e fichi secchi). buonarroti il giovane, i-599: dirò misteriosa essere
. = è voce aretina: il nome deriva, forse, dalla sua
forse, dalla sua durezza (come il panforte). balestrùccio1, sm.
, di color blu metallico, con il petto e la schiena bianchi: è
le rondini (e con gli anni il loro numero sembra assottigliarsi). -
) indica la terza specie di rondine, il topino. pulci, 14-60
stormi tessevano e ritessevano l'azzurro tra il duomo e la rocca. ojetti,
dei camini. montale, 2-49: il saliscendi bianco e nero dei / balestrucci
balestra1 { balestro), a cui somiglia il balestruccio visto ad ali aperte mentre vola
vitupero che alcuni principi d'italia, il canosa e il bali samminiatelli. verga,
principi d'italia, il canosa e il bali samminiatelli. verga, 4-292:
bali samminiatelli. verga, 4-292: il duca e il bali di leyra fecero un
verga, 4-292: il duca e il bali di leyra fecero un gruppo a parte
(cfr. baiulo); cfr. il provenz. ant. baile 'governatore
ant. baile 'governatore ', il veneziano bàlio 'ambasciatore '; e
l'ambizione scacciarono da sé enrico, il quale voleva ridurgli alla via retta e alla
, e fagli simili al fantolino, il quale, benché abbi fame, per
2-6 (179): la qual cosa il fanciullo, che intendente era, secondo
buona. pulci, 14-60: èvvi il cuculio con sua malizietta, / che
detta curuca. leonardo, 1-186: ritornerà il tempo d'erode, perché l'innocenti
scola? / benché, per dir il ver, non han bisogno / di maestro
1-821: ma le balie d'oggidì per il più peccano in questo, che si
destra. cesarotti, i-126: non aveano il trissino e il muzio guadagnato nulla se
i-126: non aveano il trissino e il muzio guadagnato nulla se non giungevano a provare
nulla se non giungevano a provare che il linguaggio dei loro esemplari non era quello
te pur, benché mia balia, il braccio, / che l'altre donne ucciderà
la levatrice; / con noi sciupa il priore / l'acqua battesimale. nievo
una balia, diede al piccolino tutto il corredo preparato un tempo pei suoi proprii
. e. cecchi, 3-78: il parco... è pieno di ragazzi
descritta dal manzoni... rituale il corsetto bleu-pavone, o rosso scarlatto:
[la balia] non allatta più il bambino, ma, quando è divezzato,
l'allattamento, mentre si succhia ancora il latte della balia { essere a balia,
uno picciolino fanciullo ch'avea nome guido, il quale era a modigliana a balia.
borghini, i-iv-4-249: sendo in essere il componitore, pare troppa dappocaggine, 0
vedere. nievo, 874: parla il portoghese come lo avesse imparato a balia
offrirvi a cena. panzini, iii-100: il vecchio dice che gliel'hanno cambiato a
iii-83: al nome di robespierre vi fate il segno della croce, e piangete il
il segno della croce, e piangete il servitorame di luigi xvi come se divelto
se divelto dal mondo si fosse lasciato dietro il deserto e il vacuo! insensati,
si fosse lasciato dietro il deserto e il vacuo! insensati, voi mordete le mammelle
con la sua grande cuffia bianca e il grembiule rosso, imperlata come una madonna
con gregorio di tours) è documentato il significato attuale; nel 1287 bajula reso
balia nera { muscicapa hypoleuca) ha il piumaggio bianco e nero, di piccole
e poiché al suo appressarsi i piccoli spalancavano il becco, si credette che la «
governare e disporre dei sudditi (secondo il diritto, ma anche ad arbitrio)
i-2278: io vidi intorno a lui [il piacere] / quatro donne valenti /
la medesima balìa che gli altri, il quale chiamarono gonfaloniere di giustizia. idem
con vittoria a roma, gli fu vietato il trionfo, perché aveva trapassato il decreto
vietato il trionfo, perché aveva trapassato il decreto... che nullo dovesse
89): queste tavole dona egli [il gran cane] agli tre gran baroni
volta te vedere, / ch'avere il mondo tutto in mia balia / sanza di
onestà dalla crudeltà non lo ritraesse. il quale bargello era uomo cattivo. pulci
, che in balìa / arete tutto il reame di francia, / sanza operare spada
o lancia. boiardo, 2-9-23: rispose il conte ad essa: -io te
restarà quel giovanetto, / poi che averlo il tuo cor tanto desia. bembo,
nella magna, per loro ambasciatori richiesero il senato, che volesse dar loro l'
: così parimenti... debbe fare il marito, quando prende moglie, cioè
iii-64: venne meno nella metà di europa il potere del primo parlante, cioè del
repubblica. carducci, i-336: come il popolo, di cui era nato, invocava
ecc.) alla quale era affidato il governo. storie pistoiesi, 354:
stati deputati, per onestà, ancora che il tempo non fusse venuto, rinunziavano.
publiche la medesima autorità che aveva tutto il popolo (chiamano i fiorentini questa potestà,
luogo degli otto di pratica, si rifacesse il magistrato de'signori dieci di libertà e
b. segni, 87: avrebbe voluto il duca che gli otto di balìa,
balìa. delle colombe, i-34: il freddo ha le facoltà di spessare e condensare
corpi in cui egli predomina, ed il caldo ha balìa di assottigliare e rarefare
. boccaccio, iii-12-21: conosco vero il vostro dir presente, / e possibile
, 254: fugge la natura avere il corpo non in balìa dell'anima. boiardo
l'ebbero in balìa, / e come il vecchio la volse aiutare. tasso,
tante strade si raggira e tante / il corridor eh'in sua balìa la porta,
: ella sa chi nella quadratura ha ora il grido: un uomo di una famiglia
ma che, per voler gradire oltre il dovere, ha oltrepassato ogni limite del
ii-401: io comincio a credere che il console eterno faccia il maggior bene di
a credere che il console eterno faccia il maggior bene di costoro obbligandoli al freno
in loro balia, tornerebbero a giacobinar tutto il mondo. pindemontc, 20-101: e
(365): s'immaginava con raccapriccio il suo cadavero sformato, immobile, in
sappiate... in che modo il pensiero possa cruciare e martirizzare una persona
, o solamente lo. studio, il quale perché fissa la mente e la ritiene
è in balìa del primo insolente e ambizioso il calpestarla e metterla al giogo? de
bisogna alzarsi dalla nuda realtà e ricordarsi che il regno delle muse è il regno delle
ricordarsi che il regno delle muse è il regno delle ombre, e che la realtà
che non mi lasciasse più libero né il movimento né il pensiero, mi dava
mi lasciasse più libero né il movimento né il pensiero, mi dava un senso d'
tanto oscura. panzini, i-26: né il tuo figliuolo ha venduto la tua villa
un castaido qualsiasi. barilli, 2-116: il corpo rigido e leggero di quell'uomo
, ii-19: indi la convalescenza, il baliatico, il bisogno dei figliuoli;
indi la convalescenza, il baliatico, il bisogno dei figliuoli; e il tempo
, il bisogno dei figliuoli; e il tempo era passato. pirandello, 8-455:
a cui le mamme in compenso dovrebbero dare il latte. è bello vedere, alla
è istituita una commissione di vigilanza per il baliatico. 2. figur.
] la maggior parte di noi dee il baliatico, per così dire, de'costumi
m. villani, 6-33: il re di francia... mandò in
era nel giustiziato del suo uficio; il balio vi cavalcò con tutta sua famiglia per
, con ogni probabilità, non hai il becco di un quattrino...
vaso (e si usa più volentieri il dim'in. beccuccio). crescenzi
alcun altro vasel di vetro, sotto il becco della campana ordinato. berni,
baffi chiamano le due punte che formano il becco; spacco, fesso della penna
; spacco, fesso della penna dicesi il taglio che divide in due il becco
penna dicesi il taglio che divide in due il becco della penna. idem, i-264
nella bottiglia o fiasco, per attignere il vino che zampilla dalla cannella della botte
: egli scese alla fonte; si scoprì il capo, tergendosi; domandò di dissetarsi
acquaiole si volsero a un tempo verso il bellissimo adolescente... « ecco
la mia ». « questa ha il becco più stretto ». savarese, 213
, 213: nei piani terreni vedi il vino salire dalle cisterne, scorrere dalla raggiera
margini dell'orto spugnardi e si asciugava il sudore; aveva tra le gambe il
il sudore; aveva tra le gambe il compasso chiuso: da una tasca sformata spuntava
chiuso: da una tasca sformata spuntava il becco dello squadro. -a becco
1-131: non so se voi sappiate che il sangue vien fuori ora a becco rotto
giù, e berenice gli veniva sotto il mento col nasetto in su, per accomodargli
poi si passa sopra, e si fa il nodo e lo si stringe, ed
al petto per cui mi si vedeva il seno. idem, v-260: la mamma
gentil giovane,... sotto il becco della proda della nave tutta timida star
, e ci sguazzava dentro, si godeva il fresco, dondolandosi mollemente nell'acqua verde
ben quivi entrambi avevan cominciato ad acquistare il senso della terza dimensione, manovrando i
chiamano, con voce propria dell'arte, il becco di civetta, che ricorrendo intorno
specie. converse in proponimento di fare il gran conseglio con gli dei de la
di capro... fronti damentale il becco di bunsen, con le varietà:
estremità dei tubi, pei quali il gas è menato dal gasometro al luogo della
minutissimi forellini, da cui esce il gas, il quale, all'accostarvi una
forellini, da cui esce il gas, il quale, all'accostarvi una fiamma
ad ardere di bellissima luce. il becco, secondo il numero e la disposizione
luce. il becco, secondo il numero e la disposizione dei forellini,
subitamente, come donna maria accostava il fiammifero al becco del lume.
