in varii luoghi accascare. aretino, iii-46 : subito ch'io l'ho visto,
e infangati di loto. soderini, iii-46 : il fico d'india...
passo la mano sulla coscia. beltramelli, iii-46 : [il so- marello],
ruggine: bruno-rossastro. deledda, iii-46 : increspò il suo viso rossastro e come
-anche al figur. soderini, iii-46 : tutte queste [piante] pulluleranno lì
un suo bariletto]. leopardi, iii-46 : il bariletto d'olio e cassa di
è molto soprafatto dalle acque. boccalini, iii-46 : quei famosi capitani, che più
gente di cervello. de sanctis, iii-46 : mentre la natura spinge i denti nelle
propri e i propri casi. boccalini, iii-46 : quei famosi capitani...
1 francesi dicono del poitù. monti, iii-46 : ai tanti mali da due mesi
ottica 'si appella. monti, iii-46 : comunque riesca il mio impegno con paradisi
corpo su un altro. savonarola, iii-46 : la scrittura è la spiga che butterà
arte, ch'avea fatto. savonarola, iii-46 : hanno sì poco discorso che non
son critici e mortali. monti, iii-46 : quantunque desolato per lo stato sempre
di così gran corpo. goldoni, iii-46 : -l'acqua calda debilita lo stomaco
come cresca e deperisca. pisacane, iii-46 : la presente società può considerarsi divisa
eccola in gran disordine. goldoni, iii-46 : l'acqua calda rilassa il ventricolo,
, separato, isolato. soderini, iii-46 : avendogli sfessi nel calcio dove s'ha
stesso del discorso. savonarola, iii-46 : ma perché sarìa troppo lungo discorso
la particella pronomi sfogliarsi. savonarola, iii-46 : andando una volta li discepoli e
ragionamento cominciato più dilettevole. sarpi, iii-46 : veduto il non preveduto pericolo, oltre
de'contraenti, e riferire. pananti, iii-46 : ordinò poi al dragomanno di condurmi
cui agli angioli ubidir diletta. cavalca, iii-46 : s. agostino dice che l'
per l'ostacolo della legge. colletta, iii-46 : per altra legge, abolite le
cibi acerbi e fieri. soderini, iii-46 : con tutto che ogni pianta d'arbore
diffuse e radicate. papini, iii-46 : a dispetto di tutti i frettolosi fossori
s. bernardino da siena, iii-46 : soddoma fu summersa e gomorra per
donna di pigliar marito. milizia, iii-46 : il geloso ha i serpi in corpo
suono. g. b. doni, iii-46 : fermarla [la tastiera]..
che sa amare senza gelosia. milizia, iii-46 : il geloso ha i serpi in
più indugio si propagasse. milizia, iii-46 : 'geminate'di- consi due teste addossate
monil di gemme la circonda. milizia, iii-46 : * gemme 'diconsi in
cosiddette nature morte. milizia, iii-46 : pittori di genere sono quelli che si
divia e sguazza un scariotto. guerrazzi, iii-46 : cotesto... omobono,
corso degli astri. ottimo, iii-46 : essi [cieli] corporalmente, secondo
grafia. milizia, iii-46 : le collezioni delle gemme degli anti
. - anche sostant. colletta, iii-46 : per altra legge, abolite le sostituzioni
11). l. ghiberti, iii-46 : finito di misurare tutta la statua
donde caggia qualche granello. soderini, iii-46 : dentro in quella spaccatura cacciando otto
e a dottrina basta lì. soffici, iii-46 : si sentiva sempre più estraneo al
vicino appennin soffia rovaio. baruffaldi, iii-46 : ch'io mi sento / tutto quanto
il manzoni. dossi, iii-46 : quell'infamone lì... era
essere e sarebbe ozioso. ottimo, iii-46 : 4 questi organi 'ecc. chiaro
n. 2). alberti, iii-46 : dicono eufranore istmio scrivesse non so
, o laccia. g. averani, iii-46 : le tinche e le iacee erano
il baciò e abbracciò. gherardi, iii-46 : il giovane colle lagrime per tenerezza
laicale. capellano volgar., iii-46 : di laico non prenda, né faccia
loro lietezza di vivere. lecchi, iii-46 : che animazione, che senso di
ecclesiastici e delli poveri. muratori, iii-46 : alle povere donne e famiglie,
fucina tutta si distrugge. ottimo, iii-46 : nel mondo iddio è il maestro,
de'miei martiri. lamenti storici, iii-46 : dove se'tu, signor caro
