foglio che le acchiudo. idem, iii-33 : le acchiudo una mia piccola traduzione.
canto monotono delle cicale. beltramelli, iii-33 : le persone esili delle giova- nette
spellato di vecchi affissi osceni. deledda, iii-33 : certe figurine di donne giapponesi vedute
dentro le due anteriori. salvini, iii-33 : il plurale che se ne forma è
parti- cella pronom. salvini, iii-33 : non è così in preghi, leghi
con liste / di porpora. deledda, iii-33 : capelli neri e duri annodati sulla
sentire e col fare. beltramelli, iii-33 : le tuniche vermiglie e violette e bianche
o 'passato', 'trascorso'. leopardi, iii-33 : nella fattura n. 8 che
. disus. incaricato. guerrazzi, iii-33 : o segretario generale caricato per compire
il suo novo concetto. tasso, iii-33 : le chiedo perdono... c'
/ dalla battaglia uscir. panzini, iii-33 : pensa, sconer, questa donna,
di cervel come una paglia. savonarola, iii-33 : ma el saprà ben voltare el
non sapessero di antichità. goldoni, iii-33 : meno ciarle, signora, vada a
di risolverlo. berni, 29-38 (iii-33 ): gli scudi e tarmi te lo
di quello nelle lor visite. goldoni, iii-33 : -andate subito a casa vostra.
, grave e circonflesso. salvini, iii-33 : era in somma di maggior tempo
con i suoi denti. goldoni, iii-33 : ho sempre sentito dire che crudeltà consuma
reame sanza ignuna contradizione. savonarola, iii-33 : hanno avuti li fanciulli gran contradizione
e la contrafazione loro. giusti, iii-33 : doveva, sì [il governo]
ecc.). cavalca, iii-33 : per darci questa gloria, e questa
che essi sono beati. savonarola, iii-33 : facciamo dunque orazione, dilettissimi eletti
rovesciavano giù con malinconia. deledda, iii-33 : a giudicarne dai preparativi il pranzo
/ dissimular si può! goldoni, iii-33 : ho sempre sentito dire che crudeltà
gli angeli custodi). savonarola, iii-33 : fate orazione per tutta la chiesa
qui dappiè. rinaldo degli albizzi, iii-33 : da firenze scrissi alla vostra signoria
ferocia deliberata e conscia. soldati, iii-33 : « la materia è grave »,
a schiera se ne partirono. serra, iii-33 : ho una gran paura, perché
contemporanea universale e nazionale. pisacane, iii-33 : credettero scoverte del loro ingegno quelle
il loro silenzio aumentava. serra, iii-33 : ho una gran paura, perché
dinanzi a'lucidi destrieri. colletta, iii-33 : già nello interno erano i pre-
dalla vita ordinaria campagnuola. serra, iii-33 : m'ha interrogato su molte questioni
lume naturale. parini, giorno, iii-33 : quindi attende / con insigni berretti
mestier per uscir fuora. soderini, iii-33 : il sambuco si fa bello nei luoghi
- anche al figur. soderini, iii-33 : il pino... fa ancora
grandi giorni di caccia. panzini, iii-33 : ella rivive tutte le creature del genio
fervente bollor della collera. giordani, iii-33 : m. tullio fu detto avere
. s. bernardino da siena, iii-33 : se non... batti [
pianta; fittone. soderini, iii-33 : nei luoghi umidi arenosi [il pino
altro lavoro di rilievo. milizia, iii-33 : forma in scultura serve per ripetere e
, e fratello in dante. panzini, iii-33 : a me..., come
/ ch'io vo'contargli. guerrazzi, iii-33 : le grandi e nobili industrie risorgeranno
che non si dica. soffici, iii-33 : mi si mostrava tuttavia abbastanza condiscendente
lo messe in fuga. moravia, iii-33 : più dolce ancora che il sole
sul viso. dalla croce, iii-33 : a queste suol precedere quando una
disus. grattacielo. panzini, iii-33 : trattandosi di 'fràulein'violetta, si
tal caso commettersi colpa grave. soldati, iii-33 : « la materia è grave »
lo sorprende l'aurora. pananti, iii-33 : la trovarono immersa in una profonda
una facoltà mentale). tasso, iii-33 : se 'l signor giovan battista cavallara
in varie parti per sempre. giordani, iii-33 : m. tullio fu detto avere
-mostrare ammirazione o entusiasmo. pindemonte, iii-33 : sdegnavasi l'egregio italiano dell'incenso
punto della sua inflessione. milizia, iii-33 : più inflessione che si dia al
in lei l'animo pago. carducci, iii-33 : o miei verd'anni,
ininterrottamente, insistentemente. leopardi, iii-33 : ringraziandola di nuovo interminabilmente della gran
il salice piangente). arici, iii-33 : le suore di fetonte avvolge / nell'
, con piena libertà. tasso, iii-33 : può de le sue composizioni far a
le vendemmie il sole. moravia, iii-33 : il dolce sole, ardente d'
; canaglia. berni, 29-40 (iii-33 ): la donzella da quell'alto pino
consumare; manomesso. soffici, iii-33 : allor ch'ella si riposava dal lungo
dito l'anello matrimoniale. moretti, iii-33 : egli sapeva come le massaie romagnole
niuno è possente a resistere. campofregoso, iii-33 : eh, eh, eh,
gran punzone. berni, 29-40 (iii-33 ): la donzella da quell'alto pino
