di damaschinatura. boccardo, 1-649: il francese cursinet... introdusse molti perfezionamenti
g. morelli, 532: mandowi il comune otto ambascia- dori vestiti di drappo
madornale (un errore). buonarroti il giovane, 9-422: e scoccolare barbarismi
vistose, e fiorite, come il panno damasceno. -con riferimento ad
abito di damasco. g. rucellai il vecchio, 29: ebbe 1 cotta di
tutto coperto di tappeti, dove stava il collegio de'cardinali e prelati, e
: or pensa, s'ei colse il buon punto. 3. sm
in bresciana, e fuor di cristianità il damaschino. f. buonarroti, i-xix:
usata in profumeria. g. rucellai il vecchio, 22: nel detto orto v'
l'avea tocco, com'io dissi, il foco; / pieno è di fiori
le roselline bianche damaschine, osservai che il dì 23 ed il dì 24 vi nacquero
, osservai che il dì 23 ed il dì 24 vi nacquero di quelli stessi moscioni
dell'altra ne adoprano per innaffiare, il più delle volte ho a domandare,
usato in damasco, e per tutto il levante;... e si fa
= da damasco: cfr. damasceno. il susino 'dama 1
di seta, caratterizzato dal contrasto fra il disegno, formato dall'intreccio di raso
e dotato di bella lucentezza, e il fondo opaco formato dall'intreccio di raso
ser giovanni, i-183: fatto che fu il palagio, il doge fece mettere in
i-183: fatto che fu il palagio, il doge fece mettere in questa camera tutto
doge fece mettere in questa camera tutto il fornimento, e drappi di damasco lavorati
e argento assai. g. rucellai il vecchio, 32: 1 giornea di domasco
mirabil vedere. tassoni, 314: vuol il governator che gli stendardi, / per
volte più freddo che non ne soffra il più miserabile contadino ne'contorni di pietroburgo
qualche cosa di rosso nell'ombra, il damasco rosso delle pareti. gozzano,
luigi si sentiva sempre di più stringere il cuore di dolcezza. 2.
landino " [plinio], 579: il damasonio si pone alle strume. d'
, così dette perché credute buone contro il veleno del rospo e della lepre marina.
alisma ', e l'indiana costituisce il genere damasonium de'moderni. =
modi affettati ed effeminati; chi fa il galante con le donne; vagheggino,
; vagheggino, bellimbusto. buonarroti il giovane, 9-469: portan queste [else
. corsini, 16-28: questi, che il fior parea de'damerini, / alla
non farsi da tutti vedere, portano il cappuccio e lasciano agli effeminati damerini l'
magro è un tal destino; / ma il mestier comincierò / di smorfioso damerino.
carattere romano. nievo, 457: il vecchio navagero che non vuol per casa damerini
mostravano caracollando l'abilità nel maneggio e il vigore dei destrieri, e con simulata
quali... volgono su di loro il peso dei loro occhi languidi. 2
diventasse dolce come un mele? buonarroti il giovane, 10-897: ma ecco qua
i-263: donna clelia non rispose e il galantino si licenziò grazioso, sorridente e
= dal tose, damo: cfr. il fr. ant. damereau e dameret
, 1-48: si vuole sbracciare, perché il sovrano non mandi in esilio quella stessa
così poco damescamente, che soverchia tutto il mondo, e che è il mal esempio
tutto il mondo, e che è il mal esempio e la vergogna del suo
, sm.). scacchiera per il gioco della dama. = deriv
; / tue belezze sonno / come il sole infra le stelle. masuccio,
in sì brevissimo tempo si retrovomo fuori il pelago de amore usciti. boiardo,
pascoli, 1499: mise un singhiozzo il cavalier d'un tratto. / ella il
il cavalier d'un tratto. / ella il pallido alzò viso disfatto. / la
con meraviglia / gli occhi ch'aveano il pianto sulle ciglia. bocchelli, 1-iii-645:
, i signorini. andavano a fare il giro delle stalle a cavallo, e
/ a servirmi destinate, / perché il bever mi negate? patini, giorno,
, ancella. piccolomini, 546: il tutto nell'arbitrio delle serve ripongono;
a una damigella di non aver compito il ricamo impostole dalla sua donna per mancamento
della gru, di colore grigio, tranne il capo e parte del collo che sono
ha nome gismirante, / a grande onore il fece sopel- lire, / e po'
: mentre queste parole si dicevano, il gentile damigello, dormendo, si rizzò,
fanciulla vagheggia. boiardo, 2-9-28: il conte adimandò del damigello / quale era tanto
da morgana amato, / e vide il giovanetto bianco e bello, / nel
finalmente con un certo tremore aveano distinto il bel damigello, gli mandavano di sotto
occhiatine, e pur troppo non ebbero il contento di vincere la sua attenzione.
d'annunzio, i-399: aprile, il damigello, / mette suoi lieti bandi
. straparola, 4-1: in quello istante il re
mezzo della piazza, e presente tutto il popolo, fece la reina con tutti li
damigelli arrostire. carducci, 704: il gridar d'un damigello / risonò fuor
e quivi scende; / e secondo il mandato al damigello / fa l'imbasciata.
parini, giorno, i-126: ma già il ben pettinato entrar di nuovo / tuo
g. gozzi, 1-224: comincia il bere: uno dà mano ad un
[le uve], e ne pone il mosto in botti- cini, in damigiane
c. e. gadda, 2-66: il topo... andrà..
. pavese, 4-201: c'era il vecchio, l'oste, che sciacquava damigiane
con la loro damigianina da riempire sotto il braccio. calvino, 3-19: rovistava nella
-ghi; anche -gi). ant. il supremo magistrato in alcune repubbliche greche
: poi si vedeva la damma e il cerviere, / che drieto al monte scorgea
vedremo andar, la luna dove è il sole; / la terra molle e l'
molle e l'unda farsi dura, / il tigre dama e il lince farsi talpe
dura, / il tigre dama e il lince farsi talpe, / se io costei
/ ma poi, che torcer vidi il dritto calle / et spogliar l'erbe
smalta, / con la damma fugace il daino salta. achillini, 103: ma
orridi monti / dietro a damma fugace il piè movesti. forteguerri, 22-46: la
forteguerri, 22-46: la damma, il capriolo, e la gazzella / lascian venirsi
capriolo, e la gazzella / lascian venirsi il cacciator vicino. cesarotti, ii-173:
2. prov. la damma non genera il leone: ogni effetto presuppone una causa
; / che la damma non genera il leone, / né le colombe l'aquila
, / né le colombe l'aquila o il falcone. = voce dotta,
nievo, 1-200: dapprima le martellava il cervello la stizza di doversi confessare dammeno
perché anche i conti di fratta sapevano il galateo e non volevano mostrarsi dammeno dei
o vè razza di damo. buonarroti il giovane, 10-877: e'mi par che
amiche, non occorre più dirci che il tuo damo l'ha da nascere.
parigi un altro uomo sul quale esercitare il vostro fascino di demonio! non vi bastava
. pascoli, 1451: la mela che il damo mandò di nascosto in regalo,
col damo, e si tengono per il dito mignolo e fanno altalena con le braccia
che burla / la ragazza che conta con il cuore / quanto avrà ancora da aspettar
da aspettar marito, / ed or che il damo la trascura e ciurla, /
bianca? anche lei s'è fatta il damo! 2. corteggiatore, vagheggino
/ che tu daresti retta a tutto il mondo. guerrazzi, 9-i-56: costei
sfuggirlo, girando intorno al padiglione. il damo, un passo di polca a destra
, come se minacciasse di togliere il posto al damo. = voce
di altri minerali silico-allumini- feri, quali il topazio, la cianite, ecc.)
la vita. colle falde si va sorreggendo il bambino per avvezzarlo a reggersi da
col giglio. bersezio, 79: passato il * pon- tetto verde 'me
altri uomini? è venuto per tutti il momento di sentirsi bambini nelle mani di
mus. progressione ascendente del canto secondo il succedersi delle note della scala musicale.
feudi è quella che nobilita e rende il feudatario nobile e barone. redi, 16-vi-323
già alcuni giorni che l'avea ricevuto [il libro] e datane la relazione,
la relazione, e defatto veddi che sotto il dì due marzo corrente era ciò seguito
tacita della volontà del primo di riconoscere il secondo, senza però la pienezza delle
). defalcaménto, sm. il defalcare; detrazione; defalco.
dei padroni. nomi, 15-63: il doppio in ogni imposizione / paghi, di
quanto in quel d'anghiari giace / il borgo, ma per godimento onesto /
onesto / in avvenir se gli defalchi il sesto. instruzione a'cancellieri, 6-302
: dovendo questi [archibusieri] godere il terzo, converrà defalcarne lire venticinque.
me ne sarei ad dossato il pagamento defalcandolo dalla mia partita. cattaneo
farne la tara »..., il verbo generale è « difalcare ».
