i fatti che accaggiono? pellico, ii-27 : alla fine della prima settimana m'accadde
non lasciarono un capello. moravia, ii-27 : non voleva dare al comitato la
con gran sospiri piange. baretti, ii-27 : tornerò a buttarmi nell'ampio mare dell'
io non verso, affogo. giordani, ii-27 : venerdì ebbi una trista giornata,
compiere accertamenti fiscali. panzini, ii-27 : fin qui mi aveva risposto come se
mi ascoltava con tutta la fronte soderini, ii-27 : in trapiantando awertiscasi (fatto il
, protetto, dissimulato. latini, ii-27 : questa amistà è serta, / ma
poeta sereno e ammirativo. soffici, ii-27 : la vista di tali opere mi tratteneva
i luoghi son lontani. idem, ii-27 : -presto -grida -a cavallo; e'l'
d'israel. b. davanzati, ii-27 : il facoltoso era più cruda
ciel scesa angioletta? l. bellini, ii-27 : ell'era di poco, poverina
, gli arabi assoldasse. idem, ii-27 : qui vorrei poter fare lunga narrazione
. giovanni da samminiato [petrarca], ii-27 : tante formiche, che vanno a
esagerazioni. berchet, conc., ii-27 : l'argomento scelto da lui a
. - anche superi. ariosto, ii-27 : che questi miei gaglioffi, e che
ero un asino molto stracco. deledda, ii-27 : vuoi farci la carità di prenderci
mezzo alla folla. de amicis, ii-27 : il secondo [toro], col
la sua rudezza guerriera. soffici, ii-27 : si trattava di sculture collocate su basamenti
nelle lor buche di neve. moravia, ii-27 : tuttavia, se gli era permesso
ne chiese dell'altra. deledda, ii-27 : trovò il malato alquanto febbricitante e
setino pretore latino. bandello, 2-40 (ii-27 ): narrò a molti questa favola
assomiglia al brontolìo del mare. cesarotti, ii-27 : quei non parlò, muggìo,
mi dargli in preda. michelangelo, ii-27 : ogni donna lievemente cade / a
sudori della sua sapienza calligrafica. soffici, ii-27 : altre testimonianze artistiche rappresentate da disegni
vogliam l'europa imbavagliare. panzini, ii-27 : l'ispida maglia che sostituì su
attenzione. lorenzo de'medici, ii-27 : e la cagion che quel tratto
una de ditte cartoline. pellico, ii-27 : chiamato a processo, fremetti al vedermi
l'altra a marchetto. gélli, ii-27 : io dirò che se in questa camera
aspra giogaia di monti. gioberti, ii-27 : i gentiluomini erano ruvidi e foresti
chi contrastare abbia ardimento. aretino, ii-27 : io vorrò dunque esser più savio di
. originato, derivato. guerrazzi, ii-27 : uomini cavati dalla creta ond'era
ad ogni punta di luna. pananti, ii-27 : così si vedon tanti giovinetti /
come uno a dieci. gioberti, ii-27 : se invece essi [nobili] considerano
a la sua rocca. ottimo, ii-27 : lachesis, l'una delle tre
fare da conclusione. tommaseo, ii-27 : inno ambrosiano, il te deum,
confaccia al loro cuore. aretino, ii-27 : tu, che ti credi consolare con
cambiò cera né colore. luca pulci, ii-27 : e se nessun dei tuoi falli
esperienza o scopo. tasso, ii-27 : parole, che quando non fossero state
delle catene e ceppi. aretino, ii-27 : tu, che ti credi consolare
accompagnate da flauto). giordani, ii-27 : per gl'inni convivali si perpetua colla
oro fino di coppella. gioberti, ii-27 : anche nei modi dei nobili non
/ spezzarsi e scettri. colletta, ii-27 : la corte in quel mezzo ed
. corteggio. l. bellini, ii-27 : e non bastando al gran corteggiamento
che va in zoccoli. tommaseo, ii-27 : analisi grammaticale. che distingue le parti
nostra modellò nobile creta. guerrazzi, ii-27 : uomini cavati dalla creta ond'era
di qualche vecchia serva. panzini, ii-27 : mi precedette nella cucinétta e mi
determinata materia. petrarca volgar., ii-27 : a suo tempo [di s.
