della vulgata abortire, che ha sostituito il più antico abortàre, entrambi denominali di
riuscito male. nievo, io: il suo naso aquilino rincagnato, adunco e
14-37: le fu da tanta doglia il cor trafitto, / che gravida disperse ed
, che inducono i governi a ristringere il freno in vece di allargarlo. e.
volgar., ii-71: l'abortivo, il quale è gittato dal ventre della madre
abortivo è la creatura che nasce innanzi il dovuto tempo. idem [s. gregorio
stato come un abortivo nascosto, come il feto che non ha veduta la luce,
, e viva molti anni, talché il tempo della sua vita sia grande,
me come all'abortivo. perciocché io sono il minimo degli apostoli, e non son
sm. interruzione della gravidanza prima che il feto sia formato e vitale; sconciatura.
sconciatura. redi, 16-viii-45: il suo utero... non può trovarsi
impedisca ora l'aborto, ora faciliti il parto. d'annunzio, iv-1-539:
, iv-1-539: le aderenze che univano il feto alla matrice dovevano esser deboli.
più in condizioni di aver figli, il suo viso riprese come una luce di
di un caso di aborto epizootico, il sindaco... ordina l'isolamento
... ordina l'isolamento e il sequestro dell'animale malato. 2
2. feto privo di vita, il prodotto dell'aborto. dotti, iii-252
cionchi e stenti aborti di dromedarii che il secolo abbia mai visto. tecchi, 8-18
sonno, finch'io non avessi fatto il parto, o l'aborto che egli
l'aborto che egli si sia, il quale mando chiuso nella lettera. c.
trovarmi svogliatissimo, non m'imaginava che il mio viaggio potesse fornir parole per otto
pigliai le cose ab ovo e intavolai il sistema delle digressioni e degli episodii.
decrescenti e disposte a triangolo (sicché il vertice in basso era costituito dalla sola
, 1-209: di questi amuleti classici, il più comune era l'abracadabra. visitando
dell'anno solare e nel sistema gnostico il 'mondo intermedio '. le si attribuiva
art. poet., 147), il verbo impuro di basìlide, / ha la
ti palesa / il suo commercio con gli eresiarchi, / il
il suo commercio con gli eresiarchi, / il giura mento suo con gli
. lat. formula con cui il battezzando, o il padrino per lui,
con cui il battezzando, o il padrino per lui, all'atto
abrenunziazióne, sf. disus. il rinunciare, l'astenersi.
per tutto. botta, 4-378: il beatissimo padre paolo v avere richiesto dalla
per ora non si parli di abrogare il decreto. manzoni, 390:
y abolire non sempre ha questa idea. il tiranno abolisce le buone leggi più sovente
annullamento. -abrogazióne tacita: il venir meno di una norma giuridica per
niun valore. manzoni, 1030: il progetto portava una espressa abrogazione di tutti i
arrighetto, 238: tempo è di ricogliere il frutto della vite: ella die'abrostino
i-518: e così vergine imbottarlo [il vino], e in su quella vinaccia
consonante iniziale sentita come articolo. per il suff. cfr. ligustus, ligusticus
e sottigliativa e apritiva molto, e il suo impiastro rimove l'attrazione dei nervi alle
abrotino ha odore giocondo e grave, e il fiore è di color d'oro:
e di poggio: con quello indichiamo il maschio, con questo la femmina; l'
che tenendosi un ramo d'esso sotto il piumaccio, s'infiamma la lussuria. soderini
al fuoco, sette giorni interi vi sta il calore. = voce dotta,
un'estremità la navata centrale (o anche il transetto). targioni tozzetti
comete che girano intorno al sole prendono il nome di afelio e perielio, gli
superiore del suo abside tempera [il pianeta giove] la malizia di saturno,
absidiole con umiltà francescana rannicchiate contro il coro. ojetti, i-772:
e nell'absidiola l'altare dov'egli aveva il diritto di dir messa vólto ai
di dir messa vólto ai fedeli come il papa in san pietro. =
sulla spalliera della seggiola e vi poggiò sopra il capo nell'attitudine di chi s'
viani, 14-19: mio nonno attizzava il fuoco, le figlie si apprestavano a
, le figlie si apprestavano a dire il rosario. bocchelli, 1-ii-508: s'apprestavano
, 1-ii-508: s'apprestavano a sbarcare il matto legato e ululante. de pisis,
che può essere messo a prezzo; il cui prezzo può venire calcolato; calcolabile
.]. paoletti, 1-1-390: il prezzo trova naturalmente il suo termine..
, 1-1-390: il prezzo trova naturalmente il suo termine... nell'abbondanza
: per quel medesimo capo, per cui il signore è più amabile, più apprezzabile
certa cosa è, che non può il salvadore chiamar mai dolce la croce
apprezzabile di questa operazione è di rendere il vino, starei per dire, quanto si
le uditrici l'arte con cui è composto il nodo della mia cravatta sarà assai più
apprezzaménto, sm. l'apprezzare; il dare il giusto prezzo, l'attribuire
sm. l'apprezzare; il dare il giusto prezzo, l'attribuire un pregio a
apprezzamento. segneri, i-517: fa che il giusto riconoscendo quanto sia dio meritevole per
un suo filo di pensieri, per cui il mio apprezzamento del giornale doveva apparire superfluo
[apprèzzo). assegnare, fissare il prezzo; valutare. boccaccio, dee
quindi gli fece una spada cignere, il cui guernimento non si saria di leggeri apprezzato
donde ci dà contezza / che sempre il meglio apprezza, / disama il peggio
sempre il meglio apprezza, / disama il peggio. dante, par., 5-21
libertate. aretino, vi-43: più apprezza il mio nome il lasciar viva cotal memoria
vi-43: più apprezza il mio nome il lasciar viva cotal memoria, che non apprezzarla
tasso, 6-ii-151: questa, che tanto il cieco volgo apprezza, / sol piacer
di natura. massini, iii-278: egli il volare, egli il cantare apprezza;
, iii-278: egli il volare, egli il cantare apprezza; / de'miei pensieri
cantare apprezza; / de'miei pensieri il volo io pregio e 'l canto,
la geometria. muratori, 5-i-17: il petrarca mostrò di non apprezzar molto i poeti
poeti siciliani. baruffaldi, 43: il mondo oggi l'apprezza, / l'accarezza
. goldoni, iii-191: chi apprezza il ritratto, farà conto dell'originale. pananti
di apprezzarle, era nato proprio per fare il signore. sbarbaro, 1-13: ora
e titoli vani sono più a noia che il morbo, e più m'apprezzo de
è quello, per cui si ama il bene con più di stima. borsieri,
, agg. valutato, calcolato (il prezzo di una cosa). vangeli
allora s'adempié quello che aveva detto il profeta ieremia: eglino presono i trenta
incaricato a riceverle ne fu nel tempo istesso il tesoriere, il ricevitore, l'apprezzatore
fu nel tempo istesso il tesoriere, il ricevitore, l'apprezzatore. boccardo, i-170
apprez- zatore di verlaine crede indispensabile esprimere il suo lamento sulla sregolatezza di lui.
d'una statua o d'un libro, il cui valore dipende da considerazioni scientifiche od
da apprécier 'apprezzare, valutare; assegnare il prezzo *.
dello epicuro. masuccio, 23: io il farò qui de presente venire, e
e con approbata verità racontare sì corno il fatto particularmente è successo. 2
. 2. dir. colui il quale, nei contratti con lo stato
opera ha avuta tanta approbazione da tutto il mondo, e è ora ita per
. sarpi, i-1-55: le mando il titolo copiato di riga in riga,
riga, insieme con l'approbazione ed il principio della dedicatoria. =
compagni, e questo qua portando / il vento e l'onda, approcciar feo.
. f. frugoni, xxiv-1005: or il maledicono [il sa- trapa],
frugoni, xxiv-1005: or il maledicono [il sa- trapa], esecrandolo come diffìcile
non [le] sfuggì... il cambiamento d'umore del suo ospite,
, sm. disus. l'approdare; il momento dell'approdo. boccardo
attender, fino / che de'nocchieri il core ne conforti. d'annunzio,
i-371: com'era di quel pezzente il qual si sognava, che quante navi
riva solitaria. stuparich, 2-553: il vaporetto, che tutti i giorni approdava
-con la particella pronominale. buonarroti il giovane, 9-266: insaiutante, insalutata
e darda- nelli, / e quasi il caso là invii, s'approda / dov'
13-67: e come alli orbi non approda il sole, / così all'ombre quivi
., 13-67]: non approda il sole, cioè non s'approssima la luce
moglie, che ormai non sentiva più il freno né conosceva ragione. palazzeschi, 1-70
uno vento pericoloso incontro a me, il quale m'hae approdato e condotto qui
. pulci, 21-136: e tutto il petto al saracino intruona, / tanto
bene guemita a difesa, e vedendo che il loro stallo poco approdava,..
firenzuola, 650: i'fo come il porco; i'meno, i'meno,
b. davanzali, ii-254: passandosi il verno senza paura, ciascuno guardava il
il verno senza paura, ciascuno guardava il suo, i nimici nulla approdando.
ti mando l'ultimo capitolo pariniano, il più letterario. mettivi per entro l'occhiolino
bontempelli, 9-208: si sentì battere il cuore come chi approdato a una spiaggia
appròdo, sm. l'approdare, il giungere a riva. g.