del gas una natta. la guardo oltre il fondo appannato del bicchiere. moravia
, un bottoncino di mustio, legato sotto il beccuccio del tamburlano quando distilla, fa
beccuccio del tamburlano quando distilla, fa il servizio. pirandello, 8-54: ah
ah con qual tremore lo aveva preso [il cardellino], il vecchio, nella
aveva preso [il cardellino], il vecchio, nella sua grossa mano e mostrato
caro, i-155: vedi c'ha [il gufo] fuor la lingua, ha
fuor gli occhioni: / e pur apre il bec- caccio e pur cingotta.
di origine celtica, che ha sostituito il termine classico róstrum; cfr. fr.
plur -chi). capro, caprone (il maschio della capra).
di pelle di becco, che coprono il piede, la gamba e metà della coscia
recando, in nudità di fiera, / il capri- gena insigne. / ei quel
sì vecchio, ma nessuno / veloce ha il piede più di me, se debbo
se debbo / cercar l'agnello o rintracciare il becco. papini, 2-39: le
si può credere? viani, 4-46: il più alto aveva i capelli ricci come
. intanto un becco che si era avvicinato il pozzo per dissetarsi, vista giù la
che ciascuna parte di firenze nera e bianca il disiderano; ma non se ne sazieranno
né di fuori né dentro... il becco è animale dannoso, ispido,
'l sai. -mungere il becco: fare cosa assurda, impossibile,
casa- lecchio in sul reno, trovarono il becco più duro a mugnere. =
- becco cornuto (che meglio documenta il valore dell'espressione). - becco
lor dicea « per qual cagione / tenete il cavalliero in su lo arcione? *
becco, e quanto lungo / sia il cimer del suo capo non misura.
si può salvare si salvi; che il burchiello ha detto: ognun si movi,
, e tristo a quel che rimanesse il sezzo; e che i ragazzi della nostra
: manca nel femminile; documento filologico che il ridicolo colpisce soltanto l'uomo nel sistema
per alcuni invece era un beccocontento e il vizio per soprammercato. bocchelli, 1-i-286
parlato poco fa e ora non ha il coraggio di ripetere le sue parole. piovene
chlearius cochlearius), che si distingue per il becco a forma di mestolo (
dei cico- niidi, tra cui il genere anastomus, caratteriz zato
. = voce toscana: cfr. il gr. yepàviov 'geranio', da yépavoi
l'estremità della mascella superiore (secondo il tipo del rostro dei corvi e delle gazze
le unghie forti e taglienti); ha il piumaggio grigio-rossastro, la gola nera,
estremità della coda fasciata di giallo, il becco e le gambe e i piedi di
bell'uccello cantatore dei paesi settentrionali, il quale però migra anche in italia durante
bandello, 1-9 (i-127): il beccone del marito... se ne
. viani, 4-180: quando il poveretto si sentiva i beccotti sulla pelle
sciaguattava nel beverino i pieducci e beccucchiava il suo rottame di zùcchero...
vasi, delle ampolle (per agevolare il versamento dei liquidi), degli apparecchi
cappuccio in sul manico, e poi il resto della mezzina coperse con un mantello
21-27: questo [vaso] abbia il beccuccio aperto. salvini, 39-vi-152: vaso
pirandello, 6-512: prosegua... il suo elogio dei lumi a olio a
prego. tozzi, 2-2: sopra il canterano, una lucemina di ottone; con
di stagno, ed innaffiò senti il fruscio del gas ch'esce dal beccuccio.
: immaginiamo... che poi il chierico lavasse le dita dell'of- ficiante
= deriv. da becco2, con il suffisso -urne, secondo il tipo lordume
becco2, con il suffisso -urne, secondo il tipo lordume. beccuto, agg
agg. fornito di becco; che ha il becco lungo. beccuzzare, tr
scherzo aperto e vituperoso... il becero chiama per nome la gente senza averci
trivialità. pratolini, 2-541: il piacere del pettegolezzo, della burla,
linati, 8-70: un giovine bersagliere lavava il suo fresco corpo nell'acqua del torrente
cicognani, 1-158: l'avevano invaso [il caffè] tutti i fanatici di corse
già solida carne guizzante di muscoli, per il vocìo beceresco a polmoni pieni e a
alle spalle 'salute a becero / viva il droghiere '. collodi, 789:
imprecazioni, con le quali ostenta non solo il suo dispregio per ogni sentimento religioso,
sfrontata. deledda, iii-422: era il momento psicologico, lei lo sapeva,
, 6-254 • c'era per l'appunto il mio cameriere favorito, un becerotto biondo
è tentato anche un raccostamento con il gr. 'pàxrjxo!; * effe
mischie fra la nostra compagnia ed il giovane becerume di quel sobborgo era
imitando i borghesi nel portamento, e non il becerume, gli scamiciati e sboccati
domenichi [plinio], ii-528: il bechio, il quale si chiama
plinio], ii-528: il bechio, il quale si chiama ancora tussilagine,
. è di due ragioni. il salvatico: dove e'nasce, tengono che
, e con sottile radice... il fumo di questa erba secca con
-anche la maschera che a firenze rappresentava il villano. sassetti, 292
crudeli, 1-108: m'adorerà da ciapo il fiorentino, / da beco fredduraio,
beco fredduraio, o da pasquella; / il nobil venezian da pantalone.
bedanatrice, sf. macchina per lavorare il legno (costituita da una fresa a
ai monti e non al piano si ritrova il bedeguàr. ricetìario fiorentino, 1-20:
bedeguàr. ricetìario fiorentino, 1-20: il bedeguàr, chiamato da dioscoride spina bianca
: finito che ha di nutrirsi di latte il rangifero, potrebbe darsegli per cibo
nievo, 609: bonaparte, il beniamino della vittoria, si divertiva
per i campi senza biade / il duolo delle donne beduine / alterno. de
mi sono chinato a ricevere / il sole. gramsci, 239: quando ero
. pasolini, 1-278: guardavano il fratello accucciato laggiù come un beduino.
pea, 7-551: la finta fuga sopra il cammello (questa usanza beduina era stata
usanza beduina era stata una maledizione, poiché il matrimonio bussava alla porta).
le be duine non portano il velo sul viso. = dall'
., v-135: ecco, beemot, il quale feci teco, il fieno quasi
beemot, il quale feci teco, il fieno quasi bue mangerà. la sua fortezza
, 459: « ecco l'elefante, il quale io ho fatto teco; egli
fatto teco; egli mangia l'erba come il bue *. bèen (anche
di bianca scorza; ma assai fragile, il cui nucleo è molto pieno, grasso
unguentaria. ricettario fiorentino, 1-20: il been è una radice simile di grandezza alla
, la quale scende di notte (il 6 gennaio) per la cappa del camino
larve che nuocono a'bambini, come il bau ecc., e gli persuadono che
befana). berni, 182: il dì di befania / vo'porla per befana
. e, come sapete, egli è il solito nostro che si suonano per la
non si mettano qualche cosa sul corpo, il mortaio massimamente, che le befane gne
del che, mentre si va crivellando il senso istoriale, e poi si gusta e
: e poi cosa veramente da ridere il vedere un uomo qua e là menato
che vi guardi. collodi, 432: il re grazioso non aveva voluto sposare una
versiere, i befanoni, l'orco e il bau. = dal lat. epihania
questa terra? berni, 182: il dì de befania / vo'porla per befana
, v-26: dunque non negherete voi che il giorno di befania favellino le bestie.
bestie. -anzi lo negherò, perché il detto comune non dice ciò del giorno di
monte, questa befania passata. buonarroti il giovane, 9-91: berta da scarperia,
strascinata / a suon di corni, il dì / il dì di befanìa.
a suon di corni, il dì / il dì di befanìa. carducci, 184
maschio o femina, e quando corre il bisesto. berni, 51-9 [iv-213]
cantando la sera precedente la befana (il 5 gennaio) di casa in casa (
, ponendolo in situazioni in cui, rotto il compromesso dei pietosi rapporti, egli diventa
di beffe. panzini, li-m: il professore armuzzi accolse queste dichiarazioni con un
? g. villani, 8-70: sicché il giuoco da beffe avvenne col vero,
avvenne col vero, e com'era ito il bando, molti per morte n'andarono
. paolo da certaldo, 287: il ben-gli-sta è mala cosa, ed è
bartoli, 40-ii-309: neanch'egli [il dio] rendè alle tante lor lagrime
, dopo un lungo aspettare indarno, il rimandarono al suo tempio scusandolo, non
per beffa, con dire, che il meschino, oramai decrepito, era cieco
novellino, 75 (127): il padre s'adiròe, veggendo che questi
signoria che l'anima acquista per servire il suo creatore! però che ella signoreggia
creatore! però che ella signoreggia tutto il mondo, e fassi beffe de'costumi e
io dileggio voi perché seguitate il mondo. boiardo, 1-4-55: esso de
iniquità. machiavelli, 129: comandò [il senato] per i suoi editti publici
fatto beffe; dipoi, quando si appressò il tempo dello ubbidire, tutti ubbidirono.
