fama e terra acquistasti. massini, iii-276 : viva neve, cui tinge e non
agnello mansueto. parini, giorno, iii-276 : qui l'una un sottil motto /
sentimento, come fanciulli. massini, iii-276 : da'tuoi lumi al mio core,
e i fianchi scote. massini, iii-276 : quanto più invidia il cor t'
servito. pellico, conc., iii-276 : era il cameriere che indossata la
crolla impetuoso e rompe. gioberti, iii-276 : a lei [l'italia] sogliono
che no le dica. savonarola, iii-276 : io non dico già che voi andiate
sempre empio dolor m'attristi. massini, iii-276 : quanto più invidia il cor t'
bene ai polmoni. gioberti, iii-276 : a lei [la nostra bella penisola
. imbroglio, impiccio. giusti, iii-276 : non pensando ad altro che a togliere
si trova nelle bragie. boccalini, iii-276 : il chiamar il turco in nostro
. nebbia, foschia. gioberti, iii-276 : a lei [alla nostra bella penisola
andamento della casa. deledda, iii-276 : « ha buone intenzioni il valentuomo!
che vi è implicata. panzini, iii-276 : quando avvenne il caso hespel che
dispetto alla sua dolce druda. savonarola, iii-276 : il toro che ha le vacche
famosa e nobil saracina. savonarola, iii-276 : può essere che... voi
, disgregazione, debolezza. giusti, iii-276 : a noi toccherà qualche embrice sulla
accaduti. bibbia volgar., iii-276 : e adura era sopra gli tributi;
si possa goder in terra. menzini, iii-276 : 10 mi veggio onorato da un
a tutta la repubblica. casti, iii-276 : ella [caterina ii] sforzò la
che m'han tolto. massini, iii-276 : un muto, ignoto affetto /
la terra di recco. colletta, iii-276 : gli alemanni irresoluti, i nostri discorati
brinata e la guazza. massini, iii-276 : viva neve, cui tinge e
una blanda mestizia. giusti, iii-276 : se sapessi le lettere elegiache che mi
imprudentemente, sfacciatamente. casti, iii-276 : caterina ii manifestò bentosto quella sua
fatti per altro fine. soderini, iii-276 : subito lo farai palare con buon palo
e sforzavasi di spogliarlo. guicciardini, iii-276 : alle parole di mottino gridò ferocemente
. fogliùcolo, fogliùncolo. giusti, iii-276 : i traviamenti dei fogliucoli di tre mesi
rotondi di vecchio gallinaccio. moravia, iii-276 : si ripromise... di
non con la lingua. goldoni, iii-276 : in bergamo son nata, e da
', 'figurarsi '. mazzini, iii-276 : ideò [rousseau] repubbliche che
innocente come l'acqua. serra, iii-276 : io sono affatto digiuno e innocente
gloria. s. bernardino da siena, iii-276 : tutti i valenti uomini del mondo
. f. f. frugoni, iii-276 : non sono elleno [le donne
mammali sino ai vermi. gioja, iii-276 : il lettore resta dubbio se in
, approssimatamente, vagamente. menzini, iii-276 : nulladimeno io conosco da buon senno
a'1000 scudi l'uno. delfico, iii-276 : carlo i,... con
possiede. s. carlo da sezze, iii-276 : il terzo stato, detto della
tu suoli. parini, giorno, iii-276 : qui l'una un sottil motto /
e florido il sangue. roberti, iii-276 : i nitri, intrusi ne'panni e
-abbronzato dal sole. massini, iii-276 : vibra pur, febo, in lei
al riordinamento politico. de sanctis, iii-276 : la sua ambizione [di zola]
chi presta senza pegno. passeroni, iii-276 : un vero dotto è privo d'ogni
(un portico). milizia, iii-276 : 'pentàstico': composizione d'architettura a
una parte già compiuta. milizia, iii-276 : 'pentimento'è qualche cangiamento fatto dal
e'possano. foscolo, gr., iii-276 : come d'erato al canto ebbe
-palcoscenico di un teatro. milizia, iii-276 : 'pergolo': palco o tavolato ne'teatri
altare della divinità. milizia, iii-276 : 'peribolo': cortile o recinto attorniato
un portico coperto. milizia, iii-276 : peridromo: spazio posto ne'tempi
e nel postico sei columne. milizia, iii-276 : periptero: edificio o tempio circondato
avevano avuto commissione di perturbarle. casti, iii-276 : caterina ii manifestò bentosto quella sua
amanti. f. f. frugoni, iii-276 : abboniscono [le donne macedoni]
gb occhi ne'sembianti. casti, iii-276 : caterina ii... volle
. f. f. frugoni, iii-276 : maritaggi, non di rado annullati
si sono fatti sentire. ometti, iii-276 : l'italia ha una tradizione dopo tanti
dirà altra volta. a. cattaneo, iii-276 : io devo immobilmente credere il di
poiché scrivono storie favolose? niccolini, iii-276 : vedete come i nuovi romanzatoli corrono presto
il dente sbatte. i. nelli, iii-276 : questo modo di parlare in gergo
scienze e sulle arti di milano, iii-276 : qualora si voglia che il mio cronyometro
a un ordine religioso. ottimo, iii-276 : egli compunto abbandonò il mondo edivenne perfetto
gli fo più servizio. passeroni, iii-276 : un vero dotto è privo d'ogni
dal corpo. bemi, 39-26 (iii-276 ): nel collo il prese vicino a
dì). deledda, iii-276 : la donna lo guardò di sotto in
-premio. de sanctis, iii-276 : scrivendo, ficcando tutto nella memoria
in fondo all'italia. soffici, iii-276 : senonché queste e altre cose del genere