usate tramutazioni. boccardo, i-170: il capitano, qualunque sia il luogo del
i-170: il capitano, qualunque sia il luogo del suo approdo, o volontario o
... obbligato a far vidimare il suo giornale di bordo. d'annunzio,
come chi è prossimo all'approdo e sogna il paese strano. panzini, ii-115:
secondo piano senza approdo possibile, ché il dondolar del canapo lo teneva lontano dal
in quella scuola. redi, 16-viii-313: il signor marco... a fine
: approfittarono di un giorno in cui il babbo di lei era assente per fare una
terrazza del forte centrale era stato preparato il cannocchiale, se mai il signor colonnello
era stato preparato il cannocchiale, se mai il signor colonnello avesse voluto approfittarne. soldati
lui e io ne approfittavo per stringermi con il mio corpo contro il suo. cassola
per stringermi con il mio corpo contro il suo. cassola, 3-147: ora m'
... e questo in essi era il maggior segno di essersi approfittati. salvini
avessi le sue braccia, vi romperei il ceffo. lasciatelo stare! perché è
: dell'anima così stanca e confusa il corpo se n'approfitta per distendere a suo
montecuccoli, 2-202: a null'altro [il giannizzero] ha da pensare, che
, che a ben combattere; conciossiaché tutto il resto del lavoro, l'approfondare,
, l'approfondare, l'allargare, e il ricoprir gli approcci, dai guastatori vien
s'esamina, più s'approfonda [il piacere], men si trova e si
cosa. gobetti, i-49: il misticismo iniziale è integrato dal francese con
misticismo iniziale è integrato dal francese con il concetto di tradizione e l'approfondimento del
-figur. beltramelli, ii-28: il cielo si approfondiva nell'ombra, si
delcdda, ii-648: aveva paura d'approfondire il suo male col solo parlarne. era
di cui non si pronunzia mai chiaro il nome. 3. figur.
profonda e oscura ', cioè tutto il rovescio di quel che si vuol significare.
b. croce, ii-6-164: così il cittadino, che si fa poeta, filosofo
fu. ugolini, 36: il cesari disse: « uomini sperti e ben
tommaseo [s. v.]: il pozzo va approfondito dell'altro perché l'
alla cuoca; e mentre questa approntava il bisognevole, stava pazientemente aspettando coi gi
[ella] tornerà fra poco e appronterà il mangiare. 2. ant.
/ sortita cotal prova, / cioè il disio ch'appronta / di passare acheronta
approntata disponga,... morto il sapere ne rimarrebbe, e senz'anima.
ariosto, 39-57: aveasi astolfo apparecchiato il vaso / in che il senno d'orlando
astolfo apparecchiato il vaso / in che il senno d'orlando era rinchiuso; /
, / che nel tirar che fece il fiato in suso, / tutto il votò
fece il fiato in suso, / tutto il votò. 2. intr.
le acque] in modo per tutto il piano si sparsono, che il campo,
per tutto il piano si sparsono, che il campo, non che si potesse appropinquare
. firenzuola, 285: già si appropinqua il tempo dell'atroce risposta. chiabrera,
rispondetemi approposito, e confessate per me il mio debito. paoletti, 1-2-129: non
gocciolargliela in bocca. lastri, 1-3-104: il mediocre [pascolo] che è molto
legno. boccardo, i-171: il secondo carattere, per cui le cose
comune. or puoi tu farti proprio il sole? dante, par., 6-33
... arrivò in ispagna, e il re pietro s'appropiò il tesoro.
, e il re pietro s'appropiò il tesoro. zanobi da straia [s.
sua maniera. giordani, ii-58: il corpo ha due mani, colle quali s'
tommaseo, 1-465: veneziani s'appropriano il fare d'altre genti, e rimangono veneziani
si parlava d'indurre maria teresa ad appropriarsi il friuli veneto assicurandole il favore e la
teresa ad appropriarsi il friuli veneto assicurandole il favore e la cooperazione della nobiltà terrazzana
diede fuori della porta parecchie bastonate. -disse il signore: -sozzo rubaldo, sì che
. serra, i-29: si appropriò il dolore, le angustie, le piccole
. villani, 11-3: noi dovemo appropriare il singolare diluvio a'particolari peccati, siccome
piante. cellini, 3-108: non debbe il valente artefice schifare di saper tutte quelle
d. bartoli, 28-19: [il sole]..., rimirando ciascun
alle tragedie. giordani, ii-113: forse il rimedio non è bello; ma a
g. villani, 5-30: ebbono il castello di simifonti, e fecionlo disfare
simifonti, e fecionlo disfare, e il poggio appropiare al comune. m. villani
puossi appropriare l'allegrezza al gauo. il gallo s'allegra, e canta secondo il
il gallo s'allegra, e canta secondo il corso dell'ore del dì, e
uno di questi animi virtuosi, che il lor sapere non appropriano ad altro che
. plutarco volgar., 135: il quale isguardo signorile e reale discendea per
sempre si dee riferire a colui che il bello ha saputo darle. 3.
la generazione. ariosto, 20-139: il mastin che con furor s'aventa / adosso
, motti appropriati. guicciardini, ii-97: il valentino, col vigore dell'età e
può, ogni volta che si piglia il latte, raddolcirlo con un poco di zucchero
le giornate d'inverno, nelle quali il termometro sta sotto il grado 6,
, nelle quali il termometro sta sotto il grado 6, sono appropriatissime per tagliare i
: ancora vogliono esser le parole, il più che si può, appropriate a
de los latrones. nomi appropriatoli, il primo per la grandissima quantità delle barchette,
.. et a pochi ne danno il cambio, e perciò sono anche chiamati ladroni
caterina da siena, ii-95: venne [il verbo] con la potenzia che è
; simile. sacchetti, ii-187: il loto è apropriato a la lussuria,
apropriato a la lussuria, però che il loto fa una macchia puzzolente e fastidiosa.
poiché i prodotti del lavoro umano, essendo il risultato di una appropriazione antecedente, e
. dir. appropriazione indebita: reato contro il patrimonio; si differenzia dal furto,
si differenzia dal furto, poiché presuppone il possesso della cosa da parte dell'agente
dalla proprietà. arila, 35: il reato che commette colui, il quale rivolge
35: il reato che commette colui, il quale rivolge in uso proprio e con
altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui
cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso è punito, a querela della persona
crescenzi volgar., 4-50: il vino,... che è presso
. m. buondelmonti, ii-18: il calcolo, o esatto o approssimante, dei
cui, come morti, s'era fatto il mortorio. fiacchi, 191: la
di pietro delle voci confuse. arrestò il cavallo per un attimo. le voci
che era sempre stato quello di approssimarsi il più che si potesse alle forme naturali
si potesse alle forme naturali apparenti, cambiò il giorno in cui si vide una macchina
9-6: e dopo questo, approssimandosi il tempo freddo, s'ammaestri in cotal
indifferenza; e, più s'approssima il minuto del distacco, più gli s'
19-408: si approssimava la notte e il calore era soffocante. 3. matem
una di quelle [parole] che il fidanzato le aveva fatte imparare per la
di governo, la demagogia nazionalista e il pericolo clericale, il partito socialista italiano
demagogia nazionalista e il pericolo clericale, il partito socialista italiano non potè, neppure
col primo gusto, si sforza il riconoscimento per l'approssimazione del delet-
cielo e del fuoco, e cerca il centro ch'è più lontano dal
. -approssimazione successiva: procedimento mediante il quale è possibile trovare, fra due
e collocare una colonna giacente, fare il calcolo del suo peso, per non
poco dall'altro, credette di avere sciolto il problema. ma fatto è ch'ei
approvato, lodevole. buonarroti il giovane, i-533: quantunque non di rado
da s. c., 3-8-3: il biasimo de'rei è grande approvaménto di
approvaménto di consuetudine d'un'arte, il fornirsi di vocaboli brevi.
sue approvanti. pallavicino, 3-465: il decreto si facesse... con
sinodi: 'pio papa quarto, approvante il sacro concilio'. salvini, 36-96:
salvini, 36-96: degl'iddii il voler compiessi, giove approvante.
10-conci. (511): se voi il mio consiglio approvate, io mi serverò
nuova, / poi ci accorgemmo che il vitruvio elvetico / per cosa galantissima l'
1-128: egli meditava certo di riaprire il negozio di suo padre: aspirazione nobilissima
poteva che approvare. 2. esprimere il proprio consenso, la propria adesione;
477: fu lodato messer rinaldo, e il consiglio suo approvò ciascuno. della casa
tacque, e concorde de gli augelli il coro, / quasi approvando, il
augelli il coro, / quasi approvando, il canto indi ripiglia. l'aurora,
indi ripiglia. l'aurora, i-166: il popolo approvò [la costituzione] con
agli undici, e a'dodici si stipulò il contratto. targioni tozzetti, 12-8-279:
imbriani, 2-70: la camera approvò il progetto, con uno emendamento, che
, defensione, / ed approverò falso il lor [degli uomini] sermone,
anima] dal buono e reo angelo, il quale secondo l'oppinioni de'santi,
in molti modi e in molti casi il dei provare anzi che l'approvi per verace
averne giusta cagione, per non poter tollerare il continuo fastidio del cianciare di sua moglie
vuole stare, / la 'mpromessa aspettando, il mio volere / ho sommesso al soffrire
dite: colla volontà approvativa iddio vuole il non rivelarsi dal confessore il segreto, e
iddio vuole il non rivelarsi dal confessore il segreto, e colla volontà permissiva vuole
. giacosa, 164: terminava [il dialogo di un pappagallo] con un rauco
proverbi son parole approvate, conviene che il più de le volte siano vere.
. l. salviati, ii-1-221: secondo il testimonio di approvati scrittori. stelliola,
gli esami, ed era approvato, aveva il suo diploma. approvaióre,
). che approva; che dà il proprio consenso, la propria lode.
