portarlo voi fino all'abitato? fanzini, ii-37 : trovarsi fra i monti, sentir
diritti che noi dobbiamo rispettare. mazzini, ii-37 : io non ammirava gran fatto il
mutar sola una lettera. soderini, ii-37 : l'adracna di campo ha le foglie
tetre case della città. soffici, ii-37 : similmente in grandissimo disagio morale passava
; con furia. segneri, ii-37 : non prima [pisone] contemplò.
reggimento del mondo morale. pellico, ii-37 : il migliore degli uomini, l'
da tutte le rughe. beltramelli, ii-37 : era una squallida sera piena di nubi
mio divino abbate tagliazucchi. idem, ii-37 : vedi il bel muso che debbo
'l coriandro si seminano. soderini, ii-37 : l'agretto è il nasturzio con foglie
foglioso fino alla cima. soderini, ii-37 : l'aizoon, detto il semprevivo.
alimenti almeno i propri nemici. deledda, ii-37 : accanto alla porta c'era una
luoghi alpestri e solitari. idem, ii-37 : oh quanto è dolce un sonno
nel mezzo del cielo. deledda, ii-37 : un bell'orto alquanto selvatico,
ch'era senza vita. latini, ii-37 : amico che maggiore / vuol essere
fatta ad anfora rovesciata. deledda, ii-37 : si vedevano le belle ed agili
per la propria difesa. mazzini, ii-37 : questa idea s'impossessava più sempre
in abito. lorenzo de'medici, ii-37 : chi in semplice bontate oggi s'affida
maniera di buscarne uno. baretti, ii-37 : aspetto un amico che viene apposta.
formola approbativa e ammirativa. soffici, ii-37 : non osando più dir parola che
apulia, pugliese. d'annunzio, ii-37 : io così sciolsi la vela /.
tua venuta a milano. giordani, ii-37 : mille e mille grazie della vostra
fusi insieme. bar etti, ii-37 : in francese non è cattivo libro,
armeggiare più intorno a'versi. mazzini, ii-37 : tra quell'armeggiare letterario, io
seguire il suo proprio. tasso, ii-37 : onde è ragione che io desideri di
. porro lambertenghi, corte., ii-37 : questi piani sono nella loro lunghezza
per ire a diportare. deledda, ii-37 : dal finestrino del molino...
fare, lasciar dire. soffici, ii-37 : viveva a guisa d'automa,
in una stagione pericolosissima. mazzini, ii-37 : tra quell'armeggiare letterario, io non
un giudizio). bar etti, ii-37 : e perdo il tempo a combattere le
il cavallo). ojetti, ii-37 : salivo ieri, non avendo trovato di
l'immortal raggio dell'alma. prati, ii-37 : oltre il costume / ier mi
: di tutto cuore. goldoni, ii-37 : se toccasse a me una tal fortuna
mosse degli uccelli. pananti, ii-37 : sia fatta la bocchetta [del capan-
il cantar mio. lorenzo de'medici, ii-37 : chi in semplice bontade oggi s'
di uccellagione, boschetto. pananti, ii-37 : non piantar bosco, non rizzar capanno
d'una brinata. lorenzo de'medici, ii-37 : il letto è qualche fronde nella
acqua tra le dita. moravia, ii-37 : anche lui, alla prima missione
occorre tendere la rete. pananti, ii-37 : non piantar bosco, non rizzar capanno
lieve e breve fatica. soffici, ii-37 : soltanto a forza di volontà (lodevo-
pericolo. b. davanzali, ii-37 : non si lasciassono, in caso di
colassù quel fuoco. lorenzo de'medici, ii-37 : il letto è qualche fronde nella
sorvegliare i campi. pananti, ii-37 : non piantar bosco, non rizzar capanno
altrimenti farà poco bene. pananti, ii-37 : sì grande non sia fatto il capannùccio
. -figur. soffici, ii-37 : la figlia... viveva a
tempi di una volta. pellico, ii-37 : se alcuno t'ha porto la mano
