abbandonò. foscolo, gr., iii-240 : e quando il biondo / crin t'
sete d'amore accense. trivulzio, iii-240 : e chi sa che ne tacque il
immettere, far penetrare. soderini, iii-240 : una terra risolubile e buona, come
i buoni ampia mercede? trivulzio, iii-240 : intenta mirerà per meraviglia: /
, ov'io m'annidi. trivulzio, iii-240 : e chi sa che ne tacque
vicinanza, prossimità. ottimo, iii-240 : secondo la sua elongazione o approsi-
ci sembra livido e nero. trivulzio, iii-240 : ella, -a gir tra i
le luci in lui converse. trivulzio, iii-240 : ella, a gir tra i
a coltivar rustiche glebe? trivulzio, iii-240 : ella, a gir tra i pastor
, intricare. francesco da barberino, iii-240 : guardati... da quel
mostra / pien di dolcezza. giusti, iii-240 : è l'ultimo chiarore d'un
discesa, declino. ottimo, iii-240 : secondo il salire del sole sopra il
mi riporta quella risposta. monti, iii-240 : se l'avessi preveduto che egli
uso, ricorrere. pananti, iii-240 : non si dovrebbe dispiegar la forza
acqua e vino disseparati. gioberti, iii-240 : quasi rivi disseparati, i quali
rango della distanza. de sanctis, iii-240 : in eterno mai più! questo è
ancora le nimiche incudi? guerrazzi, iii-240 : chi ha usanza di questi luoghi conosce
-anche: lontananza. ottimo, iii-240 : secondo la sua elongazione o ap-
, odorano i rosai. roberti, iii-240 : il bue che pascola, pare un
trovar modo di coltivarle. pirandello, iii-240 : v'insegnerò io a stare in
). c. campana, iii-240 : considerava, oltra di ciò, che
(una persona). ojetti, iii-240 : io in pigiama mi trovavo, povero
con impeto divengon vento. ottimo, iii-240 : però che s'egli accedesse di
, ecc.). gioia, iii-240 : parecchie azioni, imparate per esperienza,
sei stolto e gaglioffo. panzini, iii-240 : gli dirai che sono senza più
, giallastri e picciolini. milizia, iii-240 : i fuochi della terra, anche de'
altra cosa in vita. serra, iii-240 : vuoi che ti dica che per il
alterezza e '1 fasto. trivulzio, iii-240 : de la guancia sua bianca e vermiglia
meglio di mezzo palmo. colletta, iii-240 : fu instituita e conceduta a'più meritevoli
giuri- dichi modi esponemmo. guicciardini, iii-240 : non consentendo per ciò cesare d'
né oppressione ad alcuno. monti, iii-240 : la venuta di bianchi vi deve certamente
goffe e barbaresche parole. serra, iii-240 : per il pubblico grosso un articolo di
un gruppo di persone. colletta, iii-240 : il re, ostentando altra forza più
, bestemmie, ingannerelli. roberti, iii-240 : noi uccellatori facciamo mille carezze agli
giudicare; fanatico. passeroni, iii-240 : se della lode qui non ho 'l
al figur. ottimo, iii-240 : il sole nel suo lume mai non
di chiave col magnano. dossi, iii-240 : -ma una volta che la pentola
, il contegno stravagante. giusti, iii-240 : va'da beppe vaselli e misuragli la
giorno. p. fortini, iii-240 : fermatevi un poco a questa meria,
abietto e miserrimo schiavo. beltramelli, iii-240 : il compagno suo miserrimo, biès
in mostra e torniamento. bolognetti, iii-240 : fatta mostra di sé quivi ogni duce
di piccioli. francesco da barberino, iii-240 : guardati... /..
(un arto). ojetti, iii-240 : mi trovavo, povero fratturato, sopra
. paraninfa, pronuba. milizia, iii-240 : ne'tempi omerici lo sposo comprava
della iniquità della sorte. passeroni, iii-240 : se della lode qui non ho 'l
di un corpo celeste. ottimo, iii-240 : il sole nel suo lume mai non
la moglie a casa. milizia, iii-240 : ne'tempi omerici lo sposo comprava
(un vocabolo). boccalini, iii-240 : gli stessi toscani non avevano parola
); timballo. ramusio, iii-240 : vendono pasticci fatti d'uccelle di
, si chiamano pendice. soderini, iii-240 : ciò s'usi in tutti i luoghi
come d'uno eremita. straparola, iii-240 : il marito l'uscio fortemente pichiava.
gli andò subito ad aprire. straparola, iii-240 : la donna, sentito il picchiare
monaci girovaghi e poltroni. savonarola, iii-240 : non è la migliore elemosina che questa
mando il piombin colla bigoncia. soderini, iii-240 : non occorrerà tanta diligenza di chiaviche
mesi. f. f. frugoni, iii-240 : venere nacque dalla spuma, che
estremi pericoli. èorsieri, conc., iii-240 : sta per pubblicarsi una nuova '
. s. caterina da siena, iii-240 : oimè, oimè a che partito è
ha un po'quietato. dossi, iii-240 : coscienza è sì dolce di complessione
pagine e delle lettere. leopardi, iii-240 : soprattutto dovendosi far la stampa in
nuovo tiepido, riscaldare. ottimo, iii-240 : nulla puote crescere dove il raggio del
riotta con lui. g. averani, iii-240 : voi vedete quanto malagevole sia il
scienze e sulle arti di milano, iii-240 : è noto da quest'acqua ristagnata infet
isole e spezza eccelse rupi. pananti, iii-240 : vorreste voi punire un fiume che
(una persona). beltramelli, iii-240 : biès incespicò nella camicia, traballò,
stiancia. 0. targioni tozzetti, iii-240 : 'carex acuta'...: sala
modelli. francesco da barberino, iii-240 : guardati dal barbiere, /.
scienze e sulle arti di milano, iii-240 : lo scompaginamento delle parti sensibili di un
sulle scienze e sulle arti di milano, iii-240 : tempo alla semibreve, cioè
atto a grandi imprese. dossi, iii-240 : alla mia età una fanciulla è fuoco
di lione per veste. arici, iii-240 : con la vesta e con lo spoglio
sulle scienze e sulle arti ai milano, iii-240 : cenere simile alla calce spolverizzata.
-scorrere, fluire dopo. pananti, iii-240 : vorreste voi punire un fiume che devastò
in sua gloria. g. averani, iii-240 : or voi vedete quanto malagevole sia
anche assol. francesco da barberino, iii-240 : dal sarto, che tagliare non
bello ed il buono. idem, iii-240 : vivere è amare, e amare è
della sua vergognosa fuga. leopardi, iii-240 : queste piccole edizioni, dove ogni
il cane la lupina vesta. arici, iii-240 : con la vesta e con lo