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vol. IV Pag.5 - Da DAMASCHINATORE a DAMERINO (31 risultati)

di damaschinatura. boccardo, 1-649: il francese cursinet... introdusse molti perfezionamenti

g. morelli, 532: mandowi il comune otto ambascia- dori vestiti di drappo

madornale (un errore). buonarroti il giovane, 9-422: e scoccolare barbarismi

vistose, e fiorite, come il panno damasceno. -con riferimento ad

abito di damasco. g. rucellai il vecchio, 29: ebbe 1 cotta di

tutto coperto di tappeti, dove stava il collegio de'cardinali e prelati, e

: or pensa, s'ei colse il buon punto. 3. sm

in bresciana, e fuor di cristianità il damaschino. f. buonarroti, i-xix:

usata in profumeria. g. rucellai il vecchio, 22: nel detto orto v'

l'avea tocco, com'io dissi, il foco; / pieno è di fiori

le roselline bianche damaschine, osservai che il dì 23 ed il dì 24 vi nacquero

, osservai che il dì 23 ed il dì 24 vi nacquero di quelli stessi moscioni

dell'altra ne adoprano per innaffiare, il più delle volte ho a domandare,

usato in damasco, e per tutto il levante;... e si fa

= da damasco: cfr. damasceno. il susino 'dama 1

di seta, caratterizzato dal contrasto fra il disegno, formato dall'intreccio di raso

e dotato di bella lucentezza, e il fondo opaco formato dall'intreccio di raso

ser giovanni, i-183: fatto che fu il palagio, il doge fece mettere in

i-183: fatto che fu il palagio, il doge fece mettere in questa camera tutto

doge fece mettere in questa camera tutto il fornimento, e drappi di damasco lavorati

e argento assai. g. rucellai il vecchio, 32: 1 giornea di domasco

mirabil vedere. tassoni, 314: vuol il governator che gli stendardi, / per

volte più freddo che non ne soffra il più miserabile contadino ne'contorni di pietroburgo

qualche cosa di rosso nell'ombra, il damasco rosso delle pareti. gozzano,

luigi si sentiva sempre di più stringere il cuore di dolcezza. 2.

landino " [plinio], 579: il damasonio si pone alle strume. d'

, così dette perché credute buone contro il veleno del rospo e della lepre marina.

alisma ', e l'indiana costituisce il genere damasonium de'moderni. =

modi affettati ed effeminati; chi fa il galante con le donne; vagheggino,

; vagheggino, bellimbusto. buonarroti il giovane, 9-469: portan queste [else

. corsini, 16-28: questi, che il fior parea de'damerini, / alla

vol. IV Pag.6 - Da DAMESCAMENTE a DAMIGELLO (30 risultati)

non farsi da tutti vedere, portano il cappuccio e lasciano agli effeminati damerini l'

magro è un tal destino; / ma il mestier comincierò / di smorfioso damerino.

carattere romano. nievo, 457: il vecchio navagero che non vuol per casa damerini

mostravano caracollando l'abilità nel maneggio e il vigore dei destrieri, e con simulata

quali... volgono su di loro il peso dei loro occhi languidi. 2

diventasse dolce come un mele? buonarroti il giovane, 10-897: ma ecco qua

i-263: donna clelia non rispose e il galantino si licenziò grazioso, sorridente e

= dal tose, damo: cfr. il fr. ant. damereau e dameret

, 1-48: si vuole sbracciare, perché il sovrano non mandi in esilio quella stessa

così poco damescamente, che soverchia tutto il mondo, e che è il mal esempio

tutto il mondo, e che è il mal esempio e la vergogna del suo

, sm.). scacchiera per il gioco della dama. = deriv

; / tue belezze sonno / come il sole infra le stelle. masuccio,

in sì brevissimo tempo si retrovomo fuori il pelago de amore usciti. boiardo,

pascoli, 1499: mise un singhiozzo il cavalier d'un tratto. / ella il

il cavalier d'un tratto. / ella il pallido alzò viso disfatto. / la

con meraviglia / gli occhi ch'aveano il pianto sulle ciglia. bocchelli, 1-iii-645:

, i signorini. andavano a fare il giro delle stalle a cavallo, e

/ a servirmi destinate, / perché il bever mi negate? patini, giorno,

, ancella. piccolomini, 546: il tutto nell'arbitrio delle serve ripongono;

a una damigella di non aver compito il ricamo impostole dalla sua donna per mancamento

della gru, di colore grigio, tranne il capo e parte del collo che sono

ha nome gismirante, / a grande onore il fece sopel- lire, / e po'

: mentre queste parole si dicevano, il gentile damigello, dormendo, si rizzò,

fanciulla vagheggia. boiardo, 2-9-28: il conte adimandò del damigello / quale era tanto

da morgana amato, / e vide il giovanetto bianco e bello, / nel

finalmente con un certo tremore aveano distinto il bel damigello, gli mandavano di sotto

occhiatine, e pur troppo non ebbero il contento di vincere la sua attenzione.

d'annunzio, i-399: aprile, il damigello, / mette suoi lieti bandi

. straparola, 4-1: in quello istante il re

vol. IV Pag.7 - Da DAMIGIANA a DANDA (39 risultati)

mezzo della piazza, e presente tutto il popolo, fece la reina con tutti li

damigelli arrostire. carducci, 704: il gridar d'un damigello / risonò fuor

e quivi scende; / e secondo il mandato al damigello / fa l'imbasciata.

parini, giorno, i-126: ma già il ben pettinato entrar di nuovo / tuo

g. gozzi, 1-224: comincia il bere: uno dà mano ad un

[le uve], e ne pone il mosto in botti- cini, in damigiane

c. e. gadda, 2-66: il topo... andrà..

. pavese, 4-201: c'era il vecchio, l'oste, che sciacquava damigiane

con la loro damigianina da riempire sotto il braccio. calvino, 3-19: rovistava nella

-ghi; anche -gi). ant. il supremo magistrato in alcune repubbliche greche

: poi si vedeva la damma e il cerviere, / che drieto al monte scorgea

vedremo andar, la luna dove è il sole; / la terra molle e l'

molle e l'unda farsi dura, / il tigre dama e il lince farsi talpe

dura, / il tigre dama e il lince farsi talpe, / se io costei

/ ma poi, che torcer vidi il dritto calle / et spogliar l'erbe

smalta, / con la damma fugace il daino salta. achillini, 103: ma

orridi monti / dietro a damma fugace il piè movesti. forteguerri, 22-46: la

forteguerri, 22-46: la damma, il capriolo, e la gazzella / lascian venirsi

capriolo, e la gazzella / lascian venirsi il cacciator vicino. cesarotti, ii-173:

2. prov. la damma non genera il leone: ogni effetto presuppone una causa

; / che la damma non genera il leone, / né le colombe l'aquila

, / né le colombe l'aquila o il falcone. = voce dotta,

nievo, 1-200: dapprima le martellava il cervello la stizza di doversi confessare dammeno

perché anche i conti di fratta sapevano il galateo e non volevano mostrarsi dammeno dei

o vè razza di damo. buonarroti il giovane, 10-877: e'mi par che

amiche, non occorre più dirci che il tuo damo l'ha da nascere.

parigi un altro uomo sul quale esercitare il vostro fascino di demonio! non vi bastava

. pascoli, 1451: la mela che il damo mandò di nascosto in regalo,

col damo, e si tengono per il dito mignolo e fanno altalena con le braccia

che burla / la ragazza che conta con il cuore / quanto avrà ancora da aspettar

da aspettar marito, / ed or che il damo la trascura e ciurla, /

bianca? anche lei s'è fatta il damo! 2. corteggiatore, vagheggino

/ che tu daresti retta a tutto il mondo. guerrazzi, 9-i-56: costei

sfuggirlo, girando intorno al padiglione. il damo, un passo di polca a destra

, come se minacciasse di togliere il posto al damo. = voce

di altri minerali silico-allumini- feri, quali il topazio, la cianite, ecc.)

la vita. colle falde si va sorreggendo il bambino per avvezzarlo a reggersi da

col giglio. bersezio, 79: passato il * pon- tetto verde 'me

altri uomini? è venuto per tutti il momento di sentirsi bambini nelle mani di

vol. IV Pag.112 - Da DEDUZIONE a DEFALCAZIONE (29 risultati)

mus. progressione ascendente del canto secondo il succedersi delle note della scala musicale.

feudi è quella che nobilita e rende il feudatario nobile e barone. redi, 16-vi-323

già alcuni giorni che l'avea ricevuto [il libro] e datane la relazione,

la relazione, e defatto veddi che sotto il dì due marzo corrente era ciò seguito

tacita della volontà del primo di riconoscere il secondo, senza però la pienezza delle

). defalcaménto, sm. il defalcare; detrazione; defalco.

dei padroni. nomi, 15-63: il doppio in ogni imposizione / paghi, di

quanto in quel d'anghiari giace / il borgo, ma per godimento onesto /

onesto / in avvenir se gli defalchi il sesto. instruzione a'cancellieri, 6-302

: dovendo questi [archibusieri] godere il terzo, converrà defalcarne lire venticinque.

me ne sarei ad dossato il pagamento defalcandolo dalla mia partita. cattaneo

farne la tara »..., il verbo generale è « difalcare ».