non imprendere carteggio clandestino? giusti, ii-37 : in materia di letteratura i carteggi
piccolissima, scomoda. pananti, ii-37 : sì grande non sia fatto il capannuccio
pensando ai casi suoi. panzini, ii-37 : questo ragionamento mi parve così logico e
apprestatogli da'propri sudditi. segneri, ii-37 : che più tosto di soggiacere a tal
, in circolo. prati, ii-37 : « e morirem » l'ardente /
tre o quattro crazie. soderini, ii-37 : l'acetosa... fa cespuglio
allora gli annunziò la chierica. gioberti, ii-37 : i rampolli degeneri ed inetti delle
al quale sarebbe giovata. beltramelli, ii-37 : [principina] strappò da una macchia
ogni sorta di civaia. soderini, ii-37 : distende [l'adracna] i
de l'altra eran sostegni. segneri, ii-37 : così conviene che confessiate pure,
de gli altri antiquari. vasari, ii-37 : e tanto le fu soggetto [alla
accresceva per lo più. pellico, ii-37 : le tue compagne parlavano grossolanamente,
di conduttrice si risollevarono. panzini, ii-37 : eppure io non sarò mai un
consecrerò con questa stanca penna. tasso, ii-37 : è ragione che io desideri di
silenzioso, sotto brisighella. panzini, ii-37 : la via sale sempre lungo un
dantesche sono a bastanza evidenti. serra, ii-37 : i due [sonetti],
franchezza il costrigniménto s'oppone. tommaseo, ii-37 : nel primo dibattersi, dopo lungo
isci miotta. soderini, ii-37 : distende [l'adracna] i rametti
chi vuole viaggiare da sé. ojetti, ii-37 : il cupè a due posti soli
dardeggeranno tutto il teatro. guerrazzi, ii-37 : curio dardeggiava con gli occhi la faccia
commette peccato di ragionamento. bocchelli, ii-37 : le parole definiscono le cose,
con disgustosa deformità. segneri, ii-37 : fece egli a ciascuno di essi profondissimamente
del dèmone dannato. petrarca volgar., ii-37 : onde poi ingravidata, essere stato
allo inferno. lorenzo de'medici, ii-37 : la vostra sete spegne un fresco
, stimolato. a. verri, ii-37 : voi però fino allora freddi testimoni
le lor notabili differenze. verga, ii-37 : be', se il tuo padrone ti
e in breve tempo. milizia, ii-37 : se la vanità è la madre
abita il suo lume. fazio, ii-37 : o dolce e dilettoso nido, /
(un patrimonio). bocchelli, ii-37 : durante il lutto... conobbe
mi si mostra intorno. folengo, ii-37 : dal primo giorno ch'ebbe il padre
giovamento. francesco da barberino, ii-37 : non è amor ancor per
che indossava tutto tanno. moravia, ii-37 : il letto del saverio non l'
liberi degli altri paesi. zanella, ii-37 : assiduo fiume / d'effemeridi patrie e
l'efficienza di esso. moravia, ii-37 : il perro non considerava che tatto del
dell'ematite. milizia, ii-37 : * amatito '. con questo nome
d'un metastasio. de sanctis, ii-37 : il dolore, come ritempra l'animo
triste e confusa. a. verri, ii-37 : finito il suo tribunato, vi
lassù potea? giusto de'conti, ii-37 : questa è la man, che
scacciar l'ombra notturna. baldi, ii-37 : che diranno le faci di cerere
fallata accanto all'infanteria. pisacanc, ii-37 : i loro ordini [dei romani primitivi
d'armati mostri esser difeso. cesarotti, ii-37 : fuor dell'ampio scudo / esce
né vere né verisimili. milizia, ii-37 : chi non è modesto, è un
braccia a grattarsi gli occhi. guerrazzi, ii-37 : più prestanti di ogni altro le
romano ed al mondo. segneri, ii-37 : più tosto di soggiacere a tal onta
favore, com'essi dicono. boccalini, ii-37 : i signori della congregazione,.
