lo dimena. berni, 39-25 (iii-275 ): vassene a lui [il dragone
era nave da guerra. beltramelli, iii-275 : arrampicati alle scale di corda, alle
. a. m. narducci, iii-275 : o fra bei rami d'or volanti
cielo. a. m. narducci, iii-275 : così cangiati gli amoretti avete
. a. m. narducci, iii-275 : sembran fere d'avorio in bosco
decorsi, per debiti. deledda, iii-275 : io credo che tornando tu a
cuciva, ricamava le federe. tozzi, iii-275 : in fondo a un cassetto,
mal lascia cadérsi. parini, giorno, iii-275 : già le fervide amiche ad incontrarse
riso sguaiato e canzonatore. deledda, iii-275 : perché ella non indovinasse il suo
dello stato di prima. bembo, iii-275 : e tè alcuna volta stato, che
(un frutto). soderini, iii-275 : che le radici non sieno lor noiate
inspirato in amare lei. casti, iii-275 : tra le lodevoli cure di questo ministro
. e al fìgur. gioberti, iii-275 : brilla [l'italia] nel buio
o al carbone del fornello. soffici, iii-275 : dal più vicino * bougnat '
uno gigliétto vermiglio. v. borghini, iii-275 : sopra le piegature un gigliétto,
si diliberò. m. adriani, iii-275 : dopo aver sicuramente travalicati alcuni passi
-in partic.: spagnolo, gioia, iii-275 : non riconoscono stupidimento e leispano (
. f. f. frugoni, iii-275 : i matrimoni si fanno più per interessato
-di animali. savonarola, iii-275 : la vacca è uno animale insulso e
mano a i poeti. spallanzani, iii-275 : qui a pera me la diverto a
difesa degli abitanti e forestieri. colletta, iii-275 : benché andasse in terreno montuoso,
cose controverse nella fede. muratori, iii-275 : purché l'infetto sia legittimamente confessato,
parlar volgarmente. i. nelli, iii-275 : intanto io mi ritirerò nell'eruditissimo
tuoi * corrige '. betteioni, iii-275 : ho con occhio di lince ben
da matto; stravagante. papini, iii-275 : era [dante] già noto,
meridiane. 0. targioni pozzetti, iii-275 : questo maestoso albero [il platano
uccisero, parte ne presero. guicciardini, iii-275 : non ardiranno i cavalli venire a
metallo. p. verri, iii-275 : dal 1603 a questa parte, le
conservando la loro fama. alberti, iii-275 : di che partendosi leonora con la
sì come fosse piombo. musso, iii-275 : le vesti sono candide come neve,
pianta estratta dal terreno. soderini, iii-275 : facci loro [agli alberi] entrare
di cinque carrucole. milizia, iii-275 : 'pentaspasto': macchina usata dagli antichi
vergogna. pellico, conc., iii-275 : colui medesimo che dice spropositi è costretto
alcun poco della percossa. parini, iii-275 : ad un tempo amendue cadono a
sono di piumaggio bruno. soderini, iii-275 : a versar l'acqua nelle fonti si
per aiutare la respirazione. niccolini, iii-275 : gualtiero scott seguitò l'esempio del suo
patiboli. mazzini, iii-275 : quando i danni d'un sistema
: considerato, esaminato. alberti, iii-275 : essendo già leonora d'anni quindici e
semplicità e quasi avvenente. leopardi, iii-275 : le spedisco franche per la posta
bel sesso. pellico, conc., iii-275 : le rispote delle piante nella quale
comunità dei fedeli. musso, iii-275 : cristo sta in mezo della chiesa,
ne proviene la quarta. beltramelli, iii-275 : la distanza sminuì d'attimo in attimo
per sostentamento dell'accusa. boccalini, iii-275 : francia, unico ostacolo della grandezza
de'benefici, fu speciosa. boccalini, iii-275 : forse perché la casa si è
del superiore. f. casini, iii-275 : non vi fu o ricco che non
per un effetto ottico. beltramelli, iii-275 : la distanza sminuì d'attimo in attimo
spagna si trovarono. m. aariani, iii-275 : lucul- lo... come
non che bestie carche. soderini, iii-275 : posto [il corbello] sopra tavole
morte (cristo). cesari, iii-275 : in più luoghi della bibbia è detto
detti suoi ristette alquanto. segneri, iii-275 : conviene che vossignoria si disdica,
tirena per la zona. musso, iii-275 : le poppe sono cinte di zona