3-438: l'appruovatore sostiene l'atto, il quale senza la di lui appruovazione rovinerebbe
di sentire i miei amici milanesi approvare il mio discorsuccio al signor di voltaire. conosco
discorsuccio al signor di voltaire. conosco il mondo presente quanto basta per non lusingarmi
senza espressioni mordaci, ma anche senza il minimo cenno d'approvazione né d'invito
i-7: se mi parli di città, il cui governo sia già stabilito presso gli
. avvantaggiarsi, ritrarre utile. buonarroti il giovane, 9-126: io mi protesto /
16-170: aspetta ch'io ti rechi il dolce / vino melato, affinché..
bere. fagiuoli, 3-1-57: del resto il nome di rubare è morto, /
), sm. l'approvvigionare, il fare provvista di derrate alimentari, di
di 'provviste ', e quindi significante il complesso delle derrate e delle cose provvedute
l'incarico degli approvvigionamenti. ero insomma il capo della famiglia, provvedevo i viveri
la commissione degli approvvigionamenti accumulava, per il macero, vecchie tessere stampate in soprannumero
di approvvigionamento. calvino, 3-72: il cavaliere ispezionava i lavori d'ascia dei
potevano sperare quelli ardimenti strategici che sconcertano il nemico, costringendolo a mutar subitamente l'
ella sia fatta. gelli, 5-3-174: il quale, chente e come fatto egli
de quegli. / e'srebbe appuntamente il fatto mio. buonarroti il giovane,
e'srebbe appuntamente il fatto mio. buonarroti il giovane, 10-924: così la tancia
appunto. appuntaménto1, sm. il fare a punta, l'aguz
cappuccini, 16: se appuntamento (come il verbo appuntare) si usò frequentemente,
, accordo, convenzione ', senso che il vocabolario pone il primo con esempii parecchi
', senso che il vocabolario pone il primo con esempii parecchi, non irragionevole è
primo con esempii parecchi, non irragionevole è il passaggio della parola nell'uso moderno da
insensata pro messa che rimpiccioliva il desiderio nelle meschine proporzioni di un volgare
entrò nel mio studio, che era quello il suo primo appuntamento furtivo. tombari,
introdottasi nel linguaggio delle pubbliche segreterie sotto il francese regno d'italia. boccardo,
novellino, 95 (154): il discepolo, mostrandosi d'accon- ciarlo da
la sommità della testa, per fermare il velo; e le sue dita bianche
percoteva ficcandoli per quell'acqua. buonarroti il giovane, 10-919: piglio un fuscel di
59-27 (v-78): ma pur sigieri il saracino avanza: / la spada a
un palmo ne l'arcione. buonarroti il giovane, 10-880: col suo spillo amor
appuntò l'avversario alla cintura / sotto il torace, e colla man robusta /
alle volte aggrottava le ciglia, appuntava il mento, e sembrava che un gran
uno e l'altro sopracciglio come per fermare il pensiero. b. croce, iii-23-484
5. appuntare gli occhi, il volto: rivolgere lo sguardo, aguzzare
: -dov'è questa spiaggia benedetta? -domandò il vecchietto... appuntando gli occhi
bigi. moravia, v-104: aveva soddisfatto il suo desiderio, ma egualmente restava,
tenderle con estrema attenzione. buonarroti il giovane, 9-557: però fia di mestier
compagnia parte si scema / invidia move il mantaco a'sospiri. idem, par.
. monti, 167: ivi queta il suo volo, ivi s'appunta / in
il cor tace / e tutta perde del desio
sottile... -a loro! -comandò il barone. b. croce, ii-9-
una cassa, / su la carta appuntando il suo sentiero, / a lume di
fecero a mia richiesta osservazioni di tutto il transito di quella [macchia solare]
di giorno in giorno, nell'ora che il sole si trovava nel meridiano. d
provincia, ne ha disteso in carta il disegno, appuntativi a giuste misure i
santa pazienza di riveder... il lavoro, da cima a fondo, a
2. registrare, inscrivere. buonarroti il giovane, i-278: doman vi pago:
in caso che non vi si trovasse il numero sufficiente, possa e debba appuntare
sia appuntato per la prima volta, il ducato della sua paga. lippi,
6-74: mi par ch'e'suoni / il nostro tabellaccio del senato; / sicché
: restarono in conclusione... che il concilio si facesse in vicenza, sì
botta, 4-1122: credendo, che il papa nulla potrebbe appuntare coll'imperatore.
, rispose la vecchia, cacciando avanti il mento appuntato, e aguzzando gli occhi infossati
infossati. collodi, 80: [il serpente] aveva la pelle verde, gli
. bartoli, 40-i-319: ne guarda il passo con un terribile filare d'artiglierie
apparizione lontana con una intensità che moltiplicava il senso pel prodigio. cicognani, 3-255:
: esse sono arrendevoli a lasciarsi provare il lor diletto e spezialmente quello che altri cogli
suoi medesimi vede; e non hanno presto il: -non fu così..
ago). boccaccio, 1-28: il velo mosso dalla sommità della testa,
parte. d'annunzio, iv-2-1089: il gran mazzo di mammole doppie ch'ella
pomo d'adamo. palazzeschi, 4-29: il corpo conservava una elasticità serpentina cedendo spesso
grassa, in grembiule di satin nero e il distintivo fascista appuntato sul petto.
parlare appuntato: con affettazione. buonarroti il giovane, 9-222: hai veduto / s'
egli avea male,... il suo dire [era] aperto e appuntato
26-7 (59): aver vuol [il sonetto] quattro piè [= quattro
a. segni, 2-3: venuto il giorno appuntato per la funzione, si adunarono
pubblica sicurezza, che viene subito dopo il vicebrigadiere. c. e. gadda,
dritto. pratolini, 2-129: tuttavia il brigadiere ricorda che ventanni fa (allora
1847], 44: appuntatore, colui il quale appunta le artiglierie. =
acconceriano le cose, e che eglino il trovavano di molte appuntature debitore. instruzione
di tavola sotto, perché non tocchi il ghiaccio. segneri, 3-79: scavata
l'allegria dei mietitori / che appuntellavano il lettone d'oro / con i lunghi tridenti
sotto. appuntellatura, sf. il puntellare, il sostenere con puntelli;
appuntellatura, sf. il puntellare, il sostenere con puntelli; puntellatura. -anche
ben presto, / perché e'non paghi il sabato appuntino. a. f.
7-87: aveva curiosità di sapere appuntino il tempo del cominciamento di quello scirro.
voi... potete sapere appuntino il nome e cognome di ciascuno che da
figurata. nievo, 171: il fattore aveva eseguito tanto appuntino gli ordini
confidente di cavour. panzini, iii-744: il riso era cotto così appuntino che anche
, di viso non troppo tondo verso il mento... così forse di naso
svevo, i-148: di là vedeva il vasto altipiano muto e deserto con le
: una terrazza da cui si godeva il panorama... dei vicini
manzini, 11-63: finalmente s'allunga [il bruco] convinto di curiosità per il
il bruco] convinto di curiosità per il mio dito. la simpatia che subito si
la simpatia che subito si stabilisce fra il suo corpo e il mio indice mi rallegra
si stabilisce fra il suo corpo e il mio indice mi rallegra tanto, che
-per simil. landolfi, 1-53: il pizzicore rinforza fisso e appuntito. 2
marino, v-41: come facesti ad ottenere il vanto / fra gli ingegni più fini
13-19: or tu se'savio e 'ntendi il caso appunto. leonardo, 2-269:
sito per causa della nave, quanto il peso proprio d'essa nave appunto.
/ in questo luogo a punto io farò il colpo. tesauro, 495:
vecchiezza: non perché ci spinge verso il sepolcro, no; ma perché ci toglie
; ma perché ci toglie per lo più il desiderio di piacere altrui, quando appunto
quando appunto ve ne sarebbe di più il bisogno. cattaneo, iii-4-159: pregavano i
: pregavano i cittadini che si demolisse il castello di milano... il casati
demolisse il castello di milano... il casati parlava di mozzar solo i due
di quel colpo di mano come se il merito fosse appunto loro e non del
caso. b. croce, i-3-204: il pensiero è tale, appunto perché afferma
b. davanzali, i-299: il che si riseppe poi tanto per l'appunto
di que'tempi contano, che [il veleno] gli fu dato in su gli
: alla qual sentenza risponde per appunto il nostro volgar proverbio: 4 iddio fa
non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe
l'opposto non può essere se non il distinto; ma l'opposto è per l'
che tu appunto appunto ci racconti tutto il tuo pellegrinaggio fatto agl'indiani.
far tostamente, ecco che appunto arriva quivi il cardinale. i. nelli, 8-2-1
viene / la principessa appunto; ecco il momento / di far la prova estrema.
, 2-122: ebbe almeno qui fine il discorso? -appunto! anzi a tal risposta
inchiesta, prendere degli appunti, organizzare il materiale raccolto ed esporre i risultati.
ai quali lui rispondeva pur prendendo tutto il tempo appunti. pratolini, 2-128:
tempo appunti. pratolini, 2-128: il brigadiere non gli ha tolto gli occhi
preso i suoi appunti facendo scorrere alla cieca il lapis sulla carta. calvino, 1-473
... le zie non aspettavano più il nipote né alla finestra né a lavorare
finestra né a lavorare; né osavano il minimo appunto su questo fenomeno. idem
. idem, 4-235: non dava loro il più piccolo consiglio, non muoveva un
i-172: appunto è la somma che forma il saldo o il bilancio d'un
somma che forma il saldo o il bilancio d'un conto; dicesi, per
misura del cerchio] n'hanno colto il più appunto, ch'anno potuto;.
restare; delle mie, a dirvi il vero, non so il giorno appunto.
