con erba. francesco da barberino, iii-114 : non aderbar in via / sei
per le mani. soderini, iii-114 : e volendo veder la prova e
tipi cavallereschi anziché evangelici. idem, iii-114 : questa alterezza morale era rimprovero alla
i'ti vedessi mai. cavalca, iii-114 : qual cuore può pensare, o quale
stati contro la francia. giordani, iii-114 : alla sicurezza e quiete di ognuno fu
non obligata a faccende. boccalini, iii-114 : gli antichi romani, accortisi che con
al convito accorte ancelle. boccalini, iii-114 : gli antichi romani, accortisi che
guastade appese ai loro chiodi. faldella, iii-114 : le rughe le piovvero a colonnini
gli possa tener dietro. goldoni, iii-114 : un giovane veramente di tutto garbo
scritto in questa occasione. pisacane, iii-114 : la prima verità che non può
sol, che disvelato. beltramelli, iii-114 : la campagna si chiuse nel suo cerchio
o di un evento. pisacane, iii-114 : la ragione economica, nella società,
se v'avessimo castrato. goldoni, iii-114 : se vuoi lo zecchino, bene;
giudizio e le emendazioni tue. serra, iii-114 : non m'è bastato l'
in ciascuna sua legge? sercambi, iii-114 : lo re che ciò vede sta cheto
/ le litanie saliano. serra, iii-114 : non pensar male di me;
per grande parte firenze. soffici, iii-114 : sorgevano in italia focolari di cultura
tentava furbescamente del gomito. faldella, iii-114 : la signora orrenda di qua, la
poscia si pesta e crivellasi. zilioli, iii-114 : è questa [la pietra luminaria
con assai minore responsabilità. labriola, iii-114 : la convenienza, la opportunità e simili
. frivolo, lezioso. ojetti, iii-114 : il ritratto mi par buono: un
ansietà, gravi preoccupazioni. giusti, iii-114 : non bisogna lasciarsi guastare i sonni
, che non imbarco. vasari, iii-114 : lasciatosi imbarcare da uno che ne sapea
imbratta dovunque s'appoggia. passeroni, iii-114 : non ha rispetto alcun, non
). rinaldo degli albizzi, iii-114 : perché intorno a questa iurisdizione non
: vi sono in oggi moltisfaldella, iii-114 : la carnagione lattea e gelsomina e ordinamenti
. f. f. frugoni, iii-114 : [sparta] non fu più sparta
bende strette e suttili. ramusio, iii-114 : doppo che era il caciche morto,
alcune sensazioni de'viventi. passeroni, iii-114 : facciano, sto per dir,
. - anche scherz. gherardi, iii-114 : dico e credo che arte e ingegno
: mano a conchiuderlo. vasari, iii-114 : lasciatosi imbarcare da uno che ne
di crudelissimi latinismi. de sanctis, iii-114 : [nell'orazione a bonaparte di foscolo
credito. bel lori, iii-114 : il priore vedendosi burlato, gl'intentò
autore di nuova guerra? ramusio, iii-114 : di maggior castigo è degno tinventor
che in lei risplende. papini, iii-114 : anche gli uomini vivi, nel
. -svolgere. cesari, iii-114 : il poeta accortamente s'avea innanzi
iii-114 : presunzione e desperazione... sono
la linea di latitudine. alberti, iii-114 : linea dicono esser quasi uno punto
che l'un fosse morto. sercambi, iii-114 : dispuose nel mese di magio che
eredità pingue e lucrosa. casti, iii-114 : quasi tutti i prìncipi dell'europa
: disseminare d'errori. bembo, iii-114 : quando la penna pigliate in mano,
pianta utilissimi alle fabbriche. gemelli careri, iii-114 : la manguera è un albero alto
. -sostant. faldella, iii-114 : la vedova illuminata clessidra era già
con la sua donna. marini, iii-114 : a sì inaspettato cangiamento di scena
nella sua solitudine serena. beltramelli, iii-114 : i soli e i mondi ignoti,
di denaro. a. cattaneo, iii-114 : cominciò a fin del mese a
mèle, overo mosto cotto. lastri, iii-114 : i più discreti [fattori]
camposanto. giuseppe di santa maria, iii-114 : in una spelonca presso di efeso furon
qualche specie di società. massaia, iii-114 : io aveva da fare con un
altri suoi interessi particolari. ramusio, iii-114 : il alcuni luoghi di queste indie
, trascurata- mente. guicciardini, iii-114 : lasciorno oltre a questo i tedeschi,
il fel chiamar non lece. bisaccioni, iii-114 : una palude tanto s'ingrossò d'
a'poveri miei talenti. fagiuoli, iii-114 : ben io vedeva ch'altro meritava
le debite conseguenze. leopardi, iii-114 : in ultimo osserverò per sua norma
lo debba poter condurre. pananti, iii-114 : 1 nuovi viaggiatori impallidiscono a quella
autenticità di antichissime pergamene. leopardi, iii-114 : in ultimo osserverò per sua norma
/ le sterminate genti. baruffaci, iii-114 : il 'granciporro 'è una spezie
dal fuoco. o. targioni pozzetti, iii-114 : * psoralea glandulosa ':
. f. f. frugoni, iii-114 : sparta fu la paraninfa della romana
chi sua vista svela. bembo, iii-114 : quando la penna pigliate in mano
, rattristare, angustiare. roberti, iii-114 : una cattiva nuova sola, passionando
. dimin. penitentùccio. dossi, iii-114 : non abbandonate così la vostra peni-
mio cor s'annunziava. cavalca, iii-114 : qual cuore può pensare...