oriani, ii-37 : leone xii cominciando dal favoreggiare confraternite
di un'oncia. ricettario fiorentino, ii-37 : e1 rame abbruciato è oggi quello che
la mattina. berni, 15-26 (ii-37 ): quello argante fu colto con esso
mancia da catelina fiesolano ». ojetti, ii-37 : ormai soltanto qui si può ritrovare
finezza del vostro giudicio. sarpi, ii-37 : il pontefice, vecchio sensatissimo,
la cute agli altri? guerrazzi, ii-37 : le donne, massime le fanciulle,
corpo). giusto de'conti, ii-37 : veder mi parve, d'un leggiadro
morire. porro lambertenghi, conc., ii-37 : canali obbliquamente ascendenti...
mezo aprile. lorenzo de'medici, ii-37 : il letto è qualche fronde nella state
il fruttificare. crescenzi volgar., ii-37 : i prati, che più volte di
specie di alga marina. caporali, ii-37 : già ne le foglie e nel festuco
fulgor le travi accenda. cesarotti, ii-37 : e fuor dell'ampio scudo /
saccheggiarono miserabilmente. a. verri, ii-37 : quasi destati subitamente da letargo,
cerniere. a. pucci, ii-37 : havi un paese la cui gente fa
il grano a gara. gherardi, ii-37 : rubini, perle, zaffiri, balasci
con l'antica tua atrocità. gioberti, ii-37 : molti ecclesiastici, in cui l'
giovanni da samminiato [petrarca], ii-37 : la natura m'ha generato sozzo
con riflessi d'oro. milizia, ii-37 : 'ambra gialla'. specie di bitume di
e sagrifizi a giove. giordani, ii-37 : ancora i giuochi furo istituiti per
, lottare. lorenzo de1 medici, ii-37 : se avvien che un tauro con
nella battaglia. lorenzo de'medici, ii-37 : tu, giudicatore, al più
terra come denti d'ausonia. panzini, ii-37 : in fondo alla...
si dice nel vangelo. alberti, ii-37 : io son disposto aitare, / servire
comincia ad essere erba. folengo, ii-37 : dal primo giorno ch'ebbe il padre
altri dente di leone. caporali, ii-37 : indi, il grugno seguì, che
guarda! ». berni, 15-28 (ii-37 ): ognun fugge gridando: guarda
nell'idea dell'infinito. delfico, ii-37 : furono solo registrati i fatti secondo
quelle feste si facevano. giovio, ii-37 : la nova... della sua
di tornare a quella. gonzaga, ii-37 : -ma prima, sangue mio saporito
ed inanimisce l'arte. tasso, ii-37 : è ragione che io desideri di consacrar
appiccicare. carteggio inedito di artisti, ii-37 : piero d'antonio, che impasta
rinvenne in un armadio. verga, ii-37 : tutto il giorno sempre allegro, a
giovanni da samminialo [petrarca]: ii-37 : oh! quante faccelline di lussuria
eccessiva affezione, idolatrare. fagiuoli, ii-37 : gli zacchei usurai, che incensan l'
in punta della spada. tozzi, ii-37 : posò il grembiule, infilandovi l'ago
seguitar el gallo vincitore. tasso, ii-37 : la mente si mostra infingarda al pensare
chi lo beva. lastri, ii-37 : la farina sarà asciutta e in maggior
, mobile e retrosa. gherardi, ii-37 : nella tanto per arietro ricca cittade
amorosa stopia. lorenzo de'medici, ii-37 : or pensa che dolcezza è in
resa senza intromissione di teorie. comisso, ii-37 : ma quale delizia era per lui
pietà incominciò a piangere. tasso, ii-37 : tutto sento ne l'operazioni agghiacciarmi,
ahi vista atroce!). pindemonte, ii-37 : con l'arti inefficaci invan mi
al pizzicore del capo. caporali, ii-37 : l'isopo... montan,
. -anche sostant. gherardi, ii-37 : rubini, perle, zaffiri, balasci
suo fuoco. albertano volgar., ii-37 : con uomo linguardo non parlare, e
, li dice villania. marino, ii-37 : io mi risolvo di parlarne al
fare altrui. albertano volgar., ii-37 : l'uomo litigatore non sarà amato in
né avaro. albertano volgar., ii-37 : terribile è nella sua città l'uomo
tratta fuor di guai. aretino, ii-37 : io ti volea ragguagliare ad un-
ha per collana. segneri, ii-37 : verranno i miseri condan
intorno di maccia di sassi. soderini, ii-37 : l'aizòon, detto il semprevivo
discrete voglie in maestoso grado. segneri, ii-37 : vedranno essi in su le nuvole
maliziose. -sostant. bellincioni, ii-37 : la maliziosa troppo ha auto el
gli ha dato. giusto de'conti, ii-37 : questa è la bella man
è la degenerazione della scuola. idem, ii-37 : ogni giorno di vita toglie un
dell'avaro. bandello, 2-40 (ii-37 ): perché questi primi movimenti de
essenza è tutta soggettiva. massaia, ii-37 : un giorno mi si presentò un
nello spendere. b. davanzati, ii-37 : di sempre mendico, subito arricchito,
con diversi riti. de amicis, ii-37 : il pubblico del circo dei galli
utile maggiore. francesco da barberino, ii-37 : non è amor amar per satisfarsi
coronami. foscolo, gr., ii-37 : uscite or voi / da'boschetti di
chiamati monacuccie. o. targioni pozzetti, ii-37 : 'monacucce. spadacciola'..
