che mi bisogna rifiutare. idem, iii-127 : sempre in pericolo che ogni piccolo
il peso della solitudine. leopardi, iii-127 : mi dovrò rannicchiare amaramente in me
, a fondo. magalotti, iii-127 : voi non avete mai approfondato questo
appunto qui t'aspettav'io. aretino, iii-127 : quei mariti che non si rallegrano
, assegnare. g. gozzi, iii-127 : ci sono alcuni i quali attaccano alla
la massa del globo. giusti, iii-127 : il re di napoli,..
alle sue voglie restia. giusti, iii-127 : a giorni, qua si apriranno le
strada, perdersi. aretino, iii-127 : vostra saviezza pigli quel che vi
parca cena della famiglia. tozzi, iii-127 : la paglia era un quintale.
cancelleria dello studio parigino. ottimo, iii-127 : quando la festa fu in sul colmo
, in giro. soderini, iii-127 : circondare a corona intorno all'arbore
corrispondere fu presto trovato. panzini, iii-127 : ad un giovane ferito, all'ospedale
in una seconda edizione. faldella, iii-127 : andò a torino, spese cinquecento
confidati a qualcuno. monti, iii-127 : voi pure sareste mai nella lega degli
se non una stanchezza desolata. pirandello, iii-127 : resta in mezzo alla stanza,
più lunghe che larghe. milizia, iii-127 : [l'incisore] claudio mellan.
fatto continuare gli studi. serra, iii-127 : di salute sto bene ora, o
e notte sto immerso. leopardi, iii-127 : io mi sono rovinato con sette
dovessemi / guardar poi mai? leopardi, iii-127 : mi sono rovinato infelicemente e senza
troppe parole e la curiosità. monti, iii-127 : queste poetiche divagazioni mi disturbano da
, e del mio nome. faldella, iii-127 : egli venne in vacanza vestito da
notazione spregiativa). aretino, iii-127 : vostra saviezza pigli quel che vi
documenti per la storia dell'arte senese, iii-127 : palette, raddoppiare il numero de
terra. s. caterina da siena, iii-127 : drizzate il gonfalone della santissima croce
. s. bernardino da siena, iii-127 : andrai... alla messa,
mi fanno fieramente tribolare. denina, iii-127 : per la diversità del clima e per
a furia di tenerli puliti. moravia, iii-127 : sedettero l'una di fronte all'
perché rotondi e gonfi. milizia, iii-127 : è l'idolo degli amatori per la
liuto o d'un gravicémbolo. vasari, iii-127 : appresso alle donne è un cupido
per la storia dell'arte senese, iii-127 : le molli non sono venute, né
dovea intervenir senza fallo. pananti, iii-127 : questi soldati fanno e disfanno i capi
di fiegra l'assaggiò. soderini, iii-127 : ai peri sassosi fa bene l'acqua
(un peccato). cavalca, iii-127 : iddio è tanto giusto, che,
troppo trabbocchevoli e inavertiti. fagiuoli, iii-127 : confesso ch'io son stato inavvertito.
dissolvi in acqua dolce. savonarola, iii-127 : doverresti fare incalcinare e guastare quelle
in quella circostanza infelice. leopardi, iii-127 : vedo che la mia vita non
alle mie satire. a. cattaneo, iii-127 : cominciò il presidente, e disse
peccati che arebbono fatti. arici, iii-127 : in sui tosati / corpi s'infonde
ad insaporir le vivande. soderini, iii-127 : il melo si rifà del medesimo,
tempra dell'anima mia. leopardi, iii-127 : questa ed altre misere circostanze ha
. cosparso, coperto. sercambi, iii-127 : così sono già i dicti reali inviluppati
fresca, la ricucii. arici, iii-127 : ma scampo altro migliore, altro
della liquida mota. betteioni, iii-127 : i signori uscivano di sera con
gli angeli fu grata. musso, iii-127 : debba esser adorato d'adorazion làtria
leno e malvagio. parini, giorno, iii-127 : di leni origlieri all'omer lasso
pane impastato con lievito. pallavicino, iii-127 : essersi statuito che si sacrificasse nel
hanno impresso dentro i cuori. vasari, iii-127 : dove è dipinta la musica.