, che ha della sua dottrina impresso il keplero nelle menti dei litterati. papini,

anco in grosso, scemando e diffalcando il loro, che non se ne avvedendo divengano

, 6-42 (i-167): poi preso il suo destrier, ratto cavalca: /

fino al loco ove fa dubbio paraggio / il sommo duce in sanguinosa calca: /

sanguinosa calca: / né del suo corso il dir punto diffalca. marino, 14-316

diffalca. marino, 14-316: adone il segue, e col parlar diffalca /

galileo, 3-1- 229: quando il filosofo geometra vuol riconoscere in concreto gli

usciron fuore, / e con lor filalite il generoso, / che con saggio parlar

intelletto, non ne resti, tra il comparato e il comparante, almeno una

non ne resti, tra il comparato e il comparante, almeno una a comune.

non poco scema e si diffalca / il grido a la presenzia ed al paraggio.

ho defalcato e mai defalcherò per il fatto che è la mia propria e che

di pesce e d'erbe, e il piede / via sospinge di felpo oltre

baruffaldi, i-171: ma già corso è il primo stadio / ordinato da palladio,

pavimento. defalcazióne, sf. il defalcare; defalco, detrazione - anche

in francia. boccardo, 2-836: il reddito di una nazione è, per conseguenza

di una nazione è, per conseguenza, il valore brutto di tutti i prodotti,

vol. IV Pag.113 - Da DEFALCO a DEFERENTE (32 risultati)

. (plur. -chi). il defalcare; detrazione, diminuzione, sottrazione;

né muovere, se non nel fabbricare il nuovo dazzaiuolo per l'anno futuro,

agumenti occorrenti. zeno, xxx-6-152: il numero è tremila cinquecento: / numero

un banco, e peggio ancora senza il diffalco di un quattrino di tara cotesti conti

perché le scriva e le proponga di dare il nome suo d'editore a un libretto

pagare di suo l'edizione, fatto il defalco delle copie che ella potesse spacciare

mezzo di suoi corrispondenti. -fare il defalco', fare la tara (su una

i-43: ma per grande che si faccia il diffalco... non possiamo.

fascisti. vittorini, 5-346: il grande grido che ha percorso il mondo

5-346: il grande grido che ha percorso il mondo comunista tra il marzo e il

che ha percorso il mondo comunista tra il marzo e il novembre del '56 avrebbe

il mondo comunista tra il marzo e il novembre del '56 avrebbe potuto essere,

della zappa è corta. essa defatica il colono, e lo defatica senza profitto

paoletti, 1-1-302: si crede che [il seme dell'orzo] defatighi e spossi

presa determinazione alcuna... ed essendo il consiglio non stracco, ma defaticato e

lunghezza posseva nascere qualche disordine, licenziomo il consiglio. galileo, 3-1-295: movimento

, agg. che tende a procrastinare il più possibile ed eventualmente a impedire che

trafficano e contrattano grani in maremma, il doverli tramandare per schiena,...

enol. purificare un liquido, mediante il processo di defecazione. tramater [s

, quando col sedere spinto indietro e il busto chino in avanti, come chi sta

). -defecazione del mosto: operazione il cui scopo è di eliminare dal mosto

2. fisiol. atto fisiologico con il quale l'organismo provvede all'espulsione delle

defenestrazione. defenestrazióne, sf. il buttare dalla finestra. -al figur

stampa del capo vuole che per forza il mondo creda essere stata la defenestrazione di

dotta, lat. tardo défénsa, per il classico difènsio -6nis 'difesa '.

, non ebbero * defensionale ', il quale è una recente e non bella

defensionali'; più schietto e più comune è il dire: 'testimoni a difesa'. panzini

ella fu donna. ottimo, iii-106: il moto di mercurio è quasi uguale a

, dotto, vaso deferente: attraverso il quale avviene il transito degli spermatozoi dai

vaso deferente: attraverso il quale avviene il transito degli spermatozoi dai testicoli alle vescichette

. cocchi, 1-35: perchè poi il dutto deferente è stretto e porta poco e

colle mani o con altro corpo deferente il conduttore dalla spinai midolla. = voce

vol. IV Pag.114 - Da DEFERENTECTOMIA a DEFIBRAZIONE (37 risultati)

umile, deferente, rispettoso, verso il superiore; quello aspro, superbo, arrogante

, ii-19: rientrò di lì a poco il commissario deferentissimo, strisciante addirittura.

deferre (v. deferire). il significato è dell'ottocento, deriv.

era cercato per servirla a monsignore, il quale intendeva riarmi con ciò un segno

. -arteria deferenziale: che segue il canale deferente fino all'epididimo.

all'epididimo. deferiménto, sm. il deferire; trasferimento, trasporto; consegna

nel caso di giuramento decisorio) o il giudice (nel caso di giuramento suppletorio

ii-15-231: la commissione ha creduto sia il caso di deferire la nomina di sette

a dimostrare per filo e per segno che il capo del governo avrebbe dovuto deferire il

il capo del governo avrebbe dovuto deferire il capo dell'esercito a un tribunale di

. 114 — -deferire il giuramento: farne il deferimento. codice

— -deferire il giuramento: farne il deferimento. codice civile, 2736:

deferimento. codice civile, 2736: il giuramento è di due specie: i°

consuetudine... di non preporre il primogenito nelle successioni de'feudi agli altri

deferivano. compagnoni, i-9: deferendosi il comando ad uno degli ottimati, o abusando

poi finalmente tiranno. guerrazzi, ii-120: il primato del valore sarà deferito alla lombardia

segneri, iv-591: ma come può [il vescovo] provvedervi, se non lo

gliel deferite?... so che il deferir tali scandali si appartiene anche a

ad altri. dovila, 118: il re con il consiglio della madre.

. dovila, 118: il re con il consiglio della madre... fingeva

algarotti, 2-313: pare almeno avere il caro deferito al gusto del secolo che cominciava

servi e gli infami, ordinarono che il giudice deferir dovesse alle loro testimonianze,

: dal senso originario di * portare verso il basso ', nell'uso giuridico '

deferiti al tribunale di guerra avesser dimostrato il difetto degli ordini che li scusava di

sì oppresso, / come mi preme il gran peso che m'ave / dato

folengo, ii-28: va loro appresso il loro simeone / che... /

intr. (defezióno). abbandonare il partito politico al quale si appartiene; disertare

medesimo. soffici, v-3-368: il tale o tal'altro reparto ha defezionato

o quel punto. pea, 7-150: il piccione innamorato qualche volta non guarisce,

una cartuccia senza defezionare la bandiera. il conte... non potè a

francese ha da défection fatto défectionner, sebbene il 'lessico 'gliene faccia dono »

verbo 'defezionare 'per dire 'abbandonare il partito a cui si appartiene ',

dalla corona, lui dovessi avere perso il potere succedere. algarotti, 3-78: [

era possibile. rovani, ii-644: il partito italiano puro ebbe inoltre a subire

1-17: s'egli è naturale [il flusso di sangue dalle orecchie] non si

iv-184: « cfr. del resto il modo latino deficere ab aliquo: abbandonare

modo latino deficere ab aliquo: abbandonare il partito di qualcuno ». defìbrare

vol. IV Pag.115 - Da DEFIBRINAZIONE a DEFILAMENTO (31 risultati)

.. s'incontrano due difetti: il mancato coordinamento della vita interiore, e la

assoluta era deficiente, ed hanno creato il purgatorio! b. croce,

invece adoperata per riempire, per esempio, il fabbisogno delle sacche e degli accerchiamenti in

assai più indegni. lancellotti, 1-238: il male non ha cagione efficiente, ma

cagione efficiente, ma deficiente, posciaché il male non è altro che privazione del bene

del bene. mamiani, 38: il finito e l'infinito, l'efficiente e

finito e l'infinito, l'efficiente e il deficiente ripugna che coincidano in una essenza

, lo sviluppo intellettuale non ha raggiunto il livello che è normale per gli altri

. b. croce, i-3-138: il poeta desta ammirazione; ma chi non sapesse

considerati quasi deficienti e si temeva per il loro avvenire. levi, 1-151:

loro avvenire. levi, 1-151: il capitano, suo fratello, e il loro

: il capitano, suo fratello, e il loro amico boccia, un giovanotto un

: « deficiente », e riattaccò il ricevitore. 5. che non

del liquido nervoso, e perciò ancora il moto ed il vigore uniforme del cuore

nervoso, e perciò ancora il moto ed il vigore uniforme del cuore, e la

con un bellissimo volto di donna, il quale dubbiosa la rende se uomo o

dubbiosa la rende se uomo o donna il soggetto in cui trovasi deve dichiarare,

. manzoni, 892: vedete se il criterio col quale ha resa manifesta la

a suo marito di esercitare con successo il grande apostolato religioso. de amicis,

deficienza piena di un signorile distacco incuteva il rispetto e, anziché diminuirla, ne

e, anziché diminuirla, ne affermava il dominio sulle compagne e sulle maestre.

mali della francia. guerrazzi, 4-501: il ministero ha dovuto serbare i rami di

quel tanto che è necessario a ricoprire il deficit. oriani, x-29-268:

deficit. oriani, x-29-268: il bilancio inglese ha un « deficit » di

cospicui in confronto ai bisogni, tanto che il deficit del comune si aggira sui duecento

deficit » agli antichi: dove prenderebbe il denaro? cicognani, 3-188: il

il denaro? cicognani, 3-188: il « deficit », invece di colmarsi,

, e per lo più / fra il danno e l'utile / è un su

fra sé: quand'ella toma 1 il re non avrà deficit di coma!

avrà deficit di coma! = è il lat. dèficit 'manca *, 3 »

: egli va. fa anticamera. prospetta il suo deficitario bilancio, dal lato finanziario

vol. IV Pag.116 - Da DEFILARE a DEFINIRE (47 risultati)

la guerra. bocchelli, ii-358: il campanile e la sua chiesetta sorgevano sopra

chiesetta sorgevano sopra un'altura che celava il paese alla vista del nemico, e

meglio altre corriere, facciamo su tutto il rosario dei paesi. 4.

alla loro greggia, guardano indifferenti il defilare delle schiere. arila, 145:

defilate, arrivammo in pochissimo tempo dove il nostro aiuto era richiesto. baldini,

branda a branda... o sotto il ciglio di una rupe defilati al tiro

camminamento defilato di via donizetti, per il pertugio di via bellini, dopo aver strisciato

spirito, una vanità sale a scomporre il carattere femminile, suscitandovi una male definibile

essere definito. tocci, 2-9: il detto fin qui pruova, che si possa

defìnibilità, sf. l'essere definibile, il poter essere definito. pavese,

-p. non spiega se intende naturalisticamente il contenuto o l'atteggiamento stilistico. definiménto

cose, per la chiesa, secondo il definimento de'secoli, il quale fece

chiesa, secondo il definimento de'secoli, il quale fece dio in iesù cristo nostro

all'idea ch'egli ha dell'oggetto anche il giudicio che non esistono * altri molti

esistono * altri molti 'simili o definirne il numero, o non limitarlo ad alcun

un concetto con elementi adeguati a rappresentarne il contenuto; spiegare la natura di una

tenere nimistà al corpo e combattere contra il ventre. leone ebreo, 8:

ventre. leone ebreo, 8: il filosofo ha diffinito il buono esser quello

ebreo, 8: il filosofo ha diffinito il buono esser quello che ciascuno desidera;

quello che ciascuno desidera; poi che il conoscimento è de le cose che hanno

. trissino, i-51: [dante] il parlar volgare diffinisce essere quello, che

permettono. malvezzi, iv-263: definisce il filosofo la temerità per un fatto senza