, che ha della sua dottrina impresso il keplero nelle menti dei litterati. papini,
anco in grosso, scemando e diffalcando il loro, che non se ne avvedendo divengano
, 6-42 (i-167): poi preso il suo destrier, ratto cavalca: /
fino al loco ove fa dubbio paraggio / il sommo duce in sanguinosa calca: /
sanguinosa calca: / né del suo corso il dir punto diffalca. marino, 14-316
diffalca. marino, 14-316: adone il segue, e col parlar diffalca /
galileo, 3-1- 229: quando il filosofo geometra vuol riconoscere in concreto gli
usciron fuore, / e con lor filalite il generoso, / che con saggio parlar
intelletto, non ne resti, tra il comparato e il comparante, almeno una
non ne resti, tra il comparato e il comparante, almeno una a comune.
non poco scema e si diffalca / il grido a la presenzia ed al paraggio.
ho defalcato e mai defalcherò per il fatto che è la mia propria e che
di pesce e d'erbe, e il piede / via sospinge di felpo oltre
baruffaldi, i-171: ma già corso è il primo stadio / ordinato da palladio,
pavimento. defalcazióne, sf. il defalcare; defalco, detrazione - anche
in francia. boccardo, 2-836: il reddito di una nazione è, per conseguenza
di una nazione è, per conseguenza, il valore brutto di tutti i prodotti,
. (plur. -chi). il defalcare; detrazione, diminuzione, sottrazione;
né muovere, se non nel fabbricare il nuovo dazzaiuolo per l'anno futuro,
agumenti occorrenti. zeno, xxx-6-152: il numero è tremila cinquecento: / numero
un banco, e peggio ancora senza il diffalco di un quattrino di tara cotesti conti
perché le scriva e le proponga di dare il nome suo d'editore a un libretto
pagare di suo l'edizione, fatto il defalco delle copie che ella potesse spacciare
mezzo di suoi corrispondenti. -fare il defalco', fare la tara (su una
i-43: ma per grande che si faccia il diffalco... non possiamo.
fascisti. vittorini, 5-346: il grande grido che ha percorso il mondo
5-346: il grande grido che ha percorso il mondo comunista tra il marzo e il
che ha percorso il mondo comunista tra il marzo e il novembre del '56 avrebbe
il mondo comunista tra il marzo e il novembre del '56 avrebbe potuto essere,
della zappa è corta. essa defatica il colono, e lo defatica senza profitto
paoletti, 1-1-302: si crede che [il seme dell'orzo] defatighi e spossi
presa determinazione alcuna... ed essendo il consiglio non stracco, ma defaticato e
lunghezza posseva nascere qualche disordine, licenziomo il consiglio. galileo, 3-1-295: movimento
, agg. che tende a procrastinare il più possibile ed eventualmente a impedire che
trafficano e contrattano grani in maremma, il doverli tramandare per schiena,...
enol. purificare un liquido, mediante il processo di defecazione. tramater [s
, quando col sedere spinto indietro e il busto chino in avanti, come chi sta
). -defecazione del mosto: operazione il cui scopo è di eliminare dal mosto
2. fisiol. atto fisiologico con il quale l'organismo provvede all'espulsione delle
defenestrazione. defenestrazióne, sf. il buttare dalla finestra. -al figur
stampa del capo vuole che per forza il mondo creda essere stata la defenestrazione di
dotta, lat. tardo défénsa, per il classico difènsio -6nis 'difesa '.
, non ebbero * defensionale ', il quale è una recente e non bella
defensionali'; più schietto e più comune è il dire: 'testimoni a difesa'. panzini
ella fu donna. ottimo, iii-106: il moto di mercurio è quasi uguale a
, dotto, vaso deferente: attraverso il quale avviene il transito degli spermatozoi dai
vaso deferente: attraverso il quale avviene il transito degli spermatozoi dai testicoli alle vescichette
. cocchi, 1-35: perchè poi il dutto deferente è stretto e porta poco e
colle mani o con altro corpo deferente il conduttore dalla spinai midolla. = voce
umile, deferente, rispettoso, verso il superiore; quello aspro, superbo, arrogante
, ii-19: rientrò di lì a poco il commissario deferentissimo, strisciante addirittura.
deferre (v. deferire). il significato è dell'ottocento, deriv.
era cercato per servirla a monsignore, il quale intendeva riarmi con ciò un segno
. -arteria deferenziale: che segue il canale deferente fino all'epididimo.
all'epididimo. deferiménto, sm. il deferire; trasferimento, trasporto; consegna
nel caso di giuramento decisorio) o il giudice (nel caso di giuramento suppletorio
ii-15-231: la commissione ha creduto sia il caso di deferire la nomina di sette
a dimostrare per filo e per segno che il capo del governo avrebbe dovuto deferire il
il capo del governo avrebbe dovuto deferire il capo dell'esercito a un tribunale di
. 114 — -deferire il giuramento: farne il deferimento. codice
— -deferire il giuramento: farne il deferimento. codice civile, 2736:
deferimento. codice civile, 2736: il giuramento è di due specie: i°
consuetudine... di non preporre il primogenito nelle successioni de'feudi agli altri
deferivano. compagnoni, i-9: deferendosi il comando ad uno degli ottimati, o abusando
poi finalmente tiranno. guerrazzi, ii-120: il primato del valore sarà deferito alla lombardia
segneri, iv-591: ma come può [il vescovo] provvedervi, se non lo
gliel deferite?... so che il deferir tali scandali si appartiene anche a
ad altri. dovila, 118: il re con il consiglio della madre.
. dovila, 118: il re con il consiglio della madre... fingeva
algarotti, 2-313: pare almeno avere il caro deferito al gusto del secolo che cominciava
servi e gli infami, ordinarono che il giudice deferir dovesse alle loro testimonianze,
: dal senso originario di * portare verso il basso ', nell'uso giuridico '
deferiti al tribunale di guerra avesser dimostrato il difetto degli ordini che li scusava di
sì oppresso, / come mi preme il gran peso che m'ave / dato
folengo, ii-28: va loro appresso il loro simeone / che... /
intr. (defezióno). abbandonare il partito politico al quale si appartiene; disertare
medesimo. soffici, v-3-368: il tale o tal'altro reparto ha defezionato
o quel punto. pea, 7-150: il piccione innamorato qualche volta non guarisce,
una cartuccia senza defezionare la bandiera. il conte... non potè a
francese ha da défection fatto défectionner, sebbene il 'lessico 'gliene faccia dono »
verbo 'defezionare 'per dire 'abbandonare il partito a cui si appartiene ',
dalla corona, lui dovessi avere perso il potere succedere. algarotti, 3-78: [
era possibile. rovani, ii-644: il partito italiano puro ebbe inoltre a subire
1-17: s'egli è naturale [il flusso di sangue dalle orecchie] non si
iv-184: « cfr. del resto il modo latino deficere ab aliquo: abbandonare
modo latino deficere ab aliquo: abbandonare il partito di qualcuno ». defìbrare
.. s'incontrano due difetti: il mancato coordinamento della vita interiore, e la
assoluta era deficiente, ed hanno creato il purgatorio! b. croce,
invece adoperata per riempire, per esempio, il fabbisogno delle sacche e degli accerchiamenti in
assai più indegni. lancellotti, 1-238: il male non ha cagione efficiente, ma
cagione efficiente, ma deficiente, posciaché il male non è altro che privazione del bene
del bene. mamiani, 38: il finito e l'infinito, l'efficiente e
finito e l'infinito, l'efficiente e il deficiente ripugna che coincidano in una essenza
, lo sviluppo intellettuale non ha raggiunto il livello che è normale per gli altri
. b. croce, i-3-138: il poeta desta ammirazione; ma chi non sapesse
considerati quasi deficienti e si temeva per il loro avvenire. levi, 1-151:
loro avvenire. levi, 1-151: il capitano, suo fratello, e il loro
: il capitano, suo fratello, e il loro amico boccia, un giovanotto un
: « deficiente », e riattaccò il ricevitore. 5. che non
del liquido nervoso, e perciò ancora il moto ed il vigore uniforme del cuore
nervoso, e perciò ancora il moto ed il vigore uniforme del cuore, e la
con un bellissimo volto di donna, il quale dubbiosa la rende se uomo o
dubbiosa la rende se uomo o donna il soggetto in cui trovasi deve dichiarare,
. manzoni, 892: vedete se il criterio col quale ha resa manifesta la
a suo marito di esercitare con successo il grande apostolato religioso. de amicis,
deficienza piena di un signorile distacco incuteva il rispetto e, anziché diminuirla, ne
e, anziché diminuirla, ne affermava il dominio sulle compagne e sulle maestre.
mali della francia. guerrazzi, 4-501: il ministero ha dovuto serbare i rami di
quel tanto che è necessario a ricoprire il deficit. oriani, x-29-268:
deficit. oriani, x-29-268: il bilancio inglese ha un « deficit » di
cospicui in confronto ai bisogni, tanto che il deficit del comune si aggira sui duecento
deficit » agli antichi: dove prenderebbe il denaro? cicognani, 3-188: il
il denaro? cicognani, 3-188: il « deficit », invece di colmarsi,
, e per lo più / fra il danno e l'utile / è un su
fra sé: quand'ella toma 1 il re non avrà deficit di coma!
avrà deficit di coma! = è il lat. dèficit 'manca *, 3 »
: egli va. fa anticamera. prospetta il suo deficitario bilancio, dal lato finanziario
la guerra. bocchelli, ii-358: il campanile e la sua chiesetta sorgevano sopra
chiesetta sorgevano sopra un'altura che celava il paese alla vista del nemico, e
meglio altre corriere, facciamo su tutto il rosario dei paesi. 4.
alla loro greggia, guardano indifferenti il defilare delle schiere. arila, 145:
defilate, arrivammo in pochissimo tempo dove il nostro aiuto era richiesto. baldini,
branda a branda... o sotto il ciglio di una rupe defilati al tiro
camminamento defilato di via donizetti, per il pertugio di via bellini, dopo aver strisciato
spirito, una vanità sale a scomporre il carattere femminile, suscitandovi una male definibile
essere definito. tocci, 2-9: il detto fin qui pruova, che si possa
defìnibilità, sf. l'essere definibile, il poter essere definito. pavese,
-p. non spiega se intende naturalisticamente il contenuto o l'atteggiamento stilistico. definiménto
cose, per la chiesa, secondo il definimento de'secoli, il quale fece
chiesa, secondo il definimento de'secoli, il quale fece dio in iesù cristo nostro
all'idea ch'egli ha dell'oggetto anche il giudicio che non esistono * altri molti
esistono * altri molti 'simili o definirne il numero, o non limitarlo ad alcun
un concetto con elementi adeguati a rappresentarne il contenuto; spiegare la natura di una
tenere nimistà al corpo e combattere contra il ventre. leone ebreo, 8:
ventre. leone ebreo, 8: il filosofo ha diffinito il buono esser quello
ebreo, 8: il filosofo ha diffinito il buono esser quello che ciascuno desidera;
quello che ciascuno desidera; poi che il conoscimento è de le cose che hanno
. trissino, i-51: [dante] il parlar volgare diffinisce essere quello, che
permettono. malvezzi, iv-263: definisce il filosofo la temerità per un fatto senza
, 1-1214: opera- tragedia sarebbe dunque il vocabolo che più esattamente verrebbe a definire
si può veramente definire una guerra illustre contro il tempo. d'azeglio, 1-147:
in ispecie, lo stato politico, il despotismo nuovo, potè definirsi: napoleone
e in ogni parte. -render chiaro il significato (di un vocabolo, di
tal genere, che è più facile il sentirli che il definirli con parole. foscolo
che è più facile il sentirli che il definirli con parole. foscolo, xvii-
machiavelli] null'altro sapeva 10 che il semplice nome, oscurato e trasfigurato da quei
sapendo veramente come dire, come definire il suo interlocutore, non fece che gonfiar le
come la pomice » l'aveva definita il professore d'italiano -una definizione non
un mondo organico di figurazioni e di idee il suo è un clima di umori variabili
modi diffi- niscono che si può te il campo guemire. g. villani, 12-49
a ferrara, e là si diffinì il detto accordo per sessantacinquemila fiorini d'oro
oro. bibbia volgar., ix-436: il figliuolo dell'uomo va, secondo ch'
ma guai a quello uomo, per il quale io sarò tradito. boccaccio, iii-1-122
i-285: che cosa quello sia [il peccato originale], essendo tante differenze
per diffinir di questo morbo strano / il vero nome di sì gran momento.
