verso il pubblico. d'annunzio, iii-2-67 : a destra, una sorta di loggia
troppo lenta, distuonano. segneri, iii-2-67 : se il peccatore, a guisa
pura e piana. d'annunzio, iii-2-67 : appare un rialto di terra selvosa,
un altro più acuto. segneri, iii-2-67 : se [il sonatore] incontra
-ciecamente, incondizionatamente. cicognani, iii-2-67 : « stamani faccio forca: oggi andremo
ne le sue carte. d'annunzio, iii-2-67 : sotto l'argine irsuto si sprofonda
anche dette chiodi. d'annunzio, iii-2-67 : a destra, una sorta di
porte e posterie. d'annunzio, iii-2-67 : sotto l'argine irsuto si sprofonda
comincia a schiarire. d'annunzio, iii-2-67 : un vano che s'interna e s'
guanti, belle. d'annunzio, iii-2-67 : un vano che s'interna e s'
. -penetrare. alfieri, iii-2-67 : già la stridente chiave s'intromette.
'l crin prende vaghezza. carducci, iii-2-67 : scherza con l'óra incerta / di
grande effetto plastico. d'annunzio, iii-2-67 : a destra, una sorta di loggia
), rimandato. b. croce, iii-2-67 : il primo numero è del 14
cedevole o franoso. d'annunzio, iii-2-67 : appare un rialto di terra selvosa,
d'oraine corinzio. d'annunzio, iii-2-67 : a destra, una sorta di loggia
ombra e di luce. carducci, iii-2-67 : scherza con l'ora incerta / di
dai vapori continuamente ci ritroviamo. carducci, iii-2-67 : di ciel che mai non verna
la testa. settembrini [luciano], iii-2-67 : il male travolgeva le loro menti
primavera io voglio pur. carducci, iii-2-67 : di ciel che mai non verna /