, che si chiama assolcare. beltramelli, iii-37 : continuate il lavoro sotto la luna
le verghe dei littori. panzini, iii-37 : adamo ha poi creato la selce appuntita
migliore testimonio che amore. savonarola, iii-37 : molti dicono che io ho conturbata la
l'assoluzione del secondo. giusti, iii-37 : una mano d'artigiani o di
gabriel che dicesse: ave. parini, iii-37 : ave dea. tu come il
le gravi sue temprate ciglia. panzini, iii-37 : eppure cosa è? cosa è
gestore di un caffè. goldoni, iii-37 : -sì, amico, vi sono obbligato
-spreg. caldùccio. aretino, iii-37 : padrone, questi caldacci mi tolgono
un, fruttasse dieci. monti, iii-37 : ho scritto al cassiere del monte napoleone
per stupidità). goldoni, iii-37 : così poco stima v. s.
di farli una grandissima grazia. getti, iii-37 : si contenterà d'ogni cosa,
nelle disputazioni ne'circoli. savonarola, iii-37 : voi state tutto il di a'circuii
curvatura. l. ghiberti, iii-37 : e questo adunque fatto guateci el
lei vicina. foscolo, gr., iii-37 : della terra al desìo già
tue cogitazion quantunque parve. cavalca, iii-37 : lo cuore nostro debbe sempre essere
loro connivenza ai potenti. giusti, iii-37 : di mezzo a questi, o indifferenti
passati tra i medesimi soci. goldoni, iii-37 : -questi dieci zecchini che mi date
- anche al figur. aretino, iii-37 : -chi mi cornamusa a le spalle?
di dio la decima parte. savonarola, iii-37 : che se voi sapessi la decima
anche assol. l. ghiberti, iii-37 : alacen nel quinto capitolo delle imagini
affetto. foscolo, gr., iii-37 : della terra al desio già citerea
nome di dio tutto! gelli, iii-37 : -io so che tu dirai che ella
politici, marce militari. serra, iii-37 : quando a maggio pensai che dovevo
ma tu favelli divisatamente. vallisneri, iii-37 : una tale separazione nell'aria,
dalle loro primitive combinazioni. giordani, iii-37 : tennero [zenone e la sua scuola
buona estimazione all'arte. goldoni, iii-37 : mi chiamerò bastantemente ricompensato, se
mondo fa gran fianco. boccalini, iii-37 : all'antico regno di francia fu
dial. filosofo. aretino, iii-37 : quetiamci, ché i filosomi parlano.
appassionata la tocca addentro. soldati, iii-37 : forzò il fuoco della fantasia a
che giove era uno scapestrato. giordani, iii-37 : per aver frugato negli avanzi più
barconi carichi di carbon fossile. deledda, iii-37 : ella sta accoccolata davanti a un
uno gagliardo e uno rimesso. salvini, iii-37 : la s gagliarda è come un'
sa che si voglia dire. tecchi, iii-37 : quando la pagina s'imbrogliava un
ne porgessimo voti al cielo. bellori, iii-37 : espresse egli un'apparizione di maria
sopravanzare, essere superiore. tanaglia, iii-37 : d'ogni armento all'altre [regioni
provocante. -sostant. panzini, iii-37 : la donna ha creato la donna!
seguitai buona pezza di strada. pananti, iii-37 : i soldati turchi...
livellazione. l. pascoli, iii-37 : i moderni livellatori rimasi sarebbero nel
il crin lussureggiante inonda. panzini, iii-37 : una * mannequin 'di
anzi disuguali tra loro. giannone, iii-37 : non dee alcun credere che cominciasse la
man serve e ladre. siri, iii-37 : col magisterio... del
un batter d'occhi. campofregoso, iii-37 : nubilo il cangia in manco d'un
e meccaniche. a. cattaneo, iii-37 : che pretendi tu in roma? andar
che una grassa sentenza. goldoni, iii-37 : voi siete un uomo molto proprio e
: noioso, tedioso. campofregoso, iii-37 : gionge vecchiezza tremula e canuta,
un velo leggiero di veste. panzini, iii-37 : giuditta... si pose
de la toa mundizia. pallavicino, iii-37 : riprendeva la mondizia ricercata dello stile
si abbiano. m. adriani, iii-37 : s'acquistò fama... di
veggono di altro colore. mazza, iii-37 : qui dove notte negreggiante il volto /
e illumina la sera. marinetti, iii-37 : lanzirica nutre di foglie un grande
qual procede da la vecchiezza. tasso, iii-37 : io uso il rimedio contra l'
sdormentarono tutti quelli della rocca. fagiuoli, iii-37 : l'oca affettuosa, che vegliava
per ordinare il bisogno tuo. leopardi, iii-37 : vi raccomando sopratutto la prontezza,
contagi al mondo toglie. muratori, iii-37 : nel 1576 la pestilenza prese gran
o le sue membra. panzini, iii-37 : cosa è la bellezza?.
