cor la rimembranza acerba. idem, iii-106 : ho pensato di voi quelle più
anche al figur. faldella, iii-106 : essa... crede adesso di
fossero le iniquità reparabili. leopardi, iii-106 : sono stato, non vedendo vostra lettera
s'assottiglia, si scavezza'. giusti, iii-106 : capponi mi aveva ammonito più e
, e vi si strinse. faldella, iii-106 : crede che i ballerini a cui
grandissimo piacere l'afferrai. leopardi, iii-106 : forse il mai si riderà di
parte di quella facciata. vasari, iii-106 : essendo poi assediata dal turco napoli
fu citato a vinegia. vasari, iii-106 : gian girolamo,..
da un altro vinaio. panzini, iii-106 : mi precipito con la mia limousine alla
castratore di animali. tozzi, iii-106 : il castrino lo prese [il gatto
talamo bramato. foscolo, gr., iii-106 : é a te felice orfeo,
con gli occhi cisposi. tozzi, iii-106 : gli era rimasta la bocca storta dopo
torre altrui la vita. boccalini, iii-106 : ultimamente si fece tagliar un vestito nobilissimo
-figur. iron. guerrazzi, iii-106 : essa [italia] vorrebbe dare ad
romanzi cantò in loro scusa. casti, iii-106 : i nobili russi non mancano di
quando ella fu donna. ottimo, iii-106 : il moto di mercurio è quasi
di computi, ecc. boccalini, iii-106 : il sarto si difendea dicendo aver
mandi ragione di questa discipazione? casti, iii-106 : i nobili russi non mancano di
infrequenti nella nostra terra. soffici, iii-106 : tra quegli alti e bassi,
. o. targioni tozzetti, iii-106 : 'erba bruca'o 'erba lombrica '
, che pretende. colletta, iii-106 : un reggitore di eserciti severo a sé
riforme chieste dal partito. pirandello, iii-106 : eh giàl come i delinquenti sul
, indecisione, debolezza. leopardi, iii-106 : forse il mai si riderà di me
. puzzo, fetore. cavalca, iii-106 : gli orecchi ebbero pena, udendosi
origine sortito il nome. guerrazzi, iii-106 : essa [italia] vorrebbe dare
frutto ch'io desidero. pisacane, iii-106 : uno stolido, un idiota, dal
uomo. g. p. zanotti, iii-106 : son pure anch'io / la
immaginazione di quegli scrittori. boccalini, iii-106 : occorse che differenza tanto vile dal
innocente scappata d'oggi. serra, iii-106 : con un ingegnoso giuochétto, m'hanno
per un giorno intero. serra, iii-106 : con un ingegnoso giuochetto, m'hanno
olivi e di palme. roberti, iii-106 : nascono il riso e il pianto da
dritta al generale dumorbion. pisacane, iii-106 : la società intera viene abbandonata al
dalla gravezza de'suoi desideri. sarpi, iii-106 : oppresso dalla gravezza del dolore,
con la particella pronom. cavalca, iii-106 : quivi erano le ossa ed il fiatore
è quella dell'essere. labriola, iii-106 : quando diciamo repubblica di platone, non
e ad uno colorato paganismo. ramusio, iii-106 : il principale loro intento..
un recente passato. savonarola, iii-106 : vi dissi non ier l'altro che
e non sa chetare. bembo, iii-106 : impacciato mi troverei, che non saperei
in- crocicchiansi i remi. dossi, iii-106 : servivano a gara, sino a
-per estens. sproporzionato. soffici, iii-106 : mi parve priva di grazia, direi
con piccole scaglie incamutata. baruffaldi, iii-106 : il particolare di tal veste [
sue però m'incantino? aretino, iii-106 : voi mi avete incantato con quel
, / a trasparenze incerte. moravia, iii-106 : il vasto pavimento di lastroni grigi
di corti iris neri. moravia, iii-106 : gli iris bianchi e violetti la circondano
infamarmi. fal della, iii-106 : non sa le laide osservazioni che fanno
bandiere intagliate. r. borghini, iii-106 : egli fu pianto, e nel carmine
e della cristiana basilica. moravia, iii-106 : il vasto pavimento di lastroni grigi
in buona lega con dio. leopardi, iii-106 : per liberarmi da questo strazio,
tate chiamò tribù. bembo, iii-106 : sì come le contrade, quantunque
le indegne mercatanzie di caifas. denina, iii-106 : pare che lottario...
