, quota convenuta '. panzini, ii-155 : questo tratto di linea non è
mi accompagna pei campi. moravia, ii-155: l'amarezza accumulata per tutti quei
granate, bombe, zappette. moravia, ii-155 : l'amarezza accumulata per tutti quei
lo zaino). panzini, ii-155 : ha [l'alpino] lo zaino
in spezie dell'acqua. baretti, ii-155 : poveri piemontesi, che non sapete ancora
, agganciare. lorenzo de'medici, ii-155 : o vuoi per ammagghiar la gamurrina
ammalato...? deledda, ii-155 : ad una finestra apparve un viso scarno
una parte del corpo. pellico, ii-155 : -dunque faremo subito relazione a
potrebbe proporre l'amputazione. pellico, ii-155 : sì, signore, l'amputazione.
una benedizione di dio! mazzini, ii-155 : perché abbiamo opinione che le cose
richiesto da un marchese. idem, ii-155 : anche maneggiando una zappa in un campo
non ramificato. soderini, ii-155 : i gelsomini del fior giallo hanno più
sicura? -sicurissima, arcisicura. giusti, ii-155 : sono arcisicuro che a pace fatta
attrazione unico ed immoto. conciliatore, ii-155 : chi ha un'idea giusta del modo
si avventurassono di passare. pellico, ii-155 : il protomedico non s'è avventurato di
, me n'avvertisca. idem, ii-155 : solo l'awertisco, che non
odor di polvere spenta. bocchelli, ii-155 : la cavalleria, dopo le prime
. bagascia, meretrice. aretino, ii-155 : faresti il meglio starti a casa e
stelle contemplare. lorenzo de'medici, ii-155 : procura ben quel ch'i'posso
dare alcuna soluzione. de samtis, ii-155 : una filosofia che non è filosofia,
di sbieco. lorenzo de'medici, ii-155 : i'me posi a diacer lungo
idem conducit ». de sanctis, ii-155 : la natura dà a ciascun essere quello
fusione dei caratteri. carena, ii-155 : dall'un de'lati il boccame ha
base alla cornice d'oro. serra, ii-155 : so bene che sostituire alla colonna
disus. bizantino. gioberti, ii-155 : più forza, più vigore, più
bottoni isfibbiati. lorenzo de'medici, ii-155 : che non me chiedi qualche zaccherella
di corallo. lorenzo de'medici, ii-155 : se tu volessi, per portare a
e molte altre parti. magalotti, ii-155 : nel combattere il dolore dell'intestino con
, tratto in inganno. guicciardini, ii-155 : il quale non avendo mai voluto
e non conchiude mai. serra, ii-155 : vediamo di trarre qualche conchiusione da
.). ser giovanni, ii-155 : fatto trarre ad uno de gli esse-
il suo consentimento necessario. pellico, ii-155 : « ci vuole un permesso?
pubblicato da quel magistrato. pellico, ii-155 : ciò ch'egli patì per nove lunghi
rappresentare un qualche progresso. serra, ii-155 : so bene che sostituire alla colonna fitta
propria custodia o protezione. pindemonte, ii-155 : così minerva / volle, minerva,
cuspidate fila di finestre. panzini, ii-155 : le chiome, o tonde,
del maturo / densato umore. vallisneri, ii-155 : divisa per lo lungo in molte
aveva detta roba. lorenzo de'medici, ii-155 : i'me posi a diacer lungo
alla tortura, conoscendosi ribaldo. aretino, ii-155 : il diavol non volse che tu
città. -figur. serra, ii-155 : vorremo noi inferirne che il dizionario
e agiata. francesco da barberino, ii-155 : ogni montar ne la cima è
sella. p. fortini, ii-155 : la fanciulla fattole mettere la briglia
divisa, da mio marito? brancoli, ii-155 : la figlia di un musicista,
un ciugo. lorenzo de'medici, ii-155 : se tu volessi, per portare
benedette stampe ed altre facende. achillini, ii-155 : già l'anno vigesimo quinto del
avere forma ellittica. conciliatore, ii-155 : ma come mai può egli figurarsi
l'udire altrui conduce. cesarotti, ii-155 : fa'che non sia il tuo braccio
su qualche milione. de marchi, ii-155 : una sera, coltolo solo nell'
di energia morale. giusti, ii-155 : a molti colle grinze e col flosciume
d'acqua. capellano volgar., ii-155 : assai parrebbe più agevole che 'l
c. fioravanti e nicolò di michiel, ii-155 : poi che fummo dilungati da rustene
porti d'altre nazioni. ojetti, ii-155 : tutti, anche i ragazzi, si
dubbi, senza sospetti. metastasio, ii-155 : ah! fa ch'io possa /
par vostri uomin perfetti. manni, ii-155 : noi toscani... con immensa
robe frivole, arguzie. manni, ii-155 : a questi particolari frizzi malagevolmente giugner
