morsero e si sbertucciarono. verga, ii-494 : e la raggiunse col fiato grosso,
di storia antica e moderna. panzini, ii-494 : la góndola era bella sì
quercia, allo sfacelo. palazzeschi, ii-494 : la mia sensibilità si era acuita a
suo piacimento barcheggiare pel palude. giusti, ii-494 : siccome getterò l'ancora in casa
così » disse renzo. giusti, ii-494 : a milano stanno tutti bene ma
per lontana attesa. lapo gianni, ii-494 : lo so ch'i'non avrò vèr
fin a lo consumare. lapo gianni, ii-494 : tua malizia [o morte]
anno passato. b. davanzali, ii-494 : faranno [le viti], aiutantele
con altra vivanda mesto. lapo gianni, ii-494 : tua malizia [o morte]
degradazione. ressi, conc., ii-494 : lungo sarebbe il dire le cause
, ascoltandola, intirizzare. vallisneri, ii-494 : qualche cosa diciamo del- tapplicare,
, un ammaestramento. mazzini, ii-494 : e lasciamo il « rendete a cesare
ridino. o. targioni tozzetti, ii-494 : 'erba sardoa'o 'ranuncolo di
pungolo intollerabile del rimorso. mazzini, ii-494 : la terra v'è guardata sempre
de questa rima! bandello, 3-48 (ii-494 ): con ammirazione grandissima, si
silenzio sotto gli estremi. pascoli, ii-494 : vedendo le donne troiane furiose.
, sostare, soggiornare. giusti, ii-494 : siccome getterò l'àncora in casa di
guisa di corazza. l'aurora, ii-494 : la municipalità inviterà tutti i capi
glossare tutti gli ordini. siri, ii-494 : tenacissimi i barberini ne'primi dettami
quando e'vuol graffiare. verga, ii-494 : la ragazza furibonda mordeva, graffiava
morchia. b. davanzali, ii-494 : l'uve delle pergole e degli orti
di lauro. bandello, 3-48 (ii-494 ): era corpulento e grasso, che
signor mio. rinaldo degli albizzi, ii-494 : piero da imola, vostro corriere,
ciel di polve adombra. barilli, ii-494 : l'isola tutt'intorno è ai miei
nefasta, contaminazione. papini, ii-494 : l'intossicamento continuato di queste concezioni
oscura / montagna. de amicis, ii-494 : le due monache fecero un saluto
, ripugnanza. bandello, 3-48 (ii-494 ): i quali [buoi] sono
ci sia arrivata innanzi. cesari, ii-494 : un tale poeta potè, per tanto
pianta de'suoi vortici. pindemonte, ii-494 : quando regna la stellata notte,
suo suggetto molto nocevole. pallavicino, ii-494 : massimamente lo sdegno essere una specie
donna. pellico, conc., ii-494 : era robusto ma non erculeo -la statura
mai detto una parola. grossi, ii-494 : crescean neu'armi, quando uscì
al piè giudeo le strade. pindemonte, ii-494 : quando regna la stellata notte,
delle dame. documenti visconti- sforza, ii-494 : in el mezo de mane stanca intrando
a una causa. periodici popolari, ii-494 : 'l'eco degli operai', trattato
moti del 1848. papini, ii-494 : portava in sé [l'ardigò]
le pongono. b. davanzali, ii-494 : per tenere addietro una vite non
coltivati. b. davanzati, ii-494 : poni i magliuoli... quattro
gattini non anco slattati. beltramelli, ii-494 : di un subito egli apparve nel
in terra. b. davanzati, ii-494 : per tenere addietro una vite non ci
quasi ridendo. 0. targioni tozzetti, ii-494 : 'ranunculus sceleratus':..
s. carlo da sezze, ii-494 : c'incaminassimo verso fiorenza,.
la vita monastica. saraceni, ii-494 : francesco sforza..., condotto
la cena. b. davanzali, ii-494 : l'uve delle pergole e degli ortiè
o inservibile; ferrovecchio. cesari, ii-494 : un tale poeta potè, per tanto
terre abolendo altri tributi. marinetti, ii-494 : se non avessi bevuto quel bicchiere
una bella. n. ginzburg, ii-494 : lui amava essere chiamato a soccorrere
venire per sustituti. rinaldo degli albizzi, ii-494 : gli ambasciadori del re d'inghilterra
a chi sia dotto. de marchi, ii-494 : in poco tempo la storia del
dà tributo e sta suggetto. tasso, ii-494 : perch'io so che 'l turco