agli animali salutifere e dolci. caporali, ii-37 : io vidi, in certi spazi
che oltraggiano la fortuna. lemene, ii-37 : china, o mortai, l'ossequiosa
i rotondetti pomi alabastrini. batacchi, ii-37 : serico vel, che negligente stava /
interiore. f. f. frugoni, ii-37 : che m'approfitterei, amico,
mai fortuna acerba. b. davanzati, ii-37 : di sempre mendico, subito arricchito
tempesta fu sbattuta. dalla croce, ii-37 : nelle fratture del craneo sovente aviene
vilessa le suoi'opre piene. tosso, ii-37 : la mente si mostra infingarda al
cominciare le buone cose. tasso, ii-37 : non so se quelli o se questi
nervate di entrata il giorno. segneri, ii-37 : andranno ogn'ora facendo un feroce
ogni bene. b. davanzali, ii-37 : sperperassero [i soldati] quel nido
ozio agiato e lento. menzini, ii-37 : costei per entro alle cimmerie grotte /
s'era per se medesmo. barilli, ii-37 : da un anfiteatro di colline,
condotte e di governi. nardi, ii-37 : egli andò in persona in savoia
, magnifico, ricco. nardi, ii-37 : egli andò in persona in savoia accompagnato
-impedire una funzione organica. mentini, ii-37 : l'occhio par che scintilli, e
documenti per la storia dell'arte senese, ii-37 : se volete sapere du e'sono
impudico oscena a'miei. menzini, ii-37 : qualor la bocca / spalanca sbadigliando,
, eccitante vergogna di te. brancati, ii-37 : il vecchio barone si voltò verso
del corpo umano). lemene, ii-37 : china, o mortai, l'ossequiosa
-spreg. panciàccia. giovio, ii-37 : quelli orsi efferati, come atterriti del
una partita di schiaffi. bacchelli, ii-37 : se aglaia fosse stata di quelle
concetti astratti). ristoro, ii-37 : l'ora trovamo partita en sesanta parti
, privazione. b. davanzati, ii-37 : di sempre mendico, subito arricchito,
che esprime ideali patriottici. rovani, ii-37 : il canto patrioto finiva con questa
o sedici battute. caroso, ii-37 : questa pavaniglia ha da farsi in sedici
, quando è innacquato. pananti, ii-37 : un buon frutto atterrar sembra un peccato
excelsa). ricettario fiorentino, ii-37 : di queste [ragie] la più
a base di petroselce. santi, ii-37 : petroselce nero, che battuto coll'
giovinetta ignuda come nacque. bratteati, ii-37 : il farmacista fu preso da un
'piovere gagliardamente, dirottamente'. beltramelli, ii-37 : rimasi solo e chiusi la finestra.
