cinque fa uno. g. gozzi, ii-326 : ognuno dee fare quell'ufficio per
vogliono le belle. g. gozzi, ii-326 : alla fine... si
intr. (acciuccoranta centesimi. tozzi, ii-326 : apriva le scatole delle e
abiti accollati. b. davanzati, ii-326 : essa e le sue damigelle, che
non dev'essere offesa. giusti, ii-326 : verrei a trovarti se non mi ritenesse
obbedienza allo stato. gobetti, ii-326 : cresciuta senza stato, senza piani
, moltiplicandone le riflessioni. menzini, ii-326 : sorti or triste, or buone /
fra gli scambi proposti. serra, ii-326 : quest'uomo di genio aspreggiato dalla fortuna
astrattisti o dei dommatici. gobetti, ii-326 : [gli] toccarono sempre le
lo faremo rigar diritto. panzini, ii-326 : l'ufficio delle ipoteche è ancora
/ spiegate accompagnavano il feretro. guicciardini, ii-326 : morti circa dumila uomini o dall'
uso nel medioevo. guicciardini, ii-326 : finalmente, essendo pieno ogni cosa
mi fossi tenuto basso. gobetti, ii-326 : la base di tutto è la vita
quasi unanime della cittadinanza milanese. serra, ii-326 : quest'uomo di genio aspreggiato dalla
tendete le corde ritorte. panzini, ii-326 : l'anima di suo bisnonno bifolco,
pigliava un suo bocconcin santo. panzini, ii-326 : l'anima di suo bisnonno bifolco
che forse non morrà. prati, ii-326 : alla ridente aurora, / dei
nel saio. berni, 41-51 (ii-326 ): diceva: se qualcun non l'
affettuosa e casta. d'annunzio, ii-326 : io vi trassi [o parole]
assicurazione, garanzia. chiaro davanzali, ii-326 : la claritate, / de la vostra
foe de cristu veritate. chiaro davanzali, ii-326 : la claritate, / de la
non sono contrattili. d'annunzio, ii-326 : parole... /..
terremmo d'ammazzare delle mosche. segneri, ii-326 : ma perché di vantaggio volerlo crocifiggere
della sua stessa oscurità. pascoli, ii-326 : dante era pien di sonno quando
ragione universale del disegno. milizia, ii-326 : le leggi della luce non ammettono
, concupiscenza. chiaro davanzati, ii-326 : cortesia è soffrire / doglia per
di tutto 'l convenente. chiaro davanzali, ii-326 : la vostra ricchitate / venne in
smodatamente. b. davanzali, ii-326 : domandando una volta francesco briano.
di breme, conc., ii-326 : il cesarotti intercede da pari
di sei coppie d'uova. pirandello, ii-326 : guarda di nuovo il cameriere;
liberatore. m. adriani, ii-326 : propose un decreto aristide,..
acerbo. domenichi [plinio], ii-326 : l'erba che i greci chiamano erineo
espressioni della mia gratitudine. pascoli, ii-326 : lo smarrimento nella selva esattamente raffigura
s'er'alba o luna. lemene, ii-326 : quanti furie faretrate / da le
delicato, riservatissimo. pirandello, ii-326 : fui suo capo di gabinetto, e
un laccio. b. davanzali, ii-326 : francesco briano,... di
non ho finezza di palato. milizia, ii-326 : il musico sente con finezza il
colla spada nel fodero'. manzoni, ii-326 : oh, che puot'egli / bramar
e andò a fondo. guicciardini, ii-326 : la sua galea, fuggita per
che forata non fusse. guicciardini, ii-326 : la sua galea, fuggita per spazio
. 0. targioni tozzetti, ii-326 : 'fuchsia'. cal [ice]
delle figure secondarie. milizia, ii-326 : tutto quel che viene alla nostra vista
, sì ch'io deliri. metastasio, ii-326 : anzi sperai / d'un improvviso
marito è bastante teatro. guicciardini, ii-326 : furono i legni presi condotti a
pullulano bolle che scoppiano. deledda, ii-326 : nel focolare e sui fornelli le
guardia notturna: veglia. pascoli, ii-326 : della prudenza è propria la notturna
e prese la città. bocchelli, ii-326 : infilò la chiave nella toppa don
di fiere, fece ardere. grossi, ii-326 : piovon fasci su lei di ardente
pastor, t'appressa. cesari, ii-326 : cesare,... assaggiata appena
a san piero a ponti. bocchelli, ii-326 : pervenne poi a insinuarle d'aver
sono ignorati e indiscernibili. milizia, ii-326 : il musico sente con finezza il
contrasto. giuseppe flavio volgar., ii-326 : dirà forse qualcuno tal cosa non
è intessuta a quartetti continuati. moretti, ii-326 : i giornali annunziavano che il poeta
m'involerò. foscolo, gr., ii-326 : mentre a ritrarla / pongo industre
lupa. c. ridolfi, ii-326 : per conseguenza l'apertura dei grossi
furon settari. f. casini, ii-326 : le domande venivano da un regnatore