, 1-1214: opera- tragedia sarebbe dunque il vocabolo che più esattamente verrebbe a definire

si può veramente definire una guerra illustre contro il tempo. d'azeglio, 1-147:

in ispecie, lo stato politico, il despotismo nuovo, potè definirsi: napoleone

e in ogni parte. -render chiaro il significato (di un vocabolo, di

tal genere, che è più facile il sentirli che il definirli con parole. foscolo

che è più facile il sentirli che il definirli con parole. foscolo, xvii-

machiavelli] null'altro sapeva 10 che il semplice nome, oscurato e trasfigurato da quei

sapendo veramente come dire, come definire il suo interlocutore, non fece che gonfiar le

come la pomice » l'aveva definita il professore d'italiano -una definizione non

un mondo organico di figurazioni e di idee il suo è un clima di umori variabili

modi diffi- niscono che si può te il campo guemire. g. villani, 12-49

a ferrara, e là si diffinì il detto accordo per sessantacinquemila fiorini d'oro

oro. bibbia volgar., ix-436: il figliuolo dell'uomo va, secondo ch'

ma guai a quello uomo, per il quale io sarò tradito. boccaccio, iii-1-122

i-285: che cosa quello sia [il peccato originale], essendo tante differenze

per diffinir di questo morbo strano / il vero nome di sì gran momento.

testo samaritano preferendolo all'ebraico nel definir il tempo della seconda età, cioè dopo

tempo della seconda età, cioè dopo il diluvio alla chiamata d'àbramo. p.

it., ii-142: definì [il concilio] tutte le quistioni di domma

della coscienza individuale. fogazzaro, 1-167: il senso della infallibilità non è che il

il senso della infallibilità non è che il papa... possa definire un

13-133: nel sinodo di verona [il papa] ha esaminato, specificato,

su materia di fede, e definendo il nome e il carattere di tutti e

di fede, e definendo il nome e il carattere di tutti e d'ognuno,

ognuno, fra cotesti errori ereticali, determinandone il grado, la pravità, l'estensione

vol. IV Pag.117 - Da DEFINITAMENTE a DEFINITO (34 risultati)

possa mandare in lungo la guerra, che il valore di un capitano, che la

giudicio. passavanti, io7: come il giudice la quistione, la quale egli non

investiga e esamina; così dee fare il prete confessore. rinaldo degli albizzi, i-49

commecteranno la cosa nel ministro generale, il quale con tre o quattro di questi altri

. bentivoglio, 4-966: molto meglio sarebbe il definire tutte le differenze con una nuova

nievo, 1-343: definito quel negozio, il mercatante se ne andò. faldella,

data a pompeo la potestà d'accordare il diritto della cittadinanza. balbo, i-22

un collegio di giureconsulti forestieri che ha il nome di rota, e che giudica

tornati che furon tutti al palazzotto, il griso rese conto, e fissò definitivamente

griso rese conto, e fissò definitivamente il disegno dell'impresa; assegnò le parti,

diede istruzioni. verga, 4-157: il notaro si volse di qua e di

, come cercasse per terra, si calcò il cappello in capo definitivamente, e volse

era certo su di lui che poteva aprirsi il suo avvenire. 2. teol

della diffinizione al suo diffinito, cioè il collegamento e parentela che ha alcuna parte d'

rispose. stradar ola, 6-4: il vicario, che era prudente e savio,

. nievo, 2-135: ricevetti invece il malaugurato ordine di dar una passata di

, diffinitiva. lo aveva canzonato troppo il patriarca; e il cavaliere, assai longanime

aveva canzonato troppo il patriarca; e il cavaliere, assai longanime e paziente,

filosofico può mai chiudere in sé tutto il filosofabile: nessun sistema filosofico è definitivo,

tima, che costituirà nella definitiva raccolta il tomo primo, vorrebbe essere, per

, vorrebbe essere, per così dire, il viaggiatore di commercio che reca in giro

viaggiatore di commercio che reca in giro il campionario della sua ditta. serra,

,... e ad insegnare il vero sapere e la cognizione di noi stessi

impressione che mi sia un pò stretto [il « tait »] • -

, provvedimento dell'autorità amministrativa, contro il quale non è ammesso ricorso in via

voce). tocci, 2-9: il detto fin qui pruova che si possa nel

dal perfetto non si torna indietro. il definitivo non si riscompone in provvisorio.

provvisorio? sempre meglio che nulla. il definitivo non è di questo mondo. serra

metafore ammettere ne le definizioni a denotare il genere de la cosa definita. torricelli

dell'intelletto. monti, iv-409: anche il grande oriani si fa socio alla nostra

. pascoli, i-414: cessate di ritenere il cristianesimo come una non mai definita e

passato e troppo indefinibile nel futuro, il suo credo ateo ed anarchico di solidarista

: un mutamento lo volevano tutti, ma il concetto di quello che si voleva non

danno all'artista uno scopo che impedisce il lavorio a vuoto dell'ingegno.

vol. IV Pag.118 - Da DEFINITORE a DEFISSO (30 risultati)

provare l'immortalità delle nostre anime, il ricorrere a farle di natura diversa e sostanza

definitivo. masuccio, 411: per il che la matre de l'arabo cavaliere,

lassare cosa a fare, per avere il suo unico e caro figliuolo.

antichi diffinitori lasciata, nulla altro essere il buono amore che di bellezza disio. straparola

de'gran contratti / tra le mani il deposito sequestra. d. bartoli,

: i savii antichi, avendo a costituire il lor dio termine diffinitóre e arbitro de'

ne tolsero ogni interesse possibile a stravolgerne il giudicio. di brente, conc.,

roghi e sibila come fionda di piombo il sillogismo del definitore teologo. b. croce

. b. croce, i-3-105: il tormento dell'indagine platonica si rinnova presso

parole definitrici. 2. eccles. il religioso che ricopre le funzioni di consigliere

commessione mia insino che non si fanno il generale e i difinitori. d

nei comuni medievali dell'italia centrale, il magistrato al quale spettava di risolvere sommariamente

definigióne, diffrazióne), sf. il definire; determinazione esatta di un concetto

, fatta con elementi adeguati a rappresentarne il contenuto; spiegazione breve e precisa del

come appresso noi s'intende, pone il detto dottore messer bartolo la vera diffinizione,

teolaghi e secondo la verità manifesta, il finire della nostra vita e separarsi l'

sapere le misure del tempo, sì come il termine e diffinizione di filosofia. lorenzo

mente, che ogni buona diffinizione debbe avere il genere e la differenzia, cioè in

dell'oggetto che si vuol definire, il quale concetto venga ristretto dalla differenza che

v.]: la difinizione segna il genere prossimo e la differenza specifica.

si stasse a vedere che progresso faceva il concilio nelle definizioni dei dogmi e nella

, i-328: egli mi rispondeva il contrario: e così in lunga quistione

avviso che in nessuna parte d'italia il cielo si mostrerà sì sereno come a

prendere una definizione, che sorpassava anche il suo amor proprio abituale. serra,

abituale. serra, iii-260: per tutto il mese scorso non t'ho scritto per

mediocre impedimento alla definizione del trattato recava il capitolo della celebrazione dei riti cattolici.

). onardo, 7-i-116: il quarto, che è d, sia otto

, le quali, per definizione, sono il correggibile e in effetto le più vengono

per sentire come possa suonare offesa per il passato più passato, per il passato remoto

offesa per il passato più passato, per il passato remoto, un attaccamento eccessivo al

vol. IV Pag.119 - Da DEFLAGRANTE a DEFLORATO (22 risultati)

climi che hanno forti escursioni termiche fra il giorno e la notte: a causa

moneta e ribasso dei prezzi (ed è il contrario di inflazione: si ha la

panzini, iv-184: 'deflazione'. il contrario di 'inflazione '. ma se

, propriamente 'sgonfiamento ', attraverso il fr. déflation, più recente della

flegma o flemma * umore acqueo '. il d'alberti registra la forma deflemmare.

= deriv. da deflegmare. il d'alberti registrala forma deflemmazione.

deflemmazione. deflessióne, sf. il deflettere, il deviare. -per lo

deflessióne, sf. il deflettere, il deviare. -per lo più al figur

più al figur.: l'allontanarsi, il recedere da un'opinione, da una

vero in un certo istante, nel quale il giroscopio non ha ancora raggiunto l'orientazione

, 3-1-275: altre onde, facendo andare il vascello alla banda, piegano l'albero

, senza deflettere lo sguardo né mutare il tono della voce ». 2

una seconda valvola che pone in comunicazione il condotto col cilindro di un motore a

e ha lo scopo di permettere che il cilindro funzioni, in fase opportuna,

ciascuna delle alette che sono disposte lungo il bordo di uscita di un'ala per deviare

*, spogliato o privato di tutto il principio infiammabile. tramater [s. v

pneumatici. linati, 19-73: e dove il giovane volta, d'accordo col fido

d'accordo col fido gattoni, sparava il suo fucile a vento, o

sepoltura / di eterno gemmeo ghiaccio invano il sole / tentò di deflorarla / con

quanto belle si scelgano, hanno sempre il peso delle pietrerie false in confronto al

, lat. eccles. déflóràre * cogliere il fiore '(per lo più in

lo più in senso figurato: * togliere il fiore della verginità '), deriv

vol. IV Pag.120 - Da DEFLORATORE a DEFORMARE (47 risultati)

c. gozzi, i-71: il clima di quelle provincie [dalmate]

che conobbero essere impossibile in que'paesi il frenare la furia della libidine, hanno

la parte più perfetta, più pura; il fiore. tassoni, vii-98:

la corporea con intensione grandissima, percioché il corpo sumministra la più purgata e perfetta

scelta 'e 'l'atto di togliere il fiore della verginità '; cfr. fr

xiv). defluènza, sf. il defluire, lo scorrere di acque,

defluisco, defluisci). scorrere verso il basso (le acque, un corso d'

gli agguati / ignare le fanciulle godevano il diletto / salùbre, con la forza de

forza de le braccia vincendo / taluna il corso, e tal altra porgendo il petto

taluna il corso, e tal altra porgendo il petto / inerte a 'l defluire,

, e tal altra sorgendo / a mezzo il ventre, bronzea, in sua fiera

2. fig. trascorrere, passare (il tempo). stuparich, i-155:

ora lo spettacolo è veramente finito, il pubblico defluisce come vuole dal teatro che è