può sorridere e biasimarci. boine, iii-127 : la critica... è una
belle maniche di coltelli. ramusio, iii-127 : tengono con amendue le mani presa
amante3). francesco da barberino, iii-127 : manti prodani e poggia, /
, fortemente corrosiva. vasari, iii-127 : dipinse per andare a s. maurizio
(lo studio). leopardi, iii-127 : io mi sono rovinato con sette anni
complesse, ecc. panzini, iii-127 : le faccio osservare che quello era
ocumenti per la storia dell'arte senese, iii-127 : le molli [pietre] non
cozione di nutrizio umore. roberti, iii-127 : i medici ammonire esser salutare quel
d'ontosi guai? m. adriani, iii-127 : stimava [callicrati- da] qualunque
sottovento. francesco da barberino, iii-127 : manti prodani e poggia, /
di lorenzo nella città. tortora, iii-127 : furono dall'una e dall'altra
osservatore de'loro andamenti. marini, iii-127 : giurò di coglier in fatto i
conto dei patrii statuti. giannone, iii-127 : ridotta la giudea in provincia,
documenti per la storia dell'arte senese, iii-127 : ci è necessario d'un quattordici
pentola sta per bollire. beltramelli, iii-127 : si udì il gorgogliare della pentola
(un'opinione). stigliani, iii-127 : questa perfidiata opinion di graziano,
ch'io me la dimentichi. leopardi, iii-127 : potrò vivere, bensì strascinando la
più pertinace risoluzione al resistere. leopardi, iii-127 : per le disgrazie che potranno accadere
fr. parvenu). pananti, iii-127 : appena arrivati in affrica ed aggregati
, si sedeano a mensa. arici, iii-127 : in sui tosati / corpi s'
e non del grosso). muratori, iii-127 : una o due volte per settimana
, e poi abbandonati. leopardi, iii-127 : mi sono rovinato infelicemente e senza
. 0. targioni tozzetti, iii-127 : 'pompa di genova'...:
ormeggio. francesco da barberino, iii-127 : ritorno al fornimento / e tutto
uscirò fuori delle porte. ottimo, iii-127 : ordinò [romolo] le dignitadi
. s. caterina da siena, iii-127 : procurate pure alle cose spirituali,
. francesco da barberino, iii-127 : ritorno al fornimento / e tutto
del paranco. francesco da barberino, iii-127 : ritorno al fornimento / e tutto
fila. francesco da barberino, iii-127 : quinale porta e temale, /
, che mostronne pentimento. massaia, iii-127 : parlano essi pure di una sola moglie
oggetto, cioè la parola. fantoni, iii-127 : le parole sono i segni rappresentativi
far diminuire l'attenzione. fantoni, iii-127 : se un autore non è vario nello
da un numero. casti, iii-127 : dei 60 milioni di abitanti che attribui-
. -irreparabilmente. leopardi, iii-127 : mi sono rovinato infelicemente e senza
de'più risoluti a negarla. leopardi, iii-127 : io sono risolutissimo e quasi certo
spezie di lor usure. carena, iii-127 : 'ritrangolo, cetrangolo', 'retran- gola'
una spezie di lor usure. carena, iii-127 : 'ritrangolo', cetrangolo', 'retrangola':
di una cultura. dossi, iii-127 : fuor di toscana, anzi di firenze
uno per l'altro. fagiuoli, iii-127 : io per tanto mi messi a fare
debito di me. b. tasso, iii-127 : io son degno non solo di
seminaste colle vostre mani. massaia, iii-127 : voi vi lagnate della sfrenatezza di
all'albero. francesco da barberino, iii-127 : quinale porta e temale, /
a. distaso [in lacerba, iii-127 ]: mi vanto d'essere un sentimentale
meglio servirsi di lui. leopardi, iii-127 : potrò vivere, bensì trascinando la
documenti per la storia dell'arte senese, iii-127 : sarà bene continuare mandare corbelli in
.: stupro. ottimo, iii-127 : dalla presa delle sabine infino alla cacciata
buio e del mistero. moretti, iii-127 : la serva... stringeva nel
sopravanzo era l'epatta. casti, iii-127 : dei 60 milioni di abitanti che
forza a sostenere i tormenti. leopardi, iii-127 : io so... e
speranza ha fior del verde. cavalca, iii-127 : maledetto è chi pecca per isperanza
spie dietro a lui. marini, iii-127 : per sì fatti avvisi in cotanto odio
spuma d'argento e piombaggine. arici, iii-127 : in / mescean le sacre
organizzativa e di gestione. spallanzani, iii-127 : io vi dissi che il di più
metto ai miei studi. leopardi, iii-127 : mi sono rovinato con sette anni
, soffocando gli operali. baruffaldi, iii-127 : dice 'l testore esser cotesta nerezza
di marea. francesco da barberino, iii-127 : quanto fossi presso / a porto0 scoglio
ramina non abbia diletto. savonarola, iii-127 : non sta bene in questo tempo di
di un brano. gianelli, iii-127 : teneramente. è voce equivalente all'amoroso
esatta misura di tempo. gianelli, iii-127 : 'tenore':... è la
questi son per tentare. arici, iii-127 : ma scampo altro migliore, altro
infimo grado del gelo. faldella, iii-127 : ogni mese essa riceveva una lettera del
veniva ripiegata. francesco da barberino, iii-127 : quinale porta et temale / senale
soverchia tristezza reca disperazione. marini, iii-127 : per sì fatti avvisi in cotanto odio
dice lo 'nfarinato. cesari, iii-127 : 'fare'è qui un neutro passivo,
ciclopi abitan gli antri. baruffaldi, iii-127 : 1 ciclopi furono ministri di
certe birbe che conosco. pananti, iii-127 : vani del loro potere non si vergo-
, vedrai co 'l paragone. leopardi, iii-127 : io so dunque e vedo che
di quelle publiche vivandette. roberti, iii-127 : come... i fanciulli incominciano
dì a un mercato. ottimo, iii-127 : questo romolo fu molto savio e
generalizzato ovunque. manganelli, iii-127 : non c'è peccato originale, questo