. farti beffe di me, et aggirarmi il capo come 10 fussi il maggior sciocco
et aggirarmi il capo come 10 fussi il maggior sciocco del mondo? castiglione, 364
pensarci sul serio. cattaneo, ii-1-82: il monopolio di quel pugno di commissionari che
a una perdita, anche lo scherno o il ridicolo. dante, inf.,
): e i dui giovini rimasero con il danno e le beffe, e fu
amara. b. croce, iii-22-115: il generale pessimismo degli italiani sulle cose della
venirgli dal corso della politica estera dopo il 1876, dal poco o niente che l'
non andava fino in fondo, avrebbe avuto il danno e 'le beffe. piovene,
dovrà stare qui anche lui. ne avrà il danno e le beffe. =
per lo sprezzamento del popolo di siena, il reputava a ingiuria.
nelle sue parlate. pasolini, 1-110: il riccetto s'alzò e piano piano s'
tra la folla che stava a guardare il vecchio beffardamente. = comp.
mi può fare la tua beffa e il tuo sgrignare? se alcuno suole essere
22 (374): la vita è il paragone delle parole: e le parole
beffardo. verga, 1-34: guardò il suo amico di uno sguardo scrutatore e quasi
tozzi, i-184: continuava a fare il proprio comodo; con quella sua giocondità
: dall'alto della sua gruccia / il pappagallo mi guarda / e la sua voce
dalla lontana ribalta, egli non scorgesse il mio sorriso beffardo. vittorini, 2-154:
/ su un circolo inquiete forme beffarde, il fiume mostruoso / torbido riluceva. pavese
= deriv. da beffa con il suffisso -ardo (secondo il tipo bugiardo
da beffa con il suffisso -ardo (secondo il tipo bugiardo, infingardo).
schernito e vilipeso, / e costui stava il dente a stuzzicare, / come se
riso schernevole beffandolo, con questi versi il costrinse a rispondere. ariosto, 22-50:
costrinse a rispondere. ariosto, 22-50: il cavallier, perché da lei beffato /
schernire a beffare, se non fosse il proponimento e la intenzione, che l'uno
, e grandemente difficile a contenersi: il beffare. de amicis, i-664: quando
. salì sul castello centrale per fare il chilo, fu ricevuto con una chiassata
religione anche quando dava segno di venerarla; il rabelais se ne fa beffe; il
il rabelais se ne fa beffe; il voltaire la sbeffeggia. nievo,
, i-792: l'ultimo che notai fu il professore, seduto accanto a lei,
a magione, / peccato fa chi risparmia il bastone. simintendi, 2-170: e
morte, essendo beffata, ritornò sopra il capo. sacchetti, 187-2: il beffatore
sopra il capo. sacchetti, 187-2: il beffatore dal beffato riceve le beffe.
beffe. giov. cavalcanti, 190: il nostro ambascia- dorè rimase tutto spennacchiato,
. pulci, 24-95: hai tu veduto il can con la cornacchia, / come
beffatore di dio e de'santi, il quale, non essendo attratto, per ischemire
quale, non essendo attratto, per ischemire il nostro santo e noi, qui a
ma molto più dilettano quelle, quando il beffatore dal beffato riceve le beffe.
alcuna stima. pallavicino, 3-2-29: che il sacramento sia instituito da cristo in maniera
maniera che conseguisca l'effetto, benché il ministro l'eserciti con modo apertamente beffatore
achivi gli venia sul labbro, / tanto il protervo beffator dicea. lambruschini, 1-323
voce, gittava di tratto in tratto il richiamo fatale: « icaro! icaro!
da beffare. beffeggiaménto, sm. il beffeggiare; scherno (continuo e acre
rattori delle vilissime cose, securi da tutto il furioso tumulto, e con quella fortezza
dell'uomo. garzoni, 3-434: il mirabil ariosto ancor esso in una stanza
. marino, 1-84: e sciolto il freno all'insolenza audace /...
pettegole dalla brigata, se chiamassero genitore il padre o genitrice la madre. c.
casti, 19-67: fisso alcun tempo il lioncin si stette / a riguardar le macchine
. parini, 726: eglino fanno come il forestiere, il quale s'inchina agl'
: eglino fanno come il forestiere, il quale s'inchina agl'idoli della nazione ov'
se medesimo. tommaseo-rigutini, 779: il beffare può sapere di celia, può farsi
con leggerezza e senza profonda malignità; il beffeggiare è più superbo; lo sbeffeggiare
balli / splendea su tutti e beffeggiava il casto / sospir dei fidi 0 non
queste sue moine: ma ella ebbe il buon cuore di non vergognarsene, e la
uomini volgari che avrebbero così volentieri beffeggiato il figlio del padrone se non ci fosse
del padrone se non ci fosse stato il padrone. = frequentativo di beffare
: delle risa incredule e beffeggiatrici accesero il mio puntiglio e mi fecero accingere a quel
cimento bizzarro. papini, 8-33: stesi il piano di una grande opera contro la
. cavalca, 19-322: credendo il fante che parlasse per befferia,
accusa, e con beffevole modo, giusta il costume loro, indiscretamente 1'aggravano.
del cavallo che ha gli incisivi con il germe di fava (cioè un residuo
e disagio. magalotti, 20-240: il ciel mi guardi, che io volessi pigliare
): « oh oh! » gridò il giovine anche lui; rimise il cappello
gridò il giovine anche lui; rimise il cappello in testa, e, avendo tutt'
): « oh oh » gridò il giovine anch'egli, si coperse, e
: un diavol che mi porti o il lumen christi / aspetto per uscir da questa
le proprie beghe locali, come se tutto il rimanente d'italia non contasse un fico
, sm. stor. appartenente, durante il medioevo, ad associazioni o confraternite
prostituta e mari naio, il vecchio / che bestemmia, la femmina che
che lì dentro è chiuso / il lor begetto, ch'è cicchin cicchino,
gatta. de marchi, i-722: il dottore, uomo già sulla cinquantina, non
fra la casa della madre beghina e il seminario nel cuore della sua pianura padana
bar etti, 1-46: deve cercare bellamente il modo di farla accorta che non istà
di farla accorta che non istà bene il mormorare d'un soggetto qualificato, senza
. stor. donna che viveva (durante il medioevo, nei sec. xii e
; una volta si faceva derivare il nome da lamberto di siegi (che era
xii) detto le bègue (il 4 balbuziente '); ora si riconnette
beghinaggio. g. raimondi, 4-179: il pomeriggio trascorse, in una sorta di
cose del santuario, e mi nacque il sospetto che quella immo bilità
è sparita, la superstizione e il beghinismo sono rimasti. = deriv
. stor. uomo devoto che viveva durante il medioevo (specie nei sec. xii-xiii-xiv
novellino, 60 (96): il re si è quasi beghino e, per
t'impegolo. / ch'e'guastàr tutto il castel di cagnona, / e vai
delle rocche e de'naspatoi, il dì e la notte gridate iesù
mosciamocco, non era, come si dà il più delle volte, anche di
coltivate a uso ornamentale di cui il genere delle begonie è il più
ornamentale di cui il genere delle begonie è il più ricco e vario: con
settembrini, 1-284: giunti in tunisi, il bey, scegliendo fra i catturati
scegliendo fra i catturati, compera il fanciullo, il padre ed un altro.
fra i catturati, compera il fanciullo, il padre ed un altro. fogazzaro
altro. fogazzaro, 5-85: il gilardoni era in veste da camera e
magra e giallognola che sorrideva sotto il turbante nulla aveva di turchesco. de amicis
al loro passaggio come una messe sotto il soffio del vento. ojetti,
. imponeva al bei di tunisi il suo protettorato. = dal turco
roberto, 456: riferiva... il viaggio di tunisi, l'ono
., 4-47: è dunque conveniente [il vino] ad ogni età,
'. belaménto, sm. il belare continuo; belato che si
de'medici, i-258: al dolce tempo il buon pastore informa / lasciar le mandrie
mandrie, ove nel verno giacque i il lieto gregge, che, belando, in
a. f. doni, i-237: il pecorino trasse un belo e fu sì
trasse un belo e fu sì fatto il belare che 'l bambino si riscosse e
cennan le lor pene: / ed il mugghiar de'buoi per le campagne,
buoi per le campagne, / ed il belar dell'agne, / e 'l ruggir
un agnellin smarrito, / che sprezza il rezzo, e le bell'erbe schiva,
, 3-193: gli animanti nati per vedere il sole, gionti al termine dell'odiosa
balco, avendo cacciati gli focosi destrieri il vago titane, rotto il sonnacchioso silenzio
gli focosi destrieri il vago titane, rotto il sonnacchioso silenzio de l'umida notte,
contristato -ma la gioia te ne renderà il merito -poiché la tua capanna è beata
condurre al pascolo, dietro casa, il morituro, che bela dolce. jovine,
india. -tr. chiamare con il belato. caro, 9-877: 'l
: belando vale piangendo; perché sebbene il belare è proprio delle pecore e simili,
, ce ne serviamo anche per esprimere il pianto dell'uomo, ma per derisione
, i-346: dopo straziato per vezzo il cuore altrui, quand'e'sentono scalfitto
cuore altrui, quand'e'sentono scalfitto il proprio, belano. giusti, 2-53:
leon col core impecorito; / falsificando il cuoio ed il ruggito, / sbadiglia e
impecorito; / falsificando il cuoio ed il ruggito, / sbadiglia e bela.
vengono sole, di notte, / e il caprone, se belano stese nell'erba
de'buoi, e delle pecore il belato. fiacchi, 1-1-3: confondendo
talor con lo spietato / fragor de'tuoni il tremulo belato. manzoni, pr
dalla collera -quella di rametta sembrava invece il belato di un agnello in mano al
belato timido. onofri, 22: e il fiume che lento induce / i rilievi
i rilievi assolati della terra / verso il sospiro stanco della sera / accompagna il dolce
il sospiro stanco della sera / accompagna il dolce belato / delle pecore al pascolo
. vittorini, 2-148: mia madre affrettò il passo, e camminando davanti a
l'ematite, la mehtite, il schisto, i bassalti, i crisoliti,
, ii-135: e istava in quello tempo il popolo d'israel in setim;
mangiarono con loro, e adorarono il loro iddio; e segui
contro al sole nelle forche, acciò che il mio furore si lievi d'israel
di una celebre novella del machiavelli (il diavolo che alla moglie in questa vita
celtico. b. croce, iii-27-110: il dissidio tra i due popoli era in
, / dove mancando l'aria, il mare abbonda. = deriv.