e credeva di saper tutto. segneri, ii-27 : assai ci cuoce privarci di quel
vennero a noia per sempre. caporali, ii-27 : e fu dato anco festa a
sopra un lucido anello. gioberti, ii-27 : nei modi dei nobili non tutto
sinistra longità di vita. novellino, ii-27 : stando lo 'mperadore un giorno tra
causa distruzione. a. verri, ii-27 : era quel silenzio come la calma che
. in modo differente. tozzi, ii-27 : gli risposero,... che
. giovanni da samminiato [petrarca], ii-27 : comincerò a credere che sia stato
nell'acconciatura. bandello, 2-40 (ii-27 ): me n'andai a la camera
, e non fate dissertazioni. pananti, ii-27 : io non son come quei filosofimi
generosità de'nostri maggiori? piccolomini, ii-27 : dissimili in natura chiamo io quei corpi
nel percuotere l'aria. gobetti, ii-27 : nel mondo del praga il positivismo e
, e vi dividemmo. verga, ii-27 : filomena, per dividerli, buttava
fraudolento, ingannatore. fazio, ii-27 : certo io t'uso raro; /
, doppio e simili. caporali, ii-27 : né restavano intanto i campanari, /
ed effettuare le sue volontadi. tasso, ii-27 : ma, oltreché fur dette [
tanimo o il corpo. cavalca, ii-27 : ben sa il medico celeste quello che
tesser vissuto indarno. d'annunzio, ii-27 : la luna era trascorsa; /
in concedere quei diplomi. bocchelli, ii-27 : quella sua notoria facilità di carattere
accettato ma cerco. b. davanzati, ii-27 : il facoltoso era più crudamente angariato
corte e di famiglia illustre palazzeschi, ii-27 : lungo la sala oblunga, / appesi
le vostre coman- damenta. guittone, ii-27 : me, che de gran voglia /
paglia in suo luogo. soderini, ii-27 : abbisi a mente d'usare ogni
. -sostant. gherardi, ii-27 : riguardiamo adunche il fitto e favoloso
che ho qui accennati. denina, ii-27 : siccome i primi romani aveano meritato
giovanni da samminiato [petrarca], ii-27 : quanto è lo fervore e la
a casa e dowi festa. caporali, ii-27 : non capiva la piazza ornai più
che il racconto altrui. parini, ii-27 : péra colui che primo / a le
cavare gli occhi. aretino, ii-27 : tu... entri in collera
opera della mano del figulo? cavalca, ii-27 : così è perversa questa mormorazione,
da noi per oracoli. pananti, ii-27 : io non son come quei filosofimi
giovanni da samminiato [petrarca], ii-27 : ancora quanto danno fa il riccio
infemo. ghe rardi, ii-27 : raguardiamo adunche il fitto e favoloso:
irrequietezza, spensieratezza. giusti, ii-27 : i folletti della prima gioventù se n'
alla sicurezza dell'anima. gioberti, ii-27 : anche i gentiluomini erano ruvidi e
si volga e vole. testi, ii-27 : fortunata mia man s'accoglier giunge
e di altri pezzi. dalla croce, ii-27 : il levatorio... è
di sangue. b. davanzali, ii-27 : esso (ancor fumicando di sangue
per compiere azioni violente. boccalini, ii-27 : viziosissimi muli... a furor
beccaccia. compagnia della lesina, ii-27 : quanto poi al man
. grosso chiodo uncinato. baruffaldi, ii-27 : [i cavalli] pur al fin
del mio gaudio intero. caporali, ii-27 : né restavano intanto i campanari, /
, la tenerezza geme. bartolini, ii-27 : traspariva,... dalle
e segnalato. l. pascoli, ii-27 : mise poi mano ad altri ritratti e
. -figur. ungaretti, ii-27 : o seni appena germogliati, / già
par vago. lorenzo de'medici, ii-27 : egli era un certo sparverugio / che
f. f. frugoni, ii-27 : s'affibbian molti la giornea letteraria,
giulivo ingegno del menagio. ungaretti, ii-27 : o leggiadri e giulivi coloriti /
si potevano. l. pascoli, ii-27 : l'occhio non si sarebbe mai
è attaccata l'ancora. baruffaldi, ii-27 : la gran fune giù a terra
giovanni da samminiato [petrarca], ii-27 : quanto danno fa...
guaicana). ricettario fiorentino, ii-27 : e1 legno guaiacco, detto
montspeliensis). ricettario fiorentino, ii-27 : e1 ladano è un liquore che
essermi immolata sul rogo? barilli, ii-27 : i reggimenti correvan su per i suoi
-puro, incontaminato. ojetti, ii-27 : invece queste libere ali lasciano tutto
sostanze insieme. lastri, ii-27 : la proporzione del lievito, ossia l'
ne gli occhi e fischia. bellori, ii-27 : un giovane nobile volge la testa
il mio disegno. bandello, 2-40 (ii-27 ): né contenta la scelerata balia
e risoluti del giovinotto. niccolini, ii-27 : sol col guardo implorava una parola /
sarebbe poco guadagnio. b. davanzali, ii-27 : cercate e ricomperate le teste,
l'incudine e 'l martello. monti, ii-27 : la municipalità di venezia mi fa
. berni, 14. -77 (ii-27 ): naturalmente io son un po'infingardo
sempre conforta guerre e divisioni. fazio, ii-27 : tanto son volti i ciel di
dizionario militare italiano [1817], ii-27 : il telaio della mina è una
dizionario militare italiano [1817], ii-27 : il telaio della mina..