, a dirvi il vero, non so il giorno appunto. v. borghini,
scrittore molto appunto e scrupoloso, che il maggior peccato che egli avesse era il non
che il maggior peccato che egli avesse era il non aver peccato nessuno. =
le partite comprese nel conto appurato, il quale ne riceve così una sanzione,
nobili dibattimenti viensi ad appurare e cernere il vero. alfieri, i-58: io debbo
cosa con l'amico... il quale non poteva non essere stato a parte
breve mia strana mistura, / ove il genio francese almo si appura.
l'umanità? che tendono ad appurare il costume? arici, 189: si
arici, 189: si spinge [il mercurio] / dove non giugne altro rimedio
dove non giugne altro rimedio, e il sangue / addolcisce appurando, e tutto assorbe
: quando un conto è * appurato 'il creditore 10 'chiude ', se
'chiude ', se ne fa pagare il 1 reliquato *, e dar * qui-
in lei con tutta la spontaneità ed il profumo dell'età virginale. apputidare
fece ardere incontanente in uno fuoco, il quale fece uno sì fiatoso fummo, che
: uno sepolcro non può appuzare se non il corpo, e costui apuza il corpo
non il corpo, e costui apuza il corpo e l'anima. tasso, 18-84
odore appuzza, assorda 11 bombo e il tuono. viani, 19-7: e che
che vuoi che ne faccia di me il babao celeste: n'appuzzerei tutto il paradiso
me il babao celeste: n'appuzzerei tutto il paradiso! 2. per
giamboni, 6-100: va per mezzo il mercato... guardandosi d'intorno
le piante quando son piccole. buonarroti il giovane, 10-875: cecco, 'l morbo
amor tanto m'apuzza, / che il guarirne sarà diffidi cosa. soldani,
. - anche al fìgur. buonarroti il giovane, 9-430: per darci poi nel
. trattato delle virtù, 93: il chiavello forante è fatto a me chiave
. industr. macchina usata per aprire il cotone pressato nelle balle e scomporlo in
, che si chiudeva per lasciar passare il treno. calvino, 1-433: era
in quella valle / andrai, dov'è il mio cor, ch'è sempre aprica
ch'è sempre aprica, / sopra il fresco ruscello. idem, 1-39z:
in qualche dolce piaggia aprica / secondo il vento par or verde, or bianca.
piagge apriche, / ricordate a narcisso il suo dolore. ariosto, cinque canti
aprica, / né quando n'apri il dì né quando il serri, / né
né quando n'apri il dì né quando il serri, / né al solstizio,
aprico. idem, 6-i-96: oltre il mar vasto, ove gli aprici campi /
vasto, ove gli aprici campi / scaldano il verno più temprati soli, / drizzan
tempo de le bionde spiche, / quando il pianeta fervido di deio / i raggi
ren pinge e vagheggia, / or che il sol bacia sirio e ne fiammeggia /
sarà, né degli aprichi / campi il sereno e solitario riso, / né degli
riso, / né degli augelli mattutini il canto /... i commoverammi il
il canto /... i commoverammi il cor. idem, i-1124: la
703: mormorando per l'aprico / verde il grande adige va. idem, 899
bel correr d'acque, / nasce il sospir de'cuori che perdesi ne l'infinito
stagione aprica, / allor che primavera il verno caccia, /... /
caccia, /... / dimostra il cielo assai benigna faccia. ariosto,
luna. idem, 11-40: e intanto il guardo / steso nell'aria aprica /
steso nell'aria aprica / mi fere il sol che tra lontani monti, / dopo
sol che tra lontani monti, / dopo il giorno sereno, / cadendo si dilegua
dilegua. 3. che ama il sole, che cerca il sole (pianta
. che ama il sole, che cerca il sole (pianta, animale).
bisce. marino, 7-105: avvi il mandorlo aprico ed avvi il pome. e
: avvi il mandorlo aprico ed avvi il pome. e. stampa, iii-243
margo, e dall'eterea porta / il mattutino albor. = voce dotta,
) aprilante, quaranta dì durante: il tempo che fa il quarto (o
quaranta dì durante: il tempo che fa il quarto (o il terzo) giorno
tempo che fa il quarto (o il terzo) giorno d'aprile durerà per i
quaranta dì dinante; si vuole che il dì 3 aprile faccia il prognostico di altri
si vuole che il dì 3 aprile faccia il prognostico di altri 40 giorni successivi.
nel calendario giuliano e gregoriano): il primo della primavera. m
punto, / su l'ora prima, il dì sesto d'aprile, / nel laberinto
molle amorosa / vita seco ne mena il suo diletto. idem, 16-15: così
d'un giorno / de la vita mortale il fiore e 'l verde; /
, i-134: l'altra era fosca il crine, / ed il volto simile /
era fosca il crine, / ed il volto simile / a viole che aprile
mondo e fra i respiri, / figliava il dì d'aprile in mezzo ai fiori
a te perenne aprile / veston di verde il campo e la collina. idem,
intirizzito aprile. govoni, 3-46: il sottile chiacchierìo / dei passeri là fuori /
giammai più dolce raggio / non spiega il sole in un fiorito maggio / di
i-90: ma se di nostra vita / il così caro aprile / ha da voltarsi
sacrosanto urbano. monti, iv-205: il bell'aprile delia mia vita è passato da
cenere e terra, o giovanetta, è il breve / tuo casto aprile. rajberti
carducci, 138: correa co'freschi venti il suo pensiero / de l'anno e
aprilis (che nell'antica roma era il secondo mese dell'anno): di etimo
bocca. crescenzi volgar., 9-78: il lor latrare sia grave, e con
e stando all'orazione, l'accidia il sommerge [il monaco] nel sonno
all'orazione, l'accidia il sommerge [il monaco] nel sonno, e cogl'
, sbadigliando, gli toglie e rapisce il verso di bocca. leonardo, 1-163
. pallavicino, 3-93: determinò [il papa] in concistoro, che l'aprimento
specie di cabala, si osserva con superstizione il numero degli esempi, si suppone una
. filos. l'essere a priori, il non dipendere dai dati empirici.
e aperte. ariosto, 9-29: il fulmine, ove passa, / ciò che
): nel scudo d'osso il gran colpo risuona, / e da la
: al fiero colpo / s'aperse il teschio. tasso, 9-38: gli aprì
corsaletto. salvini, 15-2-148: e quando il cane, portator del caldo, /
fa oggi delle granate, che avendo il fuoco a tempo, come melagrane poi s'
poi s'aprono, onde hanno sortito il nome. targioni tozzetti, 1-92: una
tozzetti, 1-92: una saetta aperse il muro della cupola del coro. quarantotti gambini
, 7-22: forando con qualche arnese il muro, ch'era di mattoni,
fue / morta la gente a cui il mar s'aperse, / che vedesse iordan
tolto..., e minacciando il cielo crudelissime tempeste, spesso aprendosi con
nemico empio / dell'umana natura, il qual del telo / fu l'inventor,
, un canale: costruire, spianando il terreno, rimuovendone gli ostacoli. -anche
in mezzo all'acque / perché vi passi il tuo trionfo. ojetti, ii-47:
dominate dal vento. baldini, i-525: il primo tronco di quel tracciato fu aperto
potuto sostenere, se non fosse ettor, il quale era nel più folto de'nemici
27-66: apre l'ardito degli armati il cerchio / com'irato cinghiale apre la
: in tal sembianza / termo- doonte il bellicoso stuolo / de l'amazzoni sue vide
palco i suonatori. landolfi, 1-58: il cacciatore che cerca d'aprirsi un cammino
forza. manzoni, 70: e il nostro / ufizio sia con impeto serrarci
solito, di mano in mano sotto il loro serpeggiante riparo prima alle batterie e
avidità di gloria apre ben spesso / il precipizio a non mature imprese. targioni tozzetti
keplero, cartesio, in diverse direzioni aprirono il primo solco al pensiero moderno.
. con la particella pronom.: indica il fendersi della terra per lo spalancarsi di
terra per lo spalancarsi di voragini, il prodursi di fossi, di pozze. -anche
di pozze. -anche lo screpolarsi, il formarsi di crepe nei muri di una casa
1138: mi meraviglio non poco come il mare sostenne tante mie iniquitadi, e
impeto a ferirsi, / che parve il ciel cader, la terra aprirsi. berni
[gran benefizio ci fa] colui, il quale con incredibil arte ferma un palagio
isola tremando / s'aperse, e il gran gigante in sé chiudeo. marino,
chiudeo. marino, 348: allor il duro sasso, / sdegnoso de l'indugio
e cupe. arici, i-326: il repentino / di laghi aprirsi par tremoto.
giocosa, 182: se si aprisse il molo, se smottasse il monte,
se si aprisse il molo, se smottasse il monte, sevi travolgesse la valanga.
i campi non lavorati, considererai se il campo è umido o secco.
. lastri, 1-1-104: vangato così il campo, si divide e si apre in
assolcare. beltramelli, iii-37: continuate il lavoro sotto la luna? -..
; navigarli. caro, 5-207: il mar di schiuma / s'aperse intorno e
della notte. 6. squarciare il corpo umano, produrvi una ferita.
gli animi fura, / m'aperse il petto, e 'l cor prese con mano
romana, che col ferro / aprì il suo casto e disdegnoso petto. boccaccio,
dee., 8-7 (291): il sole, il quale era ferventissimo,
8-7 (291): il sole, il quale era ferventissimo, essendo già al
feriva alla scoperta e al diritto sopra il tenero e dilicato corpo di costei..
b. tasso, 27-34: all'uno il capo tutto apre e la faccia, /
e la faccia, / all'altro il petto la spada famosa. grazzini, 2-211
, egli con un pugnale l'aperse il petto e nel mezzo del cuore ferendola
misero arrigo. d'annunzio, ii-765: il vento parea piaghe / subite aprire nel
bubbone). campana, 106: il battito forte nei fianchi del bastimento confondeva
battito forte nei fianchi del bastimento confondeva il battito del mio cuore e ne svegliava un
, si vide quando fu aperto [il corpo], che gli trovarono il core
[il corpo], che gli trovarono il core tutto rappreso e soffocato nel sangue
i battenti di una porta, levando il coperchio a un vaso, a una scatola
con un'altra compagna e non conobbe il fratello, ma egli ben conobbe lei
a un sorriso, / che s'apra il paradiso / co'labbri vermi- glietti e
si conviene che, quando s'apre il vaso, si ragguardi il nascimento delle stelle
s'apre il vaso, si ragguardi il nascimento delle stelle, imperocché allor si
anni erano state chiuse, / onde il fetore e l'ingordigia emerse, / ch'
, i-221: la finestretta / apriva il montanaro e, sporto il capo, /
finestretta / apriva il montanaro e, sporto il capo, / guatava il giorno ancor
, sporto il capo, / guatava il giorno ancor profondo. carducci, 518:
profondo. carducci, 518: aprite il vaticano. io piglio a braccio / quel
danno su quella intimità misteriosa incontra non il muro, ma -precauzione suprema -uno specchio
non seppero aprirsi. bonsanti, 2-217: il cavaliere bettigalli, di nuovo innanzi allo
idem, 1-197: aprì con esagerato rumore il portone di casa. quarantotti gambini,
sì serrato che, come egli il tocca non s'apra. biringuccio, 1-57
ventola, quale s'apriva quando veniva il vento; e quando non, cascando si
e farete / che non vi vegga il medico. -aprire ad alcuno:
. forteguerri, 21-43: corre / verso il palazzo, e va gridando: aprite
picchi per farsi aprire. e prima che il caporale di guardia l'abbia sentito,
e si sia mosso, ed abbia trovato il buco della serratura, ed abbia aperto
entrare anch'essa e, senza dargli il tempo di aprire, si precipitò come una
anni lacrimata pace, / ch'aperse il ciel del suo lungo divieto, / dinanzi
e tentavano di vedere e di passare il fummo, il quale punto loro non si
vedere e di passare il fummo, il quale punto loro non si apriva. berni
, 49-20 (iv-173): poiché il conflitto fu durato un poco, / e
la nebbia cominciossi aprire, / cominciò anche il paventoso gioco / de'dispietati colpi ad
c. bartoli, 1-310: sopra il tetto della loggia, rincontro al mezzo
alto finestre, per le quali entrava il sole e i lumi molto gagliardi nel
un vuoto. luzi, 9: il volo è lento, penetro a fatica /
camere davano su un corridoio stretto, lungo il quale, un tempo, si aprivano
[gli armenti] due volte aprire il giorno, e menare all'acqua.
