del corpo che appassisce. deledda, iii-268 : pareva che le sue palpebre si
mattutina e gli arboscelli. barberini, iii-268 : s'ammantan gli arboscei di verdi
immaginare finzioni, inganni. giusti, iii-268 : aggiungi ai soprallo- dati i soliti
ti pasce l'orecchie. barberini, iii-268 : eternar credi le cose passate /
gloria all'avversario insieme. barberini, iii-268 : oh s'erga pronta e ascenda
far subito. berni, 39-4 (iii-268 ): non aspettan le due,
v. capogabinetto). panzini, iii-268 : ottenne il posto ambitissimo di capo
compieva un alto officio. panzini, iii-268 : andò nel paese della libertà per istruirsi
lodi di uno scolaro? panzini, iii-268 : andò nel paese della libertà per
né altra stagione cruda. pallavicino, iii-268 : quella diuturnità di fatiche sotto un
moto di rotazione). soderini, iii-268 : è mossa da un ritrecine dentato,
di esser introdotto come dottore. monti, iii-268 : col passato corriere ho ricevuto il
. s. caterina da siena, iii-268 : perocché io ho fatta una disciplina
pittori è chiamata dolcezza. milizia, iii-268 : nelle passioni tranquille il sopracciglio s'alza
alto di un altro. pirandello, iii-268 : la prevengo che si minaccia di
l'infinito m'ergo. barberini, iii-268 : oh s'erga pronta e ascenda /
siano presso o da lungi. colletta, iii-268 : il re mandò a neipperg un
grande morte. rinaldo degli albizzi, iii-268 : parci dobbiate avere domenico del mutolo
che n'eterna in cielo? barberini, iii-268 : eternar credi le cose passate /
autunno e male fermate. soderini, iii-268 : ci sono ancora le norie..
luigi filippo. giusti, iii-268 : per me l'elezione di bonaparte si
. dimin. frecciatina. soffici, iii-268 : già cominciava a sfoggiare le sue
frullone della crusca. i. nelli, iii-268 : non vuol sentir parole se non
par che ti consoli. barberini, iii-268 : la fama è suon ch'in un
fine, ma grado. barberini, iii-268 : oh s'erga pronta e ascenda /
. m. -ci). gioia, iii-268 : più animali ibernanti o sia ridotti allo
gli giungesse nuovo. i. nelli, iii-268 : m'imboccò ch'io dicessi che
un paio di asciugamani. deledda, iii-268 : gli mettevano un impacco sulla mano
: travestito, camuffato. vasari, iii-268 : veggendolo così incamuffato le guardie della
di radunarsi. a. cattaneo, iii-268 : s. agostino paragona questi intimoriti
oblio virtù non sente. zendrini, iii-268 : o voi felici! ignoravate ancora
. s. caterina da siena, iii-268 : io vi annunzio gaudio magno.
sentimento). francesco da barberino, iii-268 : quella [superbia] ti turba
amico quelle de le interiori. tortora, iii-268 : il mansfelt,...
al postutto uccise. andrea da barberino, iii-268 : al terzo assalto ssbracciarono: bovetto
la filosofia l'istruzione. leopardi, iii-268 : la facoltà dell'immaginare e del ritrovare
discrezione, con moderazione. alberti, iii-268 : io... sono di natura
eravamo giunti. c. campana, iii-268 : udissi, allora, con reiterate voci
mente una bella fetta. nome, iii-268 : 1 nostri padri... hanno
roma? i. nelli, iii-268 : non vuol sentire parole se non belle
stata premuta con mano. menzini, iii-268 : suol la saliunca umile / cedere al
anche superficiale. i. netti, iii-268 : -addio, sai, me ne voglio
schioccanti ampie lenzuola. beltramelu, iii-268 : dulzen di zoja e rossa
rami dei mandorli in fiore. boine, iii-268 : 1 nostri padri...
coste di 1. nelli, iii-268 : non vuol sentire parole se non belle
miagolante. campagna. dossi, iii-268 : una soffitta con una scarna e guercia
strumenti da trar fior acque. soderini, iii-268 : sonoci instrumenti di metallo fatti con
facili ad essere scoperte. betteioni, iii-268 : fra le altre mie stolidaggini,
strinsesi fra loro. a. cattaneo, iii-268 : quando in una chiesa affollata corre
una donna la taciturnità alberti, iii-268 : di voi qualcuna sceme la
. - anche sostant. cavour, iii-268 : nello stabilire la tassa si è detto