, che scende; che pende verso il basso. d'annunzio, i-831:

idem, iii-2-366: tagliò col torace il primo flutto, / e il secondo

col torace il primo flutto, / e il secondo varcò d'un salto, e

d'un salto, e con tra / il terzo ch'era enorme si rizzò /

ceruleo / e della schiuma, come il rivai dèfluo. = voce dotta,

deflusso, sm. lo scorrere verso il basso di acque (e di altri

l'acqua impedendone la dispersione e regolandone il deflusso. -figur. stuparich

2. in idrografia, il volume d'acqua che attraversa la sezione

, ecc. cattaneo, iii-1-274: il cercare alla popolazione un continuo deflusso su

cena. 4. figur. il trascorrere del tempo, degli eventi,

in certo rovello interno a voler risalire il deflusso delle significazioni e delle cause.

la natura universale... è tutto il corpo celeste, anzi i flussi o

. deflùvio, sm. letter. il defluire, lo scorrere delle acque;

la sentina, sperò che garcia avesse il rifugio in un angolo lontano dai defluvi

deriv. da defluire * scorrere verso il basso '. defogliare, tr

da defogliare: voce già registrata presso il d'alberti. deformàbile, agg

e. gadda, 2-77: cade, il maglio peso, addosso la compattezza del

pasta a furia di rovinarle giù sopra il collo di momento in momento te la

lunga in un albero, o ne sbozza il fucinato d'un pignone. =

tutti gli stenti che deformano e induriscono il corpo, l'anima e l'intelligenza.

d'ela- gabalo... dopo il gran danno patito dal fulmine, che

^ violenta / convulsione a lui deformi il volto, / e lo affoghi aspra

membra, / freddo pallore gli defforma il viso. leopardi, iii-67: la

presente danno scandolo alla chiesa e deformano il suo stato. pallavicino, 7-206:

regni la sensualità, e qual deformolla il peccato, rendendola simile ai bruti.

algarotti, 2-276: peccato ha contro virgilio il caro,... il carattere

virgilio il caro,... il carattere in somma del tutto deformandone collo

; unica norma / sempre essere stato il core al compor mio, / cui mai

non deforma. torti, xix-4-883: il suo gusto arido e bizzarro del genio

lo sciampagna deforma i bicchieri di schiuma, il servo entra a parlare della missione di

in parte diverso; turbare l'animo, il volto; perturbare (la vista,

genere); modificare, trasformare il carattere di una persona. zeno,

coteste parti, avrò caro di vedere il timocrate del sig. salvi, il cui

vedere il timocrate del sig. salvi, il cui papirio è stato recitato quest'anno

vol. IV Pag.121 - Da DEFORMATA a DEFORMAZIONE (44 risultati)

ombra di tristezza pareva gli avesse deformato il volto. bratteati, ii-134: il barone

deformato il volto. bratteati, ii-134: il barone sedeva vicino al letto del figlio

del figlio, ignorando che, da quando il figlio aveva l'uso della ragione sino

schiacciato col suo peso fino a deformarne il gusto della vita e il pensiero. moravia

a deformarne il gusto della vita e il pensiero. moravia, iv-93: un principio

4. figur. tradire il pensiero, l'opera altrui, esporlo

sbagliato. carducci, iii-6-82: dove il redattore della * cr. matr. *

che avea dinanzi agli occhi, deforma il racconto per modo che questo manca al suo

che questo manca al suo fine, il redattore del quattrocento e l'amplificatore d'

nel suo vero accento, che è il nostro, sembri alla fine più bella e

strane inflessioni di voce. credono pronunciare il nome della stazione nella maniera più chiara

volte quest'arte del dire ha deformato il sentire. moravia, ix-251: voglio riferire

dire: spostarne gli elementi, modificarne il ritmo. comisso, 12-162: il

il ritmo. comisso, 12-162: il corpo umano, questa meravigliosa armonia vuole

quel nuovo peso / giù tratta, piega il tenero suo collo, / e tutta

carne e fortemente soffiava, onde tutto il misero agnellino si deformava gonfiando. pirandello

della signora giselda. gozzano, 459: il loro turbamento cresceva di continuo, come

dei poveri contadini che s'inchinano per il grano. e tu devi essere dritta

cerchio un'immagine ride. / accosto il volto a evanescenti labbri: / si

a evanescenti labbri: / si deforma il passato, si fa vecchio, / appartiene

trecento e del quattrocento italiano, dove il poeta adorante tenta invano di contrapporre a

a cristo qualunque altra potenza; e il nemico di cristo gli si deforma nei

tremava sotto la sferza del vento, il paesaggio esteriore e gli oggetti interni si deformavano

un arco) si dispone quando il solido si deforma. = femm

quella deformata enfiatura di gote, mentre sonava il flauto, lo franse. m

m. c. bentivoglio, 5-872: il viso e 'l petto deformati,

sangue, / e fatto è il corpo suo tutta una piaga. angiolini,

irriconosci bili, si ritrovarono il giorno appresso nelle cantine. pi

di ombre deformate gigantesche che dondolavano il capo. moravia, ii-168: il rosso

il capo. moravia, ii-168: il rosso viso lentigginoso de formato

anche una regione); corrotto (il testo di un'opera letteraria).

e non fiorentino. algarotti, 2-359: il quarto appunto è il libro [dell'

, 2-359: il quarto appunto è il libro [dell'eneide] che è stato

libro [dell'eneide] che è stato il più sovente tradotto, e per conseguente

maestoso, bello, e fa conoscere il talento sublime del bonarotti; siccome eccita

s. stefano, 1-171: il cavaliere che mascherato, tinto, larvato

effìmera sapienza. manzini, 8-43: il babbo rimase, privo di consensi,

immagine deformatrice. pavese, 8-93: il sentimentale (= deformatore di valori)

deformare. deformazióne, sf. il deformare; modificazione, alterazione della forma

viene reso deforme); deturpamento; il divenire deforme, deformità.

intristiti dopo che non vi era più il barone che li fotografava, intristiti fino

de'fulmini poco discreti fanno fede che il demonio insidia al gregge di cristo anco

b. croce, iii-26-372: ora il tentativo dell'arte inesperta di seguire i

: paulo giovio... disse esser il concilio ridotto per medicare una piaga grande

vol. IV Pag.122 - Da DEFORME a DEFORME (43 risultati)

stata eseguita la fotografia, aveva causato il mio errore. 3. nell'

, i-24: van der goes, il solo fiammingo che abbia gusti e tormenti

tormenti spirituali di primitivo e che sogni il cielo, artista dalle deformazioni vigorose ed

). -lavoro di deformazione: è il lavoro prodotto da un insieme di forze

particolare riferimento all'aspetto di chi ha il corpo o parte di esso deturpato da gravi

con volto deformissimo. boccaccio, iii-4-56: il quale, ancor che la fortuna ria

; / era brutta e deforme in tutto il resto; / ma nascondea queste fattezze

e sotto quello, / attosicato avea sempre il coltello. guicciardini, i-205: [

coltello. guicciardini, i-205: [il morbo] privò della vita molti uomini

d'eumede banditor famoso, / deforme il volto, ma veloce il piede, /

, / deforme il volto, ma veloce il piede, / e fra cinque sirocchie

-monsignore; ma io no! -rispose pronto il vecchio, indignato, percotendosi il petto

pronto il vecchio, indignato, percotendosi il petto cavo con la mano deforme,

parea che 'l suo deforme fianco / vivendo il suo disnor tenesse vivo. c.

c. gozzi, 4-55: urla mette il cocchiere e la scuriada / sempre ha

spolverini, xxx-1-112: e al suol [il germe del riso] disteso e fiacco

rotte / case, ove i parti il pipistrello asconde, / come sinistra face /

vóti palagi atra s'aggiri, / corre il baglior della funerea lava, / che

chiama urbanesimo. moravia, iv-218: il freddo sole di febbraio illuminava le loro facce

g. bentivoglio, 4-657: coperto il terreno di deformi cadaveri. foscolo,

prati, ii-40: e d'amilcare il teschio deforme / sulle punte dei ferri confitto

ferri confitto / paga a tutta sicilia il delitto / dell'ingiuria e del nome

quei cadaveri deformi, e avran risentito il contatto di quelle membra agghiacciate e floscie

di quelle membra agghiacciate e floscie, il rumore di quelle teste cadenti pesantemente sul

: qual fero accidente / fa sì deforme il tuo volto sereno? -letter

alfieri, 74: pregno di neve gelida il deforme / vorticoso àer bigio forte stride

àer bigio forte stride; / ma il tristo fiato, ch'ogni fiore uccide

per ischemo da tutti era chiamato cimone, il che nella lor lingua sonava quanto nella

(l'animo, i costumi, il comportamento di una persona). francesco

non è creduta pura, / senza il gran blasmo che di ciò riceve. livio

del- l'uom! difforme / tu il mondo festi, ond'ei non par più

, iii-2-227: o nutrice, e il mio cor teme che un male / ti

l'angoscia, / unghiuta; ed il tedio, deforme. bocchelli, 1-iii-260:

certo stimava altramente, e credeva che il sig. simplicio dissimulasse questa esposizione di

esposizione di testo, per non gravare il maestro e i suoi condiscepoli di una

debito e uso della poesia si è il soccorrere alla natura con migliorarla o correggerla

. pallavicino, 7-355: ma ove il proviamo [il pentimento] acuto,

7-355: ma ove il proviamo [il pentimento] acuto, robusto, grande

, ci strigne, ci occupa tutto il cuore, che ci fa vergognar di noi

in campagna, di primavera, dopo il desinare, al margine d'un laghetto

sola seco, baciò avidamente con occhi inebriati il marito: e quell'imagine, che

un popolo che spera / veder cessato il disonesto oltraggio / del deforme servaggio.

carducci, ii-7-304: e come hai avuto il coraggio di abbandonarmi così a lungo,

vol. IV Pag.123 - Da DEFORMEMENTE a DEFORMITÀ (45 risultati)

. muratori, 5-i-86: consiste dunque il buon gusto nel conoscere, distinguere e

gusto nel conoscere, distinguere e assaporare il bello poetico, cioè nel saper giudicare in