a sentimenti o passioni. beltramelli, iii-106 : non v'e montagna su cui non
metterlo d'oro fine. milizia, iii-106 : poi vi si versa sopra dell'acquafòrte
molti e diversi movimenti. pananti, iii-106 : si adunano venti o trenta cacciatori
torna / al nobil carro. boccalini, iii-106 : guglielmo di nassau, prencipe di
da quelli autorizzatori. anonimo fiorentino, iii-106 : gli... patrici aveano a
-e morti a strazio. savonarola, iii-106 : vi dissi non ier l'altro che
nell'atto di ascoltare. cavalca, iii-106 : gli orecchi [di gesù cristo]
scanzonato, spensierato. moretti, iii-106 : « eh, voi siete giovani »
d'africa. foscolo, gr:, iii-106 : in mille piagge / poser le
(anche iterato). ojetti, iii-106 : s'è scoperta una lapide, in
confronti di dio). cavalca, iii-106 : nell'apocalisse dice iddio all'anima
l'uccello era legato. pananti, iii-106 : il corvo del deserto, chiamato
suoi antichi vetri piombati. idem, iii-106 : il vasto pavimento di lastroni grigi,
trombe marine, piombè. gianelli, iii-106 : 'spassa pensiere': è lo strumento
-con uso recipr. savonarola, iii-106 : il mio comandamento è che vi
-dire, esporre prima. giordani, iii-106 : l'orazione che si affatica pur di
. s. caterina da siena, iii-106 : pregovi... che voi preghiate
s'impallidisce l'ignudo. passeroni, iii-106 : aspettate, ché adesso mi rimembra
-con cognizione di causa. monti, iii-106 : avrei desiderato un cenno delle cagioni
sollevar tutto il pensiero. muratori, iii-106 : hanno i maestrati e i prìncipi da
o di una nave. colletta, iii-106 : un reggitore di eserciti severo a sé
se stessi. andrea da barberino, iii-106 : come giunsono [fiorello e fiore
quelle finestre. jahier [in lacerba, iii-106 ]: in secondo luogo, mi
farla libera. r. borghini, iii-106 : delle prime opere che egli [
una specie animale). pananti, iii-106 : vi son piccioni di venti specie;
vogliam dire la magagna. lanzi, iii-106 : le poche sue opere ben conservate e
con la natura. de sanctis, iii-106 : se jacopo potea avere una storia,
le leggi. m. adriani, iii-106 : mario... diceva d'esser
, spiritoso, possente. moretti, iii-106 : « oh no », diceva justina
aveva fiutato la sbobba. marinetti, iii-106 : la realtà è che ci buschiamo
sfaceva dalla contentezza a vederla. faldella, iii-106 : essa sfacendosi gli diede a suggere
violenta azione del fuoco. pananti, iii-106 : lo stesso potere supremo ne soffre,
della crudeltà di rosaura. delfico, iii-106 : uno dei gran falli della comune educazione
immediatamente la tonica. gianelli, iii-106 : 'sopratonica': è così chiamata la seconda
pausa nell'esecuzione strumentale. gianelli, iii-106 : 'sospensione': è quando si ferma il
dinamico della dominante. gianelli, iii-106 : 'sottodominante': è il nome della sesta
. - anche sostant. gianelli, iii-106 : 'sottovoce': questa voce indica che si
italia si dice spassa pensiere. gianelli, iii-106 : 'spassa pen- siere': è lo
amore spendere. b. tasso, iii-106 : non voglio per questo mio bisogno
dai sarafini e dagli angeli. faldella, iii-106 : se vola via adesso, lo
o favola capricciosa a squarci. soldati, iii-106 : la memoria, a tratti,
alcuni punti era impossibile muoversi. ojetti, iii-106 : 1 cento o duecento militari
. pazzia, mattezza. zilioli, iii-106 : una donna spagnuola... diede
portare alla tomba del santo. leopardi, iii-106 : ho provato strette di cuore così
luogo adatto a svernarvi. menzini, iii-106 : passano [le gru] le cime
tormentato, angustiato. de sanctis, iii-106 : foscolo ha voluto rappresentare uno di
pieno di meravigliosa ammirazione. giannone, iii-106 : nel medesimo tempo che le immagini
s'aspetta il detto ufizio. delfico, iii-106 : il caricare i fanciulli di inutili
(la luce). goldoni, iii-106 : -signori, non occorre celar il volto
uno studio impegnativo. alberti, iii-106 : se meno satisfeci alle loro aspettazioni,
di viveri e monizioni. muratori, iii-106 : hanno i maestrati e i prìncipi
mia colpa benché involontaria. leopardi, iii-106 : non ho risposta perché la scrissiper
la fattura di detta opera. fagiuoli, iii-106 : un soldo non valuto la bellezza
iii-106 : nella nostra città fu in fine proibito