, ed agli acattolici. gioberti, ii-295 : così, se l'inghilterra, la
velluto gonfio dell'alta spalliera. ojetti, ii-295: m'accomodo sulla traversa d'un
grani, e altri tributi. sarpi, ii-295 : quando li mali superano le forze
. tnelius diceretur: apollineo. menzini, ii-295 : segui, deh! segui l'
che l'uom di mezzo. tasso, ii-295 : monsignor reverendissimo vorrà come arbitro compor
li arcanprofondità dei tempi. panzini, ii-295 : ora la città, scura
nelle rustiche loro case. giusti, ii-295 : ecco precipitarsi là tutta la moltitudine;
se li porti tutti quanti. soffici, ii-295 : si dimenava sulla poltrona e batteva
con dolce tremolio balena. gioberti. ii-295 : la quale [chiesa] fa balenare
una banderuola di metallo. ojetti, ii-295 : in cima, l'angeletto della banderuola
trattato di cam- poformio. verga, ii-295 : due o tre volte, giungendo
lastra di basalto grigio. ojetti, ii-295 : nella luce malfida i faraglioni di
agg. di colore bianco con metastasio, ii-295 : io rimirai / dall'alto della reggia
quando sarai più grande? bocchelli, ii-295 : s'era fatto un capannello di persone
. dimin. birbantèllo. goldoni, ii-295 : col laccio d'imeneo le nostre nobiltà
fin dalla prima bracciata. ojetti, ii-295 : nella luce malfida i faraglioni di nero
ricuoprire i suoi pensieri. vasari, ii-295 : quelle venerande donne più l'un
brindisi poetico in quinarii. serra, ii-295 : nel citare i versi di un suo
a scuotere il pesco. stigliani, ii-295 : il sonetto è quello che comincia
, ecc. de sanctis, ii-295 : che aria da giudici prendono!
nella lingua parlata. pascoli, ii-295 : lasciateci sognare!... non
vedea, / chetava. tommaseo, ii-295 : mi misi a piangere: e c'
nella corte dell'imperadore. segneri, ii-295 : si vestì tutta da capo a
, di un avvenimento. milizia, ii-295 : difetto grande degli artisti in una
noci che si dicono malesce. milizia, ii-295 : que'colo- rastri di mattone,
statue colossali di fiumi. milizia, ii-295 : 'colossale'è quello che eccede le
di carne viva di sostanza. milizia, ii-295 : la natura fa colossi e nani
e senza alcuna ripulitura. milizia, ii-295 : * colpo 'dicesi l'azione colla
di colpo d'occhio. milizia, ii-295 : né la riga, né il compasso
-per simil. ojetti, ii-295 : di qua sorge una piccola luna,
più sbalorditiva dell'altra. d'annunzio, ii-295 : e io vidi allor sul crocicchio
[ecc.]. cesarotti, ii-295 : stanco di mendicar con poco frutto le
logico della critica carducciana. serra, ii-295 : sente le sue deficienze ma non vi
semplice che si possa. pascoli, ii-295 : dante stesso... vuole che
e di volere imparare. guittone, ii-295 : de'debili tu giustizia retta e
si dipartivano diversi canali. moravia, ii-295 : il corridoio che si dipartiva dall'
. s. caterina da siena, ii-295 : la libertà, che è donna,
educazione di quella dama. verga, ii-295 : colla rosmunda si pigliava troppa libertà
chiaro, esprimibile. pallavicino, ii-295 : or in questo modo chiamasi dal
figur. berni, 26-63 (ii-295 ): poi ti proverò quel ch'or