testo samaritano preferendolo all'ebraico nel definir il tempo della seconda età, cioè dopo
tempo della seconda età, cioè dopo il diluvio alla chiamata d'àbramo. p.
it., ii-142: definì [il concilio] tutte le quistioni di domma
della coscienza individuale. fogazzaro, 1-167: il senso della infallibilità non è che il
il senso della infallibilità non è che il papa... possa definire un
13-133: nel sinodo di verona [il papa] ha esaminato, specificato,
su materia di fede, e definendo il nome e il carattere di tutti e
di fede, e definendo il nome e il carattere di tutti e d'ognuno,
ognuno, fra cotesti errori ereticali, determinandone il grado, la pravità, l'estensione
possa mandare in lungo la guerra, che il valore di un capitano, che la
giudicio. passavanti, io7: come il giudice la quistione, la quale egli non
investiga e esamina; così dee fare il prete confessore. rinaldo degli albizzi, i-49
commecteranno la cosa nel ministro generale, il quale con tre o quattro di questi altri
. bentivoglio, 4-966: molto meglio sarebbe il definire tutte le differenze con una nuova
nievo, 1-343: definito quel negozio, il mercatante se ne andò. faldella,
data a pompeo la potestà d'accordare il diritto della cittadinanza. balbo, i-22
un collegio di giureconsulti forestieri che ha il nome di rota, e che giudica
tornati che furon tutti al palazzotto, il griso rese conto, e fissò definitivamente
griso rese conto, e fissò definitivamente il disegno dell'impresa; assegnò le parti,
diede istruzioni. verga, 4-157: il notaro si volse di qua e di
, come cercasse per terra, si calcò il cappello in capo definitivamente, e volse
era certo su di lui che poteva aprirsi il suo avvenire. 2. teol
della diffinizione al suo diffinito, cioè il collegamento e parentela che ha alcuna parte d'
rispose. stradar ola, 6-4: il vicario, che era prudente e savio,
. nievo, 2-135: ricevetti invece il malaugurato ordine di dar una passata di
, diffinitiva. lo aveva canzonato troppo il patriarca; e il cavaliere, assai longanime
aveva canzonato troppo il patriarca; e il cavaliere, assai longanime e paziente,
filosofico può mai chiudere in sé tutto il filosofabile: nessun sistema filosofico è definitivo,
tima, che costituirà nella definitiva raccolta il tomo primo, vorrebbe essere, per
, vorrebbe essere, per così dire, il viaggiatore di commercio che reca in giro
viaggiatore di commercio che reca in giro il campionario della sua ditta. serra,
,... e ad insegnare il vero sapere e la cognizione di noi stessi
impressione che mi sia un pò stretto [il « tait »] • -
, provvedimento dell'autorità amministrativa, contro il quale non è ammesso ricorso in via
voce). tocci, 2-9: il detto fin qui pruova che si possa nel
dal perfetto non si torna indietro. il definitivo non si riscompone in provvisorio.
provvisorio? sempre meglio che nulla. il definitivo non è di questo mondo. serra
metafore ammettere ne le definizioni a denotare il genere de la cosa definita. torricelli
dell'intelletto. monti, iv-409: anche il grande oriani si fa socio alla nostra
. pascoli, i-414: cessate di ritenere il cristianesimo come una non mai definita e
passato e troppo indefinibile nel futuro, il suo credo ateo ed anarchico di solidarista
: un mutamento lo volevano tutti, ma il concetto di quello che si voleva non
danno all'artista uno scopo che impedisce il lavorio a vuoto dell'ingegno.
provare l'immortalità delle nostre anime, il ricorrere a farle di natura diversa e sostanza
definitivo. masuccio, 411: per il che la matre de l'arabo cavaliere,
lassare cosa a fare, per avere il suo unico e caro figliuolo.
antichi diffinitori lasciata, nulla altro essere il buono amore che di bellezza disio. straparola
de'gran contratti / tra le mani il deposito sequestra. d. bartoli,
: i savii antichi, avendo a costituire il lor dio termine diffinitóre e arbitro de'
ne tolsero ogni interesse possibile a stravolgerne il giudicio. di brente, conc.,
roghi e sibila come fionda di piombo il sillogismo del definitore teologo. b. croce
. b. croce, i-3-105: il tormento dell'indagine platonica si rinnova presso
parole definitrici. 2. eccles. il religioso che ricopre le funzioni di consigliere
commessione mia insino che non si fanno il generale e i difinitori. d
nei comuni medievali dell'italia centrale, il magistrato al quale spettava di risolvere sommariamente
definigióne, diffrazióne), sf. il definire; determinazione esatta di un concetto
, fatta con elementi adeguati a rappresentarne il contenuto; spiegazione breve e precisa del
come appresso noi s'intende, pone il detto dottore messer bartolo la vera diffinizione,
teolaghi e secondo la verità manifesta, il finire della nostra vita e separarsi l'
sapere le misure del tempo, sì come il termine e diffinizione di filosofia. lorenzo
mente, che ogni buona diffinizione debbe avere il genere e la differenzia, cioè in
dell'oggetto che si vuol definire, il quale concetto venga ristretto dalla differenza che
v.]: la difinizione segna il genere prossimo e la differenza specifica.
si stasse a vedere che progresso faceva il concilio nelle definizioni dei dogmi e nella
, i-328: egli mi rispondeva il contrario: e così in lunga quistione
avviso che in nessuna parte d'italia il cielo si mostrerà sì sereno come a
prendere una definizione, che sorpassava anche il suo amor proprio abituale. serra,
abituale. serra, iii-260: per tutto il mese scorso non t'ho scritto per
mediocre impedimento alla definizione del trattato recava il capitolo della celebrazione dei riti cattolici.
). onardo, 7-i-116: il quarto, che è d, sia otto
, le quali, per definizione, sono il correggibile e in effetto le più vengono
per sentire come possa suonare offesa per il passato più passato, per il passato remoto
offesa per il passato più passato, per il passato remoto, un attaccamento eccessivo al
climi che hanno forti escursioni termiche fra il giorno e la notte: a causa
moneta e ribasso dei prezzi (ed è il contrario di inflazione: si ha la
panzini, iv-184: 'deflazione'. il contrario di 'inflazione '. ma se
, propriamente 'sgonfiamento ', attraverso il fr. déflation, più recente della
flegma o flemma * umore acqueo '. il d'alberti registra la forma deflemmare.
= deriv. da deflegmare. il d'alberti registrala forma deflemmazione.
deflemmazione. deflessióne, sf. il deflettere, il deviare. -per lo
deflessióne, sf. il deflettere, il deviare. -per lo più al figur
più al figur.: l'allontanarsi, il recedere da un'opinione, da una
vero in un certo istante, nel quale il giroscopio non ha ancora raggiunto l'orientazione
, 3-1-275: altre onde, facendo andare il vascello alla banda, piegano l'albero
, senza deflettere lo sguardo né mutare il tono della voce ». 2
una seconda valvola che pone in comunicazione il condotto col cilindro di un motore a
e ha lo scopo di permettere che il cilindro funzioni, in fase opportuna,
ciascuna delle alette che sono disposte lungo il bordo di uscita di un'ala per deviare
*, spogliato o privato di tutto il principio infiammabile. tramater [s. v
pneumatici. linati, 19-73: e dove il giovane volta, d'accordo col fido
d'accordo col fido gattoni, sparava il suo fucile a vento, o
sepoltura / di eterno gemmeo ghiaccio invano il sole / tentò di deflorarla / con
quanto belle si scelgano, hanno sempre il peso delle pietrerie false in confronto al
, lat. eccles. déflóràre * cogliere il fiore '(per lo più in
lo più in senso figurato: * togliere il fiore della verginità '), deriv
c. gozzi, i-71: il clima di quelle provincie [dalmate]
che conobbero essere impossibile in que'paesi il frenare la furia della libidine, hanno
la parte più perfetta, più pura; il fiore. tassoni, vii-98:
la corporea con intensione grandissima, percioché il corpo sumministra la più purgata e perfetta
scelta 'e 'l'atto di togliere il fiore della verginità '; cfr. fr
xiv). defluènza, sf. il defluire, lo scorrere di acque,
defluisco, defluisci). scorrere verso il basso (le acque, un corso d'
gli agguati / ignare le fanciulle godevano il diletto / salùbre, con la forza de
forza de le braccia vincendo / taluna il corso, e tal altra porgendo il petto
taluna il corso, e tal altra porgendo il petto / inerte a 'l defluire,
, e tal altra sorgendo / a mezzo il ventre, bronzea, in sua fiera
2. fig. trascorrere, passare (il tempo). stuparich, i-155:
ora lo spettacolo è veramente finito, il pubblico defluisce come vuole dal teatro che è
, che scende; che pende verso il basso. d'annunzio, i-831:
idem, iii-2-366: tagliò col torace il primo flutto, / e il secondo
col torace il primo flutto, / e il secondo varcò d'un salto, e
d'un salto, e con tra / il terzo ch'era enorme si rizzò /
ceruleo / e della schiuma, come il rivai dèfluo. = voce dotta,
deflusso, sm. lo scorrere verso il basso di acque (e di altri
l'acqua impedendone la dispersione e regolandone il deflusso. -figur. stuparich
2. in idrografia, il volume d'acqua che attraversa la sezione
, ecc. cattaneo, iii-1-274: il cercare alla popolazione un continuo deflusso su
cena. 4. figur. il trascorrere del tempo, degli eventi,
in certo rovello interno a voler risalire il deflusso delle significazioni e delle cause.
