al polso della destra. d'annunzio, iii2- 82: i capelli...
la mia bronzea gioventù. d'annunzio, iii2- 82: il cielo si fa basso
molte ferite e franche. d'annunzio, iii2- 157: entra fulmineo; s'arresta
e ne tremava il mare. idem, iii2- 32: ammatta, ammatta, /
foga / dei sorvegnenti sostener. cattaneo, iii2- 407: nel mezzo secolo che durò
concedere ben poco rispetto. d'annunzio, iii2- 1017: che demenza è la tua
il despoto d'epiro. d'annunzio, iii2- 157: dèspoto, bevi il calice
nostra specie. settembrini [luciano], iii2- 329: se le parche sono signore
e gliene deferiva la presidenza. cattaneo, iii2- 108: questa fu la principal differenza
tuo pensier moto e sembianza. cattaneo, iii2- 101: isole giacenti in diffusa laguna
l'eterna loro serenità. d'annunzio, iii2- 91: certo tu servi un dio
orzo e la spelta. d'annunzio, iii2- 8: gli assediatori, / per
e dalle gronde sporgenti. d'annunzio, iii2- 43: troppo rozzi / voi siete
prima a piè del monte. petrarca, iii2- 185: -soave e leve - /
urto de'vascelli nemici. d'annunzio, iii2- 205: mancava a questa nave /
com'usano gli erranti aedi? idem, iii2- 1165: si mescolano a loro,
dogmi per esasperar le discordie. segneri, iii2- 95: ogni tentativo accresce il male
, le carceri schifose. d'annunzio, iii2- 335: udendo il rombo / dei
annunziava la sua presenza. d'annunzio, iii2- 305: fatti innanzi, / ospite
, che m'invita. d'annunzio, iii2- 108: né egli si rivolge,
abito di ferine pelli. d'annunzio, iii2- 277: distesa è sul giaciglio fedra
speme anco pur have. d'annunzio, iii2- 43: se fiaccati ci volle,
passavanti, sul cassero. d'annunzio, iii2- 1165: si sollevano a quando a
grogani, finetti, ciambellotti. cicognani, iii2- 20: mentre si sfilava la giacca
tornato tristo, tristissimo. d'annunzio, iii2- 1091: tenta di dissipare l'incanto
bronzo e farne soldo. d'annunzio, iii2- 144: tu l'aiutasti a fondere
nella camera di ricevimento. d'annunzio, iii2- 379: bianca ti sento in tutta
da giove ondoso xanto. d'annunzio, iii2- 269: il cavallo / gènito dallo
] una maestà orrenda. d'annunzio, iii2- 361: mugghiava il toro /.
fati / la giovanezza. d'annunzio, iii2- 1111: rientrando a casa con lui
di loclin. settembrini [luciano], iii2- 103: bevimare aveva rubate ad eolocentauro
rimanessero le sue teorie. d'annunzio, iii2- 335: poi nascosta in decélia per
messe al liceo di gloria. carducci, iii2- 377: sorridono / la terra e
di bestia immortalmente bestia. d'annunzio, iii2- 303: la figlia d'un iddio
indonna / dei più famosi. carducci, iii2- 305: ne'cuor gentili amor vampeggia
sue male ingegnate fallacie. d'annunzio, iii2- 8: a roma, in tevere
pure la palla azzurra ingigliata. alfieri, iii2- 275: ma, d'ora in
1-ii-214: alla fatica insulta. carducci, iii2- 124: umana industria in divo lume
il nitrir degli ippocampi. d'annunzio, iii2- 366: parve a un tratto converso
forza di lanzate li ruppe. segneri, iii2- 21: questa forse fu la ragion
, come due larve. d'annunzio, iii2- 1069: furente, ella fa tatto
di veder liquefare gli amanti! cicognani, iii2- 213: che cosa avrebbe sofferto quella
in cambio di menomarlo. d'annunzio, iii2- 1088: perché dovrei menomare, con
era in tavola. settembrini [luciano] iii2- 243: ogni ancella tiene una cosa
/ bionde di mirra. d'annunzio, iii2- 168: dopo vi danzerò la danza
la corrente del fiume. d'annunzio, iii2- 137: per la fenditura laterale apparisce
li amici et aderenti sui. segneri, iii2- 197: quando il signore, dopo
ne di pietà pianger amore. petrarca, iii2- 37: ora il morir mio,
spettacoli di così crudele pestilenza. segneri, iii2- 99: per la morte di colpa
, e mortiferi denti. giraldi cimio, iii2- 79: da crudi e da mortiferi
.. lanciato alle mosche. carducci, iii2- 301: gìi occhi mirar che vitrei
detto clepsidra. settembrini [luciano], iii2- 78: io udii uno che in
e proficui. settembrini [luciano], iii2- 45: la virtù consiste nelle opere
le ore della risurrezione. d'annunzio, iii2- 259: ribalena l'ardimento nella creatura
tremulo ringhio di poliedri. d'annunzio, iii2- 362: s'udiva il cavallo giù
terra il suo bel manto. carducci, iii2- 354: dal viso / de le
cimenti immaturi o a sfoghi. carducci, iii2- 103: canta; e de gl'
ii-175: un'automobile rombò. cicognani, iii2- 236: dieci minuti dopo, il
grosso crepitar di fiamme. d'annunzio, iii2- 260: di tutte / le vergini
i suoi precetti seriissimamente. d'annunzio, iii2- 1060: - vuoi che parliamo un
ore di fierissimi combattimenti. d'annunzio, iii2- 327: apre gli occhi, squassa
/ turbò nostra sciagura. d'annunzio, iii2- 1145: a levante, in un
trivialissime canzonette. settembrini [luciano], iii2- 72: lascio di dire che le
si sparte. settembrini [luciano], iii2- 108: gli unguenti sono sparsi così
pianti, desolazione. b. croce, iii2- viil: tutta quell'attività di poliziotti
dell'erbe e delle foglie. carducci, iii2- 19: sussurrio di fredde acque cadenti
sbocciato, vedremo. b. croce, iii2- 221: il loro fratello terzo genito
l'ilisso. settembrini [luciano], iii2- 241: imitando questi primi trovati e
dagli stenti. d *. annunzio, iii2- 25: io ti tolsi a quel
la punta del tricuspide legnone. dannunzio, iii2- 68: è figurato con rude segno
passavano nella potestà del marito. carducci, iii2- 98: qui dischiusa dal cor parola
sia lieve il suol ». carducci, iii2- 28: né i verdi campi vedrai
sì 'l vomica fuore. d'annunzio, iii2- 171: barcolla l'ucciso vomicando i