, comp. dal nome proprio beliti e il gr. ypàp. p. a
estinti, di cui è fonda- mentale il genere belinurus. = voce scient
= voce scient., comp. con il gr. oupdc * coda '.
belinùridi). bello, sm. il belare continuo. dossi, 229
un manzo infastidito ricopre col mugghio profondo il gracile belìo degli agnelli. 2
andava incontro, giovani e fanciulle, tutto il fiore delle belle d'alessandria. alamanni
di scriverle. baretti, 2-36: il milordo e la sua bella fanno insieme un
xiv- 221: gli darò dunque il buon viaggio e parecchie commendatizie per le
, 17-35: impallidia la bella, e il petto anelo / udendo le si fea
fea: che sempre stringe / all'uomo il cor dogliosamente, ancora / ch'estranio
talvolta, così dominante, che basta il solo aggettivo a significare l'idea totale,
permetta d'usarlo sostantivamente; ma non sarebbe il medesimo se l'aggettivo fosse posposto.
tariffa. d'annunzio, v-1-405: il soldano era fra le braccia della più bella
croce, i-3-294: un uomo ha ora il diritto di andare a passeggio con gli
avvoca tino... non faceva tutto il giorno che girellar per lo studio,
nostra serenata. bacchetti, 1-iii-457: il vivere... vicino alla bella,
la sua passione. bartolini, 15-364: il giovane villano... s'era
colme anfore su le spalle / ed hanno il fermo passo sì leggero; / e
istante lasciate vedere / degli occhi vostri il cobalto lucente. fracchia, 190: mi
moretti, 38: andiamo dunque! il tema è messo in bella! / andiamo
bella! / andiamo, andiamo! il tema è messo in buona! / dio
. bocchelli, 5-177: fioriva il gelsomino, e le rose, e le
detta bella di notte perché s'apre dopo il tramonto, conduceva allo stagno. tombari
. = voce popolare: perché il fiore si apre la notte; cfr.
pregevole per la sua grossezza e per il suo colore (giallo-verdastro).
erba belladonna non è in modo alcuno il solatro sonnifero di dio- scoride. montale
macchia bianca che si estende da tutto il dorso del naso alle parti laterali della
fiorentini, 187: e quando la nodrice il vuole lattare, non conviene ch'elli
ch'elli si riposi tutto bellamente appresso il lattare. livio volgar., ii-1-211
con alcune poche parole così bellamente che il senso cammina molto bene. tommaseo,
verga, i-69: aveva amato il cugino con cui l'avevo vista al
colla zia da lecco per lui, e il cugino, in capo a due o
, l'altra, alquanto piegata, sopra il rialto. nieri, 167: poi
accanto. pea, 7-253: già il medico aveva posto dubbi e indicato norme
posto dubbi e indicato norme che bellamente il padre non aveva approvato né seguite in
, e tutto è scordato, fosse pure il regno d'eldorado. comisso, 7-6
sue spese bellando contro gli inimici, il servette de continuo. = è un
inteso, che nella retro- guardia il bellerbei della turchia e che si dice pubi
ed ulamanne, persiano. buonarroti il giovane, 9-671: lasciasti / sotto i
. mirabolano bellerico o beilìrico: il frutto della ter minalia bellerica
de'fiumi l'acqua torbida, quando il fiume viene scemando, la qual noi
, in quanto ella suole sempre avere il color dell'acqua sotto la quale ella
tocca alcuna cosa s'attacca, e il tutto seguita quei che fuggono. tassoni
borelli, i-407: ogni volta che il suolo fangoso d'un fiume o stagno
e pregna di fango, e se il grattamento sarà spesso replicato, la torbidezza sarà
: anche quel vastissimo recipiente d'acque il caspio per la quantità dei fiumi a'
quella del fondo... quando il fiume o il padule si ritira, quella
... quando il fiume o il padule si ritira, quella che rimane dicesi
mi scivolavano sopra una belletta sdrucciolevole come il ghiaccio. fogazzaro, 2-47: hanno
e l'acacia ferita da sé scrolla / il guscio di cicala / nella prima belletta
certi negl'ingegni, i quali, secondo il codice delle usanze della propria nazione,
521: l'aqua pulita e il sapone nulla hanno a che fare colla
viani, 4-86: rasentando le mura, il belletto verde (plur. -i)
pasta con cui le donne si dànno il « trucco »); pomata per
« trucco »); pomata per il rossetto (delle guance); liscio.
ii-30: ma diciamo di quello inverniciarsi il volto con tanto belletto? almeno fussero
oh che bell'ufizio dell'uomo comprare il lino per far filar le sue donne!
e del lino, la pezzuola, il bambagesso, i ricci, le bionde,
: con niun'altra maniera potrà meglio il marito far che non s'imbelletti [la
altre condizioni della buona femmina, ha il belletto, e non si può conoscere se
si può conoscere se arrossisca. buonarroti il giovane, 9-564: queste nostre conserve /
: c'è l'amorino. è il più fradicio di pioggia, è tutto pregno
. gozzano, 132: non giova il tuo belletto / e il cosmetico già fa
non giova il tuo belletto / e il cosmetico già fa mala prova. stuparich,
un pallido corallo. alvaro, 12-53: il viso lavorato dai belletti che nascondevano le
belletti. emanuelli, 1-68: le chiesi il perché di quella sua eleganza e dove
verginità, che i temerari rappezzi e il belletto meretricio dei ristauratori. 2
passando vidi in una gran caldaia / il più schifo belletto, che a la prima
. targioni pozzetti, 12-2-79: il suo terreno è per lo più bellettóne
ma certo io credo / che solo il suo fattor, tutta la goda.
, 22-6 (55): subito il cor mi prese / colle bellezze ch'à
si fugge. ferma se tu puoi il tempo, e forse la bellezza del
circulo, di cui la bontà è il centro; e però come non po essere
la sua qualità; però la bellezza è il vero trofeo della vittoria dell'anima,
, 824: gli conciliava somma grazia il fiore della età, che era di
date la natura / per sua salute: il cervo adopra il corso, / il
/ per sua salute: il cervo adopra il corso, / il leone gli artigli
il cervo adopra il corso, / il leone gli artigli, ed il bavoso /
/ il leone gli artigli, ed il bavoso / cinghiale il dente; e
gli artigli, ed il bavoso / cinghiale il dente; e son potenza ed armi
bellezza; e che la bellezza, o il bello che vogliam dirlo, sia quel
non sono, alma bellezza, / il mar, le belve, le campane,
, le campane, i fonti / il sol teatro della tua grandezza: / anche
maddalene che i nostri antichi dipinsero come il nostro popolo se le doveva figurare, cioè
quegli uomini, e ti fa chinar pensoso il capo, ci è una temperanza da
oppone a un disvalore, che è il suo contrario, a cui è da preferire
, a cui è da preferire: il bello al brutto, il vero al falso
preferire: il bello al brutto, il vero al falso, il bene al male
al brutto, il vero al falso, il bene al male. gozzano, 20
palazzeschi, 3-61: vollero che tutto il terreno fosse ridotto a prateria disseminata da
tante bellezze, di venire ad assettare il capo alla sua padrona. -bere
). pratolini, 2-282: il suo pensiero fu quello di lasciare un
pasolini, 1-19: per primo partì il monnezza, biondo come la paglia e
a dirizzoni e a sfuriate: oggi il dirizzone di leggere senza potere scrivere un
mesi. pirandello, 8-399: e il governo saggiamente aveva concesso... una
che fa vedere le cose lontane; il quale io ammiro molto per la bellezza dell'
lippi, 6-50: risiede in mezzo il paretaio del nemi / d'un pergolato,
del nemi / d'un pergolato, il quale a ogni corrente / sostien, con
.., e la bellezza è stata il guarire senz'altra ricetta, che di
cellini, 1-37 (102): il mio disegnare e i mia begli studii
6. grande quantità. buonarroti il giovane, 9-234: oh bellezza di fragole
, poltrone. -buona moneta / da pagare il salario ai servidori, / e'ne
, 3-15: e parlando con lui, il frate gli fece molte promesse speziali e
le pianure,... e il cielo più apertamente, il quale, ancora
.. e il cielo più apertamente, il quale, ancora che crucciato ne sia
vedi tu che infra le umane bellezze il viso benissimo ferma li viandanti, e non
l'altro le bellezze estreme; / onde il fraterno amor, non so dir come
secondo quell'essere, in che la trovò il padre ricci, e in cui durò
lungo tempo celebre, ed al quale il nostro tasso non isdegnò d'andar debitore
le confesso che, specialmente dopo maneggiato il petrarca con tutta quell'attenzione ch'è
è indicibile. carducci, ii-16-157: il luogo è bellissimo; e in piccole
le tre parti in cui esso [il libro di leone ebreo] è diviso trattano
e spirituali. barilli, 6-61: il vetturino romano, seduto di sbieco in
? -come non vi vergognate? ha il bambino in braccio! =
= deriv. da bello (con il suffisso per gli astratti, sul tipo
grandezza, ecc.); cfr. il termine antico e letter. beltà.