delle opere di xenocrate. beccaria, ii-155 : tutto ciò che di fuga qui
ha alcuna difesa. lorenzo de'medici, ii-155 : s'i'me dovessi tragli del
1 gamurrino. lorenzo de'medici, ii-155 : vuoi per ammagghiar la gamurrina / de
e generato di stupro. cesarotti, ii-155 : noi venimmo dal mar, diss'io
. benvenuto da imola volgar., ii-155 : allora li giucatori e buffoni e
egli è desso. parini, giorno, ii-155 : sor- ridan pure a le vostre
stata tratta. lorenzo de'medici, ii-155 : i'me posi a diacer lungo
ambasciatori che a lui. manni, ii-155 : coloro che lungamente stati sono in
anche come divisa). ojetti, ii-155 : come se da un ospizio di vecchi
, sterpeto. p. fortini, ii-155 : la fanciulla..., che
metterlo in fuga. bocchelli, ii-155 : colla magra soddisfazione di aver visto
strada ad ima grotticèlla. vallisneri, ii-155 : cavai questo corpo facilmente dal resto
che gli veniva fatto. marini, ii-155 : chiamai venturoso il buon scudiere per
accidenti. l. pascoli, ii-155 : altre [opere] ve ne mise
incirconciso ancor lo scrocchio. massaia, ii-155 : per istaccarlo totalmente da me,
a'desideri del duca. bellori, ii-155 : dipingendo le sue bellissime invenzioni aveva
classi. g. ferrari, ii-155 : la giustizia eterna non poteva imporre
a ferrara. andrea da barberino, ii-155 : el maestro ingegnere s'affrettò;
raro. massificazione. papini, ii-155 : i veri saggi... sono
egli n'era innocente. straparola, ii-155 : non tormentate più il figliuoi mio
come solete far voi. tasso, ii-155 : il signor giulio mosti mi diede.
, ostacolo. b. tasso, ii-155 : a te ritorno pur pentito e gramo
tirasseno seco. b. tasso, ii-155 : ecco padre e signore, /
, e si leggono. cesari, ii-155 : questi lumi sparsi tanto acconciamente nell'
per l'erba errando. soderini, ii-155 : i gelsomin del fior giallo hanno.
mi pare così formata. tasso, ii-155 : la ringrazio molto de la diligenza
limi- tazion da esaltare. guicciardini, ii-155 : avendo il re di spagna.
malanimo, profonda antipatia. cavalca, ii-155 : fra i superbi è sempre lite.
; asola. lorenzo de'medici, ii-155 : che non me chiedi qualche zaccherella
oggetto di tale materia. lanzi, ii-155 : era in uso da gran tempo la
, deridere. albertano volgar., ii-155 : scaccia l'ira e abbandona il
di dolore. bandello, 2-47 (ii-155 ): i malinconici, la cui
, smozzicarle balbettando. ser giovanni, ii-155 : or gittando il capo in qua et
qualcosa. foscolo, gr., ii-155 : e le rose e gli allori a
tengon più l'invito. pananti, ii-155 : -che cosa hai raccattato?..
e per la nebbia folta. arici, ii-155 : ove più a lungo / ti
, il collo traile nacchere. folengo, ii-155 : quel sollevar di voce, quei
. benvenuto da imola volgar., ii-155 : di notte erano mescolati li maschi
gl'intervalli le 'metope'. d'annunzio, ii-155 : miste alla roccia, / come
e non sudano. lorenzo de'medici, ii-155 : s'i'me dovessi tragli del
. ulloa [guevara], ii-155 : i sacerdoti aveano appresso il candeliero
un senso squisitissimo d'umanità. delfico, ii-155 : quel popolo d'eroi..
-sostant. francesco da barberino, ii-155 : ogni montar ne la cima è
militare. francesco da barberino, ii-155 : la ricchezza è mortai a colui
primo turno. andrea da barberino, ii-155 : quando giunse un'altra muda della
, di difficile accesso. panzini, ii-155 : asiago si nasconde lassù fra quei
che lo riputava nocente. straparola, ii-155 : non tormentate più il figliuol mio,
le man di dio? testi, ii-155 : non ti par che sia / una
guerra inclinava. parini, giorno, ii-155 : sorridan pure / a le vostre dolcissime
andarono. giuseppe flavio volgar., ii-155 : giovanni, duca delli idu- mei
quindi s'affatica assai. pindemonte, ii-155 : qual nel materno chiostro, e
preda e alla strage. foscolo, ii-155 : ruggier, t'appressa. / sovra
, sequenza di eventi. musso, ii-155 : in quei primi ordimenti dell'umana
alle parole della bocca mia. lasso, ii-155 : le ricordo solo ch'a le
. benvenuto da imola volgar.. ii-155 : furono condotti a roma li letti
: innamorarsi. bandello, 2-47 (ii-155 ): i malinconici... fuggono
gli sperimentarono i popoli. beltramelli, ii-155 : -deve servirle da paracadute?..
