. -allodolùccia. tozzi, iii-237 : ma un'allodola è rimasta chiusa dentro
et aitanto la più amorevole. soderini, iii-237 : è opera di amorevole agricoltore scaricare
[venere] alberga. bùgnole sale, iii-237 : verso i giardin di cipro a
dopo lungo faticar respira. bùgnole sale, iii-237 :
di dirmi come sta. idem, iii-237 : questi arfasatti che stimano sé bravi e
cosa veduta in sogno. panzini, iii-237 : si vedevano alla luce dei fari
com'essi morsi furono. brignole sale, iii-237 : de l'arrabbiato can sotto i
fatica a tirarsi innanzi. giusti, iii-237 : questi arfasatti che stimano sé bravi e
di tutta la sua fiducia. idem, iii-237 : il ragazzo è molto intelligente e
nella rapidità eran leggiadri. giusti, iii-237 : un atto comico, una frase ridicola
atteggiare come un automa. beltramelli, iii-237 : doveva conservarsi impassibile come un automa
si dondolano a pancia vuota. campana, iii-237 : in una baia profonda di un'
di doverlo presto servire. deledda, iii-237 : io direi di prenderla con le
come dicevan le sue amiche. giusti, iii-237 : questi arfasatti...,
si dice comparativo. de sanctis, iii-237 : « celeste *, « angelico *
, e disse. parini, giorno, iii-237 : il cocchio ascese; / e
naturale dei latini. de sanctis, iii-237 : vogliamo il paradiso sì, ma lo
ingiuria rivolta ai preti. beltramelli, iii-237 : -smettila, ranocchio! -ne abbiamo
che vale cinque quattrini. guerrazzi, iii-237 : la crazia, voi avete a sapere
comandò che reggesse. de sanctis, iii-237 : vogliamo il paradiso sì, ma
ecc.). milizia, iii-237 : 'niello'. specie d'incisione in metallo
da cavallo. rinaldo degli albizzi, iii-237 : quando vedranno tempo, daranno a
tacitamente acconsentir s'intende. monti, iii-237 : io desidero il bene dell'uno
diramazioni secondarie di questi ordini. pisacane, iii-237 : è la legge la quale stabilisce
de gli anni suoi. savonarola, iii-237 : se dunque la italia fussi unita,
mal precetto di morale. lanzi, iii-237 : vero è che, copiando e imitando
che non le lingue illustri. panzini, iii-237 : energica però quella fanciulla! ha
elefanzia o di idrope. fanzini, iii-237 : energica però quella fanciulla! ha un
essalò l'ultimo fiato. bùgnole sale, iii-237 : io t'ho vista esalare,
crudelmente tutte le apparenze. leopardi, iii-237 : la mia salute intieramente disfatta,
euritmica e non simmetrica. soffici, iii-237 : per costetti, essi artisti non
dieno facezie leggiere e gaie. lanzi, iii-237 : ma come le sue facezie divertono
e feritor di cori. brignole sale, iii-237 : un flagel ne fate [coi
aveano arabi fiati. bùgnole sale, iii-237 : io t'ho vista esalare, o
si vede. parini, giorno, iii-237 : prese il ventaglio, / prese le
, per la morte. aretino, iii-237 : gelide mi tornar le carni e tossa
denari]. francesco da barberino, iii-237 : guarda che i consigli / non
, vincolo. 1. nelli, iii-237 : -ma se il primo conquistatore rilasciasse
, costrizione. 1. nelli, iii-237 : sarebbe mia somma sorte un tale
industria. f. f. frugoni, iii-237 : la modestia in ima dama onorata
insepolto di polidoro ritrova. aretino, iii-237 : ma foss'io almen, non
golfo con tempeste interne. marini, iii-237 : sentendosi... tradita dalla propria
rimordendomi / e inuggiolendomi. idem, iii-237 : 'inuggiolire', inuzzolire, è far venire
a mio modo. de sanctis, iii-237 : l'ideale della donna come fu concepito
scacciate fuori. f. casini, iii-237 : la condizione umana è altiera e tollera
disagi e per gli studi. bellori, iii-237 : quanto alla forma del corpo,
1). rinaldo degli albizzi, iii-237 : non vi avea né uomini di
di senno. francesco da barberino, iii-237 : che se tu non se'nudo
-assol. gherardi, iii-237 : sopravegnendo dipoi immediate le battaglie cittadinesche
ed ancora nel porla. soderini, iii-237 : gioverà agli arbori...
che tocano ogni cima. castiglione, iii-237 : gli uomini sempre siano stati parcissimi
della natura personificate). segneri, iii-237 : un capitano famoso, interrogato perché
scienze e delle arti. pindemonte, iii-237 : si accorse che più agevolmente conseguirebbe
malagevoli e pregiudiziali morbi. muratori, iii-237 : così l'acquavite semplice o triacale ed
alla prima solenne ragunanza. leopardi, iii-237 : è gran tempo ch'io avea
scompose tosto ogni legge. pananti, iii-237 : i mauri credono scritto nei fati
promosso a una carica. sarpt, iii-237 : in quello [decreto] si conteneva
et acconciò lo stato suo. soderini, iii-237 : è opera di amorevole agricoltore scaricare
tomossi in vita. f. casini, iii-237 : se cristo si fosse arreso alle
ricamare colla penna. de sanctis, iii-237 : sopra questo fondo si è ricamato
. - anche sostant. galdi, iii-237 : la gran differenza consiste solo nella
tuoi piedi col collo riscosso. marini, iii-237 : sdegnatasi contra di se medesima anche
che a regina si conviene. straparola, iii-237 : maestro tiberio, che era astuto
che faceva a'più diligenti. leopardi, iii-237 : perché lo strepito e lo splendore
, brillantezza di colori. soffici, iii-237 : dissimulavano la mancanza del disegno,
trafficare i suoi propri. giusti, iii-237 : questi arfasatti che stimano sé
o in eccesso. soderini, iii-237 : è opera di amorevole agricoltore scaricare
il ventre). marinetti, iii-237 : il suo ventre si scavava sino alle
critica, battuta pungente. cesari, iii-237 : questa è una scoccata a due baccellieri
fuor questa seccàgine. straparola, iii-237 : ovunque mi ve mezzo
[ciliegio] fosse. soderini, iii-237 : gioverà agli arbori, per mantenergli
a braccetto da qualcuno. dossi, iii-237 : due belle ragazze... sostàvano
di leggieri dan nel laccio. leopardi, iii-237 : lo strepito e lo splendore dell'
veemenza quel degli amanti. casti, iii-237 : il lusso della sua casa sorpassava
stafisagria, detta tusano. dossi, iii-237 : spediscimi, ti scongiuro, un
è troppo degno d'invidia. leopardi, iii-237 : perché lo strepito e lo splendore
suoi reali sentimenti). marini, iii-237 : sentendosi in questo stesso punto tradita
comportamenti, ad abitudini. gioberti, iii-237 : niuno ha fatto progressi notabili nelle
una vermiglia rosa risplende. marmi, iii-237 : sentendosi in questo stesso punto tradita
vignaio è reo. anonimo fiorentino, iii-237 : egli, colla grazia di dio,