, 185: sapiate che sì tosto come il fanciullo è nato, sì si conviene
mescolate con salina, e si conviene il bilicionchio tagliare di lungo quatro dita.
di prendere un filo sottile torto e legare il detto bellicionchio, e poi appresso porrervi
della libertà contro i regimi aulici e il dispotismo. = dal fr. belliciste
bellicismo), entrato nell'uso dopo il 1915 (in opposizione a pacifiste).
non è sì grato a i caldi giorni il tuono, / che speranza di pioggia
; ben si vede quel ch'importa il disusarsi dalle arti belliche. tassoni,
/ che a'nostri danni armato / arde il mondo di bellici furori, / parla
: avean cinquanta / eleganti navigli, ed il petìde / menesteo li reggea, bellico
d'annunzio, iv2- 300: era il tramonto su le acque luminosissimo e il
era il tramonto su le acque luminosissimo e il bèllico rossore dell'aria inebriava gli animi
d'incerata. sia la giubba che il berretto erano preda bellica: portati via
chiamate; / come curare all'infante il bellico / e del legare e dell'olio
olio... poi che sarà il bellico caduto, / dopo li tre o
conviene; / or nel fasciar soavemente il tocca. fazio, v-21-62: questa gente
questa gente, ch'io dico, il corpo fascia / da lo bellico in giù
: volendosi con quella misera vesticciuola ricoprire il viso, per la vergogna già divenuto
, ii-764: cominciando dipoi a lavorare il marmo, lo scemò baccio intorno intorno
289: de l'abito sottile il drappo lieve / e de la prima
lieve / e de la prima spoglia il bianco lino / fin al bellico era scorciato
ficca. d'annunzio, iii-1-596: ungergli il becco bisognava / di notte tempo /
del naturale; ma gli legò lo stesso il bellico imprimendo col pollice il segno che
lo stesso il bellico imprimendo col pollice il segno che i fornai fanno nei filoni
giusti, ii-431: lasciatelo respirare [il volume] a questo caldo e non
le pesche si conservano... se il suo bellico si riempirà tutto di pece
meglio assituati che sia in italia e appunto il billico è in mezzo la provincia di
...: / d'oro ha il bellico, il circolo d'argento.
: / d'oro ha il bellico, il circolo d'argento. = dal lat
= voce toscana, che continua il lat. umbilicus veneris, con
veneris, con cui si traduceva il gr. xotuxt) s<óv 'cotiledone '
bencivenni [crusca]: e'si conviene il belliconcio tagliare di lungo quattro dita,
più dica. idem, 22-52: giunsero il di medesmo (come accade) /
rapir minacci / de'miei sudori bellicosi il frutto. manzoni, 417: ne'due
scene di paura notturna che circondavano « il soggiorno del re », e il
« il soggiorno del re », e il bellicoso tripudio del nostro popolo, che
di coloro che, passando ad ammirare il nuovo popolo assurto allora all'ammirazione mondiale
popolo assurto allora all'ammirazione mondiale, il tedesco, avrebbero desiderato che l'italia
dai lati del calice, e circonda il prolifero fior padre. tommaseo [s.
condizioni furono, che il re... si mantenesse puntualmente
campo venne / per prender dell'esercito il comando / fra i clamorosi evviva universali
nell'aria un odor di polvere; il suono delle trombe dei bersaglieri, che
. giocosa, 170: chissà che il pacifico ricovero non sia stato dapprincipio edificio
galileo, 5-297: mostrando tutto quanto il fusto / della persona giù lunga e
e distesa, / bisogna che tu faccia il bel- l'imbusto. lippi, 11-48
. parini, 673: era il re un ometto lungo lungo quanto la fantasima
. pananti, i-31: or brontola il pittore, ora s'inquieta / il macchinista
brontola il pittore, ora s'inquieta / il macchinista, o un altro bellimbusto.
fareste d'uno de'vostri bellimbusti, il quale, non badando alla caldura dell'atmosfera
caldura dell'atmosfera, si portasse indosso il mantello comperato ieri, tanto per ostentarlo
ieri, tanto per ostentarlo oggi sotto il naso de'suoi compagni. cattaneo,
suoi compagni. cattaneo, iii-4-313: il piemonte vide sparire sul campo li spallini
sboccato. giocosa, 75: non il pastore bellimbusto tutto nastri e bubbole,
non era facile raffigurarsi da tenentino bellimbusto il buon colonnello restori, coi baffi molli
, coi baffi molli sulle labbra e il cranio giallo tutto a bozze
famiglia. tommaseo, ii-361: [il passerotto] succia un po'di ciliegia:
ago, e con un vecchio ombrello sotto il braccio; una ragazza che potrebbe dirsi
se non avesse gli stivalini rotti e il cappellino di traverso. fogazzaro, 1-73:
. palazzeschi, 3-102: le chiese il nome... sempre ripetendo ch'era
bellina, con degli occhi azzurri come il fiordaliso nella faccia abbronzata. 2
belline. de amicis, i-170: giù il piedino, -adagio, -con riguardo
un po', -un pochino ancora, il piedino è a terra. oh bellino!
che ha da importare a me, che il mio padrone si lasci ingannare da una
sotto quel che vuole. -fare il bello bellino, le belle belline, o
bello bellino, le belle belline, o il bellino bellino: lusingare, cercare di
serve], che vi avrebbero fatto il bellin bellino, e poi averebbero rifitto
. tommaseo-rigutini, 595: fare il bello bellino, fare altrui belle dimostrazioni
proprio intento: « tomi a farmi il bello bellino, e lo vedrà! »
gatti] per un po'vi fanno il bellin bellino davanti, ma poi una
e dopo che à incianfruscato a una il cervello con le belle belline e con
cipolle,... ti fanno il bello e il bellino sul viso e poi
.. ti fanno il bello e il bellino sul viso e poi di dietro dicono
, ii-128: giallo... è il fiore chiamato bellióne, il quale
è il fiore chiamato bellióne, il quale è coronato di cinquantacinque barbo
mattioli [dioscoride], i-330: il bellis scritto da plinio, che
. francesco, 8: ed elio [il sole] è bello e radiante cun
; e che la bellezza, o il bello che vogliam dirlo, sia quel
f. frugoni, xxiv-960: quando il bello non è buono, consiste nella mera
fondo alcuno; ma quando è buono, il bello si trasfonde nell'esterior dall'interno
l'albero privo di fronde, / brutto il cavallo senza il velo d'una bionda
fronde, / brutto il cavallo senza il velo d'una bionda criniera / sul collo
barba e i peli ruvidi / fanno bello il corpo dell'uomo. cassola, 2-92
tratti di campagna coltivata. anna assaporò il silenzio che regnava intorno. com'era
in collo, entrò in un boschetto il quale era in quella contrada bellissimo,
: son formosa e bella, perciocché il mio dilettissimo sposo non è maculato, ma
, 83- 798: ma bellissimo è il mare inanzi a gli occhi / de la
pompe del gran dio, / lodate il vostro e mio -signor, di cui /
di cui / uscendo nui, -fu il tempo, ch'è il successo / degli
nui, -fu il tempo, ch'è il successo / degli enti, espresso.
, sep., 5: ove più il sole / per me alla terra non
pace. leopardi, 9-19: bello il tuo manto, o divo cielo, e
poteva riposare ché appena appisolata le appariva il pittore a lodarla. a dirle parole d'
74: le fiamme terribili avvolsero / il grande palazzo. / più bello dei belli
. idem, 1-398: incominciò a salire il colle ammi rando i begli
gli orsi sono belli ad accarezzare, hanno il cuore forte e sanno difendere ciò che
, 7-45: ma vedi già come dichina il giorno, / e andar su di
forese, cavalcando e ascoltando giotto, il quale bellissimo favellatore era, cominciò a
. castiglione 198: avendo adunque il conte iersera con tanta copia e bel
par quello che gli venne, di fare il proprio ritratto. vico, 286:
la novella / di lei che cerca il suo perduto amore! de amicis, i-212
ricordi di tutti que'begli atti individuali il popolo li ha già confusi in un
gran parte de'signori, che sono il rovescio della sua medaglia: egli [
tempo beffo. foscolo, iv-309: il mal tempo s'è diradato, e fa
mal tempo s'è diradato, e fa il più bel dopo pranzo del mondo.
del mondo. idem, xiv-284: il tempo mi pare ristabilito...
pare ristabilito... ti agevolerà il ritorno, oppure la bella stagione servirà
: le comari si trattennero alle finestre per il piacere di ciarlare al bel tempo,
stagione; e con la bella stagione il male della gelosia crebbe nel cuore di
; / ma come colto l'avesse il piatto, / la spada ritornò lucida e
mente reai; formando andate / lungo il fonte gentil delle belle acque. magalotti
belle acque. magalotti, 21-13: il sottilissimo spirito del vino o acquar- zente
perder quel fiore di limpidezza, con esso il qual si riserra. 6
, 35 (609): già aveva il giovine girato un bel pezzo, e
bel pezzo di ragazzo s'era fatto il suo nanni. deledda, iii-690: era
(senza la congiunzione): a sottolineare il valore dell'aggettivo a cui si accompagna
sulla fine di maggio, aveva menato il miccio a pascere, e l'aveva lasciato
o un sostantivo): a indicare il completo compimento di una qualità, di
un'azione, di uno stato (con il valore di: già; completamente,
in ordine. firenzuola, 317: il tuo gentil marito, il quale per li
317: il tuo gentil marito, il quale per li tuoi buon portamenti si
guarini, 316: v'avrei già fatto il servigio, e sareste beffa e guarita
e 'l pensiero. idem, 20-55: il caso è che, s'io non
3-14: ha beffo e ritto quivi il suo scrittoio, / sicché presto 10
e fatta; / che fornito di tutto il necessario / ei nasce, e appien
possono, che d'ognuno c'era sotto il suo nome beff'e stampato. idem
, che mi prenda. sarebbe tutto il mio avvenire... ». «
e fatta. cicognani, 3-129: e il popolino, alle cure, gli aveva
cure, gli aveva bell'e affibbiato il soprannome: « moscon d'oro ».