più bella di un diadema. boine, ii-37 : suor maria seguitava col viso porpora
'n vista non pare. frate ubertino, ii-37 : un segnore tereno / comune in
libbra. g. f. pagnini, ii-37 : destinavasi da'consoli di mare il
maestri e direttori. l. pascoli, ii-37 : avendovi l'amico ricevute premurose lettere
bene interiore. girolamo da siena, ii-37 : intendete che l'amore e la
essere prencipe di vita. dalla croce, ii-37 : ogni delirio dichiara esser offeso il
velocità del naviglio. d annunzio, ii-37 : l'esule toma / alla cuna dei
per lo celestiale nascimento. segneri, ii-37 : vedranno... innumerabili ordini
. -totalmente. segneri, ii-37 : fece egli a ciascuno di essi profondissimamente
convivio 'son molto intricate. tasso, ii-37 : tutto sento ne l'operazioni agghiacciarmi
quivi stesse. giuseppe flavio volgar., ii-37 : sì gran popolo quanto era quello
supplire ai bisogni degli eserciti. caporali, ii-37 : dicon che, senza aver sparse
essere. catzelu [guevara], ii-37 : entrare un uomo nella religione o
rappresenta tutto lo spazio. ardigò, ii-37 : l'indistinto nella materia è il tutto
rabbuiarsi. b. giambullari, ii-37 : va pel campo con quel baston
ve ne manca / dodicimila. nardi, ii-37 : fu bene in quel tempo una
ti ravviano e convertono. ommaseo, ii-37 : può... dal male stesso
si recava per guida. tasso, ii-37 : a maggior ventura mi recherei suo
che cristo. catzelu [guevara], ii-37 : fanno gran stima...
e non durino molto. tommaseo, ii-37 : le collere degli amanti sono, come
impone, esser punito. testi, ii-37 : non nego io già che tua beltà
/ può resistere ancor? batacchi, ii-37 : ella resiste un poco, indi
nel terreno di cuma. siri, ii-37 : la moglie sua giovanna vergendo nella
sempre bravura l'uccidere. battaglini, ii-37 : quei vescovi..., non
del nervo trocleare. dalla croce, ii-37 : tale impedimento il più delle volte
io li lascio ridere. boine, ii-37 : ci piglia gusto suor maria a
un altro. rinaldo degli albizzi, ii-37 : il signor marchese mandò per noi
?? rinaldo degli albizzi, ii-37 : il signor marchese mandò per noi
in rimediare li arnesi. sanminiatelli, ii-37 : erano cose risapute dai paesani, e
et al suo consiglio. dalla croce, ii-37 : quando i feriti nel capo patiscono
normale maschile di pisa. de marchi, ii-37 : non voleva che guadagnare ventiquattro ore
g. f. bagnini, ii-37 : destinavasi da'consoli di mare il
m'accora e malmena. giovio, ii-37 : la nova che mi dà v.
di nuovo nel setaccio. lastri, ii-37 : la farina sarà asciutta e in maggior
toccare un terreno. fantom, ii-37 : smarrita elmira i passi allunga e stende
. -anche sostanti ser giovanni, ii-37 : tutti le danno la fede [a
parla fiammingo lo rivolta. brancati, ii-37 : mai ella era stata rivoltata da un
(una città). barilli, ii-37 : da un anfiteatro di colline, belgrado
-sostanti lorenzo de'medici, ii-37 : oh quanto è dolce un sonno in
sono gli uomini rustici. zilioli, ii-37 : fu forza finalmente che l'incendio
più lo vomitò. dalla croce, ii-37 : quelli che averanno il cervello..