la natura universale... è tutto il corpo celeste, anzi i flussi o
. deflùvio, sm. letter. il defluire, lo scorrere delle acque;
la sentina, sperò che garcia avesse il rifugio in un angolo lontano dai defluvi
deriv. da defluire * scorrere verso il basso '. defogliare, tr
da defogliare: voce già registrata presso il d'alberti. deformàbile, agg
e. gadda, 2-77: cade, il maglio peso, addosso la compattezza del
pasta a furia di rovinarle giù sopra il collo di momento in momento te la
lunga in un albero, o ne sbozza il fucinato d'un pignone. =
tutti gli stenti che deformano e induriscono il corpo, l'anima e l'intelligenza.
d'ela- gabalo... dopo il gran danno patito dal fulmine, che
^ violenta / convulsione a lui deformi il volto, / e lo affoghi aspra
membra, / freddo pallore gli defforma il viso. leopardi, iii-67: la
presente danno scandolo alla chiesa e deformano il suo stato. pallavicino, 7-206:
regni la sensualità, e qual deformolla il peccato, rendendola simile ai bruti.
algarotti, 2-276: peccato ha contro virgilio il caro,... il carattere
virgilio il caro,... il carattere in somma del tutto deformandone collo
; unica norma / sempre essere stato il core al compor mio, / cui mai
non deforma. torti, xix-4-883: il suo gusto arido e bizzarro del genio
lo sciampagna deforma i bicchieri di schiuma, il servo entra a parlare della missione di
in parte diverso; turbare l'animo, il volto; perturbare (la vista,
genere); modificare, trasformare il carattere di una persona. zeno,
coteste parti, avrò caro di vedere il timocrate del sig. salvi, il cui
vedere il timocrate del sig. salvi, il cui papirio è stato recitato quest'anno
ombra di tristezza pareva gli avesse deformato il volto. bratteati, ii-134: il barone
deformato il volto. bratteati, ii-134: il barone sedeva vicino al letto del figlio
del figlio, ignorando che, da quando il figlio aveva l'uso della ragione sino
schiacciato col suo peso fino a deformarne il gusto della vita e il pensiero. moravia
a deformarne il gusto della vita e il pensiero. moravia, iv-93: un principio
4. figur. tradire il pensiero, l'opera altrui, esporlo
sbagliato. carducci, iii-6-82: dove il redattore della * cr. matr. *
che avea dinanzi agli occhi, deforma il racconto per modo che questo manca al suo
che questo manca al suo fine, il redattore del quattrocento e l'amplificatore d'
nel suo vero accento, che è il nostro, sembri alla fine più bella e
strane inflessioni di voce. credono pronunciare il nome della stazione nella maniera più chiara
volte quest'arte del dire ha deformato il sentire. moravia, ix-251: voglio riferire
dire: spostarne gli elementi, modificarne il ritmo. comisso, 12-162: il
il ritmo. comisso, 12-162: il corpo umano, questa meravigliosa armonia vuole
quel nuovo peso / giù tratta, piega il tenero suo collo, / e tutta
carne e fortemente soffiava, onde tutto il misero agnellino si deformava gonfiando. pirandello
della signora giselda. gozzano, 459: il loro turbamento cresceva di continuo, come
dei poveri contadini che s'inchinano per il grano. e tu devi essere dritta
cerchio un'immagine ride. / accosto il volto a evanescenti labbri: / si
a evanescenti labbri: / si deforma il passato, si fa vecchio, / appartiene
trecento e del quattrocento italiano, dove il poeta adorante tenta invano di contrapporre a
a cristo qualunque altra potenza; e il nemico di cristo gli si deforma nei
tremava sotto la sferza del vento, il paesaggio esteriore e gli oggetti interni si deformavano
un arco) si dispone quando il solido si deforma. = femm
quella deformata enfiatura di gote, mentre sonava il flauto, lo franse. m
m. c. bentivoglio, 5-872: il viso e 'l petto deformati,
sangue, / e fatto è il corpo suo tutta una piaga. angiolini,
irriconosci bili, si ritrovarono il giorno appresso nelle cantine. pi
di ombre deformate gigantesche che dondolavano il capo. moravia, ii-168: il rosso
il capo. moravia, ii-168: il rosso viso lentigginoso de formato
anche una regione); corrotto (il testo di un'opera letteraria).
e non fiorentino. algarotti, 2-359: il quarto appunto è il libro [dell'
, 2-359: il quarto appunto è il libro [dell'eneide] che è stato
libro [dell'eneide] che è stato il più sovente tradotto, e per conseguente
maestoso, bello, e fa conoscere il talento sublime del bonarotti; siccome eccita
s. stefano, 1-171: il cavaliere che mascherato, tinto, larvato
effìmera sapienza. manzini, 8-43: il babbo rimase, privo di consensi,
immagine deformatrice. pavese, 8-93: il sentimentale (= deformatore di valori)
deformare. deformazióne, sf. il deformare; modificazione, alterazione della forma
viene reso deforme); deturpamento; il divenire deforme, deformità.
intristiti dopo che non vi era più il barone che li fotografava, intristiti fino
de'fulmini poco discreti fanno fede che il demonio insidia al gregge di cristo anco
b. croce, iii-26-372: ora il tentativo dell'arte inesperta di seguire i
: paulo giovio... disse esser il concilio ridotto per medicare una piaga grande
stata eseguita la fotografia, aveva causato il mio errore. 3. nell'
, i-24: van der goes, il solo fiammingo che abbia gusti e tormenti
tormenti spirituali di primitivo e che sogni il cielo, artista dalle deformazioni vigorose ed
). -lavoro di deformazione: è il lavoro prodotto da un insieme di forze
particolare riferimento all'aspetto di chi ha il corpo o parte di esso deturpato da gravi
con volto deformissimo. boccaccio, iii-4-56: il quale, ancor che la fortuna ria
; / era brutta e deforme in tutto il resto; / ma nascondea queste fattezze
e sotto quello, / attosicato avea sempre il coltello. guicciardini, i-205: [
coltello. guicciardini, i-205: [il morbo] privò della vita molti uomini
d'eumede banditor famoso, / deforme il volto, ma veloce il piede, /
, / deforme il volto, ma veloce il piede, / e fra cinque sirocchie
-monsignore; ma io no! -rispose pronto il vecchio, indignato, percotendosi il petto
pronto il vecchio, indignato, percotendosi il petto cavo con la mano deforme,
parea che 'l suo deforme fianco / vivendo il suo disnor tenesse vivo. c.
c. gozzi, 4-55: urla mette il cocchiere e la scuriada / sempre ha
spolverini, xxx-1-112: e al suol [il germe del riso] disteso e fiacco
rotte / case, ove i parti il pipistrello asconde, / come sinistra face /
vóti palagi atra s'aggiri, / corre il baglior della funerea lava, / che
chiama urbanesimo. moravia, iv-218: il freddo sole di febbraio illuminava le loro facce
g. bentivoglio, 4-657: coperto il terreno di deformi cadaveri. foscolo,
prati, ii-40: e d'amilcare il teschio deforme / sulle punte dei ferri confitto
ferri confitto / paga a tutta sicilia il delitto / dell'ingiuria e del nome
quei cadaveri deformi, e avran risentito il contatto di quelle membra agghiacciate e floscie
di quelle membra agghiacciate e floscie, il rumore di quelle teste cadenti pesantemente sul
: qual fero accidente / fa sì deforme il tuo volto sereno? -letter
alfieri, 74: pregno di neve gelida il deforme / vorticoso àer bigio forte stride
àer bigio forte stride; / ma il tristo fiato, ch'ogni fiore uccide
per ischemo da tutti era chiamato cimone, il che nella lor lingua sonava quanto nella
(l'animo, i costumi, il comportamento di una persona). francesco
non è creduta pura, / senza il gran blasmo che di ciò riceve. livio
del- l'uom! difforme / tu il mondo festi, ond'ei non par più
, iii-2-227: o nutrice, e il mio cor teme che un male / ti
l'angoscia, / unghiuta; ed il tedio, deforme. bocchelli, 1-iii-260:
certo stimava altramente, e credeva che il sig. simplicio dissimulasse questa esposizione di
esposizione di testo, per non gravare il maestro e i suoi condiscepoli di una
debito e uso della poesia si è il soccorrere alla natura con migliorarla o correggerla
. pallavicino, 7-355: ma ove il proviamo [il pentimento] acuto,
7-355: ma ove il proviamo [il pentimento] acuto, robusto, grande
, ci strigne, ci occupa tutto il cuore, che ci fa vergognar di noi
in campagna, di primavera, dopo il desinare, al margine d'un laghetto
sola seco, baciò avidamente con occhi inebriati il marito: e quell'imagine, che
un popolo che spera / veder cessato il disonesto oltraggio / del deforme servaggio.