5-13: la mia moglie ha aperto il desco, / e hammi posto il beccaio
il desco, / e hammi posto il beccaio. gelli, iii-69: voglio
mercato vecchio. boccalini, i-9: il negozio che l'università de'politici per
passata fu concluso e stabilito. buonarroti il giovane, 9-25: tra lo spedai non
della poesia. 16. aprire il rubinetto dell'acqua, del gas (famil
famil.: aprire l'acqua, il gas): far scorrere l'acqua,
far scorrere l'acqua, far uscire il gas, girando la chiavetta. -aprire la
a coordinarsi in nuovi organismi espressivi: il « far vela * doventa « aprire l'
un pacco. bonfadio, i-i: il tramezzino mi diede la lettera vostra,
per ventura mi ci trovai, che apriva il plico. loredano, 1-117: nell'
. loredano, 1-117: nell'aprire il viglietto, vide che diceva così.
terone a me diretto. non conobbi il carattere della soprascritta e perciò l'apersi
l'apersi. loria, 1-67: aprì il foglietto e glielo passò da leggere.
leopardi, 1-33: giove lo porta [il brachiere] ed è per lui giocondo
cielo / portò su l'alie, per il grave pondo. 20. allargare
1-31: aprendo l'arco, vi adatta il bolzone. fra giordano [crusca]
6-80: de le sue ricche penne [il pavone] / il superbo gemmaio in
ricche penne [il pavone] / il superbo gemmaio in giro aperse, / ed
aprì, pur come un occhio, il cielo. orsino, iii-288: apria
, / e per gran giubilo getta il bastone. g. gozzi, 4-27:
i gomiti all'indietro, / e il ventaglio apre e chiude. parini, giorno
a te soavemente i lumi chiuse / il gallo che li suole aprire altrui.
siccome a la tua dea, / il bel pavon l'occhiuta coda apria /
appena, e se ne andò aprendo il parasole. idem, i-274: gli
gli presi le dita e cercai di aprirgli il pugno a forza. idem, i-296
. idem, i-296: si aprì il sipario e ciò salvò la conversazione. quarantotti
punte, che da una parte apra il doppio dell'altra. 23.
., 12-7: quando è posto il nocciolo [delle pesche], di po'
fiore, / cui l'aura dolce e il sol tepido e il rio / corrente
l'aura dolce e il sol tepido e il rio / corrente nutre, aprir tra
che germoglie: / là s'apre il giglio, e qui spunta la rosa.
spigo; tondo / s'apre nei campi il fior dell'elianto. ungaretti, iv-40
fiorita, / e la sanguigna rosa e il bianco ziglio. caro, 3-348:
bianco ziglio. caro, 3-348: il quarto giorno / vedemmo alfin, quasi
tasso, 6-v-2-97: se tu ridi, il dolce riso / m'apre il ciel
, il dolce riso / m'apre il ciel di primavera. battista, iii-391:
un mare, / ma i labbri aprirò il bel tesor dei denti. leopardi
, 16-95: a me sempre benigno il tuo cospetto / sarà per queste piagge,
dove nudi dormono / fanciulli, forza il puledro sui campi / umidi d'orme di
d'orme di cavalle, apri / il mare, alza le nuvole dagli alberi.
gli avviluppati calli, / in lieto aspetto il bel giardin s'aperse. leopardi,
vide a cinquanta passi circa, dove il viale finiva, aprirsi un'aia davanti alla
mondo si apriva? calvino, 1-91: il bosco non gli lasciava vedere intorno.
più segreti pensieri, le proprie intenzioni, il proprio animo). giamboni,
volgare. fra giordano, 3-295: come il maestro, che sale in su la
: più non t'è uopo aprirmi il tuo talento. idem, inf.,
comincia a conoscersi, ed a aprire il peccato, che prima soleva difendere, e
alcuno indugio darebbe opera a fare che egli il suo piacere avrebbe. idem, dee
passato, me ne curerò meno d'aprirvi il vero d'ogni cosa. ariosto,
/ so che v'avrei sì aperto il valor mio / ch'avresti il fin già
sì aperto il valor mio / ch'avresti il fin già di ruggier previsto. idem
un'oca, / ch'apria de'galli il periglioso agguato. v. borghini,
. marino, 326: -figlia sì come il centro / del cor più volte dal
/ de le leggi immortali ha scritto il fato. morando, iii-228: con
iii-236: allor che io le apersi il mio martire / voltommi il tergo e fé
io le apersi il mio martire / voltommi il tergo e fé * da me partita
me più presso, e nudo / aprimi il ver. saba, 295: tutto
ver. saba, 295: tutto il suo dolore ei m'ha svelato, /
-rifl. malispini, 1-507: il detto papa in segreto e in palese
più che cosa gl'impasticciassi, fra il desiderio d'aprirmi e il timore di parergli
, fra il desiderio d'aprirmi e il timore di parergli un sac- centello.
intorno apristi, / siccome allor che il siculo terreno / dall'uno all'altro mar
e luminosi sorrisi che raramente le aprivano il viso serio, dai muscoli duri provati
, illuminarsi; rasserenarsi, rischiararsi (il cielo). - per estens.
sp., 4 (68): il volto del frate s'aprì a una
o stella, che serri ed apri il die. salvini, 15-1-100: annua cura
quando colle dorate / corna apre l'anno il tauro. idem, 30-1-482: suole
nostra... darsi ad alcuno il carico d'aprire, come si dice,
del giorno. panzini, ii-279: [il presidente della camera] non aprì il
il presidente della camera] non aprì il parlamento dicendo: signori! la seduta
: enea dal sonno / si scosse; il giorno aprissi. ed ei col sole
te, darammi dio / ch'ivi il mio dì si chiuda ove s'aprio.
guerriero; una folla di popolo annunciava il ritorno d'èrcole che entrava in cocchio
del romanticismo. montano, 67: il libriccino discordanze, dal quale sono state
le poesie con le quali si apre il presente volume. alvaro, 9-419: era
debito. gorgona, / dove il bel fiume de amo apre la foce,
foce, / un aspro scoglio ha il nome che me coce. 36
, / quasi cercando oltre la terra il passo / a l'inamabil cieco ultimo
raccolti i loro arnesi, con tutto il campo se n'andarono. ariosto, 43-96
. -aprire la strada, la via, il passo: sgombrarli, renderli liberi.
donde passar si potesse, se prima il carro e l'altre bestie, passando,
ferro / sgombrerò 'l passo e t'aprirò il sentiero. g. bentivoglio, 4-422
determinati, o d'aprirsi col ferro il passo, o di perdere in quello sforzo
diversità de'pareri. dottori, 165: il caso / d'accidenti tra noi padre
sé fa scudo / dovunque alma ragione il passo aprille. forteguerri, 20-79: e
-aprirsi la via, vadito, il passo, il varco, verso un
la via, vadito, il passo, il varco, verso un dato luogo:
. g. bentivoglio, 4-727: apertosi il passo a viva forza tra alcune compagnie
prese a fischiare disperatamente aprendosi adagio adagio il varco fra una folla enorme. idem
: le prime foglie tenerissime avevano compiuto il prodigio di aprirsi un varco tra le zolle
varco tra le zolle. -aprire il passo ad alcuno: lasciarlo entrare,
soglie, / a la diletta moglie il passo aprite, / di cui per grazia
, la via, voccasione: offrirgli il destro, la possibilità di compiere una
la sua sagacità fuggì [la moglie] il perieoi soprastante, ma s'aperse la
cose di fuor. botta, 4-555: il visconte di turena, usando la occasione
partenza del gatta da colegno, penetrò il giorno appresso col soccorso appre -aprire
giorno appresso col soccorso appre -aprire il campo: offrire la possibilità, dare
6-45: alle ambizioni dei privati s'aprì il campo d'una proprietà senza restrizioni né
g. m. cecchi, 1-1-195: il giovane venuto qui a studiare, /
m. villani, 1-51: il traditore gli aperse la porta, ed
la porta, ed entrato dentro [il re] con grande sforzo, preso maometto
, e incarcerato, in pochi dì il fece morire. livio volgar.,
. livio volgar., ii-1-23: il re de'sabini la corruppe per moneta,
sfrenata voglia, / e tardi doppo il danno li ochi apersi. lettere e
giusto de'conti, i-89: maledico il dì, che gli occhi apersi. chiabrera
gli occhi di colui che ha peccato, il quale per mezzo de'vizi per la
questo non era, avrebbe certo storpiato il povero paziente. goldoni, iii-75: voi
compiaceva di ripetere come fosse stato invece il ranzoni ad « aprir gli occhi a lui
v'apersi, / vidil seder sovra il grado soprano. b. davanzali, i-260
marino, v-60: la quaresima men che il carnevale / conviènti aprir ben ben gli
, 8-22: assai ben conosco che ancora il raggio della vera luce non è pervenuto
ardimento / la bocca aprir, con tutto il viso applaude, / e par che
la bocca mai dall'altare per istruire il popolo. giusti, 2-244: volea parlar
volea parlar, ma non le dette il cuore / d'aprir la bocca. palazzeschi
labbra non s'aprono per dire / il patto ch'io vorrei / stringere col destino
(14): iddio è colui, il quale apre la bocca a'mutoli,
cardinali (da parte del pontefice) il permesso di parlare. pallavicino, 3-93
: è da biasimare l'avaro, il quale chiude sì la mano a sé e
biasimato colui, che è guastatore, il quale apre la mano in tale modo
grida verso lui. boccaccio, i-456: il quale [cervo]...,
s'aperse nelle braccia, e vibrando il dardo, col forte braccio quello lanciò
speme accendi. -aprire vanimo, il cuore, il petto ad alcuno:
-aprire vanimo, il cuore, il petto ad alcuno: confidargli.
