di affarista. de sanctis, iii-267 : si appagarono le vanità co'nastri,
matutin volge la fronte. barberini, iii-267 : gli augei, dell'aurora ai
rossigni sul bianco zendado. idem, iii-267 : gli occhi di lui si allargarono terribilmente
risolutamente nella nuova vita. leopardi, iii-267 : per animarmi a scrivere mi solete
i pettini e i telari. barberini, iii-267 : gli augei, dell'aurora ai
di notte oscura eterno sonno. barberini, iii-267 : spira l'aura e n'invola
delle peschiere. parini, giorno, iii-267 : il cocchio allora / entri e improvviso
di uno spillo). soderini, iii-267 : non hanno fine le varie invenzioni delle
intanto tirassero ancora avanti. panzini, iii-267 : questi continui colpi di scena,
a depositarle nell'acqua dolce. menzini, iii-267 : certuni... par che
toccare il mio cuore? panzini, iii-267 : questi continui colpi di scena,
strani che si contraggono. menzini, iii-267 : non si vuol per tanto, come
fa ne la cruna. soderini, iii-267 : fa [l'acqua] battere
e rappigliava il latte. barberini, iii-267 : acqua limpida sorge e si diffonde
mortai, come se'breve! barberini, iii-267 : quaggiù il diletto in un momento
. eleggere, nominare. ottimo, iii-267 : tornando dalli esilii per danari, eligendo
tutto perturbato e sconvolto. casti, iii-267 : cessate le guerre esteriori e sedati
s. caterina da siena, iii-267 : allegando la prima dolce verità due parole
uscir chiari e adorni. soderini, iii-267 : non hanno fine le varie
(il mare). ottimo, iii-267 : piace loro sì di stare al governo
soave mormorio di fronde. barberini, iii-267 : s'ammantan gli arboscei di verdi
terra del cuore perché fruttifichi. tozzi, iii-267 : la mia anima...
, mia stanca vita. barberini, iii-267 : quaggiù il diletto in un momento
-ant. segnalazione fumogena. ramusio, iii-267 : vedendoci arrivar là cominciarono a gridare
/ di loco periglioso. ottimo, iii-267 : piace loro sì di stare al governo
usi grecanici. borsieri, conc., iii-267 : sotto il nome grecanico d'«
sostant. a. cattaneo, iii-267 : [cristo] se lasciava di guarir
e saccheggiati i piatti. arici, iii-267 : scilla... apre / le
che pareva di pergamena. moravia, iii-267 : ricevette in viso... una
e saccheggi. rinaldo degli albizzi, iii-267 : ancora sono suti alla nostra presenzia
non risplende davvero. de sanctis, iii-267 : sotto al luccicare delle frasi sentivi
raffreddato. s. caterina da siena, iii-267 : state nascosti nel cognoscimento di voi
. dimin. malètto. roberti, iii-267 : questi detrimenti... divenir possono
gambo col rastrello manuale. soderini, iii-267 : se non sia, nei giardini
investirlo su due fronti. colletta, iii-267 : [il comandante dei napoletani] condusse
che già viene lavinia. passeroni, iii-267 : gli direte ancor che colla paglia
resto. -sostant. menzini, iii-267 : molti componimenti vi ha che sono
suoi, con iniuria oppresso. idem, iii-267 : poiché dai prudenti antiqui scrittori me
ai lati dell'orchestra. milizia, iii-267 : parodo: porta maggiore dei teatri
tempio partenone di cento piedi. milizia, iii-267 : 'partenone ':..
alle giovani donne. milizia, iii-267 : 'partenone': appartamento delle donzelle presso
determinare. borsieri, conc., iii-267 : tanto in questa classica terra un
stipendio, del soldo. tortora, iii-267 : la fuga di giorgio sciathiobrin fu cagione
; sedicente. c. campana, iii-267 : revoca la medesima corte tutti gli
quel mio nuovo lavoro. spallanzani, iii-267 : al vederla [costantinopoli] così
contende con le calamità. pallavicino, iii-267 : non era lungi dalla notizia de'
steza retirarlo. c. campana, iii-267 : questo turbò grandemente l'ordine degli
/ stiè del carretto. betteioni, iii-267 : il freddo uccide in modo ben
(l'indole). papini, iii-267 : c'è in lui [in dante
scienza di più diadorno. leopardi, iii-267 : voi per animarmi a scrivere mi
in partic. letterario. leopardi, iii-267 : eziandio nelle lettere siamo fatti servi
in cui si trova. soderini, iii-267 : quantità grande ne [d'acqua]
-procurare un'edizione. gioia, iii-267 : io mi servirò della terza edizione del
(un discorso). menzini, iii-267 : non già per chiarezza intendo io un
all'attaccatura delle maniche. moretti, iii-267 : va', va'sùbito a scegliere
squadrato-, alquanto deforme. ojetti, iii-267 : zaimis è un contadinone male squadrato più
d'i patrizi. c. campana, iii-267 : dichiara esser di niun valore,
opinione che io ne aveva. spallanzani, iii-267 : ciò nondimeno al vederla [costantinopoli
nelle vostre tavole. i. nelli, iii-267 : in cucina poi ci vorrei polli,
/ mentre sfonda. spallanzani, iii-267 : m'augurai allora d'esser un villa
a un'altra disciplina. leopardi, iii-267 : nelle lettere siamo fatti servi e tributari
bene. a. cattaneo, iii-267 : se lasciava di guarir l'idropico,
par- toriscan la divisione. muratori, iii-267 : questo è un rimedio troppo violento
). d. francesconi, iii-267 : certamente non potete omai guadagnar più