carducci, ii-7-304: e come hai avuto il coraggio di abbandonarmi così a lungo,
. muratori, 5-i-86: consiste dunque il buon gusto nel conoscere, distinguere e
gusto nel conoscere, distinguere e assaporare il bello poetico, cioè nel saper giudicare in
, capovolte, senza communicazione reciproca è il mostro dipinto da orazio; e per
proporzione naturale; ciò che è difettoso; il brutto. d. bar ioli
d. bar ioli, 9-32-40: il deforme è da torsi di veduta col
col bello. muratori, 5-i-79: il giudicar dunque ben regolatamente che si fa
che si fa del nostro intelletto, e il conoscere il buono dal cattivo, il
del nostro intelletto, e il conoscere il buono dal cattivo, il bello dal deforme
il conoscere il buono dal cattivo, il bello dal deforme, suol chiamarsi buon
cesarotti, i-347: l'abitudine rintuzza il senso, non meno del bello, che
bello, che del deforme. quindi il nuovo anche men bello, o talor anche
trova combinabile colla temperanza e semplicità; il vizioso, il deforme, che mena
colla temperanza e semplicità; il vizioso, il deforme, che mena alla dissoluzione de'
arte si trova solo l'informe e il deforme. bartolini, 1-106: è l'
cominciava ad avere nozione della lotta contro il tempo, e quindi della lotta contro la
e la fine. e quindi contro il brutto, il deforme, il guasto.
fine. e quindi contro il brutto, il deforme, il guasto. = voce
quindi contro il brutto, il deforme, il guasto. = voce dotta, lat
egli a ciascuno di essi profondissimamente radere il capo, come a tanti schiavi, e
; bruttezza repellente. -anche: il difetto stesso che deturpa l'aspetto
persona. sacchetti, 9-5: il quale messer giovanni... non considerando
leone ebreo, 318: la deformità è il proprio del corpo e la bellezza è
gengìe mostruosamente, e poco appresso tutto il viso e il capo con tanta deformità
e poco appresso tutto il viso e il capo con tanta deformità, che è
capelli e naso. baretti, 1-238: il taglio della cornea... è
le arti debbono persuadere e far credere che il finto sia reale, e l'incredibile
ripugnante. gemelli careri, 1-ii-333: il più penoso ornamento mi parve quello del
, ower deformità, / cioè far contra il ben da dio ordinato. carani,
arti letterarie dev'essere e di rianimare il sentimento e l'uso delle passioni, e
contorto uno stelo ignoto ed inutile contro il cielo di dolore, l'esile fustolo
né in questi tempi era riputata deformità il vedersi, che chi era vescovo di napoli
altra parte, e non sofferse loro il cuore di vedersi quella doglia.
e grandezza. castiglione, 261: il loco adunque e quasi il fonte onde
261: il loco adunque e quasi il fonte onde nascono i ridiculi consiste in una
ridicola, più rilevante delle medesime secondo il grado e la qualità loro. colletta,
e scultori. manzoni, 980: il sentimento pubblico, eccitato dalla nova vita
per la sua parte, a procurarne il rimedio. carducci, ui-24-328: dalla monotona
altro che la cassa, o se il braccio aveva sete: nelle quali deformità
in cielo, togliendo la luna e il sole; nell'aria, togliendone i
ec.; la stessa, dice il poeta, anzi maggiore avverrebbe nel mondo
iudizio, renderlo. muratori, 5-i-86: il non ben giudicare della bellezza o deformità
cuffia, e simili altre deformità sono il primo cibo, anzi veleno di que'cervellini
deformità nella linea del proietto, facendo il principio della parabola meno inclinato e curvo
al principio di questo secolo, cioè circa il 1802: il tesoro pubblico non finiva
questo secolo, cioè circa il 1802: il tesoro pubblico non finiva di emettere somme
popolazione, dove niun pensiero si mette il governo perché i poveri ragazzi e ragazze
.). defraudaménto, sm. il defraudare; frode, inganno.
privare, togliere (ma implica sempre il senso di una sottrazione alle legittime aspettazioni
l'anima affamata, e non crucciarai il povero nella necessitade sua. albertano volgar.
/ che li son padre, quando il fato e giove / nèl privilegia.
luoghi natii. sarpi, ii-431: il cardinal varmiense, se ben con buon
-in queste imprese vi ho anch'io il mio diritto. costui mi defrauda.
togliere, rubar con frode '; ma il primo si fa più apertamente; il
il primo si fa più apertamente; il secondo suppone un'astuzia più nascosta.
operaio delle sudate mercedi; si 'froda'il socio d'una quantità di denari o di
. verga, i-19: ai primi albori il castaido era venuto a spalancare l'uscio
i pigri, giacché non è giusto defraudare il padrone di un minuto della giornata lunga
giornata lunga dieci ore che egli paga il suo bravo 'tari'. de roberto, 543
bravo 'tari'. de roberto, 543: il principe... si lagnava d'
vana la speranza, l'attesa, il desiderio. bibbia volgar., v-620
bene mi dispiace della oppenione che tiene il reverendissimo farnese del caso mio: non
: quaggiù tutto disordina e confonde / il caso cieco, e con occulto inganno
speranze, e onori spesso de'suoi comandi il suo umilissimo servitore e ammiratore vero.
conc., ii-130: accennerò nondimeno il fondo principale dell'azione e de'caratteri
. marino, vii-84: io tengo il primo luogo (dice la scultura)
non era però onesto, né libero il defraudarlo. = voce dotta,
che temere,... e levato il romore come defraudati de le lor paghe
. pallavicino, i-437: stendevasi poscia il papa in rammaricarsi che... si
sono proposto, e d'impedire che il lettore rimanga defraudato nella idea che può
alberti. defraudazióne, sf. il defraudare, l'essere defraudato; frode
palladio volgar., 11-18: il defrito si dice quasi a defervendo,
si dice quasi a defervendo, quando il mosto ha avuto nella caldaia un grosso
tanaglia, 1-1424: si metta [il vino] in quella subito a bollire,
della valle, 2-i-127: volsi anche il cavallo turco e guer- nito alla lor
per lo più nelle forme con il part. pass, e l'aus.
, / che s'elle son disperse, il cor mi dice, / venus pregando
defunta. ariosto, 7-41: e così il fior de li begli anni suoi /
cavallier, per dover poi / perdere il corpo e l'anima in un punto;
l'uom del sepulcro e in vita il serba, / gli saria stato o tronco
sono », perché hanno defunto / il loro ufficio provvisorio sulla terra. =
gionse a quel ponto / che rugiero ebbe il colpo smisurato; / balordito era e
l'erede vien ad esser un legato, il quale nell'eredità rappresenta il padre di
legato, il quale nell'eredità rappresenta il padre di famiglia difonto. goldoni,
difonto. goldoni, iii-338: il vostro buon padrone vi ama, non meno
: santo... e salutifero è il pensiero a pregare per li defunti,
. guicciardini, iv-67: aveva [il papa] sparso per tutto il mondo,
aveva [il papa] sparso per tutto il mondo, senza distinzione di tempi e
un defunto s'awivàro, / toccando il corpo suo di vita privo. sarpi
i-84: se avveniva che altri pronunziasse il nome della defunta, subito, quasi per
rintocchi che commemorano i defunti dileguano verso il sole che tramonta. e. cecchi
fiumana d'ombre, / sono esse il grano che ci scoppia in sogno,
avendo già dimostrato qual sorte d'imitazione il dialogo contenga..., quali vantaggi
ché non avendo avuto occasione di celebrarne il battesimo, dé meno poteva lamentarne i
mondo defunto. carducci, iii-7-39: il compianto che un tro- vator provenzale scioglierà
nato in italia sarà ad un tempo il canto di requie a una generazione di
. marradi, vi- 1070: fra il candore de'colli algidi in tondo / bian-
, 1-668: ella piange da ieri il suo defunto / amore. idem,
l'aria fluttua e s'accende / quasi il fantasma d'un aprii defunto. borgese
ignoti. g. raimondi, 3-250: il dannunzianesimo, pure defunto, rimescola ancora
dopo la defunzione di ca- racalla, il santo battesimo gli pareva lavacro sufficiente.
). degeneraménto, sm. il degenerare; deviamento, mutamento in peggio
. varchi, 18-2-92: era generale il signor don ferrante gonzaga, fratello del
mia eredità e d'ogni mia successione il medesimo marzio, dichiarato e nominato di
] non mancar di quanto vive sotto il cielo, fuorché l'uccel proprio del
perché non sempre si ha calore oppure il calore è fittizio. carducci, iii-18-13
chierici d'ogni sorta fu per tutto il secolo decimottavo strabocchevole tanto, quanto,
al figur. carducci, iii-17-190: il parentado vaticinato dalla epopea tra le
i-54: i filamenti di quell'erba [il lino] sono più lunghi, più
lino; ma va ogni anno degenerando il seme, cosicché al quinto anno ha
-uscì pieretto. il padre si voltò alla cascina in basso,
): mitridanes, nobile uomo fu il tuo padre, dal quale tu non
tutti. masuccio, 414: cognobbe il vertuosissimo e illustrissimo re, la intera
60: come dipoi si cominciò a fare il principe per successione, e non per
loro non appartenga. carducci, iii-n-315: il presente annebbiavasi, titubava la fede e
-scherz. cieco, 12-24: il pastor ch'era villan naturale, / per
non degenerar da sua natura, / alzò il schidon con tutto l'animale. anguillara
l'animale. anguillara, 11-109: il pronto dir, le man rapaci e
della corona, che resa a tutto il regno intollerabile, era universalmente da ciascun
avevano ancora degenerato al punto da proscrivere il * cervelaa 'dal risotto. imbriani,
risata... e sorrise anche il maestro, ma presto si rifece serio
si rifece serio, perché non degenerasse il suo ridere. 4. trasformarsi,
g. bentivoglio, 4-151: degenera il terrore de'popoli bene spesso in disperazione
, ii-246: che fai regina? / il periglio s'avanza. a poco a
armonia. carducci, iii-7-157: questo [il movimento religioso], aduggiato dalla triste
d'interessi. brancoli, ii-275: il viso di edmondo parve ispessirsi come se
al figur. equicola, 402: il suo giogo è leggiero: è l'uomo
sorriso. napoli signorelli, xix-4-605: il teatro che vuol considerarsi come uno de'
in fìstola. foscolo, xv-268: il viaggio, che pel riattamento delle strade durò
delle strade durò quasi 2 ore, il sole, la veglia m'hanno irritata la
per tre giorni non lasciò un momento il suo capezzale, gli fece da infermiera
hanno degenerato quel dolce bighellonare ch'era il viaggio stendhaliano in un'affannosa corsa alla
, iii-39: lei ha davanti a sé il « delinquente congenito; l'uomo epilettiforme
stesso gravi anomalie e asimmetrie somatiche, il suo albero genealogico deve annoverare individui colpiti
'degenere'vi ha questa differenza, che il primo suppone la degenerazione compiuta, l'
. landolfi, 8-73: 10 rammento il rampollo degenerato di un'antica famiglia,
pea, 7-210: si comporta per il meglio, senza tentennamenti degenerati: peccatori
peccatori sì, ma umani: fatto il male, riparare con la penitenza.
