaglie, / s'
entrato adunque in vari cicalecci, sentì il pazzo come costoro ragionavano volentieri de gli
, stravagante a segno da non indovinarsene il significato. pellico, ii-138: leggevamo
in silenzio, e davamo al cicaleccio il tempo del pranzo, quello del passeggio e
e delle cameriere me ne aveva insegnato oltre il bisogno. carducci, i-675: da
drini, la quale scambia per popolarità il cicaleccio dei salottini e la linguetta delle
si udiva nella sala... il cicaleccio delle signore, come un passeraio
s'alzano come strilli di piviere: / il gatto è fuori: ruzzano i monelli
, sottoposto continuamente alla tortura di ascoltare il vuoto cicaleccio cui la signora ora s'abbandonava
divenni rossa, e mentre anna continuava il suo cicaleccio, ascoltavo soltanto i soprassalti
. caro, 1-68: chi intende il pigolare che vi fate su, si
più di quel turcimanno, che interpretava il cicaleccio de'passeri. negri, 1-732:
3-183: l'uomo si passa sulla nuca il rasoio che manda un fastidioso cicaleccio.
fra timoteo cicaleggia con una fante; il dialogo non potrebbe essere più vero, le
monti, x-3-322: di pilato è il cantor mimico e sordo, / fra
, / fra i giumenti d'arcadia il più balordo. / di cicaleggi ingordo
cicaleggi ingordo / gli vien di costa il trombettier di pindo, / l'universale
universale adulator fiorindo. campana, 152: il cannone tuonò ma non riscosse / le
che andavano a messa / e continuava il calmo cicaléggio. = variante di
di buona memoria, ma che aspettava il giudicio. indi si piantava cicalièro in
i'non t'ho, cicalin, dettoti il sesto. grazzini, 4 * 516
g. m. cecchi, 1-1-269: il nome di lei era / porzia,
di cicala. cicalio, sm. il cicalare lungo e insistente anche a bassa
con sì discordante cicalio / vanno informando il mondo tutto quanto, / che mi fan
coda. p. verri, i-390: il risultato di un lunghissimo cicalio di questo
accuse, fu di far credere autore il cavaliere don giovanni di padilla delle unzioni
che stava attenta, o per ravviare il cicalio, diceva: « sicuro:
? ». giusti, i-391: cresceva il cicalio delle donne. prati, ii-106
scioperati, come ascoltavano le buone massaie il cicalone. firen zuola,
ricchi, xxv-1-173: ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora /
la mattina all'alba fosse stato tentato il taglio della testa. 2.
poco, e più intorno si accendeva il cicalume meno parlava. = deriv
1-50: -ci basciava, e ribasciava con il bagnarci tutte di lacrime. - cicariuòla
'. cicatrice, sf. il tessuto che riunisce la soluzione di continuità
, 1-19 (i-232): e fatto il voto mi sentii in tutto sana,
per spegnere le cicatrici delle ferite. buonarroti il giovane, 9-66: perché degli asin
furono innestate a parigi, ebbero tutte il vaiuolo di ottima qualità, senza verun
cittadini ignudo / pien d'onorate cicatrici il petto. monti, x-2-23: squallido
. monti, x-2-23: squallido macro il buon soldato e brutto / di polve di
di cicatrici / chiedea plorando del suo sangue il frutto. nievo, 565: soltanto
, in: a manca, contro il pendio, / quasi fosse crollata la
rami l'essere ciechi a non germinare; il che avviene per natura, se non
impregionare. 5. figur. il ricordo doloroso, la traccia lasciata nell'
. franco, ix- 182: il vostro andare in region lontana / saldò 'l
consentire anticipatamente a tutti i dolori: il suo cuore grondava ancora sangue dalle cicatrici
pesci), nel punto ove si trova il germe. l. bellini, v-160
. bellini, v-160: mi vien significato il desiderio di v. s. eccellentissima
. s. eccellentissima di risapere, se il signor lorenzini nel suo libro della torpedine
cicatricola dell'uova di quel pesce sia il contorno di tutto il corpo dell'animale
di quel pesce sia il contorno di tutto il corpo dell'animale. = voce
si servono solamente di questo sugo, il quale non solo resiste al veleno,
] sa molto bene da se stessa secondo il bisogno... cicatrizzare senza l'
la ferita non fu più sfasciata, poiché il sangue di quei mancino di dio cicatrizzava
2. figur. rendere possibile il progressivo affievolirsi di un dolore, di
moravia, viii-95: una ferita che il tempo, invece di cicatrizzare, aveva
redi, 16-ix-234: presto ritorna [il tumore], e questo non può più
verri, i-250: tre condizioni egli [il dottore] esige, e sono:
; le carni morbide generalmente in tutto il corpo; e facilità di cicatrizzarsi,
corpo; e facilità di cicatrizzarsi, il che senza dolore si prova con una cutanea
o infiammazione alle incisioni, le quali il sesto giorno si trovarono interamente cicatrizzate.
