di notte in roma. baretti, ii-280 : e addio pure alla vostra mariannuccia ed
l'uso dell'accento. soffici, ii-280 : un paio di baffi...
attitudine risoluta e sdegnosa. verga, ii-280 : dei burloni che avevano adocchiato qualche
adolescenza sono usato. giovanni da samminiato, ii-280 : ma tutti disiderano l'adolescenzia,
fregiata di cioccolata. idem, ii-280 : e rimanda il messo col bicchiere colmo
nauseata i labbri. idem, giorno, ii-280 : gli s'aggiran dintorno i vezzi
bianca. domenichi [plinio], ii-280 : ècci la vite alba, che i
e nell'aprire la toppa. idem, ii-280 : chiavistello, sorta di serrarne che
vergini spinta anguicrinite. d'annunzio, ii-280 : bello era e triste /..
no gli uomini antidiluviani? gioberti, ii-280 : la creazione e la storia dell'
, o appendice cieca. panzini, ii-280 : proviamo con un purgante blando per non
dell'appendice cecale. panzini, ii-280 : appendicite! -dice il dottore che
qualsiasi altra arte. panzini, ii-280 : 'ci manca la cipria! -aggiunse accennando
e deliberata del male. giusti, ii-280 : saranno quattordici mesi e più che
da ogni piacer giovanile. giusti, ii-280 : è poi un errore massimo il
era uomo azzuffatóre. a. pucci, ii-280 : non sia ischernitore di persona e
una per ciascuna estremità. idem, ii-280 : chiavistello, sorta di serrarne che consiste
la mia bella adorerò. cesarotti, ii-280 : faccia che tutti gli altri si scordino
i primi [medici]. giusti, ii-280 : fugga come la peste i purgativi
, sensuale e acre. serra, ii-280 : è il libro nuovo, la bravata
si desidera. berni, 26-17 (ii-280 ): su, disse astolfo, che
cassettone, canterano. guerrazzi, ii-280 : i nostri coniugi nel colmo di una
, capitanare l'esercito. leopardi, ii-280 : secondo ch'ei giudicava questo o quelli
il vedereste mangiare saporitissimamente. segneri, ii-280 : le ostriche, le conchiglie,
vizi ed a peccato. idem, ii-280 : intanto che donna incrina il core /
ben custodita e cautelata. panzini, ii-280 : in piazza doveva abitare anche il
10 l'ho a noia. soffici, ii-280 : a mano a mano i giorni
operai, le guardie. d'annunzio, ii-280 : ma tutte quelle errònee / forze
celeste pallido. lorenzo de'medici, ii-280 : o vuoi, per ammagliar la
se n'avessero. lorenzo de'medici, ii-280 : o pel tuo camiciotto una scarsella
-per simil. soffici, ii-280 : un paio di baffi folti e nerissimi
, non si fendessero. milizia, ii-280 : * collarino della colonna '. membretto
il collegio ha sede. milizia, ii-280 : * collegio '. edificio grande con
d'ogni setta eretici. milizia, ii-280 : roma ha molti collegi, o sieno
trascorso. francesco da barberino, ii-280 : tant'è l'omo quante
la elezione dei vescovi. leopardi, ii-280 : secondo ch'ei giudicava questo o quelli
ciascheduna stellina s'inghirlanda. marino, ii-280 : quando fra le due parole che si
intrinseca del metallo. d'annunzio, ii-280 : quell'eroe / pensoso reggeva la
e l'energìa represse? grandi, ii-280 : quando s'incontrasse delle difficoltà insuperabili
in avvenire meglio formarsi. giusti, ii-280 : fugga come la peste i purgativi e
questi esercitavano nella milizia. guerrazzi, ii-280 : o che credono i nostri professori
sono costruiti come lui. soffici, ii-280 : una corporatura da uomo sanissimamente costruito
. uccidersi a vicenda. bocchelli, ii-280 : se non fosser le epidemie e la
un tronco principale. grandi, ii-280 : quando s'incontrasse delle difficoltà insuperabili
penserebbe ad erigervi una statua. cesarotti, ii-280 : io terrei più volentieri una febbre
capitello della colonna dorica. ojetti, ii-280 : in cima, sul collo, là
mina. benvenuto da imola volgar., ii-280 : questo seps è piccolo serpente di
: il popolo ebreo. gioberti, ii-280 : le lingue si confondono e si moltiplicano
modo stupendamente l'energia. gobetti, ii-280 : la debolezza di questa lotta era
l'uso delle acutezze. leopardi, ii-280 : studiatissime ed epidittiche, scritte e
buona sensibilità musicale. verga, ii-280 : nella baraonda si udì il correre dei
alla sua natura. cesarotti, ii-280 : ella ben sa che non v'è
la costruzione delle vie ferrate. verga, ii-280 : 11 4 meschino 'dimenavasi tutto
una finalità tutta sperimentale. gobetti, ii-280 : la debolezza di questa lotta era nell'
-orribile, spaventoso. d'annunzio, ii-280 : bello era e tristo di bellezza /
testa sepolta nel collo. pananti, ii-280 : grassezza è di beltà quasi l'
e in perfetta salute. pananti, ii-280 : si dice d'uno che schizza il
de'contorni. l. pascoli, ii-280 : ricamava a maraviglia, disegnava assai
-sostant. rinaldo degli albizzi, ii-280 : ma ancora ci resta poi dello
la muta in civetta. brancoli, ii-280 : perché m'impastoiate come un mulo?
