si prendea più interesse. idem, iii-108 : sotto le apparenze più concitate senti
le forze della sua ragione. leopardi, iii-108 : delle ingiurie, dei disprezzi,
che la bile m'affoga. leopardi, iii-108 : altri piaccia alla moltitudine e sia
, scorgere. faldella, iii-108 : stare lì delle ore ad alloccare quei
e ardenti di combattere. guicciardini, iii-108 : era cesare venuto a spruch,
austro l'armato orione. soderini, iii-108 : a certi hanno ordinato per tutto
e forme e abitudini classiche. idem, iii-108 : perché a essere vera prosa semplice
, ecc.). panzini, iii-108 : un verso di dante mi nasceva in
merletto di seta. goldoni, iii-108 : questi sono quaranta braccia di bionda
splendore e di sapienza. aretino, iii-108 : un boccale ne ha tracannato. soderini
. ant. agitarsi. aretino, iii-108 : veggo il fora, che smiracola con
-perdonare, assolvere. savonarola, iii-108 : sopra tre peccati, cioè che tu
d'orliens. berni, 32-42 (iii-108 ): il re di fiessa..
lanciare, scagliare. aretino, iii-108 : due carubini paiono il fratellino e
di tal lunghezza si formi. menzini, iii-108 : la cetra edificatrice delle muraglie di
giudizi senza discernimento. giusti, iii-108 : non vada dietro a certuni che fanno
crimea, sua nuova conquista. pisacane, iii-108 : la federazione è concetto di
meno crudele nelli estrani. savonarola, iii-108 : dice il signore ad edom:
chiaman sustanze. parini, giorno, iii-108 : tu fra le dame / sul mobil
braccia infuriate della moltitudine. idem, iii-108 : son qua a fare il matto
per l'intenso calore. faldella, iii-108 : i suoi raggi cocenti [del sole
mille furfantane. berni, 32-43 (iii-108 ): di malizia ben fornito e pieno
, ecc.). soderini, iii-108 : certe piante hanno i suoi proprii
d'un giorno naturale. serra, iii-108 : avrò circa 3 giorni, e con
reggere, a guidare. ottimo, iii-108 : l'autore circa l'essere della sedia
(un terreno). ramusio, iii-108 : i vincitori..., essendo
da molti signori infestato. savonarola, iii-108 : sempre quel populo di idumea ebbe
/ l'invincibile tua destra. colletta, iii-108 : gl'inglesi infiammavano la superbia di
né volgere né inforzare. lastri, iii-108 : è vero che la vinaccia inforza,
costituire un'implicita offesa. delfico, iii-108 : ora furono esse condannate al ritiro
se apportasse. b. tasso, iii-108 : per la intemperie del tempo o
ne'valli se l'implica. milizia, iii-108 : si servì di un martellino per
, ecc.). giusti, iii-108 : l'edizione del '47 è inzeppata di
. dimin. lavatina. aretino, iii-108 : un miracolo mi è paruto, poi
(un verso). serra, iii-108 : difetti ce ne sono. e nei
la reputa per vera. muratori, iii-108 : in città era lecito il farlo con
via. b. tasso, iii-108 : si risolse al fine il dolor delle
profferta amorosa. francesco da barberino, iii-108 : se trovi l'osta bella /
sono e molto più mobili. gherardi, iii-108 : il re, che vide dentro
mandatile dal re di francia. bellori, iii-108 : nella francia ve ne sono stati
vita. s. bernardino da siena, iii-108 : è grande merito allevare i figliuoli
a quella volgare). bembo, iii-108 : chiama, dico, quella lingua.
in tale dialetto. bembo, iii-108 : chiama, dico, quella lingua.
umiltà minori si nominarono. pallavicino, iii-108 : francesco zamora,... generai
miriade di miriadi '. pananti, iii-108 : queste miriadi spaventose [di locuste]
muraglie componere. andrea da barberino, iii-108 : l'avviluppata vettoria in terra, in
mutazione di letti. b. tasso, iii-108 : per la intemperie del tempo o
lepratto, capriolatto e ruffolatto'. pananti, iii-108 : queste miriadi spaventose avendo cosi vissuto
. g g cavalca, iii-108 : venne [gesù cristo] come agnello
ostessa. francesco da barberino, iii-108 : se trovi l'osta bella, /
considerare estremamente piacevole. passeroni, iii-108 : so che alla penna in questo stesso
f. f. frugoni, iii-108 : fa bene alessandro a non tollerar
che ne proviene. ojetti, iii-108 : crede che il faunetto di marmo qui
battono i denti. b. tasso, iii-108 : per la intemperie del tempo o
attorno alla bocca rossa. soldati, iii-108 : era un uomo giovane, magro,
luce del proprio merito. roberti, iii-108 : jubert... riprende certe
. f. f. frugoni, iii-108 : fa bene alessandro a non tollerar
pronto alla rissa. fagiuoli, iii-108 : tutti quei che in politica più fina
artificio le immagini sue. serra, iii-108 : difetti ce ne sono. e nei
(un bisogno). cesari, iii-108 : sia nell'un modo o sia nell'
relativamente a voci terze. fantoni, iii-108 : considereremo cosa furono le principali nazioni
/ ancor non abbandona. zendrini, iii-108 : ma la foresta, / ma
capigliatura). g. averani, iii-108 : cinti sì che d'avanti [le
ricciutissimo febo. berni, 32-43 (iii-108 ): corti ha i capelli ed
espressione serena e nobile. fagiuoli, iii-108 : ell'è [la cortesia] il
zioè fusse rossa. b. tasso, iii-108 : medici furono costretti, senza aver
e pieno di neologismi. de sanctis, iii-108 : a quella prosa boccaccevole e pedantesca
buon fine di malizia. dossi, iii-108 : cade a terra la roba, e
quelli di cesare. anonimo fiorentino, iii-108 : spesso scaramucciavano i fiesolani cogli romani
. -sostant. vasari, iii-108 : questa grandissima macchina... nello
il proprio / delle medicine. fagiuoli, iii-108 : ell'è [larola, 1-183:
piegato ed inchinato animo? cavalca, iii-108 : li poveri... per spiritosono
. fannullone, perdigiorno. faldella, iii-108 : stare lì delle ore ad alloccare quei
sotto fio vassalli si fece. guicciardini, iii-108 : aveva qualche inclinazione di non gli
stampate, per gastigarli. cavour, iii-108 : io... non ho stimato
d'invenzioni e preoccupazioni. soldati, iii-108 : era un uomo giovane,..
rima dal divino dolce. de sanctis, iii-108 : non se ne potea cavare un
del reame. foscolo, gr., iii-108 : in mille piagge / poser le
poco torbido et annuvolato. fagiuoli, iii-108 : ell'e [la cortesia] il
asportato la polpa. passeroni, iii-108 : so, che alla penna in questo
insieme delle vertebre. massaia, iii-108 : nel quinto e sesto giorno poi cominciavano