, capovolte, senza communicazione reciproca è il mostro dipinto da orazio; e per

proporzione naturale; ciò che è difettoso; il brutto. d. bar ioli

d. bar ioli, 9-32-40: il deforme è da torsi di veduta col

col bello. muratori, 5-i-79: il giudicar dunque ben regolatamente che si fa

che si fa del nostro intelletto, e il conoscere il buono dal cattivo, il

del nostro intelletto, e il conoscere il buono dal cattivo, il bello dal deforme

il conoscere il buono dal cattivo, il bello dal deforme, suol chiamarsi buon

cesarotti, i-347: l'abitudine rintuzza il senso, non meno del bello, che

bello, che del deforme. quindi il nuovo anche men bello, o talor anche

trova combinabile colla temperanza e semplicità; il vizioso, il deforme, che mena

colla temperanza e semplicità; il vizioso, il deforme, che mena alla dissoluzione de'

arte si trova solo l'informe e il deforme. bartolini, 1-106: è l'

cominciava ad avere nozione della lotta contro il tempo, e quindi della lotta contro la

e la fine. e quindi contro il brutto, il deforme, il guasto.

fine. e quindi contro il brutto, il deforme, il guasto. = voce

quindi contro il brutto, il deforme, il guasto. = voce dotta, lat

egli a ciascuno di essi profondissimamente radere il capo, come a tanti schiavi, e

; bruttezza repellente. -anche: il difetto stesso che deturpa l'aspetto

persona. sacchetti, 9-5: il quale messer giovanni... non considerando

leone ebreo, 318: la deformità è il proprio del corpo e la bellezza è

gengìe mostruosamente, e poco appresso tutto il viso e il capo con tanta deformità

e poco appresso tutto il viso e il capo con tanta deformità, che è

capelli e naso. baretti, 1-238: il taglio della cornea... è

le arti debbono persuadere e far credere che il finto sia reale, e l'incredibile

ripugnante. gemelli careri, 1-ii-333: il più penoso ornamento mi parve quello del

, ower deformità, / cioè far contra il ben da dio ordinato. carani,

arti letterarie dev'essere e di rianimare il sentimento e l'uso delle passioni, e

contorto uno stelo ignoto ed inutile contro il cielo di dolore, l'esile fustolo

né in questi tempi era riputata deformità il vedersi, che chi era vescovo di napoli

altra parte, e non sofferse loro il cuore di vedersi quella doglia.

e grandezza. castiglione, 261: il loco adunque e quasi il fonte onde

261: il loco adunque e quasi il fonte onde nascono i ridiculi consiste in una

ridicola, più rilevante delle medesime secondo il grado e la qualità loro. colletta,

e scultori. manzoni, 980: il sentimento pubblico, eccitato dalla nova vita

per la sua parte, a procurarne il rimedio. carducci, ui-24-328: dalla monotona

altro che la cassa, o se il braccio aveva sete: nelle quali deformità

in cielo, togliendo la luna e il sole; nell'aria, togliendone i

ec.; la stessa, dice il poeta, anzi maggiore avverrebbe nel mondo

iudizio, renderlo. muratori, 5-i-86: il non ben giudicare della bellezza o deformità

cuffia, e simili altre deformità sono il primo cibo, anzi veleno di que'cervellini

deformità nella linea del proietto, facendo il principio della parabola meno inclinato e curvo

al principio di questo secolo, cioè circa il 1802: il tesoro pubblico non finiva

questo secolo, cioè circa il 1802: il tesoro pubblico non finiva di emettere somme

vol. IV Pag.124 - Da DEFOSFORAZIONE a DEFUNTO (35 risultati)

popolazione, dove niun pensiero si mette il governo perché i poveri ragazzi e ragazze

.). defraudaménto, sm. il defraudare; frode, inganno.

privare, togliere (ma implica sempre il senso di una sottrazione alle legittime aspettazioni

l'anima affamata, e non crucciarai il povero nella necessitade sua. albertano volgar.

/ che li son padre, quando il fato e giove / nèl privilegia.

luoghi natii. sarpi, ii-431: il cardinal varmiense, se ben con buon

-in queste imprese vi ho anch'io il mio diritto. costui mi defrauda.

togliere, rubar con frode '; ma il primo si fa più apertamente; il

il primo si fa più apertamente; il secondo suppone un'astuzia più nascosta.

operaio delle sudate mercedi; si 'froda'il socio d'una quantità di denari o di

. verga, i-19: ai primi albori il castaido era venuto a spalancare l'uscio

i pigri, giacché non è giusto defraudare il padrone di un minuto della giornata lunga

giornata lunga dieci ore che egli paga il suo bravo 'tari'. de roberto, 543

bravo 'tari'. de roberto, 543: il principe... si lagnava d'

vana la speranza, l'attesa, il desiderio. bibbia volgar., v-620

bene mi dispiace della oppenione che tiene il reverendissimo farnese del caso mio: non

: quaggiù tutto disordina e confonde / il caso cieco, e con occulto inganno

speranze, e onori spesso de'suoi comandi il suo umilissimo servitore e ammiratore vero.

conc., ii-130: accennerò nondimeno il fondo principale dell'azione e de'caratteri

. marino, vii-84: io tengo il primo luogo (dice la scultura)

non era però onesto, né libero il defraudarlo. = voce dotta,

che temere,... e levato il romore come defraudati de le lor paghe

. pallavicino, i-437: stendevasi poscia il papa in rammaricarsi che... si

sono proposto, e d'impedire che il lettore rimanga defraudato nella idea che può

alberti. defraudazióne, sf. il defraudare, l'essere defraudato; frode

palladio volgar., 11-18: il defrito si dice quasi a defervendo,

si dice quasi a defervendo, quando il mosto ha avuto nella caldaia un grosso

tanaglia, 1-1424: si metta [il vino] in quella subito a bollire,

della valle, 2-i-127: volsi anche il cavallo turco e guer- nito alla lor

per lo più nelle forme con il part. pass, e l'aus.

, / che s'elle son disperse, il cor mi dice, / venus pregando

defunta. ariosto, 7-41: e così il fior de li begli anni suoi /

cavallier, per dover poi / perdere il corpo e l'anima in un punto;

l'uom del sepulcro e in vita il serba, / gli saria stato o tronco

sono », perché hanno defunto / il loro ufficio provvisorio sulla terra. =

vol. IV Pag.125 - Da DEFUNZIONE a DEGENERARE (29 risultati)

gionse a quel ponto / che rugiero ebbe il colpo smisurato; / balordito era e

l'erede vien ad esser un legato, il quale nell'eredità rappresenta il padre di

legato, il quale nell'eredità rappresenta il padre di famiglia difonto. goldoni,

difonto. goldoni, iii-338: il vostro buon padrone vi ama, non meno

: santo... e salutifero è il pensiero a pregare per li defunti,

. guicciardini, iv-67: aveva [il papa] sparso per tutto il mondo,

aveva [il papa] sparso per tutto il mondo, senza distinzione di tempi e

un defunto s'awivàro, / toccando il corpo suo di vita privo. sarpi

i-84: se avveniva che altri pronunziasse il nome della defunta, subito, quasi per

rintocchi che commemorano i defunti dileguano verso il sole che tramonta. e. cecchi

fiumana d'ombre, / sono esse il grano che ci scoppia in sogno,

avendo già dimostrato qual sorte d'imitazione il dialogo contenga..., quali vantaggi

ché non avendo avuto occasione di celebrarne il battesimo, dé meno poteva lamentarne i

mondo defunto. carducci, iii-7-39: il compianto che un tro- vator provenzale scioglierà

nato in italia sarà ad un tempo il canto di requie a una generazione di

. marradi, vi- 1070: fra il candore de'colli algidi in tondo / bian-

, 1-668: ella piange da ieri il suo defunto / amore. idem,

l'aria fluttua e s'accende / quasi il fantasma d'un aprii defunto. borgese

ignoti. g. raimondi, 3-250: il dannunzianesimo, pure defunto, rimescola ancora

dopo la defunzione di ca- racalla, il santo battesimo gli pareva lavacro sufficiente.

). degeneraménto, sm. il degenerare; deviamento, mutamento in peggio

. varchi, 18-2-92: era generale il signor don ferrante gonzaga, fratello del

mia eredità e d'ogni mia successione il medesimo marzio, dichiarato e nominato di

] non mancar di quanto vive sotto il cielo, fuorché l'uccel proprio del

perché non sempre si ha calore oppure il calore è fittizio. carducci, iii-18-13

chierici d'ogni sorta fu per tutto il secolo decimottavo strabocchevole tanto, quanto,

al figur. carducci, iii-17-190: il parentado vaticinato dalla epopea tra le

i-54: i filamenti di quell'erba [il lino] sono più lunghi, più

lino; ma va ogni anno degenerando il seme, cosicché al quinto anno ha

vol. IV Pag.126 - Da DEGENERATIVO a DEGENERATO (31 risultati)

-uscì pieretto. il padre si voltò alla cascina in basso,

): mitridanes, nobile uomo fu il tuo padre, dal quale tu non

tutti. masuccio, 414: cognobbe il vertuosissimo e illustrissimo re, la intera

60: come dipoi si cominciò a fare il principe per successione, e non per

loro non appartenga. carducci, iii-n-315: il presente annebbiavasi, titubava la fede e

-scherz. cieco, 12-24: il pastor ch'era villan naturale, / per

non degenerar da sua natura, / alzò il schidon con tutto l'animale. anguillara

l'animale. anguillara, 11-109: il pronto dir, le man rapaci e

della corona, che resa a tutto il regno intollerabile, era universalmente da ciascun

avevano ancora degenerato al punto da proscrivere il * cervelaa 'dal risotto. imbriani,

risata... e sorrise anche il maestro, ma presto si rifece serio

si rifece serio, perché non degenerasse il suo ridere. 4. trasformarsi,

g. bentivoglio, 4-151: degenera il terrore de'popoli bene spesso in disperazione

, ii-246: che fai regina? / il periglio s'avanza. a poco a

armonia. carducci, iii-7-157: questo [il movimento religioso], aduggiato dalla triste

d'interessi. brancoli, ii-275: il viso di edmondo parve ispessirsi come se

al figur. equicola, 402: il suo giogo è leggiero: è l'uomo

sorriso. napoli signorelli, xix-4-605: il teatro che vuol considerarsi come uno de'

in fìstola. foscolo, xv-268: il viaggio, che pel riattamento delle strade durò

delle strade durò quasi 2 ore, il sole, la veglia m'hanno irritata la

per tre giorni non lasciò un momento il suo capezzale, gli fece da infermiera

hanno degenerato quel dolce bighellonare ch'era il viaggio stendhaliano in un'affannosa corsa alla