tue difese insulse e vane! vasari, ii-27 : marcantonio della torre, eccellente filosofo
con perpetue irradiazioni tramanda. ardigò, ii-27 : il raffreddamento dei pianeti, a
. g. m. cecchi, ii-27 : io non voglio usura / da lui
fa più odori. ricettario fiorentino, ii-27 : e1 ladano è un liquore, che
. cravaliz [gómara], ii-27 : gli uomini e donne sonno
cinquanta scudi l'oncia! ricettario fiorentino, ii-27 : e1 lapis lazuli, chiamato da
in libertà. b. davanzali, ii-27 : vinio ne fu reo: e fatto
.. nelle greche lettere. vasari, ii-27 : marcantonio della torre, eccellente filosofo
si avesse a fare festa. tasso, ii-27 : non negherò nondimeno che il mio
acqua del legno. ricettario fiorentino, ii-27 : el legno guaiaceo, detto altrimenti
5). dalla croce, ii-27 : poscia operar con alcun equatore,
frammenti ossei. dalla croce, ii-27 : nondimeno questa perforazione si fa a
. ant. leccio. milizia, ii-27 : il più bel contrasto è colle scene
- anche: terracotta. cavalca, ii-27 : cosi è perversa questa mormorazione,
il lume degli occhi suoi. niccolini, ii-27 : il dolce lume / fra le
esercizio per istar sano. contile, ii-27 : dissiti che scoprirò un dì le tue
di porpore e di perle? lastri, ii-27 : per ottener un buon effetto è
-lasciarsi andare allo sconforto. cavalca, ii-27 : se è... mal merito
infilano le braccia. fagiuoli, ii-27 : veniva in gravità di fariseo, /
. abbondare, esagerare. bellincioni, ii-27 : non mesce col parlar, anzi ritiene
-forma composita. menzini, ii-27 : era nella palude ampia di lerna /
effetto esplosivo. dizionario militare italiano, ii-27 : 'borratura della mina 'si
delle gallerie. dizionario militare italiano, ii-27 : il 'telaio della mina'...
tempio). bibbia volgar., ii-27 : tutti quelli... che entravano
un parassita. crescenzi volgar., ii-27 : se [il ciriegio] da formiche
a fini pensionistici. moretti, ii-27 : non mancava la maestra che recava
non ardore e verno. d'annunzio, ii-27 : o notte d'estate fra l'
allor per pelopea mostranza. giordani, ii-27 : estimavano quei prudentissimi uomini, mandando
un picciol moto. dalla croce, ii-27 : occorre alle volte che queste male
usitati, di detti mozzi. caporali, ii-27 : eran le querele registrate / dei
sintassi e le chiuse grammaticali. papini, ii-27 : lo spazio e il tempo
luoco la se li dismenticava. alberti, ii-27 : lieto io, lieta lei,
gli sprazzi di sole. ungaretti, ii-27 : è mutevole il vento, / illusa
l'uom opri e pensi. bellori, ii-27 : fu così grande la considerazione del
apprese a parlare. manni, ii-27 : per venir poi alla voce '
vide buona ispe- rienza. bellincioni, ii-27 : buon naturai, buon occhio, ha
ogni ape ovvero aranea domifica. soderini, ii-27 : queste selve fatte con l'artifizio
lo immenso animo vostro. celli, ii-27 : -questo corpo ch'io mi son fatto
sono tutte piene di errori. vasari, ii-27 : marcantonio della torre, eccellente filosofo
dì forse fia desto. giannone, ii-27 : ora era venuto il messia '
credute e non credibil cose. sarpi, ii-27 : non poter restar di scriverli con
altre, or trasportarsi rapidamente. pindemonte, ii-27 : un dolce resto delle sue parole
è come il cotale maestro? cavalca, ii-27 : così è perversa uesta mormorazione
più presto e meglio. pasta, ii-27 : i rimedi gagliardi e violenti operano
, brezza. chiaro davanzati, ii-27 : d'avril de l'ora s'ha
per iscritto. delfico, ii-27 : non fu però più felice la storia
di pasta di pane. lastri, ii-27 : per ottener un buon effetto è necessario
parechi. -sostant. fazio, ii-27 : vedrai piccioli e grandi / e donne
dalla venerazione al culto religioso. delfico, ii-27 : non fu... più
in rappresentazioni allegoriche. fagiuoli, ii-27 : l'altra [donna] era la
per una via nuova. brancati, ii-27 : cercavano di battersi a vicenda in celerità
negar loro la terra? filangieri, ii-27 : essa [legge], rimanendo condannato
io potrei farla morire ». ojetti, ii-27 : quando il suo sguardo cade su
e trovomi legato. d'annunzio, ii-27 : o notte d'estate fra l'altre
sgraffi e di lividure. brancati, ii-27 : essi avevano fatto di un vizio
alla dannazione eterna. segneri, ii-27 : peccatori infelici ch'ogni momento piomberemmo
loro genio si esercita. giordani, ii-27 : non estimavano quei prudentissimi uomini mandando
montasse più in alto? mazzei, ii-27 : a voi fo questo ricordo,.