chiaro che bastava un passo, e allungare il collo: e il quadro era lì
, e allungare il collo: e il quadro era lì beff'e pronto, spiccicato
giudice supremo in queste materie, leggendo il manoscritto a milano in presenza mia,
23-181: se avesse un re, il quale di bel mezzo giorno non vedeva lume
ogni autore assume più che mai tutto il suo carattere in fatto di lingua. manzoni
imperatore si tenne un bel dì alessandro il grande bello e redivivo, perché vestiva
perché vestiva affa sua foggia; ma sotto il mutato pelo il lupo mostrava la sua
foggia; ma sotto il mutato pelo il lupo mostrava la sua natura addentando ed inferocendo
affa porta. carducci, i-837: il re ha un bello affaticarsi a fare
purità infantile, perché non ne capii il bellissimo nulla. pascoli, 1368: vibratala
cicognani, 1-195: prima di prendere il tram per tornarsene a casa passò dal gilli
: anche gli altri finiscono per imparare il nostro sistema e un bel giorno non si
aiuto di francia. firenzuola, 494: il re..., tratto dalla
riposo, il tedio assale? de amicis, i-338:
villa perché non mi stesse a intronar il cervello. galileo, 439: quanto
, 439: quanto è più pronto il signor simplicio a penetrar le difficultà che
querimonie, minacce di gente che rivoleva il suo, l'eterno ritornello della madre
nel mezzo della giornata, quando tutto il paese era in faccende. -a,
. leopardi, iii-623: le dico che il partito preso di relegare le note appiè
] di non guastarci a bella prima il credito, senza il quale, nei tempi
guastarci a bella prima il credito, senza il quale, nei tempi difficili che correvano
gli sei andato senz'altro a ritrarre il viso del sagrestano e del campanaro, che
a sostantivi, ne rende più specifico il rispettivo significato. nieri, 424:
c'impauriamo delle minacce altrui e facciamo il nostro bellissimo comodo. -belle arti:
scultura e la pittura massimamente non meritavano il titolo di belle arti fra i greci
non si è ancor fatta, e il numero è limitato a quindici, nove per
. campana, 90: mi ferma il mio antico compagno di scuola, già
età; begli anni, ecc.: il tempo passato, quello della giovinezza,
, / piansi la bella giovanezza, e il fiore / de'miei poveri dì,
volte, in vita e in morte: il giorno del matrimonio, e quello in
bella società. foscolo, xiv-209: il tuo povero amico stenta ancora a credere
a stanza di messer antonio, prese il bastone della guerra contro all'ecclesiastica potenza.
cesarotti, ii-300: gli antichi trattavano il bel sesso assai [poco] *
* cavalièrement '. bertola, 68: il bel sesso ha negli occhi e nelle
tipi, infilategli la sottana e avrete il « bel sesso ». -bella
). ser giovanni, 40: il papa sentendo la onesta e santa vita
aretino, iii-48: un bel fuggire il disagio e la spesa, commettendosi ne le
d'aiutarsi in tutte le maniere; che il padre cristo- foro era uomo non solo
suo grande allievo,... perciocché il buono scolare... non volle
la finestra sul muso! tutto il giorno lì, di faccia, in anticamera
vesti, pettinarsi con eleganza, truccarsi il viso, ecc.); pavoneggiarsi
non fu mai matutina stella. buonarroti il giovane, 9-288: e nelle spente ceneri
. pea, 7-407: tutto qui stava il necessario per farsi bella. moretti,
ti specchi nell'acqua per fare lieto il volto. pratolini, 1-134: non ebbe
tutta gente ingordissima e fraudolente, avvisatone il re, si usurperebbe il portarglieli [
, avvisatone il re, si usurperebbe il portarglieli [i doni] e farsene egli
bella vista. verga, i-283: il pievano, aveva lavorato otto giorni come
a... sciorinare in fondo il cortinaggio nuovo di massaro nunzio, che si
(v-165): ad orrilo rivolto, il va affrontare. / un'altra volta
a domandare: o di dove cava il duca di modena tanti soldati? e
! e cosa studi? » « il liceo, signore! » « il liceo
« il liceo, signore! » « il liceo? » e colui corrugò le ciglia
e colui corrugò le ciglia. « il liceo, sì: oh beffa! perché
ii-447: e perché si sono gettate dentro il pozzo? -bella, perché erano infelici
. oh bella... e il giardiniere c'è? ». -questa
-questa è bella!: a sottolineare il carattere divertente di una cosa, di
reale. moravia, iv-15: « il padrone di casa », pensò questi
« eccone una bella...: il padrone di casa sei tu ».
devano: l'è sempre quella medesima. il che è poi venuto in dettato,
meno, / quindi bel bello gli levomo il fieno. goldoni, v-1329: -vossignoria
lor lumi introdurre. alfieri, i-224: il bel primo di -dirne, saperne
medesima. questo vien da un cieco, il xxv-1-292: questa è bella! /
xxv-1-292: questa è bella! / accostare il tizzone al zolquale...,
flaminia sia gelosa di questo vecchio. la il poveretto non sapeva se non quella, tornava
-per voi? -per me, accortisi che il meschino non ne sapeva altre, compassiosì
per le mani: farebbe stare tutto il mondo. io te ne vo'dire
l'amico gori, e sgombrarmi un po'il cuore con esso. pananti, i-56
scopersi bel bello che egli era stato il sensale dello sposalizio. verga, 2-42:
miserabile, che ho spippolato oggi; il poverino avrebbe voglia d'essere beliuccio,
bene: * benùlus da * duenolos. il termine più popolare ha sostituito interamente pulcher
ingegno e discrezione, / come conosce il vero, il bello e 'l bene.
, / come conosce il vero, il bello e 'l bene. tasso, 16-9
essere ancora di mala natura, perché il male non desidera il bene, né
natura, perché il male non desidera il bene, né il brutto desidera il bello
male non desidera il bene, né il brutto desidera il bello. campanella,
il bene, né il brutto desidera il bello. campanella, i-7: io
del ben, vero e bello, / il mondo vaneggiante a sé rubello / richiamo
madre mia. pallavicino, 1-197: il bello, per mio avviso, non è
che una specie particolare di bene, il quale, per l'eccellenza dell'esser
, 469: tanto è più beffo il bel quanto più piace; / onde allora
alle grazie,... che trovavano il bello ed il vero accarezzando gli idoli
... che trovavano il bello ed il vero accarezzando gli idoli della lor fantasia
in dubbio? leopardi, ii-322: il beffo ideale, unico, eterno, immutabile
settatori di lucro. gioberti, iii-12: il sublime, infatti, appartiene sovratutto al
omega del bello. tommaseo, ii-172: il negativo è dell'arte; il positivo
: il negativo è dell'arte; il positivo è dominio della natura: l'una
è dominio della natura: l'una evita il brutto; l'altra incontra, indovina
brutto; l'altra incontra, indovina il bello. pascoli, 353: prega
353: prega! pregate che sfiorisca il fiore, / che il bello passi
pregate che sfiorisca il fiore, / che il bello passi ma che lasci il buono
che il bello passi ma che lasci il buono. b. croce, i-1-113:
scrivendo o componendo; e che perciò il bello fisico, anziché seguire, precede talvolta
bello fisico, anziché seguire, precede talvolta il bello estetico. sarebbe questo un modo
questo un modo assai superficiale d'intendere il procedere dell'artista, il quale, in
d'intendere il procedere dell'artista, il quale, in realtà, non dà
forma rudimentale dello spirito; e allora il bello di natura vien ad esser l'
soggettivo dei sentimenti umani; e allora il bello non è proprio della natura inconsapevole
euforico lavorato metro per metro, dove il bello si tramuta in oro. vittorini,
che l'arricchiscono a maraviglia non consiste il principale del di lei bello.
, l'amoroso, l'amante; il fidanzato (specie al femm.: cfr
4. galante, vagheggino. -fare il bello: civettare. -fare il bello
-fare il bello: civettare. -fare il bello in piazza: pavoneggiarsi. allegri
. goldoni, iii- 1094: fa il bello a tutte due. pananti, i-13
son messo con la cantatrice / a far il bello. carducci, ii-1-53: si
, ii-1-53: si mette a fare il bello con tutte queste brutte demonie di
còme si guarda un ragazzo che faccia il bello in un vestito nuovo. bartolini,
in paese di domenica, a fare il bello e magari riportarmela con una ruota
guido aveva la sua cravatta e faceva il bello, e amelia ascoltava fumando.
prima di tutto, io non sono il vostro signor bello, per vostra norma e
. acciò che la sua gente potesse passare il tevere e correre il paese, quando
gente potesse passare il tevere e correre il paese, quando si vedesse il bello.
correre il paese, quando si vedesse il bello. b. davanzati, 1-345
è; a'pericoli tarda; vedendo il bello, traditora. lippi, 11-32:
alza la spada, e quando vede il bello, / tira un fendente, e
]. palazzeschi, i-138: vedeva solo il bello e tutto bello nella vita.
7. bel tempo (in quanto il cielo è sereno, e c'è
cielo è sereno, e c'è il sole, e l'aria è mite:
. svevo, 3-869: quel giorno il tempo s'era rimesso al bello.
nubi. pavese, 4-225: speriamo che il tempo si mantenga al bello.
cosa. -anche nelle espressioni: il bello è, il più bello è
-anche nelle espressioni: il bello è, il più bello è (e qui con
., 17-67: di sua bestialità il suo processo / farà la prova; sì
che voi medesimo? muratori, 1-26: il più bello è poi, che.