penitenza. piovene, 5-128: perfino durante il fascismo il premio bergamo ospitò la nostra
, 5-128: perfino durante il fascismo il premio bergamo ospitò la nostra pittura di punta
mia salute sarebbe perfetta; ché mai il minimo dolor di capo, mai la più
ignorarono la giustizia della pietà, altri immolarono il corpo all'anima, altri ancora s'
furono degenerati. pea, 3-143: il nonno epilettico premia il nepote degenerato. palazzeschi
, 3-143: il nonno epilettico premia il nepote degenerato. palazzeschi, 7-165:
quest'aria stralunata della visitatrice, piuttosto che il timore, ispirava a maria luisa un'
quel viso. degenerazióne, sf. il degenerare, l'essere degenerato; passaggio
in cui essi si avvezzarono a fare il contrario di ciò che dicevano, in cui
che dicevano, in cui diventò sistema il corteggiare, il ricorrere a vie oblique.
in cui diventò sistema il corteggiare, il ricorrere a vie oblique. fogazzaro,
le tende e la selva erano evidentemente il modello di sì ardite fabbriche, e dall'
, non dal gotico, ossia tedesco, il quale fu degenerazione incominciata a costantinopoli e
pecchio, cono., ii-485: il preferire le cose straniere alle proprie è piuttosto
le cose straniere alle proprie è piuttosto il sintomo della sociale degenerazione che il calcolo
piuttosto il sintomo della sociale degenerazione che il calcolo dell'economia. de sanctis,
, iii-18-252: la poesia arcadica fu il solo legittimo frutto d'arte che il cattolicismo
il solo legittimo frutto d'arte che il cattolicismo romano nella degenerazione o trasformazione gesuitica
; decadenza. berchet, 109: il tanto raro e tanto famoso « roman-
felice. de sanctis, 7-46: il passaggio dal manzoni al grossi sembra un
narsi, come della sua greggia il posare? serao, i-659: negli
denaturato in una sostanza anormale (se il protoplasma risulta intorbidato da granuli, si
colonie prese molti vizi esotici, e il germe di una malattia tormentosissima ed
govoni, 2-205: uccelli senza spettro il giorno intero / gracchian contro i degeneri
non riscattava la volgarità dell'animo, il vuoto della mente. soffici, v2-
capitale che si trattava di far fruttare il più che fosse possibile al momento buono
ruggiero? / non sei degno di fargli il cameriero. 3. deteriorato,
. fioretti, 1-3-55: si dee accusare il principio di sì gran guerra, come
palagi, l'ozio, i carnovali e il sonno. 5. medie.
un grande amore. palazzeschi, i-631: il degente rimasto teso e impassibile alla richiesta
dell'altro ha una contrazione di tutto il corpo. bocchelli, 1-iii-1: voi poi
. e. gadda, 6-342: il degente, così risecco, appariva maturo per
amica. -la spesa occorrente per il ricovero in casa di cura.
di cura. cassola, 4-304: il giorno seguente portarono la zia a livorno
deglutisco, deglutisci). far passare il bolo alimentare
o il sorso di liquido dalla bocca allo stomaco;
mi trasformi tutto in lui e gusti il mio salvatore. straparla, 3-4:
qualche parola. pirandello, 8-1047: il collo pareva uscisse, penosamente inarcato,
, 13-172: non gli possono dare il sacramento della comunione perché non deglutisce più
chiudeva la gola. moravia, ii-48: il rospo si mise ad annaspare con le
. papini, 6-265: egli deglutisce il principio di una domanda italiana, io
dell'incasso. deglutizióne, sf. il deglutire, finghiottire; l'atto
; l'atto fisiologico con cui il bolo alimentare o il sorso di
atto fisiologico con cui il bolo alimentare o il sorso di liquido viene sospinto dalla
tivano a fatica, allungando il collo e tirando su il mento,
fatica, allungando il collo e tirando su il mento, come se a ogni
prende vescovado non degniamente, fa contro il sancto spirito. fra giordano, 5-147:
colui fa degnamente penitenza, che piagne il suo peccato, con legittima satisfa- zione
le deità medesime? vico, 136: il signor regente sentissi così commuovere che,
segno degnamente mescolato e di compassione inverso il reo e di disdegno contro l'attore.
1-202: cominciò tantosto a tempestare contro il marito, che con quegli attacchi scomponeva
vostri, a modo mio, mi riserbo il diritto. alvaro, 11-96: la
/ l'abate, che ancor batti il sagrestano; / ma degnamente ne sarai punito
lao- coonte / di sua temerità pagato il fio. tasso, n-iii-1000: l'
gli altri o degnamente o indegnamente, il malevolo non sente dolore, ma gode
male. bruno, 3-156: degnissimamente il moto locale è stato stimato principio d'ogni
avanza. monti, iv-164: e quanto il core mi goda di udirvi sì degnamente
cantare la sua favola un fanciullo, il quale disse molto degnamente, fu poi
in prima per loro eleganza, e il simile per averle recitate degnissimamente, come
sembianti egregi. cesarotti, ii-454: il pregevolissimo dono della sua * dissertazione 'così
schifo, non degnante, e coll'affetto il più che dir si possa lontano da
lengo, ii-20: ma del frumento il grano se non muore, / non
oro. tasso, 6-85: forse il vincitore / degnato avrebbe il mio cenere
6-85: forse il vincitore / degnato avrebbe il mio cenere e tossa / d'alcun
bisogno cercati in quanto è lungo tutto il buon secolo della lingua, né fino
onorare. monte, ii-385: altro il mi cor non degna. / sempre
. bibbia volgar., v-649: il disleale ha sì fello il cuore, che
, v-649: il disleale ha sì fello il cuore, che non degna altrui.
dico a lui: -se non degna il mio petto / quel core, arà
non degna uom, che viva sotto il cielo. tasso, 1-19-77: deh
deh fate or, prego, ch'il suo onor s'illustri, / ché nulla
/ ché nulla invidia far men chiaro il debbe; / onde chi non degnollo ed
ed or l'incolpa, / conosca il torto e la sua propria colpa. pallavicino
gli eruditi di quell'età poco degnavano il volgare. giusti, i-151: spero che
veste d'oro, e più non degna il panno. caro, 12-i-99: a
2-96: noi nell'idioma toscano abbiamo il * degnate 'per invito a mangiare o
: fu da li circostanti esortato a baciare il piede al re secondo l'usanza regale
, che egli ha da voi ricevuto, il quale degnato vi siete di entrare e
casa. beccari, xxx-4-259: deh ferma il piede, / e degnati, callinome
riverisce ed onora. redi, 16-vi-286: il poveruomo, è più di un mese
di un mese che è morto, ed il figliuolo non si è mai degnato di
, io trovo vostra figlia di un carattere il più bello del mondo...
portarsi in mezzo ai luoghi dove ferve il lavoro industriale, e modellare i loro
gli occhi miopi di sui libri affollanti il tavolo. pavese, 5-130: questo
man superba. sarpi, ii-100: il santissimo sacramento in alcune chiese particolari non
s'ingenocchiano e altri non degnano manco scoprirsi il capo. pindemonte, 11-542: la
, se le loro scellerag- gini mostrassero il vigore d'animo, non dirò di siila
, ma di quegli animosi masnadieri che affrontano il misfatto quantunque e'si vedano presso il
il misfatto quantunque e'si vedano presso il patibolo. manzoni, 33: e
? de sanctis, ii-79: se il libro del lamartine sia bene o mal
bene o mal fatto, ciascuno ha il dritto di dire la sua. ma farsi
a guardare. palazzeschi, 7-10: il soglio dove per antichissimo privilegio della famiglia
della famiglia in altri tempi degnava sedersi il papa. bocchelli, 13-220: vanno
fretta, e se degnano d'accogliere il saluto e l'ossequio, lo fanno con
da nube leggier di sopra asperso [il campo], / o misero cultor,
generosi i quali non degnano di mostrare il lor valore nello steccato contro bestie poco feroci
elefanti. fontanella, iii-363: ei gonfio il cor d'ambiziose voglie, / calcar
/ pavimenti gemmati, aurate soglie / il suo nobile piè toccar sol degna.
le si faccia / intorno da cert'uomini il buffone, / già di lontan m'
a principe, a chi neppure merita il nome di cavaliere: e degnandovi come a
di quel cocchiere del suo padrone, il quale eragli maestro d'ogni buona massima
: si giugne a tale che raffibbiarsi il giubbone, rannodarsi ima stringa sia lavoro non
degnazióne (dignazióne), sf. il degnare, il degnarsi; l'atto
dignazióne), sf. il degnare, il degnarsi; l'atto o il comportamento
, il degnarsi; l'atto o il comportamento di chi acconsente a concedere un
la ragione e lo intelletto, così il pratico come il teorico, e li usi
e lo intelletto, così il pratico come il teorico, e li usi e li
generazione di gente è così gloriosa come il popolo cristiano, il quale è pasciuto
è così gloriosa come il popolo cristiano, il quale è pasciuto di cibo celestiale?
degnazione, e tale a un tempo il vigore della giustizia! manzoni, pr
l'esame ». detto fatto, il principe uscì, e andò veramente (che
per la degnazione avuta quaggiù di proteggere il culto di domine dio. svevo, 2-399
schiacciati tanti anni. 2. il sentimento che determina o accompagna un atto
preti e i cardinali con divota degnazione circondano il cataletto e intorno al corpo della vergine
, con insolita degnazione per ordinargli dopo il teatro il solito brodo a gelatina. pirandello
insolita degnazione per ordinargli dopo il teatro il solito brodo a gelatina. pirandello, ii-203
faldella, iii-58: avete fatto bene il commediante, quando cicalavate al tribunale per
anzi tutto muso alle bestialità che cincischiava il presidente. dossi, 484: ti applaudono
in versi latini. foscolo, xviii-291: il personaggio che ebbe la degnazione di venirmi
e non giudicaste disdicevole al vostro sussiego il far le baie. fagiuoli, 1-2-34:
far le baie. fagiuoli, 1-2-34: il mio padrone poi è un cavaliere degnevole
però tutta pura. ci ha parte il proposito vanitoso di parer degnevoli e affabili,
vanitoso di parer degnevoli e affabili, e il piacere di sentirci al disopra del nostro
, 796: credendo rivolto a lui il saluto, risalutò degnevole e fe'segno
barba giove. cantoni, 761: il suo viso degnevole e dimostrativo...