vestigia del suo passaggio. reina, ii-280 : come pensate voi che potessero i
serragli. a. verri, ii-280 : la santità del chiostro, la pena
sfregio alla divina fede. pindemonte, ii-280 : non è quel riso in molti;
un'inchiesta parlamentare. cavour, ii-280 : l'onorevole deputato moia crede che
lontano di lì. boccaccio, ii-280 : ella credea / che ninfa fosse ind'
sommo, eccezionale. guicciardini, ii-280 : gittate in terra l'armi, abbiamo
(il passo). fantoni, ii-280 : dal vorticoso tanaro / che scuote
e conducerlo all'eternale morte. savonarola, ii-280 : la inscrizione è el titulo,
co'raccami. lorenzo de'medici, ii-280 : ché non mi chiedi qualche zaccherella?
qualche parte dellttalia meridionale. panzini, ii-280 : gli mandò un intimo di mettere
. s. caterina da siena, ii-280 : come voi [giovanna reina di
inviolabil, sagro. a. verri, ii-280 : la santità del chiostro, la
gioventù l'ore instancabili. d'annunzio, ii-280 : scorsi / che l'effìgie dell'
istmi per altri popoli. barilli, ii-280 : l'istmo di gibilterra ingigantisce,
si lacerava con denti. segneri, ii-280 : [iddio] si è consumato,
dimoranza turba le vaghe cacce. lemene, ii-280 : l'alba in ciel lagrimosa spuntando
corti? m. adriani, ii-280 : tutta volta rincorati dagli avversari di
a guastarsi né ad impigrirsi. forteguerri, ii-280 : lo tuo ingegno ancora è scabro
. maturare faticosamente. berni, 26-17 (ii-280 ): su, disse astolfo, che
bottoni. lorenzo de'medici, ii-280 : ché non mi chiedi qualche zaccherella
mistico si andava placando. barilli, ii-280 : l'istmo di gibilterra ingigantisce, va
la sua manza. a. pucci, ii-280 : vero amante niuna cosa crede o
medusa, o medusa! d'annunzio, ii-280 : [l'eroe] bello era
e poi dopo di melagrane. pindemonte, ii-280 : non è quel riso in molti
d'una faccia melensa. brancati, ii-280 : paolo baciò edmondo sulle guance molli
t morda. p. fortini, ii-280 : in sul fiorir de'miei giovenil anni
di lontan peregrinando vegna. tortora, ii-280 : stando a sedere sopra una cassa,
, di comunicare. battista, ii-280 : nasce la peripezia dagli atti atroci
mente, l'intelletto. ottimo, ii-280 : esemplifica il modo che l'autore tenne
arretratezza e di sottosviluppo. galdi, ii-280 : progressivamente l'america risorgerà dal suo
, di un ambiente. serra, ii-280 : le cose migliori del libro pesantissimo
(l'occhio). prati, ii-280 : l'attonita fanciulla, / di pianto
servo calò le ombrifere cortine. foscolo, ii-280 : nel suo giardino fillide / era
a trafori e risalti. guerrazzi, ii-280 : pigliano a cavarne il buono e il
parto sua facunda lingua. vasari, ii-280 : alcune donne, come amiche e
di fuora ne resti esclusa. verga, ii-280 : don candeloro cercò di cavarsela
alcune piante; pappo. soderini, ii-280 : quando piu o meno son fatti [
riguardi di una persona. boccaccio, ii-280 : veggendosi mirar al suo diletto / e
del mondo. a. verri, ii-280 : il luogo circondato da alte mura,
gusto che avevo preso. serra, ii-280 : le cose migliori del libro pesantissimo son
. prov. éemi, 26-17 (ii-280 ): disse il principe: pian ben
di carte. b. davanzati, ii-280 : io traggo dai versi questo frutto,
molle e tremolante. e marchi, ii-280 : scoprì che in mezzo alla polenta
universale proscrizzione contro mariani. musso, ii-280 : l'imperio dei romani aveva il suo
. b. tasso, ii-280 : tu come consenti, / o padre
, cioè desso turco. guicciardini, ii-280 : travagliati da maggiore incomodità, percossi
nostre menti ci sono oracoli. tortora, ii-280 : il duca, spinto da impeto
i palmeti del calvario? segneri, ii-280 : è cristo morto verissimamente per tutti
umiliare profondamente. donato degli albanzant, ii-280 : questa paura profondissimamente radicata non si
miran più profondo. b. davanzati, ii-280 : né mai fu chi avesse più
l'onore di visitarla. baretti, ii-280 : in questi pochi giorni l'ho già
introdusse il primo poeta. lanzi, ii-280 : passò a madrid, ove le diverse