. mascheroni, 832: bello è il veder lungi dal giogo ardente / le
la grida lui medesimo, che è il più bello, ah! ah! pareva
sempre guadagnato. verga, 3-71: il bello poi era che andavano tutti in processione
giornata. linati, 8-80: però il più bello della faccenda erano a vedersi
: tutti m'aveano conosciuto, / e il bello di un poeta è / d'
d'essere sconosciuto. pavese, 1-26: il bello di quell'uomo era che non
campagna. idem, 1-42: perché il bello in campagna è che tutto ha il
il bello in campagna è che tutto ha il suo odore, e quello del fieno
-locuz. region. c'è il suo bello: esserci convenienza, vantaggio
corvè. annoiarsi non serve. c'è il suo bello anche in questo.
taglia, e libero con una scarpa per il viaggio. cellini, 1-33 (90
1-33 (90): in su il più bello della cena lei si levò da
del volerla fare... si levò il popolo a romore. vasari, i-682
ferrara. b. davanzati, i-19: il ben servito ci si snoccioli di contanti
o piangendo e lagrimando mandarlo vagheggiando per il palato sin tanto che se gli possa
gli possa donar quella maledetta spinta per il gargazzuolo al basso...,
con questa dottrina e con questa erudizione il vico si ricevè in napoli come forestiero nella
lett. it., ii-376: il babbo volle fame un prete, per nobilitare
volle fame un prete, per nobilitare il casato; ma sul più bello fu costretto
già stavano lì lì per fare il gran salto e per gettarsi a nuoto nel
nel mare, quando sul più bello il pescecane starnutì. nievo, 371:
: sul più bello salta in mezzo anche il ragazzo... e si mette
giusti, ii-344: ho avuto sempre il viziaccio, nelle cose di questo mondo
un salto fu su, ma eccoti il cavallo a non volerne sapere in nessun modo
del buono per girar dalla parte ove il babbo, coll'ansia negli occhi velati,
, coll'ansia negli occhi velati, sospirava il figliolo. bocchelli, 2-163: voleva
buono per trattenerlo. -qui viene il bello; ora comincia il bello: a
-qui viene il bello; ora comincia il bello: a indicare il sopraggiungere di
ora comincia il bello: a indicare il sopraggiungere di una grossa difficoltà o contrarietà
dissi ai miei compagni: « ora comincia il bello ». marotta, 4-215:
siamo lontani dalla fine, qui viene il bello. -esci. che bello
! -il bello di roma: il deretano. m. franco, 1-53
, / alza le groppe, e mostra il bel di roma. pananti, i-217
, rinsaccano, / e di roma il più bel tutto s'ammaccano. bellòcchio
. però belloccio dicesi, quasi attenuando il senso, di chi si vuol collocare tra
senso, di chi si vuol collocare tra il bello e il non bello. de
chi si vuol collocare tra il bello e il non bello. de sarictis, iii-283
: e prima che l'altro avesse il tempo d'impedirglielo, si mise a
14 (33): allora [il re] il fece [il figliuolo]
): allora [il re] il fece [il figliuolo] notricare e guardare
allora [il re] il fece [il figliuolo] notricare e guardare in tenebrose
e guardare in tenebrose spelonche. dopo il tempo detto, lo fece trarre fuori
vestir rosso /... multiplicava il gran bellore, / e la bianchezza
e bel paese. avèale imposto il soprannome di oca. non bellezza,
= voce toscana, diffusasi anche per il toponimo bellosguardo (sulle colline fiorentine)
latte avvezze / di più nuove dottrine, il sottil naso / aggrinzan fastidite; e
. panzini, iv-66: « ricorda il frane, belesprit, locuzione che dal senso
vallisneri, ii-18: può solo darsi il caso che alcuna volta possano quei vermicelli
b. croce, ii6- 254: il simbolo del centauro si mostra ormai inadeguato:
, iii-120: faceva gesti belluini, mordendosi il labbro di sotto, piantando all'improvviso
. e. cecchi, 2-128: e il viso della donna, non so per
belluina, pareva, assorto, levigato, il viso di una statua. bacchetti,
umore, se non vaneggiassi. buonarroti il giovane, 9-102: in questa valle
po'a rilente / nel far con calagrillo il bellumóre; / or, c'ha
, 16-ii-85: ma se caparbio in fare il bellumóre, / ei non vorrà che
/ ei non vorrà che qui s'accenda il fuoco, / se mi vien sotto
esser maggiore / più gli farebbe fare il bell'umore. panciatichi, 9: lasciamo
. panciatichi, 9: lasciamo stare il costume di caligola, che si tritava.
e di quell'altro bellumóre, che indorò il culiseo. g. gozzi, 1-44
suoi. de amicis, 1-737'perfino il gruppo dei belli umori del castello centrale
umori del castello centrale era muto: il contadino snasato dormiva, il cuoco enciclopedico
era muto: il contadino snasato dormiva, il cuoco enciclopedico passeggiava solo, l'album
allegra », esclamò un bell'umore annunziando il suo ingresso. bacchelli, i-368:
nel mio rapporto, insolente che volete fare il bellumóre. bellùria, sf.
, come: * quella ragazza ha sempre il capo alle bellurie'. dossi, 251
nel nostro piccolo, l'eleganza nostra e il decoro. panzini, iv-66: comunemente
de'medici, i-276: non si sentiva il doloroso belo / della madre, che
belo / della madre, che perde il caro agnello. l. martelli,
. l. martelli, 1-68: il mio gregge e l'altrui si vedea spesso
a. f. doni, i-237: il pecorino trasse un belo e fu sì
trasse un belo e fu sì fatto il belare che 'l bambino si riscosse e
7-92: e giunto a casa, ringraziando il cielo, / entra in sala,
ago, over belone partorisce, aprendosegli il corpo per la moltitudine delle uova.
dell'italia. petrarca, 146-13: il bel paese / ch'appennin parte [
rapire in ammirazione e in adorazione tutto il dolce e ignorante bel paese, e
a. stoppani (1824-1891): il bel paese (1875). cfr.
). dal titolo della nobile opera, il bel paese dell'abate stoppani, e
dell'abate stoppani, e c'è anche il ritratto sul formaggio! =
, se beltà non ebbe eguale / il mondo, che d'aver lei non fu
quella ch'eri poco avante; / il tempo tua biltà consuma e strugge.
/ la beltà de la sposa, il merto e i pregi. bruno, 3-203
3-4: quivi d'una donzella acceso il core / ti fia, la più
. campanella, i-9: in superbia il valor, la santitate / passò in
205: già imbruna le contrade / il sol che cade e langue, / e
d. bartoli, xxix-1-167: considera il pavone impareggiabile per la beltà delle penne
qual s'assidono / il vezzo e la beltà. casti, 12-54
di giovinezza; / superbo pel, manto il più bel del mondo, / nell'
brutali accoglie; / grassotta sì, ma il grasso il bel non toglie. alfieri
; / grassotta sì, ma il grasso il bel non toglie. alfieri, 1-31
: da glauco [fu nato] il buon bellerofonte, / cui largirò gli dei
de sanctis, i-9: innanzi al poeta il corso della natura è danza e armonia
della natura è danza e armonia; il suo suono è canto e parola..
. pascoli, 623: piangi il morto atleta: beltà d'atleta / muore
ne intravediamo, come un sogno, il volto / nel modello che in lei donna
rida o guardi, / con tenere lusinghe il cor ti pieghi. battista, i-418
quella beltà di paradiso / s'abbaglia il sire ed ai suoi detti ei crede.
, / ch'ancor fuggendo mostra il cor gentile, / e minacciosa e
fossero cento volte più grandi de'nostri. il che (egli dice) vide arguirsi
/ valor lo fece ed arbitro [il leone] / de l'altre belve.
iii-1-282: le grandi compagnie che fanno il traffico delle pelli, spingono sempre più
, sgambetta e ruzza! / oh il pover orso che puzza / più che di
diversi padiglioni, con la donna-ragno, il tiro fotografico. 2. figur
foscolo, vii-18: tutte le nazioni esaltando il loro ercole patrio ripeteano con quante fatiche
, 1078: ed allora per tutto il parlamento / trascorse quasi un fremito di belve
pascoli, 152: io credo che il male di cui tutti soffriamo...
a dilaniarla. brancati, 4-274: il vecchio diventò una belva. « venite qua
dal livello dei campi, è questo il monte più alto della pianura. di quassù
tessuti coi raggi del sole; le piaceva il belvedere accanto alla chiesa di san giorgio
deforma / col profilo dei colli anche il tuo viso. moravia, i-105: tutti
orlavano l'orizzonte, e lì contemplava il vasto paesaggio. 2. scherz
con ampie vetrate che permettono di ammirare il paesaggio. 4. marin.
. nella denominazione: vuccellino beiverde, il martin pescatore. govoni, 2-134:
. dossi, 530: guardiamo il mondo belvino, questa umanità allo stato
, sm. nome con cui il nuovo testamento designa il principe dei
con cui il nuovo testamento designa il principe dei demoni (satana, lucifero)
era muto. e cacciato ch'ebbe il demonio, il muto parlò; onde le
e cacciato ch'ebbe il demonio, il muto parlò; onde le turbe molto
se medesimo è diviso, come adunque potrà il suo regno durare? adunque perché dite
maligno / che rumar per te disegnò il mondo, / all'inferno, onde
rasigno. aretino, 1-3: non essendo il caso vostro di belzabù, non poteva
peggio. tasso, 7-99: argante, il tuo periglio allor tal era / quando
ripara la testa, / guarda ch'il colpo ti vien su la cresta! cesarotti
i siri adoravano belzebù, vale a dire il dio delle mosche. ojetti, ii-533
là quelle due camicione di lana: come il vento le solleva e le fa ammattire
segnale... era in marcia il regno di belzebù, e si annunziava
si annunziava per la fine del secolo il giudizio universale. bocchelli, 1-iii-87:
i mulini, pareva che li abburattasse! il nome di belzebù sul far della notte
(ed era un idolo degli accaroniti, il quale li liberava dalla molestia delle mosche
, non ne viene qua punto. portano il legno aloè, le pietre belzuar e
prestantissimo belzuar dava all'ammalato chi medicava il capo infermo. buonarroti il giovane,
chi medicava il capo infermo. buonarroti il giovane, 9-45: avvertasi alla belzuar:
: se di questa virtù si spogliasse il più fino bezzoarre d'oriente, e il
il più fino bezzoarre d'oriente, e il più eccellente alicorno d'africa, nulla
non temi la croce, tu non sarai il fistolo, com'io pensava. f
tu non ti facci addottorare, perché sarai il maggior uom di firenze...