. 2). panzini, iii-46 : troverete roba da capriccio: 'satin',
grazia divina e precedente merto. cavalca, iii-46 : vuole... iddio che
di bassa qualità. baruffaldi, iii-46 : vada d'èrebo fra l'ombre /
quale si sta lavorando. ottimo, iii-46 : nel mondo iddio è il maestro,
in bona fama. pallavicino, 10- iii-46 : nell'oscurità de'miei caratteri riceva chiarezza
3. pampanila. ramusio, iii-46 : vanno nudi come nacquero, salvo
5. maria maddalena de'pazzi, iii-46 : gli faremo un bel paramento e
amore el m'à conduta. cavalca, iii-46 : quello ha più merito che più
sono li pidicelli. m. garzoni, iii-46 : li pedicelli sono una infermità che
più forte nel segno. de sanctis, iii-46 : l'immaginazione del lettore è percossa
tale tecnica. giannelli, iii-46 : 'pizziccato': questa voce si scrive alle
, elegie e commedie. giannelli, iii-46 : 'pietro': è quella penna od altro
per qualunque grande affare. roberti, iii-46 : saturno in ricompensa dona a ebe
artigiani senza pagarlo. g. averani, iii-46 : le tinche e le iacee erano
, agg. incirconciso. musso, iii-46 : tu hai voluto ch'io parli a'
). ulloa [guevara], iii-46 : se gli indeboliscono [ai vecchi]
di quello ha profetato. musso, iii-46 : io m'aweggo, signore, che
scrivere in prosa. gioberti, iii-46 : la lingua poetica ha verso la prosastica
]: è uomo quattrinaio. panzini, iii-46 : voi cercate la moglie nella vostra
tti dà exemplo d'umiltà. alberti, iii-46 : con regola e arte del pittore
gravi dolori et emphiagioni. santi, iii-46 : la pesca del lago consiste in.
pagarsene a mese la rata. monti, iii-46 : quanto alla condizione di poter estinguere
costituire l'involucro mortale. mazza, iii-46 : giorni infiniti, che cancella un l'
a raziocinare tanto alto. savonarola, iii-46 : alcuni di questi [tiepidi] hanno
rinfrenare se medesimo. andrea da barberino, iii-46 : disse [al figlio].
e fanne risponditore virgilio. tasso, iii-46 : non dice il risponditore che sia
a chi muove la rissa. massaia, iii-46 : nelle questioni, che talora insorgevano
. f f passeroni, iii-46 : chi all'amicizia ardisce di far guerra
i più reconditi secreti. marini, iii-46 : scopritemi sinceramente ov'egli sia.
anzi di poco naturale. pananti, iii-46 : la voce che più dolcemente scuote le
ciascunfer sé s'argoglia. chiaro davanzati, iii-46 : quattro son aulimenta / ch'
ch'ostinazione, era follia. milizia, iii-46 : se il geloso pensasse che la
, « così disfatto ». cavalca, iii-46 : la carità caccia via il timore
dei siri. petrarca volgar., iii-46 : la superbia francesca, la siriaca morbidezza
cotale smemoraggine. g. averani, iii-46 : io per ismemoraggine mi era quasi
leziosa, svenevole). dossi, iii-46 : quell'infamone lì... era
fonte di nutrimento spirituale. savonarola, iii-46 : la scrittura è la spiga che butterà
la fantasia). de sanctis, iii-46 : l'immaginazione del lettore è percossa,
pronom. giuseppe di santa maria, iii-46 : il giorno del corpus domini si
frate disse sì. b. giambuttari, iii-46 : e con ambo le mani il
(un cameriere). panzini, iii-46 : voi potreste esser capace di mettere qui
, morfologica o semantica. castiglione, iii-46 : [lo] stile e tutta la
. dimin. suinèllo. dossi, iii-46 : stava delle mezze giornate, a far
e susidio del comune. muratori, iii-46 : alle povere donne e famiglie, alle
spaziale. p. piccolomini, iii-46 : il contrario occorre alle terminabilità e
alle sfogliate. g. averani, iii-46 : le tinche e le iacee erano cibi
subito dai passeggeri. pindemonte, iii-46 : or dalle scosse / del cocchio e
il poeta trasanda. p. fortini, iii-46 : oh, io so'la bella
triplice sorgente del reno. cesari, iii-46 : queste tre cose; materia pura,
t. neal [in lacerba, iii-46 ]: se l'italia non avesse fatto
si doverebbono ragionevolmente commuovere. boccalini, iii-46 : quel famoso quinto fabio massimo,
t. neal [in lacerba, iii-46 ]: lo stesso bisogna dire a questi