... spirava per così dire il sentimento dell'autorità. bocchelli, i-ii-
autorità. bocchelli, i-ii- 181: il signor pietro assentì, con tal qual compassione
: ingannarvi? -diceva con superiorità degnevole il bottegaio. -quand'uno ha imparato a
2-96: noi nell'idioma toscano abbiamo il * degnate 'per invito a mangiare o
degnevolezza e benignità dal suo canto il condursi ad accettarli. tommaseo [
aiuto, perdono, commiserazione (e il complemento che ne dipende è retto dalla
. casti, 3-75: degno, il lion rispose, è d'alta lode /
316: l'universo / seco il ripete ad una voce, e grida /
, anco mendico e derelitto, il fido / degno è d'onor, più
è d'onor, più che il fellon tra gli agi / e gli amici
, vi-73: quando au'armi pon mano il generoso / men vincer vuole,
come se tra l'ammirazione e il rispetto, di cui non la
la stimavano più degna, e il dileggio, con cui ora la accom
orator greco. monti, ii-26: il male si è che l'italia non è
degna la città che nascesse in lei il re de'cieli. ungaretti, ii-91
camerier, scalco e secretarlo truova / il signor degni al grado. tasso,
palesata. foscolo, xv-66: onorò il nome italiano mostrando all'europa in se
, non ne vedo che uno solo, il quale sia veramente degno di essere nominato
guicciardini, v-184: aveva per moglie il re d'inghilterra caterina figliuola già di ferdinando
degno successore dei medici per la munificenza ed il patrocinio delle belle arti. nievo,
sue degne consocie'. bacchelli, 1-i-466: il loro degno capitano, quel gaglioffone che
c. e. gadda, 522: il garzonaccio del macellaio, e il suo
: il garzonaccio del macellaio, e il suo degno sosia della drogheria.
. muratori, 5-iv-156: ingegnosamente argomenta il poeta, e il suo argomento nobilmente amplificato
: ingegnosamente argomenta il poeta, e il suo argomento nobilmente amplificato giunge a formare
è di poro / l'indole, il genio? -è degno / d'un guerriero
del senegai, del quale godiamo, il più savio dei progetti è di starsene allo
isterica e tremebonda, distolga dal seguire virilmente il pensiero nel suo logico cammino. c
: col ticino a due passi, il bagno in casa era, secondo lui,
6-10 (137): quivi trovai il venerabile padre messer nonmiblasmete sevoi- piave,
degna sposa / ch'odia di madre il nome / stolta e crudele! come
petto / il caro pargoletto, / e d'altrui baci
i debiti. montale, 3-23: il professore -una degna persona che non vedo
: la degna intelligenzia prima muove / il primo cielo che il moto governa. tasso
prima muove / il primo cielo che il moto governa. tasso, 17-12: stan-
duo satrapi, i maggiori: alza il più degno / la nuda spada del rigor
di voi / e de'vostri avi illustri il ceppo vecchio. pisacane, i-38:
vecchio. pisacane, i-38: avvezzo il popolo romano, con militar disciplina,
, verso i quali serbavano quel rispetto che il guerriero in campo ha per un degno
che ciascun reo colui solamente riputa dignissimo, il qual d'oro o ver di gemme
ricci, 465: ecco che viene il re: corriamo incontro al nostro salvatore,
corriamo incontro al nostro salvatore, ordinandogli il luogo e la stanza, preparando e ordinando
desinare di degne vivande, pose a sedere il piovano arlotto nel più degno luogo della
. proporzionato al merito o alla colpa (il premio, la pena); meritato
(l'onore, la lode, il biasimo). lancia, iii-623:
degne grazie e debiti meriti a te, il quale a'miei occhi facesti vedere la
figliuolo, e co la morte sozzasti il viso del padre. testi fiorentini, 52
degno. de sanctis, ii-15-27: il loro delitto fu di non avere consentito a
. rajberti, 2-105: bisogna che il parnaso se ne occupi una volta, e
purg., 11-5: laudato sia il tuo nome e il tuo valore / da
11-5: laudato sia il tuo nome e il tuo valore / da ogni creatura,
villani, com'era degno, il detto messer filippo traditore di pistoia.
ogni lode: / et che sta lieto il ciel, che la si gode.
una cosa, e la moglie dica il contrario, ser barbagianni più tosto crederà
e da bene. tassoni, ii-2-135: il corio, scrittore degno di fede,
fatto degno. sarpi, i-2-3: il dubbio che ha ritenuto vostra signoria dal
vangeli volgar., 5: è colui il quale deve venire dopo me; il
il quale deve venire dopo me; il quale è fatto innanzi a me; al
uno cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari né di porgergli i sandali
, conc., ii-494: lungo sarebbe il dire le cause che condussero l'italia
animo, e gli fa ben sentire il suo degradamento, laonde è incompatibile colla
e della civiltà. pirandello, 7-1081: il degradamento, il vino, le donne
pirandello, 7-1081: il degradamento, il vino, le donne, il corpo delle
degradamento, il vino, le donne, il corpo delle donne: le reni da
mi fruttarono, dopo tre anni, il degradamento ed il disonore in faccia ah'
dopo tre anni, il degradamento ed il disonore in faccia ah'armata.
chierici d'ogni sorta fu per tutto il secolo decimottavo strabocchevole tanto, quanto,
e degenerante. soffici, iv-8: il nostro amore, dopo le scosse, gli
. de marchi, i-853: scomparso il filatoio, al suo posto sorse una
, col giardino degradante a scalinate verso il lago. pirandello, 7-446: immenso piano
a sedere nella stanza, si vedeva il pavimento, l'ombra, il muro,
si vedeva il pavimento, l'ombra, il muro, e perfino il cielo a
ombra, il muro, e perfino il cielo a strisce degradanti in nero.
, iii-131: sua maestà comandò che il murtola fosse degradato di tutte le buone
serenissime muse. pallavicino, 6-1-188: il mascambruni fu solennemente degradato dagli ordini sacri
beni. -togliere a una città il titolo di capitale. s. maffei
costituendo. 2. figur. diminuire il valore, il pregio di un'istituzione
2. figur. diminuire il valore, il pregio di un'istituzione, di una
espressione senza alterazione;... il dolore di laocoonte non degrada la sua
... si è sempre avanzato il dispotismo a degradare il genere umano nelle
si è sempre avanzato il dispotismo a degradare il genere umano nelle più deliz ose contrade
alfieri, 1-1219: troppo è diverso il frutto di questi due spettacoli, perché
, iii-222: nulla degrada tanto quanto il lasciarsi impunemente insultare. foscolo, x-149
agli schiavi. mazzini, i-671: il sud ha sul collo una di quelle
ii-327: ma chi declamasse ch'egli guastò il costume, che spogliò di fede e
nostra stampa un nuovo allevamento che degraderà il nostro pubblico; l'allevamento del perfetto
,... colle prove fatte il verno non biancheggiò, come fecero le altre
di novità, che quasi inevitabil si rende il degradar col tempo, e il trapassar
rende il degradar col tempo, e il trapassar con applauso al cattivo. milizia,
. magalotti, 1-202: o sia il caso o sia la necessità, i
e meno scuro, che degradando verso il chiaro, serve nella pittura per dar
quel punto partendo la luce, e il colore che riceve da essa le sue modificazioni
moltiplicate e sì impercettibili che l'occhio il più esercitato non può fissarne i limiti
di ultrasensibile, non è maraviglia che il winckelmann si adoperi, se non a escludere
tutto, almeno a degradare in essa il troppo sensibile colore, facendone un elemento
; diminuire di ampiezza, restringersi (il tempo, lo spazio). ristoro
ecc.]. giunti, 30: il quale [catafalco]... andava
stature. s. maffei, 5-5-170: il muro di essa imposta tutto su la
mano degradando. pirandello, 8-109: il colle su cui sorge la città s'
di ròmeri che degrada così mollemente verso il grembo delle acque. ungaretti, viii-18
finalmente sino al 'monsieur '. il birro, il ruffiano, il boia erano
'monsieur '. il birro, il ruffiano, il boia erano de'* messieurs
. il birro, il ruffiano, il boia erano de'* messieurs '.