che tu abbi a cui tu apra il tuo petto. della casa, 615:
della casa, 615: e perché il favellare è uno aprir l'animo tuo a
animo tuo a chi t'ode; il tacere per lo contrario pare un volersi dimorare
, per vanità o per leggerezza aprire il nostro cuore. metastasilo, 1-3-201:
cuore. metastasilo, 1-3-201: apri il tuo cuore a tito, / confidati all'
amico. manzoni, 144: il reo sfugge la società di quelli che non
teme superbi della loro virtù: aprirà egli il suo core a loro, che ne
comunichiamo insieme col pensiero, apriamoci scambievolmente il nostro animo, conversiamo. palazzeschi,
la gola martoriata dal dolore, aprì il cuore alle sorelle nelle quali, a
accoglievano la confidenza attraverso quella si esauriva il rancore. -rivelare i più riposti
nel suo tempio. -aprire vanimo, il petto a qualche cosa: accoglierla in
, 25-67: apri alla verità che viene il petto. boccaccio, dee.,
àpraci l'anima / quei ch'agli apostoli il labbro apriva. -aprirsi a mezza
riserve mentali. magalotti, 20-255: il secondo [passo] è stato l'aprirmene
di ciò un altissimo segreto. -aprire il cuore: provocare emozione, commozione;
, / ove amor co'begli occhi il cor m'aperse. boccaccio, dee.
(448): quel cuore, il quale la lieta fortuna di girolamo non
, i tigli di porta venezia ti aprono il cuore. -figur. aprire la
per l'addietro composi... il vettori veramente m'ha aperto un po'
rozza gente l'intelletto aprite. -aprire il volto a un sorriso: sorridere, dando
serena. panzini, ii-20: aprì il volto ad un sorriso pieno, sereno,
sereno, quasi infantile. -aprire il riso: mettersi a ridere, a sorridere
ridere, a sorridere. -aprire il riso ad alcuno: farlo ridere, sorridere
25: ma pur sì pio / aprivi il riso, e non so che di
redi, 16-vi-317: mi parve espediente il sabato mattina farle aprire la vena del
collo aprirongli la vena. -aprire il volo: prendere il volo, involarsi.
. -aprire il volo: prendere il volo, involarsi. fontanella,
lor sonar la valle! -aprire il fuoco: sparare; dare inizio a una
fucileria. beltramelli, iii-1179: il nemico aveva aperto un fuoco d'
carri fecero ca pire che il nemico apriva il fuoco contraereo.
pire che il nemico apriva il fuoco contraereo. -aprire un problema
storico... apre innanzi a me il problema della civiltà ellenica. -aprire
: apriti cielo: quel raglio suscitò il delirio nella folla accalcata sotto il torrione.
raglio suscitò il delirio nella folla accalcata sotto il torrione. -prov. i
hanno aperto gli occhi '. buonarroti il giovane, 10-930: che ormai aperto ha
ogni mucino. fagiuoli, 3-2-156: onde il proverbio nato n'è da questo,
n'è da questo, / che il dire che i mucini han gli occhi
tu ti credesti, per ciò che il marito non c'era, che la
e dei ranocchi, 1-1-23: rodipane è il mio padre,... /
l'eccidio generai delle pagnotte, / il famoso apritor d'ogni uscio chiuso.
: con ispesse apriture di bocca [il dragone] mandava fuori fiamme. capellano
non mancai, pregato, di comporre il solito prologo in versi, da recitarsi
quando s. tomaso vi poteva mettere il dito. testi fiorentini, 83: avea
si richiuse. serdonati, 6-421: il perché la nave... fu percossa
. d. bartoli, 34-251: il freddo... né ha mestieri d'
da un luogo, dove appena si vede il sole fuori per alcune apriture di monti
archeol. tempio greco che non ha il porticato a colonne sui due lati.
vicino (nella toscana nord-occidentale, fra il corso del serchio e la pianura costiera
carducci, iii-18-68: paese ove cresce il faggio e matura l'olivo e il
il faggio e matura l'olivo e il cedro fiorisce, e le selve dei castagni
vaso etrusco! / in te amo il divin marmo apuano, / l'umile rusco
siccome l'acciaio temperato sconsacra e smiracola il generale colla spada di suo nonno tagliò
generale colla spada di suo nonno tagliò il corso del fiume in due.
riflessi porporini, la testa fulvo-rossiccia, il rostro di color nerastro, robusto,
la sua piccolezza (50 cm) e il color bianco del petto; l'aquila
reale, da cui si differenzia per il color bianco-giallognolo della testa, della gola
è mestieri de rascione ch'elli [il vultur volans] significhi molte generazioni d'avvoltoi
1-12: quello re è da lodare, il quale s'assimiglia all'aquila, e
fioretti, xxi-977 (42): il quale viaggio, se fusse suto aquila,
sue rote andava, / guardando fiso il sol, com'ella è avvezza,
, 89-3: i'mi credetti, il primo giorno ch'io / mira'tante bellezze
secura / e sorvolando ir tanto a presso il sole / che nulla vista più la
la vista acuta per mirar di lungi il serpe che ha da magnare e li
marino, 7-21: l'aquila imperiale il sol vagheggia, / col rostro il petto
il sol vagheggia, / col rostro il petto il pelican si fere, /
sol vagheggia, / col rostro il petto il pelican si fere, / va 'l
alfieri, 81: l'adunco rostro, il nerboruto artiglio, / le poderose rapide
le poderose rapide sonanti / ali, e il fiso nel sole ardito ciglio, /
fiumi precipitarono ove dianzi l'aquila ergeva il suo volo. pellico, 11-86:
venti, / truce istinto di zuffa il ciel le diede; / e sul ciglion
e distende / in tarde ruote digradanti il nero / volo solenne. idem, 1027
, / a te ritorna, cadore, il cantico / sacro a la patria.
l'aquila s'abbatté sul sasso prona / il petto, aperta l'ali i crude
che strepitarono sul sasso, / erta sùbito il rostro alla difesa. idem, iv-2-923
si libra su la vastità dell'ali rimontando il filo del vento. negri, 2-914
d'aquila, ricorda i profili umani che il tempo scolpisce nella roccia sulle creste dei
barilli, 2-185: quando fa bello il sole guazza, affoga nella salsa grigia
. moravia, vii- 355: il padrone... urlava come un'aquila
. vi siete affaticato correndo a vedere il paese col volo e l'occhio dell'aquila
egli ne rilevò con un'occhiata da aquila il concetto generale. 2. insegna
, i-49: intorno all'aquile fu il travaglio, le quali né portare si
/ l'antico nido, e rotto il fiero artiglio. alfieri, 81: forse
l'aquile tonanti, / che vincitrici fero il ren vermiglio, / portaro un dì
bellicose, e coll'artiglio / sfrondano il franco tricolor bastone. carducci, 712
passò. idem, 1007: sotto il falcato voi de le fischianti / al sol
in testa. d'annunzio, iv-2-224: il barone militava sotto il primo napoleone.
, iv-2-224: il barone militava sotto il primo napoleone...; egli stava
sempre assente da casa, poiché seguiva ovunque il volo delle aquile imperiali. idem,
cose sublimi. baretti, ii-149: il tuo cervello d'aquila aggiungagli a tutto questo
. parini, giorno, ii-976: ma il mio signor, com'aquila sublime,
aquila sublime, / dietro ai sofi novelli il volo spieghi. foscolo, gr.
atto / e quei ch'ebber nel cuore il sogno intatto; / né si vede
intatto; / né si vede che il seme lor ralligni. quasimodo, 4-20:
ornato di ricchissime pietre preziose, sopra il quale un'aquila con tale aperte di
al suo posto un'altra; ma il cuore resta sempre uguale e infido. c
quindeci stelle, oltre sagittario, verso il polo? idem, 498: lungi da
. l'aquila de l'arroganza, il delfino de la libidine, il cavallo de
arroganza, il delfino de la libidine, il cavallo de l'impacienza.
in cui questa figura a manritta non ha il pileo, ed ai piedi ha di
pesce); gli antichi ritenevano che il nome derivasse dall'agg. aquìlus * bruno
forse è l'inverso. l'aquila era il simbolo di giove, trasformata in costellazione
simbolo di giove, trasformata in costellazione dopo il ratto di ganimede. la forma aguila
aquilaria agallocha e l'aquilana sinensis forniscono il legno d'aloe aromatico, che viene
una voce indigena indiana àghil, attraverso il portoghese aguila, accostato al lat.