. f. frugoni, xxiv-1011: portava il fatto che bisognava suppor l'ortolano coi
. cicatrizzazióne, sf. processo mediante il quale si viene formando il tessuto che
processo mediante il quale si viene formando il tessuto che riunisce la soluzione di continuità
, 5-121: ed intanto a cassetta il vetturale / dal magro volto, dalla
7-12: amelio stava un po'rialzato contro il cuscino e fumava; la cicca gli
va a monticello, vado a consegnare il foglio. - vengo anch'io, per
/ iodiata di sole malato, / il pazzo digruma, / frantuma, / trituma
1-43: e adesso ambuli terrorizzato / come il fanciullo che non sa che ha fatto
. panzini, ii-691: adesso che il padrone era ammalato, non valeva una
, 627: si consoli l'autore! il pubblico che l'ha fischiato..
e tu, intanto, perchè non fai il cic- carolo? con le cicche,
., per estensione (ché colui il quale * cicca ', mastica),
), voce onom. che indica il suono di mani battute insieme, di
ogni tanto. vi si fermò a bere il « cicchetto » e a comprarsi il
il « cicchetto » e a comprarsi il toscano e la « fogliaccia » per la
caserma, è * sgridata ': * il capitano gli ha dato un cicchetto '
di servizio. baldini, i-372: il preside di quel ginnasio era un poeta
, 1-158: aveva visto... il venditore di pecora col suo carretto invalido
lauto pasto. nieri, 213: il giorno di santa croce vado a lucca,
nella torbida profondità dei loro animi boccheggiava il viscido ideale di tutti i loro simili
lattato per terra. e sento io il freddo che deve sentire la ciccia posteriore
nulla in contrasto con la freschezza e il vigore di quelle belle cicce. c.
andarvi / m'è venuto nell'ossa il brullichio. / po'poi, suo danno
dentro. pea, 1-63: palpava il galletto, per sentire se era proprio
quei pesci ghiottoni si accorsero subito che il legno non era ciccia per i loro
ad altri quello che non si ha il coraggio di fare, con l'intento di
, 6-18: e siccome à sganciato anche il grem- biulino, le si vedono,
faedo una vita da dccialardoni, perché il granduca mi ha voluto far le spese
che in su questo entusiasma ciccialardonico cominci il terzo foglio, per discorrerle del suo
carnosa. viani, 19-613: tutto il viso del nano era fiorito di ciccioli
nel sedere, appunto dove si tiene il brachiere; ed era sì velenoso,
averne bisogno [di medicarmi], il cercar la natura di spignere ad cutim
caro, i-349: avea... il torso gentilesco, e morbidamente ciccioso.
del fai ti, andrei a sgonfiare il ciccioso dirimpettaio del tritone. slataper,
sembra una pelle infagottata di vacca, per il legorini è « la carne ».