vivo mangiar dai pidocchi. baretti, ii-280 : in inghilterra ed altrove, come in
del culto pubblico romano. musso, ii-280 : ne'tempi de'loro dei [dei
venuti dal settentrione. d'annunzio, ii-280 : il mio sguardo sgomento / salì a
, bravi e soldati. boccalini, ii-280 : grandemente sciocchi a dito sono mostrati quelli
: riuscire a spuntarla. siri, ii-280 : non per questo guadagnavano il punto,
come me la mostrava. vasari, ii-280 : alcune altre manco nobili, standosi intorno
di quattro soldati. musso, ii-280 : erano poi per l'universo tanti re
vede a dio si raccomanda. tortora, ii-280 : come si vide ridotto senza rimedio
di un fiume. grandi, ii-280 : quando s'incontrasse delle difficoltà insuperabili
un ramo. francesco da barberino, ii-280 : ogn'ira mo no è ramo
sottomessonlo al sommo sacerdote. musso, ii-280 : ne'templi de'loro [dei
renda amabili. l. pascoli, ii-280 : cantava, sonava, ballava non
mai rivello o transgressore. lemene, ii-280 : cecilia, o nome amaro, /
in ferrara. l. pascoli, ii-280 : ricamava a maraviglia, disegnava assai
redificare. testamento di francesco datini, ii-280 : lasciò a'frati e convento di
i congiurati nelle mani. tortora, ii-280 : come si vide ridotto senza rimedio,
più evidente rammollimento. soderini, ii-280 : quando più o meno [i poponi
di fedeli e buon conbattitori. folengo, ii-280 : vieni, vespasian; vien,
tanti inchini. lorenzo de'medici, ii-280 : quand'ella compie 'l ballo,
a'bei palladi studi. forteguerri, ii-280 : lo tuo ingegno ancora è scabro
re- cepta et connumerata. musso, ii-280 : ne'templi de'loro [dei
vien la saetta!). pananti, ii-280 : i rabbiosi si mangiano il cuore
che passano fra amici. boccalini, ii-280 : la somma saviezza di un perfetto cortigiano
nella scalcheria domestica. f. casini, ii-280 : per nutrirlo [il popolo d'
del piombo. arti e mestieri, ii-280 : questi ingredienti si mettono in un
rapido movimento. lorenzo de'medici, ii-280 : quand'ella compie 'l ballo,
isforzo e serrailo meglio. boccaccio, ii-280 : africo e mensola non si scevraro,
aveva tre menti nella faccia. pananti, ii-280 : si dice d'uno che schizza
la buffa. lorenzo de'medici, ii-280 : ché non mi chiedi qualche zaccherella?
t facesse uccidere incontanente. boccaccio, ii-280 : fermamente ella credea / che ninfafosse ind'
regaietto. pellico, conc., ii-280 : volle andar con me a visitare la
limiti umani). gozzano, ii-280 : l'ale! si muoia, pur
stracciamento di carne! c. gozzi, ii-280 : una di lei finta caduta e
segno e ordinati con disegno. boccalini, ii-280 : la somma saviezza di un perfetto
alle lotte vere della vita. deledda, ii-280 : i primi giorni, specialmente,
danni. g. p. zanotti, ii-280 : musa, del fero marte 7
motteggiare. a. pucci, ii-280 : in presenza de le femine metta pace
in- termeczato ordine. documenti visconti-sforza, ii-280 : adiunc- tione de capituli che si
da amendue i capi. gozzano, ii-280 : ti riconosco. profilo aguzzo,
goffredo il campo instrutto. lemene, ii-280 : l'alba in ciel lagrimosa spuntando
immensi ti parran squallenti campi. grossi, ii-280 : si o di discredito,
primavera e in autunno. luzi, ii-280 : ora e qui, dove il cane
e di membra, pallidezza. pindemonte, ii-280 : non è quel riso in molti
(una parola). goldoni, ii-280 : in quarantanni che servo el sior pantalon
afflitta e strutta buscalfana. pananti, ii-280 : si dice d'un uomo magro,
altri eziam minimi magistrati. idem, ii-280 : gli operali sono obligati al premio per
il seme non si svettano. soderini, ii-280 : si dèono ancora, quando son
gangherelle. lorenzo de medici, ii-280 : ché non mi chiedi qualche zac-
in virente età lasciata. aretino, ii-280 : o gioventù florida, o età
portico. testamento di francesco datini, ii-280 : volle nientedimeno che alle spese de'
, fettuccia. lorenzo de'medici, ii-280 : ché non mi chiedi qualche zac-
o bottoni? lorenzo de'medici, ii-280 : ché non mi chiedi qualche zaccherèlla?
piegato, curvo. baretti, ii-280 : e se voi poteste veder me,