contagio. ibbia volgar., ii-27 : parlò iddio a moisè e (fissegli
anche sostant. m. garzoni, ii-27 : ci dànno a conoscere le rotture o
ingrata sinagoga. giusto de'conti, ii-27 : soperchia pompa di vederti bella / ti
supremo sacerdote o pontefice. delfico, ii-27 : non fu però più felice la storia
de sanctis, letter. it., ii-27 : ha [l'ariosto] un ingegno
giunsero i franchi cavalieri. roberti, ii-27 : m'incontrai nella porterra in uno
ad un profondo incavamento. ojetti, ii-27 : quando il suo sguardo cade su
mezzo della variata espressione? monti, ii-27 : ricevo in venezia la vostra carissima,
passò due anni. b. davanzati, ii-27 : i padri corrono, decretano a
-con uso intr. giannone, ii-27 : ora era venuto il messia 'formam
non anche al cristianesimo. pananti, ii-27 : non preme da che spirito son mossi
anche per le muse. pisacane, ii-27 : dietro il mezzo della linea delle
nel principio di questo volume. tortora, ii-27 : mostrò il re di pigliare ogni
secondo è parso espediente. siri, ii-27 : da questo epilogo dell'origine e
avaro. catzelu [guevara], ii-27 : tutti quelli che in questo mondo
nostro sermon civile. l. pascoli, ii-27 : mise poi mano ad altri ritratti
lusinga di partecipare delle conquiste. gioberti, ii-27 : le prepotenze impunite dei gentiluomini eccitano
lo si chiamava. dossi, ii-27 : voi non potreste, in buona coscienza
di fuore verso il vallo. pisacane, ii-27 : dietro il mezzo della linea delle
del campo). pisacane, ii-27 : parallela alla fronte eravi altra via di
cristiana. bran cati, ii-27 : un uomo in pigiama agitava il fucile
mille germogli dalle radici. boine, ii-27 : sentì bene che questo un po'
ciò debba nominarsi un raffreddamento. ardigò, ii-27 : il raffreddamento dei pianeti, a
giovanni da samminiato [petrarca], ii-27 : or chi non sa che la formica
fiumi reali. donato degli aìbanzani, ii-27 : quella che è cisalpina o che
. cfr. buonarroti il giovane, ii-27 : « li academici,...