s'offre medarse. parini, giorno, ii-295 : cade la feconda pioggia / che
vien renduta sua ragione. beccaria, ii-295 : pensai di dar passo a questo importante
duo begli occhi lucenti. pananti, ii-295 : la fiamma del genio è come
. s. caterina da siena, ii-295 : benché le tentazioni e illusioni del
nata gioi'd'amore. guittone, ii-295 : non bon ne'rei for te
, trafficante. a. cattaneo, ii-295 : pagato una volta il tributo della
ovvero una total perdizione. cesari, ii-295 : io non mi terrò di dire quello
vestì di pel di gatto. verga, ii-295 : rosmunda col nasino rosso sul manicotto
collegati contro a loro. boccaccio, ii-295 : lor compagnia, sempre mai,
altieri e gonfiati. gelli, 15- ii-295 : il parlar della tragedia è alto e
. -governucciàccio. giusti, ii-295 : un governucciàccio che non ha di suo
. 6'. caterina da siena, ii-295 : benché le tentazioni e illusioni del
imberettato dal fazzoletto a quadri? bocchelli, ii-295 : l'imbonitore dell'otto volante,
come caro. b. davanzali, ii-295 : gran differenza è dal possedere quel che
ingegnosissimo e dotto architetto. lanzi, ii-295 : i conoscitori distinguono in lui due
nella fede. lorenzo de'medici, ii-295 : quando [la donna] ride,
superficialmente. b. davanzali, ii-295 : quella che già di tutte l'arti
ai barbari la via. nardi, ii-295 : i fuorusciti essendosi subitamente inginocchiati le
, limitare. b. davanzali, ii-295 : entro a pochi concetti e brevi
-rifl. recipr. nardi, ii-295 : sua maestà uscì fuora di camera per
indegnerebbe contra di noi. alberti, ii-295 : lo indegnarsi e attediarsi nulla minuisce
suoi porti fossero violentati. tortora, ii-295 : ebbe sempre ferma opinione ch'egli
dall'inavvertenza de'propri desideri. galdi, ii-295 : la pace e l'innocenza tanto
. s. caterina da siena, ii-295 : la libertà, che è donna,
e pervertendo la volontà. ottimo, ii-295 : l'ira sì offusca molto l'animo
ordinamento giuridico. montanari, ii-295 : pare che possa dirsi che all'oro
il loco. foscolo, gr., ii-295 : vide / aiace solo / fumar
francoe. santa caterina da siena, ii-295 : quando pavolo sentiva la molestia e lo
volentieri possono ciedere. l. pascoli, ii-295 : sebbene avesse in mano il quadro
esprimersi); aggressivo. barilli, ii-295 : eravamo tutti in preda a una strana
un ammasso di difetti. pananti, ii-295 : ogni opera, un'opera d'immaginazione
diede all'altra luogo. nardi, ii-295 : perché l'ora era tardissima,
mostrare d'essere o rovani, ii-295 : codesti scandali che offendono la maestà
seguita indissolubile in avvenire. idem, ii-295 : adesso meritatamente si deride il maritaggio
martorizzato e lapidato d'amore? boccalini, ii-295 : felicissimi possono esser chiamati tutti quei
modo. c. campana, ii-295 : parve questo comandamento al duca strano
. mulàccio. berni, 26-62 (ii-295 ): deh, disse, guercio,
musica ed avvenente armonia. pindemonte, ii-295 : queste, che dolce / musica
malanimo). berni, 26-63 (ii-295 ): non ti stimo, e non
d'ogni noia libero. fanzini, ii-295 : il vecchio marchese x...