terrosa di ematite. milizia, ii-37 : 'amatito': con questo nome ed anche
(un sentimento). alberti, ii-37 : né par che mai si sbrocchi /
solo e medesimo atto. periodici popolari, ii-37 : il bracciante deve incominciare col mettere
-in modo ideologicamente trasgressivo. balbo, ii-37 : machiavello, disgustato de'medici, scrisse
il suo fascino seduttore. brancati, ii-37 : ella era sempre a ritrarre la sua
quale sempre ben parlava. getti, ii-37 : io ti prego che tu mi dicain
simile allo scotano. documenti perugini, ii-37 : scuotano o scuotanèllo, per ciascuna
l'entrata n soldi. documenti perugini, ii-37 : scuotano o scuotanèllo, per ciascuna
quale si terminava il capitolo. milizia, ii-37 : 'anione': luogo elevato del tempio
limbo de le allegrezze. cebà, ii-37 : le radunanze, i ridotti e
in castello mento nelle cittadi. cavalca, ii-37 : datan ed abiron, avenaveva apprestato
carni a cuocere. documenti perugini, ii-37 : seme de senape forestiere, per
ove disegno / diramasi chinese. batacchi, ii-37 : serico vel, che negligente stava
sé tutta sua corte. tortora, ii-37 : mentr'il principe stesse in questi maneggi
, torna ognun sano. caporali, ii-37 : io vidi, in certi spazi uguali
sfacella. bandello, 2-40 (ii-37 ): vorrei... pregarti che
e di cervella. b. giambullari, ii-37 : qual va pel campo con quel
più da frutti acerbi. soderini, ii-37 : slega i denti [padracna] e
umane passioni. g. ferrari, ii-37 : potrebbesi domandare se la socievolezza,
la solidezza di quello. bellori, ii-37 : è il corpo grande, ed ancorché
usura rendevole si dispose. mazzini, ii-37 : una gioventù ardente, animosa,
. g. f. bagnini, ii-37 : destinavasi da'consoli di mare il numero
da per tutto sulle mura. tozzi, ii-37 : sul tetto... era
sorta di finissimi panni. cebà, ii-37 : dovranno esser fuggiti dal nostro cittadino,
. vasto, immenso. papi, ii-37 : il firmamento ei feo, / liquido
è buono per altro. pananti, ii-37 : se un buon frutto atterrar sembra un
vedere dietro di essa. ojetti, ii-37 : il cupè a due posti soli,
una porca spiaccia, emanuelli, ii-37 : cercava soltanto di allontanarsi il più pos
quello del protone. t. regge, ii-37 : una particella elementare è un frammento
stordemiento a qualunqua lo audeva. tasso, ii-37 : la mente mi mostra infingarda al
, strascicando la voce. brancati, ii-37 : « cosa capisce lei? »,
(un abbraccio). straparola, ii-37 : di tanta virtù, di tanta forza
). catzelu [guevara], ii-37 : fanno gran stima... per
un minuto da perdere. fusinato, ii-37 : volto al garzon subitamente, /
costituisce una successione regolare. papi, ii-37 : per le orecchie nelle umane menti /
fatto venire da torino. gioberti, ii-37 : importa al bene della chiesa che i
(una malattia). nardi, ii-37 : il sopra detto giuliano dopo l'aver
. s. gregorio magno volgar., ii-37 (5): stando a mensa,
l'à in sua podestà. gherardi, ii-37 : nella tanto per arietro ricca citade
porco suo. b. tasso, ii-37 : né curerei che cento agnelli il die
e più discreti. g. ferrari, ii-37 : noi tutti, presenza di sostanze,
5. gregorio magno volgar., ii-37 (9): como ella levà la
schifare. pascoli, ii-37 : in dante il 'tradere'non prende sua
in una determinata condizione. arici, ii-37 : a prezzo con mani insanguinate / l'
voleva confessare da lui. straparola, ii-37 : la maga, questo intendendo, comandò
; licnite. g. averani, ii-37 : la triàllide era un'erba, della
. s. gregorio magno volgar., ii-37 (9): come ella levà la
i staio di biada. aretino, ii-37 : io ti volea ragguagliare ad unguem de
favorevoli per raggiungerlo. giovio, ii-37 : certo a guerra guerreggiata la vacca della
climatiche o atmosferiche. restoro, ii-37 : de quelle cose ch'adevengono per lo
corona di maggior gloria. siri, ii-37 : si ritirò a valenza in spagna
e della salute; salutista. cavalca, ii-37 : guasta e corrompe [l'invidia]
di risentimenti personali. d'annunzio, ii-37 : io così navigai / al- fin
diffondere. petrarca volgar., ii-37 : fu di lui volgato un proverbio che
moralmente. papini [in lacerba, ii-37 ]: il disprezzo per la donna –