: ciascuna tastatura avrà due ordini: il primo per le otto voci diatoniche, e
primo per le otto voci diatoniche, e il secondo per le restanti, cioè per
opinione] di alcuni, che credono che il diatonico consista nelle corde naturali; il
il diatonico consista nelle corde naturali; il cromatico nelle diesate; e l'enarmonico
l'alterazione discendente di due semitoni (il bequadro ha la funzione di riportare la
bimolli, o altra chiave, / ma il lor soggetto è il fracasso e lo
, / ma il lor soggetto è il fracasso e lo 'ntruono. bracciolini, 1-13-20
. marcello, 44: terminato il recitativo in bemolle s'attaccherà un'aria
quattro diesis obbligati in chiave, ripigliando poi il seguente recitativo per bemolle, e cioè
. casti, 23- 122: [il cigno] or canta sol quando è a
allor sempre parlar cantando volle, / alternando il diesis e il bemolle. pananti,
volle, / alternando il diesis e il bemolle. pananti, i-371: or troppo
in chiave. marotta, 3-190: perché il bemolle risulta più intimo e arcano del
. = comp. da he, il nome antico della lettera b, e molle
verso la grandezza della sede apostolica. buonarroti il giovane, i-464: la grazia delle
dei benaffetti, tra i quali è il signor cristiano ugenio olandese
, i-368: i suoi benamati poeti stimando il tempo la più pregiata gioia che produca
. come ne fa ampia e piena fede il testamento del beneamato mio sposo. panzini
a bologna, la fani si fece il ritratto e lo consegnò al beneamato serafino
d'un lungo poema prima di raggiungere il beneamato listino di borsa...
/ augusti i vostri nomi, augusto il sangue; / i sembianti, i pensier
alla morte. cicognani, 6-199: il suo gesto violento qualche cosa ha troncato
v.]: benandare, permesso che il capo lavorante dà ai suoi compagni,
l'altro ci fa o perché il regalato se ne vada contento. 2
una persona. graf, vi-1163: il benvenuto non posso, / non posso
/ ti darò, più volentieri, / il benandato, a quel modo / che
a quel modo / che, dopo il solito approdo, / lo detti al giorno
di quel discorso accademico, foste proprio il benarrivato. 2. sm.
2. sm. benvenuto. -dare il benarrivato: accogliere l'ospite con questo
: gli tardava di trovare... il suo buon colonnello, il cui caloroso
.. il suo buon colonnello, il cui caloroso benarrivato gli saldasse la discontinuità
mezzo roso del contadino, al quale il ventre si gonfiava sol di gialla malaria
potenzia e ogne ventura buona e ria il magnanimo temperatamente si porterà, e benavventurato
potervi dire che l'accorto priore otterrà il cacio, e che la vostra lettera servirà
e bene avventurose vittorie, molto sormontò il re di francia. benché
, quantunque, ancorché (e preferisce il modo congiuntivo; a volte anche con
la neve a l'alpe, a'rivi il gielo, / l'umor a l'
in modo / le belle chiome che tagliolle il frate, / che dietro al capo
modi, per i quali, oltre il resistere, potesse a bastanza ven- cere
e supprimere la falsità, ha pure fissato il piede in determinare ne l'animo suo
vivan le bocche di chi lor dava il fiato. algarotti, 3-19:
. algarotti, 3-19: benché il cielo non fosse sereno, l'aria era
giova, / se a tebe giova, il tuo regnare: andarne / bench'esul
lei seguitava a guardar fuori; e benché il luogo selvaggio e sconosciuto, e la
ii-1-42: quando fu letto nella camera il messaggio del presidente, benché molti lo
po'di posto a qualcuno, benché il suo corpo secco come un'alice non ne
occupasse molto. 2. con il modo indicativo: a indicare certezza (
indicativo: a indicare certezza (con il condizionale denota l'eventualità). petrarca
. petrarca, v-132: e vidi il tempo rimenar tal prede / de'vostri
scola? / benché, per dir il ver, non han bisogno / di maestro
/ che ha i piedi infermi ed il cuore malato. 3. avv.
era grande. 4. locuz. il benché minimo (con un sost.)
: specie nelle espressioni negative, con il valore di neanche. sarpi,
acciò la chiesa ristesse senza governo, il superiore la raccomandava, fino al tempo della
per servizio della chiesa, senza che il commendatario potesse pigliar per sé particella benché
non fu mai caso che egli usasse il benché minimo malgarbo. de amicis,
sfuggirle, d'ogni suo ospite, il benché minimo movimento. bencondizionato
tasso, 18-59: cangia in lungo manto il suo farsetto, / e mostra fa
nozze. e tu le bende e il manto / primo le désti, e ad
colle mani ceree in croce sul seno il cuore che sbigottiva di passione, chinando il
il cuore che sbigottiva di passione, chinando il capo umiliato dall'umana miseria nella benda
che chiudeva le trecce recise e incorniciava il viso di un'altra bianchezza fredda.
: t'offro le bende splendide e il crinale / e la rete e la mitra
e la rete e la mitra e il velo. panzini, ii-506: aquilino aveva
8-10: attendono ai lavori rurali, fasciato il capo di bende le quali lasciano appena
ai capelli. -auree bende: il diadema regale. leopardi, 1-33:
o qual tanta possanza / valse a spogliarti il manto e lauree bende?
po'del pallore del volto, e il naso arcuato signorilmente. serra, ii-503:
una benda di seta gli teneva al collo il braccio sinistro. d'annunzio, v-1-726
l'allegria con le loro liete canzoni. il treno ripartì dolcemente, lentamente, con
vite. soldati, 53: cavò infine il fazzoletto bianco che spuntava dal taschino della
arrivò primo al sepolcro. e messo il capo nell'entrata vide in terra le
framm., ii-7: avea già il sol la benda umida e negra /
11, 8: su desso [il mare] / velato si mostra ogni astro
/ velato si mostra ogni astro. / il sole si mette una benda di lutto
. idem, ii-315: oh! il sole, il sole di questo giorno.
ii-315: oh! il sole, il sole di questo giorno. povero di
leggere fuori...; / il fitto dei fagiuoli / n'è scancellato e
benda gli occhi. alfieri, xiii-92: il traditor non volli / punire io mai
caro a voi troppo egli era. / il tempo al fin tutto rischiara, e
benda, e mi bolliva / nelle vene il dispetto. nievo, 341: eravate
per disperazione. nieri, 67: il mi'figliuolo ha la benda agli occhi,
benda. palladio, 1-15: sopra il capitello si fa l'architrave, il quale
il capitello si fa l'architrave, il quale deve essere alto la metà della
di sporto: si toma poi a dividere il tutto in parti sei, e una
è sotto la tenia, che è per il terzo di dette goccie. 9
le mani del pugile (per proteggere il pugno da eventuali lesioni). =
gli occhi? cattaneo, iii-4-58: il maggior prese allora congedo. sceso sotto il
il maggior prese allora congedo. sceso sotto il portico, sostò ad aspettare che gli
ix-59: versan, mentre la notte il mondo benda, / lagrime gli occhi
sità gli occhi non benda, / né il lume oscura in te de la ragione
vede. cattaneo, iii-4-104: [il governo provisorio] voleva bendare li occhi al
bende. parini, 299: accendi il foco, elpin, mentr'io mi bendo
bendo / de le candide fascie il crine e 'l petto; / e non
altri nel gioco delli scacchi troverebbe tra il giocar con gli occhi aperti e il giocar
tra il giocar con gli occhi aperti e il giocar con gli occhi bendati o chiusi
, v-1-748: affidai a due di voi il fratello bendato, perché lo accompagnaste a
benda; che porta la benda, il turbante. -in particolare: che porta la
bende con cui le donne si fasciavano il capo e le guance; acconciatura.
dalla veste. sacchetti, 2-15: il portinaio, veggendolo, cominciò a fare
fare scheme di lui, e a tirargli il bendone della cuffia. pulci, 11-112
pulci, 11-112: la prima cosa, il vo'pigliar pel braccio / e levarlo
fuora / per usanza a portarlo [il carniere] meritava / di stare in
scerpellin, perch'in tal modo / il fazzoletto commodo portava. / 'n un vecchio
mano / senza al bendùccio avere a sciorre il nodo. b. corsini, 12-76
, 12-76: taglia a tonin degli arrighetti il naso: / or forbiscasi (che
(306): egli è il vero che il mio compagno e io viviamo
306): egli è il vero che il mio compagno e io viviamo così lietamente
155: ragion vuol che punito sia il peccato / et ogni ben servir remunerato.
/ quel che fu a risco di fiaccarsi il collo! castiglione, 471: ma
o crudelmente astuto! / ben fuggi il sol, ben nella notte fidi,
dee., 1-5 (100): il re, udite queste parole, raccolse
oblighi roma, l'italia, e il mondo, abbia con cesare. ariosto
... se me ne dava il cuore di farle, io dissi che benissimo
, io dissi che benissimo me ne dava il cuore. varchi, v-106: ditemi
non ben crede / l'anima sbigottita il certo e il vero. chiabrera, 51
/ l'anima sbigottita il certo e il vero. chiabrera, 51: ben
mi si fa dono, / ben odo il suono della voce umano, / e
, ha fatto con una freccia cader giù il bersaglio. d. bartoli
. monti, iii-245: troverò ben io il modo di farlo pentire se saprò che
se saprò che un'altra volta egli abbia il
lettere a voi dirette, e sottrame il contenuto. foscolo, 1-105: ben sento
inganni, / non che la speme, il desiderio è spento. carducci, 514
è spento. carducci, 514: ma il popolo è, ben lo sapete,
svevo, 2-391: la condusse verso il mare, lontano dal viale,..
5-358: in verità nessuno gli parava il passo né egli doveva nulla a chicchessia
egli doveva nulla a chicchessia, bene il contrario, erano gli altri in debito
. marotta, 2-159: dopo aver lacerato il mio vestito in più punti lo metto
buoni. pulci, 1-71: disse il gigante; « io i porterò [il
il gigante; « io i porterò [il cavallo] ben io, / da
tra'piedi ha 'l cane, e sotto il braccio tace / una zampogna ben di