. a forma d'aquila; che ha il segno dell'aquila.
aquila. panzini, iii-608: il gran fascio littorio, con la scure
salvini, 3-75: non è privo [il cielo] dell'aquila, ma
agg. simile all'aquila; che ha il volo e la potenza dell'aquila.
condotta da mille / vittorie che armavano il cielo / d'un fremito aquìleo, nube
mi basta, diss'io, anco se il solo occhio destro veggia aquilinamente; ché
aquilino2. aquilino1, sm. il piccolo dell'aquila; aqui
massimamente ne'lor capi. e quando il detto aquilino avrai, ad alcun palo
non molto dal nidio rimosso, il leghi: questi griderà, il padre verrà
il leghi: questi griderà, il padre verrà e la madre, e
là ella [l'aquila] spia il pasto, gli occhi suoi mirano da
lontano. i suoi aquilini ancora sorbiscono il sangue, e dove sono corpi morti
penne aquiline e potessi alzarmi per tutto il cielo..., ch'io posta
allora l'anima del divino amore, il sole divino contempla con occhio d'aquilina
? forteguerri, 22-6: anzi che il corso suo [del cavallo] per niun
s'inganna a partito. dante fu il vero cavaliere del medio evo. d'
, primo a scoprire la nuvola, il vento, il nido. comisso, 12-19
a scoprire la nuvola, il vento, il nido. comisso, 12-19: tra
2. naso aquilino: che ha il profilo del rostro d'aquila; adunco
..; del mezzo de'quali il non camuso naso in linea diritta discende
discende, quanto ad aquilino non essere domanda il dovere. idem, viii-32: il
il dovere. idem, viii-32: il suo volto [di dante] fu lungo
[di dante] fu lungo, il naso aquilino. vasari, iii-634: è
, ha i capelli avvolti, il naso aquilino e d'aspetto sensitivo.
aspetto sensitivo. salvini, 19-iv-2-304: il naso tirava all'aquilino, che è
e certo io sarò tanto picchiata che il mio naso diventerà camuso o aquilino.
o aquilino. panzini, iii-549: il naso si eleva con un'insensibile curva
nera, la fronte bassa, corrugata, il naso aquilino che gli dava un'aria
lanieri, giovanissima ma non bella, il naso aquilino spropositato, e il viso come
bella, il naso aquilino spropositato, e il viso come unto e sempre sudato.
. carducci, 621: oh se il turbine cortese / sovra l'ala aquilonar
scatti di leon che non si posa e il desiderio dei turbini aquilonari. gozzano,
turbini aquilonari. gozzano, 43: il gigantesco rovere abbattuto /...
/ flutto castiga. bocchelli, 9-169: il bosco selvoso che la cinge, solitaria
solitaria e aquilonare,... è il primo a sentir l'inverno.
da s. c., 36-5-13: il vento aquilone toglie via le piove
penne strette / d'estate, perché regna il suo ne mico, /
li discaccia. boccaccio, 1-123: il robusto cerro cura poco i sottili zeffiri
cura poco i sottili zeffiri, e il giovane pioppo non può resistere a veloci
1-35: non fa sì gran muglia il tempestoso mare, quando il settentrionale aquilone
gran muglia il tempestoso mare, quando il settentrionale aquilone lo ripercuote. imitazione di
3-474: era de l'anno / compito il giro, e i gelidi aquiloni /
, e i gelidi aquiloni / infestavano il mare. betussi [boccaccio], 82
nembi e i tuoni, / e fiocca il ciel sempr'adirato e piove / a
sorgono impetuosissimi gli aquiloni; e pure il mondo inaridito e addiacciato dal rigore di quei
piume / e di volo nevoso ingombri il cielo, / cresca il monte a
volo nevoso ingombri il cielo, / cresca il monte a le stelle irto di gelo
di gelo, / fissi a la sponda il piè stupito il fiume. lancisi,
/ fissi a la sponda il piè stupito il fiume. lancisi, i-709: in
, i-709: in questo io ho proposto il vento austro e suoi collaterali essere di
cioè nascer dal basso e, radendo il terreno, salir sempre verso l'alto
insieme a sostener d'eccelso / edificio il comigno, agli urti invitto / degli
dallo spiraglio aperto nell'azzurro entravano egualmente il soffio caldo dello scirocco, e i
pascoli, 50: che mai diceva il querulo aquilone / che muggìa nelle forre
uomo avrà diritto di proclamarsi... il re della natura. montale, 1-131
montale, 1-131: or che aquilone spiana il groppo torbido / delle salse correnti e
delle crociate, in cui si vedeva il vento aquilone, rappresentato come un arcangelo
., 4-60: ben s'avvide il poeta ch'io stava / stupido tutto al
, 4-60]: ii polo artico il quale si è appellato aquilone. g.
, correndo dalla parte d'aquilone verso il meriggio con grande chiarore. ugurgieri,
/ che di verso aquilon la chiude il reno / e appennin da levante fa il
il reno / e appennin da levante fa il simile. boccaccio, i-ii: passò
fa fare più frutto alle vigne ma il meriggio il fa più nobile. fioretti
fare più frutto alle vigne ma il meriggio il fa più nobile. fioretti, xxi-926
altra inverso l'occidente, la terza inverso il meriggio e la quarta inverso l'aquilone
magno], 251: si sta [il falcone] sopra gli alberi lungo i
dalla parte d'aquilone sia solamente [il balenare], il dì che viene
aquilone sia solamente [il balenare], il dì che viene significa acqua. tasso
, /... / insin che il sol, quanto più può, s'
nevoso. galileo, 1042: il qual movimento vegghiamo sensatamente esser, nella
nella parte superior del globo, inclinato verso il mezo giorno, e quindi, verso
scioglier di nuovo la corsa giù per il campo agonale dell'imperatore, emulo di
corsa ima schiera di monelli, dietro il volo d'un aquilone che prendeva vento
. idem, 3-194: vi innalzerei il fresco giocattolo / sforbiciato d'un aquilone
da aquiloni. serra, i-22: è il fruscio degli aquiloni che salgono e brandiscono
moretti, 35-105: ricorda... il primo giorno di primavera, e gli
urbino e l'aquilone palpitante che ruba il filo alla mano del bimbo. palazzeschi,
polvere lo coprirà, / un giorno il vento lo porterà via. comisso,
1-563: correva lungo una spiaggia, tenendo il filo di un aquilone. e l'
come le code degli aquiloni, nascondevano il soffitto. = deriv. da aquila
aquilòtto, sm. il piccolo dell'aquila. fra giordano
l'aquila allora solamente intenta a procacciare il pasto ai suoi aquilotti del nido.
: gli aquilotti, se non dà loro il cuore di seguitar le madri fin sopra
., almeno s'invogliano di abbandonare il nido, e arrischiarsi al volo.
incitandoli a disertare, come aquilotti, il nido materno, la roccia solitaria. viani
. gli batteva presso gli occhi come il palpito d'una vena. gli occhi
nelle gabbie roventi? perché guatano verso il sud e non spiccano il volo?
perché guatano verso il sud e non spiccano il volo? 3. aquilone.
, provincia della francia meridionale), il sinus aquitanus è l'odierno golfo di
de'numi ad arder nato, / il tesoro dell'api. foscolo, sep.
sangue. zanella, ii-112: scorge il buon vecchio un primo sguardo, un'ara
or donna accorta, / che di figli il fe'lieto onesti e saggi. carducci
per andare a san giusto a compiere il rito di ricevere la bandiera offerta dalle
unità delle misure superficiali agrarie, secondo il sistema metrico, equivalente alla superficie d'
a 100 metri quadrati; e così il metro quadrato è un centiaro; ed un'
, 2-13: l'ara dove si trebbia il grano deve esser esposta al sole,
spazio di terra, dove si batte il grano, che debbe dirsi aia.
si protese starnazzando dal trespolo, aperto il becco adunco, in un furore grottesco
15 [dì] appresso si è il termine del pagamento della detta fiera.
grido haro! haro!, con cui il mercante fiammingo interrompeva l'esposizione delle merci
rabbia. masuccio, 325: il cavo de squatra, che ciò con rencri-
guardano dai vetri gocciolanti / arabescarsi il vero. viani, 14-355: il fogliame
arabescarsi il vero. viani, 14-355: il fogliame dei castagni arabescava d'ombre
storie. idem, 19-480: il sole di primo mattino, intagliato dal
abito arabesco fosse, pure dopo alquanto il raffigurò. giraldo giraldi, 1-81:
ornato e ricco. segneri, iii-3-300: il dipinger le navi, l'indorarne la
la poppa, l'intagliarne la prua, il fregiarne di bizzarri arabeschi tutte le sponde
ornato arabesco. panzini, ii-567: il suo dito disegnò arabeschi come con un
svolazzo intrecciato. bontempelli, 8-63: il sole batteva nel tremolio dell'acqua e
, diventavano due neri bizzarri arabeschi contro il cielo viola. bartolini, 16-82:
foggia del vetro [delle bottiglie], il colore del contenuto, l'arabesco e
. bruno, 3-631: veggio il mio alato nume spuntar da quel
col caduceo in mano, fender il cielo a le mia volta,..
altra [chiocciola]. ha il dorso di color bianco livido; è scorsa
bianco livido; è scorsa per il lungo da spesse e minute linee bionde,
. redi, 16-viii-256: sono stato il segretario in capite delle sue lettere;
verghe estolle in alto. / d'etiopia il balan qui si nutrica, / colà
qui si nutrica, / colà di siria il virtuoso asfalto. = voce dotta,
gloria. marino, 239: sparso il morbido letto / di spiriti odorati /
arabi fiati; / e per tutto esalava il nobil tetto / sospir di fumo eletto
piume. idem, 311: sotto il bel piè ridea / tutto il popol de'
sotto il bel piè ridea / tutto il popol de'fiori, / e sì come
: l'alma città, cui danno il nome i fiori, / offre un sacro
e sol di due / picciole lagrimette il cener bagna, / ultimo onor, più
arabe lande / l'aspro cammello e il grande / dromedario le armate orde seguir.
: mi è venuto a ritrovare / il mio compagno arabo / che s'è ucciso
altra sera. piovene, 5-664: il principale carattere della sicilia d'oggi è
come arabo, ma seguendo con istudio il dimostrante. cicognani, 2-95: l'avvocato
spagna. d'annunzio, iv-1-240: il sole entrava a traverso le tendine di
membrana intermedia delle tre meningi che avvolgono il tessuto nervoso del cervello (meningi cerebrali
fa rugghiamento nelle budella, e costrigne il cavallo a mandar fuor lo sterco indigesto e
, i-163: già secca aragna, il tuo buio covile / n'hai per tomba
n'hai per tomba, e per pompa il tuo lavoro. vasari, iv-230:
che gli è sopra, pescia con il fiume della nievole e della pescia, con
tarantole dal loro paese appellano, sotto il cocentissimo sole estivo. 2.