di foco chiaror rende. restoro, ii-27 : deppo'questo trovamo lo terzo cielo,
dello alto secol veggio. straparola, ii-27 : voi vedete che poco mi resta a
fui da lui ricolto. ottimo, ii-27 : fu'io dallo angelo galeotto ricolto
. -sostant. mazza, ii-27 : nuota a scherzo ove 'l desio l'
-far rinvenire il lievito. castri, ii-27 : convien guardarsi d'usare il lievito
-nel complesso. fagiuoli, ii-27 : io 'n un canto / stava a
riproduzione delle età remote. gobetti, ii-27 : anch'egli ha voluto il teatro
famiglia. catzelu [guevara], ii-27 : iacob dimandò a dio che gli
fortunati senatori. c. campana, ii-27 : parendo questa troppo grand'audacia a
. abbattere un ostacolo. mazzini, ii-27 : il nerbo della società, l'azione
corrumpere. catzelu [guevara], ii-27 : questo ladrone... poco avanti
et il petrarca spirituale. caporali, ii-27 : qui la memoria facea doppi effetti /
del letto. banaello, 2-40 (ii-27 ): eglino erano sovra il letto trastullandosi
me vengano al salvamento. zilioli, ii-27 : seguita il porto che si chiama propriamente
sono dati solo a mercatantare. ottimo, ii-27 : io, ch'ai mondo mi
parte del corpo). menzini, ii-27 : gode in vedergli al fin deltaspra guerra
ancora a che fare. segneri, ii-27 : all'ultimo non vogliamo più saper niente
diedimi a ritrovarle. documenti perugini, ii-27 : scartabelglie o scripture, per ciascuno denari
fai, frate schericato. contile, ii-27 : prete schericato, puoi negare adesso che
strana disarmonia in quella cameretta. gioberti, ii-27 : né giova giustificare la schifiltà dei
militari della guardia nazionale. bacchelli, ii-27 : non può esistere di definizioni
storia della scienza moderna e contemporanea, ii-27 ]: la 'struttura di autoregolagramsci,
, rompere gli indugi. giovio, ii-27 : fra doi aque tenera il papa,
della corona di francia. de marchi, ii-27 : di conti e con- terelli e
farmaco). dalla croce, ii-27 : talor il dolor nasce per la natura
e distruzioni in quantità. lemene, ii-27 : o fulmine terror de'traci infidi,
, e semiviva cadde. rovani, ii-27 : molte donne furono portate semivive fuori
seno, / volgaruccia. ungaretti, ii-27 : o seni appena germogliati, /
attività o funzione. delfico, ii-27 : se presso gli antichi popoli ancora la
ora e in zali, ii-27 : i padri corrono, decretano a otone
soavità della grazia malinconica. ungaretti, ii-27 : o leggiadri e giulivi coloriti / che
che non ebbi più pace. dossi, ii-27 : approfittando dell'ira che mi sobbolle
male...; volgar., ii-27 : li cavalieri, licenziati, diceano tra
venere solitaria). brancati, ii-27 : essi avevano fatto di un vizio intimo
). lorenzo de'medici, ii-27 : quando presso allo spander più è,
in pace. bandello, 2-40 (ii-27 ): eglino erano sovra il letto trastullandosi
bocca sospirosa / immobile pendea. ungaretti, ii-27 : o seni appena germogliati, /
cioè 'ad arborem fugientem'. manni, ii-27 : per venir poi alla voce 'mutolo'.
, sparvieruzzo. lorenzo de'medici, ii-27 : in vero egli era un certo sparveru-
o che provoca critiche. marini, ii-27 : a lei andò leonilda, a darle
passare il proprio candidato. cassieri, ii-27 : nelle situazioni di stallo o nelle deprecate
del le spaziose strade. ungaretti, ii-27 : iridi libere / sulla tua strada alata
stralunati e ciere brutte. fagiuoli, ii-27 : teneva gli occhi stralunati al cielo.
ecc.]. documenti perugini, ii-27 : lana succeda napolitana, per soma libbra
sto ad incarnare nel mondo. musso, ii-27 : tiene la fede nostra decisa penetrazione
di questa vesta talari polimita. fagiuoli, ii-27 : veniva in gravità di fariseo /
, la carnagione). fagiuoli, ii-27 : teneva gli occhi stralunati al cielo:
e tracredere). aretino, ii-27 : adesso sì che ti tracredo, e
e fisiche). giovio, ii-27 : io risposi a vs. rev.
trovo in braccio? bandello, 2-40 (ii-27 ): cniaro un trastullante e
innumerabili di pieghe improprie. lanzi, ii-27 : vi resta ancora dell'antico:
il modello. l. pascoli, ii-27 : mise poi mano ad altri ritratti,
e a doveri). bocalosi, ii-27 : un governo non può durar molto se
un termine di confronto. delfico, ii-27 : è questa una fortissima ragione per comprovare
dipingere o tingere. ricettario fiorentino, ii-27 : e1 lapis armenus, chiamato vul-
-con uso aggett. de marchi, ii-27 : la pardi, oltre a essere per
assidua e sapiente cura. soderini, ii-27 : ed abbisi a mente d'usare ogni
miei, vi benedissi. ungaretti, ii-27 : o seni appena germogliati, / già
nei particolari. l. pascoli, ii-27 : mise poi mano ad altri ritratti,
viscere a'mortali. de amicis, ii-27 : il primo cavallo giaceva in terra,
, masturbazione, autoerotismo. brancati, ii-27 : disposti in riga, [i ragazzi
filacca e la zambracca. aretino, ii-27 : parti ora questa di tornare a casa
abbronzato. g. gozzi, ii-27 : quel... bel sole ci
di animali. imbriani, ii-27 : raffaello granata, il cimadibue dalla lunga
a. soffici [in lacerba, ii-27 ]: cinque banalità circa la tirannia zaresca