all'altro. donato degli albanzani, ii-295 : i carnuti... obbligaronsi l'
lavora al presente oltremonti. lanzi, ii-295 : fu anche gradito oltramonti, uso
lionida a qualche ombrìa. soderini, ii-295 : gode dell'ombria del fico [la
volanti e rotonde balnearie. bacchetti, ii-295 : -io ho una voglia pazza di provare
ad altri non la togli. galdi, ii-295 : la pace e l'innocenza tanto
di pervenire al pontificato. tortora, ii-295 : ella amò sopra tutti enrico et
sue foglie più larghe. santi, ii-295 : alligna, e non in ogni luogo
imperfette posseggono. b. davanzati, ii-295 : né mi si risponda: « e'
tutta la soa zente. nardi, ii-295 : prestò gli orecchi il principe all'indovino
riportar possa l'aviso. guicciardini, ii-295 : si assicurò la città di verona
ad un tale. d'annunzio, ii-295 : vidi il gran demagogo, /
fontana un tetto arteficiato. gozzano, ii-295 : dalle finestre medievali e oscure / non
, di menzogne. musso, ii-295 : la predicazione dell'eretico non è predicazione
ricevuto regolarmente l'ordinazione. musso, ii-295 : la predicazione dell'eretico non è predicazione
confessione riformata. musso, ii-295 : la predicazione dell'eretico non è predicazione
se raserena. lorenzo de'medici, ii-295 : quando ride, immantinente / tutto il
detta di trenta anni. pananti, ii-295 : i sommi ingegni non ebbero regole
senza veruna impressione esterna. brancati, ii-295 : una coperta... riceveva nelle
-sostant. berni, 26-64 (ii-295 ): non ha mica viso di ridente
. ridacchiare. tommaseo, ii-295 : al buon rettore la mia parve tanto
di riconoscenza. m. adriani, ii-295 : più del grande e della meraviglia ha
la prova più crudele. moretti, ii-295 : che m'importa di quel che mi
quella guerra. a. verri, ii-295 : io continuai narrando in compendio la
rosse, i tacchi altissimi. gozzano, ii-295 : dalle finestre medievali e oscure /
, volgarmente detta salezola. santi, ii-295 : alligna, e non in ogni luogo
(lo stile). lanzi, ii-295 : i conoscitori distinguono in lui due maniere
proprio ambito. b. davanzati, ii-295 : entro a pochi concetti e brevi sentenze
ogni attrattiva. b. tasso, ii-295 : i giorni miei si scoloraro. rovani
peccato. a. cattaneo, ii-295 : la divota immagine di nostra signoradel transito
-olezzare, profumare. luzi, ii-295 : esce sole, va giù sotto la
piena). b. tasso, ii-295 : vedrai la secchia e 'l taro /
figur. caso letterario. moretti, ii-295 : quando un bel giorno ti sei levata
mia vita mena. lorenzo de'medici, ii-295 : quando ride, immantinente / tutto
state / radunate. c. marzocchi, ii-295 : tornano i due coniugi, e
, o piuttosto. documenti visconti-sforza, ii-295 : volemo che tu dagli doa- millia
disciplina). b. davanzati, ii-295 : entro a pochi concetti e brevi sentenze
fasci di tre o quattro. brancati, ii-295 : un moto da viluppo di serpi
opere del maggi. c. gozzi, ii-295 : mentitore! dovevate anche narrare ch'
pianeta). b. tasso, ii-295 : donna e regina, / del terzo
al balcon puossi affacciare. goldoni, ii-295 : -ah, ch'io peno d'
siano selvagge, altre domestiche. segneri, ii-295 : acca rezza [il
parte del corpo). brancati, ii-295 : il suo dolce e piccolo viso era
s. maria maddalena de'pazzi, ii-295 : alcune altre suore vedeva che strascicavano
, difficoltà gravi. documenti vìsconti-sforza, ii-295 : ho confortati questi cita- dini a
spianata e fatta ben giusta. galdi, ii-295 : è naturale che il superfluo di
una mediazione. l. pascoli, ii-295 : diede il governatore, siccome far si
di me. testamento di francesco datini, ii-295 : se in firenze per notaio fiorentino
acqua). b. tasso, ii-295 : vedrai l'adda e 1 tesino /
campagna militare. donato degli albanzani, ii-295 : i carnuti mossi da questi e
fu troncata la testa. de amicis, ii-295 : in un angolo del recinto si
capelli cani. a. cattaneo, ii-295 : salito poi il salvatore al cielo,