della velia. soffici, v-2-288: il francese, meno grosso e grossolano,
pancetta imprigionata in un taittino scuro, il viso rotondo ornato di un pizzo nero.
la mamma che lì dentro è chiuso / il lor begetto, ch'è cicchin cicchino
[dioscoride], i-342: chiamasi il sonco volgarmente in toscana cicerbita, e
la lattuga, e come questa rigenera il sangue non molto buono. garzoni,
foglie. collodi, 306: [il gatto] pose dentro al sacco un po'
colore variabile dal bianchiccio al rosa; il frutto è un legume breve, ovale,
verde oppure affienato). -anche: il frutto della cicerchia. anonimo,
, 8-380: sempre porto la sacchetta sotto il braccio, e quando ci ho venti
5-1-176: sian la fava pallente, il cece altero, /... /
1-189: l'erbe da mangiare sono il frumento,... la fava,
come le cicerchie fresce, che a passar il tempo. tommaseo [s. v
traveggole, o mangiato cicerchie. buonarroti il giovane, 10-961: costui ha mangiato
cicerchia, ha fatto acquistare alla pietra il nome di cicerchina. cicéfchio,
quando arrivammo agli affreschi di rafaello, il cicerone recitò che alcuni forestieri si mettono
proprio paese. montale, 3-119: il primo giorno mi condusse in giro per la
piovano arlotto, 55: dove è il modo del dir ciceroniano 11 quale illustrava
del dir ciceroniano 11 quale illustrava tutto il mondo? 2. che imita cicerone
di quelli, nella quale hanno avanzato il lor prencipe aristotele...,
la biscia, la cicigna, e poi il ramarro, / e molti altri serpenti
altri serpenti ch'io non narro. buonarroti il giovane, 9-732: cicigne, aspidi
estate, / le verdi cicigne tra il timo. 2. figur
maseo come senese; cfr. anche il ven. cesendelo. cicino1,
la mandibola appuntita e sporgente; ha il dorso azzurro verdastro e il ventre argenteo
; ha il dorso azzurro verdastro e il ventre argenteo; è diffuso nel tirreno
incerto. ciciricì, sm. il verso della capinera. sacchetti,
eri ». 2. fare il ciciricì: bisbigliare. = voce onomatopeica
di attirare a sé l'omaggio, il desiderio degli uomini. magalotti, 20-140
di cicisbea, alla quale morendo o il micino o il canino o la passerina,
alla quale morendo o il micino o il canino o la passerina, non faccia
insegnare a quella cicisbea, / che il mestier delle donne è di filare. salvini
, agg. disus. che fa il cicisbeo. salvini, 19-iv-2-255:
. [cicisbèo). disus. fare il cicisbeo, il galante con le donne
. disus. fare il cicisbeo, il galante con le donne. -anche al figur
cicisbei i galanti, o quei che fanno il galante e 'l servitore di
, 20-241: l'aver io creduto capace il signor conte d'un cicisbeato di questa
. cicisbeatura, sf. disus. il fare il cicisbeo. i.
cicisbeatura, sf. disus. il fare il cicisbeo. i. nelli,
croce, iii-26-345: fu, insomma, il cicisbeismo uno dei vari modi del passaggio
cicisbèo (cecisbèo), sm. il cavalier servente, al quale, conformemente
... a'cenni di bella donna il più provato cicisbeo. baretti, 1-332
che... v'astegniate dal fare il cicisbeo e il cavalier servente, anche
v'astegniate dal fare il cicisbeo e il cavalier servente, anche con intenzione di
, anche con intenzione di passare semplicemente il tempo. monti, x-3-121: ah!
, conc., i-97: seguendo il baretti passo passo le orme dell'autore che
. v.]: un tempo era il * cicisbeo 'il cavalier servente,
: un tempo era il * cicisbeo 'il cavalier servente, anche senza i lezii
dicon... i ch'io faccio il cicisbeo con una sposa, / sorella
cataplasmi di riforme ci voleva a rifare il sangue di quel vecchio popolo italiano,
fallace composto da un giardiniere ingegnoso per il diletto delle dame e dei cicisbei nel tempo
dei guardinfanti. calvino, 1-368: sono il tipo meno adatto a fare il cicisbeo
sono il tipo meno adatto a fare il cicisbeo da spiaggia. 3.
