alcune case lì presso. idem, ii-236 : se ne stavano ora come abbarcati
senso della bellezza. de amicìs, ii-236 : s'immagini pure qualunque più stravagante
dei ro- toni]. beccaria, ii-236 : in questi luoghi è la massima
alla tua compagna fedele. idem, ii-236 : decisi di andare a san mauro
apoftegmi e detti morali. gioberti, ii-236 : io credo adunque savissimo quell'apotegma
modi e dettati fiorentini. idem, ii-236 : voi v'ingannate, se credete
-anche di persone. ojetti, ii-236 : poi in un sobbalzo m'affena la
altro si assaltano. guicciardini, ii-236 : l'alviano, avendo assaltato da due
. e rifl. guittone, ii-236 : digiunto da verità mi pare, /
ginepri. beltra melli, ii-236 : si levarono nuvole azzurrastre per i nuovi
razza di bagasce! d'annunzio, ii-236 : cupa finestra ove in attesa / di
di ballo. cavalca, ii-236 : fanno venir i giullari e cantori e
basso stato e frale. gioberti, ii-236 : chi vuol migliorare moralmente gli uomini di
fa scorrere colla mano. giusti, ii-236 : se il paziente non ha per interprete
sia intatta e immacolata. gobetti, ii-236 : l'opera del maestro si è
le vene del granchio. giusti, ii-236 : quando poi [i medici] hanno
girasoli. -figur. panzini, ii-236 : « giovanni pascoli, » io dicea
del viso). giusti, ii-236 : se il paziente non ha per interprete
: destinata alla villeggiatura. milizia, ii-236 : il carattere generale delle case di
io me ne intendo ». giusti, ii-236 : se il paziente non ha per
scopriron quattro misere cipolle. giusti, ii-236 : i medici poi, salvo il rispetto
e sotto coltroni bianchi. giusti, ii-236 : se il paziente non ha per interprete
particella pronominale. francesco da barberino, ii-236 : per cammin si concia soma /
compiuto azioni riprovevoli. cavalca, ii-236 : sicché non sentano le fatiche e gli
per mia sposa. a. verri, ii-236 : ma il fato per deludere il
mettervi studio o diligenzia alcuna. sarpi, ii-236 : mentre così dissimulatamente si vive,
in guardia. a. verri, ii-236 : a lui pertanto rivolgendomi dissi: a
armi distruggitrici a'vostri danni. denina, ii-236 : le leggi dei longobardi scamparono felicemente
- anche al figur. cavalca, ii-236 : la bocca dello stolto ebollisce stoltizia,
germanici. b. davanzali, ii-236 : in comune adorano erto, cioè
. s. caterina da siena, ii-236 : siate, siate innamorato di dio
un'epoca oscura e importante. verga, ii-236 : perché la fatalità facesse abbassare quelle
sponendo la loro nazione. ottimo, ii-236 : dicesi favolosamente che il merlo al
resistente alle medicine. giusti, ii-236 : se il paziente non ha per interprete
avete una fiera / grazia. serra, ii-236 : in faccia a ogni persona e
-eretto, slanciato. verga, ii-236 : perché la fatalità facesse abbassare quelle
fortezza. b. tasso, ii-236 : vo'... / nell'onorato
a tutte le venture. brancoli, ii-236 : è già passato da roma un siciliano
ma in ragione inversa. milizia, ii-236 : la natura non va a salti:
sempre per suo benefizio. pananti, ii-236 : ho dovuto gridar coi figli, coi
. diventare livido. segneri, ii-236 : attendono... ad illividire con
. s. carlo da sezze. ii-236 : cominciò dio ad infondermi nell'intelletto
che gli viene attribuita. roberti, ii-236 : i dotti tra i gentili impugnavano
che ad irritarmi. de sanctis, ii-236 : in questo mondo evanescente...