verruca, porro. dalla croce, iii-33 : certe verrucule picciole, chiamate
più femm.). sercambi, iii-33 : consideri per lo imfrascripto morale quanto
per chi lo subisce. campofregoso, iii-33 : talor vedrai un fonte chiaro e
erano all'opera necessari. muratori, iii-33 : niuno, eccettoché il medico ed
di morire. a. cattaneo, iii-33 : con questa ragione, tutta nervo
(un terreno). soderini, iii-33 : gli aranci e tutte le sorte degli
soleva dire essergli paruto avanti ottimo, iii-33 : [l'autore], poi che
conferirne col suo padre spirituale. soldati, iii-33 : il padre spirituale gli assicurò che
levati dalle viti alla palatura. lastri, iii-33 : nelle palature si opera con poca
] il paventoso armento. marino, iii-33 : non fuggì paventosa / dal leon
. della mente). siri, iii-33 : esorcismo più efficace adoprare non poteva
che fa il mirabile? gioberti, iii-33 : ciò che costituisce la pellegrinità del furioso
maledizione per la benedizione. gherardi, iii-33 : maestro, le donne fiorentine s'
, né per disprezzo. campofregoso, iii-33 : non vorei alcun per pietà
antica virtù si rinnovella. campofregoso, iii-33 : così peregrinando a un altro regno
s. gregorio magno volgar., iii-33 (16): abiando mi una
ingrato / nel suo benefattor. leopardi, iii-33 : ringraziandola... della gran
della scrittura. petrarca volgar., iii-33 : quillo che è a'piedi de l'
del paesaggio. petrarca volgar., iii-33 : de quinci lo colle de miseno
. -sostant. roseo, iii-33 : è vino di gran portare e di
stella ferma candida propiziatrice. beltramelli, iii-33 : il sole era salito oltre i
danno d'alcuno. a. cattaneo, iii-33 : il proprio proprissimo vivere è l'
'l sarto e 'l ghiotto. castiglione, iii-33 : quando si truova l'uomo essere
propria il signore ed alimentàtolo. baruffaldi, iii-33 : quanto rido e la bocca mi
s. maria maddalena de'pazzi, iii-33 : l'astinenzia o vero continenzia è
a ricostruire i partiti. ojetti, iii-33 : la distruzione dell'impero austriaco,
. ant. irriguo. soderini, iii-33 : e 'l pero si dèe piantare nei
costituto volgare del comune di siena, iii-33 : lo pozzo dell'acqua il quale
, limpida e rinovata. pananti, iii-33 : la tomba era stata coperta di fiori
sostanze in fermentazione. roseo, iii-33 : il vino che produce questa uva è
tèmpera azzurra del mattino. moravia, iii-33 : fi dolce sole, ardente d'estate
paterno suol vivi beato! mazza, iii-33 : più rusticale ombra t'alletta.
s. gregorio magno volgar., iii-33 (17): vegando che no
facoltà dell'uomo. campofregoso, iii-33 : prudenzia... possedè i primi
. g. p. zanotti, iii-33 : voi non sapete scemere le favole
, debole indizio. ottimo, iii-33 : una piccola scintilla di speranza raccende
trastare gli scorti più difficili. lanzi, iii-33 : il loro stile è in tutto
. s. gregorio magno volgar., iii-33 (9): consentì emenà cum seigo
serà consulato a te. fusinato, iii-33 : oh! preghiam, mia cara figlia
lito nella sepoltura. petrarca volgar., iii-33 : de quinci lo colle de miseno
sue piaghe col tocco. baruffaldi, iii-33 : quanto rido e la bocca mi
(un dito). baruffaldi, iii-33 : quanto rido... / in
. s. gregorio magno volgar., iii-33 (16): abiando mi una
oscuro parlare o simiglianza. tasso, iii-33 : la ragunanza de l'api..
una porta. de dominici, iii-33 : v'è poi nella sopraporta mirabilmente
, una sillaba). salvini, iii-33 : quando il nominativo singolare finisce in
o male, vivo. leopardi, iii-33 : le faccio avvertire... che
altri pari suoi o superiori. goldoni, iii-33 : -come! che cosa fate voi
di sovrani. petrarca volgar., iii-33 : tarquinio superbo, cacciato de lo regno
da supplire perché mancante. leopardi, iii-33 : la spedizione n. 6 non
(una donna). panzini, iii-33 : questa donna... ha sverginato
sono squisiti nel dormire. baruffaldi, iii-33 : quel costume sì tanghero, / di
s. gregorio magno volgar., iii-33 (6): noi te pregamo che
vitae'tenne il contrario. goldoni, iii-33 : io non so quel ch'io m'
. subord. c. campana, iii-33 : il duca di ferrara sarebbe senza dubbio
genera- zion piu potente. roseo, iii-33 : producon queste viti assai e se,
meno fantesche che poteva. marini, iii-33 : smessa è per agevolarsi col procurarmivi
verso la casa de'medici. tasso, iii-33 : egli è medico eccellentissimo, amico
del viso. dalla croce, iii-33 : una poca pustula,...
giammai si perde. de sanctis, iii-33 : il dolore di ugolino è 'disperato',
s. gregorio magno volgar., iii-33 (5): andà a un monester
sarà fine. ulloa [guevara], iii-33 : san giovanni evangelista all'isola di
male non si confessa. muratori, iii-33 : niuno, eccettoché il medico ed altre
. ant. savana. ramusio iii-33 : questa pianura gli abitatori chiaman zavana.
, diffonde il tifo. ojetti, iii-33 : il pidocchio è un'istituzione nazionale.