. = voce foggiata onomatopeicamente per esprimere il chiacchiericcio frivolo e insistente. non è
ornit. dial. cantare, emettendo il caratteristico grido (i passeri).
al carducci un loro lagno strillante, il mare di piombo argenta, coi battiti
del gruppo degli antociani, che costituisce il principio colorante dei fiori di ciclamino.
; in italia ne crescono tre speci: il cyclamen europaeum (chiamato anche panporcino,
dai fiori porporini e assai odorosi), il cyclamen neapolitanum e il cyclamen repandum.
odorosi), il cyclamen neapolitanum e il cyclamen repandum. landino [plinio
mattioli [dioscoride], i-373: il ciclamino ha le fiondi d'edera,
di sotto biancheggianti... nasce il ciclamino in luoghi opachi, et ombrosi
che dovevano spuntare nella culla senza offendere il corpicciolo del fanciullo aspettato; sono ciclamini
ciclamini. 2. colore tra il rosa e il lilla. = lat
2. colore tra il rosa e il lilla. = lat. cyclaminus,
nell'orto vedessi a primavera / come il ciclame e l'ulivella odora! vivanti,
ardeva, ora, appeso alla parete, il gigantesco ciclame incandescente: brillava di un
diviene, grazie ai propri meriti, come il centro intorno a cui si aggirano poemi
ordinato di elementi, ogni elemento occupa il posto del successivo e l'ultimo va
spazio ordinario, che passano doppiamente per il cerchio sul piano dell'infinito, comune
acrobata che aspetti l'applauso... il mio vicino soltanto non mostrò alcuna maraviglia
dipinte. autore incerto, xxvi-1-126: il bemia ringraziate mio signore, / che
, / che fra tanto egli sol conosce il vero / di me, che chi
errore. / ma la sua disciplina il lume intero / mi può ben dare,
un'uom dipinto un daddovéro. buonarroti il giovane, 9-104: spiriti con le mani
, per lo più d'azzardo: il più antico e il più diffuso dei quali
d'azzardo: il più antico e il più diffuso dei quali consiste nel collocare
superiori, e vince chi ha sommato il numero più alto (nel gioco del
/ colla tua donna, fa ch'aggie il piggiore / del gioco, e dille
era solenne. sacchetti, 122-28: il signore..., fece legge,
i quali ha intiero e indubitabil dominio il caso. parini, giorno, ii-1170:
ai sonanti bossoli comincia; / ora il picchiar de'bossoli sul piano; / ora
picchiar de'bossoli sul piano; / ora il vibrar, lo sparpagliar, l'urtare
lo sparpagliar, l'urtare, / il cozzar de'due dadi; or de le
; or de le mosse / pedine il martellar. cattaneo, iii-1-32: si vedono
passione: i chiodi, i dadi, il gallo impagliato, i trenta danari,
, i trenta danari, le spine, il velo della veronica, la spugna.
estens. per lo più al plur. il gioco dei dadi; il giocatore d'
plur. il gioco dei dadi; il giocatore d'azzardo, il vizio stesso del
dadi; il giocatore d'azzardo, il vizio stesso del gioco. meo
e dico / ch'e'lassi stare il dado e noi trassini, / se vuol
: se ben s'ha consumato tutto il suo patrimonio a dadi, non consumarà certo
patrimonio a dadi, non consumarà certo il matrimonio con vostra figlia. tassoni, 3-14
a carte e a dadi avrìa giucato il mondo, / e bestemmiava dio com'un
/ tra 'l dado e la ragazza / il meglio, e il resto serbi /
e la ragazza / il meglio, e il resto serbi / a sciorinar proverbi.