per tre iomi. francesco da barberino, iii-114 : ancor non sien pitette [le
pronom. ulloa [guevara], iii-114 : subito la chiesa tornò a pigliar
leggiere e più pigre. serra, iii-114 : se troverò un momento di senno sarà
piccoli schizzi di saliva. faldella, iii-114 : uno dopo l'altro, le erano
potentissimamente. ulloa [guevara], iii-114 : subito la chiesa tornò a pigliar
nel peccato della presunzione. idem, iii-114 : presunzione e desperazione...
terra santa]. anonimo fiorentino, iii-114 : tutti quegli ch'erano principali a
stabilire un rapporto interpersonale. castiglione, iii-114 : gran riguardo credo si convenga avere
ogne reo vi si conduce. cavalca, iii-114 : di ogni stato ed ordine i
della linea sono punti. alberti, iii-114 : el punto dicono essere quello che nulla
, zampillo, spruzzo. savonarola, iii-114 : quando il salvatore l'ebbe assai
economico dei prodotti agricoli. cavalca, iii-114 : co'villani e lavoratori della terra [
un piccol censo annuario. guicciardini, iii-114 : costrignere le terre del paese a
(l'aria). arici, iii-114 : suona / l'aer da'muggiti ripercosso
le cappe in sagrestia. pananti, iii-114 : le tende non vi difendono,
trasmetteva a'suoi eredi. casti, iii-114 : quasi tutti i prìncipi dell'europa
reservo di certo tributo. castiglione, iii-114 : ho pensato talor da me a me
scorrerie pagando un riscatto. guicciardini, iii-114 : costrignere le terre del paese a
delle membra. a. cattaneo, iii-114 : la piaga mostrava sempre peggio, senz'
una persona). ottimo, iii-114 : conciosiacosaché il popolo non potesse comportare
corpa. b. tasso, iii-114 : se voi sarete così giusto giudice,
. -assol. passeroni, iii-114 : non ha rispetto alcun [la mosca
corpo ch'è detto. alberti, iii-114 : superficie appelliamoquella estrema scorza del corpo,
sì temperati e sì modesti. cesari, iii-114 : che leggiadri modi! che nuovi
interamente a un compito. fantoni, iii-114 : sembra... conveniente di slanciarsi
lo vogliate. andrea da barberino, iii-114 : certi del campo feciono loro cerchio
della morea verso patrasso. lanzi, iii-114 : lavorò tanto sottilmente che vinse anco quell'
duo lati del cappellone. vasari, iii-114 : non pensarono che mai quella fabbrica dovesse
un involto dall'involucro. panzini, iii-114 : ad un tratto la manina di oretta
(un animale). passeroni, iii-114 : facciano, sto per dir, le
. dimin. traffichétto. casti, iii-114 : quasi tutti i prìncipi dell'europa si
la legge di dodici tavole. ottimo, iii-114 : 11 popolo...
avena. francesco da barberino, iii-114 : troppo noi metta [il cavallo]
, sfruttamento, ecc. massaia, iii-114 : il campo a me destinato era un