la respirazione. battista della valle, iii-37 : messo che tu averai lo pappafico
schieramento, una folla. tortora, iii-37 : era [la cavalleria] non solamente
sì perdonò la pena. gherardi, iii-37 : azolino di romano per prieghi d'
monte). petrarca volgar., iii-37 : sotto la fine de lo obscuro
. -predicatore. moretti, iii-37 : la voce della menghinina che giudicava
parafinosi. dalla croce, iii-37 : alcuna volta anco si ritira il prepuzio
. s. gregorio magno volgar., iii-37 (40): lo bra ^
documenti per la storia dell'arte senese, iii-37 : uno quadro di porfido da macinare
lattovaro e delle cotali pillole. tasso, iii-37 : aspetto l'altre pilole, che
nelle sue poetrie. anonimo fiorentino, iii-37 : 'al mio legno', ciò è a
come de le femine. bolognetti, iii-37 : in un punto poi se gli
hanno a preservarsi liberi. muratori, iii-37 : la città di ferrara si preservò
s. gregorio magno volgar., iii-37 (15): regraciasen dee,
non si divise. chiaro davanzati, iii-37 : al primo quando amai / di
s. gregorio magno volgar., iii-37 (28): vegando santulo ch'
incespa un ben provetto. ottimo, iii-37 : ora dirizza il suo sermone alli
? -prendere precauzioni. muratori, iii-37 : meglio è in tali casi ingannarsi col
documenti per la storia dell'arte senese, iii-37 : uno quadro di porfido da macinare
. s. gregorio magno volgar., iii-37 (56): queli chi poeam
: rimanere in vita. roseo, iii-37 : in ciascuna fossa n'ha da piantare
nuovo verso un oggetto. soldati, iii-37 : forzò il fuoco della fantasia a riconvergere
volume per l'umidità. massaia, iii-37 : feci anche l'esperimento sulla quantità
. f. f. frugoni, iii-37 : il basilisco ha per diametralmente contraria
documenti per la storia dell'arte senese, iii-37 : soldi 40 se ne ritenne per
in medicar di questo male. muratori, iii-37 : meglio è in tali casi ingannarsi
s. gregorio magno volgar., iii-37 (35): se deletavam de vei'
men ti morde allora. fantoni, iii-37 : l'ire sue satolli allora / con
acqua che ritorna equale. ottimo, iii-37 : se ne vive qui, ma non
s. gregorio magno volgar., iii-37 (19): criste...
alle scappatelle di prima. zendrini, iii-37 : avevo fatto / qualche grave scappatella:
monte). petrarca volgar., iii-37 : tra falerno e lo mare è uno
, una virtù). campofregoso, iii-37 : abandonato è il misero da ognuno
buono iscolpitore. petrarca volgar., iii-37 : io respusi me in nullo loco avere
della lavorazione artigianale). fanzini, iii-37 : egli presenta le donne come articoli
essa è ridotta a tacere. monti, iii-37 : la seria malattia della teresa non
. -pazientemente. cavalca, iii-37 : per fortezza d'amore ci conviene rinunziare
acqua che ritorna equale. ottimo, iii-37 : 'servando mio solco': dice l'autore
le tirelle e la catena. carena, iii-37 : 'sopra- -leggere la soprascritta degli altri:
sorrisino che domandava compatimento. panzini, iii-37 : cosa è la bellezza? sempre
s. gregorio magno volgar., iii-37 (55): elio, avegna che
che li sottonotati quattro manoscritti. leopardi, iii-37 : la prego a farmi avere
fu de questa vita sutraito. idem, iii-37 (56): li bum orni
. s. gregorio magno volgar., iii-37 (11): conduse monti meistri
ed essenziale all'uomo. moretti, iii-37 : che cosa aveva amato cristina nel suo
fiori si fece un fiore. giordani, iii-37 : oh stupore! com'è smisuratamente
la cacciata dall'eden. mazza, iii-37 : cacciolli [adamo ed èva dal paradiso
e tassate, si lamentano. cavour, iii-37 : il principio della deduzione dei debiti
provincie, ma bordello! gherardi, iii-37 : occorremi una dubitazione con una novella
. s. gregorio magno volgar., iii-37 (40): tegnando lo brago
g. bastianello [in lacerba, iii-37 ]: quel che conta è che essa
trasmetteva a'suoi eredi. delfico, iii-37 : senza contesa ne rimase guglielmo assoluto
tremula età). campofregoso, iii-37 : gionge vecchiezza tremula e canuta /
mandati quattro. c. campana, iii-37 : egli fu inviato alla signoria per congratularsi
lor veniva ne'piedi. tortora, iii-37 : la cavalleria... era non
in sul muro. palladio volgar., iii-37 : i verri agual si debbono congiungere
abilmente chiamata alla superficie. giusti, iii-37 : il male non era nel grosso
democrateggiante. bastianelli [in lacerba, iii-37 ]: impasto di umanitarismi democratizzanti e