, vino, dado; se no, il tuo fatto è spacciato. de marchi
gente la compassione, che i dadi, il vino e le donne insieme. c
e. gadda, 260: quelli giocavano il soldo nei dadi, trincàvano, boriavano
, trincàvano, boriavano: e li garriva il capoccia. -giocare ai dadi,
: -parmi che sia vicio nel cortegiano il giocare alle carte ed ai dadi? -a
d'ufficio. calvino, 2-63: era il tramonto, e donne spettinate con bimbi
del ciborio. govoni, 90: il male ed il tempo si giuocano ai dadi
govoni, 90: il male ed il tempo si giuocano ai dadi / la
. pitti, 1-88: adivenne che toccando il dado a me, 10 m'adirizai
adirizai a tenere al visconte di monlev, il quale era un largo giucatore, ed
, dove sognai festosamente di avere vinto il dado grosso della lotteria di milano,
imprevedibile; azzardo, rischio (cfr. il n. 18, la locuz.
la locuz.: gettare, trarre il dado). bencivenni, 4-66:
fatiche durate nel fortificarli, e posto il regno suo sopra un sol punto di
: ma la patria?... il cielo non me ne ha conceduto;
vostra salute. d'annunzio, iii-1-455: il destino ti consente ancora un colpo di
9-51: nel giuoco dei monelli / il destino è ancora scritto / su una
una faccia del dado. -avventurare il dado: azzardare, arrischiare. boterò
animo grande e di primo tratto aventurano il dado. 4. figur.
i-268: donna paola seppe dunque che il parentado della contessa aveva gettati i dadi
un dado. d'azeglio, 1-535: il legno... nel tratto di
un dado di qualunque cosa vuoi sapere il suo peso che sia uno ottavo per faccia
corpi regolari. soderini, iii-53: ora il più bell'ordine di piantare arbori che
superficie, ventiquattro dita quadre. intendete poi il medesimo dado esser con tre tagli segato
tagli segato in otto piccoli dadi, il lato di ciascun de'quali sarà un dito
forma di croce. algarotti, 3-377: il corallo prima si taglia in pezzetti quasi
, le automobili, e alla fine il dado azzurro dell'autobus animò di sé il
il dado azzurro dell'autobus animò di sé il paesaggio; era una meraviglia quella cosa
un dado al bromuro? si sarebbero riveduti il giorno dopo, all'ora del caffelatte
delle colonne]: sono questi membri il dado, i mazzocchi ed i cavetti
, i mazzocchi ed i cavetti. il dado è quella parte quadra che sta da
mente largo ed alto, facciasi simile il dado del fregio, ma dinanzi gli
ottavo o più sia intaccato di dentro il dado a quartabuono da ogni banda.
ogni banda. baldinucci, 93: il dado, detto anche zoccolo, e da
pareva ch'ella stesse 11 a darmi il benvenuto: una figura muliebre, tagliata
è un foro a vite atto a ricevere il capo vitato di una chiavarda. panzini
moravia, vii-231: cominciai a stringere il dado con la chiave inglese.
anche: ciascuno di questi tasselli. -dare il dado: infliggere questa tortura.
circa tratti 24 di colla, ed ebbe il dado ed altri tormenti assai. tommaso
né dado né stanghetta... il poterono mai far cangiare d'opinione.
mezzo del fuoco, quando si dà il dado o la stanghetta. 1ingollata,
: avere grande fortuna, riuscire con il maggior vantaggio possibile (fare diciotto con
(fare diciotto con tre dadi è il massimo dei punti). lippi
: v. asso. -gettare indietro il dado: dare un punto cattivo.