, iii-39: lei ha davanti a sé il « delinquente congenito; l'uomo epilettiforme

stesso gravi anomalie e asimmetrie somatiche, il suo albero genealogico deve annoverare individui colpiti

'degenere'vi ha questa differenza, che il primo suppone la degenerazione compiuta, l'

. landolfi, 8-73: 10 rammento il rampollo degenerato di un'antica famiglia,

pea, 7-210: si comporta per il meglio, senza tentennamenti degenerati: peccatori

peccatori sì, ma umani: fatto il male, riparare con la penitenza.

penitenza. piovene, 5-128: perfino durante il fascismo il premio bergamo ospitò la nostra

, 5-128: perfino durante il fascismo il premio bergamo ospitò la nostra pittura di punta

mia salute sarebbe perfetta; ché mai il minimo dolor di capo, mai la più

vol. IV Pag.127 - Da DEGENERAZIONE a DEGLUTIRE (32 risultati)

ignorarono la giustizia della pietà, altri immolarono il corpo all'anima, altri ancora s'

furono degenerati. pea, 3-143: il nonno epilettico premia il nepote degenerato. palazzeschi

, 3-143: il nonno epilettico premia il nepote degenerato. palazzeschi, 7-165:

quest'aria stralunata della visitatrice, piuttosto che il timore, ispirava a maria luisa un'

quel viso. degenerazióne, sf. il degenerare, l'essere degenerato; passaggio

in cui essi si avvezzarono a fare il contrario di ciò che dicevano, in cui

che dicevano, in cui diventò sistema il corteggiare, il ricorrere a vie oblique.

in cui diventò sistema il corteggiare, il ricorrere a vie oblique. fogazzaro,

le tende e la selva erano evidentemente il modello di sì ardite fabbriche, e dall'

, non dal gotico, ossia tedesco, il quale fu degenerazione incominciata a costantinopoli e

pecchio, cono., ii-485: il preferire le cose straniere alle proprie è piuttosto

le cose straniere alle proprie è piuttosto il sintomo della sociale degenerazione che il calcolo

piuttosto il sintomo della sociale degenerazione che il calcolo dell'economia. de sanctis,

, iii-18-252: la poesia arcadica fu il solo legittimo frutto d'arte che il cattolicismo

il solo legittimo frutto d'arte che il cattolicismo romano nella degenerazione o trasformazione gesuitica

; decadenza. berchet, 109: il tanto raro e tanto famoso « roman-

felice. de sanctis, 7-46: il passaggio dal manzoni al grossi sembra un

narsi, come della sua greggia il posare? serao, i-659: negli

denaturato in una sostanza anormale (se il protoplasma risulta intorbidato da granuli, si

colonie prese molti vizi esotici, e il germe di una malattia tormentosissima ed

govoni, 2-205: uccelli senza spettro il giorno intero / gracchian contro i degeneri

non riscattava la volgarità dell'animo, il vuoto della mente. soffici, v2-

capitale che si trattava di far fruttare il più che fosse possibile al momento buono

ruggiero? / non sei degno di fargli il cameriero. 3. deteriorato,

. fioretti, 1-3-55: si dee accusare il principio di sì gran guerra, come

palagi, l'ozio, i carnovali e il sonno. 5. medie.

un grande amore. palazzeschi, i-631: il degente rimasto teso e impassibile alla richiesta

dell'altro ha una contrazione di tutto il corpo. bocchelli, 1-iii-1: voi poi

. e. gadda, 6-342: il degente, così risecco, appariva maturo per

amica. -la spesa occorrente per il ricovero in casa di cura.

di cura. cassola, 4-304: il giorno seguente portarono la zia a livorno

deglutisco, deglutisci). far passare il bolo alimentare

vol. IV Pag.128 - Da DEGLUTITO a DEGNARE (41 risultati)

o il sorso di liquido dalla bocca allo stomaco;

mi trasformi tutto in lui e gusti il mio salvatore. straparla, 3-4:

qualche parola. pirandello, 8-1047: il collo pareva uscisse, penosamente inarcato,

, 13-172: non gli possono dare il sacramento della comunione perché non deglutisce più

chiudeva la gola. moravia, ii-48: il rospo si mise ad annaspare con le

. papini, 6-265: egli deglutisce il principio di una domanda italiana, io

dell'incasso. deglutizióne, sf. il deglutire, finghiottire; l'atto

; l'atto fisiologico con cui il bolo alimentare o il sorso di

atto fisiologico con cui il bolo alimentare o il sorso di liquido viene sospinto dalla

tivano a fatica, allungando il collo e tirando su il mento,

fatica, allungando il collo e tirando su il mento, come se a ogni

prende vescovado non degniamente, fa contro il sancto spirito. fra giordano, 5-147:

colui fa degnamente penitenza, che piagne il suo peccato, con legittima satisfa- zione

le deità medesime? vico, 136: il signor regente sentissi così commuovere che,

segno degnamente mescolato e di compassione inverso il reo e di disdegno contro l'attore.

1-202: cominciò tantosto a tempestare contro il marito, che con quegli attacchi scomponeva

vostri, a modo mio, mi riserbo il diritto. alvaro, 11-96: la

/ l'abate, che ancor batti il sagrestano; / ma degnamente ne sarai punito

lao- coonte / di sua temerità pagato il fio. tasso, n-iii-1000: l'

gli altri o degnamente o indegnamente, il malevolo non sente dolore, ma gode

male. bruno, 3-156: degnissimamente il moto locale è stato stimato principio d'ogni

avanza. monti, iv-164: e quanto il core mi goda di udirvi sì degnamente

cantare la sua favola un fanciullo, il quale disse molto degnamente, fu poi

in prima per loro eleganza, e il simile per averle recitate degnissimamente, come

sembianti egregi. cesarotti, ii-454: il pregevolissimo dono della sua * dissertazione 'così

schifo, non degnante, e coll'affetto il più che dir si possa lontano da

lengo, ii-20: ma del frumento il grano se non muore, / non

oro. tasso, 6-85: forse il vincitore / degnato avrebbe il mio cenere

6-85: forse il vincitore / degnato avrebbe il mio cenere e tossa / d'alcun

bisogno cercati in quanto è lungo tutto il buon secolo della lingua, né fino

onorare. monte, ii-385: altro il mi cor non degna. / sempre

. bibbia volgar., v-649: il disleale ha sì fello il cuore, che

, v-649: il disleale ha sì fello il cuore, che non degna altrui.

dico a lui: -se non degna il mio petto / quel core, arà

non degna uom, che viva sotto il cielo. tasso, 1-19-77: deh

deh fate or, prego, ch'il suo onor s'illustri, / ché nulla

/ ché nulla invidia far men chiaro il debbe; / onde chi non degnollo ed

ed or l'incolpa, / conosca il torto e la sua propria colpa. pallavicino

gli eruditi di quell'età poco degnavano il volgare. giusti, i-151: spero che

veste d'oro, e più non degna il panno. caro, 12-i-99: a

2-96: noi nell'idioma toscano abbiamo il * degnate 'per invito a mangiare o

vol. IV Pag.129 - Da DEGNATO a DEGNAZIONE (41 risultati)

: fu da li circostanti esortato a baciare il piede al re secondo l'usanza regale

, che egli ha da voi ricevuto, il quale degnato vi siete di entrare e

casa. beccari, xxx-4-259: deh ferma il piede, / e degnati, callinome

riverisce ed onora. redi, 16-vi-286: il poveruomo, è più di un mese

di un mese che è morto, ed il figliuolo non si è mai degnato di

, io trovo vostra figlia di un carattere il più bello del mondo...

portarsi in mezzo ai luoghi dove ferve il lavoro industriale, e modellare i loro

gli occhi miopi di sui libri affollanti il tavolo. pavese, 5-130: questo

man superba. sarpi, ii-100: il santissimo sacramento in alcune chiese particolari non

s'ingenocchiano e altri non degnano manco scoprirsi il capo. pindemonte, 11-542: la

, se le loro scellerag- gini mostrassero il vigore d'animo, non dirò di siila

, ma di quegli animosi masnadieri che affrontano il misfatto quantunque e'si vedano presso il

il misfatto quantunque e'si vedano presso il patibolo. manzoni, 33: e

? de sanctis, ii-79: se il libro del lamartine sia bene o mal

bene o mal fatto, ciascuno ha il dritto di dire la sua. ma farsi

a guardare. palazzeschi, 7-10: il soglio dove per antichissimo privilegio della famiglia

della famiglia in altri tempi degnava sedersi il papa. bocchelli, 13-220: vanno

fretta, e se degnano d'accogliere il saluto e l'ossequio, lo fanno con

da nube leggier di sopra asperso [il campo], / o misero cultor,

generosi i quali non degnano di mostrare il lor valore nello steccato contro bestie poco feroci

elefanti. fontanella, iii-363: ei gonfio il cor d'ambiziose voglie, / calcar

/ pavimenti gemmati, aurate soglie / il suo nobile piè toccar sol degna.

le si faccia / intorno da cert'uomini il buffone, / già di lontan m'

a principe, a chi neppure merita il nome di cavaliere: e degnandovi come a

di quel cocchiere del suo padrone, il quale eragli maestro d'ogni buona massima

: si giugne a tale che raffibbiarsi il giubbone, rannodarsi ima stringa sia lavoro non

degnazióne (dignazióne), sf. il degnare, il degnarsi; l'atto

dignazióne), sf. il degnare, il degnarsi; l'atto o il comportamento

, il degnarsi; l'atto o il comportamento di chi acconsente a concedere un

la ragione e lo intelletto, così il pratico come il teorico, e li usi

e lo intelletto, così il pratico come il teorico, e li usi e li

generazione di gente è così gloriosa come il popolo cristiano, il quale è pasciuto

è così gloriosa come il popolo cristiano, il quale è pasciuto di cibo celestiale?

degnazione, e tale a un tempo il vigore della giustizia! manzoni, pr

l'esame ». detto fatto, il principe uscì, e andò veramente (che

per la degnazione avuta quaggiù di proteggere il culto di domine dio. svevo, 2-399

schiacciati tanti anni. 2. il sentimento che determina o accompagna un atto

preti e i cardinali con divota degnazione circondano il cataletto e intorno al corpo della vergine

, con insolita degnazione per ordinargli dopo il teatro il solito brodo a gelatina. pirandello

insolita degnazione per ordinargli dopo il teatro il solito brodo a gelatina. pirandello, ii-203

faldella, iii-58: avete fatto bene il commediante, quando cicalavate al tribunale per

vol. IV Pag.130 - Da DEGNEVOLE a DEGNO (39 risultati)

anzi tutto muso alle bestialità che cincischiava il presidente. dossi, 484: ti applaudono

in versi latini. foscolo, xviii-291: il personaggio che ebbe la degnazione di venirmi

e non giudicaste disdicevole al vostro sussiego il far le baie. fagiuoli, 1-2-34:

far le baie. fagiuoli, 1-2-34: il mio padrone poi è un cavaliere degnevole

però tutta pura. ci ha parte il proposito vanitoso di parer degnevoli e affabili,

vanitoso di parer degnevoli e affabili, e il piacere di sentirci al disopra del nostro

, 796: credendo rivolto a lui il saluto, risalutò degnevole e fe'segno

barba giove. cantoni, 761: il suo viso degnevole e dimostrativo...