per pompa di tesori. roberti, ii-236 : i dotti tra i gentili impugnavano nella
. benvenuto da imola volgar., ii-236 : nondimeno egli era apparechiato ad inchinarsi
, ecc.). pallavicino, ii-236 : giovami di raccontar unitamente ciò che
materia una indefinita licenza. galdi, ii-236 : un vile interesse fa abbonire ogni
a pensare. giuseppe flavio volgar., ii-236 : addivenivano continuamente calamità inenarrabili. landino
al sacro cerchio ingrossa. guicciardini, ii-236 : vedendosi rinchiusi né avendo altra salute o
, o darsi al cielo. barilli, ii-236 : il fumo delle case invece di
il vero liscio della bellezza. segneri, ii-236 : liscio: superare senza danno
degli alberi. c. ridolfi, ii-236 : tutti vedono essere cerere dispensatrice di
che si chiama fontanella. soderini, ii-236 : la radice del narcisso è così
perseverò. s. bernardino da siena, ii-236 : se perdoni magnamente, così iddio
assol. p. fortini, ii-236 : per sorte la sera del giovedì grasso
, travestirsi. p. fortini, ii-236 : già il più giovane di loro s'
fé d'armi. a. pucci, ii-236 : puosesi in cuore di non parlare
tale circostanza. sarpi, ii-236 : tenendosi a'15 giugno in parigi ima
i mezzi per coltivarli. galdi, ii-236 : la francia ha maggiori mezzi d'industria
. s. caterina da siena, ii-236 : amore dolce e inestimabile carità,
il santo vescovo apollinare. pindemonte, ii-236 : miraeoi par che in lui rimanga fiato
greggi, al signor ombra. idem, ii-236 : la 'nepe 'o nepa
lo nodo. francesco da barberino, ii-236 : per cammin si concia soma / e
esistenza della società stessa. pananti, ii-236 : la nobiltà è un grazioso ornamento
l'orinale. ulloa [guevara], ii-236 : privilegio de'vecchi è non volere
il sangue. b. davanzati, ii-236 : i svevi, benché canuti, si
di sudditanza. b. davanzati, ii-236 : essendo [i longobardi] in mezo
enorme il pelo. d'annunzio, ii-236 : consunta pietra di scale, /
[ecc.]. bellincioni, ii-236 : piride mio, da te piglio or
cattivo. ulloa [guevara], ii-236 : contiensi ancora nel quinto parafo del
, isolati, irrelati. papini, ii-236 : tutto il mondo è in un grano
partì'. benvenuto da imola volgar., ii-236 : che pom- peio andasse nelle provincie
s. maria maddalena de'pazzi, ii-236 : vieni, o figliuolina mia, vieni
. ulloa [guevara], ii-236 : privilegio de'vecchi è accostarsi a
l'allarghi e spiani. d'annunzio, ii-236 : in attesa / di preda sta
. ulloa [gue- vara], ii-236 : le porte siano ben serrate e le
. 5. maria maddalena de'pazzi, ii-236 : voleva dir jesu di lei che
volere i più ostinati petti. tortora, ii-236 : quivi trovarono sanpolo apparecchiato per andare
un foco nel mio core. achillini, ii-236 : raggi loro piovono influssi di rose
iperb.). cesari, ii-236 : io l'ho sempre creduto, lo
si spaniò. bemi, 24-21 (ii-236 ): ella rispose: il vostro sonnecchiare
, prossimo ai quadrùpedi. ardigò, ii-236 : il plesiosauro aveva una struttura e
valore scherz.). dossi, ii-236 : era il lume di una candela che
sulfuree non ancor rotte. santi, ii-236 : si precipitano le molecole del zolfo
, faciono sicuro. pegolotti, lxxxviii- ii-236 : mosca non volò mai sì presta al
la dee procacciare molto maggiore. tasso, ii-236 : monsignor licino, il qual procaccia
pingui proventi. c. gozzi, ii-236 : la nostra famiglia è posseditrice d'
. s. maria maddalena de'pazzi, ii-236 : se bene qualche volta esso [
, coltivazioni). giuliani, ii-236 : sono tanto trasandate queste povere viti
; confacente. gir. priuli, ii-236 : molte altre sapientissime raxon al tempo
della vecchia grafomania italiana. musso, ii-236 : di qui nascono i peccati veniali
(una persona). bellincioni, ii-236 : però più non mi rimbosco: /
, farlo ridiventare grasso. giuliani, ii-236 : quest'anno ero ristretto a strami,
documenti per la storia dell'arte senese, ii-236 : in qualunque caso che la detta
luogo elevato. gir. priuli, ii-236 : saltò in renga nel dicto magior conseglio
vite dopo averli piegati. giuliani, ii-236 : a mano a mano che la vite
di giusta grandezza. bandello, 2-58 (ii-236 ): vennegli ale mani una buona femina
57. prov. bellincioni, ii-236 : non si trovò mai donna genovese /
col sangue che ribolle. bacchelli, ii-236 : tutti furono coscritti, istruiti, obbligati
occupano tutto il cuore? giuliani, ii-236 : lo vò far passeggiare sto figliuolo,
mi fossi alzato. de marchi, ii-236 : aveva sui piedi un paio di pantofole
in sua cura. b. davanzati, ii-236 : tutto serve a mostrare che quindi
dell'opera. francesco da barberino, ii-236 : per cammin si concia soma /
-sostant berni, 24-21 (ii-236 ): ella rispose: « il vostro
lor via e lor fortuna. ottimo, ii-236 : quivi monna sapia dice a dante
. latti, 1-46: nardi, ii-236 : con cento trombe di fuoco, le
un uccello). ottimo, ii-236 : dicesi favolosamente che il merlo el tempo
il vero. a. cattaneo, ii-236 : udite, qual turba, qual tumulto
in sugo. arti e mestieri, ii-236 : affinché la radice di noce sia buona
in opera. arti e mestieri, ii-236 : 1 tenerumi di betulla colle foglie
de 'l gran messidoro. barilli, ii-236 : l'aria era così tranquilla che il
danneggiarlo con lo scoppio. nardi, ii-236 : forse con cento trombe di fuoco,
già detta lieo. m. adriani, ii-236 : non avendo soldati propri, levò
e più esatte ricerche. pindemonte, ii-236 : serbo di vita non fuggitivo resto
(anche reciso). giuliani, ii-236 : quest'anno ero ristretto a strami,