. -gettare, tirare, trarre il dado: mettersi al rischio, prendere
: è convenuto di necessità di gittare il dado per la nostra terra. d.
questa, e che gittato una volta il dado, ella è spacciata per voi.
ove la gloria getti / nel mezzo il dado, quella lite è sciolta. botta
alcuni, che desideravano che si gettasse il dado affatto, e con un gran
dopo qualche esitazione determinammo di gettare ugualmente il dado; ed io intrapresi il viaggio.
gettare ugualmente il dado; ed io intrapresi il viaggio. -il dado è tratto
. -il dado è tratto, il dado è gettato: modo proverbiale usato
possibile tirarsi indietro (come dire: il gioco è fatto). p
la iniquità degli avversari; tratto è il dado. fed. della valle,
approva, / o almen non niega il fatto, / tratto è 'l fier dado
b. corsini, 6-2: signori, il dado è tratto: io l'incumbenze
insolenze / di lui, del figlio, il vendicar mi neghi. foscolo, xv-238
ultime prove di stampa, quando mi capitò il vostro * spero che non risponderete una
-e mi pentiva del tutto. ma il dado era tratto. berchet, 75:
era tratto. berchet, 75: ora il dado è gettato. se alcuno /
pensò. tommaseo, 3-i-52: quando il dado è tratto, allora non è
come i bambini, che, se il giuoco non riesce a modo loro, lo
saremo felici mai, e poi che il dado è tratto,... vergogna
retrocede. oriani, x-16-127: oramai il dado era tratto; se anche lemm
, bevendo, forbendosi la bocca con il tovagliolo, che grimaldi teneva appeso al
stringevano la mano al nuovo ministro: « il dado è tratto?...
milesio rinsavisce? ». -lasciar correre il dado: lasciare che la cosa vada
s. v.]: lasciate correre il dado, e vedrete dov'andranno a
finire quest'imbrogli. -levare il dado: essere il primo a intraprendere
-levare il dado: essere il primo a intraprendere qualcosa. varchi
ma di dover mandare innanzi a tentare il guado madonna clarice. b. segni,
lorenzo segni vivamente si scoperse e levò il dado, come si dice, che si
libero. -pagare, pagarsi il lume e i dadi, pagare,
quanto gli viene, quanto merita, dargli il fatto suo; prendersi, avere completa
. m. villani, 9-16: il valente cavaliere, veggendo che gli erano
l'uficio. -tirare, trarre per il dado, per dado: essere al
643: io per me non conosco il maggiore inferno per un servitore, che stare
quella massa di carne, sia fatta il corpo di quella prima anima che esce
esce per sorte. -tirare, trarre il dado: affidarsi alla sorte, tentare
, tentare la fortuna. buonarroti il giovane, 9-364: m'assido / cogitabondo
, tentare una gran sorte. buonarroti il giovane, 9-104: no'abbiam tratto un
da far altro, conclusero di rincarare il pane. [ediz. 1827 (
una tavola di pietra ignobile, tra il fondiglio dei liquori e la cenere dei
, ma coi pantaloni a dadini, il soprabito a vita e la tuba come
terrore dei passerotti. savinio, 33: il nome della bottega era * ai capricci
erano sciorinati in due mostre da allettare il passante... erano principalmente oggetti
saprei vedere a che cosa possa riuscire il lavoro o il giuoco di que'dadicciuoli.
che cosa possa riuscire il lavoro o il giuoco di que'dadicciuoli. ora lo
. datum, che da prima indicò 'il getto del dado e l'insieme dei
', in seguito passò a significare il dado stesso (dal verbo dare * dare
carica sacerdotale del principale ministro, dopo il ierofante, dei misteri di eieusi; il
il ierofante, dei misteri di eieusi; il ministro stesso, scelto, per ereditario
gli adepti prima di iniziarli mettendo sotto il piede sinistro dei purificandi la pelle delle
di porpora e portava sui capelli disciolti il diadema al pari del ierofante).
potè trovar professori già formati; per il rimanente, abbiam visto che da fare
uomini. zena, 77: tutto il venerdì... veniva gente..