... spirava per così dire il sentimento dell'autorità. bocchelli, i-ii-

autorità. bocchelli, i-ii- 181: il signor pietro assentì, con tal qual compassione

: ingannarvi? -diceva con superiorità degnevole il bottegaio. -quand'uno ha imparato a

2-96: noi nell'idioma toscano abbiamo il * degnate 'per invito a mangiare o

degnevolezza e benignità dal suo canto il condursi ad accettarli. tommaseo [

aiuto, perdono, commiserazione (e il complemento che ne dipende è retto dalla

. casti, 3-75: degno, il lion rispose, è d'alta lode /

316: l'universo / seco il ripete ad una voce, e grida /

, anco mendico e derelitto, il fido / degno è d'onor, più

è d'onor, più che il fellon tra gli agi / e gli amici

, vi-73: quando au'armi pon mano il generoso / men vincer vuole,

come se tra l'ammirazione e il rispetto, di cui non la

la stimavano più degna, e il dileggio, con cui ora la accom

orator greco. monti, ii-26: il male si è che l'italia non è

degna la città che nascesse in lei il re de'cieli. ungaretti, ii-91

camerier, scalco e secretarlo truova / il signor degni al grado. tasso,

palesata. foscolo, xv-66: onorò il nome italiano mostrando all'europa in se

, non ne vedo che uno solo, il quale sia veramente degno di essere nominato

guicciardini, v-184: aveva per moglie il re d'inghilterra caterina figliuola già di ferdinando

degno successore dei medici per la munificenza ed il patrocinio delle belle arti. nievo,

sue degne consocie'. bacchelli, 1-i-466: il loro degno capitano, quel gaglioffone che

c. e. gadda, 522: il garzonaccio del macellaio, e il suo

: il garzonaccio del macellaio, e il suo degno sosia della drogheria.

. muratori, 5-iv-156: ingegnosamente argomenta il poeta, e il suo argomento nobilmente amplificato

: ingegnosamente argomenta il poeta, e il suo argomento nobilmente amplificato giunge a formare

è di poro / l'indole, il genio? -è degno / d'un guerriero

del senegai, del quale godiamo, il più savio dei progetti è di starsene allo

isterica e tremebonda, distolga dal seguire virilmente il pensiero nel suo logico cammino. c

: col ticino a due passi, il bagno in casa era, secondo lui,

6-10 (137): quivi trovai il venerabile padre messer nonmiblasmete sevoi- piave,

degna sposa / ch'odia di madre il nome / stolta e crudele! come

vol. IV Pag.131 - Da DEGNO a DEGRADAMENTO (33 risultati)

petto / il caro pargoletto, / e d'altrui baci

i debiti. montale, 3-23: il professore -una degna persona che non vedo

: la degna intelligenzia prima muove / il primo cielo che il moto governa. tasso

prima muove / il primo cielo che il moto governa. tasso, 17-12: stan-

duo satrapi, i maggiori: alza il più degno / la nuda spada del rigor

di voi / e de'vostri avi illustri il ceppo vecchio. pisacane, i-38:

vecchio. pisacane, i-38: avvezzo il popolo romano, con militar disciplina,

, verso i quali serbavano quel rispetto che il guerriero in campo ha per un degno

che ciascun reo colui solamente riputa dignissimo, il qual d'oro o ver di gemme

ricci, 465: ecco che viene il re: corriamo incontro al nostro salvatore,

corriamo incontro al nostro salvatore, ordinandogli il luogo e la stanza, preparando e ordinando

desinare di degne vivande, pose a sedere il piovano arlotto nel più degno luogo della

. proporzionato al merito o alla colpa (il premio, la pena); meritato

(l'onore, la lode, il biasimo). lancia, iii-623:

degne grazie e debiti meriti a te, il quale a'miei occhi facesti vedere la

figliuolo, e co la morte sozzasti il viso del padre. testi fiorentini, 52

degno. de sanctis, ii-15-27: il loro delitto fu di non avere consentito a

. rajberti, 2-105: bisogna che il parnaso se ne occupi una volta, e

purg., 11-5: laudato sia il tuo nome e il tuo valore / da

11-5: laudato sia il tuo nome e il tuo valore / da ogni creatura,

villani, com'era degno, il detto messer filippo traditore di pistoia.

ogni lode: / et che sta lieto il ciel, che la si gode.

una cosa, e la moglie dica il contrario, ser barbagianni più tosto crederà

e da bene. tassoni, ii-2-135: il corio, scrittore degno di fede,

fatto degno. sarpi, i-2-3: il dubbio che ha ritenuto vostra signoria dal

vangeli volgar., 5: è colui il quale deve venire dopo me; il

il quale deve venire dopo me; il quale è fatto innanzi a me; al

uno cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari né di porgergli i sandali

, conc., ii-494: lungo sarebbe il dire le cause che condussero l'italia

animo, e gli fa ben sentire il suo degradamento, laonde è incompatibile colla

e della civiltà. pirandello, 7-1081: il degradamento, il vino, le donne

pirandello, 7-1081: il degradamento, il vino, le donne, il corpo delle

degradamento, il vino, le donne, il corpo delle donne: le reni da

vol. IV Pag.132 - Da DEGRADANTE a DEGRADATO (52 risultati)

mi fruttarono, dopo tre anni, il degradamento ed il disonore in faccia ah'

dopo tre anni, il degradamento ed il disonore in faccia ah'armata.

chierici d'ogni sorta fu per tutto il secolo decimottavo strabocchevole tanto, quanto,

e degenerante. soffici, iv-8: il nostro amore, dopo le scosse, gli

. de marchi, i-853: scomparso il filatoio, al suo posto sorse una

, col giardino degradante a scalinate verso il lago. pirandello, 7-446: immenso piano

a sedere nella stanza, si vedeva il pavimento, l'ombra, il muro,

si vedeva il pavimento, l'ombra, il muro, e perfino il cielo a

ombra, il muro, e perfino il cielo a strisce degradanti in nero.

, iii-131: sua maestà comandò che il murtola fosse degradato di tutte le buone

serenissime muse. pallavicino, 6-1-188: il mascambruni fu solennemente degradato dagli ordini sacri

beni. -togliere a una città il titolo di capitale. s. maffei

costituendo. 2. figur. diminuire il valore, il pregio di un'istituzione

2. figur. diminuire il valore, il pregio di un'istituzione, di una

espressione senza alterazione;... il dolore di laocoonte non degrada la sua

... si è sempre avanzato il dispotismo a degradare il genere umano nelle

si è sempre avanzato il dispotismo a degradare il genere umano nelle più deliz ose contrade

alfieri, 1-1219: troppo è diverso il frutto di questi due spettacoli, perché

, iii-222: nulla degrada tanto quanto il lasciarsi impunemente insultare. foscolo, x-149

agli schiavi. mazzini, i-671: il sud ha sul collo una di quelle

ii-327: ma chi declamasse ch'egli guastò il costume, che spogliò di fede e

nostra stampa un nuovo allevamento che degraderà il nostro pubblico; l'allevamento del perfetto

,... colle prove fatte il verno non biancheggiò, come fecero le altre

di novità, che quasi inevitabil si rende il degradar col tempo, e il trapassar

rende il degradar col tempo, e il trapassar con applauso al cattivo. milizia,

. magalotti, 1-202: o sia il caso o sia la necessità, i

e meno scuro, che degradando verso il chiaro, serve nella pittura per dar

quel punto partendo la luce, e il colore che riceve da essa le sue modificazioni

moltiplicate e sì impercettibili che l'occhio il più esercitato non può fissarne i limiti

di ultrasensibile, non è maraviglia che il winckelmann si adoperi, se non a escludere

tutto, almeno a degradare in essa il troppo sensibile colore, facendone un elemento

; diminuire di ampiezza, restringersi (il tempo, lo spazio). ristoro

ecc.]. giunti, 30: il quale [catafalco]... andava

stature. s. maffei, 5-5-170: il muro di essa imposta tutto su la

mano degradando. pirandello, 8-109: il colle su cui sorge la città s'

di ròmeri che degrada così mollemente verso il grembo delle acque. ungaretti, viii-18

finalmente sino al 'monsieur '. il birro, il ruffiano, il boia erano

'monsieur '. il birro, il ruffiano, il boia erano de'* messieurs

. il birro, il ruffiano, il boia erano de'* messieurs '.

e d'arbori d'ogni maniera verdeggianti, il quale per lungo tratto degradatamente si stendeva

, gli fu con un fendente spiccato il capo dal busto. giannone, 1-v-419:

difesa. batacchi, 3-158: meritamente il prete, degradato, / perdette e pieve

riposo, in combattimento, a fare il proprio dovere di militare senza proteste,

nota che 'l vescovo non può restituire il degradato, ma solo il papa. botta

può restituire il degradato, ma solo il papa. botta, 4-216: il

il papa. botta, 4-216: il degradato veniva dato in mano del foro secolare

accadde che per soverchio amore che portava il figliuolo suo, il duca federico, ad

amore che portava il figliuolo suo, il duca federico, ad una gentildonna,

si misero sull'attenti perché era arrivato il comandante della degradata fortezza. pioverle,

. pioverle, 5-662: degradato durante il regno, dopo aver toccato con la

toccato con la guerra e con l'invasione il fondo della decadenza, quel vecchio sud

persuadendo a se stesso che vi trovi il suo conto, è già degradato innanzi a

vol. IV Pag.133 - Da DEGRADAZIONE a DEGUSTAZIONE (37 risultati)

vilissimo. bontempelli, 7-234: aveva raggiunto il compagno della sua vita degradata. brancoli

suoni). milizia, iii-183: il rosso è un color proprio d'un

più o meno grande d'aria, è il colore locale. lanzi, i-i77:

ime / soavemente degradate valli / pasce il branco che mugge. -scalato secondo

pena militare accessoria perpetua, che priva il condannato della qualità di militare, della

pensioni e del diritto alle medesime per il servizio anteriormente prestato (e viene inflitta