e d'arbori d'ogni maniera verdeggianti, il quale per lungo tratto degradatamente si stendeva
, gli fu con un fendente spiccato il capo dal busto. giannone, 1-v-419:
difesa. batacchi, 3-158: meritamente il prete, degradato, / perdette e pieve
riposo, in combattimento, a fare il proprio dovere di militare senza proteste,
nota che 'l vescovo non può restituire il degradato, ma solo il papa. botta
può restituire il degradato, ma solo il papa. botta, 4-216: il
il papa. botta, 4-216: il degradato veniva dato in mano del foro secolare
accadde che per soverchio amore che portava il figliuolo suo, il duca federico, ad
amore che portava il figliuolo suo, il duca federico, ad una gentildonna,
si misero sull'attenti perché era arrivato il comandante della degradata fortezza. pioverle,
. pioverle, 5-662: degradato durante il regno, dopo aver toccato con la
toccato con la guerra e con l'invasione il fondo della decadenza, quel vecchio sud
persuadendo a se stesso che vi trovi il suo conto, è già degradato innanzi a
vilissimo. bontempelli, 7-234: aveva raggiunto il compagno della sua vita degradata. brancoli
suoni). milizia, iii-183: il rosso è un color proprio d'un
più o meno grande d'aria, è il colore locale. lanzi, i-i77:
ime / soavemente degradate valli / pasce il branco che mugge. -scalato secondo
pena militare accessoria perpetua, che priva il condannato della qualità di militare, della
pensioni e del diritto alle medesime per il servizio anteriormente prestato (e viene inflitta
: rimozione dal grado, che priva il militare condannato del grado e lo fa
ne la mente i suoi sospetti che il colonnello non per i suoi mancamenti,
bellezza. botta, 4-402: fecesi il processo: fu lungo e crudo. vennesi
, pena della deposizione con la quale il chierico viene sospeso dal suo ufficio,
supplicio non minore moltitudine d'uomini che il dì destinato a fare l'esperimento di
da lui. sarpi, ii-208: il cardinal polo,... essendo
carcere, di degradazione, di privazione, il dovere secondo la qualità de'casi battersi
morale. romagnosi, 19-725: il diritto di convivenza è diritto di conservazione
frode e di violenza, per vendicare il mondo civilizzato dall'umiliante degradazione di tollerare
cicognani, 3-127: sapeva che quello era il principio d'ima degradazione che sarebbe andata
comunisti lo sono diventati nella fiducia ch$ il comunismo possa impedire alla storia ogni continuazione
sociale. magalotti, 1-358: era il discorso della solenne degradazione de'bruti da
insignificanti, era scomparsa dalla sua vita il calore che la riscaldava. -decadenza
le specie dei viventi disposte nell'ordine il più aggiustato e risaltante, colle loro modificazioni
, rigenerata dalla forza francese, riprende il suo primiero lustro e la sua usurpata dignità
cerimonie del giudaismo e dell'idolatria compirono il culto in cui ancora osserviamo riflessa tutta
dir più giusto, serba ancora intero il germe e le condizioni del suo primato
diminuzione del dolore in cui si fonda il fontenelle, egli [hume] dice che
degra dazioni, e che il piacere non si forma se non se dall'
. verri, i-170: io so che il mio cuore è commosso allorquando una di
la larghezza di una forma, ma il verso di un contorno, e la direzione
a napoli, all'estero, e il terreno affidato a grossi appaltatori, non
. degressióne, sf. letter. il passare da un grado superiore a uno
ottimo, i-545: ed è da notare il modo della degres- sione dello autore nella
{ degùscio). sgusciare; togliere il guscio a un frutto. = neologismo
gusto '. degustazióne, sf. il degustare; assaggio. moravia, iii-82
degustazioni passa la mattinata. giunge alfine il momento più importante, quando nell'acqua
nell'acqua ormai bollente vengono buttati giù il riso o la pasta, secondo i giorni
vide tracannare in pochi sorsi meditabondi anche il secondo bicchierino,... quindi riempire
... quindi riempire di nuovo il bicchiere e, questa volta senza il minimo
nuovo il bicchiere e, questa volta senza il minimo tremolio della mano, vuotarlo di
c. e. gadda, 422: il sabato corre via come un cavallaccio frustato
vulcano sposa, / per cui s'allegra il monte citerone / deh, i'ti
essilio, / mostrandoci, madre dolce, il tuo figlio. caro, 16-84:
16-84: deh porgetemi voi, voi muse il canto, / s'io son pur
/ s'io son pur tirsi; il vostro amico tirsi; / et pur tra
figlio e padre, / le leggi, il cielo e la natura han posto.
/ se non che tu mi lasci il mio ruggiero. / e se disposto sei
sarà mai, che senza mali il mondo / solo di beni abondi?
or l'alpi io varco; / e il ciel, deh, voglia ch'ella
, / deh foss'io, come il vago de la luna, / addormentato,
le tue braccia / mi risvegliassi e bevere il tuo fiato / potessi ancóra, in
iv- 526: or perché dimora il mio figliuolo? or perché sta egli
; e questo / facea più sconsolato il dolor mio. carducci, 25: deh
alberto, 66: deh! o perché il nemico e profano / furor, sanza
/ a portar sopra 'l cielo il mio cordoglio? boccaccio, dee.,
come fuor del luminoso volto / traspare il duol c'ha dentr'al petto accolto!
/ dopo fulmini e tuoni / deh fatemi il piacere / lasciatemi una rosa. /
ogni perverso. gioberti, 1-iii-444: il torquemada fu domenicano, come giuda fu
non finisca, per dimostrare alle genti il castigo del popolo deicida. savinio,
i giudei in tempo di pasqua commisero il loro orribile deicidio, i romani in
cavalca, i-25: tutti quando il vedeano, lo chiamavano deicola, cioè
nel cospetto di dio? o vero il signore giustamente non la ricevette, e
privati; raccomandando i bisognosi, portando il lenimento della carità nelle piaghe del mondo
1 gettare fuori '), attraverso il fr. dejecteur. deiezióne (degezióne
, e così guastano e tolgono ai pesci il loro principale nutrimento, distruggendoli.
egli, nato per la lindura, per il profumo delle 4 cocottes ', per
per la prosperità ch'ebbe sopra il popolo, lo quale questa fede fermamente
animo constante. loredano, 2-377: il secolo corrotto, le lettere fallite e
. ant. che porta o manifesta il volere di dio; divino.
, che i vostri nemici vi mostrano il sicuro guado del serchio, che a noi
che a noi era ignoto e pieno il fiume di pericoli e di sospetti?
la puzza, se n'è eccettuato il « deus crepitus ». balbo, i-30
potenze della natura, l'aria, il fuoco, il sole, altri astri,
natura, l'aria, il fuoco, il sole, altri astri, il cielo
, il sole, altri astri, il cielo, la terra. leopardi, 829
romani. alvaro, 7-48: che il bene sia d'origine divina, è propriamente
pensarlo. ma l'uomo ha sentito il bisogno di deificare anche il male.
ha sentito il bisogno di deificare anche il male. il male della natura è troppo
bisogno di deificare anche il male. il male della natura è troppo semplice;
per una divinità. gioberti, ii-237: il cat- tolicismo... consacra e
tolicismo... consacra e deifica il giure legittimo, e lo dichiara inviolabile
milizia, iii-44x: gli artisti hanno il privilegio di deificare le loro innamorate.
, ma che in somma non è che il moto prepotente delle cose, allora sono
sanctis, ii-15-108: è, signori, il solito costume: combattere gli uomini quando
deificarli morti. d'annunzio, v-3-408: il poeta, che oggi il popolo d'
v-3-408: il poeta, che oggi il popolo d'italia deifica, mirò tramontare sul
, diventi iddio: e però prese il corpo virile, ma della sustanzia femminile,
le creature. pallavicino, 7-367: il cibo sacramentale nel nutrir noi non corrompe
a dio, che l'uomo, il quale è creatura, quasi deificandosi, dia
doni, 216: per te è il verbo umanato, l'uomo deificato, il
il verbo umanato, l'uomo deificato, il peccatore salvato. -assunto nella maestà divina
che io ti conto fusseno in uno, il quale continuamente pregasse iesu cristo idio incarnato
eccessi idolàtrici. pascoli, i-824: il libro primo continuava sino alla morte e deificazione
entusiasmo, ignoto a'greci, trasformò il rispetto col quale i germani già da
del principio di autorità, quell'accanimento contro il partito d'azione divenuto rabbia personale,
nobilitazione, in cotesta deificazione dell'umano, il petrarca poeta di lama si accorda al
latino e filosofo. oriani, x-23-168: il poeta di 'guerra e pace 'finì
: apparire deiforme uno giovine romano, il quale vinceva ogni cosa con le armi
demonio, è appetito e atto contra il deiforme intelletto. perticari, ii-417:
in ciel si stanno, / stassi il deiforme regno, e dio lo aggiorna;
iddio, ma che essa stessa e il suo termine è dio. mamiani,
1-32: favorevol guarda / dai regni deiformi il travagliato / mortale, e il suon
deiformi il travagliato / mortale, e il suon di nostre preci ascolta.
che in questo modo mettono in libertà il loro contenuto (ad esempio, i
la fuoruscita dei semi, le antere liberano il polline, gli sporangi le spore,
in disordine e in confusione; non così il deismo (chiamiamolo così). esso
, i-22: la religione naturale, il deismo, il razionalismo dei filosofi sono semplici
la religione naturale, il deismo, il razionalismo dei filosofi sono semplici larve della
decimosettimo,... ma combatteva il cristianesimo. carducci, iii-16-23: e
cristianesimo. carducci, iii-16-23: e il deismo e la teologìa e la frase sul
freddi e a tesi, non tolgono che il parini non sia il poeta nostro naturalmente
non tolgono che il parini non sia il poeta nostro naturalmente men cristiano del secolo
l'esteriorità di una nuova religione, ma il principio cristiano vi si riconosce al primo
magalotti, 23-24: sdegnando essi il nome troppo odioso d'atei, fanno
v-135: l'ateo nega dio; il deista ammette un dio senza provvidenza,
, per così chiamarla, deistica, il campanella rientrerebbe in quel generale movimento verso
dei tate. fra giordano, 1-31: il padre di cielo è principio nella deità
, 1-25 (i-318): fece il re bandire esser a ciascun lecito andar la
la voce tale, / quale sente il poter della tua forza, / sì che
ancora? / le madonne che vide il perugino / scender ne'puri occasi de l'
ausonia lira / sono dei dolci carmi il dolce canto: / deità sacra delfica,
delfica, respira / per l'universo il tuo responso santo, / fonte nel quale
per triunfo e per gloria e fama / il ciel, la terra, il mare
/ il ciel, la terra, il mare invoca e chiama. gelli, i-99
vi ricorriamo mai, viene a mancarvi il meraviglioso; se vi ricorriamo, resta privo
; se vi ricorriamo, resta privo il poema in quella parte del verisimile. b
della gente a cavallo è condottiero / il guercio bestiai cecco di braccio, /
in oltre, emulo al nilo, il bue, la vacca / ha per sue
: di siringa fugace amante fido / il semicapro dio lieto riluce; / d'astri