in balìa; arrendersi. guinizelli, ii-411 : tegnol di folle 'mpresa...
e un adito onorevole. leopardi, ii-411 : la germania benché soggiogata anch'essa
dotta in suo coragio. guinizelli, ii-411 : sì come troppo aggravata cosa,
d'ogni uscio chiuso. tasso, ii-411 : lo adultero, divenendo andator di
sospiro stanco della sera. bacchelli, ii-411 : dalla finestra aperta sul giardino e
idea dell'altro mondo. verga, ii-411 : luciano, senza badare al viso turbato
braveggiando l'oste nemica. tommaseo, ii-411 : vidi molti soldati a piedi e a
non la volle cedere. fanzini, ii-411 : la maestra di piano attendeva per la
e il troppo circospetto. monti, ii-411 : fermandovi a bologna, vi esorto
e l'odor dei capelli. bocchelli, ii-411 : anche il collo, segnato
consumò tutti i pensieri. sarpi, ii-411 : consumò tutto 'l resto del suo ragionamento
de sanctis, lett. it., ii-411 : diresti che innanzi al giovine manzoni
fanno migliore l'animo. segneri, ii-411 : avea lo spirito doppio di elia
dato solo all'uomo! segneri, ii-411 : tanta in lui fu l'umiltà della
a dilatare. anonimo fiorentino, ii-411 : dà esemplo del fungo marino,
e. visconti, conc., ii-411 : codesto combinare due generi di sforzo
po'per volta eliminato. moravia, ii-411 : copiando, come sapevo, molte
equestre. pellico, conc., ii-411 : questo patrizio, destinato a veder
con un modello. pascoli, ii-411 : dante... esempla l'uso
ond'è semente. anonimo fiorentino, ii-411 : dà esemplo del 'fungo marino', ciò
bolla e stagni. d'annunzio, ii-411 : ecco i suoi già pronti a
nostra salute. l. pascoli, ii-411 : morte intempestiva gli tolse un suo gran
. 0. targioni tozzetti, ii-411 : * erba gialla. erba guada.
guardarsene, non fidarsene. cesarotti, ii-411 : si crede in bisogno di star in
dove la condizione c'inchioda. monti, ii-411 : l'imminente adunanza dei collegi elettorali
. e. visconti, conc., ii-411 : nato poeta, e dotato di
ha il signor don eraclio delfico, ii-411 : io ho accennato quello [equivoco]
proiettava sulla neve ombre difformi. ojetti, ii-411 : a notte, fatta, ballerini
sebbene imperatore laureato. d'annunzio, ii-411 : il fabro d'inni mameli, il
per suo vitto cotidiano? segneri, ii-411 : limosinava il loro pane,
lume spalancò del vero. pananti, ii-411 : la confessione del fallo commesso ristabilisce
lusuriare. benvenuto da imola volgar., ii-411 : commodo intra li bagni e li
di desiderare. b. davanzali, ii-411 : non parea mancarci che far prigiona
raggi fuori dell'onde. lemene, ii-411 : coi più bei rai che il sol
. 0. targioni tozzetti, ii-411 : 'erba gialla. erba guada.
e fermati nel verso. ojetti, ii-411 : mia nonna non solo sapeva a mente
gli cominciò addolcire il cuore. tasso, ii-411 : non riconoscono qual sia l'odore
non vi movete. donato degli albanzani, ii-411 : cesare non giudicò che fosse tempo
di tempo diventa buona. tasso, ii-411 : le mescolanze de'legumi o d'
e d'erbe. donato degli albanzani, ii-411 : di mezzo verno, non risparmiando
di bianco e di nero. ojetti, ii-411 : mia nonna... con
appella con diversi nomi. segneri, ii-411 : quegli angeli che scendevano e che
ventre materno. bandello, 3-29 (ii-411 ): le altre cose [per fare
tenebre c'è dia. guinizelli, ii-411 : la reina del regnarne degno,
di questo nella divina commedia. pascoli, ii-411 : dio è il falconiere, che
manifestò per più versi. barilli, ii-411 : son tutti benestanti e tenaci lavoratori
una vita errabonda. segneri, ii-411 : quegli angeli, che scendevano e che
lor persona. b. davanzati, ii-411 : maurizio alla sprovvista prese villacco, e
artefici e di cose d'arte, ii-411 : ched io vorei con voi guandagnare del
di artefici e di cose d'arte, ii-411 : dè dare, a dì 25
iride d'arcobaleno). lemene, ii-411 : coi più bei rai, che il
cappello il nero sguardo luccicò. pascoli, ii-411 : il falconiere... al
popolazzo di roma. bibbia volgar., ii-411 : tutta l'altra gente e il
», pospose la rivista. moravia, ii-411 : alla fine decisi che mi conveniva
parole « verga fatale ». moretti, ii-411 : un fiaccheraio sorpreso a bestemmiare non
fatti prigioni. b. davanzati, ii-411 : non parea mancarci che far prigiona
1 'chiens '. foscolo, ii-411 : stampi chi vuole sue prosacce in rima
la resèda. 0. targioni tozzetti, ii-411 : 'reseda odorata ': foglie
in automobile da ferrara. beltramelli, ii-411 : non so perché, rievocandola [
-far ringiovanire un bosco. giuliani, ii-411 : le selve si sono svecchiate, si
e risentimento in cadauno. musso, ii-411 : quando erode lo schemi, vestendolo di
più di rugiadoso nembo. lemene, ii-411 : coi più bei rai che il sol
e salitor d'alberi. tasso, ii-411 : lo adultero, divenendo andator di
, le pecore e buoi. siri, ii-411 : li direttori gli [artigiani]
chiudere un occhio. de marchi, ii-411 : era una scrittura grossa, sconnessa,
lo ripinse a'navili. tommaseo, ii-411 : queste guardie andavano scomposte. ela piazza
che la componevano. de marchi, ii-411 : era una scrittura grossa, sconnessa,
ponente alle indie orientali. delfico, ii-411 : nella successiva scoverta dei metalli comparve
, ambientali o patologici. bocchelli, ii-411 : anche il collo, segnato da quella
io scriverei 'scricchia'». moretti, ii-411 : per esempio, il pan fresco
gli faccia piacere. de marchi, ii-411 : era una scrittura grossa, sconnessa
c'è pericolo. b. davanzati, ii-411 : quei di dentro, come il
gli venne sfallito il piede. pindemonte, ii-411 : fattisi al tebro in riva,
sgrigliola sotto ai denti. moretti, ii-411 : per esempio, il panfresco, come
ni, ii-411 : in maremma si smacchiano le selve,
anton. l'italia. goldoni, ii-411 : persone nobili e ricche non fanno il
anche il mio amico rimase. moretti, ii-411 : pareva felice il nostro ospite che
fosse stato involato. l. martini, ii-411 : è stato il fattore e il
una professione, ecc. cavour, ii-411 : l'onorevole preopinante chiede quale trattamento
), tremolante. de marchi, ii-411 : era una scrittura grossa, sconnessa,
. folgore da san gimignano, xxxv- ii-411 : di giugno dóvi una montagnetta / coverta
non poteva produrre frutto. giuliani, ii-411 : le selve si sono svecchiate, si