: rimozione dal grado, che priva il militare condannato del grado e lo fa

ne la mente i suoi sospetti che il colonnello non per i suoi mancamenti,

bellezza. botta, 4-402: fecesi il processo: fu lungo e crudo. vennesi

, pena della deposizione con la quale il chierico viene sospeso dal suo ufficio,

supplicio non minore moltitudine d'uomini che il dì destinato a fare l'esperimento di

da lui. sarpi, ii-208: il cardinal polo,... essendo

carcere, di degradazione, di privazione, il dovere secondo la qualità de'casi battersi

morale. romagnosi, 19-725: il diritto di convivenza è diritto di conservazione

frode e di violenza, per vendicare il mondo civilizzato dall'umiliante degradazione di tollerare

cicognani, 3-127: sapeva che quello era il principio d'ima degradazione che sarebbe andata

comunisti lo sono diventati nella fiducia ch$ il comunismo possa impedire alla storia ogni continuazione

sociale. magalotti, 1-358: era il discorso della solenne degradazione de'bruti da

insignificanti, era scomparsa dalla sua vita il calore che la riscaldava. -decadenza

le specie dei viventi disposte nell'ordine il più aggiustato e risaltante, colle loro modificazioni

, rigenerata dalla forza francese, riprende il suo primiero lustro e la sua usurpata dignità

cerimonie del giudaismo e dell'idolatria compirono il culto in cui ancora osserviamo riflessa tutta

dir più giusto, serba ancora intero il germe e le condizioni del suo primato

diminuzione del dolore in cui si fonda il fontenelle, egli [hume] dice che

degra dazioni, e che il piacere non si forma se non se dall'

. verri, i-170: io so che il mio cuore è commosso allorquando una di

la larghezza di una forma, ma il verso di un contorno, e la direzione

a napoli, all'estero, e il terreno affidato a grossi appaltatori, non

. degressióne, sf. letter. il passare da un grado superiore a uno

ottimo, i-545: ed è da notare il modo della degres- sione dello autore nella

{ degùscio). sgusciare; togliere il guscio a un frutto. = neologismo

gusto '. degustazióne, sf. il degustare; assaggio. moravia, iii-82

degustazioni passa la mattinata. giunge alfine il momento più importante, quando nell'acqua

nell'acqua ormai bollente vengono buttati giù il riso o la pasta, secondo i giorni

vide tracannare in pochi sorsi meditabondi anche il secondo bicchierino,... quindi riempire

... quindi riempire di nuovo il bicchiere e, questa volta senza il minimo

nuovo il bicchiere e, questa volta senza il minimo tremolio della mano, vuotarlo di

vol. IV Pag.134 - Da DEH a DEIETTARE (21 risultati)

c. e. gadda, 422: il sabato corre via come un cavallaccio frustato

vulcano sposa, / per cui s'allegra il monte citerone / deh, i'ti

essilio, / mostrandoci, madre dolce, il tuo figlio. caro, 16-84:

16-84: deh porgetemi voi, voi muse il canto, / s'io son pur

/ s'io son pur tirsi; il vostro amico tirsi; / et pur tra

figlio e padre, / le leggi, il cielo e la natura han posto.

/ se non che tu mi lasci il mio ruggiero. / e se disposto sei

sarà mai, che senza mali il mondo / solo di beni abondi?

or l'alpi io varco; / e il ciel, deh, voglia ch'ella

, / deh foss'io, come il vago de la luna, / addormentato,

le tue braccia / mi risvegliassi e bevere il tuo fiato / potessi ancóra, in

iv- 526: or perché dimora il mio figliuolo? or perché sta egli

; e questo / facea più sconsolato il dolor mio. carducci, 25: deh

alberto, 66: deh! o perché il nemico e profano / furor, sanza

/ a portar sopra 'l cielo il mio cordoglio? boccaccio, dee.,

come fuor del luminoso volto / traspare il duol c'ha dentr'al petto accolto!

/ dopo fulmini e tuoni / deh fatemi il piacere / lasciatemi una rosa. /

ogni perverso. gioberti, 1-iii-444: il torquemada fu domenicano, come giuda fu

non finisca, per dimostrare alle genti il castigo del popolo deicida. savinio,

i giudei in tempo di pasqua commisero il loro orribile deicidio, i romani in

cavalca, i-25: tutti quando il vedeano, lo chiamavano deicola, cioè

vol. IV Pag.135 - Da DEIETTATO a DEIFICATO (31 risultati)

nel cospetto di dio? o vero il signore giustamente non la ricevette, e

privati; raccomandando i bisognosi, portando il lenimento della carità nelle piaghe del mondo

1 gettare fuori '), attraverso il fr. dejecteur. deiezióne (degezióne

, e così guastano e tolgono ai pesci il loro principale nutrimento, distruggendoli.

egli, nato per la lindura, per il profumo delle 4 cocottes ', per

per la prosperità ch'ebbe sopra il popolo, lo quale questa fede fermamente

animo constante. loredano, 2-377: il secolo corrotto, le lettere fallite e

. ant. che porta o manifesta il volere di dio; divino.

, che i vostri nemici vi mostrano il sicuro guado del serchio, che a noi

che a noi era ignoto e pieno il fiume di pericoli e di sospetti?

la puzza, se n'è eccettuato il « deus crepitus ». balbo, i-30

potenze della natura, l'aria, il fuoco, il sole, altri astri,

natura, l'aria, il fuoco, il sole, altri astri, il cielo

, il sole, altri astri, il cielo, la terra. leopardi, 829

romani. alvaro, 7-48: che il bene sia d'origine divina, è propriamente

pensarlo. ma l'uomo ha sentito il bisogno di deificare anche il male.

ha sentito il bisogno di deificare anche il male. il male della natura è troppo

bisogno di deificare anche il male. il male della natura è troppo semplice;

per una divinità. gioberti, ii-237: il cat- tolicismo... consacra e

tolicismo... consacra e deifica il giure legittimo, e lo dichiara inviolabile

milizia, iii-44x: gli artisti hanno il privilegio di deificare le loro innamorate.

, ma che in somma non è che il moto prepotente delle cose, allora sono

sanctis, ii-15-108: è, signori, il solito costume: combattere gli uomini quando

deificarli morti. d'annunzio, v-3-408: il poeta, che oggi il popolo d'

v-3-408: il poeta, che oggi il popolo d'italia deifica, mirò tramontare sul

, diventi iddio: e però prese il corpo virile, ma della sustanzia femminile,

le creature. pallavicino, 7-367: il cibo sacramentale nel nutrir noi non corrompe

a dio, che l'uomo, il quale è creatura, quasi deificandosi, dia

doni, 216: per te è il verbo umanato, l'uomo deificato, il

il verbo umanato, l'uomo deificato, il peccatore salvato. -assunto nella maestà divina

che io ti conto fusseno in uno, il quale continuamente pregasse iesu cristo idio incarnato

vol. IV Pag.136 - Da DEIFICATORE a DEITÀ (27 risultati)

eccessi idolàtrici. pascoli, i-824: il libro primo continuava sino alla morte e deificazione

entusiasmo, ignoto a'greci, trasformò il rispetto col quale i germani già da

del principio di autorità, quell'accanimento contro il partito d'azione divenuto rabbia personale,

nobilitazione, in cotesta deificazione dell'umano, il petrarca poeta di lama si accorda al

latino e filosofo. oriani, x-23-168: il poeta di 'guerra e pace 'finì

: apparire deiforme uno giovine romano, il quale vinceva ogni cosa con le armi

demonio, è appetito e atto contra il deiforme intelletto. perticari, ii-417:

in ciel si stanno, / stassi il deiforme regno, e dio lo aggiorna;

iddio, ma che essa stessa e il suo termine è dio. mamiani,

1-32: favorevol guarda / dai regni deiformi il travagliato / mortale, e il suon

deiformi il travagliato / mortale, e il suon di nostre preci ascolta.

che in questo modo mettono in libertà il loro contenuto (ad esempio, i

la fuoruscita dei semi, le antere liberano il polline, gli sporangi le spore,

in disordine e in confusione; non così il deismo (chiamiamolo così). esso

, i-22: la religione naturale, il deismo, il razionalismo dei filosofi sono semplici

la religione naturale, il deismo, il razionalismo dei filosofi sono semplici larve della

decimosettimo,... ma combatteva il cristianesimo. carducci, iii-16-23: e

cristianesimo. carducci, iii-16-23: e il deismo e la teologìa e la frase sul

freddi e a tesi, non tolgono che il parini non sia il poeta nostro naturalmente

non tolgono che il parini non sia il poeta nostro naturalmente men cristiano del secolo

l'esteriorità di una nuova religione, ma il principio cristiano vi si riconosce al primo

magalotti, 23-24: sdegnando essi il nome troppo odioso d'atei, fanno

v-135: l'ateo nega dio; il deista ammette un dio senza provvidenza,

, per così chiamarla, deistica, il campanella rientrerebbe in quel generale movimento verso

dei tate. fra giordano, 1-31: il padre di cielo è principio nella deità

, 1-25 (i-318): fece il re bandire esser a ciascun lecito andar la

la voce tale, / quale sente il poter della tua forza, / sì che

vol. IV Pag.137 - Da DEITRINIFORME a DELAZIONE (10 risultati)

ancora? / le madonne che vide il perugino / scender ne'puri occasi de l'

ausonia lira / sono dei dolci carmi il dolce canto: / deità sacra delfica,

delfica, respira / per l'universo il tuo responso santo, / fonte nel quale

per triunfo e per gloria e fama / il ciel, la terra, il mare

/ il ciel, la terra, il mare invoca e chiama. gelli, i-99

vi ricorriamo mai, viene a mancarvi il meraviglioso; se vi ricorriamo, resta privo

; se vi ricorriamo, resta privo il poema in quella parte del verisimile. b

della gente a cavallo è condottiero / il guercio bestiai cecco di braccio, /

in oltre, emulo al nilo, il bue, la vacca / ha per sue

: di siringa fugace amante fido / il semicapro dio lieto riluce; / d'astri