castello di bron- dolo. pindemonte, ii-326 : tapina / nella sua italia ritornò,
per amore di esse. moretti, ii-326 : sapevamo ch'ella [la duse]
di grande importanza morale. deledda, ii-326 : la facciata e le stanze della casetta
arcana del viaggio incominciato. de amicis, ii-326 : ritti sulla carrozza guardavano in giro
-sostant. b. davanzati, ii-326 : disfacendosi il re per le risa,
rivelazione. -leggenda. moretti, ii-326 : i giornali annunziavano che il poeta
dopo la tua morte. moretti, ii-326 : ella [la duse] si diceva
non ci si mettere. giannone, ii-326 : per l'altra della morte la faccenda
cari ha l'occhio fiso. grossi, ii-326 : piovon fasci su lei di ardente
prestato alli suoi lavoratori. giuliani, ii-326 : se possono pigliarcelo, cel pigliano
pastorale di tre atti. moretti, ii-326 : i giornali annunziavano che il poeta
petaccio. c. campana, ii-326 : era [la flotta] di diece
già mezzo ne la fossa. giuliani, ii-326 : anche il mi'omo si consuma
pinaccia. c. campana, ii-326 : michel d'oquendo... commandava
la mia pistola! ». fanzini, ii-326 : la legge è una pistola che
inginocchiava. gambacorti [in mazzei, ii-326 ]: ho ricevute le carte, per
pittori di creature umane. serra, ii-326 : su questa nota [oriani]
, delle autorità alleate. ojetti, ii-326 : fin la polizia s'è trovata
di presentarlo al naso. pananti, ii-326 : lo scrittore, il filosofo, l'
o avrebbe potuto essere. papini, ii-326 : questo libro, scritto da un disperato
medesime in materia putre. pindemonte, ii-326 : né molto stette che da mano
un corpo fisico). filangieri, ii-326 : la definizione che si desse del corpo
milizia, ii-326 : prestici di colori innaturali, raffazzonamenti
corde sono poi bollite. grossi, ii-326 : piovon fasci su lei d'ardente
appiastrando seco. b. davanzati, ii-326 : egli, dal re di nuovo e
o deteriorato). pindemonte, ii-326 : qual nave / che andava a mercantar
essi aguagli co le navi. boccaccio, ii-326 : tanto seppe dire e confortarla,
nostra aspirazione permaneva immutata. icchelli, ii-326 : sempre che il del gufo pervenne poi
in oro ed argento. soffici, ii-326 : intimavano al loro rappresentante di eseguire
disgusto fisico o morale. musso, ii-326 : il vizio solo bratto, solo dannoso
esercito. palazzeschi [in lacerba, ii-326 ]: i tedeschi nella loro ritirata,
s'adopera alla riproduzione. cavour, ii-326 : il sistema impedisce... la
un'altra o più. de amicis, ii-326 : 1 cavalli andavan di passo,
le orride macchie elefantiache. pedemonte, ii-326 : né molto stette che da mano ignota
tutti i sangui della terra. moretti, ii-326 : tutti quei rozzi bifolchi così sconciamente
il viso a'soldati. saraceni, ii-326 : ivi seguitato da diocleziano, sostenne
, un luogo). ojetti, ii-326 : per vedere il carattere di gran santuario
i nimici per divertirli. siri, ii-326 : li moschettieri catalani... andavano
bucato. arti e mestieri, ii-326 : quando la caldaia comincerà a
). b. davanzati, ii-326 : ebbe [anna bolena] gran persona
: la ca'vurlana. gozzano, ii-326 : sparve, come tante / altre donne
pungere il nostro senso. pananti, ii-326 : il tabacco occupa il senso più vicino
contra naturam subjicitur'. parini, giorno, ii-326 : quasi -acer. servitoróne.
vicino. b. davanzati, ii-326 : ebbe gran persona, capelli neri,
nelle sue a. cattaneo, ii-326 : tra questi stendardi uno rappresentava parti
servire per tutto l'anno. giuliani, ii-326 : si dovette vendere quella selva.
di un rilievo scultoreo. vasari, ii-326 : mise infinita diligenza nel fare i panni
mollezze, ai vizi. pallavicino, ii-326 : nel capo nono, a fine che
più svogliato del solito. bontempelli, ii-326 : apparvero carni sanguinolente, fumi di vulcani
vi corre. rasori, conc., ii-326 : e nel confronto delle specie più
un animale). de amicis, ii-326 : i cavalli andavan di passo, sempre
difetto di una merce. montanari, ii-326 : lo stesso può considerarsi ne'tintori
tentò di far testa. siri, ii-326 : il signor di terrail...
, ecc. francesco da barberino, ii-326 : seghe di senno e di gente
usono i fiamminghi. c. campana, ii-326 : era composta [l'armata]
s. maria maddalena ae'pazzi, ii-326 : ci disse ancora che giuda vendè jesu
fizi il piè s'adima. ojetti, ii-326 : il carattere di gran santuario..