: quella di pallas fu più bella; il che veggiendo aragne per dolore s'impiccò
, anzi la convertì in ragnolo, il quale, non avendo la sua arte dimenticata
iacopone, 25-16: or ov'è il capo cusì pettenato? / con cui
ben ben sottili, che l'aria, il vento e 'l sole la trapassano.
di tele d'aragni e tremoli per il vento, sarà pioggia repentina. loredano,
pioggia repentina. loredano, 1-97: il maggior pregio d'amore è di prendere e
dea pallas era in odio l'aragnolo, il quale fae opera sottile e tele
carne è bianca, assai pregiata; il corpo è diviso in cefalotorace e addome
lentamente la tenaglia delle branche guardando fisso il maschio con i piccoli occhi rotondi,
egli sa la storia e l'araldica e il nome d'ogni penna e d'
. o così o nulla. ecco il significato formale e il motto araldico della sua
nulla. ecco il significato formale e il motto araldico della sua indole. d'
d'annunzio, iv-1-139: talvolta appariva [il mare] tutto azzurro, d'un
araldico. panzini, i-780: ecco il motto araldico di quel mio antenato:
araldiche. ojetti, i-803: [il gallo] è di ferro, ritto su
della futa. civinini, 1-293: il leone è salito appunto all'onore di rappresentante
stemma. pratolini, 5-132: facesti il piazzista di un ufficio araldico: bussavi
è qui. leopardi, i-302: il rispetto e l'immunità degli araldi, considerati
368: aveva sentito i tamburi e il bando degli araldi d'. arme.
antica grecia: pubblico ufficiale che aveva il compito di rendere note le disposizioni e
pascoli, 751: giungemmo: è il fine. o sacro araldo, squilla
, 27-139: tu vuoi saper di margutte il ribaldo: / sappi che egli è
nove genti / araldo, italia, il campidoglio ascendi. idem, 1028:
o di banditore, cercherò di rispondere il più chiaramente che potrò. tombari,
iii-431: del verno aquilon rigido araldo / il già verde tesor disperse al piano.
porte. -araldo del giorno: il sole. rosa, 166: presi
1 essere potente '), da cui il lat. mediev. haraldus, heraldus
infiorescenze a ombrella o a capolino; il frutto è una bacca dolce e sugosa
petali valvati, l'ovario infero e il frutto drupaceo o bacciforme. comprende
lo più tropicali; in italia è spontaneo il solo genere edera; molte araliacee sono
grande aiuola ovale tra l'aranciera e il viale lungo il lago. tombari, 2-37
tra l'aranciera e il viale lungo il lago. tombari, 2-37: il
il lago. tombari, 2-37: il pollaio era presso l'arancera, tutto recinto
agli occhi di dolcezza, quando è il tempo della fioritura. bartolini, 16-84:
grandi alberi di colorati aranceti discendevano verso il mare, che all'orizzonte risplendeva del
dondolanti. onofri, 21: lo senti il sapore dell'aria, stamani! /
con un'arancia in mano, abita il prato / un fanciullo di luce e
odori d'incenso e di rinchiuso, il colore vivido delle arance fece provare ad
edicola di un venditore di cocomeri e il banco di un venditore di aranciate. pavese
i-97: -adesso poi che aspetta il bambino le fa male anche solo l'
aranciato, agg. che ha il colore dell'arancia matura.
.. si disegnava nera sotto il limpido cielo aranciato. d'annunzio,
aranciati. viani, 19-397: tutto il corpo egli aveva tatuato di figure geometriche
aranciate; mentre quelle lontane parevano come il mare o quasi bianche. serra,
nel cuore. slataper, 1-165: il sole strabocca aranciato sul rettifilo grigio dei
è proprio dell'arancia, che ha il colore (o il sapore) dell'arancia
, che ha il colore (o il sapore) dell'arancia. c
o seminarvi un arancino della cina. buonarroti il giovane, 9-234: e sostengon vaselli
: lo fico senza fior ci porge il frutto: / l'arancio aulisce tutto /
e da tutte queste provincie hanno sortito il nome, e si descrivono di questa maniera
6-247: ognuno che di flora / riverente il nume onora, / ascolti odorosissimo decreto
odorosissimo decreto, /... / il fior d'arancio d'ogni fiore è
, odorifero ricinto / vive e germina il cedro e a fin matura / l'
/ l'agro limon suoi parti e il biondo arancio. zanella, i-166:
, d'oro. alvaro, 2-92: il sole bucava e infocava il cielo disperdendone
, 2-92: il sole bucava e infocava il cielo disperdendone i vapori, e tutto
avanza verso l'acqua / e fiuta lento il fango tra le spine, / ride
zana d'aranci, che la porterà il moro. mattioli, 1-269: gli aranci
e molto più amara; la polpa e il succhio, di cui sono copiosamente pieni
aranci di un medesimo sapore. buonarroti il giovane, 9-234: o belle
), da cui spagn. naranja (il frutto) e naranjo (l'albero
], i-200: « affaticasi agramente il brasavola... in volere esporre donde
. in volere esporre donde sia tratto il vocabolo degli aranci, e come che molte
, agg. e sm. che ha il colore dell'arancia (fra il giallo
ha il colore dell'arancia (fra il giallo e il rosso). trattati
dell'arancia (fra il giallo e il rosso). trattati antichi, 66
, a strisce. idem, iv-2-67: il sole caldo di arancio la prendeva tutta
, agg. e sm. che ha il colore vivo dell'arancia.
pane ben cotto. deledda, ii-699: il chiarore arancione del sole che sorgeva sui
civinini, 1-270: qua e là il roseo si sfuma in toni ambrati, qua
2769: l'aranea che ha più sottile il tatto / tessendo e ritessendo la sua
l'albugineo umore. gelli, 8-30: il primo pannicolo [dell'occhio],
primo pannicolo [dell'occhio], il quale è congiunto coll'umore albugineo, e
2-3-10: non è diritto quando il bue disidera freno e sella d'oro e
sella d'oro e adorne coverte, e il cavallo disidera di stare ad arare
inf., 26-30: quante il villan ch'ai poggio si riposa, /
coglie fiore [idem, 228: il villano lavora la terra...]
: arasi la terra, gettasi il seme, considerasi il tempo, il seme
la terra, gettasi il seme, considerasi il tempo, il seme gittato in
gettasi il seme, considerasi il tempo, il seme gittato in terra riceve nutrimento
agricola o versano intorno alle persone, come il lavorare il terreno, ammaestrar la
alle persone, come il lavorare il terreno, ammaestrar la gioventù...
arare la prima volta e rompere il terreno, lasciando zolle grosse. pascoli,
fa sorgere la spalla sinistra e torcere il busto. deledda, ii-93: egli rivede
busto. deledda, ii-93: egli rivede il paesaggio melanconico vigilato dai pini sonori,
suo padre ara la terra per seminare il frumento del padrone. -per simil.
, iii-364: de la chioma sua bionda il campo adorno / col rastrello d'avorio
. 2. per estens. smuovere il terreno, solcare il suolo.
per estens. smuovere il terreno, solcare il suolo. d'annunzio, iv-2-912
a sollevare la polvere e ad arare il suolo. viani, 14-114: quando
suolo. viani, 14-114: quando il mare è d'acciaio freddissimo, s'immergono
i pescatori] fino al petto, arando il fondo del mare per delle ore.
, 19-325: le eliche aravano tramescolando il fondo impastato e lo frangevano in argento vivo
3. per simil. solcare, percorrere il mare. caro, 2-1261: che
gran ferdinando i più spalmati / arano il mar tra le volubil spume. e.
in cala. montale, 2-76: oh il ronzìo / dell'arco ch'è scoccato,
/ dell'arco ch'è scoccato, il solco che ara / il flutto e si
scoccato, il solco che ara / il flutto e si rinchiude! -anche
si rinchiude! -anche: solcare il cielo (gli aeroplani). viani
gli aeroplani con l'ala diagonale aravano il firmamento: l'elica lo frantumava in vertigine
4. figur. percorrere con la penna il foglio, ccrivere. indovinello veronese
m. villani, 11-3: avemo arato il foglio con lungo sermone di lieve materia
boccaccio, iv-122: con tagliente unghia il viso, piaciuto agli occhi falsi,
volgar., 1-82: tutto il volto si venne arando con lanciuole e con
sul fondo l'ancora, staccatasi per il vento e il moto del mare.
ancora, staccatasi per il vento e il moto del mare. boccaccio, 3-2-328
l'àncora fondo da potersi aggrappare, ed il vento movendo la nave, questa àncora
la nave, questa àncora seguendola, ara il fondo tanto, che per ventura ella
diritto: comportarsi bene, fare scrupolosamente il proprio dovere. b. davanzali,
nel suo. botta, 5-437: aggiunse il sire, che gli avrebbe fatti arar
avrebbe a far con lui. -arare il mare: fare un lavoro inutile.
proprie forze. ariosto, 454: il mio padron ara col bue e con l'
e che ella sia alla finestra, tutto il dì arano in su e 'n giù
su e 'n giù, e fanno il meschino. = lat. arare-,
e non arato o culto, / meraviglie il terren produce e serba, / e
rustico sedile, / onde bruno si mira il piano arato! camerana, v-259:
cantare. rivede / lungo l'argine il ciuffo di rovi spogliati / che in agosto
susseguiva la distesa di poggi brulli. il terreno arato non si distingueva da quello
. per simil. percorso, solcato (il mare). caro, 3-534:
, iii-396: nice, di solchi annosi il volto arata, / dentro a reggia
e di rughe / deformi arato ho il volto? slataper, 1-8: un solo