gli altri aveva commossi? testi, ii-155 : non ti par che sia / una
sanctis, lett. it., ii-155 : gli uomini pii, che allora davano
documenti per la storia dell'arte senese, ii-155 : la detta opera sia tenuta prestare
, da parte. f. casini, ii-155 : credi tu forse che io ti
e portar di sopra. straparola, ii-155 : signori pietosi, umani e amatori
, con maggiore perfezione. ottimo, ii-155 : le immagini non pareano intagli, ma
cederla che al solo bonarroti. lanzi, ii-155 : in questo tempo anche urbino coltivava
4 o 5 passi. mazza, ii-155 : de la vita è il codice /
. facciano tutte leggere. savonarola, ii-155 : cercate di questi che scrivono certe
succhioni ovvero inutili puppaioni. castri, ii-155 : si deve visitare attentamente queste piante
. benvenuto da imola volgar., ii-155 : allora lo cuoco, che appresso
finisca, e poi rispondi. pindemonte, ii-155 : qual nel materno chiostro e pria
di migliorarla. g. ferrari, ii-155 : il creatore di tutti gli uomini non
nel sentimento. bandello, 2-47 (ii-155 ): se a caso avviene che
. c. e. gadda, ii-155 : tutta una filologia scaturita nel negozio tra
purgano da'barbareschi. a. verri, ii-155 : nel corso di tre lune [
, potrei io laudarti? monti, ii-155 : si era scelta la feccia, la
tale moneta. lorenzo de'medici, ii-155 : procura ben quel ch'i'posso
rimise nel diritto verso. pananti, ii-155 : così raccomodati i fatti suoi /
sue ville. l. pascoli, ii-155 : lo scelse per uno de'bravi professori
son stao in sti repentagi. guerrazzi, ii-155 : in tanto repentaglio l'haug spedisce
i'miro. a. cattaneo, ii-155 : prima furono mal viventi che miscredenti,
un'opera letteraria). cesari, ii-155 : questi lumi, sparsi tanto acconciamente
all'arte. albertano volgar., ii-155 : pregoti che tu non t'affretti
collettivi. b. davanzati, ii-155 : la città, fine degli umori ripesca-
del cavallo. restoro, ii-155 : per stascione sarà lo cavallo tutto nero
ascrivevasi a sacrilegio. g. ferrari, ii-155 : il creatore di tutti gli uomini
frigida e tarda. bandello, 2-47 (ii-155 ): se a caso avviene che
vicina ad uno scoglio. giovio, ii-155 : del cardinale vernilo si può dire
senza cura ed eleganza. gioberti, ii-155 : più forza, più vigore, più
duomo di firenze (1447), ii-155 : lire xii... pagai a
tempio un'opera segnalatissima. batacchi, ii-155 : so che dover dell'incorrotte muse
alla segnatura della pace. mamiani, ii-155 : la sola nsposta mandata da roma
-averne scarsa stima. michiele, ii-155 : non so ciò che dirà quand'avrà
seppellisce e si tuffa. giusti, ii-155 : se poi mi stancherò di questa
-chiuso in un recipiente. soderini, ii-155 : se n'empie ancora un fiasco senza
eventi o felici o sfortunati. marini, ii-155 : io mi stupii di sì strani
essere pubblicato un foglio. pindemonte, ii-155 : pronta / sulle ginocchia il fanciullin
cor suavi nodi. bandello, 2-47 (ii-155 ): se a caso avviene che
soldi tre. lorenzo de'medici, ii-155 : nenciozza mia, i'vò sabato andare
dolor, quando tu vai. foscolo, ii-155 : sovra color che mal vegliare a
andrea da barberino, ii-155 : passata la sopraguardia, tanti di
trattare opre sì leggiadre. lemene, ii-155 : tu degno eletto infra l'umane
un oggetto. orenzo de'medici, ii-155 : duo simelle / de schegge, che
. b. binazzi [in lacerba, ii-155 ]: gio- varon più a cristo
documenti per la storia dell'arte senese, ii-155 : e1 detto ser guasparre sia
prima linea di combattimento. pisacane, ii-155 : facevano testa ad ogni battaglia cinquerighe di
in un tino. documenti perugini, ii-155 : che niuno giudero né giudera possa
che non sia percosso. fantoni, ii-155 : fille vezzosa,... /
soderini, ii-155 : accozzatone in quantità [di gelsomino]
in carnefice de'propri fratelli. beltramelli, ii-155 : la mia ge
ai germi di diverse boscaglie. arici, ii-155 : ove più a lungo / ti
10. prov. mazza, ii-155 : de la vita è il codice /
pena allor farei un trullo. mazza, ii-155 : quando alfin decrepito /..
corruzione morale. a. cattaneo, ii-155 : dove trovarono [gli eretici] guasto
passione per i viaggi. giusti, ii-155 : volerò un po'qua e un po'
passaggio. lorenzo de'medici, ii-155 : che fa'tu entro, che non
venturoso in le soe cosse. marini, ii-155 : io mi stupii di sì strani
bichi li seguenti concetti. monti, ii-155 : messo che sia il governo nella prima
color da l'età vetera. mazza, ii-155 : tutte risveglierò l'arcadi cetere,
e là, errare. giusti, ii-155 : volerò un po'qua e un po'
se stesso. lorenzo de'medici, ii-155 : i'me posi a diacer lungo la
camomilla, ecc. giusti, ii-155 : allora potremmo accomodarci e parlare quanto è