e angela che annotava i numeri, il suo da fare ce l'aveva. de
: la vigilia, a mezzogiorno, tornò il babbo.... -ah
, 105: senza un grido la folla il suo daffare / lascia, e par
grossa incursione. pratolini, 9-322: il suo daffare sono fiorenzo, i dischi,
. 2. locuz. -avere il proprio daffare, avere un bel daffare
, 502: spongon or birri e frati il suo quaderno [di dante] /
. o d'altro, durante il potere fascista. bocchelli, 1-iii-490:
bocchelli, 1-iii-490: ebbe poi subito il suo daffare a rattenere un insulto di
: impegnarsi attivamente e con diligenza per il raggiungimento di un determinato risultato; lavorare
cercando d'ingrossare più che fosse possibile il drappello, prima che arrivasse il momento
possibile il drappello, prima che arrivasse il momento decisivo dell'azione ormai disegnata nel
daffare, preoccupata com'era di rendere il più piacevole possibile al futuro genero il soggiorno
il più piacevole possibile al futuro genero il soggiorno a san ginesio.
truova... lauro alessandrino, il quale alcuni chiamano idea, alcuni ippoglottion
specie di sorbi, e di dafni, il ca- mcraso, il rododendro ferrugigno ed
di dafni, il ca- mcraso, il rododendro ferrugigno ed altre piante montane.
). stor. indovino che prediceva il futuro ingoiando foglie di lauro.
sottordine cladoceri, ordine branchiopodi; hanno il corpo compresso lateralmente e racchiuso in un
specie di cassia, caratteristica per il suo colore rosso corallo, per la
sua forma stretta e allungata e per il suo aroma simile a quello del vino.
pianta dell'ottandria monoginia, che dà il nome alla famiglia cui appartiene, e che
, consultazione dell'oracolo '(secondo il tipo di chiromanzia).
. sacchetti, 223-78: va inverso il tedesco che era nascoso, e con
. masuccio, 295: destramente acconciato il pomo de detta daga al petto del
/ con la qual gli passò per mezzo il core. bandello, 1-52 (i-607
bandello, 1-52 (i-607): il soldano alora mostrando di voler festeggiare cairn
festeggiare cairn, gli gettò al collo il braccio sinestro e con la destra cacciato
, e sì risponde, / tutto il ferro nimico gli nasconde. marino, 20-247
, sovra cleòbolo / correndo impetuoso, il piglia vivo / nella calca impacciato;
sguainate contro gli operai che fuggivano verso il gasometro. 2. dimin.
sua daghétta. varchi, 18-2-251: avendo il braccio ritto al collo, non essendo
schietto vestire, la sua mirabil presenza, il
, i « ritrattisti ambulanti » ebbero il loro da fare, e furono tra
. apparecchio usato per la dagherrotipia; il procedimento fotografico in cui consiste la dagherrotipia
: 'dagherròtipo'. apparato fotografico, onde il francese daguerre felicemente ottenne un'impressione,
di questo secolo; l'elettrico, il magnetismo, scoperte meteorologiche, geologiche,
, geologiche, astronomiche, fisiche; il vapore, il telegrafo, i tunnels
astronomiche, fisiche; il vapore, il telegrafo, i tunnels, il daguerrotipo
, il telegrafo, i tunnels, il daguerrotipo. è un complesso di meraviglie
, ii-296: richiama, invecchiato, il viso del « marito della mamma »
, dagherrotipi, fotografie a profusione deturpavano il ricco damasco delle pareti. savinio,
ricusò che pittore o scultore le facesse il ritratto, e nemmeno il dagherrotipo,
le facesse il ritratto, e nemmeno il dagherrotipo, l'invenzione straordinaria del suo
, / a guardia di se stesso il magno sire, / gran corona d'intorno
occupano la ciarliera curiosità degli uomini; il daguerismo, ossia il modo di ritrarre
curiosità degli uomini; il daguerismo, ossia il modo di ritrarre gli oggetti per via
lo scopritore fa un tal daguer) e il modo di coniar medaglie per mezzo della